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Autore: Redazione StudioNews

Ue, Meloni: no tentennamenti e ritardi, trovare soluzioni

Ue, Meloni: no tentennamenti e ritardi, trovare soluzioniRoma, 4 dic. (askanews) – “Oggi, in un mondo che corre veloce, l’Europa non può più permettersi tentennamenti e ritardi”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video messaggio inviato all’evento organizzato a Bruxelles per presentare la squadra e le priorità di legislatura della nuova delegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento europeo.


“Ecco perché – aggiunge – potrei sintetizzare l’enorme lavoro che il governo italiano sta conducendo a Bruxelles in due parole: trovare soluzioni. Soluzioni europee naturalmente, nelle quali però l’interesse dell’Italia sia sempre tutelato e rappresentato al massimo. Ed è in fondo la stessa cosa che ci aspettiamo dalla nostra delegazione al Parlamento europeo, a cui rinnovo gli auguri di buon lavoro”.

Warner Music Italy lancia la compilation del Regno di Babbo Natale

Warner Music Italy lancia la compilation del Regno di Babbo NataleRoma, 4 dic. (askanews) – Una compilation del Regno di Babbo Natale. E’ stato presentato a Vetralla la collaborazione tra Warner Music Italy con il Regno di Babbo Natale, il magico universo che da anni affascina milioni di visitatori, affermandosi come un vero e proprio fenomeno culturale e simbolo del Natale contemporaneo. Una partnership che rappresenta molto più di un semplice progetto musicale, ma dà il via ad un viaggio globale che unisce tradizione, innovazione e magia.


Il Regno di Babbo Natale, nato a Vetralla (VT), non è solo una meta amatissima durante le festività ma un mondo vibrante che vive tutto l’anno, arricchito da un’identità musicale capace di catturare grandi e piccini. Ora, grazie a Warner Music Italy, queste emozioni prendono vita attraverso una distribuzione musicale che punta a far risuonare lo spirito natalizio in ogni angolo del mondo. “Questo progetto va oltre le canzoni – sottolinea Giorgio Onorato Aquilani, fondatore del Regno di Babbo Natale – è un mondo intero che prende vita attraverso la musica. La nostra identità musicale è il cuore pulsante di un’esperienza immersiva che emoziona milioni di persone ogni anno. Grazie a Warner Music Italy, siamo pronti a portare questa magia ovunque, condividendo i nostri valori universali con un pubblico globale”.


La collaborazione prende il via con un catalogo di brani che spaziano da allegre canzoni natalizie a composizioni strumentali, raccontando storie che uniscono musica, emozioni e magia. Il Regno, oltre alla musica, è anche protagonista di un libro per famiglie, Lucy e il Segreto di Natalloween (edizioni Gribaudo), che è già diventato uno spettacolo musicale nel parco Magicland – Valmontone, per cui sono state scritte nuove canzoni in stile musical. “Siamo orgogliosi di poter supportare un progetto così unico nel suo genere. Il Regno di Babbo Natale non è solo un simbolo del Natale italiano, ma un vero fenomeno culturale capace di parlare a un pubblico internazionale. La sua musica porta con sé tutta la magia e l’energia di un mondo straordinario e siamo entusiasti di accompagnarlo in questo viaggio verso nuovi orizzonti globali” – ha dichiarato Renato Tanchis, responsabile del progetto per Warner Music Italy.


Questa partnership rappresenta un passo fondamentale verso l’espansione internazionale del Regno di Babbo Natale. Non si tratta solo di un progetto natalizio: Warner Music Italy e il Regno di Babbo Natale hanno una visione a lungo termine, destinata a trasformare questa realtà magica in un punto di riferimento globale per il Natale contemporaneo. Attraverso piattaforme come Spotify, Amazon Music, Apple Music e iTunes, la magia del Regno di Babbo Natale è già accessibile a tutti, accompagnando famiglie di tutto il mondo in un viaggio musicale che incarna l’essenza del Natale: gioia, condivisione e speranza.

Francia, Barnier: “Siamo al momento della verità e della responsabilità”

Francia, Barnier: “Siamo al momento della verità e della responsabilità”Roma, 4 dic. (askanews) – “Siamo al momento della verità” e della “responsabilità”, ha affermato il primo ministro francese Michel Barnier in un discorso prima del voto di sfiducia in Parlamento.


“Due giorni fa ho ritenuto responsabile il mio governo. Ho preso questa decisione dopo aver dimostrato ascolto, rispetto e dialogo, che hanno portato il governo a migliorare ogni giorno il suo testo su diversi punti importanti”, ha dichiarato per primo. “Questa è la realtà. Ho provato ad affrontarla presentando testi finanziari difficili. Avrei preferito distribuire dei soldi, anche se non ne abbiamo. Ma questa realtà resta lì, non scomparirà per la magia di una mozione di sfiducia. Questa realtà sarà ricordata da qualsiasi governo, qualunque esso sia”. Rivolgendosi a Marine Le Pen, Barnier ha dichiarato di non avere “la sua stessa idea di sovranità e di patriottismo” “dopo aver visto le sue misure”.

Vino, dal 23 al 25 febbraio 2025 a Bologna la quarta Slow Wine Fair

Vino, dal 23 al 25 febbraio 2025 a Bologna la quarta Slow Wine FairMilano, 4 dic. (askanews) – E’ stata presentata a Milano la quarta edizione di Slow Wine Fair, la fiera internazionale del “vino buono, pulito e giusto”, in programma a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025 con la direzione artistica di Slow Food. Dopo il focus sulla salute del suolo dello scorso anno, la fiera lancia un nuovo dibattito (“Packaging e logistica: la sostenibilità del vino, oltre il vino”) per ragionare di innovazioni e alleanze possibili per alleggerire il costo economico e ambientale del vino. La manifestazione si terrà in contemporanea a “Sana Food”, il nuovo format sulla sana alimentazione nei consumi fuori casa dello storico salone “Sana”, giunto alla sua 36esima edizione. La business community del cibo biologico verrà dunque affiancata in padiglioni attigui da una mostra con 500 produttori di vino biologico e biodinamico. Inoltre, grazie al supporto di Ice e alla contemporaneità delle due fiere, l’organizzazione prevede l’arrivo di oltre 300 buyer esteri, il 50% in più della passata edizione, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa, dal Nord America e dal Canada, e le significative new entry di Cina e Giappone.


“Con la quarta edizione della Slow Wine Fair allarghiamo la riflessione sull’impatto ambientale del vino ai processi che ne accompagnano la produzione, il packaging e il suo ruolo nelle strategie di marketing. Gli imballaggi, tra questi il vetro, danno un contributo rilevante all’impronta ecologica di una etichetta, più che le tecniche di coltivazione o le pratiche in cantina in termini di energia usata per produrre bottiglie e per il trasporto. Fattori che spesso noi cittadini prendiamo in considerazione solo quando rendono un prodotto facilmente riconoscibile sullo scaffale” ha spiegato il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, sottolineando che “l’edizione 2025 vuole lanciare un appello, intanto ai produttori, a dare pari dignità a tutti i propri vini, frutto delle stesse pratiche agronomiche e che quindi esprimono la stessa garanzia di qualità. Da quelli nella bag in box a quelli in bottiglia. Un appello al mondo dei Consorzi e alle associazioni di settore ma anche della critica enologica e agli operatori, a concentrarsi sulla valutazione dei fattori di valore intrinseco del vino e a raccontare il vino nella sua essenza, senza sovrastrutture e orpelli che rischiano di confondere o di fuorviare il consumatore finale”. “Slow Wine Fair, alla quarta edizione sta finalmente raggiungendo la fisionomia che avevamo pianificato quando l’abbiamo ideata: una fiera che raccoglie una qualità media altissima dei vini proposti, grazie a una ferrea selezione” ha precisato Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition, rimarcando che “la sua forza è anche l’omogeneità della fisionomia delle Cantine espositrici: la maggioranza sono certificate biologiche, e tutte seguono la produzione dall’uva alla bottiglia secondo i principi del ‘Manifesto del vino buono pulito e giusto’, che prevede la rinuncia al diserbo e a diversi prodotti di chimica di sintesi. Proprio questa offerta così alta e omogenea – ha evidenziato – è la chiave del successo di pubblico che sta riscuotendo Slow Wine Fair: sempre più buyer e professionisti considerano la manifestazione un luogo dove è più semplice fare scouting o trovare le etichette giuste per completare la gamma che offrono ai loro clienti”.


Per tre giorni, vignaioli e vigneron, appassionati e buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier si ritroveranno per parlare di sostenibilità del vino a 360 gradi, portando ad esempio innovazioni che produttori, Consorzi e operatori del settore stanno sviluppando per far evolvere il proprio approccio alla produzione vinicola, riducendo ulteriormente il proprio impatto sull’ambiente, con conseguenti investimenti e ritorni economici. “Un mondo in divenire – dicono gli organizzatori – in cui non esistono risposte univoche ma soluzioni che vengono sperimentate e alleanze fruttuose che possono fare la differenza”. La Slow Wine Fair ospita inoltre l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition, la rete internazionale “inclusiva e collaborativa” che unisce i protagonisti del mondo del vino. Quest’anno sono previste circa un migliaio di Cantine, a cui si aggiunge l’area degli spirits, pensata per coinvolgere il mondo della mixology e suddivisa in sezioni tematiche, tra cui quella dedicata agli amari, che ruota intorno alla quinta edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e con Anadi. Infine, per la prima volta, sarà presente anche uno spazio dedicato alla Slow Food Coffee Coalition e al mondo del caffè, e uno per i produttori di sidro. Chiudono la ricca offerta il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, le degustazioni guidate rivolte agli appassionati e le masterclass per i professionisti del settore, e il programma di appuntamenti che in contemporanea a Slow Wine Fair si svolgono nei locali di Bologna e dintorni.

Ia e innovazione tecnologica, una svolta per la linguistica

Ia e innovazione tecnologica, una svolta per la linguisticaMilano, 4 dic. (askanews) – Tanti testi, lessici e dizionari italiani a portata di click e in grado d’interagire tra loro, un ponte tra parole e sapere che permette di vedere, e quindi prevedere, dove quei termini sono e saranno usati (insomma dove ricorrono: tecnicamente, le loro ‘occorrenze’), una rete che collega le risorse linguistiche italiane, permettendo loro di dialogare e rivelare nuove prospettive, con la possibilità di costruire modelli di intelligenza artificiale specifici per compiere analisi linguistiche avanzate, uno straordinario osservatorio sulla massa dei dati digitali, sia testuali che lessicali, per la lingua italiana: questo e molto altro è il cuore del progetto LiITA (Linking Italian), che si concentra sulla creazione di una base di conoscenza (Knowledge Base, KB) interoperabile per le risorse linguistiche italiane (dai dizionari ai testi, antichi e moderni), seguendo i principi dei dati collegati (Linked Data) utilizzati nel Web Semantico.


Il progetto LiITA sarà presentato alla conferenza “CLiC-it 2024 – Tenth Italian Conference on Computational Linguistics”, la decima conferenza italiana sulla linguistica computazionale che si terrà a Pisa dal 4 al 6 dicembre 2024. Il progetto sarà anche oggetto di una pubblicazione dal titolo The Lemma Bank of the LiITA Knowledge Base of Interoperable Resources for Italian, che apparirà sui Proceedings della conferenza CLiC-it. Supportato dal Ministero dell’Università e Ricerca con un finanziamento PRIN-2022 PNRR per un ammontare complessivo di 237.695 euro, il progetto LiITA è condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano, con la coordinazione della dottoressa Eleonora Litta e in collaborazione con l’Università di Torino.


“L’architettura della Knowledge Base di LiITA è molto semplice e trasferibile a ogni lingua – spiega Marco Passarotti, professore ordinario di Linguistica Computazionale presso la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere della Cattolica -. Il cuore di LiITA è una grande raccolta di lemmi, ovvero forme canoniche di citazione delle parole (come i nomi delle entrate lessicali nei dizionari): a ciascun lemma saranno connesse sul web le sue occorrenze nei vari corpora testuali dell’italiano linkati alla Knowledge Base, così come le sue entrate nei vari lessici e dizionari. Il risultato sarà un grande grafo di conoscenza fatto di nodi (come, ad esempio, i lemmi e le loro occorrenze) e di relazioni tra essi”, precisa l’esperto. “Questo grafo potrà, quindi, essere utilizzato non solo per estrarre informazione dalle risorse linguistiche rese interoperabili da LiITA, ma anche per raffinare (fine-tuning) la conoscenza dei modelli di intelligenza artificiale, supportando lo sviluppo di applicazioni specifiche per l’analisi della lingua italiana utili in diversi campi: dalla ricerca all’editoria, dalla medicina al mondo del web. Con progetti di questo tipo, che fanno incontrare dati e tecnologia – sottolinea il professor Passarotti – facciamo fronte a una svolta nella linguistica resa evidente e inevitabile dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, che è fondata proprio su modelli del funzionamento del linguaggio naturale: stiamo assistendo alla prima rivoluzione industriale-tecnologica che tocca l’oggetto più umanistico di sempre, il linguaggio. La disciplina che lo studia non può ignorarla”.


Il progenitore di LiITA è stato LiLa (Linking Latin), un progetto analogo ma basato su risorse per la lingua latina. Coordinato dal professor Passarotti, grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro da parte del Consiglio Europeo della Ricerca, LiLa ha sviluppato una raccolta di più di 200 mila lemmi e ha reso interoperabili decine di risorse linguistiche per il latino. La Knowledge Base di LiLa è tuttora in continua espansione. Le risorse linguistiche distribuite per il latino (corpora, dizionari, risorse lessicali) sono state integrate da LiLa in una struttura unificata, utilizzando i lemmi come nodo centrale per collegare dati provenienti da fonti diverse. “A ogni lemma – spiega il professore – occorrenza di parola nei testi ed entrata lessicale nei dizionari è assegnato un identificatore unico e persistente, consentendo così la loro interazione sulla base di relazioni il cui significato è processabile dalle macchine. L’architettura di LiLa è indipendente dalla lingua e può essere adottata per qualsiasi idioma, tutto è fatto a triple: un soggetto un oggetto e una relazione- La bellezza di basi di conoscenza come LiLa o LiITA -precisa Passarotti – è che possono essere usate come fonte di dati, metadati e relazioni esplicite tra essi per raffinare modelli di intelligenza artificiale”.

Esselunga apre a Cortina un temporary store Le eccellenze

Esselunga apre a Cortina un temporary store Le eccellenzeMilano, 4 dic. (askanews) – Esselunga apre i battenti, come da tradizione di mercoledì, a Cortina D’Ampezzo, in via Cesare Battisti 11, a pochi passi da una delle vie principali della città, con vista sulle Tofane. La catena della gdo si prepara all’evento olimpico di Milano Cortina 2026, forte della partnership – come prima azienda – siglata a luglio del 2022 con la Fondazione dei giochi.


Il format scelto è quello de “Le eccellenze”, nuova interpretazione dell’omonimo negozio inaugurato nel 2022 nel centro di Milano, con spazi e arredi pensati in linea coi codici stilistici del territorio. Il punto vendita nasce come temporary store e sarà aperto per questa stagione fino al 16 marzo 2025. Esselunga, nella duplice veste di produttore e retailer, nei 250 metri quadrati nel negozio di Cortina coniuga una nuova esperienza di spesa sposa con quello di ospitalità, perché oltre al market con prodotti freschi, la gastronomia, la pasticceria e l’enoteca, grande spazio è riservato alla caffetteria con cucina per un servizio di ristorazione veloce. Non solo esperienza di acquisto ma anche intrattenimento poiché adiacente al negozio, dove si trova la Galleria Farsettiarte, nel 2025 sarà inaugurata Casa Esselunga, spazio polifunzionale di eventi e comunicazione che accompagnerà la città alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026.


Nel negozio la gastronomia avrà un ruolo centrale con oltre 60 tipologie di formaggi provenienti dal territorio con referenze selezionate dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Grecia; più di 50 specialità gastronomiche conservate, 25 tipologie di salumi tra i più rappresentativi del patrimonio della salumeria italiana. A libero servizio anche la linea “Cucina Esselunga”, con ricette locali come canederli, gulash, spatzle alla tirolese, casunziei all’ampezzana tra i piatti pronti. Presente anche l’offerta dolce con Elisenda, l’alta pasticceria di Esselunga nata in collaborazione con il ristorante stellato Da Vittorio dei fratelli Cerea. L’enoteca propone, invece, una selezione di circa 400 etichette, un caveau per i vini più pregiati e per guidare i clienti nella scelta un esperto sommelier. Peculiarità del negozio è la caffetteria con cucina, che prevede più di 40 posti a sedere e il servizio ai tavoli, per accogliere i clienti in diversi momenti della giornata dalla colazione, al pranzo e per l’aperitivo. La proposta coniuga le ricette iconiche della Cucina Esselunga con proposte locali, un’ampia carta dei vini e una selezione di cocktail. I menù cambieranno mensilmente, nel rispetto delle stagioni.

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migranti

Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania per migrantiRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” Albania

Migranti, Meloni-Orban: asse in Ue su Paesi sicuri e “modello” AlbaniaRoma, 4 dic. (askanews) – Nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente il decreto flussi (che contiene anche le norme sui Paesi sicuri), ma arrivano due nuovi stop al governo sui centri in Albania, Giorgia Meloni incassa l’”appoggio” di Viktor Orban in tema di migranti. Il primo ministro ungherese, ricevuto questa mattina dal Papa, è stato a colloquio per oltre un’ora nel pomeriggio con la presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.


Orban sta per chiudere il semestre di presidenza ungherese, un mandato che è stato contestato (anche con il ‘boicottaggio’ di riunioni) per alcune decisioni del premier, in particolare sul rispetto dello stato di diritto, e di cui alcuni avevano ipotizzato lo ‘slittamento’. Una richiesta che non era stata poi raccolta dalle istituzioni comunitarie, anche perchè in realtà il semestre è caduto in un periodo – con le elezioni e le nomine dei nuovi top jobs – in cui il ruolo della Presidenza è stato assai limitato. Meloni, da parte sua, ha invece espresso le “congratulazioni” all’amico Orban “per la riuscita della Presidenza semestrale di turno del Consiglio dell’Unione europea, in particolare per l’adozione della dichiarazione di Budapest sulla competitività, oltre all’apertura del primo capitolo dei negoziati di adesione con l’Albania e i progressi fatti con Bulgaria e Romania per quanto riguarda l’ampliamento dell’area Schengen”. I due hanno quindi ribadito la volontà di “continuare a rafforzare il dialogo politico” e di “coordinarsi reciprocamente sui principali temi internazionali”, oltre all’intenzione di rafforzare ulteriormente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.


Ma il ‘piatto forte’ è stato il tema dei migranti, su cui Orban e Meloni si trovano allineati per “contrastare la migrazione irregolare”. In particolare, hanno condiviso “l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di Paesi di origine sicuri”. Un tema particolarmente sensibile per Meloni, che deve fronteggiare lo stop all’operatività dei centri in Albania. Proprio oggi il Parlamento ha dato via libera definitivo al decreto flussi (con l’indicazione della lista dei Paesi sicuri), ma il Csm ha detto “no” all’assegnazione alle Corti d’Appello della competenza sui procedimenti di trattenimento dei migranti richiedenti asilo e la Cassazione ha rinviato la decisione sul ricorso del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti emesse dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso. Il pg ha chiesto di sospendere il giudizio in attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell’Unione europea e la decisione arriverà nelle prossime settimane. I centri di Gjader e Shengjin resteranno dunque ancora vuoti, anche se come detto da Meloni nei giorni scorsi e ribadito oggi dal ministro Matteo Piantedosi, il governo è “al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli incontrati”. Per la premier e per Orban, però, quello albanese resta un ‘modello’ da “esplorare” nell’ambito di “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto Ue e internazionale”. Magari – è questo il progetto – riuscendo ad anticipare l’entrata in funzione del Patto sulla migrazione e l’asilo, attualmente prevista a giugno 2026.


A margine della visita di Orban va registrata la contestazione di +Europa. In piazza Colonna si sono presentati il segretario Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e alcuni militanti, esponendo cartelli con scritte come “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”. “Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili. E’ il modello della democrazia illiberale e di coloro che vogliono disgregare e distruggere l’Ue nel momento in cui invece ne abbiamo più bisogno”, ha detto Della Vedova.

Al via stagione invernale La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria-Lavarone

Al via stagione invernale La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria-LavaroneRoma, 4 dic. (askanews) – La Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone, uno tra i comprensori sciistici più estesi del Trentino, è uno scrigno ricco di tesori per un’esperienza in montagna indimenticabile e accessibile. Una proposta turistica completa che coniuga tradizione ed innovazione con una particolare attenzione alla creazione di vacanze su misura per ogni ospite.


Dopo la preapertura dello scorso weekend, da venerdì 6 dicembre gli impianti del comprensorio saranno operativi senza interruzioni fino a fine marzo. Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone accoglierà appassionati di sci alpino, sci di fondo e snowboard fino a coloro che cercano +opzioni più avventurose come il free-ride. Le skiaree di Folgaria & Lavarone con oltre 10 differenti punti di accesso alle piste, offrono più di 100 km di piste per ogni livello di difficoltà, dalle 5 piste nere per i più esperti, alle 25 piste rosse per chi è già ad un buon livello e 54 blu per chi è alle prime armi. Dotata di innevamento artificiale grazie ai suoi 380 generatori di neve, la Skiarea Alpe Cimbra-Folgaria&Lavarone dispone di 4 scuole di sci e oltre 200 maestri altamente qualificati, pronti a offrire lezioni personalizzate.


“La scorsa stagione invernale è stata decisamente positiva, abbiamo accolto oltre 500.000 sciatori, di cui il 55% provenienti dall’estero e il 45% dall’Italia, generando un fatturato di oltre 14 milioni di euro per la vendita degli skipass e circa 100 milioni di euro considerando l’indotto sull’intero comprensorio” dichiara Ivan Pergher, Responsabile Commerciale di Folgariaski. “Riteniamo che la nostra Skiarea sia decisamente competitiva, tanto che la numero uno al mondo, l’americana Mikaela Shiffrin pluricampionessa olimpica, si è allenata con grande soddisfazione qui a Fondo Grande negli anni scorsi. Quest’anno, a partire da dicembre, avremo l’onore di ospitare anche la Nazionale Maschile Americana di Coppa del Mondo di Sci Alpin, che ha scelto proprio Folgaria come base europea per i suoi allenamenti”. Motivo di orgoglio della Skiarea è la Scuola Scie di Passione, con sede a Passo Coe, che da quasi 15 anni si distingue come centro di eccellenza – fra i primi in Italia – specializzato nell’insegnamento dello sci a persone con disabilità fisiche e cognitive. “Grazie all’esperienza di oltre 20 maestri, Scie di Passione – i cui servizi sono rivolti anche a normodotati – ha sviluppato un approccio didattico inclusivo, mettendo a disposizione attrezzature e ausili specializzati, che permettono a tutti, di vivere l’emozione dello sci e della montagna”, afferma il Direttore Tecnico della scuola, Stefano Carbone.


La scuola è un punto di riferimento per chi cerca non solo un insegnamento tecnico, ma un’esperienza emozionante, sicura e accessibile. Gli ospiti possono viverla in autonomia, grazie al supporto dei professionisti, o condividerla con amici e familiari in un ambiente accogliente e inclusivo. “Ogni anno dedichiamo oltre 14.000 ore di lezioni a bambini e adulti, adattando i nostri corsi alle diverse esigenze per chiunque desideri vivere l’emozione della montagna. Che si tratti di corsi di 5-10 giorni o lezioni giornaliere, i preziosi feedback dei nostri ospiti ci permettono di migliorare costantemente l’esperienza offerta, rendendola accessibile e inclusiva per tutti. In particolare, per gli ospiti con disabilità, offriamo un contatto personalizzato one-to-one prima delle lezioni, per organizzare ogni dettaglio e garantire un’esperienza su misura”. La Scuola Scie di Passione è completamente accessibile, un luogo dove ogni persona, con il supporto adeguato, può affrontare la sfida delle piste e sentire il piacere di far parte di un’avventura condivisa.

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco Alimentare

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco AlimentareMilano, 4 dic. (askanews) – Dopo il supporto alla 28esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, Coca-Cola conferma il proprio sostegno a Banco Alimentare portando un messaggio di solidarietà anche al Coca-Cola Christmas Village, un luogo magico in cui divertirsi e, al contempo, fare del bene.


Cuore del villaggio allestito dal 7 dicembre al 6 gennaio in Piazza del Duomo a Milano, sarà l’Albero dei Giochi dedicato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Il legame tra Coca-Cola e le Olimpiadi nasce da lontano e rappresenta una delle collaborazioni più longeve e iconiche nella storia degli eventi sportivi mondiali, che non solo riflette l’impegno nel promuovere lo sport e i suoi valori, ma incarna una visione condivisa di inclusione, aggregazione e rispetto. Il viaggio di Coca-Cola con il Movimento Olimpico inizia nel 1928 ad Amsterdam, affiancando gli atleti e diventando così il partner più duraturo nella storia delle Olimpiadi. Ai piedi dell’Albero dei Giochi ci sarà il Mercatino di Natale di Coca-Cola: uno spazio dove poter acquistare gadget e prodotti esclusivi del brand, trasformando un semplice gesto in un contributo concreto per le persone in difficoltà. L’intero ricavato del Mercatino, che vedrà coinvolti volontari di Banco Alimentare affiancati da dipendenti di Coca-Cola, sarà infatti devoluto all’associazione. Una collaborazione storica quella tra Coca-Cola e Banco Alimentare che quest’anno ha permesso di distribuire generi alimentari per oltre 1 milione e 400 mila pasti e negli ultimi otto anni si è tradotta in un sostegno pari alla distribuzione di circa 15 milioni di pasti, confermando l’impegno dell’Azienda a favore della sostenibilità sociale e della comunità. “Siamo felici che Coca-Cola abbia nuovamente scelto Banco Alimentare come partner per la campagna natalizia, sicuramente la più importante dell’anno. In una situazione difficile e complessa come quella attuale, è importante il messaggio lanciato da Coca-Cola: un semplice gesto di gentilezza, generosità, e di concreta solidarietà, ha sempre un positivo effetto anche su chi lo compie provocando una reazione a catena di bene. Il nostro obiettivo è da sempre quello di ridare fiducia e speranza alle persone in difficoltà e possiamo raggiungerlo solo facendo squadra con chi realmente si mette in gioco con noi e ci resta vicino” – così Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare ETS.


“In questo periodo speciale dell’anno è importante ricordarsi quanto i più piccoli gesti di gentilezza e generosità possano fare la differenza per le persone in difficoltà, per questo siamo orgogliosi di sostenere ancora una volta Banco Alimentare e i suoi volontari. Abbiamo deciso di portare questo messaggio di condivisione e solidarietà anche all’interno del Coca-Cola Christmas Village, nel quale ciascuno di noi potrà celebrare lo spirito e la tradizione del Natale, riscoprendo l’importanza del donare” – dichiara Cristina Camilli, Direttore Comunicazione, Relazioni Istituzionali e Sostenibilità Coca-Cola Italia.