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Autore: Redazione StudioNews

Zoccoli(INFN): Einstein Telescope sposterà le frontiere del sapere

Zoccoli(INFN): Einstein Telescope sposterà le frontiere del sapereRoma, 9 mag. (askanews) – “Einstein Telescope è un sogno. Per noi scienziati è il sogno di costruire una nuova infrastruttura di ricerca di quelle che spostano avanti le frontiere della conoscenza, che si costruiscono una volta ogni 50 anni nella storia di una nazione e che veramente possono spostare le frontiere della conoscenza e possono avere un impatto enorme sul territorio”. Lo ha detto il presidente dell’INFN Antonio Zoccoli intervenendo all’evento “Einstein Telescope: la grande infrastruttura di ricerca europea” – organizzato da Mur, Regione Sardegna e INFN – in svolgimento a Cagliari nell’ambito del XIII Simposio della Collaborazione Scientifica internazionale Einstein Telescope in programma fino al 12 maggio, a cui partecipano centinaia di rappresentanti della comunità scientifica europea.

Al centro dell’evento la candidatura dell’Italia a ospitare il futuro rivelatore europeo di terza generazione per la ricerca sulle onde gravitazionali in Sardegna, nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, tra i Comuni di Bitti, Lula e Onanì, in competizione con un altro sito collocato nell’Euregio Mosa-Reno. “Il nostro sogno come scienziati – ha detto Zoccoli – è usare questa infrastruttura per capire i segreti dell’Universo più profondo, addentrarci sempre più indietro nel tempo verso l’origine dell’Universo e capire cosa succede nei primi istanti sfruttando ad esempio il collasso di due buchi neri o di due stelle di neutroni. In questi eventi catastrofici vengono emesse le onde gravitazionali che arrivano, viaggiando nel tempo, fino a noi, portando dell’informazione, come dei messaggeri. L’idea è quella di prendere le informazioni che ci portano le onde gravitazionali, combinarle con le informazioni che ci portano gli altri messaggeri – che possono essere la luce visibile, i raggi X, i raggi gamma, i neutrini e le altre particelle che arrivano dallo spazio profondo – per avere una visione dell’Universo e delle leggi che lo governano più solida. Abbiamo ancora tante cose che non capiamo. Sappiamo – ha aggiunto – che l’Universo è fatto per il 5 % di materia ordinaria, quella di cui siamo fatti noi, ma il 95% è fatto da materia oscura ed energia oscura e ancora non sappiamo cosa siano. Quindi abbiamo tantissimi segreti da capire. E questa sarebbe veramente l’infrastruttura che ci permette di aprire delle porte, di voltare delle pagine nel libro della natura”.

“Abbiamo scelto il sito di Sos Enattos – ha spiegato il presidente dell’INFN – perché la Sardegna è una delle regioni geologicamente più stabili al mondo e quindi uno dei posti ideali per fare questo tipo di ricerche. É anche una zona poco popolata e meno interferenze antropiche ci sono e più le misure possono essere precise. E poi è un posto unico al mondo, bellissimo”. “Questo sogno – ha detto ancora Zoccoli – abbiamo cercato di trasmetterlo ai nostri governanti. Abbiamo parlato con il presidente della Regione Sardegna che ci ha sempre sostenuto, con il ministro Bernini che si è entusiasmata e ci ha aiutato tantissimo in questa fase, ha sostenuto il progetto, ha costituito un gruppo di sostegno”, il comitato tecnico scientifico per la candidatura dell’Italia a ospitare ET di cui fanno parte oltre allo stesso Zoccoli il premio Nobel Giorgio Parisi, Marica Branchesi (GSSI) esperta di onde gravitazionali, Nando Ferroni (ex presidente dell’INFN, oggi al GSSI) e l’ambasciatore Ettore Sequi.

“La cosa più bella – ha concluso Zoccoli – è vedere che in Italia, dove spesso si dice che non funziona niente, ci sono tante persone che lavorano insieme per raggiungere questo obiettivo ambiziosissimo. Sono felice di vedere che in tanti condividiamo questo sogno di costruire questa infrastruttura unica in questa terra”.

Roma, allo Spallanzani test gratuiti per Hiv, sifilide ed epatite

Roma, allo Spallanzani test gratuiti per Hiv, sifilide ed epatiteRoma, 9 mag. (askanews) – In occasione della “Settimana Europea del test” – edizione primaverile, in programma dal 15 al 22 maggio, il personale dell’ambulatorio “stanza 13” dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani” di Roma sarà a disposizione per eseguire in forma gratuita ed anonima test rapidi per HIV, sifilide ed epatite, i cui risultati saranno disponibili in 15 minuti, ed offrire counselling per la prevenzione delle epatiti e delle altre infezioni a trasmissione sessuale.

Sarà possibile sottoporsi ai test lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14; mercoledì dalle 14 alle 18; sabato dalle 9 alle 12. L’accesso sarà diretto, senza bisogno di appuntamento. L’accoglienza degli utenti avverrà presso il padiglione “Di Raimondo” dell’INMI “L. Spallanzani”, ingresso posteriore. L’INMI Spallanzani sottolinea l’importanza della prevenzione e dei benefici della diagnosi precoce di HIV, epatite e delle altre infezioni sessualmente trasmesse.

Festa dell’Europa, studenti in tour virtuale al Parlamento con Metaverso

Festa dell’Europa, studenti in tour virtuale al Parlamento con MetaversoRoma, 9 mag. (askanews) – Primo tour virtuale per celebrare l’Europa e conoscere le sue Istituzioni. Il centro multimediale Esperienza Europa – David Sassoli, a Roma, ha ospitato oggi le celebrazioni della Festa dell’Europa con l’inaugurazione della visita del Parlamento europeo nel Metaverso, dedicata alle scolaresche in collegamento da tutt’Italia. L’evento promosso dal Parlamento e dalla Commissione europea, in collaborazione con la Fondazione Aidr, ha visto la partecipazione degli studenti dell’Istituto Amerigo Vespucci, presenti nello spazio multimediale, e delle scolaresche collegate da tutta Italia.

L’iniziativa è stata preceduta da un incontro con il Ministro degli Affari Europei, della Coesione, del Pnrr e del Sud, Raffaele Fitto, il Direttore dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza, il Direttore della Rappresentanza della Commissione europea, Antonio Parenti, e il Presidente della Fondazione Aidr – Italian Digital Revolution), Mauro Nicastri. Ad introdurre e moderare i lavori è stata la giornalista Rai Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore del Tg2. Grazie all’utilizzo dei visori digitali, gli studenti hanno potuto effettuare un tour virtuale nella sede del Parlamento europeo con il Metaverso. Un’esperienza interattiva unica per scoprire, divertendosi, come funziona la democrazia europea, avvicinando i ragazzi alle istituzioni comunitarie.

“La festa dell’Europa – ha detto nel corso del suo intervento il ministro Raffaele Fitto – è l’occasione per pensare al futuro dell’Unione, in relazione alle sfide che ci apprestiamo ad intraprendere per la transizione ecologica e digitale. Questo viaggio virtuale, che vede oggi protagonisti tanti giovani studenti- sottolinea ancora Fitto – rappresenta una grande opportunità per conoscere le istituzioni europee, solo attraverso la conoscenza è possibile capire le grandi potenzialità di queste istituzioni per tutti noi”. “Questo progetto sul Metaverso è molto importante per noi – ha sottolineato il Direttore dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, Carlo Corazza – perché serve per avvicinare tutti i ragazzi che voteranno per la prima volta alle istituzioni europee. Mi ha fatto molto piacere presentare oggi questa iniziativa alla presenza del ministro Raffaele Fitto, l’Anno Europeo delle Competenze sarà importantissimo per proseguire in questa direzione”.

“Questo 9 maggio è speciale – ha dichiarato il Direttore della Rappresentanza della Commissione europea, Antonio Parenti – perché da oggi anche a Kiev si festeggia la Giornata dell’Europa. Per avvicinare i giovani alle istituzioni europee, c’è ancora tanto lavoro da fare. Esperienze innovative come quella presentata stamattina nel Metaverso, ci aiutano ad avvicinarci ai giovani”. “L’entusiasmo registrato dagli studenti – ha rimarcato il Presidente della Fondazione Aidr, Mauro Nicastri – è stato per noi molto significativo. Le tecnologie digitali offrono la possibilità a milioni persone di connettersi in qualsiasi parte del mondo e di sentirsi parte di una comunità, abbattendo ogni confine. L’Europa è al fianco di ogni cittadino. L’Anno Europeo delle Competenze rappresenta un’opportunità unica per colmare il gap esistente, garantire lo sviluppo socioeconomico di tutti i Paesi, ma è necessario fare rete insieme istituzioni e aziende. L’evento di oggi ne è una dimostrazione grazie alla collaborazione delle istituzioni e dei nostri partner tecnologici come Reply e Canon Italia e Poste Italiane”.

Parte Sail Camp Ail, per la riabilitazione psicologica malati ematologici

Parte Sail Camp Ail, per la riabilitazione psicologica malati ematologiciRoma, 9 mag. (askanews) – Prende il via il 20 maggio prossimo Sail Camp, il progetto di riabilitazione psicologica rivolto ai pazienti onco-ematologici di tutta Italia prevalentemente attraverso la vela-terapia, promosso dalla sezione di Brescia dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e il mieloma in collaborazione con AIL Nazionale. La diagnosi di una malattia onco-ematologica rappresenta uno degli eventi più impattanti e destabilizzanti che una persona possa sperimentare nell’arco della propria vita. Obiettivo principale di Sail Camp è favorire un processo di riabilitazione dei pazienti onco-ematologici in follow-up terapeutico, per tornare a stare bene nella quotidianità, rinforzando il senso di padronanza e autonomia. L’iniziativa si pone l’obiettivo di offrire uno spazio accogliente, protetto e strutturato per i pazienti che possa costituire un’occasione per tornare alla normalità secondo il proprio ritmo e le proprie modalità, un contesto in cui entrare in relazione con sé stessi e con il proprio vissuto e un’opportunità di confrontarsi con gli altri. Sail Camp verrà realizzato in modalità residenziale, ospitando i partecipanti presso l’Univela Hostel & Sailing Club di Campione del Garda. Ai pazienti ematologici di tutta Italia verranno proposte attività di carattere sportivo e laboratoriale, sarà organizzata un’uscita in barca a vela che consenta al paziente di riprendere metaforicamente il timone della propria vita e un percorso a piedi che gli permetta di rimettersi in cammino scegliendo il proprio personale ritmo di andatura. Verranno inoltre proposte alcune attività che costituiscono un’occasione per approfondire tematiche riguardanti l’educazione alimentare e alcuni spunti di riflessione guidati dal supporto di psicologi e educatori. Il gruppo sarà costituito da un massimo di otto partecipanti, coadiuvati dalla presenza di medici, infermieri e psicologi. Queste le date del programma: 20-21 maggio, 8-9 luglio, 29-30 luglio, 23-24 settembre.

Ue, difesa e sanzioni al centro dei colloqui Zelensky-Von der Leyen

Ue, difesa e sanzioni al centro dei colloqui Zelensky-Von der LeyenRoma, 9 mag. (askanews) – Integrazione europea, questioni di difesa e sanzioni contro la Russia. Questi i principali dossier affrontati durante l’incontro tra Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a Kiev: lo ha annunciato lo stesso presidente ucraino.

Dopo i colloqui tenutisi a Kiev mentre la Russia celebrava l’anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale, Zelensky ha dichiarato di aspettarsi che l’Unione Europea approvi presto ulteriori sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. Il presidente ucraino ha detto di aspettarsi inoltre che l’Ue revochi le restrizioni commerciali sulle importazioni di grano dall’Ucraina, dopo che il blocco commerciale ha messo in atto le misure in seguito alle rimostranze di Polonia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Bulgaria. Zelensky ha dichiarato ai cronisti che le misure sono “dure” e “protezionistiche”. Il presidente ucraino ha aggiunto di puntare a una “valutazione positiva” dell’adesione dell’Ucraina all’Ue al vertice di giugno e ha ringraziato i Paesi europei per la promessa di un milione di proiettili d’artiglieria.

Alla parata del 9 maggio Putin dice che “in Ucraina c’è in gioco il futuro della Russia”

Alla parata del 9 maggio Putin dice che “in Ucraina c’è in gioco il futuro della Russia”Milano, 9 mag. (askanews) – Evento ridotto, tensione moltiplicata, ostentazione di forza che scopre debolezze: così la parata del 9 maggio sulla Piazza rossa a Mosca, mostrata dai canali di stato russi e dove il leader del Cremlino Vladimir Putin ha concluso il suo discorso equiparando i soldati russi che combattono nell’invasione dell’Ucraina alle forze sovietiche che contribuirono a sconfiggere i nazisti nella seconda guerra mondiale. “I nostri eroici antenati hanno dimostrato che non c’è niente di più potente e più forte della nostra unità”, ha dichiarato, aggiungendo che il futuro della Russia “dipende” dai soldati russi di oggi. “Non c’è cosa più importante ora del vostro combattere”, ha detto. Il tutto mentre, proprio dal fronte ucraino, in contemporanea il capo dei mercenari Evgenij Prigozhin tornava a criticare il ministero della Difesa russo e persino Gazprom.

Putin ha anche accusato l’Occidente di aver provocato la guerra in Ucraina, iniziata dalla Russia con l’invasione del 24 febbraio 2022. “La nazione ucraina è diventata ostaggio di un colpo di stato che ha portato a un regime criminale guidato dai suoi padroni occidentali. È diventata una pedina dei loro piani crudeli ed egoistici”, ha detto Putin rispolverando la retorica che vede Kiev come poco più che un “burattino” dell’Occidente, costantemente smentita dagli ucraini che negli ultimi tre decenni hanno cercato di allinearsi più strettamente con le istituzioni occidentali come l’Unione Europea e la NATO. Secondo il presidente russo la “vera guerra” è stata intrapresa contro Mosca. “Una vera guerra è stata scatenata contro la nostra madrepatria”, ha detto Putin davanti alle truppe schierate in piazza rossa, pronte per la sfilata in versione ridotta. Un solo carro armato a guidare la colonna meccanizzata: il T-34, il veicolo di epoca sovietica schierato dalla Russia durante la seconda guerra mondiale e ormai considerato un pezzo da museo. Nulla di moderno, come i T-90 e T-14. E niente sorvoli della piazza rossa: anche quest’anno come lo scorso anno nessun velivolo ha percorso lo spazio aereo, dal Museo di storia della Russia a San Basilio, come invece accadeva in passato. Un bis di assenza anche prevedibile, dopo l’apparizione sui social dei video di droni sul Cremlino lo scorso 3 maggio.

Sono invece sfilati i veicoli corazzati Tigr-M (utilizzati anche durante l’annessione della Crimea nel 2014) e VPK-Ural, ma il vero protagonista era il sistema di difesa aerea più all’avanguardia per il paese, l’S-400, e il sistema balistico intercontinentale Yars, che fa parte delle forze nucleari russe. Facendo riferimento alle 7 delegazioni straniere da Paesi ex sovietici a Mosca (tra le quali non compare ovviamente l’Ucraina), Putin ha anche parlato di “libero sviluppo di tutti i paesi e di tutti i popoli”. Per poi aggiungere: “Tutti i popoli dell’URSS hanno contribuito alla vittoria comune”. In realtà la presenza di capi di Stato come il bielorusso Aleksandr Lukashenko dimostra chiaramente chi sia veramente a usare gli altri stati come pedine. Ma la presenza dei 7 capi di stato è anche una voluta dimostrazione di Mosca: il messaggio sarebbe: a parte Kiev il fronte è coeso, seppure tra diversi distinguo. Il riferimento all’Urss di Putin è comunque notazione non marginale visto che da ieri dall’Ucraina – mentre prosegue la guerra – il presidente Volodymyr Zelensky ha posto una cesura netta rispetto al passato sovietico e ha deciso di celebrare il Giorno della Vittoria l’8 maggio, secondo un calendario più occidentale e ben sapendo che la data odierna del 9, dai russi è considerata sacra. L’unica concessione all’Ovest – che vuole dettare le “sue” regole – compiuta nel discorso di Putin è una parte della storia che difficilmente si può cancellare: “onoriamo chi della resistenza ha combattuto i nazisti, i soldati degli eserciti alleati di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi. Ricordiamo e onoriamo il memoria dei soldati cinesi nella loro battaglia contro il militarismo giapponese”. Putin ha suggerito che “l’esperienza della solidarietà” potrebbe essere una base per la costruzione di un “mondo multipolare”.

Sullo sfondo della parata del 9 maggio, tuttavia si staglia l’andamento della vera guerra, quella in Ucraina. E il costante rumore collaterale prodotto dal capo dei mercenari Wagner, Prigozhin che ha scelto il momento della parata – in genere assolo assoluto per Putin sul fronte mediatico – per rilasciare una dichiarazione in cui affermava che in realtà le truppe del Ministero della Difesa russo avevano abbandonato le posizioni intorno a Bakhmut. “Una delle unità del Ministero della Difesa è fuggita e ci ha scoperti, ma siamo riusciti a bloccarli, grazie a Dio”. A proposito di unità, forse non il migliore esempio. (di Cristina Giuliano)

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglie

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglieRoma, 9 mag. (askanews) – Approda in Umbria ‘Energia in periferia’, l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare le famiglie a rischio di povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città.

Il progetto, realizzato sul territorio umbro grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità, darà supporto a 160 nuclei familiari – 80 nel Comune di Gubbio e 80 nel Comune di Gualdo Tadino – attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che permetta ai beneficiari di ridurre i propri consumi. L’iniziativa, che prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello, è stata presentata oggi presso il Comune di Gubbio alla presenza del Sindaco della città Filippo Mario Stirati, del Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del sindaco di Città di Castello Luca Secondi. Intervenuti nel corso dell’inaugurazione anche Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia, Ilaria Urgenti, Corporate Social Leader di Ipsos Italia, Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli, Consigliere Nazionale di Unione Nazionale Consumatori, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve e Paolo Gattini, Direttore di Servizio Opere e lavori pubblici, osservatorio contratti pubblici, ricostruzione post sisma della Regione Umbria.

Il progetto ‘Energia in periferia’ si inserisce all’interno di uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica per tutto il tessuto nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il Rapporto dell’ OIPE – Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – ‘La povertà energetica delle regioni italiane nel 2021’ segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7% in Umbria, ponendola al decimo posto sul territorio italiano. Un dato ancor più rilevante se contestualizzato su base nazionale: secondo i dati Istat 2021, infatti, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi considerati essenziali. Una condizione di precarietà che minaccia di allargarsi sempre di più: il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda infatti circa un italiano su quattro (25,4%) e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa tendenza a un’incidenza crescente, arrivando ad oggi a riguardare ben l’8,5% delle famiglie italiane (fonte OIPE).

In questo quadro drammatico, che spinge a trovare soluzioni a breve oltre che medio termine per supportare nell’immediato le persone che già vivono situazioni di grave difficoltà e per scongiurare il rischio di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione nel fenomeno, il progetto ‘Energia in periferia’ mira a fornire un sostegno concreto, coinvolgendo non solo il Banco dell’energia, ma anche enti non profit, soggetti accademici e aziende private, in un’ottica di networking che permetta di dare un contributo tangibile e duraturo alle comunità delle periferie colpite. ‘Energia in periferia’ Umbria ha infatti visto la collaborazione, oltre che di Banco dell’energia e JTI Italia, anche di Banco Alimentare e Adiconsum, dell’Unione Nazionale Consumatori e delle associazioni Caritas Gubbio e Banco di solidarietà Gualdo Tadino. L’iniziativa vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati. Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.

Il Presidente di Banco dell’energia, Marco Patuano, ha così commentato in vista della conferenza di presentazione del progetto ‘Energia in periferia’ – Umbria: ‘È motivo di orgoglio per il Banco dell’energia inaugurare un nuovo importante progetto per contribuire a sostenere attivamente le famiglie umbre che vivono nel quotidiano la difficoltà di non potere accedere pienamente all’energia. In questa fase storica, con la diffusione del telelavoro e della didattica a distanza, non avere la corrente non significa solo non poter fare una doccia calda ma anche non poter lavorare o non poter garantire gli studi ai propri figli. Con questa attività entriamo in quei territori dove il fenomeno della povertà energetica negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente influendo sulla parità di condizione tra le famiglie italiane. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto ‘Energia in Periferia’ e attraverso la quale rafforziamo il nostro impegno per contrastare una situazione che genera disuguaglianze’. ‘Siamo davvero orgogliosi di essere al fianco di Banco dell’Energia in questa iniziativa – ha dichiarato Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs e Communication Director di JTI Italia. ‘Per noi di JTI, favorire la sostenibilità dei territori nei quali operiamo è un aspetto centrale del fare impresa. Qui in Umbria, abbiamo investito in modo crescente nel corso degli anni, investiamo e continueremo a investire in futuro, come testimonia il nostro recente impegno ad acquistare per i prossimi tre anni tabacco italiano. Ma siamo convinti che il ruolo della nostra azienda in questo territorio debba andare oltre l’impegno economico. In quest’ottica, lo scorso anno abbiamo siglato un contratto innovativo che supporta gli agricoltori nell’affrontare i rincari sui costi dell’energia, tutelandoli dall’aumento dei prezzi, mentre oggi inauguriamo questa iniziativa, che mette ancora una volta le persone al centro e farà la differenza per tante famiglie in difficoltà. È quindi un piacere poter dare il benvenuto a questo progetto, che vede la collaborazione di tutti gli attori oggi presenti con l’obiettivo di garantire un beneficio alla comunità: iniziative come questa ci ricordano che quando aziende, istituzioni e terzo settore lavorano insieme per il bene comune è ancora possibile dare vita a iniziative di successo, capaci di migliorare la vita delle persone’.

‘I dati sull’incidenza della povertà relativa familiare e individuale in Umbria mostrano un peggioramento rispetto alla media nazionale, e a livello locale anche il reddito medio familiare evidenzia numeri inferiori rispetto alla media umbra. I rincari delle bollette sull’energia che si sono registrati in questi primi mesi dell’anno rischiano di mettere letteralmente in ginocchio l’economia locale e le famiglie.’ Questo il commento del Sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati ‘Per questo è fondamentale ogni intervento atto a sostenere chi è in difficoltà: salutiamo oggi con particolare piacere l’iniziativa del Banco dell’Energia che non solo prevede un aiuto diretto alle famiglie tramite il pagamento delle utenze, ma anche un importante percorso di educazione all’utilizzo dell’energia. Non c’è dubbio rispetto al fatto che spetterà al Governo affrontare il tema celermente e con risorse adeguate, così da frenare conseguenze che potrebbero rivelarsi devastanti su un tessuto sociale già duramente colpito prima dalla crisi economica e poi dagli effetti della pandemia, ma iniziative come quella che presentiamo questa mattina possono dare un importante respiro e un concreto aiuto a tante situazioni difficili del nostro territorio’.

Meloni vede opposizioni: chiari obiettivi riforme, più contenta se le facciamo insieme

Meloni vede opposizioni: chiari obiettivi riforme, più contenta se le facciamo insiemeRoma, 9 mag. (askanews) – “Arrivo a questi incontri senza una strada definita da presentare, ma con obiettivi che sono chiari. Cerco di capire se ci sono i margini per una convergenza, dopodiché faremo le scelte che andranno fatte. Ma se si potesse garantire maggiore stabilità al nostro sistema, un rapporto diretto tra quello che i cittadini scelgono e quello che accade nel palazzo, sempre, e lo potessimo fare insieme, io sarei molto più contenta”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto ai cronisti a proposito degli incontri sulle riforme a Montecitorio per l’intera giornata, lasciando il Quirinale al termine della cerimonia per il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo.

Parata 9 maggio, Putin: in Ucraina futuro Russia in gioco

Parata 9 maggio, Putin: in Ucraina futuro Russia in giocoMilano, 9 mag. (askanews) – Evento ridotto, tensione moltiplicata, ostentazione di forza che scopre debolezze: così la parata del 9 maggio sulla Piazza rossa a Mosca, mostrata dai canali di stato russi e dove il leader del Cremlino Vladimir Putin ha concluso il suo discorso equiparando i soldati russi che combattono nell’invasione dell’Ucraina alle forze sovietiche che contribuirono a sconfiggere i nazisti nella seconda guerra mondiale. “I nostri eroici antenati hanno dimostrato che non c’è niente di più potente e più forte della nostra unità”, ha dichiarato, aggiungendo che il futuro della Russia “dipende” dai soldati russi di oggi. “Non c’è cosa più importante ora del vostro combattere”, ha detto. Il tutto mentre, proprio dal fronte ucraino, in contemporanea il capo dei mercenari Evgenij Prigozhin tornava a criticare il ministero della Difesa russo e persino Gazprom.

Putin ha anche accusato l’Occidente di aver provocato la guerra in Ucraina, iniziata dalla Russia con l’invasione del 24 febbraio 2022. “La nazione ucraina è diventata ostaggio di un colpo di stato che ha portato a un regime criminale guidato dai suoi padroni occidentali. È diventata una pedina dei loro piani crudeli ed egoistici”, ha detto Putin rispolverando la retorica che vede Kiev come poco più che un “burattino” dell’Occidente, costantemente smentita dagli ucraini che negli ultimi tre decenni hanno cercato di allinearsi più strettamente con le istituzioni occidentali come l’Unione Europea e la NATO. Secondo il presidente russo la “vera guerra” è stata intrapresa contro Mosca. “Una vera guerra è stata scatenata contro la nostra madrepatria”, ha detto Putin davanti alle truppe schierate in piazza rossa, pronte per la sfilata in versione ridotta.

Un solo carro armato a guidare la colonna meccanizzata: il T-34, il veicolo di epoca sovietica schierato dalla Russia durante la seconda guerra mondiale e ormai considerato un pezzo da museo. Nulla di moderno, come i T-90 e T-14. E niente sorvoli della piazza rossa: anche quest’anno come lo scorso anno nessun velivolo ha percorso lo spazio aereo, dal Museo di storia della Russia a San Basilio, come invece accadeva in passato. Un bis di assenza anche prevedibile, dopo l’apparizione sui social dei video di droni sul Cremlino lo scorso 3 maggio. Sono invece sfilati i veicoli corazzati Tigr-M (utilizzati anche durante l’annessione della Crimea nel 2014) e VPK-Ural, ma il vero protagonista era il sistema di difesa aerea più all’avanguardia per il paese, l’S-400, e il sistema balistico intercontinentale Yars, che fa parte delle forze nucleari russe.

Facendo riferimento alle 7 delegazioni straniere da Paesi ex sovietici a Mosca (tra le quali non compare ovviamente l’Ucraina), Putin ha anche parlato di “libero sviluppo di tutti i paesi e di tutti i popoli”. Per poi aggiungere: “Tutti i popoli dell’URSS hanno contribuito alla vittoria comune”. In realtà la presenza di capi di Stato come il bielorusso Aleksandr Lukashenko dimostra chiaramente chi sia veramente a usare gli altri stati come pedine. Ma la presenza dei 7 capi di stato è anche una voluta dimostrazione di Mosca: il messaggio sarebbe: a parte Kiev il fronte è coeso, seppure tra diversi distinguo. Il riferimento all’Urss di Putin è comunque notazione non marginale visto che da ieri dall’Ucraina – mentre prosegue la guerra – il presidente Volodymyr Zelensky ha posto una cesura netta rispetto al passato sovietico e ha deciso di celebrare il Giorno della Vittoria l’8 maggio, secondo un calendario più occidentale e ben sapendo che la data odierna del 9, dai russi è considerata sacra.

L’unica concessione all’Ovest – che vuole dettare le “sue” regole – compiuta nel discorso di Putin è una parte della storia che difficilmente si può cancellare: “onoriamo chi della resistenza ha combattuto i nazisti, i soldati degli eserciti alleati di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri paesi. Ricordiamo e onoriamo il memoria dei soldati cinesi nella loro battaglia contro il militarismo giapponese”. Putin ha suggerito che “l’esperienza della solidarietà” potrebbe essere una base per la costruzione di un “mondo multipolare”. Sullo sfondo della parata del 9 maggio, tuttavia si staglia l’andamento della vera guerra, quella in Ucraina. E il costante rumore collaterale prodotto dal capo dei mercenari Wagner, Prigozhin che ha scelto il momento della parata – in genere assolo assoluto per Putin sul fronte mediatico – per rilasciare una dichiarazione in cui affermava che in realtà le truppe del Ministero della Difesa russo avevano abbandonato le posizioni intorno a Bakhmut. “Una delle unità del Ministero della Difesa è fuggita e ci ha scoperti, ma siamo riusciti a bloccarli, grazie a Dio”. A proposito di unità, forse non il migliore esempio.

Mattarella ricorda le vittime del terrorismo: mai più violenza politica

Mattarella ricorda le vittime del terrorismo: mai più violenza politicaRoma, 9 mag. (askanews) – “Mai più violenza politica, mai più stragi”. E’ il monito con cui Sergio Mattarella ha concluso il suo discorso al Quirinale per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo. “Sono tante, troppe le vittime del terrorismo e dell’eversione”, ha sottolineato il capo dello Stato -. Intorno alla loro memoria ci stringiamo oggi commossi per ribadire con determinazione: mai più violenza politica, mai più stragi”. Stragi che “talvolta sono state compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini avrebbero dovuto ricevere difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano l’aria avvelenata di scontro ideologico”.

Le vittime del terrorismo “parlano a tutti noi, parlano ai nostri giovani sollecitandoli a fare delle istituzioni il luogo autentico del confronto politico, a non lasciarsi accecare dall’odio né tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni”, ha ammonito Mattarella. E ha aggiunto: “La democrazia della nostra Repubblica si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto. E’ una strada che a taluno appare lunga e faticosa ma è l’unica di progresso della convivenza. L’unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace, serenità, benessere, diritti a tutti i cittadini”. Le parole di odio e l’avversario trasformato in nemico da abbattere sono “modalità patologiche della contesa politica che vanno condannate e respinte”, ha insistito il capo dello Stato, convinto che “la Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d’odio, l’avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione”.