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Autore: Redazione StudioNews

La Molisana e Chep Italia estendono partnership fino al 2028

La Molisana e Chep Italia estendono partnership fino al 2028Roma, 16 gen. (askanews) – Chep Italia, fornitore globale nei servizi di supply chain e soluzioni logistiche e La Molisana estendono per altri 5 anni e fino al 2028 la propria partnership, che punta a digitalizzazione ed efficientamento dei processi logistici, sostenibilità della filiera, qualità di produzione e distribuzione.

Il rinnovo del contratto, che prevede anche la collaborazione oltreoceano, sottolinea l’impegno delle due realtà nel perseguire gli obiettivi di crescita attraverso la logistica sostenibile. Solo negli ultimi tre anni CHEP Italia e La Molisana hanno evitato che oltre mille metri cubi di legno venissero impiegati per la produzione di nuovi pallet. Al centro dell’intesa, i servizi di pallet pooling e il trasporto collaborativo, soluzioni che hanno permesso di efficientare il processo logistico de La Molisana, ottenendo anche notevoli benefici ambientali nel triennio 2020-2022: 1.263 tonnellate di CO2 risparmiate (rispetto all’utilizzo del tradizionale sistema di interscambio), 1.083 metri cubi di legno sottratti alla produzione di pallet e oltre 102.000 tonnellate di rifiuti evitate.

Inoltre, dal 2019 ad oggi, La Molisana e CHEP hanno registrato una diminuzione di 8,34 tonnellate di emissioni di anidride carbonica grazie alle soluzioni di trasporto collaborativo. Il servizio ha permesso di evitare anche che i camion utilizzati per il trasporto delle merci percorressero a vuoto, e quindi senza carico, circa 10.000 km. “Come La Molisana, siamo stati pionieri nell’adozione del pallet pooling nel mondo della pasta. Una scelta lungimirante, effettuata un decennio fa, che si è dimostrata vincente e solida”, spiega in una nota Massimo Licciardello, Responsabile Ufficio Logistica La Molisana. “iamo fieri di contribuire positivamente ad una logistica sostenibile e circolare non limitandoci all’utilizzo del pallet in pooling, ma sviluppando con CHEP Italia progetti di logistica win-win come i circuiti round trip ottimizzati che generano efficienza riducendo i km a vuoto dei mezzi grazie alla collaborazione tra aziende appartenenti al circuito”.

Gimbe: cresce migrazione per curarsi, verso il nord un fiume da 4,25 mld

Gimbe: cresce migrazione per curarsi, verso il nord un fiume da 4,25 mldRoma, 16 gen. (askanews) – Nel 2021 cresce la migrazione sanitaria: un fiume da € 4,25 miliardi scorre verso le regioni del Nord. A Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto il 93,3% del saldo attivo. Il 76,9% del saldo passivo grava sul Centro-Sud. Delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali erogate in mobilità oltre 1 euro su 2 va nelle casse del privato. L’autonomia differenziata è uno schiaffo al meridione: il Sud sarà sempre più dipendente dalla sanità del Nord. Questi i punti focali dell’ultimo Rapporto pubblicato da Gimbe sulla situazione sanitaria in Italia.

Nel 2021, si legge, la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di € 4,25 miliardi, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (€ 3,33 miliardi), con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione” dei pazienti dalla Regione di residenza. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto – Regioni capofila dell’autonomia differenziata – raccolgono il 93,3% del saldo attivo, mentre il 76,9% del saldo passivo si concentra in Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo. «La mobilità sanitaria – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – è un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali, etiche ed economiche, che riflette le grandi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese. Un gap diventato ormai una “frattura strutturale” destinata ad essere aggravata dall’autonomia differenziata, che in sanità legittimerà normativamente il divario Nord-Sud, amplificando le inaccettabili diseguaglianze nell’esigibilità del diritto costituzionale alla tutela della salute». Ecco perché, in occasione dell’avvio della discussione in Aula al Senato del DdL Calderoli, continua Cartabellotta, «la Fondazione GIMBE ribadisce quanto già riferito nell’audizione in 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato: la tutela della salute deve essere espunta dalle materie su cui le Regioni possono richiedere maggiori autonomie». Numerose le motivazioni: “Il Servizio Sanitario Nazionale attraversa una gravissima crisi di sostenibilità e il sotto-finanziamento costringe anche le Regioni virtuose del Nord a tagliare i servizi e/o ad aumentare le imposte regionali. In altri termini non ci sono risorse da mettere in campo per colmare le diseguaglianze in sanità. Il DdL Calderoli rimane molto vago sulle modalità di finanziamento, oltre che sugli strumenti per garantire i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) secondo quanto previsto dalla Carta Costituzionale. Il gap in sanità tra Regioni del Nord e del Sud è sempre più ampio, come dimostrano i dati sugli adempimenti ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e quelli sulla mobilità sanitaria qui riportati. Le maggiori autonomie già richieste da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto potenzieranno le performance di queste Regioni e, al tempo stesso, indeboliranno ulteriormente quelle del Sud, anche quelle a statuto speciale. Un esempio fra tutti: una maggiore autonomia in termini di contrattazione del personale, rischia di provocare una fuga dei professionisti sanitari verso le Regioni in grado di offrire condizioni economiche più vantaggiose. Le Regioni del Sud non avranno alcun vantaggio: essendo tutte (tranne la Basilicata) in Piano di rientro o addirittura commissariate come Calabria e Molise, non avrebbero nemmeno le condizioni per richiedere maggiori autonomie in sanità. Il Paese, indebitando le future generazioni, ha sottoscritto il PNRR che ha come obiettivo trasversale a tutte le missioni proprio quello di ridurre le diseguaglianze regionali e territoriali”. «In tal senso – chiosa Cartabellotta – risulta ai limiti del grottesco la posizione dei Presidenti delle Regioni meridionali governate dal Centro-Destra, favorevoli all’autonomia differenziata. Una posizione autolesionistica che dimostra come gli accordi di coalizione partitica prevalgano sugli interessi della popolazione».

Mattarella: altro che inerte, generazione ‘Z’ è motivo speranza

Mattarella: altro che inerte, generazione ‘Z’ è motivo speranzaVercelli, 16 gen. (askanews) – Altro che “inerte” o “estraniata dalla realtà”: la generazione ‘Z’, i giovani che frequentano questi anni le università, è “motivo di speranza per il nostro Paese”. E se “disorientamento” talvolta “affiora” tra di loro, questo è responsabilità “degli adulti e del mondo che in questo momento presentano loro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel breve saluto rivolto ala platea del Teatro Civicodi Vercelli per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università delPiemonte Orientale.

Mattarella ha ripreso quello che gli è parso “un dialogo” tra il rettore Gian Carlo Avanzi e il rappresentante degli studenti: “Entrambi hanno manifestato grande legame con questo ateneo. Il Rettore ha parlato di disorientamento che affiora tra i giovani del nostro tempo, il dottor Iato ci ha detto che la loro generazione Z è vista come inerte, estraniata dalla realtà, rinunciataria. Sinceramente non so da dove possano uscire valutazioni così difformi dalla realtà, così gravemente sbagliate sulla nostra gioventù. Personalmente penso, costantemente trovandone conferma, che questa generazione sia motivo di speranza per il nostro Paese”, ha affermato il capo dello Stato. “Il disorientamento che talvolta affiora nei giovani sono convinto sia responsabilità di noi adulti. Come potrebbero sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento, coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro in questo periodo?”, ha sottolineato ancora Mattarella.

Allora per il capo dello Stato “va richiamato il ruolo delle Università, della formazione culturale, il mestiere di rendere i giovani capaci di spirito critico. Questo è il veicolo per fare emozionare gi studenti: difficile trovare espressione più significativa e pregnante, fare emozionare gli studenti, questo è il compito degli atenei”.

Mattarella: altro che inerte, la generazione ‘Z’ è motivo di speranza

Mattarella: altro che inerte, la generazione ‘Z’ è motivo di speranzaVercelli, 16 gen. (askanews) – Altro che “inerte” o “estraniata dalla realtà”: la generazione ‘Z’, i giovani che frequentano questi anni le Università, è “motivo di speranza per il nostro Paese”. E se “disorientamento” talvolta “affiora” tra di loro, questo è responsabilità “degli adulti e del mondo che in questo momento presentano loro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel breve saluto rivolto ala platea del Teatro Civicodi Vercelli per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università delPiemonte Orientale.

Mattarella ha ripreso quello che gli è parso “un dialogo” tra il rettore Gian Carlo Avanzi e il rappresentante degli studenti: “Entrambi hanno manifestato grande legame con questo ateneo. Il Rettore ha parlato di disorientamento che affiora tra i giovani del nostro tempo, il dottor Iato ci ha detto che la loro generazione Z è vista come inerte, estraniata dalla realtà, rinunciataria. Sinceramente non so da dove possano uscire valutazioni così difformi dalla realtà, così gravemente sbagliate sulla nostra gioventù. Personalmente penso, costantemente trovandone conferma, che questa generazione sia motivo di speranza per il nostro Paese”, ha affermato il Capo dello Stato. “Il disorientamento che talvolta affiora nei giovani sono convinto sia responsabilità di noi adulti. Come potrebbero sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento, coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro in questo periodo?”. Allora per il capo dello Stato “va richiamato il ruolo delle Università, della formazione culturale, il mestiere di rendere i giovani capaci di spirito critico. Questo è il veicolo per fare emozionare gi studenti: difficile trovare espressione più significativa e pregnante, fare emozionare gli studenti, questo è il compito degli atenei”.

Giubileo, Gualtieri in sopralluogo a cantiere Piano sanpietrini

Giubileo, Gualtieri in sopralluogo a cantiere Piano sanpietriniRoma, 16 gen. (askanews) – Sopralluogo del sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme all’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini per verificare l’avanzamento dei lavori del cosiddetto “Piano Sampietrini” nella via Corridori, adiacente la basilica di San Pietro. “La situazione dei sampietrini come in tutta Roma è molto degradata, e il piano consiste in una riposa delle pietre con un metodo che consente una posa migliore e di conseguenza migliore qualità, maggiore resilienza e minore riformazione di avvallamenti”.

Il Piano, ha aggiunto il sindaco, “si sta realizzando con una tabella di marcia molto serrata: partenza a novembre poi a gennaio nuova partenza e andremo avanti fino alla fine, nella zona del Vaticano e nelle vie adiacenti. Qui i lavori termineranno per maggio, quindi prima dell’estate”. Presente al sopralluogo anche il delegato del Santo Padre al Giubileo monsignor Rino Fisichella e il comandante della Polizia locale Mario De Sclavis. Via dei Corridori “è un asse viario rilevante, che collega Piazza San Pietro a Piazza Pia e durante il Giubileo raccoglierà molti flussi di pellegrini – ha sottolineato l’assessora Segnalini -. La strada necessitava da tempo di una riqualificazione e ora il dipartimento Csimu grazie ai fondi giubilari, sta operando lavorazioni che richiedono competenza e perizia. In questo caso stiamo adottando delle tecniche innovative che consentiranno una maggiore durabilità della strada. Dobbiamo guardare avanti e immaginare che l’otto dicembre del 2024 avremo una grande piazza pedonale che unirà Castel Sant’Angelo al Vaticano, passando anche dalle vie di Borgo”.

I lavori del cantiere di via dei Corridori valgono 1,8 milioni di euro e rientrano nel piano di riqualificazione delle pavimentazioni storiche che sarà realizzato grazie a 31 milioni di fondi giubilari, su 14 chilometri di strade. Il cantiere, partito lo scorso 13 novembre, è nella sua fase iniziale, dopo la riqualificazione di largo del Colonnato, sta procedendo su via dei Corridori, in un’area pedonale. Nelle prossime settimane, all’avanzamento delle lavorazioni, il cantiere si estenderà progressivamente anche in via Rusticucci, via dell’Erba, vicolo dell’Inferriata, vicolo del Campanile e Borgo Sant’Angelo. “Oltre a via dei Corridori – conclude Segnalini – procederemo anche con altre strade del quadrante, da febbraio partiranno i lavori notturni in via Boezio, via Terenzio, via Ovidio, via Orazio, via Cicerone, con un costo di 7 milioni di euro del Giubileo, a cura del Dipartimento Csimu”.

Realacci (Symbola): tesi per la sostenibilità, grande partecipazione

Realacci (Symbola): tesi per la sostenibilità, grande partecipazioneRoma, 16 gen. (askanews) – “Grande partecipazione al bando ’10 tesi per la sostenibilità’. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità”. Lo ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.

“È possibile presentare le proprie candidature sulla piattaforma dedicata accessibile dal sito della Fondazione Symbola. Con l’adesione dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, sono 19 le università che hanno aderito all’iniziativa con presenze significative sull’intero territorio nazionale: la Federico II di Napoli, Tor Vergata, La Sapienza, la Ca’ Foscari di Venezia, la Bocconi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università Politecnica delle Marche, il Sant’Anna di Pisa, l’Universitas Mercatorum, le Università di Cagliari, Teramo, Camerino, Catania, Palermo e Brescia. Il comitato scientifico che valuterà i lavori sarà presieduto da Stefano Zamagni e Paola Severino: il primo docente di Economia politica all’Università di Bologna, la seconda presidente della Luiss School of Law”. Per Realacci “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro. Una formidabile spinta per contrastare la crisi climatica è venuta dall’ultima esortazione del Papa. È necessario il contributo di tutti i saperi. In questa direzione si muove l’Europa indicando coesione, transizione verde e digitale come la strada per rafforzare la nostra economia. Anche per questo il progetto ‘Dieci Tesi per la sostenibilità’ è importante”, ha concluso.

Record fatturato gelato artigianale: supera 10 miliardi in Europa

Record fatturato gelato artigianale: supera 10 miliardi in EuropaRoma, 16 gen. (askanews) – Numeri da record nel 2023 per il gelato artigianale, che per la prima volta in Europa ha superato il traguardo di 10 miliardi di euro (+11% sul 2022). Il giro d’affari dello scorso anno ha infatti toccato quota 10,9 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 9,83 miliardi del 2022 e ai 8,7 miliardi del 2021. La crescita del fatturato è principalmente legata all’aumento dei prezzi (+10% in Europa) dovuto agli incrementi dei costi delle materie prime agricole quali latte, zucchero, uova, cacao e la frutta in generale, mentre la crescita del numero di gelaterie, i flussi turistici e la durata della stagione hanno avuto un impatto positivo marginale.

I dati sono stati resi noti in vista della 45esima edizione di SIGEP-The Dolce World Expo, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group, in programma dal 20 al 24 gennaio al quartiere fieristico di Rimini, che sarà l’occasione per dare il via al countdown alla dodicesima edizione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, che si celebra in tutto il Vecchio Continente il 24 marzo di ogni anno. Anche l’Italia registra lo stesso trend positivo: il giro d’affari del 2023 vede un incremento dell’11%, sfiorando i 3 miliardi di euro tra gelaterie, pasticcerie e bar con gelato (erano 2,7 miliardi nel 2022, 2,3 miliardi nel 2021 e 1,85 miliardi nel 2020). Nonostante la contrazione del potere d’acquisto degli italiani, la spesa pro-capite per il gelato artigianale è salita a circa 43 euro, a cui si aggiunge la spesa del turismo straniero (circa 2,5 euro a persona), anch’esso in crescita nel nostro Paese: +4% nella stagione estiva, +13% durante l’anno, con un particolare aumento delle presenze a partire da agosto.

Segno positivo anche per i volumi che, nonostante l’inflazione e l’andamento climatico poco favorevole, sono rimasti stabili (+1% rispetto al 2022), facendo ben sperare per il futuro di tutta la filiera, che nel suo complesso vale oltre 4 miliardi di euro e dà lavoro a più di 100.000 persone. L’Europa è leader nel modo sia per numero di gelaterie (65mila, che impiegano circa 300mila addetti) sia per consumi, con in primis Italia (39mila punti vendita, di cui oltre 9.300 gelaterie, 12.000 pasticcerie e circa 18.000 bar che offrono gelato artigianale), Germania (9.000 punti vendita di cui 3.300 gelaterie pure), Spagna (2.200), Polonia (2.000), Belgio (1.200), ma importante è la presenza anche in altri paesi, come Inghilterra, Austria, Grecia e Francia.

Zaia: introduciamo solo tempi per suicidio assistito

Zaia: introduciamo solo tempi per suicidio assistitoVenezia, 16 gen. (askanews) – “Al di là di quello che si è detto a livello nazionale, ‘il Veneto autorizzerà il fine vita’, in realtà questo progetto di legge fondamentalmente introduce dei tempi e il ruolo della sanità” per le richieste di suicidio medicalmente assistito. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, introducendo il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge, di iniziativa popolare, “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale”. Zaia è intervenuto dopo la relazione della Quinta commissione consiliare illustrata dalla presidente della commissione Sanità, Sonia Brescacin (Lega-LV).

“Non so quanto costituzionalmente sostenibile sia tutta questa operazione – ha puntualizzato Zaia – e pertanto mi piacerebbe avere qui in Consiglio la conferma della sostenibilità giuridica di tutto questo”. Zaia, per quanto riguarda il Gruppo consiliare della Lega e quello della lista che porta il suo nome, ha confermato che ci sarà la piena libertà di voto, quindi secondo coscienza.

Suicidio assistito, Zaia: immorale gestire tema delicato con sentenza

Suicidio assistito, Zaia: immorale gestire tema delicato con sentenzaVenezia, 16 gen. (askanews) – “A prescindere da come tu la pensi, è immorale che un Paese gestisca un tema così profondo e importante con una sentenza della Corte costituzionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aprendo il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge d’iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito.

“Considero atipico il fatto che, come è accaduto per la vicenda di Eluana Englaro, si debba gestire un tema così delicato, così profondo e intimo, con una sentenza della Corte costituzionale”, ha insistito. Zaia ha reso noto che alle Ulss del Veneto sono arrivate 7 richieste di suicidio medicalmente assistito: 5 di queste sono state rigettate, 2 sono state accolte, ma 1 soltanto ha avuto seguito, a Treviso.

Le sfide culturali e dei ragazzi nella miniserie Tv “NA Storia”

Le sfide culturali e dei ragazzi nella miniserie Tv “NA Storia”Roma, 16 gen. (askanews) – Ambizione, amicizia, amore, scoperta di sé e cultura napoletana. C’è tutto nella miniserie di Luca Turco “NA Storia”, la cui anteprima, sarà proiettata il 21 gennaio, alle ore 10.00, al The Space Cinema, presso il Centro Commerciale “Vulcano Buono” di Nola (NA). Nata da un’idea di Anna Cioffi, la miniserie è stata prodotta da Anna Maria De Lucia, manager del settore dell’Hotellerie e Presidente e Co-Founder di Club Skal International Napoli, con la produzione esecutiva della Verteego Entertainment. Al centro delle prime puntate delle miniserie c’è una giovane ragazza, Maia (interpretata da Martina Abbruzzese) che si muove in una meravigliosa Napoli, alla ricerca di risposte, scoperte e intuizioni. Di lì l’incontro con Raffaele (interpretato da Nicola Lepore) in un’ambientazione suggestiva e attuale, e spesso mescolata ad altre epoche, con riferimenti a grandi film girati nel capoluogo partenopeo. La protagonista, dopo anni vissuti al nord Italia, torna a Napoli per recuperare la propria ispirazione artistica e non solo, come ha spiegato il regista.

“NA storia” rappresenta un affascinante intreccio di narrazioni ed atmosfere, un’immersione nella vita di Napoli che diventa quasi un personaggio centrale – afferma Luca Turco -. La storia di Maia, alla ricerca del suo futuro, ci aiuta ad entrare nella sua immaginazione, nella vita delle persone che incrociano la sua strada, e i molteplici temi affrontati, offrono uno sguardo ricco sulla complessità delle relazioni umane, sulle aspirazioni e sulle sfide della crescita. “NA storia” diventa così un ritratto della vita.” Anna Cioffi aggiunge: “La speranza è lo stimolo più efficace per i giovani, che rappresentano il motore della società e che devono ritornare ad essere protagonisti, ne hanno il dovere e, soprattutto, il diritto. La scelta del loro punto di vista nella pellicola diretta da Turco sta anche nella loro capacità di cogliere l’anima e la bellezza di Napoli”. Idee condivise dalla produttrice Anna Maria De Lucia: “La scelta di finanziare questo progetto nasce dal valore dei temi affrontati, che trovano ancor più risalto nel periodo attuale, dove i ragazzi sono sempre più spaesati e spaventati dal futuro. Si tratta di un progetto che unisce cinema e realtà, e riesce ad offrire una nuova visione sul territorio e le sue bellezze, stimolando la riflessione su molteplici punti di vista e tematiche.” L’evento non si fermerà qui, come ha anticipato Andrea Bonelli della Verteego Entertainment, la casa di produzione dell’opera cinematografica. “NA Storia è un progetto davvero interessante, nato dall’unione di più volontà per veicolare un messaggio positivo grazie ad un piccolo prodotto seriale. L’intento è quello di proseguire su questa strada, dando spazio ad un seguito di “NA Storia”, per il quale siamo già alla ricerca di fondi, anche privati, per sostenere la produzione”.