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Autore: Redazione StudioNews

Le transizioni verde e digitale e la produttività delle imprese

Le transizioni verde e digitale e la produttività delle impreseRoma, 19 mar. (askanews) – Gli investimenti sulle tecnologie digitali possono avere effetti positivi sulla produttività, ma soprattutto per alcuni tipi di imprese in grado di massimizzarne le ricadute, laddove in media l’effetto è trascurabile se non nullo. Le strette normative della transizione verde, invece, hanno un effetto che è addirittura peggiorativo sul breve e medio termine sulla produttività, ma col tempo questo contraccolpo finisce per riassorbirsi. Le nuove tecnologie più verdi possono invece dare ricadute positive anche sull’immediato, oltre che sul lungo periodo.


Sono alcune delle conclusioni chiave a cui giunge uno studio condotto da alcuni esperti della Banca centrale europea, anticipato rispetto al Bollettino economico che verrà pubblicato giovedì. L’analisi – intitolata “L’impatto dei recenti shock e dei cambiamenti strutturali in atto sulla crescita della produttività dell’area euro” – parte da un esame degli effetti delle misure restrittive messe in campo tra 2020 e 2022, a motivo del Covid, sempre in merito alla produttività di imprese e lavoro. E poi guarda alle ricadute delle strette normative sui criteri verdi e ambientali e a quelle degli investimenti su tecnologie digitali.


Nell’ottica di guardare al futuro della competitività nell’area euro, sono soprattutto gli ultimi due aspetti, si spera, quelli che dovrebbero richiamare una maggiore attenzione. Va subito precisato che lo studio non guarda nel dettaglio l’aspetto dell’intelligenza artificiale, che negli ultimissimi anni ha visto sviluppi diffusi e iniziative da parte di molte multinazionali, una crescente attenzione mediatica e dei poteri pubblici. Questo tema potrebbe essere oggetto di ulteriori analisi da parte della Bce.


Per quanto riguarda la transizione verde “potrebbe ancora spingere la crescita della produttività, ma questo richiederà tempo. Sul breve e medio termine – afferma lo studio nelle sue conclusioni – l’aggiustamento delle imprese ai cambiamenti sui costi dovuti alle tasse carbonio o a tensioni geopolitiche, che si aggiunge a nuovi limiti e standard, assieme all’eliminazione di capitale allocato su attività ad alta CO2, ridurranno le emissioni come voluto, ma è anche probabile che riducano la crescita della produttività”. Qui la formula “breve e medio termine” va intesa come un periodo di circa 4-5 anni da quando entra in vigore un inasprimento normativo su questi aspetti, come sulle emissioni.


Anche la riallocazione delle risorse da settori a alta intensità di carbonio può avere impatti negativi sulla produttività. “Tuttavia – aggiunge lo studio – ci si attende che politiche ambientali più stringenti inneschino una nuova ondata di innovazioni verdi e di nuove tecnologie che aumenteranno la produttività sul lungo termine”. Passando agli effetti della transizione digitale, l’analisi offre cifre non proprio esaltanti, anzi deludenti se messe a raffronto con l’enfasi che solitamente viene utilizzata nel descrivere i presunti benefici di questi politiche. Ma ci sono delle precisazioni da fare. Ma procedendo con ordine, sulle cifre lo studio cita un’altra analisi che è stata condotta in Francia e Austria sulle imprese che effettuano investimenti di questo genere. La stima è che “in media un aumento dell’1% degli investimenti in tecnologie digitali porterebbe a uno 0,06% di aumento nella produttività del lavoro e a uno 0,007% di aumento della Produttività totale dei fattori (Tfp) dopo sei anni”. La Bce ha ulteriormente guardato a questi aspetti effettuando una simulazione sulle imprese di 13 paesi dell’area euro che “conferma che i guadagni di produttività dalla digitalizzazione sono altamente eterogenei tra settori e imprese. La stima suggerisce che un 1% di aumento di investimenti digitali in un settore è associato con una accelerazione nell’anno successivo di circa 0,02 punti percentuali nella crescita della produttività totale dei fattori in quel settore”. Insomma, praticamente zero. Ma appunto si tratta di medie. Secondo lo studio per beneficiare delle degli investimenti sul digitale le imprese devono avere particolari caratteristiche. In genere il vantaggio risulta molto più elevato, fino a 17 volte di più elevato, secondo gli esperti della Bce, quando le imprese che investono in digitale sono di maggiori dimensioni, dispongono di un organico in cui sono presenti persone qualificate e specializzate sui settori tecnologici (Stem), oppure sono in grado di accompagnare gli investimenti con programmi di formazione. E inoltre devono essere in grado di sfruttare queste leve anche a livello gestionale e di capacità manageriali. “L’adozione di tecnologie e digitali da parte delle imprese ha dimostrato di spingere la crescita della produttività. Tuttavia l’impatto a livello di singola azienda della digitalizzazione è stato ad oggi relativamente modesto. Una delle principali ragioni per questo potrebbe essere che solo poche imprese, quelle più vicine alle tecnologie di frontiera, hanno tratto beneficio dalla digitalizzazione. Altre aziende – rileva la Bce – devono investire di più su qualifiche digitali e complementari per trarre pienamente beneficio dei guadagni di produttività dalla digitalizzazione”. Infine un ulteriore aspetto che vale la pena di menzionare è una specifica valutazione su telelavoro e lavoro da remoto (quello che in Italia si continua a chiamare con il pseudo neologismo “smart working”). Lo studio guarda a quanto avvenuto nel 2020-2021. Per l’immediato l’effetto dell’aumento del telelavoro “può influire sulla produttività tramite vari canali. Innanzitutto può portare a maggiore efficienza, grazie al risparmio di tempo che in parte si traduce in maggiori ore lavorative. Inoltre può risultare in una riduzione del capitale richiesto affinché l’impresa possa operare, specialmente sull’immobiliare. Terzo, il telelavoro ha il potenziale di accelerare la digitalizzazione”. Ma “quarto – dice ancora lo studio della Bce – il telelavoro può avere un impatto avverso nel modo con cui le squadre collaborano, dato che il lavoro da remoto è percepito da alcuni come un calo dell’interazione, dello spirito di squadra e delle sinergie tra colleghi”. Su questo elemento, che è diventato strutturale in molte aziende, secondo la Bce sembra esserci una sorta di livello ottimale in cui si fa un uso combinato del telelavoro con un uso parziale del lavoro “tradizionale” in presenza. Ma questo equilibrio risulta estremamente variabile e differenziato a seconda delle imprese e dei dei settori coinvolti. (di Roberto Vozzi).

Ennesimo deturpamento alla tomba del cantautore Michele Merlo

Ennesimo deturpamento alla tomba del cantautore Michele MerloMilano, 19 mar. (askanews) – Per l’ennesima volta è stata vandalizzata la tomba di Michele Merlo, il cantautore ex di X Factor e Amici di Maria De Filippi, tragicamente scomparso il 6 giugno 2021 a causa di una leucemia fulminante. Non è la prima volta, infatti, che vengono rubati gli oggetti apposti sulla tomba di Michele ma questa volta è toccato al libro a lui dedicato “Con il cuore tra le righe”, di Alice Porta. Come se non bastasse al suo posto è stato lasciato un insulto alla giovane autrice trentina, amica e fan di Michele.


Un gesto immotivato dal momento che il libro è stato approvato dalla famiglia Merlo e che il ricavato ottenuto dalla vendita di “Con Il Cuore Tra Le Righe” sarà devoluto ai progetti dell’Associazione Romantico Ribelle, nata in ricordo di Michele e presieduta dai genitori. Questo il messaggio diffuso attraverso i social dell’Associazione Romantico Ribelle: “Ciò che è accaduto oggi sulla tomba di Michi è vergognoso. Non è la prima volta che vengono rubati o danneggiati gli oggetti che sono lì ma sottrarre il libro di Alice Porta e lasciare al suo posto un insulto per lei è qualcosa che non possiamo accettare. Il libro di Alice è un libro a cui tutti noi teniamo molto, che abbiamo “approvato” e fortemente voluto per continuare a mantenere vivo il ricordo di Michele. Se qualcuno pensa che per questo Alice debba vergognarsi allora vuol dire che pensa che tutti noi dovremmo vergognarci. Se chi si è permesso di compiere un gesto cosi ignobile frequenta questa pagina è pregato di non farlo più. Per Katia, Domenico e per tutti noi che abbiamo voluto bene a Michi e che ogni giorno proviamo a farlo rivivere in tutte le nostre iniziative, è già molto doloroso se qualcuno non è in grado di capirlo. Chiunque sia sappia che non è più il benvenuto né sulla tomba di Michele né su questa pagina. Vergognatevi!”

Angelo Duro torna al TAM Teatro Arcimboldi Milano

Angelo Duro torna al TAM Teatro Arcimboldi MilanoMilano, 19 mar. (askanews) – Geniale, sbalorditivo, irriverente, Angelo Duro torna al TAM Teatro Arcimboldi Milano dopo i fulminanti sold out della scorsa stagione per altre date del suo esplosivo show “Sono Cambiato”. Per accogliere le tantissime richiesta dei fan che hanno velocemente preso d’assalto le prevendite, Angelo aggiunge una replica straordinaria alle ore 23.30 di venerdì 29 marzo.


“Sono Cambiato” (prodotto dalla Da Solo Produzioni, società fondata dallo stesso artista) sta sbancando tutti i teatri d’Italia. Angelo Duro, con una scritta a caratteri cubitali sul manifesto ci fa sapere d’essere cambiato, di non essere più quello di prima. E qui ci vengono mille dubbi. In che senso sarà cambiato? Non sarà più scontroso, irriverente e polemico come prima? Sarà diventato più buono? Lo vedremo finalmente sorridere? I dubbi sono tanti anche perché da uno come lui non sai mai cosa aspettarti. Di certo la notizia di questo suo cambiamento ha aumentato la curiosità di migliaia di persone che sta facendo la fila per vederlo (ma soprattutto per sentirlo) ed il risultato: è un vero successo. Pietrangelo Buttafuco ha scritto di lui: “Angelo Duro, il comico che innesca le menti”. Di artisti padroni del ragionamento comico, fuori da ogni schema consolidato e da qualsiasi retorica buonista e consolatoria non ce ne sono certo centomila, non si può dire nessuno ma uno in Italia – solo uno – c’è ed è appunto Duro. Di artisti capaci di innescare la miccia della libertà mentale e dello spirito critico nello spettatore non se ne vedevano dal tempo di Giorgio Gaber e Duro – uno che non potrà mai andare in tivù e però riempie i teatri – è durissimo nei contenuti, perfetto nei tempi comici, irresistibile nei silenzi (lunghissimi), magnifico poi nel crearsi un pubblico dalla testa libera, liberissima e dal cattivo carattere. Come lui. Imprendibile. E imperdibile.

Musica, “Puntofermo”: la nuova canzone dei Tiromancino

Musica, “Puntofermo”: la nuova canzone dei TiromancinoRoma, 19 mar. (askanews) – Sarà disponibile da venerdì 22 marzo in tutti gli store digitali e per la programmazione radiofonica “Puntofermo”, la nuova e inedita canzone dei Tiromancino (Emi Records Italy/Universal Music Italia).


Federico Zampaglione ci ha abituato in oltre 30 anni di carriera ad un continuo passaggio tra canzoni (brani che sono entrati nella storia della musica italiana scritti per i Tiromancino ma anche per altri grandi artisti italiani), libri (un romanzo diventato poi una sceneggiatura e un film), film (che negli anni lo hanno reso un affermato regista molto apprezzato soprattutto nel mondo dell’horror) e concerti, tour sold out che lo hanno visto girare in lungo e in largo tutta la penisola permettendogli di costruire un rapporto con i propri fan (che va oltre l’ultimo singolo da classifica), rapporto che si rinsalderà a breve con la partenza del nuovo tour prodotto da DM Produzioni che toccherà tutta l’Italia. Avevamo lasciato i Tiromancino lo scorso anno con la pubblicazione del singolo “Due rose” (accompagnato dalla voce di Enula), brano che arrivava a distanza di 2 anni dall’uscita dell’ultimo album “Ho Cambiato Tante Case” e dai singoli “Finché ti va”, “Ho Cambiato tante case”, “Cerotti”, “Er Musicista” (con Franco126), “Domenica” e “L’odore del mare” con Carmen Consoli, e lo ritroviamo oggi con un inedito che è una fotografia della realtà come Federico Zampaglione racconta:


“La realtà è un qualcosa di mutevole, gli scenari intorno a noi, siano essi affettivi, lavorativi o personali, cambiano di continuo e non è facile riuscire a mantenere un proprio equilibro. È per questo che è importantissima la ricerca di un punto fermo che può essere una passione, un grande amore, qualunque cosa che ti possa salvare dai temporali quotidiani e dalla continua e vorticosa realtà che ci circonda, ci sorprende, ci spiazza e ci lascia spesso senza parole. Senza un punto fermo la vita è molto più difficile da vivere e da apprezzare”. Dopo l’uscita dell’ultimo singolo dei Tiromancino “Due Rose” la scorsa primavera, l’artista romano si è ributtato sul cinema ultimando il suo nuovo film “The Well”, pellicola che sta facendo il giro del mondo nei principali festival e rassegna cinematografiche horror, con un grandissimo successo di pubblico e critica, in attesa di arrivare nelle sale cinematografiche internazionali.


Il cinema è infatti l’altra grande passione di Zampaglione che ha debuttato alla regia nel 2007 con “Nero bifamiliare” a cui sono seguiti “Shadow” (2009, primo horror che gli ha regalato grande successo nel mondo e la fama di erede dei grandi registi italiani del genere), “Tulpa- Perdizioni mortali” (2013) e “Morrison” (2021 tratto dal suo romanzo scritto con Giacomo Gensini “Dove tutto è a metà”). In 35 anni di carriera Federico Zampaglione ha pubblicato con i Tiromancino 12 album di inediti (a cui si aggiungono dischi live e raccolte), scrivendo alcune delle più belle canzoni della storia della musica italiana come “La descrizione di un attimo”, “Due Destini”, “Per me è importante”, “Amore Impossibile”, “Angoli di cielo”, “Immagini che lasciano il segno”, “Finché ti va”.

Liguria, Riolfo: non mi riconoscevo più nel percorso della Lega

Liguria, Riolfo: non mi riconoscevo più nel percorso della LegaGenova, 19 mar. (askanews) – Mabel Riolfo, l’ex vice capogruppo della Lega nel cCnsiglio regionale della Liguria, passa al Gruppo Misto. E’ stata la stessa Riolfo ad illustrare le motivazioni della scelta durante la seduta odierna del Consiglio regionale.


La consigliera ventimigliese ha spiegato che non sussistevano più le condizioni per restare nel gruppo della Lega e precisando che la decisione, comunicata oggi, è stata del tutto personale, difficile e dolorosa, ma che era troppo forte il disagio nel continuare un percorso in cui non si riconosceva più. Riolfo ha poi ringraziato i colleghi del gruppo della Lega e il capogruppo Stefano Mai, che questa mattina l’aveva invitata a dimettersi per coerenza dal consiglio regionale, e ha assicurato il proprio impegno a continuare a lavorare per il proprio territorio, per tutta la Liguria e a sostegno della maggioranza di centrodestra guidata dal presidente Giovanni Toti.

Dl Pnrr, Antitrust frena: no alla cessione del 49% di PagoPa a Poste, serve un’asta pubblica

Dl Pnrr, Antitrust frena: no alla cessione del 49% di PagoPa a Poste, serve un’asta pubblicaRoma, 19 mar. (askanews) – “La cessione del 49% del capitale di una società pubblica dovrebbe rispettare condizioni minimali di trasparenza e non discriminazione a garanzia del mercato, oltre, ovviamente, a massimizzare il gettito per l’erario dello Stato”. Lo sottolinea l’Antitrust nella memoria depositata in Commissione bilancio alla Camera, nell’ambito dell’esame del decreto legge sul Pnrr. Nel mirino la norma del decreto che assegna a Poste Italiane, che già gestisce la piattaforma PagoPa, l’opzione per acquisire fino al 49% della società PagoPa. Il controllo con almeno il 51% del capitale passerebbe, secondo la stessa norma, all’Istituto Poligrafico e Zecca della Stato.


L’Antitrust ritiene quindi che “in una prospettiva di garanzia del mercato e dei diritti degli operatori potenzialmente interessati, l’individuazione del cessionario della quota del 49% dovrebbe avvenire ad esito di un’asta competitiva o comunque di una procedura che valuti e metta a confronto più manifestazioni di interesse”. “Il ricorso a una procedura trasparente e non discriminatoria – conclude l’Autorità nella memoria – è la sola modalità che, consentendo al decisore pubblico di esplorare e conoscere gli interessi e le opportunità esistenti sul mercato, assicura la possibilità di svolgere una valutazione comparativa idonea a selezionare l’operatore più qualificato”.

Tv, tornano le avventure di “Nina e Olga” con la seconda stagione

Tv, tornano le avventure di “Nina e Olga” con la seconda stagioneRoma, 19 mar. (askanews) – A tre anni dal successo della prima stagione, dal primo aprile alle ore 12.50 in prima tv su Rai Yoyo e in anteprima in boxset su RaiPlay dal 22 marzo tornano con 52 episodi inediti le amate avventure di “Nina e Olga”, serie animata prescolare distribuita in tutto il mondo, vincitrice nel 2021 del Pulcinella Award a Cartoons on the Bay come “Best upper preschool TV Series” e del premio “Best Licensed Publishing Project” al Bologna Book Fair 2022.


La seconda stagione è prodotta dalla torinese Enanimation e per la prima volta coprodotta dalla società australiana Kreiworks, con la collaborazione di Rai Kids, ed è stata ideata da Enanimation, Kreiworks e Nicoletta Costa, celebre autrice e illustratrice per l’infanzia con oltre 600 albi illustrati pubblicati in Italia e nel mondo e direttrice artistica della serie stessa. L’inedita stagione vede l’arrivo di nuovi personaggi – la piccola brezza Eddie e la stellina Orione -, una maggiore interazione fra i mondi del cielo e della terra e una particolare attenzione alla consapevolezza e la gestione delle emozioni, incorporando i temi dell’ambiente, della sostenibilità e dell’inclusione, accanto a valori fondanti della serie come l’amicizia, la gentilezza, il rispetto, lo stimolo alla fantasia, la semplicità e il girl empowerment. La prima serie di Nina & Olga, andata in onda su Rai Yoyo da settembre 2021, ha ottenuto ottimi risultati di ascolto, generando un intero universo di prodotti e merchandising (audiolibri, peluche, puzzle, cards, giochi, abbigliamento, prodotti di cartoleria…).


Alla Direzione della Scrittura Lina Foti, vincitrice dell’Australian Writer’s Guild Award 2021 come miglior sceneggiatrice prescolare, anche curatrice dei nuovi elementi della seconda stagione. Confermate la regia di Lisa Arioli, già co-regista dell’apprezzata serie animata inclusiva “Il Cercasuoni” e del mediometraggio sulla vita di San Francesco “Francesco”, opera italiana di animazione più vista del 2020, con le musiche del pluripremiato Gigi Meroni, autore per anni presso la Hans’s Zimmer Media Ventures, mentre le produttrici sono Federica Maggio per Enanimation, Lina Foti per Kreiworks e Cecilia Quattrini per Rai. Nei 52 nuovi episodi da 7 minuti ciascuno, in onda in coppia tutti i giorni da lunedì a domenica, continua e si consolida la grande amicizia tra Nina, una dolcissima bambina di 6 anni, e Olga, una nuvoletta speciale, gentile e un po’ pasticciona, e dei loro amici Teo, vicino di casa e compagno di classe di Nina, e Bigio, la nuvola “piantagrandine”, protagonisti di tante avventure nei rispettivi mondi, quello della Terra (“il Mondo di Sotto”) e quello del Cielo (“il Mondo di Sotto”). Insieme a loro, i nuovi arrivati Eddie e Orione ed i vecchi amici come l’uccellino Ugo, il gatto Pino e molti altri.


La serie televisiva, nata da un concept realizzato a quattro mani da Nicoletta Costa e da Stefania Raimondi di Enanimation e basata sui romanzi della stessa Costa, “La nuvola Olga”, tradotti in tutto il mondo (Europa, Usa, Russia, Cina, Giappone, Corea, Turchia, America Latina…), grazie a Enanimation ha visto l’inserimento e lo sviluppo di un nuovo amato personaggio, Nina, una bambina molto curiosa con una testa piena di ricci e che ha la capacità magica di viaggiare dal mondo terrestre al mondo celeste e che, insieme a Olga e i suoi amici, si assicura che la sua magia rimanga nascosta agli adulti. “Siamo felici di continuare a raccontare le storie di Nina e di Olga per la gioia dei bambini di tutto il mondo” – dichiara Federica Maggio, ceo e cofounder di Enanimation, e coproduttrice della serie. “Per la seconda stagione abbiamo voluto dare ancor più attenzione alla cura dell’ambiente e all’inclusione”.

Presentato accordo rinnovo contratto industria alimentare al 2027

Presentato accordo rinnovo contratto industria alimentare al 2027Roma, 19 mar. (askanews) – Si sono svolti, ieri, contemporaneamente a Milano, Roma e Napoli i tre attivi del nord, centro e sud Italia nei quali le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila hanno presentato a circa 2000 tra delegati e quadri sindacali l’accordo di rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027.


Una scelta, spiegano i sindacati in una nota congiunta, volta a sottolineare il valore decisivo che l’unitarietà sindacale ha avuto nel corso della trattativa. Gli obiettivi raggiunti nel contratto, siglato lo scorso primo marzo, sono molto ambiziosi e non riguardano solo l’importante aumento salariale (280 euro) ma molti altri aspetti che vanno dal rafforzamento del sistema di welfare nazionale alla riduzione dell’orario di lavoro, dalla centralità della formazione al miglioramento dei capitoli su salute e sicurezza, dal rafforzamento del sistema di relazioni sindacali ad un nuovo fondamentale ruolo dell’Ente bilaterale di settore su diversi temi. Importanti conquiste sono state ottenute anche sul versante della conciliazione vita-lavoro e sul contrasto alla violenza di genere.


“Un contratto che guarda al futuro e che pone un argine alla precarietà del mercato del lavoro, ma soprattutto un contratto che sarà unico anche nei prossimi rinnovi, grazie all’art. 1 che con alcuni elementi tecnici scoraggia la stipula di altri contratti collettivi nell’industria alimentare” hanno dichiarato i segretari generali Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza. Adesso l’ultima parola spetta alle lavoratrici e ai lavoratori nelle assemblee aziendali.

AccessiWay: entro 2025 Italia garantisca diritto accessibilità digitale

AccessiWay: entro 2025 Italia garantisca diritto accessibilità digitaleRoma, 19 mar. (askanews) – A distanza di 20 anni dall’approvazione della Legge Stanca sull’accessibilità dei siti internet delle Pubbliche Amministrazioni, la strada da fare è ancora lunga. In Italia l’accesso al mondo digitale per le persone con disabilità resta un diritto negato per oltre 13 milioni di cittadini che hanno esigenze specifiche per usufruire del web e documentazione elettronica. A lanciare l’allarme è Edoardo Arnello, Ceo di AccessiWay, giovane azienda torinese che a novembre scorso ha promosso il workshop ‘2025 Accessibilità e cittadinanza’ a cui hanno partecipato Associazioni, Istituzioni e mondo dell’impresa e dal quale è partito un grande dibattito. Attorno a quell’evento si sono riconosciuti diversi parlamentari che hanno dato vita ad un intergruppo sull’Accessibilità Digitale che stamattina, in conferenza stampa, ha annunciato gli obiettivi e le prossime azioni da intraprendere per allineare l’Italia agli standard richiesti dall’Ue per il 2025.


“Secondo i nostri dati attualmente in Italia nessun sito web sostanzialmente soddisfa al 100% i criteri di accessibilità. Per questo – afferma il Ceo di AccessiWay – abbiamo lanciato a fine 2023 un’iniziativa sull’accessibilità digitale e oggi, con grande spirito di collaborazione, abbiamo accolto la proposta dell’intergruppo parlamentare di far parte del Tavolo Tecnico che supporterà le iniziative istituzionali destinate al superamento del gap italiano in materia di inclusione digitale. Due super-tecnici tra i migliori esperti in materia – prosegue Arnello – faranno parte del Tavolo Tecnico dell’intergruppo: Paolo Berro, Chief Accessibility Officer AccessiWay, e Jacopo Deyla, Head of Consulting AccessiWay”. I numeri in Italia. L’accessibilità digitale è un diritto essenziale spesso negato ad oltre un miliardo di persone, nel mondo, con disabilità e bisogni specifici. Appena il 3% circa del web è realmente accessibile, mentre circa il 90% dei siti internet non sono adeguati alle tecnologie assistive. Sono alcuni numeri che fotografano un disagio, prima di tutto la negazione di un diritto, che in Italia danneggia oltre 13 milioni di cittadini ai quali quotidianamente viene impedito di accedere al mondo digitale. Secondo i dati più recenti, nel nostro Paese ci sono 2 milioni di persone con disabilità visiva, oltre 3 milioni di persone con limitazioni funzionali importanti, 2,5 milioni di persone con daltonismo, 500mila persone con epilessia, 3 milioni di persone con Dsa, mentre fra gli adolescenti circa il 7% ha una diagnosi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). In Italia, secondo uno studio condotto da AccessiWay, sono pochissimi i siti, le applicazioni mobili e i documenti digitali in grado di rispondere al 100% ai requisiti richiesti per l’accesso completo delle persone con disabilità.

Abruzzo, Marsilio: la nuova giunta rispetterà volontà elettori

Abruzzo, Marsilio: la nuova giunta rispetterà volontà elettoriL’Aquila, 19 mar. (askanews) – Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, a margine della plenaria del Comitato delle Regioni che si sta tenendo in questi giorni a Mons, in Belgio, ha parlato di elezioni, sia di quelle da pochi giorni vinte in Abruzzo, facendo riferimento alla nuova Giunta, che delle prossime europee. “Daremo una giunta regionale che rispetterà gli equilibri che gli elettori hanno sancito nelle urne”, ha detto Marsilio specificando anche che, una volta terminati i suoi impegni a Mons e tornato in Abruzzo, avvierà un “confronto sereno con i partiti della coalizione”.


Marsilio ha poi parlato delle europee: “Se oggi l’Europa è quello che scatena la rivolta dei trattori o che rischia di consegnare l’industria automobilistica nelle mani dei cinesi, è perché si va appresso a queste follie ideologiche”.