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Autore: Redazione StudioNews

Striscione anti-Salvini nel luogo simbolo della Lega a Pontida, i dissidenti: congresso subito

Striscione anti-Salvini nel luogo simbolo della Lega a Pontida, i dissidenti: congresso subitoMilano, 5 mar. (askanews) – “Da indipendenza a sudditanza, i militanti ne hanno abbastanza. Congresso subito”. È lo striscione comparso questa notte sul muro che cinge il prato di Pontida, luogo simbolo della Lega, come recita la scritta “Padroni a casa nostra”. A darne pubblicità è l’ex segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: “A quanto pare la protesta all’interno della Salvini Premier dilaga!” ha commentato postando su Facebook le foto e il comunicato “allegato” allo striscione, firmato da “un gruppo numeroso di persone iscritte alla Lega, militanti stanchi di essere vessati”.


L’obiettivo è “risvegliare le coscienze dei militanti leghisti”, perchè “ormai siamo la maggioranza a urlare che così questa Lega non va bene!”. Gli autori della protesta lamentano la marginalizzazione del dissenso interno alla Lega, anche perchè “manca una strategia, mancano delle proposte vere e soprattutto manca un ideale”. Invece “si è creato un nuovo cerchio magico che fa solo gli interessi di pochi e non quelli del territorio e dei militanti, vera base popolare su cui la Lega si è sempre fondata”. E come nel 2012 l’inziativa di Roberto Maroni spazzò via il “cerchio magico” che allora circondava Bossi, anche stavolta i dissidenti chiedono agli iscritti di presentarsi al prossimo congresso muniti di scope, per ricordare la notte del 2012 a Bergamo: “Ora basta: Vogliamo tornare a essere un partito che ha veramente a cuore il territorio che in questi anni è stato maltrattato dalla classe dirigente. Congresso della Lega subito!! Lanciamo un appello ai militanti veri che credono ancora nella vera Lega: quando ci sarà il congresso portate una scopa, sarà un nuovo inizio per il nostro partito. Libertà!”.

Toscana, Cosmave: per piano Parco Apuane coerenza, tutelare cave

Toscana, Cosmave: per piano Parco Apuane coerenza, tutelare caveRoma, 5 mar. (askanews) – “Abbiamo ormai capito tutti che dobbiamo salvaguardare il lavoro sulla montagna e che dalla montagna deriva. Le regole ci sono e disciplinano l’armonizzazione fra cave, ambiente e paesaggio”. Così Cosmave, il consorzio di imprese del marmo apuo-versiliese, sintetizza quanto emerso dal recente convegno organizzato dal comune di Minucciano al quale hanno partecipato il presidente del Parco delle Apuane Andrea Tagliasacchi e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.


“Le attività estrattive del comprensorio versiliese-garfagnino sono comprese nelle Aree Contigue di Cava (ACC), ovverosia aree espressamente destinate alla escavazione ed all’industria lapidea, che, pur essendo geograficamente situate all’interno del Parco, sono estranee all’area protetta. Non ci sono rischi di intaccare l’area protetta. Le attività estrattive presenti nelle ACC sono comunque già soggette ad una specifica disciplina ambientale e paesaggistica, tanto stringente, e che non si applica alle altre attività estrattive toscane, neppure a quelle del comprensorio carrarino. Il nuovo Piano Integrato del Parco (PIP) pretenderebbe di spingersi oltre, assoggettando le ACC alla disciplina propria dell’area protetta, decretando in questo modo la sostanziale chiusura delle attività estrattive presenti. Si tratterebbe di un’iniziativa, oltre che illegittima, dannosa per l’intera comunità della montagna versiliese-garfagnina”. Dunque, conclude la nota, “riteniamo indispensabile che il nuovo PIP tenga conto dell’importanza delle attività estrattive, svolte in loco da secoli, e si conformi pienamente al Piano di indirizzo territoriale – Piano territoriale paesaggistico regionale (PIT-PTPR), che reca una specifica disciplina delle attività estrattive delle Alpi Apuane, anche attraverso lo strumento dei Piani attuativi di bacino (PABE). PIT che, si ricorda, è stato approvato da Regione e Ministero dell’ambiente. La mancanza di coerenza del PIP rispetto al PIT ne ha sinora precluso l’intervenuta approvazione; il PIP non è ancora stato approvato dal Consiglio regionale, con tutta probabilità proprio a causa dell’incoerenza con il PIT, ma a questo punto la parte politica deve compiere un definitivo atto di coraggio e rimandare il piano al Parco per la sua rielaborazione nel rispetto della normativa vigente”.

Amministrative, centrodestra con un candidato unitario in Emilia

Amministrative, centrodestra con un candidato unitario in EmiliaBologna, 5 mar. (askanews) – A tre mesi dalle elezioni amministrative il centrodestra ha trovato l’accordo per presentarsi con un candidato unitario in Emilia e, in particolare, a Modena, con Luca Negrini, a Sassuolo, con la riconferma dell’attuale sindaco Gianfrancesco Menani, e a Reggio Emilia con Giovanni Tarquini. Lo hanno annunciato, dopo una riunione a Roma al tavolo nazionale, i segretari regionali, Matteo Rancan (Lega Emilia), Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia), Valentina Castaldini (Forza Italia), Francesco Coppi, (Noi Moderati) e Riccardo Bizzarri (Udc).


“Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo fermamente convinti che insieme possiamo affrontarle con successo, grazie alla nostra unità e alla nostra visione comune – hanno detto i segretari e coordinatori regionali -. Siamo soddisfatti di presentarci compatti in tutti i comuni, poiché questo rappresenta un’importante testimonianza della nostra coesione e determinazione nel costruire un’alternativa seria al malgoverno delle sinistre. Al contempo, confermiamo il nostro impegno a mantenere il buongoverno nelle realtà che già amministriamo”. “Il centrodestra – hanno aggiunto Rancan, Barcaiuolo, Castaldini, Coppi e Bizzarri – è pronto a lavorare duramente per il bene comune e a rappresentare con responsabilità e competenza gli interessi dei cittadini emiliano-romagnoli: questa coalizione è la prova tangibile della nostra determinazione nel promuovere il progresso e il benessere delle comunità locali. Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo fermamente convinti che insieme possiamo affrontarle con successo, grazie alla nostra unità e alla nostra visione comune”.

Elio e le Storie Tese tornano in tour quest’estate a grande richiesta

Elio e le Storie Tese tornano in tour quest’estate a grande richiestaMilano, 5 mar. (askanews) – Dopo il successo del tour nei teatri, con oltre 40 date esaurite, questa estate a grande richiesta Elio e le Storie Tese portano di nuovo sui palchi italiani lo spettacolo “Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo”.


“Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo” è uno show tra il sacro e il profano, che si apre come una messa laica, in cui vari personaggi di attualità vengono invitati a pregare per i fan degli EelST, e che si chiude con la certificazione che tutto è stato suonato in diretta «Senza basi, senza campionamenti, senza autotune, insomma senza un cazzo, tutto fatto in casa». Elio e le Storie Tese, vestiti di bianco, su una scenografia studiata nel dettaglio, con la preziosa regia di Giorgio Gallione, sanno raccontare il nostro tempo in modo ironico e affascinante. Da “La terra dei cachi” a “Supergiovane”, da “Servi della gleba” a “Valzer transgenico” il repertorio del complessino è sempre attuale, perché in fondo la mentalità italiana non cambia mai, c’è sempre un buon motivo per scandalizzarsi.


Lo spettacolo unisce alla musica i racconti e le immagini originali di una creatività senza limiti, per un viaggio attraverso le contraddizioni del nostro paese condotto con maestria e humour senza pari dagli Elio e le Storie Tese. Queste le date: 26 giugno, Roma, Villa Ada nell’ambito di Villa Ada Festival 29 giugno, Bologna, Sequoie Music Park 30 giugno, Verona, Teatro Romano, nell’ambito di Rumors Festival 6 luglio, Collegno (TO), Parco Della Certosa Reale, nell’ambito di Flowers Festival 8 luglio, Pistoia, Piazza Duomo nell’ambito di Pistoia Blues Festival 12 luglio, Palmanova (UD), Piazza Grande 13 luglio, Montebelluna (TV), Stadio San Vigilio, nell’ambito di Mattorosso Music Festival 20 luglio, Sarzana (SP), Piazza Matteotti, nell’ambito di Moonland Festival 24 luglio, Caserta, Belvedere di San Leucio 26 luglio, Taranto, Villa Peripato nell’ambito di Iod Festival 27 luglio, Melpignano (LE), Palazzo Marchesale 30 luglio, Lanusei (NU), Area Spettacoli Istituto Salesiano, nell’ambito di Rocce Rosse Festival 31 luglio, Alghero (SS), Anfiteatro Ivan Graziani, nell’ambito di Festival Abbabula


I biglietti sono disponibili sui circuiti di prevendita abituali. Il tour è prodotto da Hukapan e Imarts. Costumi a cura di Paolo Marcati. Realizzazione costumi Sartoria Contemporanea di Luca Rondoni.

L’agenda della Bce e gli interrogativi sul tempo (e non solo) del taglio dei tassi

L’agenda della Bce e gli interrogativi sul tempo (e non solo) del taglio dei tassiRoma, 5 mar. (askanews) – Mercoledì sera e giovedì torna a riunirsi il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, l’organismo a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’area euro e che stabilisce la politica monetaria comune. Alle 14 e 15 di giovedì, al termine della riunione, verranno comunicate le decisioni sui tassi di interesse, per cui si prevede una conferma.


Contestualmente verranno pubblicate le previsioni aggiornate su economia e inflazione dei tecnici della Bce. Generalmente è attesa una limatura delle stime sul caro vita. Mezz’ora dopo, alle 14 e 45 la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Da diversi mesi, ormai, analisti e mercati reputano che il picco dei tassi sia stato raggiunto con il 4,50% deciso lo scorso settembre, dopo una aggressiva manovra di inasprimento con cui la Bce ha complessivamente alzato i tassi di riferimento dell’area euro di 450 punti base. Da allora gli interrogativi hanno circondato soprattutto la tempistica con cui dovrebbe iniziare l’inversione di rotta, cioè quando deciderà il primo taglio dei tassi.


Nei mesi scorsi i mercati si erano perfino sbilanciati e ipotizzare che questa mossa potesse avvenire alla fine del primo trimestre. Ma, come per la Federal Reserve negli Stati Uniti, i banchieri centrali centrali dell’eurozona sono ripetutamente intervenuti per respingere queste speculazioni e “rimettere in riga i mercati” (immagine recentemente utilizzata dalla Banca di regolamenti internazionali), per ricondurre le loro aspettative più in linea ai propositi della strategia monetaria. La Bce punta ad avere il caro vita medio dell’area euro al 2%. E la stretta sui tassi, nelle sue intenzioni, punta a favorire il ritorno a questo valore creando un freno agli aggregati di domanda.


Già da tempo sia Lagarde, sia altri esponenti dell’istituzione, hanno indicato nelle dinamiche salariali un elemento chiave da valutare prima di avventurarsi su un taglio. In particolare si vuole verificare l’esito delle tornate negoziali del primo trimestre, per capire se si creeranno nuove potenziali pressioni rialziste da questo canale, un possibile “effetto di secondo” livello della recente elevata inflazione. I consuntivi sui dati del primo trimestre richiederanno ancora diverse settimane. Ma intanto un ulteriore elemento ha mostrato potenziali problematicità per la Bce: i prezzi dei servizi nell’area euro, su cui l’inflazione risulta più persistente del previsto e spiega in buona parte perché a febbraio il rallentamento della crescita generale dei prezzi sia stato meno netto delle attese, al 2,8% su base annua.


Questo aspetto ha appena trovato conferma nelle indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti delle imprese (gli Indici Pmi), che hanno ravvisato persistenti pressioni sui prezzi proprio nel settore terziario, dove la dinamica di attività è tornata positiva e decisamente migliore rispetto all’industria manifatturiera, zavorrata, quest’ultima, dalla contrazione delle aziende della Germania. Il rischio, secondo gli economisti che curano gli stessi indici Pmi, è che l’eurozona vada a impelagarsi in una fase di “stagflazione”, ovvero crescita ferma o molto a rilento assieme a elevata inflazione. E questo rinvierebbe le tempistiche dei tagli dei tassi della Bce, ad oggi prevalentemente ipotizzati scattare tra fine primavera e inizio estate, con diversi analisti che indicano giugno come mese chiave, dato che allora verranno nuovamente aggiornate le previsioni della Bce. Un altro aspetto che potrebbe evolversi in maniera diversa rispetto alle attese degli esperti è la portata della prima fase di riduzione del freno monetario. Perché quasi certamente la Bce non solo si muoverà a piccoli passi in questa manovra, a differenza dei maxi rialzi operati nel 2022 a inizio stretta, ma è anche prevedibile che si limiti appunto a smorzare solo in parte l’intronazione restrittiva della sua linea, per poi fermarsi e vedere come sviluppa il quadro prima di fare altro. Su questo diversi analisti ipotizzano tagli dei tassi per 100 punti base entro fine 2024, alcuni perfino per 150 punti base, ma resta da vedere se anche su questo aspetto i “falchi” del direttorio non riescano a imporre una linea più prudente. (di Roberto Vozzi)

Lollobrigida a Tokyo: cucina italiana radicata in tutto il mondo

Lollobrigida a Tokyo: cucina italiana radicata in tutto il mondoRoma, 5 mar. (askanews) – I ristoranti italiani in Giappone “dimostrano quanto sia radicata la cucina italiana in tutto il mondo e, in particolare, nelle nazioni dove viene apprezzata la qualità”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato ai microfoni della Rai in occasione dell’inaugurazione della fiera Foodex di Tokyo, la più importante manifestazione fieristica agroalimentare del Giappone, dove l’Italia è presente con un padiglione di oltre 3mila mq e quasi 200 aziende, contribuendo a rafforzare anche la candidatura della Cucina italiana a Patrimonio Immateriale dell’Unesco.


Per il ministro i ristoranti italini sparsi per il mondo “sono delle piccole ambasciate nelle quali poter distribuire i nostri prodotti eccezionali, perché la buona cucina è frutto di cultura, tradizione, trasformazioni, ma anche ovviamente prodotti alla cui base c’è rispetto per il lavoro, per l’ambiente, per i disciplinari di qualità, ed è per questo che siamo così forti e dobbiamo esserlo ancora di più: generare ricchezza per avere una nazione che possa creare equità sociale senza dover fare debito o svendere le cose più importanti che ha”, conclude Lollobrigida.

Acampora (CCIAA): formazione asset centrale per sviluppo sostenibile

Acampora (CCIAA): formazione asset centrale per sviluppo sostenibileRoma, 5 mar. (askanews) – “Questa mattina ho partecipato con grande piacere alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024 dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale che festeggia il 45° anno dalla sua fondazione. Un’eccellenza in termini di formazione, innovazione e progresso, le cui azioni hanno da sempre trovato il pieno sostegno della Camera di Commercio Frosinone Latina. La sinergia tra Ente camerale e Unicas, con il supporto del Magnifico Rettore Marco Dell’Isola, ha reso possibile la realizzazione del Master di I livello ‘Management dell’Economia Circolare, Sostenibilità e Diritto Ambientale’ promosso in collaborazione con l’Azienda Speciale Informare e recentemente presentato”. Così il presidente della CCIAA, Giovanni Acampora, a margine della cerimonia inaugurale.


“L’Università di Cassino è un polo formativo centrale per il Lazio meridionale, per i nostri giovani ma anche per il nostro tessuto produttivo ed economico, perché la formazione crea occupazione ed oggi c’è una crescente necessità di figure preparate a rispondere alle nuove esigenze delle imprese; di giovani che possano colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. La Camera di Commercio continuerà a fare la sua parte, sostenendo l’azione dell’Unicas con tutti i mezzi necessari e facendo da cerniera tra il mondo della formazione e quello delle imprese. A tutti auguro un proficuo Anno Accademico”. Al termine dell’evento Acampora, con il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha incontrato il neo commissario straordinario del Consorzio Industriale del Lazio, il prof. Raffaele Trequattrini, già Prorettore Unicas. Un breve colloquio per rimarcare la necessità di lavorare insieme, in questa nuova fase del Consorzio Unico, per supportare lo sviluppo industriale ed economico della regione, con particolare attenzione alle tematiche di più stretta urgenza quali la realizzazione di infrastrutture, l’efficientamento, la desertificazione industriale, l’erogazione di servizi chiave per le imprese attinenti alla logistica, all’energia, all’ambiente ed alla digitalizzazione. “La Camera di Commercio, come socio di maggioranza relativa del Consorzio, sostiene la nomina del Prof. Trequattrini. Questo è il momento di entrare nel pieno della fase operativa. Occorrerà la massima condivisione d’intenti per dare risposte al nostro tessuto economico e industriale”, ha commentato Acampora.

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili Pat

Lombardia, Majorino(Pd): no a svendita generalizzata immobili PatMilano, 5 mar. (askanews) – “Un conto sono operazioni mirate, anche svolte in passato, su palazzi di pregio, altra cosa è l’alienazione generalizzata di immobili. La svendita del patrimonio pubblico non è mai una buona strada. La Regione dovrebbe porsi il tema di come rilanciare un’esperienza d’eccellenza come il Pat, non mi pare che si sia di fronte ad una strada del genere”. Così in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino, a proposito dell’ipotesi di “svendita generalizzata” del patrimonio immobiliare del Pat, cioè la storica casa di riposo milanese per anziani Pio Albergo Trivulzio.


Per l’esponente dem “si continuano a non affrontare alcuni grandi nodi sul futuro del Pat. Il primo di essi riguarda la governance, Regione Lombardia ha infatti progressivamente indebolito sempre di più il ruolo del Comune di Milano e attualmente il Pat, la casa di riposo dei milanesi, è una sorta di strano ibrido rispetto a cui appare marginale il ruolo e il peso del Comune. Si è poi chiaramente in assenza di un progetto sociale e socioassistenziale forte, col rischio che alle alienazioni non corrisponda alcuna azione di rilancio effettivo. Infine, nel merito dell’operazione prospettata mi auguro che si segua molta cautela” ha concluso.

Dossieraggio, Gasparri: scandalo enorme, si esprima Mattarella

Dossieraggio, Gasparri: scandalo enorme, si esprima MattarellaRoma, 5 mar. (askanews) – “E’ una vicenda inquietante, si dovrebbe disporre immediatamente un’ispezione alla procura e anche il presidente del Csm, che ha giustamente vigilato sulla tranquillità del paese in occasioni recenti, faccia sentire la sua voce su uno scandalo enorme. Anche in qualità di presidente del Csm deve dare una garanzia come ha fatto sull’ordine pubblico. Bisogna farlo su tutti gli aspetti del paese”. Lo ha detto il presidente dei senatori Fi Maurizio Gasparri chiamando in causa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in aula al Senato e chiedendo che il governo riferisca sul dossieraggio.


Gasparri ha quindi sollevato il caso della “incompatibilità” del deputato M5s Cafiero De Raho: “Non è che chi ha diretto la procura antimafia stando in commissione Antimafia si fa le domande e si dà le risposte, è in conflitto d’interesse grandioso, non lo consentiremo. Non facciamo lo sciopero generale ma esprimiamo indignazione. Vogliamo verità su questo che è il più grande scandalo della storia recente”.

A Tirreno C.T. la miglior colomba classica arriva da Foggia

A Tirreno C.T. la miglior colomba classica arriva da FoggiaRoma, 5 mar. (askanews) – Arriva dalla Puglia, da San Marco in Lamis, nel foggiano per l’esattezza, la miglior colomba classica italiana del 2024. A realizzarla e presentarla al campionato nazionale dedicato al dolce pasquale per eccellenza organizzato dalla Federazione Internazionale di Pasticceria, Gelateria e Cioccolateria (Fipgc) a Tirreno C.T, in corso di svolgimento a Carrarafiere, è stato Michele Pirro. Il maestro pasticcere di San Marco in Lamis si è piazzato al primo posto assoluto di categoria per il secondo anno consecutivo.


Premiato invece nella categoria Colomba innovativa Andrea Ceracchi, pasticciere di Cori (Lt) che ha trionfato con una colomba a base di frutta fresca. Al concorso sono stati presentati oltre 100 dolci. Secondo i dati raccolti da Unione Italiana Food, lo scorso anno la produzione complessiva della colomba è stata di 23.443 tonnellate pari a 96,1 milioni di euro, con un consumo di circa 29,1 milioni di pezzi. Un recente studio condotto da AstraRicerche per Unione Italiana Food mostra come a consumare la colomba siano più di 7 italiani su 10, in particolare le famiglie con bambini e adolescenti (76%), con una percentuale lievemente maggiore nel Centro-Sud.


La preferenza va alla tradizione, 65,3%, mentre il 9,7% sceglie colombe arricchite da farciture e glasse. Quasi la metà dei consumatori (49,9%) sceglie quelle dell’industria di marca mentre mentre uno su cinque (20,7%) preferisce la produzione artigianale.