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Autore: Redazione StudioNews

Papa, al Gemelli per controlli dopo udienza generale

Papa, al Gemelli per controlli dopo udienza generaleCittà del Vaticano, 28 feb. (askanews) – Papa Francesco si è recato stamane all’Ospedale Gemelli di Roma, al termine dell’udienza generale che ha regolarmente tenuto nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Il Papa, che è giunto all’Isola Tiberina a bordo di una Fiat 500 bianca, ha già lasciato il nosocomio romano.


Il Pontefice stamane è apparso, comunque in discrete condizioni anche se non ha letto la catechesi, affidandola ad un suo collaboratore motivando il fatto con la voce non ancora buona per la sindrome influenzale che lo ha colpito da qualche giorno ed è giunto nell’Aula in carrozzina. L’ultima comunicazione della Sala stama Vaticana del 26 febbraio scorso, parlava di un persistere “di lievi sintomi influenzali, senza febbre” per il pontefice che, quindi, per “precauzione”, sospendeva le sue udienze.

Danza, Lutz Forster a “Les Étoiles”, a Roma dal 15 al 17 marzo

Danza, Lutz Forster a “Les Étoiles”, a Roma dal 15 al 17 marzoRoma, 28 feb. (askanews) – Dal 15 al 17 marzo – con doppio spettacolo il 16 – arriva a Roma “Les Étoiles”, con quattro appuntamenti nella grande Sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, nel quadro della collaborazione tra Daniele Cipriani Entertainment e Fondazione Musica per Roma. In quell’occasione, accanto alle stelle già annunciate – Bakhtiyar Adamzhan, Sergio Bernal, Alessandro Frola, Claudia García Carriera, Dani Hernández, Isaac Hernández, Maia Makhateli, Roman Mejia, Tiler Peck, Giada Rossi, Daniil Simkin – e a un’étoile a sorpresa, ci sarà come ospite speciale il tedesco Lutz Forster, un nome storico del teatrodanza.


Nel corso di una carriera quasi cinquantennale, Lutz Forster ha danzato nella José Limón Dance Company (è stato un indimenticabile Iago ne La pavana del Moro, per un certo periodo anche condirettore della compagnia newyorkese), nonché per il regista Bob Wilson. Ha insegnato all’Università delle Arti di Folkwang e soprattutto è noto per la lunga e fertile collaborazione con Pina Bausch e il Tanztheater Wuppertal. Entratone a far parte, ha interpretato molti dei lavori più celebri di Bausch: da Kontakthof a Nelken, da Arien, Gebirge, Bandoneon, Danzon, a Iphigenie auf Tauris e Macbeth. Il sodalizio artistico è proseguito fino alla morte di lei nel 2009; nel 2013, Lutz ha preso le redini della compagnia e l’ha diretta fino al 2016. Quale omaggio alla grande coreografa tedesca, di cui quest’anno ricorre il quindicesimo anniversario della scomparsa, sarà proprio uno di questi Stuck (“pezzi”), integrato nel celebre lavoro Nelken (1982) di Pina Bausch, che Lutz Forster offrirà al pubblico di Les Étoiles. Si tratta della personale versione di Forster, nella lingua dei segni, della canzone The Man I Love di George e Ira Gershwin, cantata da Sophie Tucker. Il “danzattore” verrà raggiunto in palcoscenico dagli altri protagonisti maschili del gala, a cui lui stesso insegnerà i “segni”. Il pezzo ha un profondo significato per Forster: “Ogni volta che lo eseguo”, ha confidato, “è come se sentissi, insieme alla voce ruvida della Tucker, anche quella del mio amato compagno Axel (morto di leucemia); è come se cantassero insieme”.


Il pubblico assisterà a un momento emozionante in cui ciò che nasce dal linguaggio dei segni dei non udenti diventa un’elegante coreografia. “Anche questa è danza, una danza meravigliosa”, ha detto il direttore artistico Daniele Cipriani. “Proprio perché priva di parola, la danza è in grado di ‘parlare’ a tutti. Come già in edizioni precedenti di Les Étoiles, tengo a sottolineare l’urgenza di affrontare il tema dell’inclusione che deve essere totale nella società del futuro che si va costruendo, passo dopo passo, ognuno con i propri mezzi, noi con l’arte della danza. Sarei felice se l’inserimento nel programma di un brano nella lingua dei segni potesse attirare anche una presenza di non udenti tra il pubblico: la voce dell’anima risuona più forte di qualsiasi parola o musica. La danza è per tutti”.

Industria armi finanziata con 1.000 mld di dollari in due anni

Industria armi finanziata con 1.000 mld di dollari in due anniMilano, 28 feb. (askanews) – “Stop a finanziamenti e investimenti nel settore delle armi”: è l’appello lanciato alle banche tradizionali di tutto il mondo dalla Global Alliance for Banking on Values, Gabv, la rete di oltre 70 banche inclusive e sostenibili attive in 45 Paesi e che si oppongono fermamente al finanziamento della produzione o del commercio di armi. L’appello è contenuto in una “Dichiarazione per la pace” che condanna la violenza e sollecita le istituzioni finanziarie tradizionali a disinvestire dal settore delle armi e rifiuta l’ipotesi che il finanziamento di armi e armamenti rientri nella definizione di finanziamento sostenibile.


La chiamata di responsabilità rivolta ai colleghi degli istituti tradizionali è stata fatta a Milano in occasione del vertice annuale della Gabv che si è svolto per la prima volta in Italia ed è stato organizzato da Banca Etica e Etica Sgr. Nel corso del summit è stato presentato anche il nuovo Rapporto “Finance for War. Finance for Peace” che ricostruisce ed evidenzia il ruolo critico del settore finanziario globale nel facilitare i conflitti militari.


Tra il 2020 e il 2022 – si evidenzia nel Rapporto – il settore finanziario globale ha investito almeno 1.000 miliardi di dollari per sostenere l’industria delle armi; una cifra per altro sottostimata a causa della mancanza di trasparenza nel settore. Più della metà dell’investimento totale, è apportato dagli Stati Uniti, mentre altri 79 miliardi di dollari provengono dai primi 10 investitori europei. Le 15 maggiori banche europee, da sole, investono in aziende produttrici di armi 87,72 miliardi. “Questo rapporto vuole analizzare il coinvolgimento del settore finanziario nella produzione e nel commercio di armi utilizzate nei conflitti su larga scala, confrontando le politiche e le pratiche delle banche tradizionali con quelle delle banche etiche basate sui valori”, ha detto Mauro Meggiolaro di Merian Research, società di consulenza berlinese che ha realizzato il Rapporto commissionato da Fondazione Finanza Etica e Gabv.


I numeri forniti nel rapporto sono una stima prudente del finanziamento globale totale delle armi. Le informazioni sono state reperite da fonti affidabili e conosciute, ma il Rapporto sottolinea le difficoltà nell’ottenere dati completi a causa della mancanza di trasparenza in questo campo: non esiste un database ufficiale che raccolga tutti gli investimenti, i prestiti e i servizi delle istituzioni finanziarie globali nell’industria delle armi. I dati evidenziano l’impennata delle quote dei produttori di armi in seguito ai conflitti in Ucraina nel 2022 e in Palestina nel 2023, e mostrano gli incentivi finanziari che stanno dietro ai conflitti generando una economia della distruzione. Per avere una idea di quanto pesi l’economia della guerra l’International Peace Bureau ha “tradotto” il costo di specifici armamenti in beni e servizi sanitari, dimostrando i potenziali usi alternativi dei fondi destinati alle armi. Ad esempio, una fregata europea multiruolo (FREMM) vale lo stipendio di 10.662 medici all’anno (media dei Paesi OCSE), un aereo da combattimento F-35 equivale a 3.244 letti di terapia intensiva e un sottomarino nucleare classe Virginia costa quanto 9.180 ambulanze. La metà dei fondi stanziati dai governi a livello globale per le forze armate (oltre 2 miliardi) sarebbe sufficiente a fornire l’assistenza sanitaria di base a tutti gli abitanti del pianeta e a ridurre significativamente le emissioni di gas serra.


Un fenomeno particolarmente allarmate viene inoltre sottolineato ne Rapporto “Finance for War. Finance for Peace”: mentre l’esclusione del settore degli armamenti è comune a molti fondi di investimento che si dichiarano “sostenibili”, alcune istituzioni finanziarie stanno ora riconsiderando le loro politiche di investimento a seguito della guerra in Ucraina. Nel novembre 2023, inoltre, i ministri della Difesa dell’UE hanno approvato una dichiarazione congiunta a favore dell’inclusione dell’industria degli armamenti nei quadri di investimento ESG. Al contrario, la visione di una banca basata sui valori, rappresentata dal Gabv, si oppone fermamente al finanziamento della produzione o del commercio di armi. Le 71 banche aderenti al Gabv non hanno alcuna esposizione materiale all’industria delle armi e la maggior parte di esse (73%) adotta politiche esplicite per escludere armi di qualsiasi tipo da prestiti e investimenti. “La pace è una condizione preliminare per finanziare cambiamenti sociali e ambientali positivi – ha detto Martin Rohner, direttore esecutivo del Gabv – Ecco perché il finanziamento dell’industria delle armi è in contrasto con qualsiasi definizione di finanza sostenibile. Ed è per questo che il movimento bancario basato sui valori ha scelto di non finanziare le armi. Chiediamo all’industria finanziaria di smettere di alimentare la produzione e il commercio di armi. E iniziamo a trarre profitto dalla pace, non dalla guerra”. Con questa dichiarazione, la Gabv “si impegna a continuare e intensificare i suoi sforzi per promuovere la pace, in tutte le sue forme, e invita le istituzioni finanziarie di tutto il mondo a seguire il suo esempio e a disinvestire dall’industria delle armi che propaga i conflitti in tutto il mondo”.

Dopo Trastevere il ristorante tutto uova Eggs apre a Milano

Dopo Trastevere il ristorante tutto uova Eggs apre a MilanoRoma, 28 feb. (askanews) – La data è ufficiale: aprirà l’8 marzo a Milano la nuova sede di Eggs, nel quartiere Brera, in via Solferino 35. Il ristorante nato a Trastevere porterà ora a Milano, in una sala con 45 coperti al pianterreno, 12 nel dehors e una ventina nella cantina degustazione, il suo menu “tutto uova” elaborato dalla chef Barbara Agosti.


Venerdì 8 marzo dalle 18.30 l’inaugurazione e, da sabato 9 marzo, invece, Eggs sarà regolarmente aperto. A sette anni dall’apertura romana, la stessa squadra di soci ha deciso di sbarcare anche a Milano, mantenendo inalterata la formula ma con alcuni piatti nuovi studiati appositamente per il locale milanese. Come il Ricordo d’infanzia, risone alla carbonara e zafferano con cialda croccante; Roma-Milano, un supplì con risotto alla milanese e ossobuco; il Bomba o non bomba, involtini alla milanese con cacio e pepe, amatriciana e carbonara; le Milanesi dell’orto, con finocchio, sedano rapa e cavolfiore fondenti, impanati, insalata di carote, zenzero e maionese alle erbe. Tra i classici del menu romano di Eggs, la carbonara da passeggio, il Gioco dell’Ova, degustazione coreografica di sei gusci d’uovo serviti in una confezione di cartone e riempiti di assaggi dagli accostamenti originali. E ancora iil Magnum Pork, con pulled Pork, crauti e panna acida, il Gioco del croccante, e il Maritozzo alla vaccinara. Tra i dolci, il tiramisù artigianale Zum, lo Zabaione, la Carbodolce, l’Ovosodo e il Maritozum.


Il cavallo di battaglia resta la Carta delle carbonare. Una dozzina di variazioni, che partono dalla classica ma aggiungono agli ingredienti base diverse opzioni.

Crisi immobiliare Cina, istanza liquidazione per Country Garden

Crisi immobiliare Cina, istanza liquidazione per Country GardenRoma, 28 feb. (askanews) – Un creditore offshore ha presentato una petizione per liquidare il gigante immobiliare cinese Country Garden, uno dei principali gruppi coinvolti nella pesante crisi di liquidità del settore in Cina. Lo ha riferito lo stesso sviluppatore immobiliare con una notifica alla Borsa di Hong Kong.


Ever Credit ha presentato un’istanza all’Alta Corte di Hong Kong per il pagamento di un prestito dovuto, comprensivo di capitale di 1,6 miliardi di dollari di Hong Kong (188,4 milioni di euro) più interessi. Il tribunale ha fissato la prima udienza il 17 maggio. “La società si opporrà vigorosamente alla petizione”, ha affermato Country Garden nella documentazione. “Tuttavia, considerati gli effetti della sezione 182 dell’Ordinanza sulle Società (WUMP), il consiglio di amministrazione della Società desidera ricordare agli azionisti e ai potenziali investitori della Società che il trasferimento delle azioni in della Società effettuato a partire dalla data di presentazione della petizione sarebbe nulla senza un ordine di convalida da parte dell’Alta Corte nel caso in cui la Società venga definitivamente liquidata”.


Alla fine di giugno il debito totale di Country Garden ammontavano a 257,9 miliardi di yuan (33 miliardi di euro). Allo stesso tempo deteneva 101,1 miliardi di yuan (12,9 miliardi di euro) in liquidità. Entro la fine di giugno diverranno rimborsabili prestiti per 108,7 miliardi di yuan (13,9 miliardi di euro). A ottobre la compagnia non è riuscita a rimborsare prestiti per 15,4 milioni di dollari. “La società intende comunicare e lavorare in modo proattivo con i suoi creditori offshore riguardo al suo piano di ristrutturazione, con l’obiettivo di annunciare i termini al mercato non appena possibile”, si legge ancora nella nota.


Oggi le azioni di Country Garden quotate a Hong Kong sono scese del 12,5% chiudendo la sessione mattutina a 0,63 HK$. A gennaio un’ordinanza di liquidazione è stata emessa da un tribunale di Hong Kong nei confronti del China Evergrande Group, il gigante immobiliare cinese andato in default.

Agroecologia, al via partenariato internazionale per la ricerca

Agroecologia, al via partenariato internazionale per la ricercaRoma, 28 feb. (askanews) – Saranno 70 i partner che il prossimo 28 e 29 febbraio daranno il via a Bruxelles alla Partnership Agroecology, il partenariato internazionale dedicato a promuovere la transizione verso l’approccio agroecologico, in grado di favorire la conversione dell’agricoltura e dei sistemi alimentari verso modelli più equi e sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.


Enti di ricerca, Università, agenzie di finanziamento della ricerca e Ministeri di molti Paesi membri dell’Unione Europea e Paesi associati, insieme, all’insegna della ricerca, dell’innovazione e del networking per garantire minor impatto dei sistemi agroalimentari su cambiamenti climatici, suolo, acqua, biodiversità e ambiente in generale, equa distribuzione del reddito, disponibilità di cibo di qualità ad un giusto costo. Tutto ciò grazie al paradigma agroecologico, in linea con il Green Deal e la strategia Europea Farm to Fork, La Partnership Agroecology. Coordinata dal Centro di Ricerca Julich (Forschungszentrum Jülich GmbH, Germania), la European Joint Partnership ”Accelerating farming systems transition: agroecology living labs and research infrastructures” è un’azione transnazionale di ricerca che per i prossimi 7 anni sosterrà anche economicamente progetti di ricerca e innovazione in agroecologia nei Paesi membri dell’Unione e nei Paesi associati, realizzando una rete di Living Lab (LLs) e Research Infrastructures (RIs) e spazi di apprendimento per agricoltori, attori del mondo della ricerca e della società civile. I Living Lab, laboratori viventi, ovvero realtà che in un territorio collaborano per progettare, realizzare e valutare soluzioni operative nuove o esistenti (ad esempio: una tecnica, una modalità organizzativa, una tecnologia) per migliorarne l’efficacia e l’adozione, coinvolgendo quanti più possibili attori dei sistemi agroalimentari, quali agricoltori, altri operatori economici del settore agricolo, ricercatori, cittadini e consumatori.


Il CREA collabora alla Partnership con un team di ricercatori e di tecnici del centro Agricoltura e Ambiente, sviluppando criteri innovativi di monitoraggio ed analisi del processo di transizione agroecologica, potenziando i Living Labs per favorire la ricerca partecipativa e promuovendo il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca per l’agroecologia, oltre a coordinare la nascente rete europea dei Living Lab per l’agroecologia. “In questa fase di crisi del sistema agricolo – spiega Stefano Canali, dirigente di ricerca del centro Agricoltura e Ambiente e responsabile scientifico per il CREA della Partnership Agroecology – il nostro Paese giocherà un ruolo da protagonista nella transizione agroecologica in Europa, con effetti positivi sulla sostenibilità economica, sociale ed ambientale del comparto agroalimentare. Il CREA – conclude – contribuirà con le proprie competenze alla crescita delle conoscenze dell’agroecologia, mentre il Masaf co-finanzierà con importanti risorse la ricerca in questo ambito”.

Il Rapporto dell’intelligence italiana: la crisi di Gaza è uno “spartiacque”, il rischio è un conflitto più ampio

Il Rapporto dell’intelligence italiana: la crisi di Gaza è uno “spartiacque”, il rischio è un conflitto più ampioRoma, 27 feb. (askanews) – “L’attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese contro il territorio israeliano ha rappresentato uno spartiacque nelle dinamiche politiche internazionali e del quadrante mediorientale”. E’ quanto viene sottolineato nella Relazione 2023 sulla politica dell’informazione per la sicurezza presentata questa mattina a Roma. L’attività informativa e di analisi dell’intelligence “si è rivolta verso le dinamiche dell’area per delineare e prevenire ulteriori pregiudizi agli interessi nazionali, anche alla luce della presenza di militari italiani nel Libano meridionale ingaggiati nella Missione internazionale UNIFIL”.


Il conflitto – localizzato nella Striscia di Gaza – sottolineano gli analisti dell’intelligence – è “caratterizzato da elementi dalla portata regionale che, anche sull’onda della pronunciata valenza simbolica insita nella questione palestinese, hanno riattivato linee di faglia ad ampio raggio, spingendo diversi attori d’area a forme di reazione, con il rischio di innescare un conflitto di più ampia portata”. Sino ai fatti del 7 ottobre, il quadrante mediorientale era stato attraversato da “importanti processi di riallineamento” che avevano coinvolto diversi attori regionali. “Lo scoppio della crisi di Gaza – si legge nella relazione dei servizi di intelligence – ha provocato un arresto di tali processi di distensione, riportando il Medio Oriente nuovamente al centro di dinamiche di polarizzazione e conflittualità che ruotano intorno alla questione israelo-palestinese e che rischiano di far ulteriormente degenerare la stabilità del quadrante.

Prodotti senza lattosio, spesa media famiglie +44% in 3 anni

Prodotti senza lattosio, spesa media famiglie +44% in 3 anniRoma, 28 feb. (askanews) – La spesa media delle famiglie italiane per i prodotti senza lattosio è cresciuta del 44% in tre anni. E il giro di affari dei prodotti che vanno incontro alle intolleranze alimentari a giugno 2023, come riportato dall’Osservatorio Immagino, ha superato i 4,7 miliardi di euro.


Secondo i dati GFK Consumer Panel Italia MAT Nov23, i prodotti senza glutine e senza lattosio stanno avendo una crescita importante anche in Italia, tanto che quelli senza glutine sono acquistati dal 30,3% delle famiglie italiane, mentre quelli senza lattosio addirittura dal’83,2%. Negli ultimi tre anni inoltre la spesa media per i prodotti senza lattosio è aumentata del 44%, mentre per quelli senza glutine del 13%. A elaborare i dati è Citterio, che sta lanciando sul mercato il nuovo Unduetris Senza Glutine e Senza Lattosio, uno snack con salame, fette di formaggio dolce senza lattosio e grissini senza glutine, adatto anche a chi ha intolleranze al glutine e al lattosio. Oggi il claim “senza glutine” è presente con il 10,2% delle referenze del totale food, esclusi acqua e alcolici, come riporta l’Osservatorio Immagino, con un peso del 9,6% sul giro d’affari complessivo del paniere alimentare rilevato, per un totale di oltre 3,2 miliardi di euro di sell-out. E rispetto all’anno precedente, nel 2023 le vendite sono aumentate del +6,1% a valore mentre i volumi sono calati del 6,8%. Alla perdita di volumi hanno contribuito principalmente gli affettati, la maionese, le uova di Pasqua e i würstel, così come la riduzione dell’offerta a scaffale (-2,9%).


I prodotti “senza lattosio”, invece, muovono un giro d’affari complessivo di oltre 1,9 miliardi di euro e hanno registrato la performance migliore di questo paniere, infatti nel 2023 il claim è cresciuto a valore (+16,6%) e a volume (+0,9%), favorito dal contributo positivo della domanda e soprattutto dell’offerta. Le categorie che hanno vissuto le principali crescite a volume sono state dessert freschi, grana e simili, yogurt funzionale e bevande a base di latte Uht.

Fondazione UniVerde e Marevivo alleate per rispondere efficientemente a crisi idrica

Fondazione UniVerde e Marevivo alleate per rispondere efficientemente a crisi idricaRoma, 28 feb. (askanews) – Fondazione UniVerde e Marevivo ormai da anni affermano che gli impianti di dissalazione a terra – costosi sia da costruire che da manutenere, energivori e impattanti tanto sulle coste, che li ospitano o dovranno ospitarli con tempi di realizzazione lunghi e incerti, quanto su flora e fauna marine locali, a causa degli scarichi di salamoia – non rappresentano una efficiente né sostenibile soluzione alla crisi idrica e alla crescente domanda di acqua delle isole minori.


Proprio da queste premesse scaturisce la necessità di un ulteriore momento di approfondimento che non vada semplicemente a ribadire quanto valida possa essere la soluzione dei dissalatori mobili marini, per garantire l’approvvigionamento idrico delle isole minori con acqua di qualità, quanto a mettere in luce i vantaggi ambientali ed economici che ne deriverebbero. Questi i principali punti affrontati nello studio “Costi ambientali ed economici della dissalazione” realizzato da Giuseppe Taverna (già dirigente per il servizio idrico integrato e l’approvvigionamento idrico delle Isole minori della Regione Siciliana) e Roberto Di Vincenzo (già dirigente dell’allora ministero della Marina mercantile) che sarà presentato in occasione della conferenza stampa “Crisi idrica: soluzioni normative e tecnologiche verso la Giornata Mondiale dell’Acqua” organizzata dalla Fondazione UniVerde e da Marevivo, che si svolgerà giovedì 7 marzo, ore 11:30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (via della Missione, 4), promossa in partnership con Marnavi e Idroambiente e con la Media partnership di Askanews, Italpress, TeleAmbiente, Opera2030, SOS Terra Onlus. Oltre agli autori dello studio interverranno e si confronteranno sui dati presentati: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde); Carmen Di Penta (Direttore Generale di Marevivo); Patty L’Abbate (Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Camera dei Deputati); Mario Antonio Scino (Capo di Gabinetto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica); Giuseppe Cavuoti (Dirigente della Struttura di Missione al Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Progetto Fondazione Occorsio “La Giustizia adotta la scuola”

Progetto Fondazione Occorsio “La Giustizia adotta la scuola”Roma, 28 feb. (askanews) – Il 29 gennaio 2024, alle ore 10, si terrà la presentazione della IV edizione del progetto “La Giustizia adotta la Scuola”, ideato e curato dalla Fondazione Vittorio Occorsio (FVO), nell’ambito di un Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.


L’evento si svolgerà nell’aula magna dell’istituto superiore Francesco Morano di Caivano (NA), sito nel cuore del Parco Verde, grazie alla collaborazione della Fondazione con la dirigente scolastica dell’istituto Morano – Eugenia Carfora – e con il commissario straordinario del Governo per Caivano – Fabio Ciciliano – , in presenza di 120 studenti dell’istituto e di altre due scuole del Comune e con il collegamento streaming delle 107 scuole partecipanti al progetto “la Giustizia adotta la Scuola”, sparse in tutta Italia. Il significato simbolico di incontrarsi in una scuola di Caivano è quello di raccontare una storia positiva, quella dei giovani che quotidianamente danno prova che cambiare è possibile, che ribellarsi alla criminalità e all’illegalità non richiede atti eroici isolati ma lo sforzo di tutti di farsi comunità e di resistere alle tentazioni del facile guadagno che la vita criminale può offrire.


In questo modo la memoria delle vittime della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata degli anni 70-80-90 del Novecento, che è il tema principale di cui la Fondazione Occorsio si è sempre occupata, si arricchisce di un senso ulteriore: affiancare ragazze e studenti nell’affermazione di una legalità quotidiana. Il cuore dell’incontro avrà ad oggetto il confronto degli studenti con il Procuratore Generale della Cassazione, Luigi Salvato, che è anche componente del comitato scientifico FVO, che è nato e cresciuto vicino Caivano e che quei luoghi, dunque, conosce molto bene, e che racconterà come ha assistito alla genesi del Parco Verde e al suo degrado. Gli studenti, che dialogheranno, oltre che con il PG Salvato, con Melina Decaro, segretaria generale Fondazione Vittorio Occorsio, con l’attrice Anna Ravel, protagonista de I Fratelli de Filippo di S. Rubini, e con i fondatori della Fondazione Occorsio, Eugenio e Vittorio Occorsio, rispettivamente figlio e nipote del giudice Vittorio Occorsio, peraltro di origini napoletane, ucciso a Roma nel 1976 dal terrorismo neo-fascista. Interverranno Eugenia Carfora, dirigente scolastica Istituto Statale Francesco Morano di Caivano, e Fabio Ciciliano, commissario straordinario di Governo per Caivano. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming su RaiCultura.it con pubblicazione su RaiCultura.it e RaiPlay.it


Così il commissario straordinario del Governo per Caivano Fabio Ciciliano: “Desideriamo ringraziare la Fondazione Vittorio Occorsio per aver progettato e organizzato questo percorso. E’ molto importante promuovere la cultura della legalità all’interno delle scuole, attraverso l’adozione di pratiche e valori che possano ispirare e educare le generazioni future. È fondamentale comprendere quanto sia rilevante fornire agli studenti esempi positivi e occasioni per riflettere sul significato della giustizia e del rispetto delle leggi nella nostra società. Solo così possiamo contribuire a formare una cittadinanza attiva e consapevole, capace di promuovere il bene comune e contrastare ogni forma di illegalità e ingiustizia. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, in cui la consapevolezza dei propri diritti e doveri sia la base per una comunità fondata sui principi della legalità e della giustizia”. Per Vittorio Occorsio, co-fondatore Fondazione Vittorio Occorsio, “restiamo convinti, come Fondazione intestata al giudice Occorsio, mio nonno, che queste idee praticava, che le virtù da perseguire siano quelle del dialogo e del confronto, del mettersi d fronte ai problemi e alle urgenze dell’altro, il tutto nel rispetto delle regole etiche e giuridiche ma senza temere di esprimere fino in fondo i propri punti di vista. Lo dobbiamo alla memoria dei nostri caduti e alle necessità di una pacifica convivenza”.


Così invece dichiara Filippo Dispenza: “bisogna dire Basta all’arroganza criminale, le nuove generazioni si ribellino a chi di fatto ha limitato le libertà costituzionalmente garantite. La mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e tutte le organizzazioni criminali. E la Scuola, in simili contesti, assume un valore fondamentale, affinché i giovani possano, con lo studio dell’Educazione Civica, apprendere fin dalla tenera età gli strumenti necessari per osservare correttamente le regole e le leggi, evitando di intraprendere facili, e spesso illegali, scorciatoie per raggiungere i propri obiettivi e divenire dei buoni cittadini”. La Fondazione Vittorio Occorsio, giunta al quarto anno di attività, mantiene vivo il senso della sua costituzione ovvero sensibilizzare le nuove generazioni sulla memoria delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata degli Anni di Piombo per serbarne il ricordo e l’insegnamento, al fine di diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva. La Fondazione ha, inoltre, la finalità di stimolare la ricerca interdisciplinare e di presentare proposte sulle nuove sfide legate all’esercizio della giurisdizione, confrontandosi con analoghe esperienze di altri Paesi. In tale ambito, la Fondazione ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con l’Agenzia ONU per la prevenzione del crimine internazionale (UNODC), ai sensi del quale la Fondazione svolge il ruolo di think tank sull’Intelligenza Artificiale e il cybercrime, per l’aggiornamento e la riforma delle convenzioni internazionali vigenti. Il progetto della Fondazione “La Giustizia adotta la Scuola”, che ha un focus particolare su aree ad alto tasso di criminalità giovanile e di abbandono scolastico, vede quest’anno triplicato il numero degli Istituti scolastici coinvolti (107), la partecipazione di 200 tra dirigenti scolastici e docenti, 100 tutor e testimoni, tra alti magistrati e giudici, comandanti dei Carabinieri, professionisti familiari vittime del terrorismo o della criminalità organizzata, circa 6.000 studenti per 300 incontri e circa 1.000 eventi da febbraio a fine anno, con il coinvolgimento delle famiglie e comunità territoriali.