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Autore: Redazione StudioNews

Gruppo Veronesi: premio produzione di 2.250 euro ai 7.200 dipendenti

Gruppo Veronesi: premio produzione di 2.250 euro ai 7.200 dipendentiMilano, 18 mar. (askanews) – Il gruppo Veronesi a febbraio ha riconosciuto ai 7.200 dipendenti un premio di risultato, relativo al 2023, del valore medio di 2.250 euro, a testa. Il premio varia da sito a sito a seconda della tipologia di contratto, spiega l’azienda che ha tra i propri marchi Aia e Negroni, e si basa sul raggiungimento degli obiettivi definiti e concordati con le parti sindacali in fase di contrattazione dell’integrativo di secondo livello.


Dei destinatari del premio, circa il 20% ha scelto di spendere il valore del premio in welfare tramite la piattaforma aziendale online dedicata, “Veroneasy life”. Anziché, quindi, percepire il premio in busta paga, queste persone hanno optato per convertire il valore detassato del premio – totale o una sua parte – nell’acquisto di beni o servizi che spaziano dall’assistenza sanitaria, con la copertura di spese mediche e socio-assistenziali, all’educazione scolastica, fino ad arrivare ad attività sportive e per il tempo libero, a buoni spesa e benzina. Inoltre, l’azienda riconoscerà a coloro che convertiranno una quota pari o superiore al 50% del premio maturato, un valore aggiuntivo netto pari al 10% dell’importo convertito spendibile esclusivamente in welfare. Guardando allo scorso anno, la possibilità di usufruire dell’innalzamento della soglia di deducibilità dei fringe benefit ha permesso alle persone del gruppo di spendere quasi un milione di euro tra voucher e rimborso utenze domestiche; gli altri servizi più utilizzati sono stati il rimborso delle spese scolastiche per i figli e la previdenza integrativa.


Il premio non è “solo un supporto reddituale, ma anche servizi e soluzioni che siano in grado di fornire loro un sostegno concreto nella gestione della sfera familiare e privata, ad esempio rispondendo alle necessità dei genitori o caregiver – ha dichiarato Diego Piccolo, direttore risorse umane del gruppo – Allo stesso tempo siamo consapevoli di quanto temi come benessere, conciliazione ed equilibrio tra lavoro e vita privata rappresentino oggi elementi sempre più imprescindibili per poter attrarre e trattenere talenti. Il premio di risultato, che per il gruppo raggiunge un valore complessivo di oltre 13 milioni di euro, e la sua conversione in welfare si muovono proprio in questa direzione”.

Meloni: il Civid ha sconvolto le nostre vite ma gli italiani hanno reagito

Meloni: il Civid ha sconvolto le nostre vite ma gli italiani hanno reagitoRoma, 18 mar. (askanews) – “La pandemia da Covid-19 ha segnato la nostra storia recente. Più di quattro anni fa la crisi sanitaria si è abbattuta sul mondo e la nostra Nazione ha pagato un prezzo particolarmente alto. Oggi onoriamo la memoria dei nostri connazionali che non ci sono più e ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari. Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta”. Lo ha scritto in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus “La crisi pandemica – ha proseguito – ha prodotto enormi conseguenze economiche, sociali e sanitarie e il cammino per uscirne è ancora, per diversi aspetti, lungo. Penso, ad esempio, all’impatto devastante che il Covid-19 ha avuto sui nostri bambini e sui nostri adolescenti. Servirà molto tempo e un complesso insieme di interventi per restituire alle nostre giovani generazioni ciò che la pandemia, e le regole sanitarie imposte all’epoca, hanno tolto loro”.


“La pandemia ha sconvolto le nostre vite, ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire. E lo ha fatto con umanità, solidarietà, unità e abnegazione. Questa è l’eredità più preziosa di quella crisi, che dobbiamo saper ricordare e che ci può insegnare ancora molto”, ha concluso Meloni. 

Covid, Meloni: ha sconvolto nostre vite ma italiani hanno reagito

Covid, Meloni: ha sconvolto nostre vite ma italiani hanno reagitoRoma, 18 mar. (askanews) – “La pandemia da Covid-19 ha segnato la nostra storia recente. Più di quattro anni fa la crisi sanitaria si è abbattuta sul mondo e la nostra Nazione ha pagato un prezzo particolarmente alto. Oggi onoriamo la memoria dei nostri connazionali che non ci sono più e ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari. Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta”. Lo ha scritto in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus


“La crisi pandemica – ha proseguito – ha prodotto enormi conseguenze economiche, sociali e sanitarie e il cammino per uscirne è ancora, per diversi aspetti, lungo. Penso, ad esempio, all’impatto devastante che il Covid-19 ha avuto sui nostri bambini e sui nostri adolescenti. Servirà molto tempo e un complesso insieme di interventi per restituire alle nostre giovani generazioni ciò che la pandemia, e le regole sanitarie imposte all’epoca, hanno tolto loro”. “La pandemia ha sconvolto le nostre vite, ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire. E lo ha fatto con umanità, solidarietà, unità e abnegazione. Questa è l’eredità più preziosa di quella crisi, che dobbiamo saper ricordare e che ci può insegnare ancora molto”, ha concluso Meloni.

Lombardia, A.Fontana: sostenibilità sia anche economica e sociale

Lombardia, A.Fontana: sostenibilità sia anche economica e socialeMilano, 18 mar. (askanews) – “Noi crediamo nella sostenibilità, quella buona, a condizione che sia anche economica e sociale”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un convegno sul trasporto pubblico locale organizzato da Doppelmayr.


La Lombardia “sta investendo molto sul trasporto pubblico locale e per fare in modo che questo settore resista e si sviluppi noi siamo l’unica regione che immette proprie risorse per 420 milioni di euro” ha evidenziato citando anche i due miliardi di euro messi nel rinnovo della flotta di treni locali. “Le nostre città sicuramente grazie allo sviluppo tecnologico avranno grandi cambiamenti per rendere più fluido il traffico all’interno delle città, un grande impegno economico ma anche infrastrutturale per competere con le parti più avanzate d’Europa e del mondo” ha proseguito.


È necessario continuare, ha concluso, con la “collaborazione pubblico-privato per intercettare le opportunità e continuare a essere un punto di riferimento internazionale”.

Tennis, Nardi entra nella Top 100, Sinner, caccia al n.2

Tennis, Nardi entra nella Top 100, Sinner, caccia al n.2Roma, 18 mar. (askanews) – E’ il gran giorno di Luca Nardi. Il marchigiano figura per la prima volta nel gruppo dei primi 100 del mondo del ranking. Nardi è salito di 27 posizioni rispetto all’ultima classifica ATP, pubblicata due settimane fa prima dell’inizio del Masters 1000 di Indian Wells: tra gli attuali Top 100 l’italiano è il giocatore che ne ha guadagnate di più.


E’ il risultato dell’ingresso da lucky loser a Indian Wells, al posto della testa di serie Etcheverry con tanto di bye al primo turno, e della sorprendente quanto meritata vittoria contro Novak Djokovic. Nardi è diventato il giocatore con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto Nole in un Masters 1000 o in uno Slam (primato che finora spettava al sudafricano Kevin Anderson, n.122 quando si impose a Miami nel 2008). Ed anche il quarto tennista con il ranking più basso a battere un numero umo del mondo in carica in un “1000”. Il ventenne pesarese si è fermato al terzo turno contro Tommy Paul.Bel balzo in avanti in classifica anche per Francesco Maestrelli (+17), numero 226 questa settimana dopo la semifinale al Challenger ungherese di Szekesfehervar, e Matteo Berrettini, rientrato in Top 150 (142, +12) dopo la finale al Challenger 175 di Phoenix, il suo incoraggiante primo torneo dopo sei mesi di infortunio. E ora c’è Miami.


Non cambiano le gerarchie in vetta al ranking ATP. La sconfitta in semifinale contro Carlos Alcaraz, la prima del 2024 per l’altoatesino, ha impedito per ora a Jannik Sinner di salire in Top 2, dove nessun italiano è mai arrivato nella storia del tennis maschile. L’altoatesino a Miami potrà incrementare il suo bottino di punti, 8.310 questa settimana, solo di altri 400 in quanto l’anno scorso è arrivato in finale perdendo contro Daniil Medvedev. Aveva sconfitto allora in semifinale Carlos Alcaraz, che dunque parte per il secondo Masters 1000 della stagione con un vantaggio virtuale più ampio del divario di 495 punti in classifica. Se si tolgono i punti di Miami 2023, infatti, e si guardano le proiezioni in tempo reale, il murciano avrebbe 8.445 punti; l’azzurro 7.710.Guardando alla Top 20, da segnalare il best ranking del kazako Alexander Bublik (18, +2). Lunedì da celebrare anche per Tomas Machac (60, +3), per il 18enne Jakub Mensik, miglior Under 20 nel ranking e avversario di Nardi nelle qualificazioni a Miami, che entra per la prima volta in Top 70 (70, +11), e per il francese Arthur Cazaux (74, +3) battuto negli ottavi a Phoenix da Berrettini.


Questa la Top Ten: 1 (=0) N. Djokovic (SRB) 9.725 punti 2 (=0) C. Alcaraz (ESP) 8.805 3 (=0) J. Sinner (ITA) 8.310 4 (=0) D. Medvedev 7.765 5 (+1) A. Zverev (GER) 5.060 6 (-1) A. Rublev 4.970 7 (=0) H. Rune (DEN) 3.875 8 (+1) C. Ruud (NOR) 3.560 9 (-1) H. Hurkacz (POL) 3.370 10 (=0) A. de Minaur (AUS) 3.300 

Giornata Riciclo, iniziativa al Senato su filiera eccellenza

Giornata Riciclo, iniziativa al Senato su filiera eccellenzaRoma, 18 mar. (askanews) – Aumentare la consapevolezza dei cittadini sul ruolo del riciclo nella protezione dell’ambiente e del clima. Questo l’obiettivo dell’iniziativa che si è tenuta stamani in occasione della Giornata mondiale del riciclo nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, su iniziativa del senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, componente della Commissione Ambiente, Transizione ecologica ed Energia.


La data del 18 marzo rappresenta un’opportunità cruciale per gli stakeholder istituzionali nazionali del Parlamento e del Governo per creare un momento di confronto con un approccio comune e congiunto per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo imprenditoriale del settore. “In Italia il settore del riciclo è una filiera industriale di eccellenza, riconosciuta a livello europeo, che verrà rafforzata dagli investimenti e dalle riforme del PNRR. Per l’importanza che rappresenta, il Ministero sta lavorando da tempo sull’individuazione di strumenti normativi, tecnici e finanziari che possano supportare la transizione ecologica del settore” ha detto il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e la Sicurezza energetica, Claudio Barbaro, che ha sottolineato il lavoro messo in atto dal Mase sull’economia circolare. “Ci siamo dotati di un Piano Nazionale per la gestione dei rifiuti che detta i criteri da utilizzare per l’elaborazione dei piani regionali, nel rispetto del riparto costituzionale – ha spiegato Barbaro – . Inoltre abbiamo predisposto l’aggiornamento del Piano per la Prevenzione dei Rifiuti che, a breve, verrà pubblicato. Il PNRR ha stanziato ingenti risorse destinate a beneficiari pubblici e privati, complessivamente 2,1 miliardi di euro, per l’ammodernamento e la realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, così da creare nuove catene di approvvigionamento di materie prime dai rifiuti. Tale aspetto è di particolare rilievo per l’Italia che, come noto, è un Paese trasformatore perché povero di materie prime”.


Un elemento chiave dell’economia circolare è la “chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti” al fine di ridurre lo smaltimento in discarica, massimizzare il riciclo ed incentivare l’utilizzo delle materie prime secondarie prodotte. Tale ciclo aiuta sia a proteggere l’ambiente sia a ridurre i costi per imprese e cittadini. “È fondamentale che ci sia una sorta di patto tra istituzioni e imprese virtuose, che fanno sì che l’Italia sia all’avanguardia su questi temi. I temi del riuso sono importanti ma non devono essere ideologizzati in maniera sbagliata. Fondamentale il tema della filiera e della raccolta differenziata, che è la precondizione per un buon riciclo. E la differenziata viene fatta molto bene in Italia. Anche il Pnrr dedica attenzione ed energie a questo aspetto. Vogliamo lanciare un segnale di grande attenzione a questo tema” ha dichiarato Andrea De Priamo.


“Sul tema ambientale è necessario mettere da parte il furore ideologico in favore dello sviluppo dell’economia circolare, sul quale l’Italia è all’avanguardia. Nella filiera del riciclo il nostro Paese è leader in Europa e il tentativo di cancellare il riciclo in favore del riuso era miope. Per una vera transizione ecologica non servono gli slogan, ma un impegno serio” ha detto Silvia Fregolent, senatrice di Italia Viva, anche lei componente della Commissione Ambiente, Transizione ecologica ed Energia. All’iniziativa in Senato sono intervenuti anche Francesco Sicilia, direttore generale dell’Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Materiali (Unirima), Giovanni Di Scipio, Capo Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Lella Miccolis, presidente del Consorzio Italiano Compostatori.

Europee, Zaia: io sono concentrato sulla mia Regione

Europee, Zaia: io sono concentrato sulla mia RegioneVicenza, 18 mar. (askanews) – Luca Zaia, candidato alle Europee? “Io sono concentrato sulla Regione, non ho altro da aggiungere, e vi prego anche di non continuare con questa storia perché – avete visto – abbiamo 23 bacini in opera, ne vogliamo mettere a terra altri. Noi stiamo lavorando su altri fronti”. Così ha risposto Luca Zaia, presidente del Veneto, ai giornalisti che gli chiedevano di rispondere ad una proposta del leader della Lega, Matteo Salvini, di fare “il difensore del Veneto” in Europa. Zaia era a Trissino, in provincia di Vicenza, per l’inaugurazione di un bacino di laminazione.

Bankitalia, bond verdi hanno rendimenti inferiori ai convenzionali

Bankitalia, bond verdi hanno rendimenti inferiori ai convenzionaliRoma, 18 mar. (askanews) – A parità di condizioni, le obbligazioni verdi hanno rendimenti inferiori a quelli dei titoli convenzionali. La differenza è più contenuta per i titoli denominati nelle valute più volatili rispetto al dollaro e per quelli emessi nei mercati finanziari più chiusi agli investitori esteri. Lo rileva la Banca d’Italia, in uno studio intitolato “Il green sin: gli effetti della volatilità dei tassi di cambio e dell’apertura finanziaria sui rendimenti delle obbligazioni verdi”, pubblicato nella collana “Temi di discussione”.


Il lavoro offre quindi una possibile spiegazione dei maggiori costi di finanziamento dei progetti verdi in molte economie emergenti rispetto ai paesi avanzati. Lo studio, si legge, analizza, da un punto di vista teorico ed empirico, come la volatilità della valuta di denominazione e il grado di apertura finanziaria del mercato di emissione influenzino i differenziali di rendimento tra le obbligazioni verdi e gli analoghi titoli convenzionali. Le stime utilizzano una banca dati sulle obbligazioni emesse nel periodo 2014-2021 sul mercato globale.

Per non morire di turismo Dubrovnkik pensa a stretta su Airbnb

Per non morire di turismo Dubrovnkik pensa a stretta su AirbnbRoma, 18 mar. (askanews) – A Dubrovnik, perla turistica croata sul mar Adiatico, vivono ormai solo solo 1.200 residenti e la città rischia di morire uccisa dal turismo. Negli ultimi anni il comune ha intensificato le misure contro gli effetti dannosi del cosidetto “overtourism”. Ultima misura considerata: limitare gli affitti di tipo Airbnb


A Dubrovnik, la frenesia degli affitti turistici sta infatti costringendo molti residenti ad abbandonare la città e i suoi affitti sempre più alti. La perla dell’Adriatico vuole riportare indietro i suoi residenti e dissuadere altri dall’andarsene presentando un piano il prossimo mese che include il divieto di nuovi permessi di affitto privato in stile Airbnb, come altre destinazioni popolari in tutta Europa. Dubrovnik, famosa per le sue chiese barocche e i palazzi rinascimentali, è uno scalo per le crociere turistiche e attira milioni di visitatori da tutto il mondo che generano entrate tanto necessarie per l’economia nazionale. Ma il successo di questo sito patrimonio mondiale dell’UNESCO ha un prezzo. I turisti intasano le strette strade della città e fanno salire gli affitti. La popolazione locale occupa solo il 30% delle abitazioni del centro storico. Prima della disgregazione della Jugoslavia all’inizio degli anni ’90 e della guerra d’indipendenza della Croazia, la città aveva circa 5.000 residenti. Oggi ne sono rimasti 1.200.”I giovani ci lasceranno, andranno altrove perché sarà impossibile vivere a Dubrovnik”, ha detto alla Reuters il sindaco Mato Frankovic.


Si prevede che il consiglio comunale adotterà in aprile una legge che vieterà nuovi permessi di locazione nel centro storico e nelle zone circostanti, ha detto Frankovic. La decisione rientra nell’obbligo della città di rispettare alcune regole dell’UNESCO, ha spiegato. La città ha già iniziato ad acquistare appartamenti che verranno offerti alle giovani famiglie con un contratto di locazione di 10 anni e vieterà gli affitti a breve termine di appartamenti in grandi edifici. Nel 2018 ha limitato il numero dei turisti in crociera a 4.000 alla volta. “Proteggeremo le radici storiche della città e garantiremo che le persone possano vivere e trascorrere del tempo lì”, ha detto Frankovic. Anche altre autorità europee stanno cercando di riconquistare le città per i propri residenti. Il Portogallo, ad esempio, ha adottato misure per abbassare i prezzi degli immobili.


A Dubrovnik non tutti sono d’accordo sulla necessità di un cambiamento. Vedran Miovic, dell’agenzia Hedera Estate che gestisce circa 150 alloggi nel centro storico, ritiene che gli alloggi privati siano “molto migliori per la comunità” rispetto ai grandi hotel e resort, che secondo lui avvantaggiano solo i grandi giri d’affari stranieri. Marija Trojenovic, abitante del centro storico, ha invece accolto favorevolmente il progetto. “Bisogna riportare le persone in città perché sono le persone che fanno la città”, ha detto.

Alcune delle cose che ha detto il Presidente della Corte costituzionale

Alcune delle cose che ha detto il Presidente della Corte costituzionaleRoma, 18 mar. (askanews) – “In un sistema costituzionale fondato sulla separazione dei poteri, al rigoroso rispetto delle decisioni delle magistrature deve corrispondere l’altrettanto rilevante rispetto delle decisioni delle sedi parlamentari, espressione della sovranità popolare”. Così il presidente della Corte costituzionale, Augusto Antonio Barbera, nel corso della riunione straordinaria della Consulta alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Mi sia consentito rivolgere un invito alle Camere, affinché, ormai esaurite le prime due votazioni, provvedano nel più breve tempo” a completare la composizione della Consulta eleggendo il quindicesimo giudice. “A tale proposito, non è superfluo ricordare che l’apporto di ciascun giudice è essenziale per il buon esito del giudizio costituzionale, fondato sulla piena collegialità”, ha aggiunto.


“Le previsioni costituzionali assicurano efficacemente accanto al pluralismo, l’indipendenza della Corte. Quest’ultima non rischia di essere minata da contingenti vicende politiche, sia in ragione della diversificazione dei canali di accesso, sia alla luce dell’ampia maggioranza richiesta per l’elezione dei giudici di estrazione parlamentare, sia per il divieto di rielezione. E ciò a differenza di quanto previsto per la composizione di altre Corti europee, talvolta impropriamente accostate a quella italiana”, ha proseguito. La Corte Costituzionale auspica un intervento del legislatore sul fine vita, sia sulla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso. “Non si può non manifestare un certo rammarico per il fatto che nei casi più significativi il legislatore non sia intervenuto, rinunciando ad una prerogativa che ad esso compete, obbligando questa Corte a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione”, ha affermato Barbera.


“È con questo spirito che si auspica sia un intervento del legislatore che dia seguito alla sentenza n. 242 del 2019 (il cosiddetto caso Cappato), sul fine vita, sia un intervento che tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso (come già auspicato nelle due sentenze n. 32 e n. 33 del 2021)”, ha aggiunto sottolineando che in entrambi i casi “il silenzio del legislatore sta portando, nel primo, a numerose supplenze delle assemblee regionali; nel secondo, al disordinato e contraddittorio intervento dei Sindaci preposti ai registri dell’anagrafe”. “Tra il 2022 e il 2023 dall’angoscia della pandemia si è passati al fragore delle armi, prima ai confini dell’Europa, per effetto dell’aggressione russa al popolo ucraino, e adesso nel Medio Oriente, per l’orrore degli attacchi terroristici e le dure reazioni israeliane”. “Questa Corte è chiamata ad essere ‘custode della Costituzione’, ma è tenuta ad essere altrettanto attenta a non costruire, con i soli strumenti dell’interpretazione, una fragile ‘Costituzione dei custodi’” detto il presidente della Corte costituzionale.


“Del resto importanti innovazioni nella storia della Repubblica – si pensi alla disciplina dell’interruzione della gravidanza o a quella delle unioni civili – sono state il frutto del concorso di rilevanti pronunce della Corte costituzionale, a cui hanno fatto seguito non meno significative decisioni legislative, che hanno visto ampiamente coinvolta la rappresentanza popolare. Tale convergenza si è resa virtuosa proprio perché in questi ambiti la lettera della Costituzione non indicava una soluzione univoca”, ha spiegato Barbera. “Nell’anno passato sono state assunte 229 decisioni, contro le 270 del 2022”. “Il calo del numero delle decisioni prima evidenziato si collega, in particolare, alla riduzione del numero dei ricorsi in via principale. Nell’anno 2023, infatti, ne sono stati promossi solo 35, con una diminuzione di circa il 60% rispetto all’anno precedente”, ha aggiunto.


“Tale sensibile decremento del contenzioso tra Stato e Regioni è verosimilmente imputabile ai meccanismi di raccordo politico fra Governo e Regioni che permettono loro di mediare tra le reciproche posizioni e di raggiungere punti di composizione. Su questi ultimi non spetta alla Corte intervenire, fermo restando – è ovvio – il possibile successivo controllo di costituzionalità in via incidentale che potrebbe avere luogo sulla medesima normativa”, ha detto ancora.