“Cerca il tuo orizzonte per la gioia” il nuovo libro di papa FrancescoRoma, 18 feb. (askanews) – “In questo scenario drammatico, guardare gli orizzonti della vita, significa guardare alla speranza. E anche guardare la tua storia sapendo che hai un’origine e che non finisce con te, non è finita con tuo nonno, non finirà con la quarta generazione che verrà dopo”. Questa prospettiva “dà il coraggio di camminare sempre”. Ma attenzione, avverte Papa Francesco, a non cadere nella “psicologia dello struzzo”, cioè che “davanti a qualsiasi cosa mette la testa nella terra”. E attenzione pure a guardare solo il proprio ombelico: “La gente che soltanto guarda sé stessa fa il contrario del cercare l’orizzonte. L’orizzonte ti fa guardare tutto”. Questa, afferma il Pontefice, è “la base della virtù della speranza”. Come dicevano alcuni padri della Chiesa che prefiguravano la speranza come “un’ancora”: “Che tu sei nel mare o nel fiume e butti l’ancora per essere sicuro e ti aggrappi alla corda. La speranza, tu la butti nell’eternità, l’ancora, e vai aggrappato; ma se tu non guardi all’orizzonte, non puoi più, mai potresti buttare un’ancora, no?”. “In questo tempo è difficile”, sottolinea Papa Francesco, dunque “c’è il Signore c’è la speranza. È difficile e brutto, c’è tanta sofferenza, tanta, ma anche c’è la corda e l’ancora. È il mistero del dolore e della speranza”. Ecco le parole dalle quali ha preso il titolo il nuovo libro di Papa Francesco scritto con don Davide, dal 21 febbraio in libreria: “Cerca il tuo orizzonte. Rialzarsi e ripartire oggi” edito da Piemme in collaborazione con LEV.
Papa: bambini hanno dimenticato come ridere. Abbiamo tolto loro sorrisoRoma, 18 feb. (askanews) – “Stiamo vivendo un tempo dove il business più grande è la vendita delle armi, la fabbrica delle armi. Se per un anno non si fabbricassero armi, finirebbe la fame nel mondo”. L’invito a immedesimarsi nelle sofferenze degli altri, non avendo “paura di toccare la carne del fratello”, e non aggrapparsi ai fallimenti della vita ma all’”ancora” della speranza: cosi Papa Francesco esorta nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata a don Davide Banzato per il programma “I Viaggi del Cuore”, in onda su Canale 5 che domenica 19 febbraio andrà in replica sempre alle 8:45. Il Papa si commuove nuovamente, come accadde l’8 dicembre scoppiando in pianto davanti al Mondo, parlando della guerra e delle tante dimenticate guerre nel Mondo, pensando ai più deboli, ai più fragili: “I bambini si sono dimenticati come ridere. Sono andato a trovare i bambini che erano all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ho incontrato bambini ucraini che erano tutti feriti, nessuno di loro aveva un sorriso”. E incalza: “Togliere il sorriso a un bambino significa una tragedia!”. E questa tragedia della guerra, che calpesta la dignità dell’uomo, è trattata in modo preciso dal Papa insieme alla pandemia che ha portato alla crisi economica e finanziaria e che peserà su molte famiglie sempre di più e che ci chiama a prendere coscienza che da soli non possiamo farcela, dobbiamo decidere di cambiare. don Davide nelle 10 domande a 10 anni dal pontificato di Papa Francesco, oltre a ripercorrere la storia di vita di Papa Bergoglio dall’infanzia, agli anni in Argentina come arcivescovo e al questo decennio come successore di Pietro, chiede “cosa possiamo fare tutti noi” e il Papa consiglia di partire là dove viviamo “da piccoli gesti” e di “camminare insieme”. Questi alcuni suggerimenti che usciranno arricchiti in un testo rivisitato dell’intervista integrale al Papa in dialogo con don Banzato, insieme ad aneddoti personali e ad altri temi di attualità come il tema della pedofilia, degli abusi, di situazioni legate al Vaticano e ai documenti del Papa, nel testo preordinatile e disponibile in libreria dal 21 febbraio “Cerca il tuo orizzonte. Rialzarsi e ripartire oggi” edito da Piemme in collaborazione con LEV.
Montaruli si dimette dal Governo:”scelta a difesa Istituzioni”Roma, 18 feb. (askanews) – “Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza. Se ciò non avvenisse sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla ‘protesta più forte’ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa”. Lo scrive la sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli.
Lombardia, Trenitalia: sciopero personale mobile direzioni business Av e IcMilano, 18 feb. (askanews) – Le segreterie regionali Lombardia dei sindacati Filt-Fit-Uilt-Ugl-Fast-Orsa hanno proclamato uno sciopero del personale mobile delle direzioni business AV e IC, di Trenitalia dalle 9 alle 17 di lunedì 20 febbraio 2023. E’ quanto comunica in una nota Trenitalia. Lo sciopero, avverte la nota, può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Maggiori informazioni sui servizi garantiti in caso di sciopero sono disponibili sui canali digitali di Trenitalia.
Mondiali sci, Shiffrin beffa: battuta dalla canadese St-GermainRoma, 18 feb. (askanews) – Incredibile nello slalom femminile dei Mondiali di Meribel. Mikaela Shiffrin battuta a sorpresa dalla canadese Laurence St-Germain, mai sul podio in Coppa del mondo e scesa con il pettorale n°18, che chiude in 1.43.15 e rifila 57 centesimi al fenomeno americano. In testa al termine della prima manche la Shiffrin ha visto sfumare il quinto oro in slalom e l’ottavo della carriera ai Mondiali, dove però centra la medaglia n°14, la seconda a Meribel. Podio completato dalla tedesca Lena Duerr. Lara Della Mea è 8^ a +1.19 e capace di rimontare ben 18 posizioni nella seconda manche. Più staccate Marta Rossetti, Beatrice Sola e Anita Gulli. Domani si chiude con lo slalom maschile
Autonomia, Fugatti: Regioni e Province speciali sono un modelloTrento, 18 feb. (askanews) – “Le Province Autonome e le regioni Speciali rimangono un modello” di amministrazione anche nella prospettiva della riforma delle autonomie. Lo ha detto Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento al confronto sul tema dell’autonomia a Borghetto. L’autonomia differenziata riguarda ‘poco’ le autonomie speciali, però le Speciali e le Province Autonome stanno mettendo a punto una loro Carta dell’Autonomia “per dare delle direttive di autogoverno”, ha precisato Fugatti. “Credo siano anche maturi i tempi per costituire un Centro Studi sull’Autonomia, portando a compimento un percorso avviato in precedenza per concretizzare un progetto che esca dalla sola dimensione puramente accademica per diventare uno strumento di divulgazione”. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e il presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. “Ci troviamo a discutere di autonomia in un luogo di confine, già confine del regno austroungarico, e che ha attraversato momenti particolare della nostra storia – le sue parole -. Qui cinquant’anni fa si iniziò a parlare di ASAR, di autonomia e di autogoverno, di autonomia integrale da Borghetto al Brennero. Sempre qui con i colleghi Kompatscher e l’allora capitano del Tirolo Guenther Platter ci ritrovammo qualche anno fa per la celebrazione dei confini dell’Euregio. Noi vogliamo parlare di autonomia con le orecchie attente a quanto accade a Roma sul piano delle riforme, ma con lo sguardo in un’orizzonte euroregionale, caratteristica che contraddistingue le speciali autonomie di TRENTO e Bolzano e che le rende un modello anche per gli altri territori”.
Calderoli rilancia le macroregioni: favorevoli da sempreTrento, 18 feb. (askanews) – Macroregioni? “Noi siamo sempre stati favorevoli”. Lo ha dichiarato il ministro leghista per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, nel corso di una conferenza stampa sul tema dell’autonomia a Borghetto di Avio in Provincia di Trento. “Il migliore esempio dell’utilizzo del penultimo comma dell’art. 117 della Costituzione – ha sottolineato il ministro- viene proprio dalla Conferenza delle Regioni che per la prima volta ha deciso di proporre leggi Regionali che danno una veste istituzionale alla Conferenza”. “Credo – ha concluso. che sia un esempio questa iniziativa e che quest’ultima, sulla base di quelli che possono essere gli accordi tra Regioni attraverso la realizzazione di organi comuni, possa essere un’ottima strada per territori che orbitino nella stessa zona del Paese”.
Sardegna, nasce primo ospedale di comunità. Solinas: passo importanteRoma, 18 feb. (askanews) – Stiamo realizzando un nuovo modello di sanità, moderno e sostenibile, in grado di mettere al centro i cittadini con i loro bisogni di cure e assistenza. Oggi segniamo un traguardo importante nel percorso che abbiamo fissato nell’ambito dell’attuazione del DM 77 e della realizzazione degli interventi previsti nella Missione 6 del Pnrr sul nostro territorio. Il primo ospedale di comunità della Sardegna è oggi una realtà al servizio dei cittadini”. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, in occasione dell’inaugurazione dell’ospedale di comunità nella struttura sanitaria dell’ospedale Delogu a Ghilarza: il primo ospedale di comunità, a entrare in funzione, dei tredici complessivamente previsti su tutto il territorio regionale per un investimento di oltre 40milioni di euro. Già avviati i primi ricoveri. Presenti al taglio del nastro l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, i vertici della Asl di Oristano e i rappresentanti delle istituzioni locali. L’ospedale di comunità è ospitato al secondo piano dell’ospedale Delogu, in locali adeguatamente riorganizzati ed attrezzati con un modulo di 20 posti letto, dove, in regime multiprofessionale, operano medici ospedalieri, infermieri, Oss, fisioterapisti e specialisti ambulatoriali. Ogni paziente è affidato a un ‘case manager’, un operatore infermieristico di riferimento che si fa carico di tutte le esigenze del paziente e che, all’occorrenza, istruisce i familiari e i caregiver per prepararli alla gestione domiciliare del paziente. “L’ospedale di comunità – spiega l’assessore Doria – è una struttura intermedia tra l’ospedale per acuti e il rientro a casa o verso strutture residenziali. Qui vengono accolti i pazienti che presentano una serie di condizioni sanitarie che renderebbero inappropriato il ricovero nei reparti a più alta intensità di cure, ma che necessitano comunque di assistenza ospedaliera”. “Parliamo in particolare di pazienti cronici o fragili – precisa l’assessore in riferimento all’assistenza all’interno dell’ospedale di comunità – clinicamente stabili provenienti dal domicilio, per i quali il ricovero è indicato a causa del peggioramento di una patologia pregressa, oppure di pazienti ricoverati in strutture ospedaliere per acuti, da cui, ad esempio, potrebbero essere dimessi ma che presentano comunque condizioni tali da richiedere un’assistenza infermieristica continuativa per la somministrazione di farmaci e la gestione di presidi e dispositivi. L’accesso al ricovero, previsto per brevi periodi, può essere richiesto dal medico di famiglia, dallo specialista ambulatoriale, dai reparti ospedalieri per acuti o dal pronto soccorso”. “Nel caso della struttura ospedaliera del Delogu – precisa l’assessore – la presenza della Radiologia, del Laboratorio analisi, della Chirurgia, del 118 e della Continuità assistenziale costituiscono elementi di completamento importanti per l’assistenza”. “La realizzazione dell’ospedale di comunità di Ghilarza rappresenta un passo importante verso il nuovo assetto dell’assistenza territoriale, di cui fanno parte anche le case della comunità e le centrali operative territoriali. La pandemia ha evidenziato la fragilità della medicina del territorio nel nostro sistema sanitario. Ospedale e territorio non sono compartimenti stagni, ma un sistema di vasi comunicanti: avere strutture intermedie in grado di dare risposte appropriate significa ridurre la pressione sugli ospedali che potranno così recuperare la propria vocazione all’assistenza ad alta intensità di cure, garantendo una maggiore efficienza dell’intero sistema sanitario”.
Giappone protesta con Nordcorea per lancio missile balisticoRoma, 18 feb. (askanews) – Il governo giapponese ha espresso la sua protesta nei confronti della Corea del Nord, dopo il lancio da parte di Pyongyang di un missile balistico che ha volato per oltre un’ora, arrivando a un’altezza massima di 5.700 km per una gittata di 900 km. Il proiettile è ammarato a 200 km a ovest dell’isola di Watarishima, nel nord del Giappone, all’interno dlela Zona economica esclusiva nipponica. Il primo ministro Fumio Kishida è intervenuto sulla televisione pubblica NHK per confermare che il missile è caduto nella ZEE giapponese, dopo aver valutato la situazione con il suo team di sicurezza. Secondo il ministero della Difesa giapponese, il proiettile lanciato dalla Corea del Nord era un missile intercontinentale balistico, che ha seguito una traiettoria molto alta. E’ il secondo lancio effettuato dalla Corea del Nord nel 2023. Il primo gennaio aveva lanciato un missile a corto raggio. Lo scorso anno, invece, c’è stato un numero record di lanci, oltre 35. Ieri Pyongyang ha minacciato una reazione “senza precedenti” se Corea del Sud e Usa proseguiranno nelle programmate manovre militari congiunte.
Giappone apre frontiere a professionisti ad alta qualificaRoma, 18 feb. (askanews) – Il governo giapponese ha deciso di modificare le normative sull’immigrazione puntando ad attirare talenti di livello mondiale, riducendo drasticamente i tempi d’attesa per i professionisti ad alta qualifica per ottenere la residenza permanente. Lo riferiscono i media nipponici Tokyo attualmente concede visti a professionisti altamente qualificati con un sistema a punti, che tiene conto di fattori come la storia accademica, l’esperienza lavorativa e i risultati della ricerca. Solitamente, coloro che raggiungono un certo punteggio possono ottenere la residenza permanente dopo un massimo di tre anni invece dei tipici 10. La modifica che il governo intende applicare da aprile riduce il periodo a un anno per ricercatori e ingegneri che guadagnano almeno 20 milioni di yen (circa 149mila euro) all’anno e hanno una laurea o almeno 10 anni di esperienza lavorativa. La riduzione dei tempi si applica anche ai dirigenti aziendali che guadagnano almeno 40 milioni di yen (circa 300mila euro) e hanno almeno cinque anni di esperienza. Questi profili, inoltre, potranno portare in Giappone due colf straniere al posto . I loro coniugi potranno lavorare a tempo pieno in una più ampia varietà di campi. Le persone identificate come professionisti altamente qualificati nel semestre gennaio-giugno 2022 sono state 3.275. L’emendamento alla legge consentirà inoltre ai laureati d’élite di tutto il mondo di rimanere in Giappone per due anni per cercare lavoro. Attualmente hanno 90 giorni. Lo schema si applicherà a coloro che, negli ultimi cinque anni, si sono laureati in un’università in almeno due delle tre classifiche top-100 create da entità britanniche e cinesi. Potranno portare anche le loro famiglie. La mossa del Giappone arriva in un momento di alta competizione tra i paesi di tutto il mondo per talenti qualificati in grado di stimolare l’innovazione. Il Regno Unito ha lanciato nel 2022 il visto “High Potential Individual” di due anni e che viene assegnato ai laureati delle migliori università. Il Tech.Pass di Singapore, lanciato nel 2021, consente ai lavoratori della tecnologia che guadagnano almeno 20.000 dollari di Singapore (13mila euro) al mese di lavorare o avviare un’attività nel paese. Il Giappone è arrivato al 25mo posto su 35 paesi in termini di attrattiva per i lavoratori altamente istruiti in una classifica del 2019 dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. È stato valutato particolarmente basso in “qualità delle opportunità” e “ambiente familiare”.