Lombardia, Bertolaso: dal 2024 Centro unico prenotazioni sanitarieMilano, 11 mag. (askanews) – Entro l’anno in Lombardia si concluderà la fase di studio e progettazione del Centro unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie e a partire dal 2024 sarà pienamente operativa la gestione centralizzata delle informazioni e delle prestazioni. Lo ha detto l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, intervenendo in Commissione Sanità del Consiglio regionale lombardo sul tema delle liste di attesa. Un segnale che la situazione sta migliorando, ha aggiunto, è a suo parere la riduzione del numero delle segnalazioni dei cittadini (- 8% nel 2023 rispetto al 2022).
Nel corso della seduta è stato fatto il punto su obiettivi e risultati dei provvedimenti della Giunta, le cui delibere – è stato precisato – in una prima fase (nel 2022) si sono preoccupate di migliorare la produzione in termini percentuali (ottenendo già notevoli miglioramenti del numero delle prestazioni rispetto al 2019), mentre nel 2023 si è passati a una definizione di volumi di produzione che ciascuna Ats deve garantire per riallineare l’erogato ai volumi del periodo 2019/2022. L’assessore ha anche riferito che nell’anno in corso sono stati stanziati 43 milioni di euro per prestazioni aggiuntive e a questi se ne aggiungeranno altri 18 entro l’estate.
Pasta, Unionfood: nessuna speculazione o illecito, solo propaganda negativaMilano, 11 mag. (askanews) – Nel corso dell’incontro che si è avuto questo pomeriggio a Roma sui rincari della pasta “il ministero dell’Agricoltura ha riferito che, all’esito di controlli effettuati dall’Ispettorato centrale repressione frodi, nessun fenomeno speculativo o illecito è stato registrato”. Ad affermarlo, in una nota, i pastai di Unione italiana food.
“Dispiace l’enfasi iniziale con cui è stato convocato questo tavolo. Si tratta di una propaganda negativa, pregiudizievole per un settore che rappresenta un orgoglio per il made in Italy, il fulcro della dieta mediterranea, un prodotto che fa da volano all’export e a tante altre eccellenze nostrane – si legge nella nota – Una pubblicità negativa che, purtroppo, proviene proprio dal dicastero che ha mutato la propria denominazione, votandosi alla tutela delle imprese e del made in Italy”.
Pasta, Cia: tutelare grano italiano, equità dal campo allo scaffaleMilano, 11 mag. (askanews) – Controlli serrati sull’etichettatura e più contratti di filiera tra agricoltori e industria. Questo serve, con urgenza, per salvare il grano e la pasta made in Italy dall’attuale svalutazione del cereale in campo. A ribadirlo, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini, intervenendo alla riunione della Commissione di allerta rapida convocata, oggi al Mimit, dal capo Benedetto Mineo.
Cia sulla questione ha già acceso la mobilitazione nazionale e lanciato la petizione con raccolta firme su change.org. Un’azione necessaria secondo l’organizzazione, per far fronte alle principali cause della crisi che sta investendo le aziende del comparto, tra crollo vertiginoso del valore riconosciuto al grano duro italiano, passato in pochi mesi da 550 a 350 euro a tonnellata, e insostenibili costi di produzione, circa 1.400 euro per ettaro, quando si vende a 1.100 euro per ettaro (-300 euro). Il prezzo del grano è sceso del 40% nelle ultime settimane, afferma la Cia, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30%. “Senza interventi immediati – ha spiegato Fini – gli agricoltori italiani saranno costretti ad abbandonare la produzione per scarsa redditività. Chiediamo al Governo di attivare tutte le azioni possibili per il monitoraggio, la trasparenza e la tutela della qualità e delle quantità di grano nazionale utilizzato per la pasta e il pane”. “Ancora prima – ha aggiunto – sollecitiamo quell’equa redistribuzione del valore lungo la filiera, necessaria a riconoscere il giusto prezzo ai produttori, a tutelare la qualità delle materie prime, come di una pasta 100% made in Italy, e a salvaguardare la tenuta del comparto agricolo nazionale”.
L’Italia è in cima alla classifica europea per produzione di grano duro e un podio sotto a livello mondiale, sostiene la Cia, eppure, nonostante la sua vocazione, resta anche il secondo Paese importatore al mondo, dove i grani esteri, a differenza di quelli italiani, seguono standard qualitativi, di salubrità e costi di produzione molto più bassi, fino a determinare, cosa ancora peggiore, il prezzo del cereale simbolo del made in Italy. Per questo, occorre un sistema a contrasto e sanzione delle speculazioni commerciali, azioni mirate e strutturate per frenare le importazioni incontrollate dall’estero e il falso grano straniero spacciato per italiano, interventi a garanzia non solo di un prodotto simbolo di italianità, ma anche della sicurezza alimentare.
Siccità, in Lombardia tutti i laghi fanno segnare recupero altezzaMilano, 11 mag. (askanews) – “Il deficit di risorsa idrica registra in Lombardia un trend di recupero. Un fattore, questo, che consente di iniziare la stagione irrigua con relativa tranquillità. Grazie alle ultime precipitazioni e alle ‘manovre’ stabilite ed attuate durante i ‘tavoli in Regione’, siamo infatti passati da un deficit di -60% all’attuale -37%”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica della Regione Lombardia, Massimo Sertori.
“All’appello – continua Sertori – manca ancora un miliardo di metri cubi di risorsa idrica rispetto alla media storica, ma l’anno scorso in questo periodo avevamo una disponibilità inferiore di quasi 500 milioni di metri cubi. La situazione rimane tuttavia attenzionata, ma più ‘alleggerita’ rispetto ai mesi precedenti. In questo momento tutti i laghi lombardi hanno recuperato altezza in modo sostanziale, con alcune differenze che vanno dal lago Maggiore, che ha raggiunto quasi il valore massimo, passando dal lago di Como il cui livello è di circa 80 cm in risalita, per arrivare ai dati del lago di Garda che ci consegnano una situazione in lento miglioramento”. Le previsioni di Arpa Lombardia confermano ulteriori giorni di instabilità su tutta la Regione fino al prossimo lunedì 15 maggio. “Naturalmente resta alta la guardia – conclude l’assessore Sertori – sia per la gestione quotidiana della risorsa idrica, a partire dai monitoraggi, sia nell’affrontare gli investimenti a medio lungo termine con il continuo e costante confronto con le parti interessate e con il governo, attraverso la cabina di regia coordinata dal ministro Matteo Salvini”.
La situazione dei laghi lombardi, secondo gli ultimi dati Arpa, è la seguente: Lago Maggiore (fiume Ticino), il livello è salito a 122 cm con un riempimento del 92%, quindi ormai prossimo al livello massimo consentito. Lago di Como (fiume Adda), il livello è di circa 80 cm in risalita, con un riempimento del 71%. Lago d’Iseo (fiume Oglio), il livello è di circa 94 cm in risalita, con un riempimento dell’89%. Valli Brembana e Seriana (fiumi Brembo e Serio), permane una situazione critica dovuta alla scarsità dei volumi invasati nei serbatoi idroelettrici e la scarsa copertura nivale, con un deficit rispettivamente del 53% e 47%. Lago d’Idro (fiume Chiese), complessivamente il deficit è di circa 27% in miglioramento. Lago di Garda (fiume Mincio), sta lentamente incrementando il livello e garantisce le erogazioni a valle.
Milano Cortina, Fontana: indotto sarà stratosferico, percorso lungoMilano, 11 mag. (askanews) – “Ci stiamo preparando all’importantissimo appuntamento che la Lombardia e l’Italia avranno con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Sarà un evento capace di creare un indotto stratosferico: come Expo 2015, gli investimenti sulla città devono evolverla e renderla ancora più attrattiva, ma anche vivibile e accessibile. Guardiamo ai Giochi come ad un percorso lungo, un treno che passa forse ogni cinquant’anni e che non possiamo perdere”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo alla ‘Festa dello Sport’, organizzata dal quotidiano ‘Il Foglio’, allo stadio Meazza di Milano.
“Lo sport non rappresenta solamente un volano per lo sviluppo turistico, commerciale ed economico ma è molto di più: è un motivo per far crescere la persona, per stimolare la competizione e il merito, per stare insieme, creare valore sociale e per educare” ha aggiunto. “La Lombardia – ha sottolineato Fontana – sta dimostrando una spiccata propensione nell’ospitare eventi sportivi di carattere internazionale che rappresentano un’occasione per valorizzare il tessuto socioeconomico ma ancor più il modo migliore per concretizzare le nostre doti di efficienza organizzativa. I Mondiali di Scherma e le tante iniziative di respiro internazionale che si svolgeranno in Lombardia nei prossimi anni attireranno le attenzioni degli appassionati di tutto il mondo”.
“Far appassionare i giovani alla pratica sportiva – ha concluso il presidente – è l’impegno che le istituzioni si devono prendere insieme alle università, alle scuole, agli oratori e ai centri ricreativi per stimolare un profondo senso di lealtà che solo l’attività fisica può trasmettere”.
Pasta, Prandini: incontro proficuo, rafforzare contratti di filieraMilano, 11 mag. (askanews) – “L’incontro è stato particolarmente proficuo nel far emergere la necessità che dobbiamo lavorare per rafforzare i contratti di filiera dando le certezze ai consumatori rispetto a quello che sta acquistando, con un monitoraggio che deve essere fatto in modo più ampio anche con il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini alla conclusione della riunione della Commissione di allerta rapida sul caro pasta convocata dal ministro delle imprese, Adolfo Urso, nel sottolineare l’importanza di aver attivato un sistema di controllo sulle filiere legata all’andamento dei prezzi.
“Gli accordi di filiera – ha sottolineato Prandini – sono gli unici che possono garantire produttori, industria di trasformazione e distribuzione ma soprattutto un prezzo trasparente nei confronti dei consumatori. Ancora in queste ore stiamo pagando, pesantemente, l’invasione di grano canadese che tra l’altro è prodotto con modalità che nel nostro Paese non sono assolutamente ammesse e quindi è anche una forma di concorrenza sleale”. “Riteniamo che invece debba essere sostenuto con gli accordi di filiera tutto ciò che possiamo produrre internamente, perché l’Italia – ha concluso Prandini – può aumentare significativamente le produzioni di grano duro e di grano tenero, dando certezze rispetto alla giusta redditualità per il lavoro degli agricoltori e dalla filiera intera”.
ESO, un milione di immagini svelano cinque incubatrici stellariRoma, 11 mag. (askanews) – Usando il telescopio VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) dell’ESO, alcuni astronomi – tra cui Germano Sacco dell’Inaf di Arcetri – hanno creato un vasto atlante infrarosso di cinque incubatrici stellari nel nostro vicinato unendo più di un milione di immagini. Questi grandi mosaici rivelano giovani stelle in formazione, incastonate in spesse nubi di polvere. Grazie a queste osservazioni, gli astronomi dispongono di uno strumento unico con cui decifrare il complesso puzzle della nascita stellare.
“In queste immagini possiamo rilevare anche le sorgenti di luce più deboli, come stelle molto meno massicce del Sole, rivelando oggetti che nessuno ha mai visto prima”, afferma Stefan Meingast, astronomo dell’Università di Vienna in Austria e autore principale del nuovo studio pubblicato oggi su Astronomy & Astrophysics. “Questo ci permetterà di comprendere i processi che trasformano il gas e la polvere in stelle”. Le stelle si formano quando le nubi di gas e polvere collassano sotto la propria gravità, ma i dettagli di come ciò avvenga non sono del tutto chiari. Quante stelle nascono da una nube? Quanto sono massicce? Quante stelle avranno anche dei pianeti? Per rispondere a queste domande, – informa l’ESO – l’equipe di Meingast ha esaminato cinque regioni vicine di formazione stellare con il telescopio VISTA all’Osservatorio del Paranal dell’ESO in Cile. Utilizzando la telecamera per infrarossi VIRCAM installata su VISTA, l’equipe ha catturato la luce proveniente dal cuore delle nubi di polvere. “La polvere nasconde queste giovani stelle alla nostra vista, rendendole praticamente invisibili. Solo alle lunghezze d’onda dell’infrarosso possiamo guardare nelle profondità di queste nuvole, studiando le stelle in formazione”, spiega Alena Rottensteiner, dottoranda all’Università di Vienna e coautrice dello studio.
La survey, chiamata VISIONS, ha osservato le regioni di formazione stellare nelle costellazioni di Orione, Ofiuco, Camaleonte, Corona Australe e Lupo. Queste regioni distano meno di 1.500 anni luce dalla Terra e sono così grandi da coprire un’area enorme in cielo. Il diametro del campo visivo di VIRCAM è pari a tre volte la Luna piena, il che lo rende particolarmente adatto a mappare queste regioni immensamente grandi. L’equipe ha ottenuto più di un milione di immagini in un periodo di cinque anni. Le singole immagini sono state poi accostate nei grandi mosaici ora mostrati, rivelando vasti paesaggi cosmici. Questi panorami dettagliati presentano chiazze scure di polvere, nubi luminose, stelle appena nate e le lontane stelle della Via Lattea sullo sfondo.
Poiché le stesse aree sono state osservate ripetutamente, i dati di VISIONS consentiranno anche agli astronomi di studiare come si muovono le giovani stelle. “Con VISIONS monitoriamo queste stelle neonate per diversi anni, permettendoci di misurare il loro moto e imparare come lasciano le nubi che le hanno create”, spiega João Alves, astronomo dell’Università di Vienna e Principal Investigator di VISIONS. Questa non è un’impresa facile, poiché l’apparente spostamento di queste stelle visto dalla Terra è piccolo quanto la larghezza di un capello umano visto da 10 chilometri di distanza. Queste misure dei moti stellari completano quelle ottenute dalla missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea a lunghezze d’onda visibili, per quei luoghi in cui le giovani stelle sono nascoste da spessi veli di polvere. L’atlante di VISIONS terrà occupati gli astronomi per molti anni a venire. “C’è qui un grande valore duraturo per la comunità astronomica, ed è per questo che l’ESO guida survey pubbliche come VISIONS”, dice Monika Petr-Gotzens, astronoma dell’ESO a Garching, in Germania, e coautrice di questo lavoro. Inoltre, VISIONS getterà le basi per future osservazioni con altri telescopi come l’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO, attualmente in costruzione in Cile e che entrerà in funzione entro la fine di questo decennio. “L’ELT ci consentirà di ottenere immaigni molto ingrandite di regioni specifiche con dettagli senza precedenti, offrendoci una veduta ravvicinata, mai vista prima, delle singole stelle che si stanno attualmente formando”, conclude Meingast.
Al via dal 28 luglio il Segesta Teatro FestivalRoma, 11 mag. (askanews) – Dopo il successo della prima edizione, dal 28 luglio al 27 agosto il Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà, torna a illuminare lo scenario del Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo. Un mese denso di programmazione artistica contemporanea, fra teatro, danza, musica, spettacoli all’alba e al tramonto e osservazioni astronomiche nel cuore della notte, per immergersi in una natura di emozionante bellezza che avvolge il Teatro Antico e il Tempio, che ospiteranno le creazioni di una molteplicità di artisti di rilevanza nazionale e internazionale, pronti a condividere il loro sguardo con il pubblico del festival, a farsi comunità.
Jan Fabre con Sonia Bergamasco e Ruggero Cappuccio, Stefano Bollani, Alessandro Baricco, Alice, Gabriele Vacis, Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, Giuseppe Pambieri, Lino Patruno, Giovanni Sollima, Enzo Cosimi, Michela Lucenti e Balletto Civile, Elena Bucci, Cinzia Maccagnano, Francesco Giunta, Roberta Ferrara e Equilibrio Dinamico Dance Company, Sofia Nappi con il suo Komoco, sono solo alcuni degli artisti che compongono il cartellone del Festival, articolato tra 14 rappresentazioni teatrali, 10 concerti, 4 spettacoli di danza, per un totale di 28 appuntamenti in cartellone (36 con le repliche), fra cui 6 Prime nazionali, 6 formazioni under 35 e tre spettacoli all’alba. Sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta, il Segesta Teatro Festival presenta un’edizione di altissimo livello, nella quale saranno ospitati oltre 250 artisti, con l’obiettivo di dar voce a una pluralità di forme espressive e di connessioni di linguaggi, soprattutto del contemporaneo.
‘Il Segesta Teatro Festival – sottolinea l’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – propone eventi che attingono alla sapienza del passato e si spingono alla contemporaneità, in un gioco di rimandi che diventano specchio e fulcro del Mediterraneo con le sue culture. Il cartellone, ricco ed articolato, accompagnerà, con eventi musicali, coreutici e teatrali, tutto l’arco estivo, raccogliendo espressioni nuove e coinvolgendo artisti di grandissimo rilievo. Il Festival e lo straordinario sito archeologico, insieme, rappresentano un attrattore di grande forza, che si offre ai visitatori con spettacoli di qualità e con la bellezza di un luogo carico di storia e dal fascino unico, realizzando così un connubio perfetto fra passato e presente: una Sicilia da scoprire e da vivere». «La scelta del Festival di non trascurare nessuna delle espressioni artistiche, dalla recitazione alla danza, dalla musica alle performance partecipate – evidenzia il Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali e Identità Siciliana, Mario La Rocca – è atto di speranza per alimentare un sapere antico che ci trasmette ancora messaggi carichi di forza e di volontà di riscatto. L’ampia e qualificata proposta del cartellone, distribuita in un arco temporale dedicato da sempre alla riscoperta di luoghi dell’anima, sarà certamente occasione per incentivare le presenze di visitatori in uno dei siti più affascinanti della nostra terra’.
‘La stagione 2023 del Segesta Teatro Festival – dichiara il Direttore del Parco Archeologico, Luigi Biondo – parte dal desiderio di far vivere momenti che abbiano un profondo legame con i luoghi, da un paradigma dettato dalla tradizione delle testimonianze di civiltà e che possa approdare verso nuove mete cariche di valori. L’innovazione attraverso la tradizione è quindi la stella polare che seguiremo e significherà utilizzare risorse tipiche di uno specifico contesto culturale, sociale e geografico, quindi difficilmente riproducibili in altre realtà, elevando il carattere distintivo e la legittimità della soluzione innovativa agli occhi dello spettatore’. ‘Si rinnova il rito collettivo che ci richiama alla sospensione della realtà esterna – spiega il Direttore Artistico Claudio Collovà, regista di fama internazionale, autore, attore e docente – e invita a farci viaggiatori di esperienze e di emozioni più vive, al contatto con il divino che a Segesta si respira in ogni pietra. Il nostro primo intento è vivere il tempo fuori dall’ordinario, perdere di vista la realtà esterna lasciandola fuori dal tempio. Una consuetudine che nella bellezza del nostro teatro non può che fare bene all’anima. Lasciamo che il teatro intervenga con spirito libero sulla realtà che stiamo vivendo, che unisca i popoli come sempre ha fatto, e che ci faccia ritrovare insieme ben disposti all’ignoto e all’avventura’.
Programma Il taglio del nastro è venerdì 28 luglio con Alice che presenta nel Teatro Antico una nuova tappa del tour legato all’ultimo album Eri con me. Alice canta Battiato, il più recente capitolo del suo pluridecennale sodalizio con l’indimenticabile Maestro che ha rivoluzionato la canzone d’autore italiana, e non solo. Ancora una volta, dunque, la personalità vocale unica di Alice si fa strumento della musica di Franco Battiato, insieme a Carlo Guaitoli, pianista e direttore d’orchestra, già speciale collaboratore di Battiato stesso per oltre vent’anni, con alcune novità sia nella scaletta che nella formazione, arricchita dal violoncello di Chiara Trentin. Ridere a teatro è davvero un grande insegnamento soprattutto se avviene quando ad essere rappresentato è un autore eterno come Aristofane. Nell’impegno intrapreso quest’anno dal Festival a sostegno dei giovani under 35, sabato 29 e domenica 30, l’Accademia d’Arte dell’Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, con la regia di Mauro Avogadro, mette in scena I conflitti di Lisistrata di Aristofane. Attraverso una compagnia di giovani attori Segesta farà da scenario per uno spettacolo in cui si sperimenta e ci si sperimenta.
Agosto inizia in musica, mercoledì 2, con uno dei testimoni ai più alti livelli del jazz italiano e internazionale: Lino Patruno, che si esibisce nel Tempio di Segesta con un progetto dedicato al primo grande violinista della storia del jazz Joe Venuti e al chitarrista Eddie Lang. Entrambi di origini italiane, Giuseppe “Joe” Venuti siculo e Salvatore Massaro “Eddie Lang” molisano, sono stati i massimi esponenti del Dixieland, nonché due icone del jazz “bianco”. Tra composizioni di Porter, Gershwin, Bechet, Goodman, Venuti, Lang, Patruno sarà affiancato da una band composta da chitarra, contrabbasso, batteria, vibrafono, voce e il violino del trapanese Mauro Carpi, considerato un vero discepolo di Joe Venuti.
È ispirato al romanzo in versi di Erri De Luca, Solo andata, il primo spettacolo di danza del cartellone previsto nel Teatro antico, giovedì 3. Confini Disumani, questo il titolo, è una coreografia di Roberta Ferrara che racconta storie di emigrazione, di viaggi della speranza e indaga il sentimento di umanità svanito o soverchiato dalla frenesia e dalla paura nella società odierna. Equilibrio Dinamico Dance Company, una delle cinque formazioni under 35 ospitate quest’anno dal Festival,con la sua danza d’impatto, flessuosa ed energica, tocca lo spettatore e lascia aperti interrogativi. Ciascun quadro coreografico è accompagnato da un peculiare tappeto sonoro affidato a Enzo Avitabile, Faraualla e Armand Amar.
Sempre il 3 agosto, ma in serata e nel Tempio di Segesta, dal racconto dell’Odissea di Omero va in scena il mito di Penelope, rivisitato in chiave poetica e sperimentato attraverso uno studio sulla percezione del tempo. Il lavoro di riscrittura di Enzo Caputo per Officina Teatro LMC dona al personaggio di Penelope la tenera forza della donna-madre, regina del regno. Una donna costretta ad attendere un improbabile ritorno e che, suo malgrado, affronta in solitudine la sua guerra personale. Una prova dall’esito incerto e che comunque vada non le consegnerà nessuna onorificenza eroica. A interpretare il testo: Alma Passarelli Pula, Rosalba Santoro, Lucia Poma. La voce narrante e la regia sono dello stesso Caputo.
Si torna nel Teatro Antico venerdì 4 per il concerto di Giovanni Sollima, violoncellista di fama internazionale e compositore italiano tra i più eseguiti nel mondo. Una rara “reunion” della Giovanni Sollima Band, ensemble elettroacustico fondato durante il periodo newyorkese tra la fine degli anni ’90 e il 2000, il cui nome è stato suggerito al musicista da Philip Glass. Violoncello, trio d’archi, tastiere e percussioni per un programma che, a parte la presenza integrale di Spasimo, sintetizza il percorso compositivo del poliedrico musicista e compositore e la condivisione avvenuta negli anni newyorchesi con l’ensemble e con gli ‘storici’ Riccardo Scilipoti, pianista e tastierista, e il percussionista Giovanni Caruso che in diverse occasioni ha ideato degli strumenti ad hoc non tralasciando l’uso del corpo e il beatbox. Gli altri musicisti della band sono: il violinista Andrea Cirrito, il violista Francesco Montalto, la violoncellista Alice Mirabella.
È una riflessione sulla cultura dei greci, terra interiore da cui proveniamo noi contemporanei, quella con cui sabato 5, nel Teatro Antico, Alessandro Baricco accompagna gli spettatori in un viaggio speciale. Lo scrittore narratore teatrale esplora il significato del tempo traendo ispirazione da alcuni eventi storici. Nel corso della lectio teatrale Sul tempo e sull’amore. Senza fretta ma senza tregua, Baricco lo analizza attraverso brani di letteratura classica, leggendo García Márquez, Shakespeare, Rostand e Omero.
Tra gli spettacoli all’alba, domenica 6 debutta in prima nazionale nel Teatro Antico Autodifesa di Ismene, elogio della sopravvivenza, riscrittura del mito e dei luoghi della tragedia classica che indaga sulla figura di Ismene che, diversamente dall’eroica sorella Antigone, esempio emblematico di rivolta, cerca la ragionevolezza e in fondo ci somiglia di più. Lo spettacolo su un testo di Flavia Gallo, è una delle tre albe programmate al Segesta Teatro Festival ed è interpretato da Luna Marongiu e Raffaele Gangale, diretti da Cinzia Maccagnano, regista e attrice diplomata alla Scuola di Teatro Classico dell’INDA, dal 2022 responsabile del Laboratorio sulla commedia classica del Plautus Festival di Sarsina.
Sempre domenica 6, in serata al Teatro Antico, sarà protagonista Stefano Bollani con Piano Solo: un viaggio tra i tasti del pianoforte, per una musica che non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo. Quando Bollani sale sul palco con il suo Piano Solo esiste una sola regola: rendere omaggio all’arte dell’improvvisazione grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme in questi venti anni di Jam session.
Lunedì 7 e martedì 8 con Troppu trafficu ppì nenti il regista Giuseppe Dipasquale apre la strada alla commedia. Dopo un successo di pubblico e di critica nazionale ed europea quasi ventennale, il palco del Teatro Antico di Segesta ospita questo geniale rifacimento di Molto rumore per nulla di William Shakespeare, firmato a quattro mani da Andrea Camilleri e dallo stesso Dipasquale prima come un libro scritto e poi come opera teatrale. Uno spettacolo esilarante che consente di cedere al fascino di una travolgente storia d’amore e all’orgoglio di crederla scritta, anche se solo per una sera, da un autore siciliano dietro cui si celerebbe la figura del Bardo. In scena: Angelo Tosto, Carlotta Proietti, Lucia Portale, Aurora Cimino, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Luigi Nicotra, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Vincenzo Volo, Mimmo Mignemi, Valerio Santi, Giovanni Vasta, Pietro Casano.
Nel segno della contaminazione dei linguaggi è The Waste Land and Other Poems che, mercoledì 9 in prima nazionale al Tempio di Segesta, si avvale della Banda di Palermo e dell’Ubi Ensemble, con la voce di Claudio Collovà. Le meravigliose parole tratte dal poema maggiormente connesso al mito di T. S. Eliot e da altre poesie sono qui proposte in una suite musicale e in versione electro-classic. Come nel 1922, sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale riguardi anche l’attuale. La religiosità affoga ancora tra superstizioni e convenienze e oggi Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa.
Enzo Cosimi, nome storico della coreografia d’autore, presenta giovedì 10 nel Teatro Antico Coefore Rock&Roll, seconda tappa del progetto Orestea. Trilogia della Vendetta. In un regno di incubi d’infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley – Oreste appare imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre e le algide e passionali figure di Clitemnestra e Elettra si stagliano accompagnate dagli echi tribali delle erinni, capitanate dall’icona della club culture e della musica techno sperimentale eseguita dal vivo della romana e internazionale Lady Maru. La coreografia unisce testo, visione, azione performativa in una drammaturgia, realizzata dal coreografo con la collaborazione di Maria Paola Zedda e con il tocco visionario delle luci di Gianni Staropoli. Gli interpreti danzatori sono: Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis.
Il 10 agosto in serata, circondati dall’impareggiabile scenario offerto dal Tempio di Segesta, nella notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti d’agosto, in cui il pubblico sarà guidato dagli operatori scientifici del Planetario di Palermo al riconoscimento degli astri con l’uso dei telescopi, si può assistere in prima nazionale a una nuova edizione di Afrodite Urania, l’insonorizzazione d’ambiente live realizzata dal musicista Alfredo Giammanco e accompagnata dal racconto scientifico narrato da Marcello Barrale per la ricerca in cielo dello sciame di meteore.
Ancora una contaminazione di linguaggi è Donne Guerriere con la straordinaria performance di Ginevra Di Marco (che canta e recita) e di Gaia Nanni (che recita e canta). Uno spettacolo, venerdì 11 nel Teatro Antico, che parte da un’idea di Francesco Magnelli, che accompagna in scena le due interpreti al pianoforte e magnellophoni insieme anche a Andrea Salvadori alle chitarre, tzouras e elettronic. Un racconto originale, coinvolgente, fatto di dialoghi e monologhi, di canzoni inedite e altre di tradizione popolare. Storie di “donne guerriere” del nostro tempo, a loro modo mitiche, a cominciare da Rosa Balistreri e Oriana Fallaci. Regia di Gianfranco Pedullà.
Sabato 12 e domenica 13 nel Teatro Antico torna Cinzia Maccagnano per dirigere, e interpretare, insieme con un’altra formazione under 35 ospite del Festival, composta dai giovani attori Marta Cirello, Pietro Casano, Maria Chiara Pellitteri, Andrea Maiorca, Dario Garofalo e Cristina Putignano, la commedia di Plauto Curculio.
E giovanissime sono anche le coriste dell’Aeolian Vocal Ensemble, diretto da Monica Faja, che si esibiranno sempre domenica 13 agosto nel Teatro Antico di Segesta insieme ai musicisti dell’Officina Barocca Siciliana, diretta da Roberta Faja: L’inCanto dell’aurora, all’alba e in prima nazionale, è un concerto che mette a confronto atmosfere musicali tipicamente settecentesche e sonorità assai più recenti di area classico-contemporanea.
A Ferragosto nel Teatro Antico, con replica mercoledì 16, Gabriele Vacis rilegge in chiave contemporanea Prometeo di Eschilo. Uno spettacolo che ha la sua grande forza nel percorso creativo elaborato dal regista, che restituisce l’universalità del protagonista, archetipo della conoscenza e della ribellione. Ad alimentare la potenza di questo Prometeo è il gruppo di giovani e già straordinari attori, diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e riuniti nel gruppo teatrale PEM Potenziali Evocati Multimediali.
Il 16 agosto ci si sposta alla sera nel Tempio per ascoltare le composizioni di Salvatore Bonafede, pianista e compositore palermitano per il teatro e il cinema con i registi Daniele Ciprì e Franco Maresco, con i quali ha vinto un David di Donatello per la miglior colonna sonora. Nel solco di quell’aspirazione declinata in varie forme verso il Sacro, al superamento degli orrori, della violenza e delle meschinità umane di oggi, che caratterizza il Festival, Dream and Dreams insegue quella tensione metafisica che consente al suo autore ed esecutore di adottare la musica come pura forma d’arte, dandole una dimensione eterna.
Giovedì 17 al Teatro Antico Michela Lucenti, fondatrice e anima del Balletto Civile presenta il nuovo spettacolo Nothing, nel nome del padre, del figlio e della libertà. Tratto da Re Lear di William Shakespeare, nelle mani del collettivo l’opera si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico. In scena con la Lucenti, Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini.
La sera del 17 agosto, il suggestivo Tempio ospita nella drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci: Nella lingua e nella spada in solo, melologo di più anime che si ispira alla storia del poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis e della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, allacciati fra discussioni, lotte per la libertà, allegria, solitudini e speranze, fino alla morte di lui per un misterioso incidente nel 1976. Luigi Ceccarelli crea la drammaturgia musicale integrandovi le improvvisazioni di Michele Rabbia e Paolo Ravaglia, mentre voce e movimenti dialogano con il suono.
Venerdì 18 e sabato 19 Elena Bucci torna, questa volta nel Teatro Antico, con la sua Le belle bandiere, compagnia storica della ricerca teatrale italiana fondata con Marco Sgrosso, con cui qui firma drammaturgia, regia e sale in scena insieme anche a Nicoletta Fabbri, Francesca Pica, Valerio Pietrovita. La canzone di Giasone e Medea da Euripide a Seneca, da Apollonio Rodio a Franz Grillparzer e Jean Anouilh, in una nuova edizione al Festival in prima nazionale, ripercorre la vicenda della madre assassina e dell’eroe greco indegno di gloria, continuando a spaventarci dopo millenni. Il mito diventa una ballata popolare che narra dell’amore che si trasforma in morte.
Domenica 20 il concerto all’alba di Jamel Chabbi D’autres rivages richiama l’idea del métissage, di una cultura mediterranea condivisa e accomunante. Frutto di una lunga ricerca condotta da Chabbi attraverso fonti storiche e musicali, è un viaggio di condivisione di identità culturali comuni con epicentro e punto di partenza la sua Tunisia. Le canzoni e musiche in programma valorizzano il patrimonio tuniso-libico-algerino-siciliano, cui si affiancano composizioni originali di Chabbi, intonate sulle parole del poeta Mario Scalesi, nato a Tunisi da famiglia siculo-maltese, e del poeta Flaviano Pisanelli, dedicate alla lentezza fascinosa e immutabile della Tunisia, nell’epoca coloniale di Scalesi come nella vita di oggi.
Sempre domenica 20 di sera, con repliche lunedì 21 e martedì 22, la tragedia, ultima opera di Sofocle, Edipo a Colono, presenta un cast d’eccezione, a cominciare da Giuseppe Pambieri nel ruolo del protagonista, un attore in grado di mettere al servizio del personaggio la grande tradizione da cui proviene. Nel solco delle connessioni tra mito e realtà tracciato dal Festival, l’opera non solo racconta la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano, ma ribadisce il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità. Diretto da Giuseppe Argirò, che ha voluto nel ruolo di Antigone la figlia Micol Pambieri, a testimoniare la perfetta coincidenza tra realtà e rappresentazione. Gli altri interpreti sono: Sergio Basile, Gianluigi Fogacci, Luigi Mezzanotte, Roberto Baldassarri, Elisabetta Arosio, Vinicio Argirò.
Sulla strada della cultura che avvicina i popoli, mercoledì 23 nel Tempio di Segesta arriva Nubras, ensemble internazionale di giovani musicisti poco più che trentenni, che si dedica alla costruzione di un ponte tra musica colta occidentale e le tradizioni sonore di Balcani e Medio Oriente, unendo musicisti provenienti dal mondo della classica, del jazz e della musica popolare.
E nel viaggio musicale del Festival, giovedì 24 nel Tempio di Segesta, si aggiunge alle tante voci, il Duo Lopez – Arevalos, con la cantante e attrice Camilla Lopez e il pianista compositore Matteo Ramon Arevalos. In prima nazionale, Teleion, esplora l’universo della musica in gran parte sconosciuto dell’antica Grecia, con l’aiuto della traduzione e traslitterazione di Dimitris Soukoulis.
Sempre giovedì 24, al tramonto, al Teatro Antico, Komoco e Sosta Palmizi, presentano Dodi e IMA, due coreografie di Sofia Nappi, danzatrice con studi all’Alvin Ailey American Dance Theater, con la Hofesh Shecter Dance Company e con la Batsheva Dance Company, dove sta conseguendo la certificazione come insegnante di tecnica Gaga. IMA, che ha debuttato in una prima versione alla Biennale Danza, è un termine giapponese che indica il momento presente; in aramaico ed ebraico ha anche il significato di madre, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento.
Mercoledì 25 e giovedì 26 al Teatro Antico la tragedia greca rinasce in un ambiente contemporaneo ideato da uno dei protagonisti più radicali e acclamati della scena performativa europea degli ultimi quarant’anni, l’artista visivo, regista e autore fiammingo Jan Fabre, per una prova d’attore magistrale di Sonia Bergamasco, tra le più interessanti interpreti del teatro e del cinema italiano. Resurrexit Cassandra è una performance di grande impegno su un testo poetico e potente dello scrittore, drammaturgo e regista Ruggero Cappuccio. Il lavoro ruota intorno alla resurrezione di un messia femminile che mette l’umanità di fronte alla propria tragedia: l’incomprensibile talento dell’uomo per l’auto-inganno, una sorta di desiderio inconscio che ci condanna all’inazione di fronte a un destino già segnato da catastrofi climatiche e stravolgimenti sociali. Un atto d’accusa che si articola in cinque movimenti intorno ai quali si snoda il discorso che Cassandra rivolge all’Umanità: Nebbia, Vento, Fuoco e Fumo, Vapore, Pioggia.
Venerdì 27 il concerto di chiusura al Teatro Antico è un tributo al disco capolavoro di Fabrizio De André La buona novella, rivissuto e reinterpretato in siciliano da Francesco Giunta, poeta, cantautore e cantastorie, appassionato linguista e maestro di cunto. “La buona novella in siciliano è un atto d’amore”, ha detto Dori Ghezzi. È un omaggio corale tutto al femminile per voci, pianoforte, violoncello e percussioni. Francesco Giunta dirige questa meravigliosa opera, di nuovo vibrante e moderna, antica e necessaria e insieme a lui le voci di interpreti sensibili come Cecilia Pitino, Alessandra Ristuccia, Laura Mollica, Giulia Mei, Valeria Graziani, accompagnate al pianoforte da Beatrice Cerami, al violoncello da Daniela Santamaura, alle percussioni da Virginia Maiorana e Federica Russo.
Il Parco archeologico di Segesta, che comprende Contessa Entellina, Poggioreale, Salemi e Custonaci, tutti siti di assoluto interesse archeologico, architettonico, storico artistico ed etnoantropologico, promuove per l’anno 2023 alcune iniziative artistiche e performative complementari a quelle programmate per il Segesta Teatro Festival, racchiuse, da giugno a settembre, nel progetto Elyma. Ideato da Luigi Biondo e curato dall’artista cilena Tere Chad con interventi dell’artista siciliano Gandolfo Gabriel David, Elyma si compone di tre interventi e azioni performative: a valle del Parco, dove si dà vita a un giardino performativo; lungo il sentiero dei propilei, attraverso la collocazione di elementi sonori metallici che accompagnano l’ascesa all’acropoli; all’interno del peristilio dell’antico Tempio dorico, dove verrà collocata un’installazione vegetale che permetterà di collegare architettura, natura, spiritualità e atto rituale in un’unica dimensione trasformativa. Le tre installazioni, integrate armonicamente col paesaggio, realizzano un tracciato inedito che dall’ingresso del Parco, arriva fino al Tempio, ripercorrendo l’antica strada fin dentro il colonnato dorico, nell’ottica di un dialogo continuo tra passato e presente che dall’archeologia porta alla contemporaneità e nella consapevolezza di una storia, quella di Segesta, che scorre e conserva valori assoluti.
Heineken Italia insieme a Parks – Liberi e uguali per favorire inclusivitàMilano, 11 mag. (askanews) – Heineken Italia ha stretto una partnership con Parks-Liberi e Uguali, associazione senza scopo di lucro che promuove politiche inclusive, parità di diritti e diversità legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere nell’ambiente lavorativo. Grazie a questa partnership, Heineken Italia metterà a disposizione di tutti i dipendenti dei momenti di formazione e sensibilizzazione per rendere sempre più concreta l’inclusione delle persone LGBTQIA+ sul posto di lavoro.
“In Heineken stiamo familiarizzando con le molte dimensioni della diversità, stiamo imparando ad aprirci e ad ascoltarci a vicenda, attraverso conversazioni autentiche e stiamo creando le condizioni affinché ogni persona possa essere sé stessa al 100%, anche al lavoro – ha dichiarato Irene Sarpato, diversity equity inclusion and culture expert di Heineken Italia – Come azienda, stiamo cercando di capire sempre meglio le necessità uniche di ogni persona, che derivano dalle molte sfaccettature identitarie che caratterizzano ognuno e ognuna di noi. La partnership con Parks Liberi e Uguali è un passo importante nel nostro percorso di crescita e ci aiuterà a sviluppare iniziative specifiche per le persone LGBTQIA+”. “Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a HEINEKEN tra i nostri soci – sottolinea Igor uran, direttore esecutivo di Parks – Liberi e Uguali – L’impegno concreto di Heineken su Diversity, Equity & Inclusion, arricchito ora dalle azioni a favore dei colleghi LGBT+, costituisce una pratica virtuosa per la costruzione di luoghi di lavoro inclusivi e rispettosi di ogni persona”.
Barcellona, concerto “Fem Jazz” per la Giornata dell’EuropaRoma, 11 mag. (askanews) – In occasione della Giornata dell’Europa, il recentemente costituito cluster EUNIC (EU National Institut for Culture), formato dall’Istituto Italiano di Cultura, dall’Institut Français e dal Goethe Institut, ha organizzato il Concerto FEM JAZZ, eseguito da una band di giovani musiciste provenienti da diversi Paesi europei (Sophia Tomelleri, Melissa Bertossi, Elisabet Raspall, Elvire Jouve e Julia Hornung) simbolo di una cultura senza frontiere. Tra di loro l’italiana Sophia Tomelleri al sax tenore.
Vincitrice dei premi Luciano Zorzella e Massimo Urbani nel 2020, Tomelleri ha inciso il suo primo album come leader nel 2021. La serata ha costituito un momento di riflessione sull’importanza della costruzione europea quale motore di progresso, sicurezza e pace. Il 10 maggio Sophia Tomelleri, insieme ad Andrea Catino, maestro di musica dell’Istituto Italiano Statale Comprensivo, ha tenuto una master class sul jazz con oltre 60 studenti delle medie e del liceo.
In occasione della master class il Console Generale, Emanuele Manzitti, ha sottolineato il valore “fondamentale della musica, quale linguaggio universale, nella costruzione di un’Europa sempre più unita e coesa, ricordando il ruolo fondamentale esercitato dalle giovani generazioni”