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Autore: Redazione StudioNews

”Il Natale degli Angeli” il brano per le feste dei Ricchi e Poveri

”Il Natale degli Angeli” il brano per le feste dei Ricchi e PoveriMilano, 28 nov. (askanews) – I Ricchi e Poveri dopo un anno di straordinario successo scandito da tormentoni, numeri da record sui social, imitazioni di una gestualità ormai iconica, diventano cartoon per “consegnare” una sorpresa natalizia soprattutto ai più piccoli: “Il Natale degli Angeli” (etichetta DM Produzioni su licenza Carosello Records) su tutte le piattaforme digitali e in radio da venerdì 29 novembre. La canzone, scritta e composta da Edwyn Clark Roberts, Cheope, Stefano Marletta e prodotta da Edwyn Clark Roberts e Merk & Kremont, è stata presentata in anteprima su TikTok il 27 novembre: proprio su questa piattaforma i Ricchi e Poveri hanno raggiunto risultati sorprendenti con oltre 400.000 creazioni con il brano presentato all’ultimo Festival di Sanremo, certificato Disco di platino da FIMI/GfK.


I Ricchi e Poveri assumono le sembianze di due angeli natalizi, giocando anche sul proprio nome, per dispensare magia e un augurio di amore, pace e solidarietà con lo stile leggero e coinvolgente che caratterizza il loro repertorio. La strenna natalizia è un invito a rispettare soprattutto una regola semplice: “Non si piange non si litiga. Ci sto! Solo piccoli miracoli, momenti magici, la festa di Natale degli Angeli”. Il brano traduce un sentimento diffuso e descrive alcune situazioni tipiche del Natale: le lucine accese ovunque, la confusione in cucina, la tavola imbandita, la cometa sulla stalla che emana luce a qualsiasi latitudine. Una favola contemporanea che si conclude con l’augurio degli Angeli a non lasciare solo nessuno, a ritrovare il dialogo nella quotidianità e soprattutto la pace in un periodo così particolare affinché la magia del Natale raggiunga tutti gli uomini del mondo. “Il Natale degli Angeli” è accompagnato da un videoclip di animazione, prodotto da DM Produzioni su licenza Carosello Records, in cui Angelo e Angela sono angeli, bambini, un gatto e un cane.


Un bambino e una bambina disegnano e ritagliano due angioletti per appenderli sull’albero di Natale allestito in casa. Magicamente le due forme prendo vita, dando il via ad una serie di momenti magici e scherzosi. I bimbi increduli scoprono che i ritagli sono reali e interagiscono con i protagonisti della fiaba sino a quando i due angioletti tornano sull’albero come semplici decorazioni. I bimbi stavano sognando o i sogni a Natale si materializzano? Nello spazio di una notte magica anche la brunetta e il biondo possono trasformarsi in angeli, in un cagnolino e in un gattino giocherelloni.

Trump e l’Asia: preoccupazione dopo le prime nomine

Trump e l’Asia: preoccupazione dopo le prime nomineRoma, 28 nov. (askanews) – L’Asia si prospetta come il fulcro del secondo mandato della presidenza Trump negli Usa, così come fu il primo, e il presidente eletto sta delineando la sua squadra per affrontare la questione centrale dei rapporti economico-commerciali con la Cina. E le prime nomine suscitano preoccupazione non solo a Pechino, ma anche nelle capitali amiche della regione.


Trump torna al potere dopo quattro anni, con uno scenario molto cambiato rispetto all’inizio del primo mandato, quando dové imprimere una forte sterzata protezionista a una situazione internazionale fortemente globalizzata. Oggi, il protezionismo è maggiormente interiorizzato e i quattro anni con Joe Biden alla Casa bianca, per quanto riguarda la Cina, non hanno segnato una vera modifica nelle politiche Usa. Anzi, l’amministrazione Biden ha firmato importanti leggi per investire nella manifattura americana e ha imposto vari controlli sulle esportazioni e sul commercio per contenere i progressi tecnologici della Cina.


Le prime nomine di Trump danno l’idea di un’amministrazione fortemente ostile alla Cina. Il prossimo segretario di Stato Marco Rubio e il futuro segretario alla Difesa Pete Hegseth sono stati fortemente critici nei confronti di Pechino. Altrettanto il prossimo consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz. A gestire l’aspetto economico-commerciale, però, saranno il futuro segretario al Commercio Howard Lutnick e il nuovo rappresentante per il Commercio Usa Jamieson Greer (confermato dal primo mandato di Trump), noto per avere un approccio duro sui dazi.


Tuttavia, a dispetto di quanto suggeriscono queste nomine, nessuno si azzarderebbe a scommettere su quali saranno le decisioni di Trump, che è uno dei leader più imprevedibili della storia americana. Sul fronte delle “colombe” si dovrebbe collocare il prossimo segretario al Tesoro Scott Bessent e diversi analisti si chiedono quale ruolo potrà avere Elon Musk, che si sta comportando da consigliere del futuro presidente, oltre alla nomina del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE), affiancato dal miliardario Vivek Ramaswamy.


Musk ha forti interessi in Cina e Tesla, la principale azienda della galassia Musk, produce una parte significativa dei suoi ricavi proprio in Cina. Ma l’Asia non è solo Cina. Trump nel primo mandato mise nel mirino dei suoi dazi anche altri paesi, che fossero alleati o meno. Vietnam, Giappone e Corea del Sud, ma anche Thailandia e Taiwan potrebbero diventare potenziali bersagli. In questo senso, questi paesi potrebbero essere costretti a scelte difficili tra Usa e Cina. Una polarizzazione più estrema tra Pechino e Washington potrebbe costringere diversi paesi asiatici a una scelta più netta, anche sul fronte commerciale. Ma, nello stesso tempo, la politica dei dazi potrebbe costringere paesi strettamente legati agli Usa – Giappone, Corea del Sud, Taiwan – a ragionare sul proprio approccio commerciale a Pechino. Al momento, nessuno si sbilancia. Anche perché mancano alcune nomine cruciali, per quanto meno visibili di quelle già indicate. Per esempio, il sottosegretario al Tesoro per gli affari internazionali ha un ruolo centrale nei rapporti commerciali con Pechino e il sottosegretario al Commercio per l’industria e la sicurezza gestisce i controlli sulle esportazioni.

Decreto fiscale, primo via libera (sofferto) al Senato. Le novità

Decreto fiscale, primo via libera (sofferto) al Senato. Le novitàRoma, 28 nov. (askanews) – Dopo un lungo e contrastato esame, il Senato ha dato il via libera, con il voto di fiducia, al decreto fiscale ‘collegato’ alla manovra, perchè anticipa al 2024 alcune spese alleggerendo di 1,7 miliardi i conti del prossimo anno. Da lunedì il decreto, che scade il 18 dicembre prossimo, è all’esame della Camera per la seconda lettura.


Le questioni sul finanziamento ai partiti politici e sul canone Rai hanno tenuto banco. Sui partiti politici si è cercato di far passare un emendamento che di fatto avrebbe ripristinato il finanziamento pubblico superando l’attuale meccanismo del 2×1000. E’ dovuto intervenire il Quirinale che ha espresso dubbi su una riforma che avrebbe richiesto un’analisi ben diversa e alla luce del sole, non attraverso un emendamento ad un decreto. Alla fine è stato approvato una misura che ha aumentato di complessivi 4,6 milioni le risorse del 2×1000 per 2024, portandole da 25 a 29,6 milioni. Sul canone Rai si è consumato lo strappo nella maggioranza, con il governo che è stato battuto sull’emendamento della Lega per proroga anche nel 2025 della sua la riduzione da 90 a 70 euro. Forza Italia ha mantenuto il punto e ha votato no.


Per il resto la Commissione bilancio ha approvato diversi emendamenti. Sono confluiti nel provvedimento la riapertura al 12 dicembre dei termini per aderire al concordato fiscale e l’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro (con l’esclusione del requisito del coniuge a carico). Entrambe le misure erano contenute in un provvedimento ad hoc confluito nel decreto. Via libera al rinvio a gennaio 2025 del versamento del secondo accordo Irpef di novembre, con possibilità di rateizzare. Ok anche al riequilibrio regionale del payback farmaceutico e all’aumento di 4,7 miliardi di euro della dotazione per il credito di imposta sugli investimenti di Transizione 4.0.


Confermati gli interventi previsti nel testo originale del decreto, tra cui il rifinanziamento di Rfi, Anas e servizio civile, l’aumento delle risorse per soddisare le richieste dell’Ape sociale del 2024, per i grandi eventi tra cui il Giubileo, per gli straordinati delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco. Ecco le principali novità.


Rinvio 2° acconto Irpef – Anche per quest’anno i titolari di partita iva potranno versare il secondo acconto irpef di novembre posticipato a gennaio 2025 oppure a in cinque rate a partire dallo stesso mese. La misura riguarda i contribuenti titolari di partita iva, che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro. Il pagamento del secondo acconto irpef, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi Inail, deve essere effettuato “entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere da gennaio, aventi scadenza il 16 di ciascun mese”. Payback farmaceutico – Via libera trasversale alla norma che prevede un riequilibrio regionale delle risorse del payback farmaceutico. L’emendamento approvato in Commisisone bilancio al era stato presentato da FdI e poi sottoscritto anche dal Pd. La misura, in sostanza, introduce criteri diversi per la redistribuzione delle risorse del payback farmaceutico, che tengono conto anche dell’entità dello sforamento delle regioni. Il meccanismo attualmente in vigore, invece, segue il criterio del ‘pro capite’. Di conseguenza la Lombardia è la regione che finora ha ricevuto di più. Riduzione liste di attesa – Le risorse erogate nel 2020 e nel 2021 alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano per fronteggiare l’emergenza Covid e ancora presenti sui bilanci dei servizi sanitari regionali “possono essere utilizzate entro e non oltre il 31 dicembre 2025 per garantire l’attuazione dei Piani operativi per il recupero delle liste d’attesa”. Assunzioni P.A. – Ministeri e enti locali possono assumere con contratto a tempo determinato, di durata non oltre il 31 dicembre 2026, personale specializzato per accelerare il pagamento dei debiti commerciali. Autostrade dello Stato – Arrivano 343 milioni di euro per rafforzare il patrimonio della società in-house del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, istituita lo scorso aprile per la gestione di tratte autostradali statali a pagamento. Transizione 4.0 – Aumenta di 4,7 miliardi la dotazione per il credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nell’ambito di Transizione 4.0. Le risorse a copertura vengono attinte dal Fondo del patrimonio destinato. Open Fiber – Il ministero delle Imprese e del Made in Italy e’ autorizzato ad erogare a Open Fiber per il 2024 la cifra di 50 milioni per il riequilibro dei Piani economici finanziari di Lazio, Sicilia e Calabria. La cifra è parte dei 660 milioni di euro per tre anni (2027-2028-2029) previsti nel ddl di bilancio per il riequilibrio dei Pef delle concessioni per la progettazione e la realizzazione della banda ultra-larga nelle aree bianche. Poiché nel Lazio, in Sicilia e in Calabria si è già completata la procedura per il riequilibrio dei Pef, il Ministero anticipa le risorse relative al riequilibrio dei Piani di queste tre regioni.

Oss. Federvini: nel 2024 tengono mercati vini, spiriti e aceti

Oss. Federvini: nel 2024 tengono mercati vini, spiriti e acetiMilano, 28 nov. (askanews) – Nel 2024 i comparti produttivi rappresentati da Federvini “hanno confermato una significativa capacità di resilienza, pur messa a dura prova da un quadro economico incerto, da un Pil italiano stimato in lieve crescita (+0,8%), e da un andamento debole del clima di fiducia di imprese e consumatori”. È questa la fotografia restituita dall’ultima edizione dell’Osservatorio Federvini, a cura di Nomisma e TradeLab. “I dati dimostrano quanto la filiera dei vini, spiriti e aceti italiani pur affrontando sfide complesse, continui ad essere un asset strategico per l’economia italiana” ha affermato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, mettendo in risalto che “non mancano però segnali di difficoltà legati anche ai precari equilibri geopolitici ed è quindi fondamentale continuare ad investire nella promozione internazionale e nella difesa dei nostri comparti. Per garantire stabilità e crescita a lungo termine – ha concluso – è necessaria un’azione di sistema tesa a rafforzare il ruolo dell’Italia in sinergia con tutti gli attori della filiera, per valorizzare le eccellenze e rispondere con prontezza alle nuove esigenze dei mercati internazionali”.


Il 2024 si conferma un anno complesso per il settore: “a fronte di una riduzione dei costi energetici, quelli relativi al packaging, seppure in lenta discesa, sono ancora decisamente più alti rispetto ai valori di inizio 2021, in particolare Pet +24%, carta +47% e vetro +67%. Lo scenario è stato inoltre caratterizzato negativamente da tensioni sui mercati internazionali, dovuti anche alla recente introduzione dei dazi cinesi sulle importazioni di acquaviti e dal rallentamento dei consumi fuori casa, legato al contesto economico non favorevole”. Secondo Nomisma, nei primi otto mesi dell’anno, l’export di vini supera i 5 mld di euro e si attesta nella media dei principali esportatori mondiali con un +4,7% in valore e +3,2% a volumi rispetto al 2023, mentre soffrono competitor di peso quali Francia e Spagna. Gli spumanti italiani restano i protagonisti con importazioni in aumento in Australia (+11,2%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+5,3%). Gli spiriti italiani registrano un incremento del 4% in valore per 1,2 mld di euro di valore generato nei primi otto mesi dell’anno: su tutti si distinguono i mercati cinese (+24,9%), tedesco (+7,5%) e statunitense (+5,5). L’export di liquori cresce in particolare in valore in Francia (+16%), Stati Uniti (+10%) e Germania (+3%), mentre la Grappa registra un rallentamento generale limitando la sua crescita al Canada (+27%).


Il comparto degli aceti con esportazioni del valore di 236 milioni di euro nei primi otto mesi dell’anno, segna una crescita significativa, con un incremento del 18,6% in valore e del 15% in volume tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Corea del Sud emerge come il mercato di destinazione dell’export di aceti italiani a maggiore tasso di crescita (+70% a valore). Sempre secondo Nomisma, le vendite in GDO si mantengono in positivo sul fronte dei valori ma continuano a cedere in volume (-1,1% rispetto al 2023), con i vini che nei primi nove mesi dell’anno raggiungono i 2,1mld di euro (+1,1% in valore sul 2023). Gli spumanti si distinguono per un’ulteriore crescita (+3,5% in valore), guidata da Metodo Classico (+4,6%) e da Charmat Secco, con in testa il Prosecco (+4,2%). Per i vini fermi e frizzanti crescono i vini a marchio Igp (+1,6% in valori e +3,7 a volume) mentre i Dop, che rappresentano oltre la metà del valore totale delle vendite, si mantengono stabili a valori (+0,2%) ma si riducono nei volumi (-2,9%).


Nello stesso periodo gli spiriti mostrano andamenti differenziati flettendo lievemente in valore (-0,1%) rispetto al 2023 e con un giro d’affari di 861 mln di euro. Gli aperitivi alcolici premiscelati crescono del 9,2% a valore mentre distillati ed acquaviti confermano la loro posizione preminente rappresentando insieme il 42,6% delle vendite. La Grappa resta il prodotto più consumato del segmento generando vendite per 90 mln di euro, al contrario, soffrono i liquori dolci come Sambuca (-4,7% a valori) e quelli cremosi (-1,4% a valori) compensato però dall’ottima performance dei prodotti a base di amaretto (+5,3% a valori) e di quelli a base d’uovo (+6,1% a valori). Sul fronte degli aceti, nei primi 9 mesi del 2024, la performance in Gdo si contrae leggermente (-0,3%) con un valore di 105 milioni di euro. L’aceto di mele si conferma la categoria più dinamica (+5,4% in valore), mentre quello Balsamico di Modena Igp registra una lieve contrazione (-1,5%). L’approfondimento a cura di TradeLab evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita dell’1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una diminuzione dell’1,1% nelle visite. La colazione si conferma il momento di consumo più stabile (+1,5% a valore), grazie alla sua accessibilità economica e all’abitudine consolidata degli italiani. Prosegue invece la sofferenza delle occasioni serali: l’aperitivo cede l’1,9% in termini di presenze, la cena lo 0,8% che però segna un +1% a valore, mentre diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte (-4,4%).


Quest’anno le bollicine mantengono una tendenza positiva (+1% a valore), soprattutto nelle occasioni di aperitivo serale mentre i vini, i cocktail alcolici e gli spiriti lisci subiscono un calo del 2%. Per gli amari e i dopo pasto la flessione risulta invece più marcata (-5%) a causa della contrazione del consumo a cena pur mantenendo una discreta popolarità nelle pizzerie.

Confagri Toscana: molte aziende agricole stanno abbandonando Pac

Confagri Toscana: molte aziende agricole stanno abbandonando PacRoma, 28 nov. (askanews) – “La burocrazia, insieme alle problematiche degli ecoschemi e dell’informatica, sta spingendo molte aziende ad abbandonare la Politica Agricola Comune. Questa è una perdita per tutta l’agricoltura, poiché sembra che la Pac si stia allontanando sempre di più sia dall’agricoltura che dall’ambiente”. Lo ha detto Luca Giannozzi, vicepresidente di Confagricoltura Toscana, nel corso del convegno “Coltivare nella Pac”, organizzato da Confagricoltura Toscana e dedicato alle novità per la nuova campagna agraria a seguito delle ultime indicazioni fornite dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.


“Lo scorso maggio l’Ue ha introdotto una mini-riforma della Pac che alleggerisce alcuni vincoli ambientali, per sostenere la produzione agricola – ha detto Giannozzi – In particolare, le Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali sono state riviste e la rotazione obbligatoria delle colture, che era biennale, è stata semplificata in una diversificazione annuale. Questo offre maggiore flessibilità agli agricoltori, nel rispetto degli obiettivi ambientali ma rispondendo anche alle necessità economiche e produttive.” “Stiamo lavorando a questo periodo di transizione con proposte come l’implementazione di rotazioni nello stesso anno solare attraverso colture secondarie e una gestione chiara tra ecoschemi e diversificazione – ha poi aggiunto Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana – L’auspicio, molto spesso vanificato, sarebbe quello di conoscere per tempo le direttive da rispettare. In campagna ci sono esigenze agronomiche che non si conciliano con i tempi del sistema legislativo. Non si può aggiustare una coltivazione in vegetazione”.


“La Pac negli ultimi anni ha deluso il suo obiettivo principale – dice Cavicchioli – abbandonando il concetto di quantità delle produzioni ed incrementando gli aspetti burocratici. Serve un nuovo modello di Pac, che veda al centro l’impresa e le produzioni, con attenzione alla qualità, ovviamente con forte attenzione alla sostenibilità”.

Prandini (Coldiretti): dazi preoccupano ma oggi non c’è evidenza

Prandini (Coldiretti): dazi preoccupano ma oggi non c’è evidenzaRoma, 28 nov. (askanews) – “Tutto ciò che riguarda la possibilità di un rallentamento della nostra economia come i dazi va attenzionato. Ora non abbiamo la certezza che ci saranno e che penalizzeranno in modo particolare il nostro comparto agroalimentare”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, a margine del Forum internazionale su agricoltura e alimentazione, in corso a Roma a Villa Miani oggi e domani.


“Crediamo che la diplomazia politica avrà un ruolo significativo e ci auguriamo che il rapporto importante del governo italiano con la nuova amministrazione Trump possa essere usato per evitare che questo possa avvenire. Per noi – ha ricordato Prandini – oggi gli Usa sono il secondo mercato più importante, quello cresciuto di più e potrebbe diventare il primo mercato nei prossimi anni”.

Lollobrigida:burocrati chiedono riduzione sforzo pesca 38% in 2025

Lollobrigida:burocrati chiedono riduzione sforzo pesca 38% in 2025Roma, 28 nov. (askanews) – “Come Italia con la Francia e la Spagna abbiamo chiesto con un documento nell’ultimo Agrifish dei dati per capire a cosa abbia portato la riduzione dello sforzo di pesca, se abbia fatto bene al mare e a quali stock ittici. Abbiamo chiesto dei dati e abbiamo dato un indirizzo: eliminare la riduzione dello sforzo di pesca per il 2025. A questo documento i burocrati europei rispondono con un documento presentato ieri in cui si chiede una riduzione dello sforzo di pesca nel 2025 del 38%”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, chiudendo i lavori della mattina del forum internazionale su agricoltura e alimentazione di Coldiretti, in corso a Roma a Villa Miani oggi e domani.


“La burocrazia di Bruxelles risponde così ai governi di Italia, Francia e Spagna – ha aggiunto Lollobrigida – spiegando che per loro non vale il sistema democratico ma valgono le oligarchie”. In precedenza, Lollobrigida aveva detto che “i burocrati servono a fare funzionare bene lo Stato, la burocrazia è essenziale se non diventa autoreferenziale”.

Orange capital development acquisisce i piatti pronti surgelati Gelit

Orange capital development acquisisce i piatti pronti surgelati GelitMilano, 28 nov. (askanews) – Orange capital development continua a investire in maniera decisa nel settore food e annuncia l’acquisizione del 100% di Gelit, da Consilium, Progressio e MMM, attraverso il veicolo di investimento Wealth venture fund Sicar.


La previsione di chiusura per il 2024 per Gelit è di circa 72 milioni di euro, con Ebitda di 13 milioni. L’obiettivo dichiarato di Orange Capital è portare il giro d’affari a 130 milioni di euro nel giro di 5 anni attraverso una strategia su più direttrici: investimenti in capacità produttiva in termini di espansione degli stabilimenti, sviluppo di nuove linee di prodotto e rafforzamento della presenza negli Usa, principale mercato estero di riferimento. Parallelamente si punterà a sviluppare anche il mercato europeo e a entrare in quello asiatico. Fondata nel 1977 con sede a Cisterna di Latina, Gelit è una società benefit certificata B Corp produttrice di piatti pronti surgelati. Caratterizzata da un’importante presenza sui mercati internazionali, la società ha prodotti che vanno dai primi piatti alle crepes, agli snacks dolci e salati fino ai semilavorati per operatori professionali del canale HoReCa e della ristorazione. Orange capital development, invece, gestisce veicoli di investimento di private equity supportati da capitali e aziende del Sud Est asiatico, interessate a investire sia in Europa che su scala globale in business caratterizzati da sostenibilità, innovazione e eccellenza operativa. Il focus attuale è nel settore delle energie rinnovabili, biocarburanti, nanotecnologie e food.


“Siamo entusiasti di accogliere Gelit nella nostra famiglia e mettere a disposizione del Ceo Stefano Mattioli e del management team le risorse necessarie per supportare una nuova fase di sviluppo in cui crediamo fermamente, proprio per la qualità dei suoi prodotti – ha commentato Davide Salvatore, founder e managing director di Orange capital development – Puntiamo ad accelerare il percorso di ampliamento della capacità produttiva e internazionalizzazione di Gelit per rafforzarne ulteriormente la posizione di leadership, mettendo sempre al centro sostenibilità, soddisfazione del cliente, qualità del prodotto, innovazione ed eccellenza operativa. Grazie alla visione innovativa e alle solide fondamenta, Gelit si integra perfettamente sia con le altre società del nostro portafoglio sia con la strategia di creare un polo aggregativo di eccellenza nel settore food. Nel progetto di sviluppo per il prossimo futuro non escludiamo la possibilità di crescere ulteriormente con nuove acquisizioni”.

Lollobrigi: in Ue ci sia pragmatismo e rapida inversione tendenza

Lollobrigi: in Ue ci sia pragmatismo e rapida inversione tendenzaRoma, 28 nov. (askanews) – In Europa “ci deve essere una rapida inversione di tendenza” e io “auspico una stagione di pragmatismo, in cui non sia vietato essere critici, per riappropriarci di una centralità anche in rapporto al nostro ruolo geografico proiettato verso il Mediterraneo, perché in Europa non siamo tutti orientati allo stesso modo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, chiudendo i lavori della mattina del forum internazionale su agricoltura e alimentazione di Coldiretti, in corso a Roma a Villa Miani oggi e domani.


“In Europa – ha aggiunto Lollobrigida – è arrivato il tempo di invertire alcuni punti di riferimento che hanno dato luogo a certezze che si stanno smontando una dopo l’altra. Ci ha aiutato il Covid a capire che puoi perdere la libertà anche se non hai commesso crimini, o che puoi avere l’energia pagandola poco e non producendola più perché era un buon affare. E questo rischio c’è anche sul sistema alimentare”.

Nasce sulle colline toscane l’Oasi della Finocchiona Igp

Nasce sulle colline toscane l’Oasi della Finocchiona IgpRoma, 28 nov. (askanews) – Nasce sulle colline toscane l’Oasi della Finocchiona Igp. Un progetto per sensibilizzare verso la tutela degli impollinatori e della biodiversità unendo tradizione, sostenibilità e innovazione tecnologica. Grazie alla collaborazione con 3Bee, azienda leader nella tecnologia per la protezione degli ecosistemi, e realtà locali come l’apicoltura Golden Eyes di Farnetani Stefano e la Sapori della Toscana di Giuseppe Genca, il Consorzio della Finocchiona Igp rafforza il proprio impegno per l’equilibrio ambientale e per sostenere la produzione di fiori e semi di finocchio utilizzati nella produzione della Finocchiona IGP.


L’Oasi, che sorgerà nei pressi dei campi di finocchio dell’azienda agricola Sapori della Toscana, sarà un ecosistema vivente progettato per favorire la coesistenza armoniosa tra agricoltura e natura. L’area ospiterà: alveari tecnologici Hive-Tech dotati di sensori avanzati per il monitoraggio dello stato di salute delle api, parametri ambientali e impatto sulla biodiversità e rifugi per impollinatori selvatici. Verranno piantumati alberi e arbusti nettariferi, che forniranno cibo e rifugio agli impollinatori e contribuiranno all’assorbimento di anidride carbonica e saranno introdotte le coccinelle, utili alleate naturali per proteggere le coltivazioni di finocchio dagli afidi in modo sostenibile e naturale.


Negli ultimi mesi sono state messe a dimora le piante che daranno vita al piccolo bosco destinato a diventare il cuore dell’Oasi della Finocchiona IGP. Si tratta di cinquanta specie autoctone: tigli, ciliegi, meli, biancospini e prugnoli, affiancati dall’immancabile rosmarino. L’Oasi della Finocchiona IGP verrà ampliata nel corso del tempo e nei prossimi mesi si terranno iniziative educative.