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Autore: Redazione StudioNews

Terrorismo, morta l’ex brigatista rossa Barbara Balzerani

Terrorismo, morta l’ex brigatista rossa Barbara BalzeraniRoma, 4 mar. (askanews) – L’ex terrorista ed appartenente alle Brigate rosse, Barbara Balzerani, è morta oggi a Roma, al termine di una lunga malattia. Dal 2011 era tornata definitivamente in libertà.


Dal giorno del suo arresto, nel mezzo del 1985, fino alla concessione della libertà vigilata nel 2006 mentre infuriava l’inchiesta Calciopoli, non si è mai pentita per il coinvolgimento con le Brigate rosse, la partecipazione ad azioni eversive. Questo dato viene ripetuto dai familiari delle vittime degli anni di piombo e dagli inquirenti dell’epoca che non dimenticano “l’importante ruolo svolto dalle donne nell’organizzazione che stava facendo crollare l’Italia”, come dice un ex pubblico ministero che per tanti anni si è confrontato con indagini e processi e che oggi vuole rimanere anonimo. “Perché quella guerra è finita”, aggiunge. Barbara Balzerani aveva 75 anni. Il ruolo svolto nel sequestro e nell’uccisione del segretario della Democrazia cristiana, Aldo Moro, ne contrassegnò senza dubbio il percorso. Il suo nome di battaglia, allora, era ‘Sara’ e con quello prese parte, nel 1981, anche al sequestro del generale americano James Lee Dozier. Dopo l’arresto, in carcere, assunse il ruolo di sostanziale portavoce dell’organizzazione. Così rivendicò l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti.


Gli archivi ricordano che nel ’93 la Balzerani, in un’intervista, ammise di provare “un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile”. Conclusa o quasi la detenzione era diventata scrittrice. Nell’ultimo testo scritto, nel 2020, ‘Lettera a mio padre’, si legge: “Mi chiedevi dove avessi fallito con me. Come fosse stato possibile che non mi avessi fermata in tempo. Ti dicevo che non avevi colpe. Che non avresti potuto fare nulla”.

Autonomia, Calderoli: da prime audizioni pregiudizi ideologici

Autonomia, Calderoli: da prime audizioni pregiudizi ideologiciRoma, 4 mar. (askanews) – “Dal primo ciclo di audizioni sull’autonomia, con ‘esperti’ invitati dalla sinistra, emergono con chiarezza pregiudizi puramente ideologici, un allarmismo immotivato e fantasiose ipotesi di pericolo che evidentemente sono figlie di un’avversione politica alla riforma. Sembrava quasi di essere a un comizio delle opposizioni. Dopo aver ascoltato anche tutte le audizioni in Senato, penso dovrò ricorrere ancor di più alla pazienza di Giobbe”. Lo dichiara in una nota il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, commentando le prime audizioni in commissione Affari costituzionali alla Camera sul Ddl per l’attuazione dell’autonomia regionale diferenziata.


“Peraltro da un professore – aggiunge Calderoli – ci si aspetta la conoscenza e la scienza, non dei comizi o peggio ancora delle contumelie, men che meno l’arroganza di sentirsi su un piedistallo e paventare giudizi di analfabetismo costituzionale verso parlamentari eletti, senza aver mai amministrato neanche un condominio. Prima di fare politica e lanciarsi in giudizi avventati, forse certi professoroni dovrebbero quantomeno mettersi alla prova con le elezioni e farsi eleggere in Parlamento”. “Io nel dubbio continuerò a portarmi il Maalox ma inizio ad essermi stancato di sentire certa sinistra con l’eterno ‘chiagne e fotte’ di partenopea memoria. La storia italiana parla chiaro: il centralismo ha creato e alimentato divari ma, grazie all’autonomia, finalmente si potrà invertire questa tendenza. C’è chi preferisce fare audizioni a reti unificate con i signori del No a tutto, pur di bloccare il cambiamento e la crescita del Paese. Al contrario, il Governo intende rinnovare il Paese nel segno di trasparenza, responsabilità, buona amministrazione e attraverso la garanzia di Lep e servizi, su tutto il territorio nazionale e nell’interesse di tutti i cittadini”, conclude il ministro.

Hpv, condilomi in calo in Italia grazie a vaccino: dimezzati nei 15-24enni

Hpv, condilomi in calo in Italia grazie a vaccino: dimezzati nei 15-24enniRoma, 4 mar. (askanews) – L’infezione da HPV (Human Papillomavirus) è quella sessualmente trasmessa di natura virale più diffusa al mondo, ed è causa di varie patologie tumorali ma anche di patologie benigne come i condilomi ano-genitali. Proprio quest’ultima malattia, che a differenza dei tumori si manifesta a breve distanza dall’infezione, è in diminuzione nel nostro paese negli ultimi anni grazie alle campagne vaccinali. Lo affermano i dati della Sorveglianza sentinella delle infezioni sessualmente trasmesse coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, presentati oggi durante un convegno in occasione della Giornata internazionale di sensibilizzazione sull’HPV che si celebra il 4 marzo. In Italia i condilomi sono la patologia a trasmissione sessuale più frequentemente diagnosticata: nel 2021 sono stati 3-4 volte più numerosi dei casi segnalati di gonorrea e sifilide. Tra il 2004 e il 2013 le diagnosi di condilomatosi sono aumentate costantemente, con un numero di casi quasi triplicato. Ma dopo il 2013 il numero si è stabilizzato, e tra il 2018 e il 2021 si è osservata una riduzione del 30%, che arriva al 50% nei giovani di 15-24 anni. “In considerazione del fatto che nel 2008 è iniziata la campagna di vaccinazione anti-HPV delle dodicenni – hanno spiegato gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss durante la sessione dedicata -, appare plausibile ritenere che la diminuzione osservata tra i giovani 15-24 anni a partire dal 2013 possa essere attribuibile a tale campagna vaccinale. Infatti, le ragazze che avevano 12 anni nel 2008 arrivano ad avere 17 anni nel 2013, età media dell’inizio dell’attività sessuale nel nostro Paese. Quindi, le coorti di ragazze e ragazzi (il vaccino viene raccomandato anche ai maschi a partire dal 2013-2016) vaccinati per HPV sono stati protetti anche dai condilomi ano-genitali. Infatti, sebbene il vaccino abbia come obiettivo primario la prevenzione del tumore del collo dell’utero, protegge anche dai tipi di HPV che causano i condilomi”. Durante l’evento, che è stato dedicato al professor Massimo Tommasino, uno scienziato che ha contribuito in modo fondamentale alle conoscenze sugli HPV, sono state illustrate le misure di salute pubblica in atto nel nostro paese per contrastare l’infezione e ridurre il cancro da essi causato, che comprendono oltre alla vaccinazione anche gli screening, e sono stati riportati e discussi i recenti progressi della ricerca. “La sensibilizzazione, l’educazione e la riduzione dello stigma sulla malattia sono le prime azioni per fermare l’HPV – ha ricordato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento -. I Papillomavirus infettano 4 persone su 5 nel corso della vita. Sebbene la maggior parte di noi non manifesti mai i sintomi, il virus può causare il cancro. Quasi mezzo milione di persone muoiono nel mondo ogni anno a causa dell’Hpv, molte di queste morti possono essere evitate”.

Arezzo, in mostra l’arte astratta e informale di Intesa Sanpoalo

Arezzo, in mostra l’arte astratta e informale di Intesa SanpoaloMilano, 4 mar. (askanews) – Presso la Casa Museo dell’Antiquariato di Arezzo, parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, è aperta al pubblico fino al 9 giugno 2024, la mostra “La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo” organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d’Italia.


L’esposizione – di cui è curatore Marco Bazzini attinge alle collezioni di Intesa Sanpaolo, nel quadro di una collaborazione che anche nel 2023 è stata attivata con le due Fondazioni e che avvia un innovativo percorso espositivo in due tappe, prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre 2024 al 5 maggio 2025. La mostra, attraverso una selezione di trentaquattro opere che costituiscono il nucleo centrale delle due tappe espositive, prende in considerazione il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei favolosi anni Sessanta in Italia. Un decennio o poco più in cui si ricostruisce il Paese per lasciarsi alle spalle le rovine materiali delle città, dell’economia e della società civile e allo stesso tempo, in quello che può essere immaginato come un abbandonato e incolto territorio, inizia anche la ricostruzione di una coscienza culturale che aveva pesantemente sofferto le restrizioni del Ventennio.


Gli anni Cinquanta sono gli anni della rinascita del Paese, della formazione della Repubblica, del risvegliarsi delle arti attraverso molteplici esperienze che non risparmiano accese polemiche. Il dibattito guidato da fronti opposti che non ignorano differenti orientamenti politici, oltre che poetici, è la prova di una vera vitalità e ripresa dell’arte italiana. Luca Benvenuti, presidente della Fondazione Ivan Bruschi: “Un’esposizione che offre l’opportunità ai visitatori di godere di opere di artisti di caratura internazionale come tra i tanti Afro, Burri e Fontana, oltre a una selezione di rilievo di importanti artiste come Carla Accardi e Carol Rama. Un progetto che arricchisce la proposta culturale e turistica della nostra città, che siamo molto lieti possa proseguire da fine anno nella tappa di Jesi”.


“La condivisione delle opere d’arte di proprietà, anche al di fuori di Gallerie d’Italia, oltre le sedi di rappresentanza e i caveau aperti al pubblico, racconta l’impegno di Intesa Sanpaolo nel mettere sempre più a disposizione un patrimonio di forte significato identitario. Il lavoro di valorizzazione intorno alle collezioni diventa a sua volta momento prezioso di dialogo con i territori e ragione di sinergia con le principali realtà del Paese. Ne è prova significativa “La libera maniera” realizzata insieme a Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi che, nella sua prima tappa ad Arezzo, conferma la presenza della Banca a fianco della Casa Museo per contribuire ad arricchire la bellezza della città toscana” ha aggiunto Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.

Acqua, al via i campionamenti di “AQuaPo”

Acqua, al via i campionamenti di “AQuaPo”Roma, 4 mar. (askanews) – L’acqua, risorsa essenziale per la salute umana e per l’ambiente in cui viviamo è sempre più elemento imprescindibile anche nei delicati equilibri socio-economici del territorio e la sua gestione sostenibile è fondamentale per salvaguardare gli ecosistemi naturali, gli habitat, la biodiversità. Difendere e migliorare la risorsa idrica, la sua qualità intrinseca e verificare periodicamente il rispetto dei parametri fissati della normativa vigente diventa dunque un elemento-guida nell’adozione delle più corrette politiche che mirano alla salvaguardia delle nostre acque e della nostra salute.


Per queste ragioni l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po – che tra le sue competenze specifiche annovera proprio il monitoraggio sulla qualità delle acque all’interno del distretto padano che comprende il Po e i suoi affluenti – ha deciso di avviare, insieme a partner di eccellenza come Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri una approfondita ricerca scientifica in grado di monitorare la presenza e le quantità dei contaminanti emergenti. Al fine di ottenere un panel di dati esaustivo, fedele e aggiornato, finiranno sotto la lente dello staff che coordina il progetto di ricerca, ribattezzato “AQuaPo”, i punti di confluenza del Po con i principali affluenti Lambro, Adda, Ticino, Tanaro, Oglio, Mincio e Secchia oltre a prelievi nelle aree del Delta, sia in foce di sponda veneta che emiliano romagnola. I campionamenti per la stagione invernale si svolgeranno a partire dai prossimi giorni, con livelli di portata più consoni all’esercizio del campionamento.


La conferenza stampa di presentazione del kick off di “AQuaPo” si è tenuta oggi al Porto di Cremona e ha visto gli interventi, moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli, del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti, del Direttore Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque Istituto Superiore di Sanità Luca Lucentini, del direttore della Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fabrizio Piccarolo e del Capo del Laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali, Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri, Sara Castiglioni. L’elaborazione dei dati che emergeranno dai campionamenti consentirà la comunicazione dei risultati del progetto di ricerca nel 2025.


“L’attenzione sempre più crescente per i contaminanti emergenti – sottolinea Alessandro Bratti , Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po – sta innescando un cambio di paradigma a livello europeo nella definizione di qualità dell’ambiente aquatico. Ed in questo contesto che l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po ha deciso di avviare il Progetto AQuaPo, che si pone l’obiettivo di valutare per la prima volta nel distretto padano i quantitativi di 62 inquinanti emergenti e di determinati geni di resistenza microbica, per rispondere sempre più a valutazioni della salvaguardia della salute umana e dell’ambiente. Grazie ad un partenariato di eccellenza, AdBPo ha colto questa sfida non solo scientifica ma anche strategica, in prospettiva della revisione della Direttiva Quadro Acque e dell’individuazione di misure utili alla riduzione dell’emissione di questa tipologia di inquinanti a scala distrettuale”. Per Luca Lucentini, dell’Istituto Superiore di Sanità, “proteggere la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente, secondo l’approccio “One Health”, è la strategia di elezione per controllare pericoli emergenti come la resistenza agli antimicrobici (AMR). Su questa linea, che ha ispirato il Piano nazionale per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR 2022-2025), l’Istituto Superiore di Sanità contribuisce alla partnership del progetto nello studiare in alcuni ambienti del bacino del Po, a maggior impatto civile, agricolo e zootecnico, la prevalenza di geni che conferiscono resistenza a diverse classi di antibiotici, contribuendo alla valutazione delle dinamiche di diffusione attraverso le acque superficiali.


Fabrizio Piccarolo, della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, sottolinea: “Fornire il supporto logistico per raccogliere campioni che verranno poi analizzati dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dall’ISS, mettendo a disposizione un’imbarcazione e il personale specializzato per i prelievi; valutare le potenziali sorgenti di emissione di microinquinanti emergenti (MIE), utili all’Autorità di Bacino per la definizione di misure di mitigazione volte a ridurre e/o eliminare gli impatti negativi generati dai MIE – misure utili a supportare sia la pianificazione distrettuale che l’attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque. Sono questi gli ambiti tecnico-scientifici nei quali Fondazione Lombardia per l’Ambiente è chiamata a partecipare nel Progetto AQuaPo. Un contributo, quello di FLA, che bene s’inserisce nella realizzazione di questo studio per l’analisi della qualità delle acque del Po”. Infine, Sara Castiglioni, dell’Istituto Mario Negri, conclude: “L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha una lunga esperienza nello studio di inquinanti emergenti ed in particolare di farmaci come contaminanti ambientali ed ha monitorato dal 2000 ad oggi numerosi corsi d’acqua italiani. Nell’ambito del progetto AQuaPo l’Istituto si occuperà di effettuare le analisi chimiche di una vasta gamma di contaminanti emergenti che include le sostanze presenti nelle “liste di monitoraggio” suggerite come prioritarie dalla Comunità Europea quali farmaci, prodotti per la cura personale, pesticidi, dolcificanti artificiali”.

Gabriele Cerminara General Manager di Progetto CMR International

Gabriele Cerminara General Manager di Progetto CMR InternationalMilano, 4 mar. (askanews) – Gabriele Cerminara nuovo General Manager di Progetto CMR International, capogruppo delle società appartenenti al Gruppo Progetto CMR con un fatturato di oltre 40 milioni di euro nel 2022, al primo posto della classifica 2023 “The Top 15 Italian Architecture Groups” di Guamari, e unica italiana nella classifica WA100 2024 delle prime 100 società di architettura nel mondo.


Classe 1974 con laurea a pieni voti in Economia Aziendale e specializzazione in Finanza Aziendale, conseguita all’Università Commerciale Bocconi di Milano, Cerminara ha alle spalle 25 anni di esperienza nell’alta direzione d’azienda, in contesti internazionali e società quotate in ambito immobiliare, nonché telecomunicazioni, bancario e della revisione contabile. L’ingresso di Gabriele Cerminara, come General Manager – spiegano dal gruppo – ha una valenza strategica nello sviluppo di nuove linee di business e nel perseguimento dei futuri obiettivi del Gruppo Progetto CMR, attivo nell’ambito dell’architettura, dell’ingegneria, del design, della realizzazione di spazi e della consulenza specialistica – che comprende oggi le società Progetto CMR, Sportium, Progetto Design & Build, Agevola 360, Dontstop Architettura, oltre alle collegate Progetto DVA, Bimfactory, Blue Factory.


“Siamo entusiasti di accogliere Gabriele Cerminara come General Manager della holding Progetto CMR International nell’anno in cui Progetto CMR, la capofila, celebra 30 anni dalla fondazione, con il completamento di oltre 4.000 progetti in otto paesi nel mondo, con 139 commesse in lavorazione, e con 25 cantieri attivi e in pipeline, fra i quali a Milano l’intervento di Covivio che trasforma l’area dell’ex Fonderia Vedani nel Business District The Sign e il Villaggio Olimpico in Porta Romana sviluppato da COIMA per Milano-Cortina 2026 – ha detto Massimo Roj architetto e CEO di Progetto CMR -. i risultati raggiunti, con oltre 40 milioni di fatturato nel 2022, sono un’importante traguardo che non deve però farci sentire arrivati: l’ingresso del Dott. Cerminara sarà funzionale alla crescita della holding, rafforzata dalla sua esperienza professionale ultra ventennale nell’alta direzione d’azienda”. “Sono lieto di entrare a far parte della famiglia di Progetto CMR con i suoi oltre 200 tra dipendenti e collaboratori”, dichiara Gabriele Cerminara General Manager di Progetto CMR International, “ringrazio i soci di Progetto CMR e i partner di tutte le società del Gruppo per il supporto in questa nuova sfida. Gli obiettivi strategici che abbiamo condiviso includono il consolidamento delle società già facenti parte del Gruppo valorizzandone al massimo le competenze distintive e l’avvio di nuove iniziative per ampliare la presenza nei servizi in ambito real estate con un posizionamento di primario standing in ciascun mercato di riferimento”.

MotoGp, Bagnaia prolunga con Ducati fino al 2026: “Un onore”

MotoGp, Bagnaia prolunga con Ducati fino al 2026: “Un onore”Roma, 4 mar. (askanews) – A pochi giorni dall’apertura della stagione MotoGP 2024, Ducati Corse e Francesco Bagnaia mettono nero su bianco un futuro insieme, annunciando la firma dell’accordo che lega il due volte Campione del Mondo MotoGP alla Casa motociclistica di Borgo Panigale anche per le stagioni 2025 e 2026. Il rinnovo del contratto dà continuità a un binomio vincente tutto italiano: una combinazione perfetta tra la tecnologia e le prestazioni della Desmosedici GP e il talento, la passione e la determinazione di Francesco “Pecco” Bagnaia.


“Sono contentissimo di poter continuare a correre con la squadra dei miei sogni – le parvole di Bagnaia – Vestire questi colori è un onore per me. È fantastico ed è un orgoglio. Insieme a Ducati, alla mia squadra e a tutti i ragazzi di Ducati Corse siamo riusciti a fare delle cose incredibili e in questi altri tre anni (2024 compreso) che ci aspettano assieme, continueremo a dare il massimo per cercare di ottenere altrettanti successi. Sono felicissimo e pronto a scendere in pista tra qualche giorno in Qatar per la prima gara dell’anno”. Claudio Domenicali, CEO Ducati Motor Holding, aggiunge: “Pecco è davvero il pilota perfetto per Ducati. Rappresenta al meglio i nostri valori, stile, eleganza, performance. Non solo è veloce, determinato, tenace in pista ma si distingue per eleganza ed educazione fuori dalla pista. Sono molto felice per questo rinnovo che sono certo che i Ducatisti di tutto il mondo accoglieranno con entusiasmo”. Infine Luigi Dall’Igna: Direttore Generale di Ducati Corse: “Siamo estremamente contenti di avere Bagnaia con noi anche per il 2025 e il 2026. Insieme abbiamo scritto una pagina di storia importante del Motociclismo: Pecco è stato il primo pilota italiano a vincere un titolo mondiale in MotoGP con una moto italiana, la nostra Desmosedici GP. Insieme abbiamo riportato a Bologna un titolo mondiale piloti che mancava da ben 15 anni e ci siamo riusciti di nuovo lo scorso anno. È un due volte Campione del Mondo e in più di un’occasione ha dimostrato di meritarsi davvero il numero 1 sul cupolino della sua moto. Oltre a questi risultati, Bagnaia continua a dimostrare di essere in perfetta sintonia con la sua moto e la sua squadra. Per tutte queste ragioni, era naturale per noi voler continuare con lui. Non vediamo perciò l’ora di iniziare anche questo nuovo capitolo insieme, fiduciosi di poter raggiungere altri traguardi importanti”.


Nato a Torino nel 1997 e residente a Pesaro, Bagnaia è approdato in Ducati con il team Pramac Racing nel 2019 e, con l’estensione del suo attuale contratto, entrerà in maniera ancora più decisa nella storia della Casa di Borgo Panigale, diventando il secondo pilota a legarsi a Ducati per ben otto anni. Pecco si è messo in luce nel 2020 ottenendo il suo primo podio in MotoGP nella gara di casa a Misano Adriatico e nel 2021 ottiene la promozione nel team ufficiale. Nel suo primo anno in sella alla rossa del Ducati Lenovo Team sfiora la vittoria del titolo mondiale, chiudendo secondo in classifica generale dopo un finale di stagione strepitoso. Il 2022 è l’anno della consacrazione di Bagnaia, che conquista il suo primo titolo piloti in MotoGP, diventando anche il primo italiano a riuscirci con una moto italiana: la Desmosedici GP. Si tratta anche del secondo titolo mondiale piloti per Ducati, dopo quello conquistato da Casey Stoner nel 2007, 15 anni prima. Con il numero 1 sul cupolino Pecco si riconferma Campione del Mondo anche nel 2023 grazie a un’altra stagione esaltante, caratterizzata da 15 podi, 7 vittorie e 7 pole position.

Elezioni in Sardegna, lo spoglio (ufficioso) si è chiuso con 1.600 voti in più per Todde

Elezioni in Sardegna, lo spoglio (ufficioso) si è chiuso con 1.600 voti in più per ToddeRoma, 4 mar. (askanews) – Lo scrutinio da parte dei Tribunali delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede delle regionali del 25 febbraio in Sardegna si è concluso oggi, dopo sette giorni, con un distacco di circa 1.600 voti tra la presidente in pectore Alessandra Todde e lo sconfitto Paolo Truzzu. Un margine ridotto rispetto a quello delle prime ore successive al voto, ma secondo la coalizione vincente non sufficiente per far sperare al centrodestra un capovolgimento del risultato. La stessa candidata del campo largo di centrosinistra, intervenuta ieri a in Mezz’ora su Rai3, si è detta “serena e tranquilla” parlando di un suo vantaggio che considerava compreso tra i 1.450 e i 1.600 voti.


“I dati che noi abbiamo dai rappresentanti di lista e dai presidenti di seggio delle sezioni mancanti ci lasciano stare tranquilli, poi aspetteremo quello che ci comunicherà il Tribunale della Corte d’appello di Cagliari, ma voglio dire una cosa molto serenamente: per riuscire ad andare contro l’evidenza del Tribunale delle Corte d’appello serve un ricorso, che deve essere motivato, e un riconteggio totale non è proprio previsto. Deve essere fatto su singole sezioni con delle motivazioni che devono essere precise” ha detto Todde. Il distacco di circa 1.600 voti è ancora un dato ufficioso, visto che quello definitivo sarà pubblicato dalla Regione Sardegna solo dopo l’ufficializzazione da parte degli Uffici centrali circoscrizionali, istituiti presso i Tribunali, e dell’Ufficio centrale regionale, istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari, che stanno svolgendo gli accertamenti di loro competenza previsti dalle leggi regionali in materia elettorale. Il centrodestra aspetta l’ufficialità per valutare se presentare o meno un ricorso al Tar. Potrà farlo comunque dopo la proclamazione del nuovo presidente e dei 59 consiglieri eletti, attesa tra una decina di giorni.

Goppion caffè sostiene empowerment femminile in Guatemala

Goppion caffè sostiene empowerment femminile in GuatemalaRoma, 4 mar. (askanews) – Goppion Caffè continua la campagna a sostegno del lavoro delle donne con l’edizione speciale di Espresso di Piantagione CSC, la miscela che contribuisce a restituire dignità alle coltivatrici di caffè guatemalteche della zona del Petatán, spesso svantaggiate da un sistema di mercato iniquo. L’iniziativa solidale è frutto della collaborazione tra il Consorzio CSC – Caffè Speciali Certificati, al quale la storica torrefazione di Preganziol è affiliata dal 1997, e l’organizzazione non profit romana Amka.


L’edizione speciale di Espresso di Piantagione CSC utilizza caffè proveniente dalla piantagione Doña Lucero, nel Dipartimento del Huehuetenango, a nord-ovest del Paese, dove la coltivazione, la lavorazione e la vendita del caffè rappresentano la principale fonte di occupazione e sussistenza del popolo indigeno. Il progetto, che mira a creare nuove opportunità e a migliorare le condizioni di vita delle donne, nell’ultimo anno ha registrato un notevole incremento: dalle 80 caficultoras coinvolte all’inizio del 2023, oggi include 100 beneficiarie e conta più di 25mila chili di chicchi lavorati nel 2024. Inoltre, grazie a un’adeguata formazione e alla distribuzione degli strumenti necessari allo sviluppo di nuove conoscenze, le donne hanno acquisito maggiore consapevolezza delle proprie capacità e si sono unite per costituire la Cooperativa Integral de Comercialización de Responsabilidad Limitada Ix Axol, diventando un soggetto giuridico indipendente.

Musica, “Diamanti grezzi” di Clara certificato disco d’oro

Musica, “Diamanti grezzi” di Clara certificato disco d’oroRoma, 4 mar. (askanews) – “Diamanti grezzi”, il brano di Clara presentato alla 74º edizione del Festival di Sanremo, ottiene oggi la certificazione di disco d’oro e conferma l’artista come una delle maggiori rivelazioni dell’ultima edizione della kermesse.


Il singolo “Diamanti Grezzi”, tra le canzoni più apprezzate del Festival, resta stabile in TOP15 nelle classifiche Fimi/gfk dei singoli più venduti e Spotify Italia, con oltre 16 milioni tra stream e views. “Diamanti Grezzi” è presente nell’album d’esordio di Clara, “Primo”, uscito il 16 febbraio e tutt’ora in TOP10 della classifica Fimi/gfk degli album e di CD/vinili. Al suo interno, oltre alla hit “Origami all’alba” (triplo disco di platino) e “Boulevard”, canzone vincitrice di Sanremo Giovani 2023, si trova anche “Ragazzi Fuori”, brano realizzato e cantato da CLARA per la colonna sonora della quarta stagione di Mare Fuori, attualmente in TOP50 Fimi/gfk dei singoli più venduti. “Diamanti Grezzi”, scritta da Clara Soccini, Alessandro La Cava e Francesco “Katoo” Catitti, che ha curato anche la produzione, racconta il tema della ri-scoperta continua e quotidiana di se stessi, in un messaggio universale che unisce tutte le generazioni.