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Autore: Redazione StudioNews

Strage in una scuola elementare a Nashville, Biden rilancia la legge contro le armi d’assalto

Strage in una scuola elementare a Nashville, Biden rilancia la legge contro le armi d’assalto


Strage in una scuola elementare a Nashville, Biden rilancia la legge contro le armi d’assalto – askanews.it



Strage in una scuola elementare a Nashville, Biden rilancia la legge contro le armi d’assalto – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Il presidente Usa Joe Biden ha chiesto al Congresso di approvare la legge da lui proposta per il divieto di vendita delle armi d’assalto. Lo riferisce il New York Times. Il presidente ha rilanciato la proposta dopo la sparatoria avvenuta ieri in una scuola elementare a Nashville, dove una giovane donna, imbracciando anche un fucile semiautomatico d’assalto, ha fatto irruzione uccidendo sei persone, tra le quali tre bambini di nove anni.

“Chi ha sparato in questo caso aveva due armi d’assalto e una pistola – ha sottolineato Biden alla Casa Bianca – così, io chiedo al Congresso, ancora una volta, di approvare il divieto per le armi d’assalto. E’ tempo che noi facciamo qualche passo avanti”. Biden ha più volte chiesto di approvare questo divieto in discorsi recenti, compresa la visita a Monterey Park, in California, dove a gennaio sono state uccise 11 persone da un killer che ha sparato in maniera indiscriminata. A bloccare finora i tentativi del presidente però sono i repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti. D’altronde, Biden non è riuscito a far approvare questa norma neanche nei primi due anni di mandato, quando i democratici avevano il controllo di entrambe le camere del Congresso.

Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica

Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica


Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica – askanews.it



Libano, anche l’ora legale innesca una crisi politica – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Il Libano passerà finalmente all’ora legale giovedì, ha annunciato il governo, annullando la sua decisionoe di posticipare di un mese il cambio dell’ora che aveva gettato la popolazione nella confusione, con una parte del Paese che si rifiutava di conformarsi. “Il governo ha deciso di mantenere le sue precedenti decisioni in merito al passaggio all’ora legale (…)” che “entrerà in vigore nella notte tra mercoledì a giovedì”, ha annunciato il primo ministro Najib Mikati dopo una riunione di gabinetto.

La decisione di rinvio, annunciata due giorni prima del previsto passaggio all’ora legale nella notte tra sabato e domenica scorsi, aveva irritato i leader politici e religiosi cristiani e accentuato il divario della comunità in questo Paese multiconfessionale. “Questa decisione aveva lo scopo di alleggerire (il giorno) del digiuno nel mese di Ramadan”, che si estende dall’alba al tramonto, ha spiegato Najib Mikati, deplorando “le odiose reazioni della comunità”. Su chiamata in particolare del patriarcato maronita, la più potente comunità cristiana del Libano, una parte del Paese si è rifiutata di ottemperare al rinvio annunciato la scorsa settimana. Pertanto, il paese, immerso in una profonda crisi politica ed economica, si è svegliato con due fusi orari, che hanno causato interruzioni nei voli internazionali o nelle istituzioni legate all’estero, dove in molti casi il passaggio all’ora legale è stato domenica scorsa.

Contro la decisione del primo ministro hanno protestato anche i due principali partiti cristiani, le Forze libanesi e il Movimento nazionale libero. Najib Mikati, musulmano sunnita a capo di un gabinetto dimissionario, governa de facto il Paese da quando è scaduto quasi cinque mesi fa il mandato del presidente della Repubblica, cristiano maronita. “Parliamoci chiaro. Il problema non è l’inverno o l’ora legale (…) il problema è la vacanza della presidenza della Repubblica”, ha sottolineato Najib Mikati, invitando i deputati ad assumersi le proprie responsabilità e ad eleggere un presidente. Profondamente diviso, il Parlamento si è già riunito 11 volte senza riuscire a mettersi d’accordo sull’elezione di un presidente.

De Luca: decisioni Schillaci? Non so nulla delle sue scelte

De Luca: decisioni Schillaci? Non so nulla delle sue scelte


De Luca: decisioni Schillaci? Non so nulla delle sue scelte – askanews.it



De Luca: decisioni Schillaci? Non so nulla delle sue scelte – askanews.it



















Napoli, 28 mar. (askanews) – “Per adesso non so assolutamente nulla delle decisioni del ministro Schillaci. So solo che esiste un ministro della Salute di nome Schillaci”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di endoscopia digestiva dell’ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato San Severino (Salerno), risponde ad una domanda sulla possibilità di un aumento degli stipendi per i sanitari al lavoro nei Pronto soccorso.

Il governatore evidenzia che in questo periodo “facciamo i conti con la difficoltà drammatica che riguarda il personale ospedaliero, rispetto alla quale il governo di prima e quello di ora non hanno fatto assolutamente nulla, siamo al punto che si fa fatica ad organizzare i turni nei pronto soccorso. Vediamo se ci sono nuove decisioni da parte del ministro della Salute, attendiamo ma al momento la situazione resta quella di sei mesi, un anno fa e cioè drammatica dal punto di vista del personale”. “Nei Pronto soccorso abbiamo una fuga dei pochi medici che ci sono per lo stress lavorativo, per i carichi di lavoro, i concorsi che si fanno vanno deserti perché ovviamente il lavoro in un pronto soccorso è stressante ma da questo punto di vista non c’è stata per anni nessuna decisione”, conclude De Luca.

Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio”

Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio”


Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio” – askanews.it



Niccolò Fabi on-line video di “L’Uomo che rimane al buio” – askanews.it


















Milano, 28 mar. (askanews) – A meno di 20 giorni dall’inizio del tour teatrale, Niccolò Fabi si riavvicina alla musica live pubblicando il video unplugged de “L’uomo che rimane al buio”, brano contenuto nel suo ultimo lavoro discografico “meno per meno”. Il video, online a questo link https://youtu.be/_bJgHePd7SM, è un regalo inedito che vede il cantautore romano tornare nella grotta in cui la canzone ha trovato la sua prima ispirazione, insieme ai suoi compagni di viaggio Roberto Angelini (chitarra acustica), Filippo Cornaglia (percussioni) e, per l’occasione, anche insieme al maestro Enrico Melozzi (violoncello).

Scritta 3 anni fa durante la pandemia e inevitabilmente influenzata dalla reclusione collettiva che tutti stavamo vivendo, la canzone, come il video che l’accompagna, racconta del rapporto con l’ombra e la luce di chi sta vivendo una condizione di prigionia. Il brano affronta, infatti, il tema della paura della libertà con un forte richiamo alla sensazione di reclusione, intesa sia come limite sia come condizione di agio dalla quale spesso si ha paura ad uscire. Il video de “L’uomo che rimane al buio” è stato girato e montato da Giacomo Citro insieme a Fabio Gabbianelli, registrato live da Daniele “Mafio” Tortora a Campagnano di Roma e mixato da Michele Valente al Terminal2 di Roma.

Niccolò Fabi tornerà live dal 15 aprile con il “Meno per meno” tour, un emozionante viaggio musicale tra il suo sound intimo e il suono orchestrale magico e fuori dal tempo, che si concluderà in una location speciale il 28 maggio al Teatro Romano di Ostia Antica, Roma. Durante il tour, Niccolò porterà in scena uno spettacolo diviso in due parti distinte: la prima, da solo sul palco, in cui rivivrà intimamente insieme al pubblico 25 anni di parole e musica; la seconda, accompagnato dal suono dell’Orchestra Notturna Clandestina del Maestro Enrico Melozzi, in cui presenterà live l’album “Meno per Meno”, eseguendo per la prima volta anche gli inediti “L’uomo che rimane al buio” e “Al di fuori dell’amore”, e alcuni brani di repertorio già presentati all’Arena di Verona con il suono orchestrale.

Sono già esaurite le date di Milano, al Teatro degli Arcimboldi, e Roma all’Auditorium Parco della Musica – Ennio Morricone.

eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio

eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio


eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio – askanews.it



eYeLAND, Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno a 31 luglio – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – Taranto diventa “isola delle arti” dal 2 giugno al 31 luglio 2023. Un arco temporale definito per un progetto di più lunga durata, eYeLAND si propone come un laboratorio di racconto dalla forte componente sociale, che vuole accompagnare e raccontare la rinascita di Taranto attraverso il coinvolgimento di chi abita nella Città Vecchia, declinando l’arte in tutte le sue forme.

eYeLAND – l’isola delle arti è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto, ha la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e Rica Cerbarano, la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara. eYeLAND sarà l’isola delle arti, una manifestazione che già dal nome allude da un lato a una terra in cui l’occhio – eye – diventa protagonista e richiama la forte vocazione per le arti visive che si intende esplorare, ma anche – per assonanza – alla parola inglese Island – Isola, ovvero la Città Vecchia di Taranto, racchiusa tra due mari, il Mar Grande e il Mar Piccolo, e battezzata in città anche Isola Madre.

Dalle opere di street art, ai progetti fotografici e di design, dai suoni raccolti dalla strada e trasformati in musica alla poesia, all’arte contemporanea e al teatro. Molti artisti esporranno le loro opere a Taranto e ci saranno anche le residenze d’artista, artisti di fama nazionale e internazionale che, su invito degli organizzatori e dell’amministrazione comunale, hanno scelto e sceglieranno il capoluogo jonico come dimora temporanea per i prossimi mesi, per dare vita a progetti d’arte declinata in ogni sua espressione con il coinvolgimento degli abitanti. “Abbiamo immaginato il progetto eYeLAND come un’azione coordinata di marketing territoriale in grado di trasformare la nostra città vecchia nella location ideale di installazioni artistiche curate da autori di fama internazionale. Dobbiamo immaginare il progetto come una vera e propria anticipazione della Biennale del Mediterraneo nella quale artisti internazionali e territorio dialogano attivando percorsi di crescita virtuosa e di rigenerazione culturale e sociale” ha spiegato Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto e assessore allo Sviluppo Economico.

“Parallelamente a PhEST che continua la sua corsa a Monopoli, siamo entusiasti di iniziare un nuovo percorso a Taranto con un progetto cucito addosso alla città, eYeLAND, un’isola tra due mari che diventa laboratorio di racconto permanente sul Mediterraneo” ha dichiarato il direttore artistico Giovanni Troilo. “eYeLAND è un evento che intende assumere una prospettiva letteralmente “anfibia”, attraverso una posizione liminare e transitiva, tra la terra e il mare, tra natura e cultura, tra senso del luogo e utopia. I progetti espositivi prevedono installazioni ambientali site specific che richiedono inedite modalità di visione e interazione: occorre circumnavigare, guardare dall’alto oppure rivolgere lo sguardo verso il cielo per relazionarsi, nuovamente e diversamente, con la città, la sua architettura ed il paesaggio” ha commentato Roberto Lacarbonara, a cui è affidata la curatela per l’arte contemporanea. Eyeland – L’isola delle Arti racconterà della riqualificazione urbana e sociale della Città vecchia di Taranto attraverso meccanismi virtuosi di socializzazione e di riqualificazione di aree abbandonate. Il tutto attivando uno scambio tra gli artisti coinvolti nelle varie iniziative e i residenti dell’area che saranno i protagonisti di tutte le attività laboratoriali destinate a chiunque creda nel riscatto della città attraverso la cultura del fare. Ai laboratori e ai workshop potranno partecipare cittadini di ogni età ed estrazione sociale accomunati dall’interesse di attivare pratiche finalizzate a restituire a Taranto fermento e vitalità. In una terra che impone un cambio di prospettiva e di scala sul tempo, con la certezza che tornerà ad essere quella che era: il Porto del Mediterraneo.

Tra i primi artisti che hanno scelto il capoluogo jonico come musa ispiratrice c’è Samuel Gregg, fotografo ritrattista e documentarista londinese. Gregg sarà in residenza artistica nella Città Vecchia per un intero mese, a partire dal 24 aprile, per raccontare attraverso i suoi scatti gli abitanti dell’Isola Madre oltre che per lavorare attraverso un workshop a diretto contatto con i ragazzi della città. L’esito della sua residenza sarà esposto in mostra con un allestimento site specific tra le vie del centro storico. Una sezione della mostra sarà dedicata alle foto scattate dai ragazzi, risultato del lungo workshop con l’artista londinese. Suo un vasto corpo di lavoro, durato diversi anni, che ha svelato Napoli nella sua quotidianità, trasformando soggetti, volti, dettagli di persone e della città, in opere d’arte. Il racconto di Taranto con Eyeland partirà dunque da queste visioni, ma anche da eventi outdoor, palazzi, strade e impalcature trasformati in spazi espositivi, da workshop, attività laboratoriali tra le più disparate, e da forme di poesia metropolitane che lasceranno il segno. Ed è per questo che l’iniziativa gode del sostegno di numerosi partner istituzionali e non. L’iniziativa è promossa e organizzata da PhEST, associazione culturale che da otto anni organizza il Festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli, in collaborazione con il Comune di Taranto e con il patrocinio della Regione Puglia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo con sede a Taranto.

Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli

Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli


Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli – askanews.it



Autonomia, De Luca: Clep è altra truffa mediatica di Calderoli – askanews.it


















Napoli, 28 mar. (askanews) – Per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “con l’autonomia rischiamo di farci male come Mezzogiorno d’Italia” e “la nomina del Comitato nazionale incaricato della definizione del Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) è “un’altra truffa mediatica del mio amico Calderoli: ma si può immaginare che un gruppo di lavoro sia costituito da 62 persone, la grandissima parte docenti universitari? Quando facciamo un concorso per riunire la commissione concorsuale di 5 docenti ci mettiamo 3 mesi solo per trovare la data, figuriamoci 62 persone…”.

Il governatore, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di endoscopia digestiva dell’Ospedale Gaetano Fucito di Mercato San Severino, a Salerno, ricorda: “Noi avevamo proposto di impegnare l’ufficio parlamentare di Bilancio che è un organismo terzo, tecnico e competente. Stiamo perdendo tempo da questo punto di vista ma nel frattempo stiamo perdendo tempo anche da questo punto di vista però nel frattempo stanno bloccando decine di miliardi di euro destinati al Sud, questa è una cosa drammatica messa in campo dal ministro Fitto”. “L’autonomia prosegue il suo percorso parlamentare e quello che è già stato attuato è un furto di decine di miliardi a spese del Mezzogiorno ma a nessuno pare interessato alla cosa tranne la regione Campania”, conclude De Luca.

A Roma la seconda edizione della settimana del Podcast

A Roma la seconda edizione della settimana del Podcast


A Roma la seconda edizione della settimana del Podcast – askanews.it



A Roma la seconda edizione della settimana del Podcast – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Dal 17 al 22 aprile 2023 la Casa del Podcast di Technotown, hub della scienza creativa di Roma Capitale, ospiterà la seconda edizione della Settimana del Podcast, il più grande evento capitolino dedicato al mondo dei Podcast e al loro impatto culturale e sociale.

L’iniziativa, organizzata da ASSIPOD.org – Associazione Italiana Podcasting e Zètema Progetto Cultura, si rivolge sia a coloro che già ascoltano e lavorano con i podcast, sia a coloro che si avvicinano per la prima volta a questo mondo e vogliono conoscerlo di più. I podcast sono, ad oggi, l’unico media digitale che può essere libero dalla selezione algoritmica dei social media e indipendente dalle piattaforme delle Big Tech. Tutti possono creare podcast e proprio durante il lockdown del 2020 i podcast in italiano pubblicati durante l’anno sono cresciuti da poco più di 3.500 a quasi 11 mila. Tali caratteristiche ne fanno non una semplice innovazione tecnologica ma un vero e proprio fenomeno culturale e sociale.

La manifestazione si articolerà in un corso intensivo di podcast aperto a tutti, performance di podcast dal vivo, laboratori, masterclass, attività di networking, talk e tavole rotonde con la partecipazione e interventi di esperti del settore. Da lunedì 17 a venerdì 21 aprile i docenti di ASSIPOD.org – Associazione Italiana Podcasting organizzeranno il PodCamp, un corso intensivo di podcast in stile bootcamp, che porterà i partecipanti alla creazione di un podcast partendo da zero, tutti i giorni dalle 10 alle 18. Negli stessi giorni ci saranno masterclass, presentazioni e performance di podcasting dal vivo alle quali potranno partecipare anche coloro che non frequentano il corso.

Venerdì 21 aprile alle 18.30 ci sarà l’Aperipodcast, un aperitivo di networking per celebrare insieme la fine del corso e far conoscere tra loro i podcaster favorendo collaborazioni e sinergie. Sabato 22 aprile dalle 10 alle 19 ci sarà il Podcast Summit, una giornata per scoprire nuovi Podcast e riflettere sull’impatto del Podcasting sulla cultura e sulla società, con tavole rotonde, presentazioni e performance di podcasting dal vivo.

Con il biglietto d’ingresso giornaliero di 1 euro è possibile partecipare a tutte le iniziative della Settimana del Podcast, alla mostra in corso e ai laboratori scientifici organizzati da Technotown. Per info e prenotazioni visitare il sito http://settimanadelpodcast.it

Nautica, convegno al Cnel: bene nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Nautica, convegno al Cnel: bene nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro


Nautica, convegno al Cnel: bene nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – askanews.it



Nautica, convegno al Cnel: bene nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – askanews.it


















Roma, 28 mar. (askanews) – Opportunità e sviluppi della nautica da diporto privato alla luce della stipula del nuovo Contratto collettivo nazionale: se n’è discusso giovedì scorso al CNEL in un parterre d’eccezione, composto dal Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Duringon, il Consigliere del CNEL Francesco Riva, il Segretario Generale Unilavoro PMI Vito Frijia, il Segretario Generale CONFSAL FISALS Filippo Palmeri, e dal Presidente di Ciu Unionquadri Gabriella Àncora, oltre ad altri autorevoli e qualificati relatori.

“Nel settore della nautica da diporto ci sono delle eccellenze non riconosciute, come ad esempio ufficiali, sottufficiali e comandanti, professionalità tutte rappresentate dalla nostra Confederazione e che hanno bisogno di rappresentanza, riconoscimento e tutela”, ha affermato la Presidente Àncora: “L’accordo raggiunto rappresenta un punto di poiché all’interno del pilastro italiano del Turismo, la nautica da diporto privato rappresenta settore molto importante. L’innalzamento delle retribuzioni minime (almeno 300€ al mese per ciascun livello) e la flessibilità introdotta per via contrattuale sono le due caratteristiche dell’accordo che, come sindacato, siamo contenti di avere sottoscritto”. “La stipula del Contratto per i marittimi imbarcati su unità da diporto privato e di navigazione non commerciale, sottoscritto da CIU Unionquadri, Unilavoro PMI, Confsal Fisals e Assoyacht, è il primo accordo che disciplina in maniera organica una materia la cui trattazione era stata fino ad ora lasciata ad accordi riguardanti l’industria armatoriale generale o commerciale”, ha proseguito Marco Àncora, Responsabile del Dipartimento Cultura di Ciu Unionquadri e moderatore, “guardiamo i numeri, possiamo affermare che il settore nautico italiano stia vivendo nuovamente, come già accaduto nel 2007/2008, una sorta di ‘età dell’oro’, con un incremento del fatturato del 30% già nel 2021. La nautica Made in Italy domina il mercato mondiale e l’industria italiana conferma la sua leadership nella produzione di Superyacht segnando un record: su un totale di 1024 yacht sopra i 24 metri ordinati nel mondo, l’industria italiana ne ha 523 in costruzione: il 51%”.

Nel Suo articolato intervento il Sottosegretario Claudio Duringon ha sottolineato come: “Da parte del Ministero del Lavoro c’è sempre soddisfazione quando si applicano contratti collettivi nazionali, e i numeri elencati riguardo la nautica da diporto sono numeri importanti, una propulsione su mari e porti determinante per il rilancio del nostro Paese”. Il Sottosegretario ha portato ampie riflessioni sul dibattito in corso sulla contrattazione collettiva, stretto tra chi vorrebbe declinare la discussione a favore dell’introduzione del salario minimo e chi invece, come Egli stesso, vorrebbe rafforzare ancora di più proprio gli strumenti contrattuali, attraverso metodologie, ancora allo studio, finalizzate ad agevolare pubblicamente il confronto tra le parti contrattuali private. Tra i relatori il Capitano di Fregata Giuseppe Semeraro, l’On. Roberto Traversi, Michael Tirrito, Presidente Assoyacht-Armatori del diporto e Giovandomenico Guadagno, Vicepresidente di Unilavoro PMI. Fra le novità del nuovo CCNL l’innalzamento delle retribuzioni minime, l’estrema flessibilità introdotta per rispondere alle esigenze di coloro che lavorano in un settore prevalentemente stagionale e caratterizzato da rapporti di lavoro contraddistinti da elementi di stampo familiare, nonché l’attenzione prestata alle alte professionalità impiegate, adesso finalmente rappresentate, sostenute e riconosciute da parte del CIU Unionquadri in quanto professionisti di rilievo e portatori di eccellenze sul campo, che devono essere tutelate e, allo stesso tempo, valorizzate.

Vino, 29 e 30 aprile a Castell’Arquato “Monterosso Val d’Arda Festival”

Vino, 29 e 30 aprile a Castell’Arquato “Monterosso Val d’Arda Festival”


Vino, 29 e 30 aprile a Castell’Arquato “Monterosso Val d’Arda Festival” – askanews.it



Vino, 29 e 30 aprile a Castell’Arquato “Monterosso Val d’Arda Festival” – askanews.it


















Milano, 28 mar. (askanews) – Il 29 e 30 aprile prossimi torna nello splendido borgo di Castell’Arquato (Piacenza) il “Monterosso Val d’Arda Festival”, la manifestazione dedicata alla scoperta del vino Monterosso e del suo territorio. Per due giorni 31 Cantine locali presenteranno i loro prodotti lungo la via della “barricaia”, animata da mostre d’arte, esibizioni musicali e dalle degustazioni della gastronomia locale.

Organizzato e gestito da un generoso e infaticabile manipolo di volontari spinto dall’amore per la propria terra e le proprie tradizioni enogastronomiche, il Festival festeggia quest’anno la sua decima edizione, animando nell’ultimo fine settimana di aprile uno dei “Borghi più belli d’Italia”, insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. “Siamo entusiasti di tornare a riempire le strade del nostro borgo con un’edizione ricchissima del Monterosso Val d’Arda Festival” ha dichiarato Franco Ticchi, responsabile dell’organizzazione dell’evento e presidente dell’associazione di promozione sociale “La Goccia”. “Dopo gli anni difficili legati alle restrizioni della pandemia, ospiteremo i visitatori offrendo loro il saper fare e l’eccellenza della nostra enogastronomia, un percorso alla scoperta delle nostre tradizioni che si rinnovano” ha proseguito Ticchi, aggiungendo “occuperemo il borgo medioevale con allegria, rispetto, un’esplorazione alla ricerca della bellezza per tutti i gusti”. Con gli anni, questa manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire. Il Festival ha ottenuto il patrocinio del Comune di Castell’Arquato, della Provincia di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna. Quest’ultima gli ha anche conferito il riconoscimento di evento “#Plastic-freER”, il piano regionale che si propone di ridurre “l’impatto negativo delle plastiche sull’ambiente, accompagnando la fase di transizione verso sistemi di produzione, consumo e gestione post-consumo più sostenibili”.

Monterosso Val d’Arda è una sottozona della Doc Colli Piacentini nata nel 1967. Il Monterosso viene prodotto da uve bianche utilizzando principalmente Moscato bianco, Malvasia di Candia aromatica, Trebbiano Romagnolo e Ortrugo. Tradizionalmente frizzante e abboccato (prodotto in alcuni casi anche “sui lieviti”), è un vino “facile”, immediato e beverino, fresco e leggero. Oltre che frizzante, può essere fermo o in versione spumante.

Pagamenti: nel 2022 scontrino medio cashless scende a 40,4 euro

Pagamenti: nel 2022 scontrino medio cashless scende a 40,4 euro


Pagamenti: nel 2022 scontrino medio cashless scende a 40,4 euro – askanews.it



Pagamenti: nel 2022 scontrino medio cashless scende a 40,4 euro – askanews.it



















Roma, 28 mar. (askanews) – Nel 2022 i pagamenti senza contanti crescono in quasi tutto il paese, come dimostrano i valori medi sempre più bassi delle transazioni digitali nelle province del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Rispetto al 2021 infatti, lo scontrino medio cashless a livello nazionale è diminuito dell’8%, attestandosi sulla cifra di 40,4 euro: Cagliari è la provincia con lo scontrino medio più basso, pari a 33,5 euro, seguita da Bologna (35 euro) e Caltanissetta (35,1 euro). In fondo alla classifica si posizionano Savona (77,8 euro), Siena (55,7 euro) e Grosseto (51,3 euro), che sono le province con il ticket medio cashless più elevato. I settori in cui gli scontrini digitali sono più bassi sono bar e club (14,9 euro), tabaccherie (21,4 euro) e fast food (22euro), a indicare un maggiore utilizzo di pagamenti digitali anche per spese minori e in esercizi tradizionalmente associati ai contanti. Sono alcuni dei risultati dell’Osservatorio Scontrini Cashless 2023 di SumUp, la fintech leader nel settore dei pagamenti digitali e soluzioni innovative cashless, che ha analizzato i valori degli scontrini medi cashless degli ultimi due anni nelle diverse province italiane. Per trovare gli scontrini medi cashless più bassi – dopo Cagliari, Bologna e Caltanissetta, che occupano il podio della classifica – bisogna recarsi a Lodi (35,9 euro), Livorno (35,8), Taranto (36), Palermo (36), Catania (36,2), Oristano (36,2) e nella provincia di Barletta-Andria-Trani (36,5). Una Top Ten che premia dunque in maggioranza i territori del Sud e Isole, con sole tre province del Centro-Nord del paese. Al di fuori delle prime dieci, le province del Nord con il ticket medio più ridotto sono Genova, in dodicesima posizione con 36,6 euro, Torino, tredicesima con 36,7 euro, e Ferrara, quindicesima con 37,4 euro. La prima città del Centro Italia, dopo Livorno, si trova solo alla 39° posizione, dove si colloca Frosinone (39,6 euro), seguita da Viterbo (40,5 euro) e Latina (40,7 euro), rispettivamente al 50° e 51° posto. “Dall’analisi degli scontrini nelle diverse aree del paese, emerge che l’evoluzione dei pagamenti senza contanti riguarda quasi tutte le province, pur con velocità diverse”, afferma Umberto Zola, Growth Marketing Lead di SumUp. “La diminuzione dello scontrino medio è uno degli indicatori che meglio rappresenta la crescita del cashless in Italia, perché dimostra che, da un lato, i consumatori sono sempre più abituati a utilizzare metodi di pagamento alternativi al contante anche per piccoli importi e che, dall’altro, gli esercenti sono sempre più disposti a introdurre strumenti digitali per semplificare e velocizzare le operazioni di cassa”.