Industria, Istat: nel 2022 lieve incremento produzione, +0,5%Roma, 10 feb. (askanews) – Il 2022 si chiude con un lieve incremento della produzione industriale rispetto all’anno precedente (+0,5%). Lo ha reso noto l’Istat. “Tra i principali raggruppamenti di industrie – ha spiegato l’Istat – si rileva una dinamica positiva per i beni di consumo e per quelli strumentali, mentre sono in flessione i beni intermedi e l’energia. L’evoluzione in corso d’anno è stata caratterizzata da un calo congiunturale nel primo trimestre, seguito da un recupero nel secondo; due ulteriori flessioni hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno”. A dicembre 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,6% rispetto a novembre. Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2022 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali dello 0,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 22 di dicembre 2021).
Dati Covid: torna a salire l’Rt, è a 0,73. L’incidenza cala: 52Roma, 10 feb. (askanews) – Nel periodo 25-31 gennaio 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,73 (range 0,64-0,91), in aumento rispetto alla settimana precedente (era a 0,68) ma sotto la soglia epidemica anche nel range superiore. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid in Italia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve aumento ma rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,85 (0,80-0,89) al 31/1/2023 vs. Rt=0,78 (0,74-0,83) al 24/1/2023. In calo anche l’incidenza settimanale a livello nazionale: 52 ogni 100.000 abitanti (03/01/2023 -09/02/2023) vs 58 ogni 100.000 abitanti (27/01/2023 -02/02/2023).
Iveco Group: ricavi 2022 a 14 mld (+13%) , utile sale a 225 mlnMilano, 10 feb. (askanews) – Iveco Group chiude il 2022, il primo dopo lo spin-off da CnhI, con ricavi consolidati pari a 14 miliardi di euro (+13% a/a). L’Ebit adjusted è pari a 527 milioni di euro (+151 mln a/a) con un margine del 3,7% (+70 bp), l’utile netto adjusted a 225 milioni di euro (+85 mln). La liquidità netta delle Attività Industriali è pari a 1,727 miliardi di euro, con free cash flow delle Attività Industriali positivo a 690 milioni di euro (+815 mln). Iveco Group, si legge in una nota ha chiuso l’anno con una solida performance grazie a volumi e mix favorevoli e a migliori prezzi che hanno più che compensato il maggiore costo di produzione dovuto all’aumento dei costi dell’energia e all’inflazione, che rappresentano la sfida principale. La presa ordini è rimasta solida, al di sopra dei livelli pre-Covid 19, tra 30-35 settimane di produzione già vendute per i veicoli commerciali leggeri (“Lcv”) e per i veicoli medi e pesanti (“M&H”). Iveco ha avviato il processo di approvazione per un programma di riacquisto fino a 10 milioni di azioni ordinarie. Nel quarto trimestre Iveco Group registra ricavi consolidati pari a 4 miliardi di euro (+31% a/a). L’Ebit adjusted è pari a 206 milioni di euro (+147 mln), l’utile netto adjusted pari a 93 milioni di euro (+114 mln). Il free cash flow delle Attività Industriali positivo a 1,199 miliardi di euro (+655 mln). Sulla base delle attuali prospettive, Iveco Group si aspetta per il 2023: Ebit adjusted tra 550 e 590 milioni di euro, ricavi netti delle Attività Industriali in aumento dal 2% al 3% rispetto al 2022. L’Ebit adjusted delle Attività Industriali tra 460 e 500 milioni di euro, spese generali, amministrative e di vendita delle Attività Industriali circa il 6% dei ricavi netti. La liquidità netta delle Attività Industriali a circa 2 miliardi di euro, investimenti delle Attività Industriali in crescita dal 10% al 15% rispetto al 2022. “Abbiamo chiuso il primo anno come società quotata indipendente dimostrando che la squadra di Iveco Group sa lavorare fianco a fianco, affrontando sfide senza precedenti per conseguire risultati solidi in tutti i segmenti di business. I numeri del 2022 riflettono la nostra attenzione al rispetto degli impegni presi e alla generazione di cassa. Questo pone le basi per il secondo anno e rafforza il nostro impegno per la trasformazione continua dell’organizzazione, mentre proseguiremo a contrastare i fattori critici a livello geopolitico e nella catena logistico-produttiva”, afferma il Ceo, Gerrit Marx. “Raddoppieremo i nostri sforzi per creare nuove partnership, mantenere il trend positivo nei camion medi e pesanti, accelerare nelle linee dei veicoli commerciali leggeri dove siamo più forti, consolidare la nostra posizione di leader nel mercato degli autobus, in particolare nella gamma elettrica, far crescere le nostre attività motoristiche trimestre dopo trimestre e continuare a innovare l’offerta di servizi finanziari che gravita attorno a GATE. Raggiungeremo questi obiettivi grazie ai passi avanti in ambito tecnologico e a partner forti e leali, allineati con il nostro fermo impegno a progredire verso una società più sostenibile”, conclude il Ceo.
Protocollo d’intesa tra Stato Maggiore Difesa e Grimaldi Lines
Il Gen. Masiello: fondamentale per gli spostamenti del personale
Roma, 9 feb. (askanews) – Nella mattinata di giovedì 9 febbraio 2023, a Palazzo Esercito il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa e Francesca Marino, Department Manager di Grimaldi Lines Passenger, hanno sottoscritto un accordo commerciale che prevede agevolazioni per i dipendenti della Difesa, in servizio, in quiescenza e relativi familiari per le numerose destinazioni di viaggio coperte dalla Grimaldi Lines. Il Generale Masiello ha evidenziato come questa iniziativa “sia rilevante per il benessere del personale militare delle Forze Armate, soprattutto in quanto solitamente i nostri militari lavorano lontani dal proprio contesto familiare, per cui rendere economicamente vantaggiosi tali spostamenti per raggiungere i propri cari è una agevolazione importante, che vedrà un riscontro positivo ed apprezzato dal personale militare”.
Bardi: conservare la memoria dell’immane tragedia delle FoibeRoma, 9 feb. (askanews) – “Abbiamo il dovere di ricordare, di interrogare le nostre coscienze e soprattutto quelle dei giovani. Di fronte alla tragedia delle Foibe e dell’esodo delle comunità istriane e giuliano dalmate, che furono strappate alla loro terra nel terribile epilogo della seconda guerra mondiale e nel periodo immediatamente successivo, non possiamo rimanere indifferenti. E bene ha fatto il Parlamento ad istituire il ‘Giorno del Ricordo’, che ci obbliga ogni anno a fare i conti con la storia, a riflettere sul passato perché simili tragedie non si ripetano più. Lo dobbiamo innanzitutto a quanti furono vittime di un dramma per troppo tempo oscurato e dimenticato, ai loro familiari e discendenti, alle associazioni degli esuli che per tanto tempo si sono battute per riportare alla luce la memoria di quegli eventi. La ricostruzione della verità storica è essenziale per poter affermare pienamente i valori costituzionali di pace e libertà che sono alla base dell’Europa di oggi. Valori che vivono nelle coscienze e nel modo di pensare di tanti giovani uniti dal ripudio della violenza, proprio mentre ormai da un anno la guerra è tornata purtroppo alle porte del nostro continente con l’invasione russa dell’Ucraina e la strenua resistenza di quel popolo costretto a indicibili sofferenze. Il ricordo dei tragici eventi della storia di ieri e di oggi, ognuno con la sua unicità ma tutti ugualmente connotati dalla violenza e dalla sopraffazione, deve diventare un monito per il presente e per il futuro. Se sapremo farne tesoro, se sapremo ascoltare le lezioni della storia con responsabilità, allora sarà veramente possibile tornare a pensare al futuro delle nuove generazioni, alle quali abbiamo il dovere di consegnare un mondo migliore”. È il messaggio del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in occasione del “Giorno del Ricordo”, istituito dal Parlamento con la legge n. 92/2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Chico Forti torna a casa a Trento, ma è solo una scultura in marmoRoma, 9 feb. (askanews) – Chico Forti è ‘tornato a casa’. Ma, per ora, è solo grazie alla scultura in marmo firmata dall’artista Nello Petrucci, che è stata presentata a Trento (città natale di Forti), presso Palazzo Benvenuti, dove l’opera ha trovato collocazione definitiva. L’opera di Petrucci, delle dimensioni di circa 2 metri, si intitola simbolicamente “Chico Forti sono io” ed è dedicata al produttore televisivo e velista italiano detenuto da 23 anni in un carcere statunitense, perché ritenuto responsabile di un omicidio per il quale si è sempre dichiarato “vittima di un errore giudiziario”. La prima versione della scultura, in cementite, era stata svelata a Pompei lo scorso settembre, mentre la versione definitiva collocata a Trento in occasione del 64esimo compleanno di Chico, è invece in marmo. La pesantezza, la durezza, il peso, sono tutti elementi che scaturiscono dal lavoro in marmo dell’artista pompeiano. Qui la figura del protagonista risulta piegata, non dà lo sguardo all’interlocutore: è un invito ad avvicinarsi, a scoprire la sua sofferenza e il suo stato d’animo. Una mano di Chico è intrappolata, incastrata in quella pesantezza di quelle “sbarre di marmo” che evocano indignazione; l’altra è l’espressione di una rabbia, di uno stato d’animo represso, un istinto naturale alla sopravvivenza, alla speranza. Un simbolismo molto forte che oltrepassa il caso particolare per una visione più generale: prigionieri inconsapevoli di questa obsolescenza continua delle tecnologie e degli oggetti in cui momentaneamente gli uomini si incarnano, l’arte risveglia lo spirito, l’io interiore contro le catene e la limitatezza del corpo e del mondo. “In una delle sue lettere Chico mi ha mandato una sua poesia con un incipit ispirato alla Libertà: ‘Sognare è come respirare, non ne posso fare a meno’. Un verso come un colpo di cannone in direzione delle nostre coscienze. Anni fa, in India, entrai nella casa di Gandhi. Di quel viaggio conservo un pensiero che non mi ha mai lasciato: “Finché porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita”. E tra i grandi sogni dell’uomo non può mai mancare la Libertà. ‘Chico sono io’ è il mio semplice contributo per alimentare e difendere la Libertà. La negazione della Libertà è una ferita permanete nell’anima”, – ha detto Petrucci. Non è la prima volta che Petrucci si espone per Forti: già nel 2021, infatti, aveva creato per lui a Miami il murales “Attesa”. In un mondo dove la giustizia e la libertà sono valori fondamentali, la scultura “Chico Forti sono io” ci ricorda che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire che questi valori vengano rispettati. Rinchiuso in carcere dal 2000, il 23 dicembre 2020 il governatore della Florida aveva firmato – anche grazie all’interessamento del ministero degli Esteri – un atto per il trasferimento di Chico in Italia, in base alla Convenzione di Strasburgo del 1983. Tuttavia la procedura di estradizione non è ancora conclusa: Chico è ancora negli Stati Uniti, in attesa di rientrare in Italia, di tornare a casa, nella sua Trento.
Tv, Lorena Bianchetti conduce “MAMA”: nuovo talk di TVLoftRoma, 9 feb. (askanews) – Storie straordinarie di amore quotidiano, fatto di piccoli gesti e scelte di grande coraggio, che prendono vita sullo schermo di “MAMA”, la cui “m” mancante è un omaggio ad una delle più struggenti confessioni in musica, quella di Freddy Mercury in Bohemian Rhapsody. Racconti di donne che hanno segnato la vita dei propri figli, come quello di Viviana Masini, mamma di Marcel Jacobs, l’uomo più veloce del mondo, oppure quello di un bambino che sognava la danza, Luca Tommassini, che grazie alla tenacia di mamma Lina oggi calca le scene di tutto il mondo. Nove puntate, trasmesse a partire dal 9 febbraio su TVLoft, la nuova piattaforma tv dell’editoriale Il Fatto, frutto della collaborazione tra il direttore artistico Duccio Forzano e due importanti autrici, Eva Milella e Lorena Guglielmucci, con la regia di Matteo Forzano. Un limbo “tatuato” come sfondo – inchiostro nero lucido e bianco vivo – con un colore differente a caratterizzare ogni singola puntata, una struttura che ricorda il chiostro de “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello e un pavimento su cui poggia una stampa in madreperla cangiante, atmosfere vagamente dark rock per raccontare il legame più antico eppure meno classificabile della storia umana, quello che si instaura tra una madre e i propri figli. E chi meglio di Lorena Bianchetti poteva tenere le redini di questo viaggio intorno alla maternità, lei stessa madre di una bimba ardentemente attesa e da anni saldamente al timone di un contenitore storico, che attraversa le mille sfaccettature dei sentimenti umani, senza preconcetti e senza mai puntare il dito. “Ho avuto il dono di due genitori meravigliosi, che mi hanno sempre appoggiata nelle mie scelte, anche quelle che non condividevano, che mi hanno lasciato sbagliare e imparare sulla mia pelle, anche quando giovanissima iniziai uno sciopero della fame per convincerli a lasciarmi libera di seguire il mio sogno, la televisione. A loro devo la donna, la madre e l’artista che sono oggi”.
Asti-Cuneo, Gribaudo (Pd) e Costa (Az): opera troppo importanteRoma, 9 feb. (askanews) – “La realizzazione della Asti-Cuneo è una questione troppo importante per farla diventare di parte. Finora si è sempre fatto lavoro di squadra. Le categorie ci hanno sempre chiesto di essere uniti su questioni così importanti per il territorio”. Così Chiara Gribaudo (Pd) e Enrico Costa (Azione), commentando il vertice del governo e della Regione Piemonte sul tema, dopo lo stop all’opera della sovrintendenza. “Quando si è parlato di Asti-Cuneo nelle precedenti legislature tutti hanno collaborato senza distinzione di colori politici. Oggi questo non è accaduto. Se invitati avremmo partecipato, ma il governo ha deciso di invitare al tavolo alcuni rappresentanti poltiici e altri no, senza un criterio di merito territoriale o di competenze. Adesso aspettiamo cosa avverrà da lunedì in poi dal tavolo della Sovrintendenza. Resta la delusione per un’occasione persa per meri interessi di parte bisogna rispettare la grammatica istituzionale, essere uniti. Le fughe in avanti non servono a nessuno e non aiutano nella risoluzione del problema”, concludono i deputati.
Dal 16 al 19 febbraio la prima edizione della “St. Moritz Cocktail Week”Milano, 9 feb. (askanews) – Dal 16 al 19 febbraio la svizzera Engadina accoglierà la prima edizione della “St. Moritz Cocktail Week”, manifestazione dedicata alla mixology che prevede un percorso di “tasting ed experience” che coinvolgerà una ventina tra alberghi di lusso, storici locali e ristoranti stellati dell’esclusiva località montana. “La St. Moritz Cocktail Week è stata pensata come una collaborazione a lungo termine con gli organizzatori della popolare ‘Como Lake Cocktail Week’ che, dal 2019, va in scena d’estate sul Lago di Como” ha spiegato la brand manager di St. Moritz, Marijana Jakic, aggiungendo che “condividiamo un profilo di ospiti simile e con questa partnership possiamo beneficiare di sinergie durante le stagioni estive e invernali”. “L’obiettivo di questa quattro giorni dedicata al bere di qualità e alla scoperta della storia del territorio dell’Engadina, è quello di educare al bere responsabile e di rafforzare le sinergie sul territorio” ha affermato la giornalista e fondatrice della manifestazione comasca, Annalisa Testa, spiegando che “offriremo ai cocktail lovers un’experience multisensoriale che diventa manifesto di una nuova ondata di creatività e sperimentazione che prende vita dietro al bancone del bar”.
Scrittori e magistrati tra i vincitori del premio Del PreteMilano, 9 feb. (askanews) – Magistrati, scrittori, storici sono tra i vincitori del Premio Nazionale Federico Del Prete, il riconoscimento ormai giunto alla sua terza edizione intestato al sindacalista italiano ucciso dalla camorra nel 2002. Il premio, ideato, fondato e presieduto da Gennaro Del Prete (figlio di Federico) torna con un’edizione che andrà in scena il 18 febbraio alle 10 nella città natale di Federico Del Prete, Frattamaggiore, in Provincia di Napoli. Tra i vincitori del premio i magistrati Antonello Ardituro, Raffaello Magi, Tullio Morello, insieme agli storici partenopei Isaia Sales e Gigi di Fiore, la scrittrice Angela Iantosca, il vice prefetto di Caserta Biagio Del Prete, il regista Emanuele Palamara, l’Associazione Ancri. Il Premio Nazionale Federico Del Prete intende dare risalto alle personalità o enti che si contraddistinguono per il loro impegno sociale e civile offrendo un’azione significativa contro ogni forma di potere mafioso e contro ogni forma d’ingiustizia e di violenza.