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Autore: Redazione StudioNews

Startup, DoctorApp raccoglie mezzo milione in crowdfunding

Startup, DoctorApp raccoglie mezzo milione in crowdfundingRoma, 18 nov. (askanews) – DoctorApp, la PMI nata nel 2018 come app per la prenotazione di visite mediche, annuncia la chiusura della sua seconda campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, superando il traguardo massimo prefissato di 500.000 euro. Il successo della raccolta conferma la fiducia degli investitori nel team guidato dal CEO e fondatore Alessandro Giraudo.


Era partita benissimo questa campagna, con oltre 150.000 euro raccolti già a poche ore dal lancio ed è finita ancora meglio. Il successo è stato confermato dall’adesione sia da parte di nuovi investitori che di coloro che avevano partecipato al primo round, avvenuto nel 2021. Ricordiamo che DoctorApp aveva già raccolto 350.000 euro durante la prima campagna di crowdfunding, seguiti da altri 600.000 euro di finanziamento, di cui 400.000 euro provenienti dal Fondo Apollion. “Siamo entusiasti del supporto ricevuto, soprattutto da chi ha deciso di investire nuovamente in DoctorApp. In realtà le richieste di investimento sono state superiori a 500mila euro raccolti, ma abbiamo dovuto chiudere la campagna al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Questa grande iniezione di fiducia rafforza la determinazione nel proseguire il nostro percorso di crescita”, ha commentato Alessandro Giraudo, CEO e fondatore.


Fra i nuovi soci anche Weconstudio, storico partner tecnologico di DoctorApp che ha deciso di sostenere ulteriormente il progetto con un investimento di 50mila euro. Dal 2023, DoctorApp ha ampliato il proprio target, includendo anche medici specialisti, e oggi si posiziona come una delle realtà più innovative nel settore della sanità digitale. Come risposta all’evoluzione del mercato e ai cambiamenti nelle abitudini dei pazienti, la piattaforma si è evoluta non smettendo mai di crescere. Oggi DoctorApp non è solo un punto di riferimento per la gestione delle prenotazioni mediche, ma grazie agli oltre 400mila utenti attivi, la PMI di Cuneo è diventata anche un vero e proprio marketplace di servizi che sta aprendo nuove, interessanti linee di business. “Questa seconda campagna conferma la solidità del progetto e la capacità del team di rispondere alle esigenze del mercato. Il nostro obiettivo è continuare a sostenere DoctorApp nel suo percorso di crescita, portando innovazione e valore aggiunto al settore della sanità”, ha commentato Marco Rizzelli, General Manager di Seed Money e membro del consiglio di amministrazione di DoctorApp.

Social Football Summit, all’Olimpico incontro sulla football industry

Social Football Summit, all’Olimpico incontro sulla football industryRoma, 18 nov. (askanews) – Si terrà mercoledì 20 novembre, alle ore 11.00, presso lo spazio espositivo della Regione Lazio allo Stadio Olimpico, un incontro dedicato alla football industry, nell’ambito della settima edizione del Social Football Summit.


Con il titolo “Sport e Regione Lazio: verso una nuova normativa. Le sinergie future”, l’evento sarà l’occasione per illustrare per la prima volta, a pochi giorni dal passaggio in Giunta, i contenuti e le finalità del nuovo quadro normativo del Lazio. Un momento cruciale per discutere il percorso che porterà la Regione a dotarsi di una nuova legge sullo sport, colmando un vuoto che dura da ben 22 anni. L’incontro vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma, e dell’Assessore regionale Elena Palazzo. A moderare il dibattito sarà Marco Lollobrigida, giornalista di Rai Sport.


Il Social Football Summit si conferma anche quest’anno come evento catalizzatore di innovazione e sviluppo per il calcio, ponendosi come piattaforma di incontro per istituzioni, professionisti, club e aziende che lavorano per il futuro della football industry. In questo contesto, il tema delle politiche sportive e della normativa regionale assume una rilevanza strategica, delineando nuove opportunità di crescita per lo sport, dentro e fuori il mondo del calcio. La proposta della nuova normativa intende ridefinire il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale, sviluppo economico e benessere, in sinergia con le realtà sportive del territorio. Dopo oltre due decenni senza un quadro normativo aggiornato, la Regione Lazio si appresta a compiere un passo decisivo per sostenere e innovare il settore sportivo, promuovendo politiche al servizio di cittadini, associazioni e operatori del comparto.

Bce, Lane: avesse avuto “sfera cristallo” avrebbe alzato tassi prima

Bce, Lane: avesse avuto “sfera cristallo” avrebbe alzato tassi primaRoma, 18 nov. (askanews) – Col senno di poi, per così dire, “se la Bce avesse saputo a fine 2021 l’esatta natura degli shock inflazionistici che stavano per abbattersi sull’economia dell’area euro, avrebbe dovuto alzare i tassi più anticipatamente e in maniera più energica. Lo ha riconosciuto il capo economista della Bce, Philip Lane nel suo intervento alla prima giornata della conferenza su inflazione e aspettative di inflazione organizzata a Roma dalla Banca d’Italia assieme al Suerf.


Lane ha però aggiunto che se così avesse fatto, l’inflazione avrebbe media nell’area raggiunto un picco “attorno all’8% invece che quello del 10% osservato nel quarto trimestre del 2022. Ma questa stretta avrebbe implicato pesanti costi economici, con la crescita trimestrale di 1 o 2 punti percentuali più bassa”. Non è la prima volta che Lane passa in rassegna la risposta di politica monetaria adottata dalla Bce in questa situazione. E fondamentalmente imputa gli errori su tempi e portata della stretta ai modelli previsionali e alle conoscenze disponibili.


Senza sapere in anticipo quello che effettivamente sarebbe successo in futuro “l’analisi basata su modelli indica che la linea monetaria è stata impostata in una maniera complessivamente appropriata durante 2021 e 2022 – ha sostenuto – date le informazioni disponibili in tempo reale ai decisori. Sebbene alcune considerazioni sui rischi avrebbero potuto essere fatte più in anticipo rispetto al ciclo restrittivo, altre considerazioni, sempre sui rischi, facevano propendere per la direzione opposta”, inclusa l’incertezza associata con la guerra in Ucraina.

Ciclovia Ostiglia-Treviso, 3,2 mln per la tratta lombarda

Ciclovia Ostiglia-Treviso, 3,2 mln per la tratta lombardaMilano, 18 nov. (askanews) – Uno stanziamento di oltre 3,2 milioni di euro per realizzare il primo lotto funzionale della ciclovia Ostiglia-Treviso, relativo al percorso ciclabile ‘Green tour’. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale della Lombardia su proposta dell’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, di concerto con gli assessori Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche) e Barbara Mazzali (Turismo, Moda e Marketing territoriale) contenente lo schema di accordo tra Regione Lombardia e Comune di Ostiglia/Mn.


La cifra di 1.525.619 euro era già stata impegnata il 19 novembre 2021 a seguito della sottoscrizione dell’accordo per la realizzazione della tratta 2. La delibera odierna integra la somma di 1,7 milioni di euro suddivisi in 3 annualità: 900.000 euro nel 2024, 250.000 nel 2025 e 550.000 nel 2026. La delibera è finalizzata a dare attuazione al lotto funzionale lombardo, composto da Tratta 1 – dalla stazione ferroviaria di Ostiglia al ponte sul fiume Po – e Tratta 2 – dalla stazione ferroviaria di Ostiglia al confine con il Veneto (quest’ultima tratta comprensiva di una variante progettuale per la messa in sicurezza dell’attraversamento sulla S.P. n. 482). Il tracciato del percorso ciclabile Ostiglia-Treviso, di lunghezza complessiva pari a 164 km, interessa il sedime dell’ex linea ferroviaria Ostiglia-Treviso e mette in collegamento i sistemi ciclabili di Regione Lombardia e Regione Veneto con gli itinerari di valenza nazionale. Il tratto lombardo del percorso, oggetto del presente provvedimento, ricade esclusivamente sul territorio del Comune di Ostiglia e rappresenta la connessione alla Ciclovia Turistica Nazionale ‘Vento’ (Venezia – Torino).

”Donne in Sardegna”, retrospettiva sul contributo femminile nell’Isola

”Donne in Sardegna”, retrospettiva sul contributo femminile nell’IsolaRoma, 18 nov. (askanews) – Dal 30 novembre al 31 dicembre 2024, il Palazzo Depperu di Luras (Sassari), ospiterà la retrospettiva “Donne di Sardegna”, un’esposizione che intende celebrare e valorizzare il ruolo delle donne sarde che, dall’antichità fino ai giorni nostri, hanno contribuito in maniera determinante alla crescita delle arti, della scienza, della letteratura, della politica e degli usi e costumi.


Organizzata dall’Associazione culturale Il Leone e le Cornucopie in collaborazione con la Pro Loco di Luras, con il contributo dell’assessorato alla Cultura della Regione Sardegna e il patrocinio del Comune di Luras, l’esposizione propone un percorso ricco e suggestivo che permette di riscoprire conquiste e successi ottenuti da figure femminili che hanno segnato la storia dell’isola. Tra le personalità di cui saranno approfonditi i ritratti, spiccano Eleonora d’Arborea (Giudicessa d’Arborea, 1347-1403), la scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, Adelasia Cocco, prima donna medico in Italia, Maria Lai, celebre tessitrice, la soprano Maria Carta, Emanuela Loi, poliziotta della scorta di Paolo Borsellino, e Michela Murgia, scrittrice e vincitrice del Premio Campiello, tra molte altre.


Tiziana Biscu, presidente dell’Associazione organizzatrice dell’iniziativa, sottolinea: “In un periodo nel quale è purtroppo ancora forte e presente il tema della violenza di genere e della discriminazione nei confronti delle donne che si verifica in tanti ambiti, non solo lavorativi, ci sembra che la retrospettiva che atrraversa i secoli ed evidenzia alcune donne di alto valore, possa essere da esempio per chi ancora oggi non riconosce il valore aggiunto che in ogni epoca hanno conferito alla società e, anzi, in qualche caso tende a deprimerlo e umiliarlo”. Mauro Azzena, sindaco di Luras afferma: “Questa importante iniziativa culturale e artistica che ci onoriamo di ospitare a Luras, ci permette di valorizzare 11 donne storiche che hanno reso grande la nostra terra..Da Eleonora d’Arborea a Michela Murgia, ognuna di queste figure femminili affiancherà il nostro paese nell’ambizioso compito di diffondere un messaggio che racchiude l’essenza della mostra: il prezioso valore della donna nella società.”


D’accordo anche Maria Giuseppina Tamponi, assessore al Turismo che ha sostenuto con convinzione questo progetto: “L’immagine della donna angelo del focolare è sicuramente quella più comune sino ai primi anni del ‘900 ma in questa retrospettiva, organizzata per la prima volta in Sardegna, abbiamo colto, in particolare, l’esistenza di figure femminili che con il loro impegno in vari ambiti della società, hanno contribuito all’emancipazione di noi donne e ci stanno permettendo di superare, ancora ai nostri tempi, tanti ostacoli verso la parità di genere”. Il direttore artistico del progetto, Fabio Alescio, spiega: “Per creare questa retrospettiva, unica nel suo genere, ci siamo avvalsi di un gruppo di studio diretto dalla presidente dell’associazione Tiziana Biscu che si è occupato per mesi della ricerca documentale e della ricostruzione dei filmati originali presenti nell’archivio dell’Istituto Luce. Sarà possibile visionare integralmente tutti i i documentari nella sala mutimediale allestita all’interno del Palazzo Depperu.


La mostra sarà preceduta, il 30 novembre alle ore 12.00 presso la Sala Polivalente di Luras, dalla cerimonia di premiazione di alcune personalità femminili contemporanee che si sono distinte in vari ambiti e originarie della Sardegna, rendendo così omaggio al loro valore e al contributo attuale alla società. In tale ambito l’attore Sebastiano Somma leggerà alcuni brani tratti da opere di Grazia Deledda e Michela Murgia. I premi sono stati disegnati dalla ceramista Arianna Leoni, artista di Luras.

Auto elettriche, a settembre +8% rispetto al 2023

Auto elettriche, a settembre +8% rispetto al 2023Roma, 18 nov. (askanews) – La crescita del mercato globale delle auto elettriche non è destinata a fermarsi e, anzi, accelererà ancora di più con l’abbassarsi dei costi delle batterie e i conseguenti prezzi più attrattivi per i consumatori. Negli Stati Uniti, ad esempio, le principali case automobilistiche hanno ridotto il costo dei loro modelli principali di oltre 10mila dollari rispetto al 2022, le case cinesi di circa 1.600 dollari, mentre quelle europee prevedono di lanciare sette nuovi modelli nel 2025 con un prezzo inferiore a 28mila dollari.


Il World Energy Outlook 2024 dell’International Energy Agency (Iea), traccia anche una panoramica del settore della mobilità elettrica nei primi nove mesi dell’anno in corso. Da gennaio a giugno 2024 sono state vendute oltre 7 milioni di auto elettriche, con un aumento di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Cina rappresenta quasi l’80% di questo aumento, con vendite passate da oltre 3 milioni di unità nella prima metà del 2023 a oltre 4 milioni nella prima metà del 2024. Anche escludendo il grande paese asiatico, l’aumento percentuale complessivo delle vendite in altre parti del mondo è superiore al 10%. Le vendite nell’Unione europea sono rimaste invariate, con un calo in Germania che ha compensato un aumento medio del 3%, il Regno Unito ha registrato un aumento del 15% e gli Stati Uniti un incremento di quasi il 10%. In questo scenario, all’indomani del risultato delle elezioni americane, si apre un grande quesito relativamente alla tanto discussa quanto auspicata e necessaria transizione elettrica. Prevarranno le convinzioni non esattamente “decarboniste” del neopresidente Donald Trump o gli interessi del suo principale sostenitore, ispiratore, amico Elon Mask proprietario, tra le altre, di Tesla? Se è chiaro che i destini di un tema così delicato non si giocheranno durante una partita a golf tra i due, è altrettanto vero che l’influenza esercitata dai due Tycoon risulterà sicuramente decisiva.


I numeri dell’elettrico in Italia Nel frattempo, in Italia, il numero di infrastrutture di ricarica per auto elettriche sta crescendo. Le colonnine elettriche ad uso pubblico installate sono 60.339, secondo gli ultimi dati diffusi da Motus-E (aggiornati al 30 settembre 2024), in aumento di 13.111 unità negli ultimi 12 mesi. Anche in autostrada si inizia a correre con 1.057 unità installate, di cui l’86% di tipo veloce, in corrente continua. Non si può dire, dunque, che nel nostro Paese i punti di ricarica siano insufficienti: certo, c’è ancora strada da fare, ma forse è un approccio innovativo alla mobilità ciò che davvero manca


“Per promuovere un cambio di passo è necessario che le aziende del settore percorrano ogni direzione possibile, sostenendo con approcci e strumenti diversi una svolta verso l’elettrico – dichiara Claudio Piazza AD di On Charge – in tal senso la nostra azienda è stata una delle prime realtà italiane a comprendere che il cambiamento deve essere concepito a tutto tondo, investendo dapprima nelle infrastrutture di ricarica, partendo dalla Capitale per allargarsi con forza e capillarità al resto del Paese, e che l’obiettivo finale comprende un’ampia serie di pratiche e azioni finalizzate a favorire, negli Italiani, il passaggio ad una nuova cultura della mobilità” In concreto, On Charge ha intrapreso numerose azioni virtuose: ad oggi può vantare oltre 4.250 concessioni in trattativa per l’installazione di punti di ricarica, 2.216 acquisiti e contrattualizzati, e 1.138 punti posizionati sul territorio, l’azienda è presente in 200 Comuni, con un record di posizionamento nel Lazio e in Veneto. I numeri stanno dando ragione ad On Charge, visto che da gennaio 2023 ha avuto una crescita media mensile di circa il 9%, mentre negli ultimi cinque mesi è stato raggiunto un aumento medio dell’erogato del 22%. Non finisce qui, però, perché parallelamente l’azienda romana ha sviluppato una serie di soluzioni che riguardano l’intero mondo della mobilità sostenibile.


Nel settore dell’e-mobility, On Charge ha stretto accordi sia con la pubblica amministrazione che con i privati, offrendo l’installazione di soluzioni per la ricarica, dalla progettazione alla fornitura, agli allacci, fino alla completa operatività del servizio di Wallbox per ogni necessità di potenza. Con un importante sforzo tecnologico si è resa interoperabile con oltre 60 Mobility Service, tra i quali spiccano i più importanti player del mercato, aumentando esponenzialmente le possibilità di scelta dell’utenza. Ha realizzato un progetto pilota per un corporate sharing con auto elettriche, e-bike e ciclostazioni automatizzate per il rilascio e la ricarica di biciclette. On Charge ha poi realizzato il primo progetto pilota di Vehicle sharing Condominiali ERP, a tariffa agevolata, dedicati ad assegnatari di alloggi di edilizia popolare. In Calabria, a Vibo Valentia, ha organizzato uno sharing con bici elettriche e ciclostazioni automatizzate per rilascio e la ricarica di biciclette. In Sicilia è stato poi attivato un sistema che, oltre al noleggio di veicoli con app dedicata, prevede la fornitura di navette elettriche completamente integrate nel sistema di sharing: grazie dunque alla collaborazione con alcune municipalità, vengono forniti alla popolazione minibus elettrici dedicati ai servizi sociali, al trasporto di anziani e soggetti fragili, oltre che a scopo turistico, per un servizio di valore, rigorosamente ad impatto zero. Tra le attività più recenti, la collaborazione con Collalto Sabino (RI) e Acquafondata (FR) per supportare la ricarica dei nuovi scuolabus elettrici. Grazie a una convenzione siglata con i due piccoli comuni laziali, gli scuolabus possono usufruire delle colonnine di ricarica di On Charge già presenti sul territorio, chiudendo così il cerchio della sostenibilità con un’iniziativa concreta e tangibile che coinvolge ed educa anche i più piccoli. Per rendere più capillari le strutture di ricarica sul territorio, infine, On Charge ha stretto una partnership con l’associazione “I Borghi più belli d’Italia” – oltre 300 nel nostro Paese -, per portare in questi comuni la sharing mobility: sono quindi stati installati 192 punti di ricarica in circa 90 Borghi, con l’obiettivo di rifornire i veicoli elettrici per incentivare sia lo smart working che la cultura dello slow tourism. On Charge si fa dunque promotrice di una rete integrata di interventi e servizi, che mira allo sviluppo sostenibile e al concreto supporto logistico degli utenti, nella vita di tutti i giorni e in base ad ogni esigenza. Lo scopo è quello di promuovere una nuova cultura della mobilità, agevolando gli spostamenti e riducendone l’impatto sull’ambiente. Un progetto ambizioso ma assolutamente possibile, da realizzare pensando l’elettrico come un unico, grande sistema interconnesso, composto da soluzioni integrate capaci di aprire la strada ad un futuro equo, sostenibile, migliore.

Tv, Trincia: la docuserie su Rigopiano è storia di famiglie spezzate

Tv, Trincia: la docuserie su Rigopiano è storia di famiglie spezzateRoma, 18 nov. (askanews) – La storia di 40 famiglie “spezzate”, i video girati dagli ospiti prima della tragedia, l’angoscia, i soccorsi, il dolore di chi resta e i molti interrogativi che ancora restano aperti. Dopo il successo del podcast dal titolo omonimo, il 20, 21 e 22 novembre arriva la docuserie Sky Original “E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano – La serie”, in 5 episodi (i primi due il 20) in esclusiva su Sky TG24, Sky Documentaries e Sky Crime, in streaming su NOW.


Sullo schermo si rivive la tragedia della valanga che il 18 gennaio 2017 travolse l’Hotel Rigopiano, in Abruzzo, provocando 29 morti; il prima, con l’atmosfera di festa, il racconto degli ospiti che avevano scelto di concedersi una vacanza, nonostante le difficoltà meteo per raggiungere la struttura, poi gli attimi della valanga e il dopo, le disperate ricerche di aiuto, i soccorsi, il dolore di parenti e sopravvissuti e soprattutto il ricordo. La serie, ideata da Paolo Negro, che ne cura anche la regia, Pablo Trincia e Debora Campanella, è stata presentata a Pescara davanti a diversi familiari delle vittime e sopravvissuti, a pochi giorni dall’udienza, fissata per il 27 novembre, davanti ai giudici della Corte Suprema di Roma, per discutere del ricorso sulla sentenza di secondo grado che ha portato a 22 assoluzioni e 8 condanne. “Puntavamo molto sul fatto di raccontare questa storia dal punto di vista umano, è una storia di famiglie e di legami spezzati, abbiamo pensato che in quell’hotel ci potesse essere chiunque di noi – ha spiegato Pablo Trincia – è una storia di esseri umani, di tante famiglie che erano andate lì per svagarsi e rilassarsi, il loro dramma doveva arrivare a tutti”.


“La richiesta di realizzarla ci è arrivata dal pubblico – ha detto ancora – molte persone mi hanno scritto, anche non abruzzesi, volevano sapere di più di Rigopiano e di questa storia, volevano il racconto, c’era questa esigenza, e allora ho pensato di andare a capire perché questa storia era così richiesta”. La cosa più difficile, ha raccontato Trincia, è stata “affrontare così tante storie, tanti dolori, ognuna era diversa, ogni volta entrare in una famiglia e farsi raccontare il loro dramma e la loro perdita è stato emotivamente difficile”. Tra materiale d’archivio dei soccorsi, interviste ai familiari e ai sopravvissuti, immagini dell’albergo devastato, oggi, ci sono molti video girati dagli ospiti, che sono stati riproiettati sulle pareti di quel che resta dell’Hotel Rigopiano.


Il regista Paolo Negro ha spiegato: “Guardando i video mi sono accorto che chi fa i selfie guarda e parla in macchina allo spettatore, è una cosa banale ma se sono di persone che non ci sono più, è una cosa che turba profondamente; ho pensato che quelle immagini sono come fantasmi, persone che tornano nei luoghi a ripetere le stesse cose, come a chiedere giustizia, mi è sembrato utile e necessario proiettarli lì, nell’ultimo luogo che hanno abitato, anche per il loro bisogno di giustizia”. A quasi otto anni dalla valanga, la serie fa interrogare sulle eventuali responsabilità non ancora chiarite, ponendo l’accento su una Regione paralizzata dalla neve, isolata, e sulle richieste d’aiuto inascoltate. “A Rigopiano c’era stato un precedente importante un anno e mezzo prima – ha detto ancora Trincia – ma nulla è stato fatto”.

Fondo per la Repubblica Digitale e DAP: pubblicato bando per i detenuti

Fondo per la Repubblica Digitale e DAP: pubblicato bando per i detenutiRoma, 18 nov. (askanews) – Sostenere progetti per il reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale, per contrastare il fenomeno della recidiva. Questo l’obiettivo di “Fuoriclasse”, il nuovo bando promosso e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il bando prevede un totale di 5 milioni di euro.


Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal CNEL insieme al Ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023, è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere. Per Martina Lascialfari, Direttrice Generale del Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale: “Con “Fuoriclasse” il Fondo prosegue nel suo impegno a sostenere iniziative su scala nazionale mirate a favorire l’inclusione digitale e il riscatto sociale delle fasce di popolazione più vulnerabili. Grazie alla collaborazione con il CNEL e il DAP, ci dedicheremo a potenziare le competenze digitali delle persone detenute, facilitando il loro reinserimento sociale e lavorativo: perseguire questo obiettivo deve essere al centro delle policy di uno Stato di diritto. Invitiamo quindi enti pubblici e soggetti privati non profit a presentare proposte progettuali per promuovere azioni formative e di orientamento digitale sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari”.


Per Renato Brunetta, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro: “La formazione digitale è un elemento chiave nei processi di inclusione socio-lavorativa dei detenuti. Non solo in quanto ambito particolarmente ricco di opportunità occupazionali, ma anche perché può fungere da volano per una maggiore informatizzazione degli istituti penitenziari, contribuendo in modo rilevante a gettare un ponte tra carcere e società civile. Sono temi su cui il CNEL ha posto una grande attenzione, avviando d’intesa con il Ministero della Giustizia e il DAP un programma specifico di attività. In questo contesto si inserisce anche la proficua collaborazione con ACRI, coinvolta nel Fondo Repubblica Digitale in un ottimo esempio di partnership tra pubblico e privato”. Per Giovanni Russo, capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: “I beneficiari diretti delle attività progettuali saranno detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni, in carico agli istituti penitenziari o agli uffici di esecuzione penale esterna. Con il Fondo abbiamo la possibilità di individuare buone pratiche utili all’orientamento delle politiche pubbliche”.


FUORICLASSE. Il bando “Fuoriclasse” intende sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva. I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna. ll Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 5 milioni di euro. Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il Soggetto responsabile dovrà essere un soggetto privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro. Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro. C’è tempo fino al 7 febbraio per partecipare al bando attraverso la piattaforma Re@dy. COS’È IL FONDO. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC. Il Fondo è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali è riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta. Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha pubblicato i sette bandi. Ad oggi sono stati selezionati e sostenuti 108 progetti di formazione gratuiti che forniscono competenze digitali professionalizzanti, a NEET, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione e studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti – in termini di competenze acquisite e di posti di lavoro creati – affinché le iniziative più efficaci possano essere offerte al Governo, per immaginare future politiche nazionali.

Pnrr, via libera dal Consiglio Ue al piano italiano modificato

Pnrr, via libera dal Consiglio Ue al piano italiano modificatoBruxelles, 18 nov. (askanews) – Il Consiglio Ue ha dato oggi il suo via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)modificato dell’Italia. La valutazione positiva del Consiglio parte dall’analisi positiva della Commissione europea, secondo cui “le modifiche mirate presentate dall’Italia non incidono sulla pertinenza, l’efficacia, l’efficienza e la coerenza” del suo Pnrr.


l’Italia aveva presentato le modifiche mirate al suo Piano nazionale il 10 ottobre 2024. Il Piano vale 194,4 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per finanziare le riforme e gli investimenti indicati, da attuare entro la fine del 2026. Il Pnrr inziale dell’Italia aveva ricevuto il via libera per la prima volta dal Consiglio Ue il 13 luglio 2024, e da allora è stato modificato tre volte, in particolare per aggiungere un nuovo capitolo “RepowerEU” nel 2023.

Peter Pan, da 30 anni la “Casa di Roma” ospita bimbi malati di tumore

Peter Pan, da 30 anni la “Casa di Roma” ospita bimbi malati di tumoreRoma, 18 nov. (askanews) – Un ventenne su 800 si stima sia oggi un sopravvissuto al cancro infantile. È il risultato dei progressi degli ultimi decenni nel campo dell’oncologia pediatrica. I tassi di guarigione per i tumori infantili sono, infatti, arrivati all’80%, mentre erano al 30% negli anni Sessanta. È il messaggio di speranza, ma anche l’impegno per il futuro, perché c’è ancora tanto da fare, che lancia, in occasione delle celebrazioni per i suoi 30 anni, Peter Pan ODV, organizzazione che supporta e accoglie le famiglie che portano i propri figli, bambini e adolescenti, a curarsi negli ospedali romani.


Le celebrazioni si sono svolte in Campidoglio a Roma con l’evento “Peter Pan, da 30 anni la Casa di Roma”, al quale è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica, e che ha visto la partecipazione di Concetta Quintarelli dell’Ospedale Bambino Gesù, Angela Mastronuzzi (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica), Francesco De Lorenzo (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), Paolo Viti (Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica) e la presenza di Tiziano Onesti, Presidente Ospedale Bambino Gesù, e Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. In occasione della giornata sono state esposte 12 tele: “ritratti in parole” delle fondatrici, delle famiglie che, ieri e oggi, hanno vissuto le case di Peter Pan, dei volontari e dello staff, per raccontare attraverso le loro storie questi 30 anni di accoglienza e supporto per i bambini malati di cancro e per le loro famiglie. I 12 ritratti sono tratti dal libro istituzionale “La Casa di Roma”, distribuito da Peter Pan ODV in occasione dell’evento.


“‘La Casa di Roma’ è il nome che i nostri piccoli ospiti, provenienti da tutta Italia, danno alle nostre case – spiega Roberto Mainiero, presidente di Peter Pan ODV – Ogni volta che lo sentiamo ci si scalda il cuore e sappiamo che questi 30 anni hanno dato i loro frutti. Significa che i bambini qui trovano un rifugio sicuro, dove riescono a sentirsi a casa, anche se la loro è lontana. È per loro che l’associazione esiste ed è per loro che ci impegneremo, nei prossimi 30 anni, per essere sempre più vicini alle famiglie, ampliando e migliorando i servizi di sostegno e accoglienza dedicati a loro”. “Ospitare in Campidoglio l’associazione Peter Pan è un motivo di orgoglio per me e per tutto il Comune di Roma – commenta Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale – siamo davvero felici di accogliere questa grande famiglia nella casa dei romani. Peter Pan ODV, con cui abbiamo collaborato per alcuni progetti sportivi, è un vanto per questa città, è un punto di riferimento prezioso in una società dove spesso prevale l’io sul noi. Ci tengo a ringraziare tutti i volontari che in questi 30 anni hanno collaborato e aiutato centinaia di famiglie e bambini in difficoltà”.


L’anniversario di Peter Pan ODV è un’occasione per ripercorrere le tappe di questi 30 anni di impegno e solidarietà, ma soprattutto per fare il punto sui traguardi raggiunti nel campo della ricerca e delle terapie onco-ematologiche pediatriche e sulle sfide che ancora restano da affrontare, attraverso le voci di medici e ricercatori ma anche di genitori e volontari. “Nel caso delle cure oncologiche pediatriche è importante ascoltare tutti i soggetti coinvolti nel percorso di cura – spiega Renato Fanelli, oncologo e membro del Comitato Etico di Peter Pan ODV, aggiungendo – il potere dell’alleanza terapeutica è fondamentale per garantire la riuscita delle cure e per migliorare la qualità di vita del bambino e dell’intera famiglia, nel momento in cui si trovano ad affrontare la sfida più grande che ci sia. Mentre la ricerca progredisce e trova terapie sempre più efficaci, a partire da immunoterapia e terapie geniche che permettono approcci più mirati e minori effetti collaterali, è importante occuparsi anche dell’ascolto e del supporto psicologico ed emotivo per i bambini e le famiglie”.


Ogni anno, In Italia, si ammalano 1.400 bambini, in media più di 3 al giorno. È pensando a loro e alle loro famiglie che 30 anni fa è nata Peter Pan ODV, portando conforto e assistenza direttamente in ospedale. Dal 2000, con l’apertura della prima casa, il servizio di ospitalità e supporto a 360° gradi diventa l’anima dell’organizzazione. Da allora Peter Pan ha accolto oltre 900 famiglie, offrendo 388.000 giornate di accoglienza, di cui 59.000 dedicate direttamente a bambini e ragazzi. Una storia di solidarietà che attraversa tutta l’Italia, ma va anche oltre: l’80% delle famiglie accolte in questi 30 anni è arrivato da 18 regioni italiane, in prevalenza da Calabria, Campania e Puglia, mentre il 20% da 38 paesi in tutto il mondo. Tutto questo è stato possibile solo grazie alle 480.000 ore e alle infinite energie donate dai 1.380 volontari che, in questi 30 anni, hanno dato vita a Peter Pan.