Lo chef Andrés Torres vincitore premio mondiale cucina basca 2024Roma, 20 giu. (askanews) – E’ lo chef Andrés Torres il vincitore del Basque Culinary World Prize 2024. Il premio gli è stato attribuito per il suo lavoro con la ONG Global Humanitaria a favore della sicurezza alimentare in 10 paesi, per il suo intervento nel campo della gastronomia in diverse situazioni di crisi a livello globale, nonché per la creazione di Casa Nova, un ristorante che, basandosi su pratiche sostenibili, dimostra che un altro sguardo alla gastronomia è possibile. Lo chef, per questo, ha ottenuto anche una Stella Verde Michelin.
Cucina, sostenibilità, aiuto umanitario e giornalismo di guerra si fondono nella poliedrica figura di Andrés Torres, a capo di due progetti interconnessi: è fondatore e presidente della ONG Global Humanitaria. È anche chef e proprietario del ristorante Casa Nova a Penedés e parte dei suoi profitti viene utilizzata per finanziare Global Humanitaria e alcune delle sue pratiche e preparazioni di cucina sostenibili si basano sulle conoscenze acquisite nelle comunità in cui ha sede la ONG.
Rsf denuncia: Kiev aumenta pressione sui mediaRoma, 20 giu. (askanews) – Reporter Senza Frontiere (RSF), organo indipendente di controllo dei media, ha accusato l’Ucraina di aumentare la pressione politica sui giornalisti nel paese nel tentativo di controllare la narrativa.
“Sorveglianza, minacce di arruolamento nell’esercito, maggiore controllo da parte delle autorità… Sui media ucraini crescono pressioni politiche e ostacoli”, ha affermato RSF in una nota. L’organizzazione no-profit con sede a Parigi ha affermato che almeno cinque giornalisti sono stati sorvegliati o minacciati a causa di pubblicazioni sulla corruzione dall’inizio del 2024. Uno di loro, Yuriy Nikolov, un giornalista investigativo, è stato minacciato da individui mascherati a gennaio di essere arruolato con la forza. nelle forze armate a causa di un articolo che ha scritto per un giornale anti-corruzione.
In un altro esempio, un rappresentante militare è stato nominato direttore dell’agenzia di stampa ucraina Ukrinform e tra i suoi dipendenti è stata diffusa una lista di ospiti indesiderati. Jeanne Cavelier, responsabile dell’ufficio RSF per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha esortato le autorità ucraine ad attuare una “tabella di marcia per la libertà di stampa” presentata dall’organizzazione all’inizio di giugno. L’Ucraina è al 61° posto su 180 paesi nell’indice internazionale sulla libertà di stampa 2024 stilato dalla RSF.
Produzione del verde made in Italy, patrimonio da 3,1 mld euroRoma, 20 giu. (askanews) – Il valore della produzione del verde Made in Italy è un vero patrimonio nazionale che si è attestato nel 2023 intorno ai 3,1 miliardi di euro, ovvero il 30% in più rispetto ai 2,45 miliardi di euro del 2016, annus horribilis con la cifra più bassa segnata nell’ultimo decennio, arrivando addirittura ad eguagliare le cifre record del 2022, annus mirabilis per il comparto.
Delle priorità del settore se ne è discusso ieri alla presenza del sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Patrizio Giacomo La Pietra, del presidente di Ice Agenzia Matteo Zoppas e dei rappresentanti delle Associazioni Florovivaistiche e Agricole Italiane, si è svolta oggi a Roma la conferenza stampa di presentazione della 73esima edizione di Flormart Green Italy, Salone Internazionale di Florovivaismo, Verde e Paesaggio e osservatorio privilegiato del settore. Le esportazioni dei prodotti florovivaistici italiani rappresentano un fiore all’occhiello: con un valore di oltre 1,2 miliardi di euro, la nostra nazione è seconda solo ai Paesi Bassi in Europa mentre ricopre la terza posizione, dopo Paesi Bassi e Colombia, a livello globale.
Il totale dell’export è composto da 780 milioni per piante ornamentali e vivaismo (esclusi gli alberi da frutto e arbusti, pari a 90 milioni), 300 milioni per piante in vaso, 170 milioni derivati da fogliame, rami, muschi, licheni, recisi, freschi o trattati e da 135 milioni dei fiori recisi. L’andamento più che positivo dell’export garantisce il saldo della bilancia commerciale, con i 27 Paesi dell’UE che costituiscono la principale destinazione dei prodotti italiani (80% circa).
A Piacenza Expo il 5-6 dicmebre il Dairy Expo Tech 2024Roma, 20 giu. (askanews) – Con un fatturato di circa 19 miliardi di euro e un indotto che occupa più di 100mila lavoratori, il settore lattiero caseario rappresenta la prima filiera agroalimentare italiana. Secondo il CLAL, la società di consulenza specializzata nel comparto agro-alimentare, l’export di formaggi e latticini nel 2023 ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita del comparto: con quasi 600mila tonnellate spedite (+5,7% sul 2022), le esportazioni hanno raggiunto un fatturato totale di 4,9 miliardi di euro, in crescita dell’11,6% rispetto al 2022. E anche nel 2024 i volumi esportati continuano ad aumentare, con una crescita del +12,9% rispetto allo stesso periodo del 2023 e oltre 150mila tonnellate spedite. Inoltre, a maggio 2024 il prezzo del latte alla stalla in Lombardia è cresciuto, attestandosi a 51,50 euro/100 Lt (+3% rispetto a gennaio).
Partendo da questo scenario positivo oggi è stata presentata Dairy Expo Tech, la mostra convegno dedicata alle macchine e alle attrezzature per la produzione del latte e di tutti i prodotti caseari organizzata da Senaf che si terrà il 5 e 6 dicembre presso Piacenza Expo. La mostra convegno Dairy Expo Tech dedicherà ampio spazio alle politiche agricole ed economiche della filiera del latte, con l’obiettivo di creare delle piattaforme di dialogo per rafforzare il sistema e favorire azioni a salvaguardia della sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Oggi, infatti, la filiera lattiero-casearia deve fare i conti con l’urgenza di una maggiore sostenibilità ambientale. Un cambiamento necessario che non può essere raggiunto senza una forte componente di innovazione tecnologica.
Tra gli avvenimenti principali dell’evento vi saranno due convegni, il Dairy Summit ed il Dairy Tech Summit, per favorire il confronto sui temi chiave della mostra convegno tra produzione, trasformazione e distribuzione, e tante iniziative come l’Osservatorio Dairy Overview, per intercettare le nuove tendenze, e i Dairy Award, per riconoscere le soluzioni particolarmente innovative nell’ambito tecnologico. Non mancherà infine uno spazio dedicato ai nuovi talenti denominato Piazza Formazione, un’area dedicata al confronto e alla cooperazione tra scuola e impresa in collaborazione con le principali Università.
Nasce in Veneto una sezione di Confagricoltura DonnaRoma, 20 giu. (askanews) – Contare di più in agricoltura, dimostrare le proprie competenze nei settori dove la presenza delle donne è ancora esigua, fare rete per crescere e sostenersi a vicenda. Sono gli obiettivi della neonata sezione veneta di Confagricoltura Donna, battezzata ufficialmente a Padova in un incontro al quale hanno partecipato imprenditrici agricole di tutto il Veneto. In Veneto, secondo i dati Ismea 2024, le aziende agricole femminili sono 21.440, su un totale di 82.860. Una su quattro, quindi, è rosa. A crescere sono soprattutto le realtà condotte da giovani under 40, con un incremento del 5,4% rispetto al 2023.
Presidente è stata eletta la polesana Chiara Dossi, presidente della sezione cereali alimentari di Confagricoltura Veneto e titolare di un’azienda prevalentemente cerealicola ad Adria, in provincia di Rovigo. Le vicepresidenti sono le padovane Valentina Lorenzin, che conduce un agriturismo, e Catia Bolzonella, titolare di un’azienda vitivinicola sui Colli Euganei. A completare l’organigramma una giunta composta da otto imprenditrici agricole delle diverse province. “Da tempo era sentita l’esigenza di dare vita ad una sezione veneta di Confagricoltura Donna – sottolinea Chiara Dossi – Nel mondo agricolo la presenza maschile è preponderante e anche nel passaggio generazionale le donne non godono del sostegno della parte maschile anziana, nonostante rappresentino spesso la parte più creativa e innovativa dell’azienda. C’è, insomma, una certa resistenza nel concederci spazio”.
“In alcuni settori la rappresentanza femminile cresce in maniera costante, vedi l’agriturismo e il vitivinicolo – spiega Dossi – In altri segna ancora una certa diffidenza, come nel comparto dei cereali o nell’allevamento. Dobbiamo, quindi, far sentire la nostra voce e dimostrare che possediamo capacità e competenze per destreggiarci in qualsiasi ambito. Sto prendendo anche contatto con le presidenti di altre realtà regionali di Confagricoltura Donna, per condividere iniziative, progetti e idee mirate a valorizzare e incentivare l’imprenditoria femminile”.
Coldiretti: afa e siccità, costi sempre più alti per allevatoriRoma, 20 giu. (askanews) – Costi sempre più alti per gli allevatori a causa delle temperature record che impattano anche sugli animali della fattoria, dove sono entrati in funzione ventilatori e docce per cercare di dare sollievo alle mucche in difficoltà per l’afa. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in riferimento agli effetti dell’anticiclone Minosse che sta investendo l’Italia da nord a sud con temperature anche oltre i 40 gradi e i primi bollini rossi nei centri urbani.
Dalla Lombardia alla Calabria, gli allevatori hanno messo in funzione le varie misure per cercare di sostenere gli animali, con un aggravio dei costi energetici e le difficoltà, soprattutto al Sud, di reperire l’acqua necessaria, visto la prolungata siccità. Con le alte temperature ogni singolo animale arriva, infatti, a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Per le mucche specialmente, sottolinea la Coldiretti, il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.
Resta drammatica la situazione in Sicilia dove a mancare è l’acqua per abbeverare gli animali, con pozzi e bacini secchi e le bollette idriche che hanno raggiunto cifre stratosferiche, spesso peraltro per non vedersi neppure recapitare l’acqua necessaria. Ma il caldo record non risparmia neppure le coltivazioni. Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono sottoposte a rischio stress idrico e colpi di calore che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali. L’intervento con irrigazione di soccorso è importante – conclude la Coldiretti – soprattutto per far sopravvivere le piantine piccole che non avendo radici sviluppate non riescono a raggiungere lo strato umido del terreno poiché lo sbalzo improvviso della temperatura tende a formare una crosta in superficie.
Vini di pregio, eWibe: su mercato pesa più passione che investimentoMilano, 20 giu. (askanews) – Oggi chi investe in fine wines è spinto soprattutto dalla passione (34%) che si lega indissolubilmente alla volontà di consumarla (31%), mentre il 24%, dato in crescita rispetto agli ultimi rilevamenti, lo fa in un’ottica di investimento. I canali preferenziali per l’acquisto sono le piattaforme digitali specializzate (34%) seguite dai canali tradizionali rappresentati dai produttori (29%) e dalle enoteche (28%). Il collezionista predilige per l’80% il vino rosso, ma si registra una crescita dei vini bianchi (8%), sempre più apprezzati dall’investitore attuale e oggi sempre più vicini a spumanti e Champagne (11%). È quanto emerge da un’indagine realizzata da eWibe, live market di vini pregiati, su un campione di 500 collezionisti in fine wines, finalizzata ad identificare le nuove tendenze in atto nel mercato.
Ad influenzare l’acquisto di questa particolare categoria di bottiglie sono principalmente i sommelier (30%), i consulenti di siti web specializzati al pari di amici e conoscenti (26%) , mentre meno influenti sono i critici di settore (14%). Per quanto riguarda i territori scelti, l’Italia (59%) continua ad attirare l’interesse maggiore, staccando di gran lunga Francia (34%) e Spagna (3%), con la Toscana (31%) che rimane in cima ai desideri degli appassionati, grazie anche alla grande crescita registrata negli ultimi 5 anni dall’indice della regione monitorato da eWibe (+65%) e alle potenzialità dell’annata 2021. Seguono Piemonte (27%) e Bordeaux (12%). Dalla ricerca risulta inoltre che il formato più richiesto resta la singola bottiglia 0,75l (85%), seguita dalla cassa 6 x 0,75l (8%), mentre la Magnum 1,5l si ferma al 6%. Il prezzo medio di acquisto per una singola bottiglia da investimento oggi rientra nella fascia 100-150 (22%), 70-100 (22%), 150-300 (21%), 300-500 (8%), mentre il budget medio annuale allocato dal collezionista per l’acquisto dei vini pregiati rientra nella fascia 1.000-3.000 (28%), 3.000-5.000 (15%), 5.000-10.000 (9%), oltre i 10.000 (6%).
Stellantis: Daniela Poggio è vice presidente Communication ItaliaMilano, 20 giu. (askanews) – Daniela Poggio entra in Stellantis con il ruolo di Vice President Communication and Public Affairs Italy. All’interno del team global di Stellantis, Daniela sarà al diretto riporto di Bertrand Blaise, Chief Communication and CSR Officer, e Clara Ingen-Housz, Global Corporate Office e Public Affairs Officer.
L’ingresso di Daniela segna la creazione di una nuova direzione all’interno di Stellantis, con l’obiettivo di rafforzare la rappresentanza dell’Italia attraverso il dialogo con tutti gli stakeholder, sia interni che esterni, e l’integrazione delle attività e dei progetti di comunicazione e relazioni istituzionali. Nel suo nuovo ruolo Daniela sarà affiancata da Claudio D’Amico, Public Relations & Communication Director. Daniela ha una solida esperienza nella comunicazione e nelle attività di advocacy. La sua carriera inizia in Vodafone dove, a partire dal 2002, ha ricoperto ruoli con crescenti responsabilità nella Direzione Comunicazione. Successivamente ha guidato la comunicazione e le relazioni istituzionali per Goodyear Dunlop in Italia e in Grecia, per poi passare al farmaceutico con l’ingresso in Sanofi Italia, dove – nel ruolo di Communication Director – ha dato vita a una media company aziendale utilizzando canali di comunicazione convenzionali e innovativi. Dalla sua più recente esperienza in Angelini Pharma, dove dal 2020 ha ricoperto il ruolo di Global Communication and Patient Advocacy Executive Director, porta in eredità la capacità di raccontare in Europa una storia di innovazione italiana nella salute.
Laureata in Lettere e Filosofia presso l’Università di Milano ed iscritta all’albo nazionale dei giornalisti pubblicisti, Daniela ha conseguito un Master in Comunicazione Pubblica e Politica. Vicepresidente Ferpi, collabora da anni con la Facoltà di Comunicazione d’Impresa e Relazioni Pubbliche dell’Università Iulm di Milano.
Bce: debito-Pil eurozona al 60%? “45 anni di avanzo primario al 2%”Roma, 20 giu. (askanews) – Ridurre il rapporto tra debito pubblico complessivo dell’area euro e Pil, dai livelli attuali al 60 per cento – stabilito dal Patto di stabilità e di crescita, anche nella versione recentemente rivista – entro un orizzonte pure non vicino, il 2070, “richiederebbe in media un aumento immediato e permanente dei saldi primari dei paesi dell’area dell’euro del 2 per cento del Pil”. Mentre “in 16 paesi dell’area dell’euro sarebbero necessari degli aggiustamenti di bilancio anche solo per mantenere i livelli di debito attuali, con risparmi medi pari all’1,4 per cento del Pil”. Lo sostiene uno studio pubblicato dalla Bce nel suo ultimo bollettino economico.
L’analisi guarda ai principali fattori che incideranno sulle finanze pubbliche nei prossimi anni e decenni: demografia, aumento delle spese per la difesa, la digitalizzazione e per le politiche sui cambiamenti climatici. Secondo l’analisi “i paesi con un livello di debito elevato dovrebbero attuare gli aggiustamenti più ingenti”. Queste sfide appaiono “già impegnative se considerate singolarmente”, ma “dovranno essere affrontate dai paesi tutte allo stesso momento. Di conseguenza, è necessario agire subito, soprattutto nei paesi fortemente indebitati, che devono far fronte ad alti tassi di interesse e ai rischi connessi. Le politiche economiche – dice lo studio – dovrebbero perseguire la graduale riduzione di livelli elevati di debito pubblico e creare le condizioni per il futuro, contribuendo così anche a garantire un contesto favorevole per la conduzione della politica monetaria”.
Servizi russi: Casa Bianca pronta a ‘scaricare’ ZelenskyRoma, 20 giu. (askanews) – secondo i servizi di intelligence esteri russi (Svr), la Casa Bianca sarebbe pronta a scaricare il presidente ucraino Zelenskyj per sostituirlo con Valeri Zaluzhni, ex comandante in capo delle forze armate ucraine
Secondo l’organizzazione, gli Stati Uniti e i loro satelliti sacrificheranno Zelenskyj quando le forze russe suggelleranno i loro successi sul campo di battaglia e le truppe ucraine si troveranno in un vicolo cieco. “In questo contesto, le dichiarazioni isteriche di Zelenskyj sulla sua intenzione di mettere in ginocchio la Russia suonano comiche. Vagando per le capitali occidentali, l’autoproclamato presidente vuole dare l’impressione di un grande lavoro e in qualche modo giustificare l’usurpazione del potere. Tuttavia “è evidente che la Casa Bianca chiuderà presto il progetto Zelenskyj”, dice la nota dei servizi russi riferendosi al fatto che il mandato di Zelensky come presidente è scaduto il 20 maggio scorso.
Secondo i dati dell’SVR, Washington ritiene che il candidato più conveniente per sostituire Zelenskyj sia Valeri Zaluzhni, ex comandante in capo delle forze armate ucraine.