Milano, 31 mar. (askanews) – Durante Cibus Connecting Italy, manifestazione specializzata per buyers nazionali e internazionali che si è chiusa ieri a Parma, la Lombardia ha puntato su Brescia e Bergamo Capitale della cultura 2023, per promuovere le due città e i prodotti dei rispettivi territori. Presenti a Parma nella collettiva lombarda i Consorzi di tutela di Taleggio, Quartirolo, Salva Cremasco, Strachitunt, Olio Garda Dop, Valtenesi, Valcalepio, Consorzio Moscato di Scanzo, Vini Garda e, con stand propri, i Consorzi Gorgonzola e Grana Padano.
Oltre alle attività in Fiera, visitata da più di ventimila operatori, nell’ambito del programma “Cibus destination on the road” è stato organizzato un tour dedicato a 35 importanti buyers provenienti da tutto il mondo, che sono stati accompagnati a alcune realtà aziendali di eccellenza: la ‘Cheese Valley’ nel bergamasco e la produzione di olio extravergine di oliva e dei prodotti nel bresciano, tra cui i vini Lugana, Garda e Valtenesi. “La manifestazione ha avuto pieno successo, – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – permettendo di mettere in vetrina i prodotti bresciani e bergamaschi. Due province a fortissima vocazione agricola, che vantano la bellezza di 14 specialità Dop e che si sono fatte apprezzare grazie alla partecipazione dei Consorzi di tutela e delle due Strade di Sapori Valcalepio e Garda”.
“Si tratta – ha precisato l’assessore Beduschi – di importatori provenienti da 18 diversi Paesi, arrivati dagli Stati Uniti, dall’Australia e dai paesi arabi, ma anche dal Giappone, dal Brasile e dal Canada e interessati ad aprire rapporti commerciali per rafforzare la presenza dei nostri prodotti. Un’occasione per dare ulteriore impulso all’export delle nostre eccellenze, che nel 2022 è già cresciuto del 18,1%, spingendo il valore della produzione agricola lombarda oltre la soglia dei 10 miliardi di euro”.
Roma, 31 mar. (askanews) – “Posso confermare che, essendo prevista la sua uscita dall’ospedale nella giornata di domani, è prevista la presenza di Papa Francesco in piazza San Pietro domenica per la celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, Passione del Signore”, lo ha fatto sapere il direttore della sala stampa Vaticana, Matteo Bruni.
“Il rientro a casa Santa Marta” di Papa Francesco “è previsto nella giornata di domani, all’esito dei risultati degli ultimi accertamenti di questa mattina”, ha detto Bruni, raccontando che “la giornata di ieri” di Papa Francesco all’ospedale Gemelli di Roma “è trascorsa bene, con un normale decorso clinico. Nella serata Papa Francesco ha cenato, mangiando la pizza, insieme a quanti lo assistono in questi giorni di degenza ospedaliera: con il Santo Padre erano presenti i medici, gli infermieri, gli assistenti ed il personale della Gendarmeria. Questa mattina dopo aver fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani ed ha ripreso il lavoro”.
Roma, 31 mar. (askanews) – “Vorrei ricordare che l’attentato di via Rasella non è stato una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana: hanno ammazzato una banda di musicisti altoatesini, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non”, lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa, in una intervista a “Libero” in cui torna sulle critiche a Giorgia Meloni per le dichiarazioni in occasione della commemorazione della strage nazifascista delle Fosse Ardeatine (“Uccisi solo perché italiani”, disse la presidente del Consiglio”). Per La Russa si trattò di “un attacco pretestuoso: tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che collaborava con loro”. La Russa non risponde inoltre alla domanda se quest’anno parteciperà alle celebrazioni per il 25 aprile, ma dice: “Comunque io non mi sono mai sottratto alle celebrazioni istituzionali del 25 aprile. Quando ero ministro della Difesa andai a rendere omaggio al Cimitero Maggiore di Milano portando dei fiori sulle tombe dei partigiani. Di tutti, anche di quelli rossi, che come è noto non volevano un’Italia libera e democratica perchè avevano il mito della Russia comunista. Ma io comunque li ho omaggiati perchè sono morti per un’idea e pertanto meritano rispetto”.
Le parole di La Russa hanno provocato un’immediata reazione delle forze di opposizione, soprattutto in ragione della carica istituzionale ricoperta dal senatore di FdI. “È grave che il Presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella e della lotta partigiana nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti”, ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, aggiungendo: “Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti”. La Russa è tornato poi sulle sue parole, ma senza recedere dalla sua posizione: “Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito ‘una delle pagine più brutali della nostra storia’. Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita ‘ingloriosa’ bensì ‘tra le meno gloriose della resistenza’”, ha dichiarato il presidente del Senato, replicando alle polemiche per le sue parole a “Libero”.
Parole che non hanno placato le polemiche. “Il senatore La Russa ci ricasca, il revisionismo e la falsificazione della storia è più forte di loro”, ha sottolineato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ricordando che “per decenni i neofascisti italiani e i nazisti in giro per l’Europa hanno insozzato in tutti i modi la Resistenza contro Hitler e Mussolini. Vedo che purtroppo anche l’attuale seconda carica dello Stato va in questa direzione. Forse è meglio che parli un po’ di meno – conclude Fratoianni – e studi un po’ di più, almeno la storiaà E si conferma, ancora una volta, che si trova nel posto sbagliato”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi sottolinea che “la seconda carica dello Stato avvia così le celebrazioni per il 25 Aprile, con un mix di falso storico e mancanza di senso dello Stato e senso della democrazia. Non sono le celebrazioni ufficiali, certo, e neanche lui dovrebbe essere la seconda carica ufficiale del nostro Paese”. Per il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli quelle di La Russa “sono parole ignobili che offendono la storia del nostro Paese e la memoria di tutti i partigiani che si sono sacrificati con la vita per liberare l’Italia dal fascismo e per riportare la democrazia. Per queste parole ignobili La Russa si deve dimettere: non è degno di rappresentare la seconda carica dello Stato italiano”. Anche i Cinquestelle condannano le parole del presidente del Senato, sottolineando anche un’altra prospettiva. Secondo Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera M5s, “l’ennesima dichiarazione revisionista del Presidente del Senato su quanto accaduto a via Rasella non nasconde solo rigurgiti ideologici che una destra seria e moderna dovrebbe aver superato, ma anche il palese tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalle inadeguatezze di questo governo”.
Milano, 31 mar. (askanews) – Il cda di Masi Agricola ha sostituito il consigliere Renzo Rosso, che si era dimesso lo scorso 9 marzo, con Arianna Roberta Alessi, che resterà in carica fino alla prossima assemblea del 21 aprile. Lo comunica una nota dell’azienda leader dell’Amarone, quotata sull’Euronext Growth Milan. La Alessi è Ceo di Red Circle Investiments, la holding del patron di Diesel che detiene il 10% di Masi, nonchè moglie dello stesso Rosso.
La sostituzione è avvenuta cooptando il secondo soggetto appartenente alla medesima lista cui apparteneva Rosso, avendo il primo candidato manifestato la propria indisponibilità. Renzo Rosso, in una comunicazione dello scorso 10 marzo, aveva motivato le dimissioni “sulla base di una sua perdita di interesse nel rivestire la carica non essendo riuscito ad ‘apportare un contributo professionale e innovativo ai processi gestori’ e lamentando, al contempo, che il governo societario di Masi non è ‘in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali’”. La società in quella occasione si era difesa sostenendo di non aver mai “negato l’opportunità di esprimere le proprie valutazioni nell’ambito del dibattito consiliare, anche con riferimento al governo societario”.
Roma, 31 mar. (askanews) – Mentre i professionisti gravitano sempre più verso Milano, il mercato immobiliare della città lombarda resta uno dei più cari d’Italia. Con un prezzo medio degli immobili in vendita di 5050 euro al metro quadro, infatti, il principale centro economico e finanziario del paese, con tutto quel che ha da offrire in termini di opportunità lavorative, vita culturale e movida, rischia di restare soltanto un sogno per molti. Ma non tutto è perduto: a Milano si va per lavorare e divertirsi, nell’hinterland, invece, si trova casa.
CENTURY 21 Italia, la branch italiana del colosso americano del real estate, ha analizzato il mercato e tracciato una mappa del milanese, mettendo in rapporto la distanza dal centro del capoluogo – utilizzando come punto di riferimento Piazza del Duomo – e il prezzo a metro quadro dei comuni limitrofi, per individuare le alternative più interessanti al centro metropolitano. Tolte le città più rinomate, come Monza o Pavia, sono tanti i comuni minori invidiabili per accessibilità e vivibilità, anche grazie alle riqualificazioni degli ultimi anni che li rendono luoghi “belli da vivere”. Ecco 8 tra i comuni con il miglior rapporto tra prezzo e distanza, dove poter comprare casa, con sconti sui prezzi che viaggiano tra il 30 e il 70%. Gallarate (52.452 abitanti) e Busto Arsizio (82.754 abitanti) sono comuni comparabili sia dal punto di vista della distanza dal centro (48 e 43 minuti rispettivamente, tempo calcolato ipotizzando di utilizzare i mezzi pubblici e di spostarsi alle 9 del mattino) che dello sconto dei prezzi medi di vendita degli immobili rispetto alla città di Milano – circa il 70% (rispettivamente 1.511 e 1.465 euro al metro quadro). Si differenziano principalmente per l’ordine di grandezza della popolazione, ma offrono uno stile di vita simile: sono forse più lontani di altri comuni dal centro di Milano ma, serviti da ogni punto di vista oltre che ben collegati, con un ampio tessuto produttivo e diverse proposte per il tempo libero, possono diventare luoghi di vita e di lavoro a sé stanti. Tra i punti d’interesse facilmente raggiungibili: il lago Maggiore e il lago di Como, il confine con la Svizzera, i poli fieristici di Rho e Malpensa, l’aeroporto. Ma non manca nemmeno la vita culturale: ne è un esempio il MAGA, il Museo d’arte contemporanea di Gallarate.
Legnano è da molti considerata una Milano in miniatura, più a misura d’uomo. A 42 minuti di distanza dal centro, una popolazione di poco inferiore alle 60mila persone, con 1.616 euro al metro quadro, Legnano ha, rispetto al centro metropolitano, il vantaggio di prezzi medi inferiori del 68%, senza far comunque mancare nulla ai propri abitanti. Tanti servizi, vita notturna, adatta alle famiglie, con Milano a portata di mano, Legnano è una città piacevole e vitale, in cui non mancano il verde e la storia – si vedano il castello e la ricorrenza del palio. Una curiosità: è l’unica città oltre a Roma a essere menzionata nell’Inno di Mameli. Cernusco sul Naviglio: un centro in espansione a est di Milano, a soli 34 minuti di distanza e servito dalla linea verde della metropolitana, si distingue per l’eleganza del centro storico – con il patrimonio architettonico dei suoi palazzi storici – l’abbondanza di verde e la bellezza dei paesaggi della Martesana. Cernusco sul Naviglio offre un’ottima vivibilità, anche per la presenza diffusa di piste ciclabili e per l’ampia offerta per il tempo libero, lo sport e il divertimento. Non stupisce che la popolazione, che ora raggiunge quasi le 35mila unità, sia aumentata vertiginosamente negli ultimi anni. Con prezzi medi inferiori del 45% rispetto al capoluogo (2772 euro al metro quadro), rappresenta sicuramente una delle possibilità abitative più interessanti dell’hinterland.
A est di Milano si trova poi il luogo di nascita di un famosissimo prodotto caseario: Gorgonzola – 20.949 abitanti, a 42 minuti e 18,5 km di distanza da Milano – è attraversata a sua volta dal Naviglio della Martesana ed è servita dalla linea verde. Circondato dalla campagna, il piccolo comune offre un ambiente tranquillo e piacevole, con spazi verdi ed edifici antichi, dove è possibile acquistare la propria casa al 57% in meno rispetto a Milano (a un prezzo medio di 2188,5 euro al metro quadro). Da qui ogni anno parte la Gommonata, ormai un’istituzione, che inaugura l’inizio dell’estate con un percorso in canotto che sull’acqua del Naviglio porta fino a Cernusco. Gorgonzola è stata nominata ne I promessi sposi, nel poemetto Il giorno di Parini e anche in una canzone di Rino Gaetano: “Agapito Malteni il ferroviere”. Sito lungo il Naviglio Grande, il comune di Magenta si trova all’interno del Parco del Ticino e vanta un vero e proprio patrimonio forestale. Con una vivace vita culturale, animata da orchestre e cori, e con il Teatro Lirico recentemente restaurato che ospita numerosi eventi, Magenta si propone come polo del turismo musicale e punto di riferimento culturale del milanese. Oltre al Teatro Lirico, la città presenta diversi altri punti d’interesse architettonico e artistico. Posta vicino a infrastrutture come l’aeroporto di Malpensa e il Nuovo Polo Fieristico di Milano, Magenta è a 48 minuti dal centro di Milano e ha una popolazione di poco inferiore ai 25mila abitanti. Con un prezzo di soli 1525 euro a metro quadro, i suoi immobili sono in vendita con uno sconto di ben il 70%.
Gaggiano, piccolo comune con una popolazione di appena 9.129 abitanti, già censito tra i borghi più felici del Belpaese, si trova a 41 minuti dal centro del capoluogo lombardo e vede un prezzo medio al metro quadro degli immobili in vendita di 1887,5 euro, per un 63% di sconto su Milano. Gaggiano è la scelta ideale per gli amanti del verde: vanta infatti l’80% di territorio non urbanizzato e comprende nei suoi confini anche un lago artificiale, il Boscaccio. Il borgo è comparso in diversi film di successo, come Asso, Povero ricco, Segni particolari: bellissimo, I mostri Oggi, Il cosmo sul Comò, Un’estate ai Caraibi. A 50 minuti con i mezzi pubblici da Milano – ma a soli 11,2 km di distanza – Peschiera Borromeo (23.760 abitanti) è infine un centro residenziale vicino al cuore della vita metropolitana ma caratterizzato dalla tranquillità e dalla presenza di verde, in cui è possibile trovare abitazioni di dimensioni maggiori – ma a prezzi inferiori del 53% rispetto a Milano, con una media di 2382 euro al metro quadro – e dotate di spazi esterni, con l’ulteriore vantaggio della prossimità all’aeroporto di Linate. Parliamo di una cittadina che può vantare uno dei primi posti in classifica per il reddito medio più alto, con un tessuto produttivo e industriale fiorente formato da piccole e medie imprese.
Milano, 31 mar. (askanews) – Il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto, su proposta del Sindaco Marco Fioravanti ed unitamente al Commissario Unico Gen. Giuseppe Vadalà e al Commissario Straordinario per la Ricostruzione, Sen. Guido Castelli, ha effettuato questa mattina un sopralluogo del sito di discarica, commissariato nel giugno 2019, di Ascoli Piceno denominato SGL Carbon.
L’evento è stato promosso per sottolineare un momento rilevante per il territorio, ovvero la pubblicazione della gara di assegnazione dei lavori per la messa in sicurezza delle aree soggette a infrazione Europea, il cui completamento, secondo il cronoprogramma attuativo, avverrà entro il primo semestre del 2024. “Finalmente siamo arrivati alla fase esecutiva del procedimento, ovvero la pubblicazione della gara per l’assegnazione dei lavori di messa in sicurezza delle aree – commenta il Gen. Vadalà -. Dopo l’attenta fase di studio analitico, l’istruttoria tecnico scientifica, gli approfondimenti ambientali e gli studi di fattibilità siamo infine giunti alla fase di avvio del procedimento attivo per la risoluzione del problema, insomma possiamo far partire, appena aggiudicati, i cantieri e fare il primo passo verso la conclusione definitiva – continua il Gen. Vadalà – a valle dell’intervento di messa in sicurezza, vista la prossimità del sito con il centro città, abbiamo predisposto anche delle operazioni di ripopolamento ambientale per il tramite di fitorimedi, che sarà oggetto di una sperimentazione da parte di diversi atenei universitari. Siamo giunti allo sblocco di tutti i nodi, costruendo e trovando, in uno spirito collaborativo, la soluzione di messa in sicurezza delle aree garantendo in questo modo, il corretto sviluppo delle attività della cittadinanza. Ringrazio il Ministro Fitto – conclude il Commissario – per l’attenzione data a questa missione e per le utilità che la stessa può avere al fine di migliorare la capacita operativa di spesa sugli obiettivi del Pnrr”.
“Sono felice dell’attenzione che il Governo, attraverso la presenza del Ministro Fitto e del Commissario Unico Vadalà, oltre a quella del Commissario Straordinario Castelli, stia riservando al sito dell’Ex Sgl Carbon – evidenzia il sindaco Marco Fioravanti – . Si tratta di un’area molto importante nel cuore della città di Ascoli Piceno, da mettere in sicurezza e rigenerare: questo è l’obiettivo da raggiungere, in modo da poter poi realizzare in loco un nuovo spazio verde che sarà a disposizione della cittadinanza. Non era facile trovare una soluzione a un problema annoso per il nostro territorio, ma grazie allo spirito di collaborazione che si è instaurato fin da subito siamo pronti a compiere un altro importante passo verso la riqualificazione dell’Ex Sgl Carbon”.
Roma, 31 mar. (askanews) – Covid-19, nella settimana 24-30 marzo 2023 sono stati registrati 21.883 nuovi casi positivi con una variazione di -1,7% rispetto alla settimana precedente (erano stati 22.256), 156 deceduti con una variazione di -14,8% rispetto alla settimana precedente (183). 442.819 i tamponi processati con una variazione di +0,2% rispetto alla settimana precedente (442.154). Tasso di positività del 4,9% con una variazione di -0,1% rispetto alla settimana precedente (5,0%). Questi i dati diffusi del ministero della Salute sulla situazione epidemiologica nel Paese.
Roma, 31 mar. (askanews) – Un immediato cessate-il-fuoco in Ucraina, richiesto dall’alleato di Vladimir Putin, Alexander Lukashenko, non aiuterebbe Mosca a raggiungere gli obiettivi della sua invasione militare. Lo ha affermato il Cremlino. Funzionari russi hanno affermato di aver preso atto del consiglio del presidente bielorusso e che Putin ha in programma di discuterne con lui la prossima settimana.
Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, nel suo discorso alla nazione oggi ha detto che la terza guerra mondiale con il ricorso alle armi nucleari “incombe all’orizzonte” e può essere scongiurata “solo con i negoziati, con trattative senza precondizioni”.
Napoli, 31 mar. (askanews) – “L’Osservatorio Centro storico-sito Unesco risulta essere un organismo pletorico ed inefficace. Occorre procedere con urgenza alla sua cancellazione e sostituzione con un Comitato di Gestione del Centro storico, guidato dal sindaco di Napoli con la partecipazione del ministero della Cultura, per dare finalmente slancio e concretezza al Piano di Gestione del Centro storico-sito Unesco che, ad oggi, è lettera morta”. E’ quanto affermano le associazioni culturali Nuove Socialità, Informazioni Giovani Europa, Portosalvo e I sedili di Napoli che, stamani, con i loro rispettivi presidenti Salvatore Ronghi, Luigi Rispoli, Antonio Pariante e Giuseppe Serroni, hanno tenuto una conferenza stampa presso l’ingresso di Port’Alba da piazza Dante, a Napoli. “L’Osservatorio non può fare altro che prendere atto che il Piano di gestione del Centro storico-sito Unesco è sostanzialmente inattuato e fallimentare – ha sottolineato Ronghi – l’amministrazione comunale di Napoli, in questi ultimi dieci anni, è stata incapace di spendere 261 milioni di euro vanificando, di fatto, l’importante progetto. E’ urgente che ci sia una vera svolta e il sindaco Manfredi, che ne è responsabile, deve imprimerla. Inoltre – ha proseguito Ronghi – de Magistris è il vero responsabile politico dello sfascio di Napoli: è sua la colpa dell’abbandono del Centro Storico e della incapacità di spesa. La sua idea di ricandidarsi a Napoli è una sterile ‘minaccia’ che va respinta con la costruzione di un ampio progetto di aggregazioni delle forze sane della città, con un candidato sindaco che sappia rappresentare il Centro storico che, di fatto, rappresenta l’intera città, e a questo progetto stiamo lavorando per dare un futuro alla nostra Napoli”. “Il Piano di Gestione, finora è stato considerato un mero adempimento burocratico per evitare di perdere il riconoscimento Unesco mentre potrebbe essere un reale strumento per gestire il centro storico preservando i monumenti e per fissare le regole necessarie per avere un turismo di qualità e sostenibile” – ha sottolineato – mentre nelle altre città d’arte si è già al terzo/quarto aggiornamento del piano di gestione, a Napoli esso non è stato aggiornato né tantomeno applicato. Per questo chiediamo che il Comune istituisca un Comitato di gestione che possa attuarlo”. “Il problema del Centro storico è fuori controllo perché l’anarchia governa questo prezioso territorio, il sito Unesco più importante d’Europa – ha rimarcato Pariante – per questo lanciamo un appello al ministro Sangiuliano affinché intervenga per rendere effettivo il Piano di gestione del Centro storico-sito Unesco e, se il Comune resterà immobile, indicando un commissario straordinario”. “La mancata attuazione del Piano di gestione del Centro storico-sito Unesco aggrava problemi atavici di questo territorio che vede edifici antichi e preziosi abbandonati a se stessi, come il Pio Monte di Pietà in via san Biagio dei Librai e La Scorziata in piazza San Gaetano, che potrebbero, invece, essere destinati ad attività culturali ed artigianali, nonché a punti di accoglienza religiosi e per il terzo settore e rilancio della memoria storica della città”, ha concluso Serroni.
Cortina, 31 mar. (askanews) – “L’articolo 21 del Pnrr prevede la possibilità di rinegoziare il trattato. Abbiamo avuto due cigni neri: uno lo conoscevamo quando abbiamo scritto il trattato, ed era il Covid, l’altro ce lo siamo trovato in faccia: è la guerra. Il Prr era già firmato ed è finito, per cui io spero che il Governo, proprio per puntare a questa efficienza, chieda di rinegoziare il trattato, ma non per fare la stessa ‘roba’ all’italiana per allungare i tempi, ma per indirizzare le risorse, quelle che ci sono rimaste su fronti di investimento che siano molto più agevoli e che diano molti più risultati e risposte ai cittadini e alle imprese”. Così Luca Zaia, presidente del Veneto, al Meeting dei giovani imprenditori del Nordes a Cortina.
“Noi – ha aggiunto – dobbiamo guardare in faccia la realtà: ci sono 235 miliardi di euro. È l’ultimo treno che passa in questo paese. Bene. E c’è qualcuno, mi riferisco a comunità in giro per l’Italia, potrebbe essere il Veneto piuttosto che qualche altra realtà che non riesce ad investire le risorse che gli sono date, il governo ha l’obbligo di istituire un overbooking nazionale”.