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Autore: Redazione StudioNews

L’Ucraina ammette per la prima volta l’attacco al ponte di Crimea

L’Ucraina ammette per la prima volta l’attacco al ponte di CrimeaRoma, 9 lug. (askanews) – Per la prima volta le autorità di Kiev hanno riconosciuto oggi la loro responsabilità nell’esplosione del ponte di Kerch, che collega la Russia continentale e la Crimea, avvenuta l’8 ottobre 2022. “273 giorni fa abbiamo lanciato il nostro primo attacco contro il ponte di Crimea per interrompere la logistica della Russia”, ha scritto la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar, su Telegram, in un messaggio in cui ha elencato le operazioni giunte a buon fine, compiute dall’esercito ucraino durante i 500 giorni di guerra.

Arriva un nuovo memorandum dell’Abi per chi ha scelto i mutui a tasso variabile

Arriva un nuovo memorandum dell’Abi per chi ha scelto i mutui a tasso variabileRoma, 9 lug. (askanews) – L’Associazione Bancaria Italiana ha reso noto un nuovo Memorandum, in cinque punti, dedicato alle tematiche di coloro che abbiano problemi conseguenti alle scelte di mutui a tasso variabile e alla crescita dei tassi di interesse conseguenti alle decisioni della BCE.

L’ABI segnala, in modo semplice e immediato, le possibilità che oggi sono disponibili in Italia per le famiglie per ridurre l’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. Innanzitutto, l’ABI raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse: la banca fornirà tutte le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti, si legge in un comunicato. In particolare, l’ABI segnala che il titolare del mutuo può: concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo; chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali; effettuare la cosiddetta portabilità/surroga dei mutui, cioè la possibilità di trasferire senza spese e costi il proprio mutuo ipotecario presso un’altra banca, modificandone le relative condizioni contrattuali; ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa cosiddetto “Fondo Gasparrini” che permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale, fino a 18 mesi, allungando il piano di ammortamento per il periodo della sospensione, in caso di eventi quali, ad esempio, la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro (cosiddetta cassa integrazione) o la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi; trasformare il mutuo da tasso variabile a tasso fisso. La legge di bilancio per il 2023 ha disposto che le banche siano obbligate alla trasformazione, in caso di richiesta del mutuatario che non sia in ritardo nei rimborsi, per i mutui di importo fino a 200.000 euro e con l’ISEE del mutuatario che non deve superare i 35.000 euro.

E’ morto Luisito Suarez, leggenda della Grande Inter di Herrera

E’ morto Luisito Suarez, leggenda della Grande Inter di HerreraRoma, 9 lug. (askanews) – E’ morto all’età di 88 anni Luisito Suarez, leggendario centrocampista spagnolo all’Inter dal 1961 al 1970. Contribuì a rendere “Grande” l’Inter di Herrera, con cui vinse due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Nel 1960 fu premiato con il Pallone d’Oro. Di quella squadra era il cervello e il regista, in grado di lanciare in porta gli attaccanti da Mazzola a Jair a Peirò grazie ai suoi lunghi lanci millimetrici. Centrocampista classe 1935, era nato in Spagna, a La Coruna, e con il Deportivo aveva iniziato la carriera. Nel 1954 approda al Barcellona, dove diventa una stella e nel 1960 vince anche il Pallone d’Oro. In blaugrana è allenato per due stagioni proprio da Helenio Herrera, che lo pretenderà poi all’Inter, nel 1961.

Angelo Moratti lo accontenta sborsando la cifra record di 300 milioni di lire (con cui il Barcellona rinnovò il Camp Nou, costruendo un nuovo anello dello stadio) e la leggenda della Grande Inter prende il via. In nerazzurro resta per 9 stagioni, segnando 55 gol e vincendo tre scudetti, ma soprattutto le due Coppe dei Campioni consecutive (1964-1965), abbinate a due Coppe Intercontinentali, nel periodo in cui l’Inter domina nel mondo. Momento magico anche a livello personale, per Suarez, che nel 1964 trionfa anche con la nazionale spagnola, vincendo l’Europeo. Chiude la carriera alla Sampdoria. Il saluto dell’Inter: “Il giocatore perfetto che con il suo talento ha ispirato generazioni”. “Un talento unico e un grandissimo interista. Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo. “Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”. Ciao Luisito”.

Calcio, è morto Luisito Suarez, leggenda della Grande Inter

Calcio, è morto Luisito Suarez, leggenda della Grande InterRoma, 9 lug. (askanews) – E’ morto all’età di 88 anni Luisito Suarez, leggendario centrocampista spagnolo all’Inter dal 1961 al 1970. Contribuì a rendere “Grande” l’Inter di Herrera, con cui vinse due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali. Nel 1960 fu premiato con il Pallone d’Oro. Di quella squadra era il cervello e il regista, in grado di lanciare in porta gli attaccanti da Mazzola a Jair a Peirò grazie ai suoi lunghi lanci millimetrici. Centrocampista classe 1935, era nato in Spagna, a La Coruna, e con il Deportivo aveva iniziato la carriera. Nel 1954 approda al Barcellona, dove diventa una stella e nel 1960 vince anche il Pallone d’Oro. In blaugrana è allenato per due stagioni proprio da Helenio Herrera, che lo pretenderà poi all’Inter, nel 1961.

Angelo Moratti lo accontenta sborsando la cifra record di 300 milioni di lire (con cui il Barcellona rinnovò il Camp Nou, costruendo un nuovo anello dello stadio) e la leggenda della Grande Inter prende il via. In nerazzurro resta per 9 stagioni, segnando 55 gol e vincendo tre scudetti, ma soprattutto le due Coppe dei Campioni consecutive (1964-1965), abbinate a due Coppe Intercontinentali, nel periodo in cui l’Inter domina nel mondo. Momento magico anche a livello personale, per Suarez, che nel 1964 trionfa anche con la nazionale spagnola, vincendo l’Europeo. Chiude la carriera alla Sampdoria. Il saluto dell’Inter: “Il giocatore perfetto che con il suo talento ha ispirato generazioni”. “Un talento unico e un grandissimo interista. Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo. “Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez”. Ciao Luisito”.

Tennis, Berrettini agli ottavi di Wimbledon: “Qui posto speciale”

Tennis, Berrettini agli ottavi di Wimbledon: “Qui posto speciale”Roma, 9 lug. (askanews) – “E’ incredibile, non pensavo potesse succedere, deve essere qualcosa di speciale che c’è qui in questo posto. Mi sono ritrovato, non mi aspettavo di trovarmi in queste condizioni e invece sta andando molto meglio del previsto. Mi godo ogni secondo, a Wimbledon c’è qualcosa di speciale, una bella energia che mi fa divertire. Il giorno di riposo arriva nel momento giusto, soprattutto mentalmente, prima del match contro Alcaraz”. Matteo Berrettini si gode ogni momento dopo la vittoria contro Zverev che gli vale gli ottavi di finale a Wimbledon. Con il 6-3 7-6 7-6 rifilato al tedesco, numero 19 del seeding, il tennista romano torna negli ottavi di finale del torneo di Wimbledon, e nella seconda settimana di uno Slam per la decima volta in carriera.

Un match senza sbavature, malgrado un avversario pericoloso e una sospensione per pioggia che interrotto per qualche minuto la magia: “Nel primo game ho sentito un po’ la tensione – spiega nel corso della conferenza stampa – da tempo non giocavo su campi così grandi. Sono partito lento ma poi ho ingranato bene anche perché so che su questa superficie posso infastidirlo. A metà secondo set ho sentito che le cose stavano cambiando e che entrando nello scambio mi sentivo superiore. Fisicamente mi sento meglio di come mi aspettassi”. “Mi sono ritrovato, non mi aspettavo di trovarmi in queste condizioni e invece sta andando molto meglio del previsto. Mi godo ogni secondo, a Wimbledon c’è qualcosa di speciale, una bella energia che mi fa divertire. Il giorno di riposo arriva nel momento giusto, soprattutto mentalmente, prima del match contro Alcaraz”. “L’anno scorso non avevo potuto giocare perché avevo preso il covid – dice ancora Berrettini -. Questo torneo ha cambiato la mia carriera e per me è speciale essre qui, su questo campo. Mi è mancato tantissimo competere e giocare, il pubblico mi è mancato e lo ringrazio per avermi supportato”. Lunedì la grande sfida contro Carlos Alcaraz, sul Centrale. “E’ impressionante sotto tutti i punti di vista – l’analisi dell’azzurro -; ovviamente lo è tennisticamente, non sarebbe il numero 1 del mondo altrimenti, fisicamente… Io alla sua età pesavo 15 kg di meno… E per la maturità. Ma la cosa che mi colpisce di più di Carlos è il modo in cui gestisce le cose. Non sono mai stato numero 1 ma ho avvertito anche io la pressione e non è stato facilissimo gestirla… eppure ho 7 anni di più. Lui invece ha sempre il sorriso sulle labbra, è sempre felice di stare dove sta e per questo lo considero un esempio per le nuove generazioni e per le persone che ci guardano. Non è mai triste, qualche volta si lamenta su qualche palla, ma sempre felice, sempre sorridente”.

Dopo 5 giorni consecutivi di match Matteo oggi osserverà il primo giorno di riposo del suo Wimbledon: “Giocare cinque giorni di fila – ha dichiarato nell’intervista a fine match – non è nulla se penso a tutti quelli che ho passato nel letto a piangere perché non potevo giocare. Tutto questo mi è mancato, moltissimo”.

Biennale Teatro, l’Amleto di Boris Nikitin: punk e contemporaneo

Biennale Teatro, l’Amleto di Boris Nikitin: punk e contemporaneoVenezia, 9 lug. (askanews) – “Non l’allestimento di un dramma di Shakespeare, piuttosto un’appropriazione”. Così Boris Nikitin, regista e drammaturgo svizzero, parla del suo “Hamlet”, portato in scena alla Biennale Teatro di Venezia. Un’opera ibrida e multiforme, costruita intorno a un protagonista totalizzante e molto amletico, perfettamente calato nelle incertezze ontologiche della contemporaneità. “Questo Amleto – ha spiegato Nikitin ad askanews – in un certo senso è un ritratto del performer, Julia*n Meding, che è un artista, ma anche un musicista electro punk e abbiamo usato la sua personalità, mischiata con quella di Amleto, quindi ne esce un personaggio che è Julia*n e Amleto allo stesso tempo”.

Costruito con immagini e musica, drammaticamente legato al corpo e alle parole del protagonista, lo spettacolo prende la forma di una grande confessione sull’idea dell’identità come qualcosa di cangiante e molteplice, che dell’Amleto shakespeariano assume, per così dire, la postura di fronte al mondo e all’idea stessa di un teatro che qui vive di musica, di film, di interazioni continue con la scena e con ciò che sta al di là del palco. “Tutto ruota intorno alla domanda, che è cruciale nell’Amleto di Shakespeare, cioè cosa sta realmente succedendo in quella persona – ha aggiunto il regista – sta recitando o è realmente pazzo? Quindi ci chiediamo che cosa sia la realtà che stiamo vedendo”. E in questo senso l’opera assume una connotazione “totale”, ma in un senso più che altro brechtiano, e arriva a coinvolgere direttamente lo spettatore, a cui sono demandate, per così dire, le conclusioni, per quanto possibile. “Il pubblico – ha concluso Boris Nikitin – è il viaggiatore che affronta questa avventura e che, alla fine, la rende possibile”.

E proprio l’idea di possibilità è quella che rimane più addosso al temine degli oltre 90 minuti dello spettacolo: le possibilità del teatro di prendere nuove strade; le possibilità interpretative di un performer e del suo corpo, che prende possesso di un personaggio, come il principe Amleto, che in fondo viveva tutto dentro le speculazioni della propria mente; le possibilità di essere ancora una volta a Venezia, dentro quell’universo multidisciplinare che è la Biennale, e trovare occasioni per stupirsi di fronte alle potenzialità dell’arte.

Alessandro: “sbagliato escludere via dell’Amore da 5 Terre Card”

Alessandro: “sbagliato escludere via dell’Amore da 5 Terre Card”Roma, 9 lug. (askanews) – L’ex presidente del Parco delle Cinque Terre Vittorio Alessandro denuncia via social il non senso della mancata inclusione della Via dell’Amore, il più famoso sentiero mozzafiato delle Cinque Terre da poco riaperto dopo anni di chiusura, nella “Cinque Terre Card”, la carta di servizi integrati per accedere a sentieri e trasporti che il Parco propone per semplificare e ottimizzare la vacanze ai milioni di turisti che vistano ogni anno le Cinque Terre

“Da oggi purtroppo – denuncia l’Ammiraglio che introdusse la Cinque Terre Card negli anni di sua presidenza del Parco – la Carta consente l’ingresso a tutti i sentieri meno che a uno, il più famoso, per il quale è ora necessario l’acquisto di un biglietto a parte. Sarebbe stato più saggio rimodulare il costo della Carta e i servizi da essa offerti, comprendendovi anche l’accesso alla via dell’Amore.Quando nel 2012 essa franò, le conseguenze – per immagine e per numero di visitatori – fu, all’inizio, devastante per l’intera comunità del Parco, e studiammo perciò le soluzioni perché le (molte, nonostante l’allora recente alluvione) risorse rimaste fossero messe a frutto, a vantaggio di tutti. Ora che la via dell’Amore è aperta, anche questa nuova forza va condivisa, ed esaltata la professionalità degli operatori del Parco, delle sue guide, dei referenti istituzionali e della ricerca: questo prevedeva un accordo stipulato da Parco, Regione e Comune e non una soluzione che stenta, peraltro, a decollare. Non può, oltre tutto, il privato coinvolto – prestigioso ma che non ha investito un euro sul costosissimo intervento pubblico di ripristino – aggiudicarsi, in tutto questo, un vantaggio economico spettante, invece, a tutta la comunità delle Cinque Terre”. Non a caso Alessandro intitola il suo post su Fb dedicato alla Via dell’Amore riaperta “un passo sbagliato” . “E’ stato fatto – argomenta- un passo avanti e due indietro. Uno avanti con la parziale riapertura della via dell’Amore. Due indietro rispetto al progetto che i Comuni di Riomaggiore, Vernazza e Monterosso al Mare intrapresero, disegnando i propri destini all’interno di un Parco nazionale, senza confondere le storie singole, ma esaltando le risorse di ciascuno a vantaggio di tutti. I risultati – fra successi, difficoltà e momenti di crisi che parevano insormontabili – sono dinanzi agli occhi di tutti e costituiscono la tappa di un percorso ancora molto lungo. È necessario non interromperlo con scorciatoie che di fatto incrinano un volano non soltanto economico, ma di consapevolezza e solidarietà. Tra i principali vettori di tale percorso è la Cinque Terre Card che, offrendo ai visitatori la possibilità di accedere ai treni, ai servizi e ai sentieri del Parco, intercetta le risorse per la cura del territorio e per il sostegno di attività economiche e formative.

Imprese, a Bari “La Ripartenza, liberi di pensare”

Imprese, a Bari “La Ripartenza, liberi di pensare”Roma, 8 lug. (askanews) – Due giornate dedicate al Made in Italy, all’industria e alle infrastrutture. Secondo quanto riporta un comunicato sono stati i principali temi al centro della quinta edizione de ‘La Ripartenza, liberi di pensare’, svoltosi al Teatro Petruzzelli di Bari e nato da un’idea di Nicola Porro, direttore e fondatore del sito NicolaPorro.it.

La Ripartenza23, come da Dna della manifestazione nel corso degli anni, ha visto la presenza di esponenti di primo piano dell’economia italiana, nel settore del turismo, dell’industria manifatturiera e delle infrastrutture. Nella prima giornata di venerdì 7 luglio si è discusso di mercato del lusso e di made in Italy con la partecipazione di protagonisti dell’impresa italiana nel mondo. Per Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato Moncler: ‘Ogni giorno mi metto in discussione, siamo i più piccoli in un mondo di giganti, sempre più complesso. Tutti i giorni penso a quale sia il prossimo passo per conquistare il consumatore e per essere globale, ma al contempo domestico. La cosa importante è creare un sogno ed essere molto unici’.

Secondo Diana Frescobaldi, Ceo Frescobaldi Retail & Restaurant: ‘Abbiamo una tradizione di 700 anni. Vogliamo che i nostri vini riflettano il territorio puntando sul valore del prodotto. La cantina per noi è un luogo di lavoro, non deve essere solamente estetica, deve esserci soprattutto la sostanza. I tempi dell’agricoltura sono lenti per la borsa, che vuole risultati immediati, bisogna avere pazienza’. Per Marco De Benedetti, co-Head Europe Carlyle: ‘Per le aziende come la nostra è necessario essere globale. La vera sfida infatti è conciliare l’artigianalità e la qualità del prodotto, privilegiando la dimensione con la scala globale’.

Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato Hogan e Tod’s, ha dichiarato che: ‘Lo stile di vita di questo Paese è proprio ciò che la gente va cercando. Un grande Paese, tollerante, dove ognuno può dire la sua. Dobbiamo mettere in gioco una parte del nostro tempo e dei nostri utili per capire cosa fare per il futuro dei giovani. Il lavoro artigianale è il lavoro del futuro, dobbiamo solo dargli la giusta importanza. Noi imprenditori siamo tutti ex artigiani, conosciamo benissimo cosa vuol dire. La chiave è l’amore per il proprio Paese’. All’interno del primo panel, prosegue il comunicato, tenutosi sabato 8 luglio, il dibattito si è incentrato sul mercato del turismo in Italia con la partecipazione di esponenti delle istituzioni e protagonisti dell’impresa del nostro Paese.

Per Antonio Decaro, Sindaco di Bari: ‘Come Paese siamo cresciuti dal punto di vista turistico, Bari in modo particolare è una delle più importanti per il settore. Ad oggi è fondamentale, però, consolidare questo risultato attraverso i servizi diretti ai turisti. Il turismo a Bari ha avuto un incremento molto alto in percentuale. Questo è un grande stimolo a fare sempre di più, soprattutto con nuovi investimenti, per il futuro della nostra città e del nostro Paese’. Secondo Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato Invitalia: ‘La domanda nel settore del turismo resta sempre molto alta. In Italia non abbiamo avuto una carenza di risorse ma una loro inefficiente allocazione. Occorre uscire fuori dalla logica dell’emergenza e programmare interventi a lungo termine per supportare le aziende private’. Guido Grimaldi, Commercial Director Grimaldi Group – Presidente ALIS, ha dichiarato che: ‘Abbiamo la fortuna di avere un’azienda strutturata che ha investito in sostenibilità, tuttavia abbiamo una carenza di manodopera specializzata. Siamo un Paese che ha investito male in formazione. Fare azienda in questo è da eroi, ma ci crediamo e siamo orgogliosi di restare in Italia. Abbiamo volumi di crescita importanti ma abbiamo bisogno di più infrastrutture e libera concorrenza per far crescere il settore’. Secondo Anna Roscio, executive director sales & marketing imprese di Intesa Sanpaolo: ‘Siamo qui per raccontare il nostro impegno su settori strategici per il Paese a partire dal turismo che rappresenta il petrolio dell’Italia. Parliamo di un comparto che sta trainando la ripresa. Le nostre stime, infatti, prevedono una forte crescita. In tal senso, occorrono più investimenti per rendere la nostra accoglienza sempre più competitiva’. Per Michele Centemero, Country Manager Italy Mastercard: ‘Per quanto riguarda il turismo noi italiani stiamo beneficiando di un flusso importante riscontrando una crescita particolarmente significativa. Nel 2022 il 19% di tutti i volumi dell’ecommerce ha riguardato il settore viaggi e ospitality. Come Mastercard invitiamo i nostri partner a sviluppare nuovi prodotti a sostegno del comparto’. Per Mara Panajia, Presidente e Amministratore Delegato Henkel Italia: ‘Ricopro ruoli di responsabilità nell’azienda non perché donna ma perché ho portato risultati. Per le donne è arrivato il momento di buttarsi e di comprendere di essere un valore aggiunto. Da un lato il Governo deve sostenere l’occupazione femminile con defiscalizzazioni, assegni familiari e asili nido, dall’altro le aziende devono garantire maggiore flessibilità’. Per Paolo Barletta, CEO Arsenale: ‘Le grandi aziende italiane sono nate negli anni ’50 e ’60. Oggi bisogna mettere in condizione i giovani di aprire un’impresa attraverso risorse e investimenti. Abbiamo interlocuzioni con diversi Stati stranieri ma restiamo inseriti nel tessuto economico italiano a supporto della crescita e dello sviluppo del Paese’. Il terzo panel, riporta ancora il comunicato, ha visto la presenza di protagonisti dell’industria italiana e delle infrastrutture. Pietro Labriola, Amministratore Delegato e Direttore Generale Tim, ha affermato che: ‘Il settore delle telecomunicazioni ha perso molto negli ultimi anni e questo ha messo in crisi il sistema ed è fondamentale per la digitalizzazione. Senza infrastrutture di telecomunicazione la digitalizzazione di questo Paese non ci sarà. Oggi dobbiamo recuperare della redditività per poter investire. Attraverso il Pnrr abbiamo chiesto al Governo italiano di sussidiare le costruzioni nelle aree rurali’. Secondo Mario Rossetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale Open Fiber: ‘Il Sud è centrale nella strategia di Open Fiber. La Puglia in particolare assume un ruolo centrale in questo contesto. Siamo presenti sul territorio in modo molto distribuito e abbiamo già iniziato i lavori nell’ambito del Pnrr per la digitalizzazione degli altri Comuni. Siamo soddisfatti perché stiamo lavorando in modo molto importante, l’obiettivo è raggiungere le 5mila assunzioni’. Marco Bonometti, Presidente e Amministratore Delegato Officine Meccaniche Rezzatesi, ha rilevato che: ‘Le fonderie sono un asset strategico per l’industria europea. Le imprese hanno dimostrato di saper reagire e resistere di fronte al Covid prima e alla guerra poi e anche all’Europa, perché nonostante le decisioni di quest’ultima noi siamo qui che riusciamo ancora a esportare i nostri prodotti. Dobbiamo riscoprire il valore della nostra Nazione perché solo così potremo portare gli altri Paesi a condividere con noi le politiche industriali’. Per Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero SpA e Presidente Aiscat: ‘L’Autostrada del Brennero collega il nostro sistema economico, che è il secondo in Europa, con il primo, che è la Germania, ed è importantissima perché da lì passa la maggior parte del nostro import ed export. Questo traffico crescerà tantissimo. Le nostre autostrade sono un fattore di vanto del sistema italiano perché il nostro sviluppo tecnologico non ha pari’. La giornata è stata arricchita dall’intervento del critico d’arte e Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi, il quale ha illustrato alcune opere del Perugino e del Caravaggio. ‘L’arte antica è cercare qualcosa che si è disperso, che si credeva perduto. Ritrovare opere che si credevano perdute è come entrare in una macchina del tempo. Questa è l’emozione straordinaria del mio lavoro, come l’ho interpretato io. La volontà di andare avanti, di entrare in luoghi chiusi, di scoprire opere dimenticate e dargli nuova vita’. Tra gli altri hanno preso parte all’evento: il giornalista Massimiliano Lenzi; l’attrice Sarah Biacchi; l’autore Luigi Marco Bassani, l’attrice Ludovica Frasca; Alessandro Sallusti, Giornalista e direttore responsabile di Libero; i giornalisti Giuseppe Cruciani, Paola Ferrari e Pietrangelo Buttafuoco.

Enoturismo, Centinaio contro Lucaselli: insensato fare nuova legge

Enoturismo, Centinaio contro Lucaselli: insensato fare nuova leggeMilano, 8 lug. (askanews) – “E’ insensato fare una nuova legge a distanza di così pochi anni solo perché si vuol mettere il proprio nome sopra ed essere così considerati legislatori attivi”. In un’intervista al settimanale “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, il vicepresidente leghista vicario del Senato, Gian Marco Centinaio, boccia la proposta di legge sul turismo del vino appena presentata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Ylenia Lucaselli, e presentata come “un lavoro che va a regolamentare il settore enoturistico, fino ad ora lasciato all’approssimazione personale”. Una frecciata diretta proprio a Centinaio, che da ministro delle Politiche agricole aveva steso la legge oggi in vigore sull’enoturismo.

“In quel caso, fu fatto tutto un lungo percorso trasversale di confronto sia con il senatore Dario Stefàno (Pd), sia con le associazioni di categoria” ricorda nell’intervista Centinaio, sottolineando che “quindi quella legge è il frutto di una mediazione tra mondo agricolo e mondo del turismo: adesso, invece, si va a stravolgere un equilibrio che si era riusciti a trovare”. Il nuovo decreto abrogherà infatti il precedente introdotto nel 2019, e l’esponente del Carroccio osserva che con il nuovo ddl “da una parte si va ad allargare fin troppo la platea dei soggetti preposti a fare enoturismo e dall’altra si chiude il campo, chiedendo il diploma di sommelier: non c’è equilibrio”. Il settimanale del Gambero Rosso, intervista anche il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, che precisa “si sta discutendo una legge che già esiste, smantellando tutto quello che è stato realizzato fino ad ora: la legge Centinaio del 2019, per quanto migliorabile, ha disciplinato e razionalizzato l’esercizio dell’attività enoturistica, e un nuovo intervento legislativo comporterebbe un ulteriore sforzo di riadeguamento per gli operatori enoturistici che, nella maggior parte dei casi, si sono già allineati al quadro normativo esistente. L’enoturismo – conclude Castelletti – deve essere una pratica legata al settore del vino”.

Il periodico spiega che nella proposta di legge della Lucaselli si allarga infatti l’elenco dei soggetti che possono fare enoturismo, aprendo la porta anche alle imprese agroindustriali o a interpretazioni soggettive dei luoghi che possono diventare “enoturistici” solo per vicinanza geografica alle Cantine, ma con un vincolo in più: il responsabile delle attività enoturistiche deve essere in possesso della qualifica di sommelier, ulteriore complicazione che prevede un percorso di tre anni per raggiungere il diploma e non necessario per accompagnare il turista nel racconto dell’azienda vitivinicola.

Golf, Manassero in testa a Sutri a un giro dal termine

Golf, Manassero in testa a Sutri a un giro dal termineRoma, 8 lug. (askanews) – Tinto d’azzurro anche il “moving day” nell’Italian Challenge Open dove Matteo Manassero ha mantenuto la leadership con 200 (66 65 69, -16) colpi contenendo con autorità il tentativo di rimonta dell’inglese Alex Fitzpatrick, secondo con 202 (-14), dopo un avvincente round con i due protagonisti assoluti.

Sull’impegnativo percorso del Golf Nazionale (par 72) di Sutri (Viterbo), nel terzo torneo stagionale dell’Italian Pro Tour 2023 – il circuito delle gare nazionali e internazionali gestito dalla Federazione Italiana Golf, con la collaborazione dell’Official Advisor Infront Italy – in calendario anche sul Challenge Tour, nel giro conclusivo proveranno a inserirsi nella corsa al titolo il tedesco Marc Hammer, terzo con 203 (-13), e altri sei concorrenti al quarto posto con 204 (-12): gli inglesi Jonathan Thomson, Will Enefer e Ashley Chesters, il danese Sebastian Friedrichsen, lo scozzese Euan Walker e lo zimbabwese Benjamin Follett-Smith, risalito dalla 27ª piazza con un 64 (-8, otto birdie), miglior score di giornata. Ha recuperato quattro posizioni Lorenzo Scalise, 13° con 207 (69 69 69, -9), estremamente regolare. Terzo nella Race To Mallorca (ordine di merito), che a fine stagione promuoverà sul DP World Tour 2024 i primi 20, in tale ottica trarrà comunque note positive anche con un piazzamento in alta graduatoria. Stesso score per Jacopo Vecchi Fossa (68 68 71), che ha avuto qualche difficoltà nel finale.

Più veloce Fitzpatrick, fratello minore di Matt vincitore di un Major, sulle prime nove buche con tre birdie contro uno di Manassero, che poi ne ha messi tre a segno fra la 10ª e la 13ª. Un successivo bogey ha fatto il totale di 69 (-3). L’inglese, invece, ha rallentato. Ha aperto e chiuso la seconda parte del percorso con un bogey (con in mezzo due birdie) e il punteggio anche per lui di 69 (-3) ha lasciato inalterato il vantaggio che il veneto aveva alla partenza del turno. Nell’evento organizzato con il supporto del Dipartimento per lo Sport nel cammino di avvicinamento alla Ryder Cup (Marco Simone Golf & Country Club, 29 settembre – 1 ottobre, Guidonia Montecelio – Roma), degli altri italiani ha rimontato 23 posizioni Lorenzo Gagli, 19° con 208 (-8), grazie a un 66 (-6, sette birdie, un bogey), mentre ha perso terreno Andrea Pavan, 38° con 211 (-5). Più indietro Filippo Bergamaschi, 44° con 212 (-4), Filippo Celli e Gregorio De Leo, 58.i con 214 (-2), ed Enrico Di Nitto, 61° con 215 (-1). Il montepremi è di 350.000 euro con prima moneta di 56.000 euro.

“Una giornata dal gioco solido anche questa – le parole di Matteo Manassero – dove ho fatto pochi errori. L’approccio vincente per il birdie alla buca 2 mi ha trasmesso tanta fiducia. Il round è stato sulla falsa riga dei due precedenti, e credo che questo sia l’aspetto maggiormente positivo. In vetta stiamo giocando tutti bene e non c’è grande distacco in classifica. Ci sono diversi giocatori che possono dire la loro per il titolo. Non ho preoccupazioni, voglio godermi la giornata finale e penso di arrivarci con la giusta attitudine. Il golf, però, rende tutto sempre aperto. Di sicuro giocherò le mie carte nel migliore dei modi”.