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Autore: Redazione StudioNews

Semiconduttori, l’Europa seconda al mondo per ricerca

Semiconduttori, l’Europa seconda al mondo per ricercaRoma, 6 lug. (askanews) – Appena stanziati dall’Ue 43 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori, motore trainante del progresso tecnologico e settore chiave in un contesto geopolitico sfidante. Ma a che punto è l’Europa in termini di posizionamento su questo tema? Una risposta a questo interrogativo la fornisce “Semiconductors Chips. What published academic research can tell us”, il nuovo report di Elsevier, uno dei più importanti editori scientifici del mondo, con più di 3mila riviste accademiche in ogni ambito, che ha esaminato la produzione accademica globale sul tema dei semiconduttori dal 2003 al 2022.

Guardando al 2022, gli ultimi dati disponibili, ciò che emerge è che nonostante oggi l’Europa ricopra la seconda posizione mondiale dal punto di vista delle pubblicazioni sul tema, con 15.000 paper nell’ultimo anno, la distanza con la Cina – leader incontrastato con 30.000 output nello stesso periodo, circa il 40% della produzione globale in materia – è decisamente importante. Ancora di più se si considera che lo stesso numero di produzioni, 15.000, solo 5 anni prima, nel 2017, consentivano all’Europa di vantare una posizione di leadership. Insomma, mentre la regione europea si è mostrata incostante, passando dalle 15.000 pubblicazioni del 2017 alle circa 17.000 del 2019, per tornare alle 15.000 nel 2022, la Cina ha continuato a investire su questo tema, anno su anno, passando dai 13.000 output del 2017 ai quasi 30.000 del 2022. “I recenti investimenti dimostrano non solo la consapevolezza dell’Europa, fino a pochi anni fa leader mondiale nella ricerca sul tema, del ruolo strategico del settore, ma anche la sua vocazione collaborativa, di cui è un chiaro esempio il progetto IPCEI ME/CT a sostegno della ricerca e dell’innovazione e della prima diffusione industriale della microelettronica e delle tecnologie della comunicazione lungo tutta la catena del valore”, commenta Claudio Colaiacomo, Vice President for Academic Relations. Concepito e notificato da 14 paesi membri, il progetto prevede 8,1 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, con la previsione di ulteriori 13,7 miliardi di investimenti privati. “Un’iniziativa che, combinata ai finanziamenti destinati specificamente all’industria dei semiconduttori, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’inversione della tendenza che vede affermarsi il primato cinese, rilanciando la competitività europea su scala globale”, aggiunge Colaiacomo.

Un settore critico per l’economia globale Elemento fondamentale per l’elettronica moderna, i semiconduttori sono utilizzati per la produzione di circuiti integrati, nei transistor, per diversi componenti elettronici con proprietà variabili. Il loro impatto ha cambiato settori come le telecomunicazioni, i trasporti, la sanità, l’intrattenimento, grazie a elaborazioni dati più veloci ed efficienti, innovazioni nell’energia rinnovabile, nella robotica e nell’intelligenza artificiale.

Non mancano le sfide: il processo di produzione è molto complesso e richiede un alto livello di precisione, i materiali sono scarsi e costosi, si generano molti rifiuti, la produzione è ad alta intensità energetica. Tuttavia, sono diversi i Paesi che stanno cercando di incrementare la produzione, nel contesto di una complessa situazione geopolitica: gli Stati Uniti – il maggior produttore mondiale – e la Cina – il maggior consumatore mondiale – sono impegnati in una guerra commerciale che mette a rischio l’economia globale. Un “testa a testa” mondiale che emerge anche dalla lettura dei dati relativi alle attività di ricerca. In questo tentativo globale di affrontare la carenza di semiconduttori, l’Unione Europea non fa eccezione. L’European Chips Act, il piano UE da 43 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori, che prevede finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, la costruzione di nuove fabbriche e la formazione di nuovi lavoratori, oggi operativo, era stato annunciato a febbraio di quest’anno. Il programma fa parte di una più ampia strategia dell’UE per diventare più indipendente nelle tecnologie strategiche e più competitiva nell’economia globale.

In UE 104mila articoli, oltre la metà da collaborazioni internazionali Guardando agli ultimi 20 anni in Europa (considerando i paesi CE insieme a Svizzera, Norvegia e Regno Unito), vediamo una crescita non lineare della produzione accademica intorno alle tematiche dei semiconduttori, con le punte maggiori dopo il 2008 e il 2020, in linea con il trend mondiale. Dal 2017, autori europei compaiono nel 25% di tutta la ricerca pubblicata sui semiconduttori, con circa 104mila articoli accademici, il 54% del quale pubblicato con collaborazioni internazionali. Quest’ampia produzione scientifica colloca l’Europa al secondo posto al mondo dopo la Cina, ma comunque, come già anticipato, a una certa distanza. Guardando alle università più attive, il Politecnico di Milano è la prima università italiana, al 15° posto con 1220 pubblicazioni. Tra le aziende europee che pubblicano ricerca in questo settore, Leonardo è la prima italiana ad apparire nella lista delle 100 aziende europee più prolifiche, al 42° posto con 35 paper. Oltre 56mila articoli internazionali sono pubblicati da autori europei (54% del totale). La maggior parte dei paesi europei collabora con i loro vicini europei, mentre, al di là dell’Europa, gli Stati Uniti si posizionano al primo posto con 11.657 articoli co-autorizzati, seguiti dalla Cina con quasi 10mila. Taiwan ha 884 articoli co-autorizzati con l’Europa. Quanto ai brevetti, la Germania resta il paese europeo con il portafoglio più grande, nonostante sia diminuito in dimensioni e competitività negli ultimi anni. Il Regno Unito e la Francia occupano il secondo posto per numero di brevetti. L’Italia invece, sebbene abbia un portafoglio piccolo e stabile, ha visto il proprio livello di competitività aumentare, in un’accelerazione che va in direzione opposta a Regno Unito, Germania, Francia e alla maggior parte degli altri paesi UE. Italia: collaborazioni internazionali oltre la media UE Tra il 2017 e il 2022, l’Italia ha pubblicato circa 12.500 articoli correlati alla ricerca sui semiconduttori, mostrando un andamento stabile negli anni. La qualità della ricerca è piuttosto buona, con un indice di citazioni (FWCI) di 1.25, poco al di sotto della media nazionale di 1.43. In media, la collaborazione internazionale dell’Italia è leggermente superiore alla media: il 47% delle sue ricerche è in collaborazione con partner internazionali – la media per l’UE 27 è del 42% – e, nel caso della ricerca sui semiconduttori, raggiunge addirittura il 58%. I tre maggiori partner sono Germania e Stati Uniti. Seguono da vicino Francia e Regno Unito. Gli articoli con collaborazioni internazionali mostrano un FWCI complessivamente più elevato – di 1,41 per gli articoli con co-autori internazionali rispetto a 1,07 per le sole collaborazioni nazionali. Italia: 1,8 miliardi per potenziare il settore L’industria italiana dei semiconduttori, con aziende come STMicroelectronics, leader globale nel settore, e alcune aziende di nicchia, resta relativamente piccola rispetto a quella di paesi come Stati Uniti, Cina e Corea del Sud, i maggiori produttori di semiconduttori a livello globale. La Cina rappresenta da sola oltre il 30% delle importazioni totali di semiconduttori dell’Italia. Seguono Taiwan e Corea del Sud, con circa il 20% ciascuno. Altri paesi fornitori sono Giappone, Stati Uniti e alcuni paesi europei, tra cui Germania e Paesi Bassi. Per affrontare la carenza di semiconduttori, sono diverse le misure in via di adozione in Italia. Nel marzo 2023 è stato annunciato un piano di investimento da 1,8 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori nel Paese e rendere l’Italia più competitiva. Il piano prevede fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo, alla costruzione di nuove fabbriche e alla formazione di nuove figure professionali. Commenta Colaiacomo: “Abbiamo davanti una sfida. Per il successo del piano di investimento saranno infatti fondamentali il coinvolgimento e la collaborazione attiva del settore privato. Solo attraverso uno sforzo congiunto tra governo, industria e istituzioni sarà possibile realizzare gli obiettivi prefissati”. La corsa di Cina e Usa e la rincorsa dell’India A livello globale vediamo negli ultimi 20 anni una forte crescita, con rallentamenti solo temporanei. Soprattutto, si osservano un cambiamento di leadership dagli Stati Uniti alla Cina e una rapida ascesa dell’India. Tra il 2017 e il 2022, la Cina distacca gli altri paesi a livello mondiale, con un totale nel periodo considerato di circa 144mila pubblicazioni e avvicinandosi nel solo 2022 alle 30mila. Nel 2022, infatti, la Cina è in testa, con quasi 3 volte la quantità di ricerca degli Stati Uniti e quasi il doppio di quella dell’UE+. L’India mostra una crescita significativa, soprattutto se si considera che, se nel 2012 pubblicava appena un quarto degli Stati Uniti, nel 2022 il paese ha raggiunto i livelli Usa, con un volume complessivo tra 2017 e 2022 di circa 49mila pubblicazioni, che nel quinquennio la collocano al terzo posto. In ogni caso, anche l’Europa, gli Stati Uniti e il Giappone con la Corea del Sud vantano un aumento nella produzione accademica dal 2017, seppur inferiore alla Cina. Nel 2012, l’UE+ ha svolto il doppio della ricerca rispetto alla Cina, superata anche dagli Stati Uniti. Ma se la Cina ha continuato a crescere, i paesi UE+ non si sono ancora ripresi dal calo del 2019. Una tendenza che potrebbe essere invertita grazie agli importanti finanziamenti annunciati a fine 2022. In termini di RAI (indice di attività relativa), cioè quanto un determinato paese è prolifico su un certo tema rispetto alla produzione globale su quell’argomento, i rapporti globali cambiano. Taiwan è il paese che mostra la maggiore attività relativa nell’ambito dei semiconduttori, seguito da Corea del Sud, India, Cina e Giappone. Gli Stati Uniti hanno un focus relativamente modesto rispetto ad altre regioni, ma i livelli di citazione degli studi americani sono particolarmente elevati, indicando come i ricercatori seguano da vicino ciò che viene prodotto in America in questo campo. In Europa, Germania e Francia sono leggermente più attive dei loro vicini, ma l’UE nel suo complesso non sembra aver dato priorità alla ricerca in questo settore. In generale, troviamo i livelli più elevati di collaborazione internazionale nei paesi europei, in Africa e in Canada, con gli Stati Uniti attorno al 45%. In Asia orientale, invece, si riscontrano livelli inferiori di collaborazione internazionale. Cina e India, in particolare, mostrano la percentuale inferiore, appena oltre il 20% del totale. Brevetti: la Cina in testa con 165mila brevetti Gli Stati Uniti conquistano il podio invece per quanto riguarda il trasferimento di tecnologia dalla ricerca accademica alle applicazioni industriali, con l’1,8% di produzione scientifica citata da brevetti. Seguono Corea del Sud e Regno Unito (1,3%) e Canada e Francia (1,2%). L’UE+ condivide il quarto posto con il Giappone (1%) e la Cina mostra livelli molto inferiori alla media, con lo 0,5%. L’Italia si allinea invece al trend mondiale con lo 0,9%. In termini di brevetti, però, la Cina torna a guidare la classifica, con oltre 165mila brevetti, seguita da Giappone, Sud Corea e Usa. Tuttavia, il quadro è reso ulteriormente complesso dalle differenze in termini di impatto competitivo. Se infatti la dimensione del portafoglio della Cina è aumentata notevolmente, questa non è ancora riuscita a superare l’impatto competitivo degli altri paesi. Il Giappone mostra la diminuzione più significativa nella dimensione del portafoglio – che nel 2014 superava gli altri paesi – seguito dagli Stati Uniti. Le posizioni della Corea del Sud e della Germania non sono cambiate molto e, se la dimensione del portafoglio di Taiwan è quasi invariata, il suo impatto competitivo è significativamente aumentato. Anche le dimensioni dei portafogli di Regno Unito, Francia, India e Canada sono state relativamente costanti negli ultimi anni, ma il loro impatto competitivo è diminuito, in particolare nel Regno Unito. L’Italia si fa invece notare in Europa per l’aumento dell’impatto competitivo nel periodo considerato.

Teleperformance è ora certificata Great Place to Work® in 72 Paesi

Teleperformance è ora certificata Great Place to Work® in 72 PaesiRoma, 6 lug. (askanews) – Teleperformance, leader globale nei servizi aziendali digitali, ha annunciato che le sue attività in un numero record di 72 Paesi hanno ricevuto la certificazione Great Place to Work®, otto paesi in più rispetto al 2022. Con questo risultato, Teleperformance ha incrementato il numero dei Paesi certificati Great Place to Work® per tre anni consecutivi. Ora oltre il 99% dei suoi 410.000 dipendenti in tutto il mondo lavora in una sede certificata in Great Place to Work®.

Michael Bush, CEO di Great Place to Work, ha commentato: “Teleperformance ha lavorato diligentemente per stabilire una grande cultura del posto di lavoro in tutto il mondo. I risultati dell’indagine confidenziale e indipendente di oltre 220.000 dipendenti Teleperformance, hanno dimostrato che Teleperformance ha chiaramente a cuore il proprio personale. Guadagnare la fiducia e la credibilità di centinaia di migliaia di dipendenti in tutto il mondo non è un compito facile e non può essere realizzato senza un forte impegno da parte del management ed una costante attenzione al benessere dei propri dipendenti. È un vero piacere congratularmi con Teleperformance per questo eccezionale risultato globale di Great Place to Work® per il 2023. Più di 220.000 dipendenti di Teleperformance hanno partecipato al sondaggio annuale, valutando direttamente il proprio datore di lavoro in termini di equità, credibilità, orgoglio, rispetto, innovazione, integrità, comportamento di leadership e supporto. Il numero di dipendenti che valutano in modo confidenziale Teleperformance come datore di lavoro ha stabilito un nuovo record aziendale nella partecipazione al sondaggio Great Place to Work® e sottolinea la priorità dell’azienda ad ascoltare il proprio personale, al fine di creare un ambiente di lavoro eccezionale. I dipendenti Teleperformance hanno fornito un feedback estremamente positivo sulle iniziative aziendali in materia di Diversità, Equità e Inclusione; Cultura aziendale ed il senso di orgoglio che si traduce nei risultati professionali dei dipendenti. In un indicatore critico dell’eccellenza del datore di lavoro, valutato in modo indipendente, Teleperformance ha ricevuto un punteggio del Trust Index di 79, uno dei punteggi più alti tra le aziende con oltre 100.000 dipendenti a livello globale.

“Siamo un’azienda forte e guidata da valori, e le nostre priorità sono prenderci cura dei nostri dipendenti, in modo che possano apprezzare il proprio ambiente di lavoro; offrire i migliori risultati ai nostri clienti e farli crescere al massimo del loro potenziale”, ha affermato Daniel Julien, Presidente e CEO di Teleperformance Group. “Siamo incoraggiati e onorati da questo feedback di oltre 220.000 persone che ci hanno valutato così bene come un grande datore di lavoro. In qualità di leader globale nel nostro settore, il nostro obiettivo è quello di essere perennemente un luogo di lavoro di eccellenza e un datore di lavoro di prima scelta ovunque operiamo”. Great Place to Work® è l’autorità globale sulla cultura del luogo di lavoro e sull’esperienza dei dipendenti. Il suo programma di certificazione annuale si basa su una metodologia rigorosa e su un feedback indipendente da parte dei dipendenti.

Zelensky domani in Turchia, incontrerà Erdogan. In agenda la situazione in Ucraina e l’accordo sul grano

Zelensky domani in Turchia, incontrerà Erdogan. In agenda la situazione in Ucraina e l’accordo sul granoRoma, 6 lug. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà in visita in Turchia per incontrare l’omologo Recep Tayyip Erdogan prima del vertice della Nato in programma la settimana prossima a Vilnius: è quanto riporta la stampa turca, citando fonti diplomatiche.

Nel corso della sua visita ad Istanbul, Zelensky e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan discuteranno della situazione in Ucraina e della proroga dell’accordo sull’export del grano attraverso il Mar Nero: è quanto riporta la stampa turca, citando fonti governative di Ankara. Il programma della visita prevede sia un incontro fra due delegazioni guidate dei rispettivi presidenti che un faccia a faccia fra Erdogan e Zelensky.

”Challengers” di Luca Guadagnino aprirà l’80esima Mostra di Venezia

”Challengers” di Luca Guadagnino aprirà l’80esima Mostra di VeneziaRoma, 6 lug. (askanews) – Sarà “Challengers”, diretto da Luca Guadagnino, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, il film d’apertura, Fuori Concorso, dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (dal 30 agosto al 9 settembre 2023).

Il film sarà presentato in anteprima mondiale mercoledì 30 agosto 2023 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura della Mostra. “Challengers” sarà distribuito negli Stati Uniti da Metro Goldwyn Mayer Pictures / Amazon Studios e nel resto del mondo da Warner Bros. Pictures. “Luca Guadagnino è tra i pochi registi italiani abituato da sempre a lavorare con attrici e attori sia italiani che stranieri – ha dichiarato il direttore Alberto Barbera – riuscendo ogni volta a ottenere il massimo risultato da ciascuno di essi. Anche quando gioca fuori casa, come nel caso di Challengers. Senza porre limiti alla propria energia creativa, Guadagnino affronta qui con leggerezza e spavalderia sportiva temi come l’amore, l’amicizia e la rivalità maschile, dando vita a uno spettacolo trascinante ed emozionante, intriso di ironia, sensualità e piacevolezza. Cinema allo stato puro”.

“Sono molto emozionato di presentare al pubblico della Mostra di Venezia il mio nuovo film Challengers – ha detto Luca Guadagnino – è una storia moderna e potente, soffusa dall’energia della giovinezza, dell’amore e del potere del sé. Zendaya, Josh e Mike sono completamente originali e nuovi nel portare sullo schermo un’aura che non si è mai vista nelle loro interpretazioni. Non vedo l’ora che il pubblico del Lido balli sulle note della colonna sonora di Trent e Atticus nella notte di apertura dell’Ottantesima Edizione della Mostra. Per me come cineasta aprire il festival è un sogno che si realizza, e sono profondamente grato ad Alberto e all’intera famiglia della Biennale di Venezia per questo riconoscimento a Challengers”. Dal regista già candidato all’Oscar nella categoria miglior film con “Chiamami col tuo nome”, arriva “Challengers”, con protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist – West Side Story), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai finito Patrick (Josh O’Connor – The Crown), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi qual è il prezzo della vittoria.

Diretto da Luca Guadagnino, è scritto da Justin Kuritzkes e prodotto da Amy Pascal, Luca Guadagnino, Zendaya, Rachel O’Connor. I produttori esecutivi sono Bernard Bellew, Lorenzo Mieli e Kevin Ulrich. La musica è di Trent Reznor & Atticus Ross.

A Perdasdefogu XIII edizione SetteSere SettePiazze SetteLibri

A Perdasdefogu XIII edizione SetteSere SettePiazze SetteLibriRoma, 6 lug. (askanews) – SetteSere SettePiazze SetteLibri 2023, a Perdasdefogu appuntamento dal 24 al 30 luglio per la tredicesima edizione.

I libri che raccontano la cronaca con una traccia, attualissima, tratta da “Ultimo viene il corvo” di Italo Calvino: “Io poi, che la guerra sia finita non ci credo”. Con i linguaggi della contemporaneità i libri proposti sono lo specchio dei diritti civili in Italia e nel resto del mondo, con i temi delle migrazioni, la legalità il lavoro, la scuola, le disuguaglianze, la denatalità e lo spopolamento dalle Alpi al Gennargentu. Sette sere di buona letteratura ricordanto i centenari dalla nascita di due Grandi autori del Novecento: Giuseppe Fiori (Silanus 1923-Roma 2003) apre il festival lunedì 24 luglio, Italo Calvino (Cuba 1923-Siena 1985) concluderà la rassegna domenica 30 luglio. Per ogni serata scrittori, giornalisti, critici nazionali e internazionali, docenti universitari con la musica dei più amati artisti sardi. Prefestival in nove paesi delle quattro province sarde, anteprima domenica 23 e postfestival lunedì 31 con tre pièces tratte da “Il barone rampante”. Il festival, nato tredici anni “per chi non legge”, anche per l’attenzione dei principali mass media sardi, nazionali e internazionali, ha calamitato negli anni tanti nuovi lettori e scrittori che raggiungono Perdasdefogu (poco più di 1700 abitanti) da tutta l’isola e anche dall’Italia e dall’estero. Nelle precedenti edizioni il festival ha ospitato 92 scrittori, 308 relatori, 39 musicisti. Quest’anno gli eventi saranno 28 coinvolgendo 22 autori, 33 commentatori, sette musicisti e il coro Santu Larettu di Silanus.

Gli autori del festival (in ordine cronologico): Sergio Rizzo, Matteo Porru, Giovanni Caria, Giuseppe Fiori, Gherardo Colombo, Antiono De Rossi, Sergio Pascolo, Luca Bianchini, Sandro Veronesi, Edoardo de Angelis, Silvia Bottani, Beatrice Mariani, Giovanni Floris, Amira Ghenim, Francesca Bellino, Italo Calvino. Gli autori del prefestival: Mauro Pusceddu, Francesco Giorgioni, Bastiana Madau, Giosuè Calaciura, Sergio Rizzo. Le serate verranno presentate dalla giornalista Francesca Lai. L’organizzazione è della ProLoco di Perdasdefogu col sostegno finanziario della Regione sarda, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Perdasdefogu.

Malattie rare, l’11 luglio UNIAMO presenta il IX “Rapporto MonitoRare”

Malattie rare, l’11 luglio UNIAMO presenta il IX “Rapporto MonitoRare”Roma, 6 lug. (askanews) – Si terrà martedì 11 luglio a partire dalle ore 10, presso il Centro Congressi Roma Eventi – Fontana di Trevi (piazza della Pilotta, 4), la presentazione del “IX Rapporto MonitoRare sulla condizione delle persone con malattia rara in Italia”, redatto da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare. Alla presentazione del Rapporto si accompagna, dallo scorso anno, la Convention MonitoRare: una giornata di dibattiti, approfondimenti, incontri, scambi, lancio di tematiche e bozze di possibili soluzioni, un’occasione unica per mettere a confronto tutti gli attori in gioco, stakeholder pubblici e player privati, partendo dal punto di vista delle persone con malattia rara, le vere protagoniste dell’evento a cui sono previsti più di 100 partecipanti.

La giornata, in continuità con il pomeriggio precedente, si aprirà con il saluto di Marcello Gemmato, per proseguire con interventi del CEO di EURORDIS – Rare Diseases Europe Yann Le Cam, del Vicepresidente Intergruppo Disabilità del Parlamento Europeo On. Brando Benifei, del Direttore ISS Andrea Piccioli. Romano Astolfo e Paola Bragagnolo, di Sinodè, presenteranno i dati salienti del Rapporto. La Presidente di UNIAMO sottolineerà il punto di vista della comunità dei pazienti sulla situazione delle malattie rare in Italia. Si proseguirà quindi con la sessione “Politiche e riforme a favore delle persone con malattie rare e le loro famiglie: dalla Legge 175/2021, al PNRR, fino al Piano Nazionale Malattie Rare”. Ad interrogarsi con i rappresentanti di UNIAMO sulle prossime sfide politiche ci saranno i Senatori Orfeo Mazzella (coordinatore dell’Intergruppo parlamentare Malattie Rare e Oncoematologiche), Daniele Manca (Presidente Intergruppo Innovazione sostenibile in Sanità), Beatrice Lorenzin ed Elisa Pirro, e le Deputate Elena Bonetti, Simona Loizzo e Ilenia Malavasi. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con la seduta plenaria dedicata al sistema malattie rare nel nostro Paese visto dalla prospettiva delle Istituzioni – saranno indagati i punti di forza, le criticità e le prospettive future della rete a partire dai dati presentati. Aprirà la sessione il saluto del Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro; sono previsti interventi di Marco Silano, CNMR-ISS, Denise Giacomini, Segretariato Generale del Ministero della Salute, (delegata da Giovanni Leonardi), Giovanni Paolo Latella, Ministero della Salute (delegato da Stefano Lorusso), Paola Facchin, Coordinamento Malattie rare, Daniele Piccione, Consigliere Parlamentare del Senato, Maria Grazia Corradini, Ministero dell’Istruzione e del Merito (delegata da Clelia Caiazza). I lavori proseguiranno quindi con 4 sessioni parallele dedicate a: percorso diagnostico, presa in carico olistica, ricerca e terapie disponibili e accessibili. I gruppi saranno condotti dai Consiglieri della Federazione: Eva Pesaro, Marcello Bettuzzi, Rita Treglia, Fabrizio Farnetani, Barbara D’Alessio, Marco Sessa e Annalisa Scopinaro.

“Negli ultimi tempi abbiamo raggiunto una serie di obiettivi importanti che hanno impresso un cambiamento nel sistema, pensiamo solo al Piano Nazionale Malattie Rare arrivato dopo 3 anni di intenso lavoro. Questo cambiamento – afferma la Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro – dovrà portare ad una messa a terra che incida davvero sulla vita quotidiana delle persone con malattia rara. Occorre che la specificità delle malattie rare sia sempre più compresa e tutelata, occorre che alle parole facciano seguito i fatti, e crediamo che questo IX Rapporto rappresenti uno strumento essenziale per farlo”. La presentazione del Rapporto MonitoRare sarà preceduta, il 10 luglio, dall’evento di iniziativa del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. In questa occasione verrà presentato alle Associazioni e a tutti gli stakeholders il Piano Nazionale Malattie Rare. Appuntamento al Ministero della Salute, diretta streaming dalle ore 15 su www.salute.gov.it.

Calcio, Milan e Monza lanciano il primo trofeo Silvio Berlusconi

Calcio, Milan e Monza lanciano il primo trofeo Silvio BerlusconiRoma, 6 lug. (askanews) – Milan e Monza hanno comunicato l’avvio del ‘Trofeo Silvio Berlusconi’, sfida tra i due club la cui prima edizione si svolgerà l’8 agosto all’U-Power Stadium di Monza (ore 21) e sarà trasmessa in diretta su Canale 5. Nelle stagioni successive ci sarà un’alternanza degli stadi dei due Club in cui sarà disputato il match.

“Nel nome di Silvio Berlusconi, AC Milan e AC Monza annunciano la scelta di istituire il “Trofeo Silvio Berlusconi” la nota dei due club. Proprietario del Milan per 31 anni, dal 1986 al 2017, con un palmares di ben 29 trofei: 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe Italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club FIFA e 5 Supercoppe Europee, Silvio Berlusconi è stato il presidente più vincente della storia del Milan. Successivamente, il 28 settembre 2018, per sua volontà, il Gruppo Fininvest acquisisce la Società calcistica brianzola, all’epoca in Serie C. L’8 giugno 2020 AC Monza torna ufficialmente in Serie B dopo 19 anni e il 29 maggio 2022 conquista la prima storica promozione in Serie A, disputando poi una straordinaria stagione: raggiunge infatti la salvezza con 6 giornate d’anticipo, classificandosi all’11esimo posto con 52 punti, miglior neopromossa dei cinque maggiori campionati.

La clinica urologica del Gemelli accreditata col network europeo eUrogen

La clinica urologica del Gemelli accreditata col network europeo eUrogenRoma, 6 lug. (askanews) – Superata a pieni voti la meticolosa ispezione dei valutatori dell’ente di certificazione internazionale Amequis. È il passo decisivo del processo di accreditamento per lo European Reference Network (ERN) eUROGEN, una rete internazionale di ricerca e cura delle patologie urogenitali rare e complesse, finanziata dalla Comunità Europea. A darne la notizia è il Team Leader, il professor Emilio Sacco, Responsabile dell’Unità di Urologia Robotica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Professore Associato di Urologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università Cattolica, campus di Roma. “Al momento siamo l’unico centro urologico in Italia – ricorda il professor Sacco – ad aver affrontato questo complesso e rigoroso percorso, iniziato quattro mesi fa e culminato con la visita degli ispettori di Amequis, che ci hanno da poco comunicato l’esito positivo della loro valutazione. É un ulteriore prestigioso riconoscimento internazionale che premia l’impegno del nostro Policlinico nel trattamento multidisciplinare di patologie molto invalidanti, sia sul piano delle malattie rare (cistite interstiziale, diverticoli dell’uretra, stenosi dell’uretra femminile, patologie retroperitoneali rare e tumori urogenitali rari) che di quelle complesse (incontinenza urinaria maschile, fistole uro-genitali e uro-intestinali, stenosi dell’uretere)”. Per i pazienti è spesso molto difficile trovare dei team multidisciplinari in grado di trattare le patologie urogenitali complesse; in questo caso ad essere ‘rara’ non è la patologia, ma l’équipe medica specializzata in queste patologie. Per questo è importante far conoscere l’esistenza dei centri di riferimento, in grado di effettuare interventi chirurgici ricostruttivi ad alta complessità e specializzazione. “Al successo del processo di accreditamento per l’ERN eUROGEN – ricorda Sacco – hanno fortemente contribuito anche gli altri specialisti del team multidisciplinare: il professor Marco Racioppi e il dottor Riccardo Bientinesi (Urologia), il dottor Carlo Gandi (Urologia), la dottoressa Monia Marturano (Ginecologia), la dottoressa Eleonora Gaetani (Gastroenterologia), il professor Marco Rossi e il dottor Matteo Costanzi (Anestesia e Rianimazione), il professor Roberto Iacovelli e la dottoressa Chiara Ciccarese (Oncologia), oltre all’Ingegner Alberto Fiore (responsabile della UOS Qualità e Accreditamento). I vantaggi di far parte di un ERN sono molteplici, sia sul piano clinico, che della ricerca. “Entrare a far parte di questo network europeo – spiega ancora Sacco – ci permetterà di migliorare il servizio al paziente, con la strutturazione di un gruppo multidisciplinare dedicato a queste patologie che si riunirà periodicamente per discutere il trattamento dei casi più complessi. Inoltre, l’implementazione dei requisiti ERN è nel nostro Policlinico in perfetta sintonia con quella dei requisiti Joint Commission International, favorendo una medicina centrata sul paziente”. Gli ERN svolgono un’attività di riferimento per i pazienti: si tratta di un network internazionale, dove un paziente con malattia rara può trovare un elenco dei centri di riferimento che trattano quella patologia, per trovare facilmente un punto di riferimento. Gli ERN mettono inoltre a disposizione un’apposita piattaforma informatica che consente di discutere i casi clinici con i colleghi europei e fare teleconsulti su casi clinici rari, condividendo pareri con i maggiori esperti a livello internazionale. Ma nell’ambito ERN ci sono tante altre attività, in primis quelle inerenti alla ricerca. “Stiamo per avviare un registro internazionale – annuncia il professore – nel quale verranno inseriti tutti i pazienti con patologie urogenitali rare e complesse, allo scopo di svolgere studi multicentrici fondamentali nell’ambito di queste malattie. A questo va aggiunta l’attività educazionale, con organizzazione di webinar, possibilità di effettuare programmi di scambio all’interno del network, che consentano a specializzandi o giovani medici di fare dei periodi di training presso un centro all’estero. Sono a disposizione anche dei finanziamenti per studi clinici, messi a disposizione dalla Comunità Europea”.

Commissione Covid, Speranza: è tribunale politico, indegno Italia

Commissione Covid, Speranza: è tribunale politico, indegno ItaliaMilano, 6 lug. (askanews) – La commissione d’inchiesta sul Covid non vuole “ragionare su un momento drammatico” per “capire insieme cosa si può fare meglio”, ma ha invece “un intento chiaro e diabolico”, quello di “mettere su un tribunale politico per colpire i principali esponenti dei governi che vi hanno preceduto: per come l’avete impostata questa Commissione è indegna di un grande Paese come l’Italia”. Lo ha detto Roberto Speranza, ministro della Salute durante la pandemia, intervenendo in Aula per esprimere il no del Pd alla proposta di legge con cui la maggioranza vuole istituire la Commissione d’Inchiesta sul Covid.

“Con una mossa strabiliante, avete scelto di escludere le Regioni dal perimetro della commissione. Possiamo indagare persino su qullo che è successo in Cina, ma non su quanto è successo a Milano, Roma, Palermo o Napoli. Questo getta la maschera, e si capisce la finalità: non fare luce e chiarezza su un momento drammatico della vita del Paese, cosa su cui daremmo un mano. Il vostro intento è un altro, è chiaro ed è diabolico. Usare la commissione per colpire i vostri avversari politici. Non vi rendete conto che così fate solo del male al Paese e alle istituzioni democratiche. Per questo diciamo no, se questo è lo spirito la commissione potete farvela da soli, segnando un precedente negativo della storia repubblicana. Non è accettabile il tribunale politico che avete immaginato”, ha affermato Speranza.

Commissione sul Covid, scintille alla Camera tra maggioranza e opposizione. Conte: è un plotone di esecuzione

Commissione sul Covid, scintille alla Camera tra maggioranza e opposizione. Conte: è un plotone di esecuzioneRoma, 6 lug. (askanews) – Si comincia a scaldare il clima nell’Aula della Camera dove le opposizioni hanno utilizzato tutto il tempo a loro disposizione e anche quello aggiuntivo nell’illustrare gli ordini del giorno per criticare la maggioranza per le modalità in cui si è deciso di istituire la commissione di inchiesta sul Covid.

All’approssimarsi della diretta televisiva prevista per le 12,30 per le dichiarazioni di voto gli animi si sono accesi tanto che il vicepresidente Fabio Rampelli ha dovuto richiamare all’ordine il capogruppo di Fdi Tommaso Foti mentre Giovanni Donzelli (Fdi)ha chiesto che “vengano presi provvedimenti contro il vicepresidente del Pd Toni Ricciardi che ha fatto il segno ‘ti aspetto fuori’ come se fossimo in un’osteria”. “Andremo a verificare con i filmati – ha assicurato Rampelli che presiede l’Aula -. Ricciardi non intende scusarsi allora andremo alla verifica come richiesto da Donzelli”. “Noi abbiamo rispettato tutti gli interventi – ha detto Foti – ma è possibile che la maggioranza non possa fare un intervento? Non esiste che si faccia un accordo sulla diretta tv e si usino in modo monopolistico i tempi per impedire alla maggioranza di intervenire!”. Vittoria Baldino del M5s ha replicato: “la maggioranza ha avuto tutto il modo e il tempo, se avesse voluto, di prendere il proprio tempo, nessuno glielo ha impedito. Sono molto felice che ora abbiano deciso di prendere la parola”.

E durante le dichiarazioni di voto, il duro j’accuse dell’ex premier Giuseppe Conte al centrodestra: “Come l’avete confezionata questa commissione di inchiesta sul Covid è un plotone di esecuzione politica che ha due nomi: Conte e Speranza. Io vi accuso davanti al popolo italiano: questa commissione è una farsa è un atto di vigliaccheria, non avete nessuna autorevolezza politica e morale, solo la forza dei numeri, perciò ascolteremo l’intervento di Speranza e usciremo dall’Aula”, ha annunciato il leader M5s, Giuseppe Conte, nel corso della dichiarazione di voto finale alla legge per l’istituzione della commissione di inchiesta sul Covid. “Questo tentativo di plotone di esecuzione politica con noi, con me non funziona perché noi nelle aule dei tribunali ci entriamo a testa alta a differenza di altri. Perchè noi ci difendiamo non dai processi ma nei processi e i tribunali di Roma e Brescia hanno archiviato tutto questo” ha chiosato il leader M5s, intervenendo. A differenza dei Cinque stelle che hanno deciso di abbandonare l’Aula della Camera subito dopo la dichiarazione di voto di Roberto Speranza sulla commissione d’inchiesta Covid, il Pd resterà in Aula ma non parteciperà al voto. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. La segreteria del Pd Elly Schlein partecipa alla riunione della Camera seduta al fianco dell’ex ministro della Salute negli anni della pandemia Roberto Speranza.