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Autore: Redazione StudioNews

Agricoltura, Rondinelli (Pd): a fianco apicoltori italiani

Agricoltura, Rondinelli (Pd): a fianco apicoltori italianiRoma, 20 mar. (askanews) – “Sono al fianco degli apicoltori che oggi si sono dati appuntamento a P.zza Sant’Apostoli a Roma per chiedere politiche adeguate a tutela della produzione nazionale di miele. Dobbiamo proteggere un patrimonio inestimabile di imprenditorialità, biodiversità e tradizioni made in Italy minacciato dalle importazioni dai paesi terzi e dalla crisi climatica”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata PD e componente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Ue che ha lavorato alla revisione del pacchetto di Direttive sulla Colazione per migliorare gli obblighi relativi all’informazione dei consumatori e all’etichettatura del miele, confetture, succhi di frutta e latte disidratato, e su cui è stato raggiunto l’accordo tra il Consiglio Ue e il Parlamento


“Il confronto con i territori e le piccole realtà dei nostri territori è fondamentale per lavorare bene in Europa. Lo è stato quello con il Presidente di Arnia Onlus, Paolo Spiccalunto, che ringrazio per il suo lavoro e per avere condiviso istanze e bisogni dei nostri apicoltori”, racconta l’eurodeputata sabato scorso in visita in un’azienda agricola di Morlupo. “In un periodo in cui il settore agricolo, legittimamente, sta facendo sentire la propria voce, credo sia importante raccontare il lavoro svolto al Parlamento europeo per garantire regole chiare e stringenti a beneficio dei nostri produttori di miele, da anni minacciati dalla concorrenza sleale dei paesi terzi – Cina in testa – che alterano in modo fraudolento il miele con l’aggiunta di acqua e sciroppi di zucchero poco costosi a danno del made in Italy; senza contare poi l’impatto della crisi climatica che in Italia, in soli tre anni, ha bruciato tra i 6 e i 7 milioni di chili di produzione di miele”, sottolinea Rondinelli.


“Tra il 2021 e il 2022, le importazioni estere di miele sono cresciute del 18 per cento. Dal momento che l’UE non può chiudersi ai paesi terzi, è cruciale difendere la qualità del miele, sostenendo le filiere corte, contrastando frodi e contraffazioni tramite controlli alle frontiere capillari e adeguati, informando in modo trasparente i consumatori, ma soprattutto, siglando accordi commerciali vantaggiosi per il made in Italy e il mercato europeo che prevedano il rispetto reciproco degli standard sulla sicurezza alimentare e l’ambiente”, spiega la parlamentare. “Proseguiamo nella direzione di rimettere al centro la qualità e l’eccellenza dei prodotti agricoli e agroalimentari, sostenendo la sostenibilità e la concorrenza leale del mercato europeo da cui dipende il futuro dei produttori di miele. Al governo Meloni chiediamo di non perdere tempo e di applicare la normativa europea nel più breve tempo possibile dalla data dell’entrata in vigore, astenendosi dal puntare il dito contro all’UE e invece agendo concretamente nell’interesse dei cittadini che con passione e visione producono il miele in modo sano e leale”, conclude Rondinelli.

Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugno

Lagarde dice che sul taglio dei tassi sapremo molto di più a giugnoRoma, 20 mar. (askanews) – “Nei prossimi mesi avremo a disposizione più dati, che ci aiuteranno a valutare se la certezza che abbiamo sul percorso futuro è tale da poter passare alla prossima fase del nostro ciclo di politica monetaria”, ovvero quello di riduzione del freno all’attività. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo alla tradizionale conferenza annuale “The Ecb and its watchers”, organizzata da l’Università Goethe di Francoforte.


Lagarde ha reiterato i segnali in cui analisti e mercati vedono una apertura a un possibile taglio dei tassi a giugno, senza però sbilanciarsi del tutto su questo scenario. “Dopo la nostra ultima riunione del Consiglio direttivo ho affermato che, per quanto riguarda i dati che rilevano per le nostre decisioni di politica monetaria, sapremo qualcosa in più entro aprile e molto di più entro giugno”, ha detto.


La Bce monitorerà attentamente, oltre ovviamente all’inflaizone, i dati su salari, margini di profitto delle imprese e crescita della produttività. “Se questi dati riveleranno un sufficiente grado di allineamento tra l’andamento dell’inflazione di fondo e le nostre proiezioni, e ipotizzando che la trasmissione rimanga forte, potremo passare alla fase di allentamento del nostro ciclo di politica monetaria – ha detto Lagarde – e adottare una politica meno restrittiva”. “Nel primo trimestre di quest’anno, alla fine di maggio, avremo a disposizione i dati sulla crescita delle retribuzioni contrattuali. Molte trattative salariali sono attualmente in corso in grandi settori; non appena concluse, terremo conto dei loro esiti nel nostro indice salariale. In secondo luogo – ha proseguito – entro giugno avremo a disposizione nuove proiezioni che confermeranno o meno la validità dell’andamento dell’inflazione da noi previsto a marzo. Queste proiezioni ci consentiranno implicitamente di comprendere meglio l’evoluzione dell’inflazione di fondo. Avremo maggiore visibilità sul vigore della ripresa e sul probabile andamento del mercato del lavoro, e quindi sulle conseguenze per i salari, i profitti e la produttività”.


Inoltre, “avremo una finestra temporale più ampia per valutare se i dati sull’inflazione continuano a essere sostanzialmente in linea con le nostre proiezioni. In tal caso, potremo avere maggiore certezza che i nostri modelli staranno cogliendo con maggiore precisione la dinamica dell’inflazione. Tale conferma sarà particolarmente importante per le componenti più persistenti, come i servizi”, ha aggiunto la presidente della Bce. Ala Bce “anche dopo il primo abbassamento dei tassi, non possiamo vincolarci a un determinato percorso di riduzione” ha voluto puntualizzare la presidente della Bce. Una precisazione che potrebbe puntare a ridimensionare le attese dei mercati sulla portata del taglio complessivo dei tassi che l’istituzione dovrebbe operare da quando inizierà a ridurli fino alla fine dell’anno. “Le nostre decisioni – ha ribadito Lagarde – dovranno continuare a fondarsi sui dati ed essere definite di volta in volta a ogni riunione, sulla scorta delle nuove informazioni disponibili”.

Hype cresce a doppia cifra in 2023, break even in primi mesi ’24

Hype cresce a doppia cifra in 2023, break even in primi mesi ’24Roma, 20 mar. (askanews) – Il CDA di HYPE – la fintech punto di riferimento nella gestione del denaro tramite app, joint venture tra il gruppo Sella e illimity – ha approvato il progetto di bilancio di esercizio 2023 segnato dal rilevante miglioramento dei risultati economici della Società. L’orientamento costante all’innovazione, la scalabilità di processi digitali e una costante attenzione al cliente hanno contribuito, in sinergia, a un altro anno di significativa crescita sia in termini di clientela attiva che di ricavi.


HYPE – informa una nota dell’azienda – ha registrato ricavi lordi per €39,1 mio in crescita dell’87% vs il 2022, con un contribution margin pari a €19,7 mio, in incremento del 476% vs il precedente esercizio (dati gestionali). Un risultato ancora più significativo e indicativo delle forti efficienze messe in campo nel corso del 2023, se letto anche alla luce di un incremento dei costi del personale che riflette la crescita dell’organico di ben il 55%, raggiungendo oggi i 195 dipendenti (età media 35 anni), esperti di tecnologia, design, finance e banking.


Nel corso dell’anno, HYPE ha accolto anche profili senior e in ruoli apicali della propria organizzazione, primo tra tutti il C.E.O. Giuseppe Virgone. Tra gli altri indicatori rilevanti per la tipologia di modello di HYPE, si segnalano l’aumento del 25% del volume del transato totale, attestatosi a €8,1 bn, mentre il transato carta, sempre in termini di volumi, è stato pari a circa €2,4 bn (+26% rispetto all’anno precedente) a conferma di un sempre maggiore utilizzo dell’app da parte dei clienti.


La moneta elettronica depositata sui conti HYPE a fine 2023 era pari a circa €540 mio, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Un risultato raggiunto grazie alla validità dell’ampio ventaglio di servizi messi a disposizione dei clienti e che HYPE include con diverse formule nei canoni mensili dei conti a pagamento e gratuiti. A incidere positivamente sui ricavi anche alcune nuove partnership che hanno avuto esecuzione nel 2023.


A luglio, l’avvio della nuova area di credito e assicurazioni pensata per supportare i propri clienti nell’attuale contesto macroeconomico. La sezione crediti è stata strutturata come un HUB – in continuo arricchimento – per ospitare le migliori soluzioni sul mercato grazie a partnership con realtà innovative in grado di rispondere anche a un pubblico che, seppur evoluto, è più giovane e/o con minori disponibilità. Tra queste YOUNITED – principale provider di credito istantaneo per l’e-economy in Europa – che nell’HUB si è affiancata a Sella Personal Credit (che offre sia prestiti personali che la linea di credito rotativo Credit Boost). Lato assicurazioni, sono state inserite diverse polizze incluse nel canone dei conti Next e Premium, senza variazione dei costi; tra queste, l’assistenza sanitaria con servizio di telemedicina e l’invio di un medico in caso di urgenza, e la copertura delle spese di riparazione per elettrodomestici e dispositivi elettronici. Tutti gli importanti traguardi raggiunti nel corso dell’esercizio 2023, il primo sotto la guida dell’amministratore delegato Giuseppe Virgone, oltre ad aver centrato l’obiettivo di dimostrare la validità del modello che HYPE si era posta fin dall’inizio, hanno trovato continuità sia nella forte progettualità per il futuro, che nell’andamento dei primi due mesi del 2024, bimestre in cui per la prima volta la neobank ha raggiunto il break even con una crescita del 54% sulle gross revenues vs il 2023 e del 250% di EBTDA in linea con gli obiettivi di piano che prevedono la conferma del pareggio a fine anno. Sul fronte del prodotto, HYPE ha iniziato l’anno potenziando l’offerta del conto Premium rendendolo sempre più uno strumento che risponde ai bisogni quotidiani, dai più semplici a quelli più complessi, ideale peraltro per chi viaggia molto per lavoro o per leisure. In particolare, sono state aggiunte 4 nuove coperture assicurative – che diventano così complessivamente 8 – comprese nel canone (che non varia), è stata definita una nuova procedura di onboarding ancora più rapida e smart e, infine, potenziata l’assistenza clienti grazie all’integrazione dell’AI generativa. Novità attese anche per HYPE Business, il conto pensato per le ditte individuali e i liberi professionisti possessori di Partita IVA, che verrà arricchito di numerose nuove funzioni durante il corso del 2024. Giuseppe Virgone, CEO di HYPE: “Nata nel 2015 per dimostrare come, anche in Italia, ci fosse la necessità di una diversa offerta di banking e uno spazio di crescita, oggi HYPE, con oltre 1,8 milioni di utenti e il raggiungimento del primo utile, conferma la sostenibilità del modello proposto e la capacità di creare valore. Per contro, la natura di tech company, che ci ha permesso fin qui di anticipare i cambiamenti e di evolvere in linea con questi per essere sempre la risposta ai bisogni dei clienti, ci spinge verso un ascolto continuo, analisi ed esplorazione di bisogni e soluzioni. In quest’ottica, continueremo a investire in persone, tecnologia, know-how e sviluppo di servizi a valore aggiunto, anche non finanziari, con l’obiettivo non solo di mantenere i trend di crescita registrati nel 2023 ma di continuare a incrementarli. Il 2024 è partito più che in linea con le nostre aspettative. Acquisiamo circa 1000 nuovi clienti al giorno, ma non ci accontentiamo: abbiamo obiettivi ambiziosi e tutte le carte per raggiungerli”.

L’Istat: l’indice della produzione industriale cala dell’1,2% a gennaio (tendenziale -3,4%)

L’Istat: l’indice della produzione industriale cala dell’1,2% a gennaio (tendenziale -3,4%)Roma, 20 mar. (askanews) – L’indice della produzione industriale a gennaio è diminuito dell’1,2% rispetto a dicembre 2023 e del 3,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Lo rende noto l’Istat.


Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra un calo del livello della produzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,5%) mentre scendono i beni di consumo (-2,0%) ed i beni strumentali (-3,6%). Stabili i beni intermedi.


Rispetto a gennaio 2023, prosegue l’Istat, si registra un lieve incremento tendenziale solo per l’energia (+0,4%). Calano, invece, i beni intermedi (-2,5%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,9%) e i beni di consumo (-5,4%). “A gennaio si registra una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale che torna ai livelli di novembre 2023, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti, ad eccezione dell’energia. Il quadro è negativo anche su base trimestrale” commenta l’Istituto di statistica.


“In termini tendenziali – prosegue l’Istat – al netto degli effetti di calendario, si osserva una caduta in 13 settori su 16. Nei raggruppamenti principali d’industrie è molto ampia la flessione per i beni di consumo e strumentali, mentre si assiste ad una lievissima crescita per l’energia”.

Il Governo irritato per il giudizio della Corte dei Conti sul Pnrr prepara la risposta

Il Governo irritato per il giudizio della Corte dei Conti sul Pnrr prepara la rispostaRoma, 20 mar. (askanews) – C’è “irritazione” nel governo per il giudizio della Corte dei Conti sul decreto Pnrr, tanto che – spiegano fonti dell’esecutivo – si sta lavorando a una risposta ‘ufficiale’ che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.


In una memoria sul decreto depositata ieri in Commissione bilancio alla Camera, la Corte afferma, tra l’altro, che la revisione del Pnrr e del Piano complementare porta a “ridurre l’ammontare complessivo delle risorse destinabili ad investimenti in sanità” e “a incidere su programmi di investimento regionali già avviati”. Dunque “lo spostamento comporta il rinvio dell’attuazione del progetto a quando saranno disponibili spazi finanziari adeguati”. Un giudizio che crea nervosismo nell’esecutivo. “Si è mai visto un lavoro così specifico della Corte dei Conti su un decreto?”, si chiede retoricamente un ministro, adombrando il dubbio di una attenzione ‘particolare’. Per questo – spiegano le fonti – già “in giornata” dovrebbe arrivare la risposta ufficiale del governo.

Istat, produzione industriale -1,2% a gennaio. Tendenziale -3,4%

Istat, produzione industriale -1,2% a gennaio. Tendenziale -3,4%Roma, 20 mar. (askanews) – L’indice della produzione industriale a gennaio è diminuito dell’1,2% rispetto a dicembre 2023 e del 3,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Lo rende noto l’Istat.


Nella media del trimestre novembre-gennaio si registra un calo del livello della produzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,5%) mentre scendono i beni di consumo (-2,0%) ed i beni strumentali (-3,6%). Stabili i beni intermedi.


Rispetto a gennaio 2023, prosegue l’Istat, si registra un lieve incremento tendenziale solo per l’energia (+0,4%). Calano, invece, i beni intermedi (-2,5%) e in misura più accentuata i beni strumentali (-4,9%) e i beni di consumo (-5,4%). “A gennaio si registra una flessione congiunturale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale che torna ai livelli di novembre 2023, con diminuzioni estese a tutti i principali comparti, ad eccezione dell’energia. Il quadro è negativo anche su base trimestrale” commenta l’Istituto di statistica.


“In termini tendenziali – prosegue l’Istat – al netto degli effetti di calendario, si osserva una caduta in 13 settori su 16. Nei raggruppamenti principali d’industrie è molto ampia la flessione per i beni di consumo e strumentali, mentre si assiste ad una lievissima crescita per l’energia”.

Salute,Marzo in blu: dedicato a presa coscienza tumore colon e retto

Salute,Marzo in blu: dedicato a presa coscienza tumore colon e rettoRoma, 20 mar. (askanews) – Con oltre due milioni di nuovi casi ogni anno nel mondo, di cui 450.000 in Europa e oltre 50.000 in Italia, il tumore al colon, tra i non fumatori, è la neoplasia più frequente ed è la seconda causa di morte per tumore. In Italia, ogni mese, sono oltre 4000 le nuove diagnosi di tumore del colon in fase avanzata e le neoplasie coliche diagnosticate tardivamente sono responsabili di 60 morti al giorno nel nostro paese.


Inoltre, il tumore al colon colpisce sempre di più giovani adulti tra i 25 e i 49 anni, con aumenti vertiginosi quali quelli rilevati nel Regno Unito dove ci sarà, nel 2024, un aumento del 26% rispetto al 2018 negli uomini e del 39% nelle donne. La buona notizia è che, grazie a programmi di prevenzione e screening, in diversi paesi, i tassi di predizioni dei decessi per questo tumore, presentano una riduzione del 6,5% negli uomini e 4% nelle donne. Eppure, ancora in troppo pochi, circa il 30% della popolazione a rischio, partecipano allo screening per la prevenzione secondaria del tumore al colon.


Programmi di screening e monitoraggio della qualità delle prestazioni sanitarie sono presenti in tutte le regioni d’ Italia. La prevenzione secondaria non riduce l’incidenza del tumore al colon, cosa possibile solo con la primaria mantenendo stili di vita sani, ma permette una diagnosi precoce di polipi (adenomi colici) che, asportati, non si trasformeranno in tumori maligni. Con la prevenzione secondaria è possibile anche l’identificazione precoce di piccoli tumori maligni, perfettamente curabili con interventi di chirurgia mini-invasiva. L’Università e il Policlinico Tor Vergata, partecipano con entusiasmo al Marzo in Blu. Marzo è il mese dedicato alla presa di coscienza del tumore colorettale, e blu il colore scelto per la prevenzione di questo tumore


Il Policlinico Tor Vergata (PTV) – informa una nota – presenta una Colorectal Unit dove un ‘tumor board’, e cioè una squadra di specialisti al servizio dei pazienti con tumore al colon, è in grado di attuare un programma diagnostico/terapeutico specifico per ciascun paziente, atto a massimizzarne le chance di guarigione. Alla Colorectal Unit si accede senza bisogno di impegnativa o prenotazione. Un open space aperto a tutto il territorio, per la immediata presa in carico del cittadino con sintomi specifici o diagnosi accertata. Uno spazio dove è inoltre possibile essere ascoltati ed informarsi, aperto no-stop dalle 9:00 alle 17:00.


L’Università ed il PTV, forti di ricercatori e clinici di fama internazionale, si pongono come leader nella prevenzione e nella cura del tumore al colon e retto con la filosofia “from bench to bedside”. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA), per la diagnosi ed il trattamento del tumore colorettale è presente al PTV da oltre 15 anni, ed opera con il credo che ogni paziente debba avere accesso alle migliori professionalità e tecnologie disponibili. Il gruppo multidisciplinare si avvale di una endoscopia all’avanguardia, una diagnostica per immagini con TC spirale multistrato e RM tre tesla, acceleratori lineari di ultima generazione per radioterapia, un servizio di genetica medica ed un laboratorio di genetica molecolare per la ricerca di fattori prognostici e predittivi di risposta alla terapia. Il PDTA colon-retto è guidato dalla Oncologia medica che collabora strettamente con la Chirurgia Mininvasiva, per offrire ai pazienti terapie oncologiche mirate e personalizzate e interventi chirurgici con l’ausilio di tecnologia di altissimo livello come la laparoscopia 4k e 3-D e la robotica con i sistemi “Da Vinci”. La Colorectal Unit, forte della presenza di case manager, opera prendendo in considerazione la prospettiva del paziente, anche con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni e i familiari, e con l’aiuto prezioso dello psico-oncologo. Il tumore al colon si può e si deve prevenire nella maggior parte dei casi. Quando non è stato possibile e bisogna intervenire per curare un paziente con un Cancro al colon o al retto, questo lo si può e lo si deve fare con la medicina di precisione, offrendo un trattamento quanto più possibile personalizzato.

Lagarde ripete: per decisioni tassi sapremo molto di più a giugno

Lagarde ripete: per decisioni tassi sapremo molto di più a giugnoRoma, 20 mar. (askanews) – “Nei prossimi mesi avremo a disposizione più dati, che ci aiuteranno a valutare se la certezza che abbiamo sul percorso futuro è tale da poter passare alla prossima fase del nostro ciclo di politica monetaria”, ovvero quello di riduzione del freno all’attività. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde intervenendo alla tradizionale conferenza annuale “The Ecb and its watchers”, organizzata da l’Università Goethe di Francoforte.


Lagarde ha reiterato i segnali in cui analisti e mercati vedono una apertura a un possibile taglio dei tassi a giugno, senza però sbilanciarsi del tutto su questo scenario. “Dopo la nostra ultima riunione del Consiglio direttivo ho affermato che, per quanto riguarda i dati che rilevano per le nostre decisioni di politica monetaria, sapremo qualcosa in più entro aprile e molto di più entro giugno”, ha detto.

Schillaci: l’Italia non aderirà al green pass globale

Schillaci: l’Italia non aderirà al green pass globaleRoma, 20 mar. (askanews) – “L’Italia non aderirà al green pass globale: il governo salvaguarderà i dati dei cittadini e gli interessi nazionali, non ci sarà alcuna cessione di sovranità all’Oms”. Lo dice il ministro della Salute Orazio Schillaci in una intervista a La Verità.


Sulla prevenzione il ministro chiarisce: “Non sarà mai criterio di discriminazione all’accesso alle cure, che resta diritto di tutti. Vaccini e prevenzione non sono condizione per l’accesso alle cure, alle quali tutti hanno comunque diritto”. “Ho trovato una sanità pubblica ingolfata da anni di scarsa attenzione e poche risorse. Abbiamo aumentato le risorse del fondo sanitario: sul triennio 2024-2026 sono 11,2 miliardi in più. Tre miliardi alla sanità nel 2024 non sono pochi. Dal 2014 al 2019 il finanziamento del Fondo si è progressivamente ridotto. Si può fare di più? Certo. Abbiamo fatto poco? Non direi. La verità è che la salute aveva perso centralità nell’agenda di governo, ora è tornata protagonista”, conclude Schillaci.

L’Antitrust francese infligge a Google una sanzione da 250 milioni

L’Antitrust francese infligge a Google una sanzione da 250 milioniRoma, 20 mar. (askanews) – L’Autorité de la concurrence, l’antitrust francese, ha multato Google per 250 milioni di euro per non aver rispettato alcuni degli impegni resi vincolanti al termine di una precedente procedure per violazione delle legge del 2019 sulla remunerazione dei diritti d’autore.


“Dopo aver ordinato misure provvisorie sotto forma di ingiunzioni nell’aprile 2020 – ricorda l’Antitrust in una nota – l’Autorité ha constatato che Google non aveva rispettato tali ingiunzioni ed ha inflitto un’ammenda di 500 milioni di euro, oltre a condannare Google a conformarsi alle ingiunzioni iniziali”. Nel giugno 2022 l’Antitrust aveva accettato gli impegni di Google per superare le violazioni ed aveva nominato Accuracy come fiduciario per monitorarne la corretta implementazione.


Ora, con l’ultima decisione, l’Autorité ha multato Google per “aver violato il suo impegno di collaborare con il fiduciario di controllo e per non aver rispettato alcuni dei suoi sette impegni”. In particolare quelli di “negoziare in buona fede, sulla base di criteri trasparenti, oggettivi e non discriminatori, entro tre mesi” di “fornire alle agenzie di stampa e agli editori le informazioni necessarie per valutare in modo trasparente la loro remunerazione per i diritti connessi” e di “adottare le misure necessarie affinché le trattative non pregiudichino altri rapporti economici tra Google e agenzie di stampa ed editori”.


Per quanto riguarda “Bard”, il servizio di intelligenza artificiale lanciato da Google nel luglio 2023, l’Antitrust francese ha accertato che “aveva utilizzato contenuti di agenzie di stampa ed editori per formare il suo modello di base di machine learning, senza avvisare né loro né l’Autorità”.