##Lazio al voto, centrodestra vede vittoria. Resa dei conti Pd-M5s
##Lazio al voto, centrodestra vede vittoria. Resa dei conti Pd-M5sRoma, 11 feb. (askanews) – La corsa è terminata. Domenica 12 e lunedì 13 febbraio nel Lazio si va al voto e, già nella serata di lunedì, si conoscerà il nuovo presidente della Regione. Tre i papabili per la fumata bianca: Donatella Bianchi per il Movimento 5 Stelle, Alessio D’Amato per il centrosinistra e Francesco Rocca per il centrodestra. A breve giro di orologio andranno in archivio gli anni della giunta di Nicola Zingaretti, l’uomo dei record di via Cristoforo Colombo. L’unico ad aver raggiunto la mèta di due consiliature consecutive: dieci anni non macchiati da scandali e da dimissioni costrette dagli eventi. Dieci anni alla guida di un territorio che l’esponente del Pd aveva ereditato da Renata Polverini e dal centrodestra, sul quale si agitava la mannaia della sanità commissariata. “Anni difficili”, così li ha sempre bollati Zingaretti, attraversati dalla pandemia che, anche grazie a un lavoro certosino della giunta e dell’assessorato alla Sanità, sono stati superati arginando gli effetti del Covid. E proprio l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, il frontman della crisi Coronavirus, potrebbe essere il prossimo presidente.
E’ stato lui il primo tra i candidati in corsa a scendere in campo a dicembre, forte e convinto di aver lavorato con profitto in questi anni. Una candidatura che è apparsa ad alcuni “strappata” al Pd, ottenuta anche con la complicità di Carlo Calenda e del Terzo Polo. I dem a lui probabilmente avrebbero preferito un candidato gradito al Movimento 5 Stelle, per continuare nell’esperimento del “campo largo” con il Lazio officina della giunta in condominio Pd-M5S, un tentativo fallito di matrimonio. La partita domani e lunedì si gioca anche su questo.
Un centrodestra coeso intorno a Francesco Rocca, avvocato ex presidente della Croce Rossa Internazionale, che vede vicina e possibile la conquista della Regione, e il centrosinistra che corre contro il Movimento 5 Stelle e prova a vincere, come accadde nel 2018. Questo turno elettorale offre un panorama diverso tra il Lazio e la Lombardia entrambe al voto. Nella prima regione Pd e 5 Stelle vanno separati con il Terzo Polo che appoggia D’Amato, in Lombardia invece Pd e M5S si presentano insieme, e il Terzo Polo va in solitaria con Letizia Moratti.
L’avvocato Conte da martedì tirerà le sue somme e, con lui, lo faranno Calenda e Renzi, mentre il Pd, col pensiero al nuovo segretario e le correnti che animano e agitano il partito, farà i conti col risultato delle urne. D’Amato è speranzoso e, ad ogni appuntamento elettorale che in questo periodo ha affrontato, ha caricato i suoi nel segno del “vincerò, perché io vincerò e vinceremo, proprio come accadde nel 2018 anche senza i 5 Stelle”. Dal canto suo la candidata M5s Donatella Bianchi sono settimane che difende l’addio al campo largo accusando il Pd di aver tradito l’anima ambientalista della sinistra con il termovalorizzatore di Roma, poco importa che si tratti di un’opera che rientra nei poteri di Roberto Gualtieri non in veste di sindaco ma di commissario straordinario di governo.
Intanto Francesco Rocca guarda al 14 febbraio, al suo possibile “San Valentino con la Regione”. E’ sicuro che potrà esser lui il nuovo presidente della Regione che oggi, dopo dieci anni di governo del centrosinistra, definisce “sorda alle voci dei territori, ferma e immobile, senza una visione di futuro”, non a caso il suo mantra è “Direzione futuro”.