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Presentata “Sparkle 2024” la guida agli spumanti secchi italiani

Presentata “Sparkle 2024” la guida agli spumanti secchi italianiMilano, 5 dic. (askanews) – E’ stata presentata a Roma la 22esima edizione di “Sparkle”, la guida 2024 ai migliori spumanti secchi italiani a cura della rivista “Cucina & Vini”. Tanti gli appassionati e gli addetti ai lavori che hanno affollato gli spazi di Parco dei Principi per degustare le oltre 200 etichette di una settantina di Cantine dello Stivale. Ben 91 le etichette premiate con le “5 Sfere” sulle 870 presenti nella guida.

Sul gradino più alto del podio c’è la Lombardia con 32 riconoscimenti, seguita dal Trentino con 22 e dal Veneto a quota 17. Sui 91 vini premiati il 36% sono Brut, quasi la metà di quelli insigniti nel 2014, che rappresentavano il 62% del totale. In calo anche i Dry e gli Extra Dry, in favore dei vini a basso dosaggio: Extra Brut (27% contro il 12% di dieci anni fa) e Nature (25%, ben il 15% in più sul 2014). Il riconoscimento speciale “Vino dell’emozione” è andato all’azienda agricola franciacortina Uberti di Erbusco per il suo “Franciacorta Quinque Extra Brut”, già premiato con le “5 Sfere”. Il premio alla carriera è stato invece assegnato a Ruben Larentis, storico enologo di Ferrari, dalla scorsa estate in pensione con alle spalle ben 42 vendemmie.

“Dalla prima edizione a oggi sono cambiate tante cose e ‘Sparkle’ è sempre l’occasione giusta per tracciare un quadro sul mondo delle bollicine e confrontarsi sul presente e il futuro di un fenomeno che conta oltre un miliardo di bottiglie l’anno” ha commentato Francesco D’Agostino, direttore di “Cucina & Vini” e curatore della guida, ricordando che per quanto riguarda la produzione “anche quest’anno è in testa il Veneto con oltre 700 milioni di bottiglie prodotte, seguito dal Piemonte con oltre 200, mentre sorprende la crescita del +16% del Trentino-Alto Adige (+16%) e della Lombardia (+13%)” Evidenziando l’importante crescita dell’esportazioni sia volumi (+150 mln di bottiglie) che in valore (oltre un miliardo in più rispetto al 2020), D’Agostino ha sottolineato che “cresce il prezzo medio della bottiglia alla dogana, che sfiora i 3,30 euro, una tendenza che non si arresta, anche se c’è ancora molto da fare per dare un adeguato posizionamento alla nostra produzione”.

Enogastronomia, 2023 di successi per “La Foresteria” di Planeta

Enogastronomia, 2023 di successi per “La Foresteria” di PlanetaMilano, 4 dic. (askanews) – Il ristorante “La Foresteria”, all’interno del lussuoso wine resort della famiglia Planeta a Menfi (Agrigento), si prepara a chiudere il 2023 con importanti riconoscimenti. Il locale guidato dallo chef Angelo Pumilia è infatti entrato nella Guida Michelin 2024 e ha ricevuto i “2 Cappelli dal volume “I 1000 Ristoranti d’Italia” de L’Espresso, e le “2 Forchette” dalla “Guida Ristoranti d’Italia 2024” del Gambero Rosso.

Il locale, circondato dalle vigne e affacciato sul mare, offre tra l’altro la più completa collezione verticale della produzione dei luoghi di Planeta, storica azienda agricola, tra le più importanti in Sicilia, con 371 ettari di vigneto e sette Cantine dislocate in cinque territori: oltre a Menfi, Sambuca di Sicilia, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo. L’azienda conta poi 151 ettari di oliveto e un frantoio, oltre ad una produzione di mandorlo e grano duro, tutte in regime biologico.

Vino, l’8 dicembre torna l’evento di Natale da Cantina Tramin

Vino, l’8 dicembre torna l’evento di Natale da Cantina TraminMilano, 4 dic. (askanews) – Venerdì 8 dicembre, dalle 10 alle 18, la cooperativa Cantina Tramin aprirà le porte della sua sede di Termeno (Bolzano) ai visitatori per il consueto appuntamento del “Natale dei cinque sensi”. I partecipanti potranno degustare le nuove annate della Selezione e della linea Classica, scegliendo tra diverse formule di assaggio. Tra le proposte spicca la degustazione guidata di “Marjun Pinot Nero 2021”, “Stoan 2022”, “Glarea Chardonnay 2022”, “Nussbaumer Gewürztraminer 2022” e “Roen Gewürztraminer Vendemmia Tardiva 2022”, serviti con diverse versioni del piatto altoatesino per eccellenza: i canederli.

Durante l’evento i presenti avranno la possibilità di assaggiare l’ampio listino di vini prodotti con le uve dei 160 soci che coltivano circa 270 ettari del territorio, e anche l’opportunità di esplorare l’evoluzione di “Urban” e “Nussbaumer” con due verticali delle annate più interessanti. Come nelle precedenti edizioni, non mancherà uno spazio dedicato agli stand degli artigiani del gusto locali, dove assaggiare e acquistare le specialità gastronomiche tipiche dell’Alto Adige.

Enogastronomia, al via prima edizione di “Aimo e Nadia per i giovani”

Enogastronomia, al via prima edizione di “Aimo e Nadia per i giovani”Milano, 4 dic. (askanews) – Gruppo Aimo e Nadia, guidato dagli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, e da Stefania Moroni, figlia dei fondatori, lancia per la prima volta il premio “Aimo e Nadia per i giovani”, istituito per le ragazze e i ragazzi che si affacciano al mondo della ristorazione e pensato “per tramandare quei principi e valori che il Gruppo ha saputo trasmettere alle nuove generazioni di giovani cuoche e cuochi, cameriere e camerieri, sommelier, in oltre sessant’anni di storia”.

L’edizione 2024 vedrà la collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Molfetta, città di origine e dove ha studiato di Fabio Pisani. Per il primo anno sarà una sfida a squadre tra gli allievi delle classi quarte e la quinta di questo Alberghiero, sul tema “Puglia, un territorio da raccontare”. Il vincitore del primo premio otterrà un periodo di formazione di sei mesi presso “Il Luogo Aimo e Nadia” (comprensivo di vitto, alloggio e rimborso mensile), seguito da un’assunzione per altri sei mesi in azienda. Alla fine dell’anno è previsto un corso di perfezionamento, definito sulla base delle attitudini e predisposizioni personali, presso “Alma” la Scuola internazionale di cucina italiana di Colorno (Parma). “Aimo e Nadia hanno dedicato la loro vita alla ristorazione con passione, tenacia, impegno e umiltà, costituendo un esempio tanto per la loro umanità quanto per la professionalità e conoscenza profonda del patrimonio enogastronomico italiano” hanno ricordato i promotori del premio, sottolineando che “una caratteristica del loro lavoro è stata proprio il perfetto connubio tra l’attività in cucina e quella in sala con l’obiettivo di raccontare agli ospiti i prodotti, i luoghi, le tecniche e le lavorazioni: un insegnamento e un metodo che mettono in relazione e divulgano prodotti, territori e persone”.

Gruppo Aimo e Nadia è costituito oggi dal ristorante stellato “Il Luogo Aimo e Nadia”, “Bistro Aimo e Nadia” e il ristorante caffetteria “Voce Aimo e Nadia”.

Enogastronomia, Gambero Rosso presenta nuova Guida Lombardia 2024

Enogastronomia, Gambero Rosso presenta nuova Guida Lombardia 2024Milano, 4 dic. (askanews) – La Lombardia si riscopre una regione sempre più attenta alla sostenibilità e al “green” anche in cucina, posizionandosi al terzo posto per presenza di agriturismi in Italia: è la sorpresa che ci regala la nuova “Guida Lombardia 2024” del Gambero Rosso che raccoglie 1.100 indirizzi a Milano e nelle altre province dove vivere un’esperienza enogastronomica di qualità. Tante le conferme nella ristorazione e altrettante le novità in un’offerta variegata che, senza perdere di vista i piatti della tradizione, cui è dedicata una delle cinque categorie di Premi Speciali, si arricchisce di nuove forme, anche in controtendenza, e dei colori di una ristorazione sempre più internazionale ed etnica capace di soddisfare tutti i gusti. E sono i numeri delle eccellenze a raccontarlo con: nove “Tre Forchette” (partner Consorzio Franciacorta), un “Tre Bottiglie”, un “Tre Cocotte”, tre “Tre Mappamondi” (con l’ingresso di Ba Restaurant) e sei “Tre Gamberi” (partner Consorzio Valtenesi).

Il viaggio che la Guida, giunta alla sua 32esima edizione, offre spazia dall’alta ristorazione alle trattorie più tradizionali, dai bistrot e griglierie a pizzerie e street food, fino alle migliori insegne “dove fare una spesa più attenta e capace di valorizzare le eccellenze del territorio”. A colpire gli estensori della guida, “la riscoperta di una naturalità attraverso una diffusione sempre più visibile di orti urbani, panifici agricoli e strutture fuori porta attente all’ambiente”: solo Brescia ne conta 400. “Questo – ha spiegato la curatrice della Guida, Valentina Marino -la dice lunga su quanto la riscoperta del mondo agricolo sia ormai diventata una tendenza, fuori ma anche dentro le città, con cognizione di causa o come pura operazione di marketing”. Un trend confermato anche dall’inaspettata presenza nella città di Milano di due dei sei “Gamberi Verdi” della Guida, nuovo simbolo che contraddistingue i posti che operano concretamente sulla base della sostenibilità ambientale: “Joia” del maestro della cucina vegetale Pietro Leeman, e il bistrot “Un Posto a Milano”, oasi campestre a due passi da Porta Romana. Per l’impegno che ha dedicato negli ultimi anni alla valorizzazione di un ricco patrimonio della cultura enogastronomica attraverso una riqualificazione dei mercati rionali, il capoluogo lombardo ha ricevuto il “Premio Speciale Milanesità”. Brescia invece, dopo Milano, è la provincia con il maggior numero di insegne (131), mentre a Lodi si concentrano le novità: sette sugli 11 locali inseriti nella Guida.

Per quanto riguarda la città di Milano, il “Premio Speciale Novità dell’Anno” è andato alle insegne “Spore”, “Verso”, “Silvano” e “Dirty”; “Miglior Proposta al Bicchiere al Ristorante” e “Il Luogo Aimo e Nadia”; “Premio Speciale Campioni Della Tradizione” al risotto giallo alla milanese de “L’Alchimia”, alla cotoletta alla milanese della “Trattoria del Nuovo Macello”, all’ossobuco di Arlati, alla Cassoeula di “Piazza Repubblica”, e ai “mondeghili” di Trattoria Sincera. Infine il “Premio Speciale Ambasciatori del Territorio” è andato a “Trattoria Sincera” (Milano), “Osteria del Treno” (Milano), “Osteria al Gigianca” (Bergamo), “Osteria dell’Orologio” (Salò, Brescia), “Tira Mola e Mesda” (Como), “Caffè La Crepa” (Isola Dovarese, Cremona), “Antica Osteria Casa di Lucia” (Lecco), “Antica Osteria del Cerreto” (Lodi), “Hostaria Viola” (Castiglione delle Stiviere, Mantova), “Osteria del Cavolo” (Monza), “Bazzini” (Canneto Pavese, Pavia), “Lanterna Verde” (Villa di Chiavenna, Sondrio) e “Crotto Valtellina (Malnate, Varese).

Sisma 2016, enogastronomia e tradizioni per rilanciare il Maceratese

Sisma 2016, enogastronomia e tradizioni per rilanciare il MacerateseMilano, 4 dic. (askanews) – Fare della valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio un’opportunità di rilancio di territori che hanno dovuto affrontare le conseguenze distruttive del sisma del 2016-2017 nell’Appennino centrale. È questo l’approccio da cui è nato “Le terre del tartufo” manifestazione giunta alla sua seconda edizione che si terrà a Pieve Torina (Macerata) il prossimo 9 e 10 dicembre. L’evento, presentato a Roma nel corso di una conferenza stampa alla sede della Struttura commissariale sisma 2016, a Palazzo Wedekind, è promossa dall’Unione Montana della Marca di Camerino, composta dai sei Comuni: Camerino, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Ussita. Tutte località fortemente colpite dalla scossa sismica del 30 ottobre 2016, la più forte registrata nel corso della sequenza che avvenne tra Abruzzo, Lazio, Marche e Abruzzo.

Oggi la ripartenza di quest’area del territorio marchigiano è evidenziata non solo dal crescente numero di cantieri per la ricostruzione materiale dei borghi, ma anche delle iniziative volte a rivitalizzare le comunità e ad attrarre visitatori. Tra queste si inserisce, appunto, “Le terre del tartufo” che avrà quale punto di riferimento principale il Palasport di Pieve Torina, ma sono previste anche altre iniziative nel territorio circostante. Sabato e domenica prossima si terranno degustazioni, laboratori per i bambini, passeggiate lungo i sentieri circostanti e spettacoli di intrattenimento. Protagonista assoluto della due giorni sarà il pregiato tubero della Marca di Camerino, al quale verranno affiancati numerosi prodotti tipici del territorio. “Questa iniziativa contribuisce a valorizzare territori di grande bellezza e radicate tradizioni il cui potenziale, non ancora del tutto espresso, può rappresentare una risorsa fondamentale anche nell’ottica del contrasto al fenomeno dello spopolamento delle aree interne”, ha commentato il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli. “Le Terre del Tartufo rappresentano un unicum per la Marca di Camerino. Migliaia di persone, marchigiani e non, grazie al tartufo e ai prodotti tipici del territorio hanno riscoperto l’alto Maceratese – sottolinea il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci -. Il turismo è e sarà il volano per il rilancio di queste terre: il sisma ci ha feriti ma noi, le nostre genti, le nostre comunità, abbiamo dimostrato di essere più forti”.

”Terra Madre-Salone del Gusto” lancia l’alleanza tra uomo e natura

”Terra Madre-Salone del Gusto” lancia l’alleanza tra uomo e naturaMilano, 4 dic. (askanews) – Ritrovare una nuova alleanza tra gli esseri umani e la natura, basata sulla relazione e non sulla sopraffazione, a partire dal cibo, che rappresenta cultura, condivisione, piacere, ma che è anche l’elemento più potente che ci riconduce alla terra, al suolo, all’acqua. È questa la chiamata a cui risponderà il pubblico che parteciperà a Terra Madre Salone del Gusto 2024, che si terrà al Parco Dora a Torino dal 26 al 30 settembre. Le prime informazioni sulla 15esima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, sono state presentate questa mattina durante una conferenza stampa. L’incontro è stato anche l’occasione per lanciare “The Road to Terra Madre”, dieci mesi di eventi organizzati dalla rete Slow Food e da quanti (istituzioni, soggetti culturali pubblici e privati e partner) vorranno contribuire a diffondere il tema dell’evento a quante più persone possibile.

“Fare pace con la natura è la nostra dichiarazione d’amore per il futuro, perché frasi come salvare la natura o il pianeta sono ormai obsolete” ha dichiarato la presidente di Slow Food, Barbara Nappini, spiegando che “il nostro invito oggi è a tutelare la nostra stessa esistenza sul pianeta, e possiamo farlo solo se riusciamo a integrare in maniera armonica e positiva l’attività umana con gli ecosistemi naturali di cui facciamo parte: essere dalla parte della natura, o meglio, dentro la natura, è il perno per affrontare, secondo noi, le crisi attuali”. “Viviamo in un mondo in cui si tollera che quasi un miliardo di persone non abbia regolare accesso al cibo” ha proseguito Nappini, aggiungendo che “è evidente che l’iniquità del sistema alimentare è l’elemento che collega un po’ tutte le crisi che stiamo vivendo”. “Ed è il frutto del modo in cui abbiamo trattato la nostra madre terra: come se fossimo in guerra, in un antagonismo continuo per cui l’obiettivo è trasformarla affinché risponda alle nostre esigenze” ha continuato, conlcudendo “per questo siamo convinti che ripensare a una cultura di pace ed esercitarla nel quotidiano, anche rispetto al contesto internazionale, assuma un’eco di necessità e urgenza. Anche il percorso di The Road to Terra Madre ci servirà a fare pace con la natura nella pratica quotidiana”. “Condividiamo il tema scelto da Slow Food per l’edizione 2024 e l’invito di sensibilizzazione verso la società sul rapporto tra uomo e natura” ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, evidenziando che “le politiche per il cibo che abbiamo sostenuto, e continuiamo a sostenere, mettono al centro gli agricoltori custodi del territorio e i principali soggetti della filiera agroalimentare per la produzione dei cibi di qualità”.

“Con orgoglio presentiamo la 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto” ha detto l’ssessore al Turismo e Grandi eventi della Città di Torino, Domenico Carretta, parlando di una grande celebrazione della cultura alimentare, che è anche un’opportunità straordinaria di affermare la posizione della nostra città nel contesto internazionale, come punto di riferimento per gli amanti del cibo e della sostenibilità ambientale, e di mostrare ancora una volta la nostra capacità organizzativa e la qualità dei nostri eventi”. Alla conferenza sono intervenuti due istituti in rappresentanza dei progetti che Slow Food contribuisce a organizzare nelle scuole: Melissa Indino e Davide Prosdocimi, studenti del Liceo Linguistico e Classico Gioberti, che è anche una Comunità Slow Food, e Daniela Mesiti, dirigente scolastico Liceo Linguistico Mazzarello, che ha attivato un corso di studi speciale con curvatura enogastronomica.

Vino, Cantina di Venosa lancia il suo primo Metodo Classico

Vino, Cantina di Venosa lancia il suo primo Metodo ClassicoMilano, 3 dic. (askanews) – Cantina di Venosa (Potenza), l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del Sud Italia, lancia il suo primo Metodo Classico: “Tansillo Pas Dosè”. Si tratta di un VSQ rosè dosaggio zero 100% Aglianico, affinato sui lieviti per almeno 36 mesi, che vuole rendere omaggio al poeta Luigi Tansillo, nato a Venosa nel 1510.

“La nostra gamma di vini si amplia con una nuova etichetta che esprime la forza, il carattere e la versatilità di un grande vitigno” ha dichiarato il direttore commerciale, Antonio Teora, ricordando che “l’Aglianico è la varietà principe del Vulture, un simbolo della nostra viticoltura e soprattutto di Cantina di Venosa, un modo da parte nostra di rappresentare un’uva in tutte le sue possibili espressioni all’interno di un progetto di qualità che non finisce qui, anzi con altre sorprese in arrivo”. Cantina di Venosa, fondata nel 1957, conta oggi 350 soci con circa 800 ettari di vigne coltivate ad Aglianico, Malvasia di Basilicata, Moscato Bianco e Merlot.

Il 5 dicembre Giornata del suolo, Slow Food: senza terra non c’è vita

Il 5 dicembre Giornata del suolo, Slow Food: senza terra non c’è vitaMilano, 3 dic. (askanews) – “Abbiamo bisogno di capire quanto sia fondamentale la terra in ogni nostra giornata di vita sul pianeta, quanto sia determinante per la sopravvivenza di ogni essere vivente. Dovremmo imparare a camminarci su con rispetto, a usarla con delicatezza e a respingere ogni abuso”. Questo è l’invito rivolto dall’agronomo e docente universitario, Francesco Sottile, membro del Board di Slow Food, in vista della Giornata mondiale del suolo che si celebra il 5 dicembre

“I nostri suoli sono messi a dura prova da un consumo spregiudicato legato a nuovi insediamenti e infrastrutture e alla desertificazione” spiega il vicepresidente di Slow Food Italia, Federico Varazi, ricordando che secondo i dati del Rapporto Ispra 2023, “la cementificazione continua ad accelerare, arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando di 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021”. “Il territorio nazionale si sta trasformando, le città diventano sempre più calde e invivibili, aumenta l’esposizione al rischio idrogeologico” prosegue Varazi, aggiungendo che “nell’ultimo anno, nelle aree a pericolosità idraulica media, sono oltre 900 gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile”. “Diminuisce anche la disponibilità di aree agricole: oltre 4.500 gli ettari persi nell’ultimo anno, pari al 63% del consumo di suolo nazionale, che corrispondevano a 4 milioni di quintali di cibo prodotto e due milioni di tonnellate di carbonio assorbito” continua, evidenziando che “i costi nascosti dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici, sempre secondo il rapporto, ammontano a 9 miliardi di euro ogni anno”. Un altro dato preoccupante è la desertificazione dovuta alla siccità crescente con la crisi climatica che sta investendo ampie zone del pianeta, e all’agricoltura industriale: “È un problema sempre più complesso e radicato su basi agronomiche, sociali, forse più genericamente antropologiche” fa presente Sottile, precisando che “basta pensare a un appezzamento di terra in cui si applica una lavorazione agroindustriale: si coltiva una specie in modo esclusivo, eliminando la biodiversità naturale con scelte di monocoltura, e il suo perdurare negli anni richiede necessariamente l’uso di chimica di sintesi per il suolo e una meccanizzazione sempre più spinta. Senza tralasciare che, spesso, – chiosa – dà spazio a una forma di inquinamento legalizzata come lo sversamento dei fanghi da depurazione”.

Un problema che rischia di compromettere la potenzialità di molti suoli, anche in Italia. Il 70% di tutti i suoli europei è in uno stato di cattiva salute a causa delle attuali pratiche di gestione, dell’inquinamento, dell’urbanizzazione e degli effetti del cambiamento climatico.

Vino, Consorzio Doc Prosecco: irrazionali linee guida Ue su etichette

Vino, Consorzio Doc Prosecco: irrazionali linee guida Ue su etichetteMilano, 3 dic. (askanews) – “Il nostro sistema produttivo è già stato vessato dalla circostanza che i nostri vini, che concluderanno il processo di spumantizzazione dopo il 7 dicembre prossimo, dovranno essere immediatamente assoggettati alla nuova normativa, anticipando di circa un anno la sua applicazione rispetto alle altre produzioni enologiche. Ma ora, l’indicazione di riportare la scritta ‘ingredienti’ sotto al QR Code, appare non solo irrazionale ma anche contraria ad ogni più elementare principio di sostenibilità”. Lo ha affermato il presidente del Consorzio di tutela della Doc Prosecco, Stefano Zanette, commentando le linee guida sulle nuove disposizioni dell’Ue in materia di etichettatura dei vini pubblicate nei giorni scorsi dalla Commissione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Le nuove indicazioni rischiano infatti “non solo di costringere le aziende a dover distruggere decine di milioni di etichette già stampate ma, peggio ancora, di non consentire loro di disporre di quelle nuove per soddisfare la domanda di Prosecco, in uno dei momenti cruciali per la commercializzazione delle nostre produzioni”. “Da europeista convinto – ha concluso Zanette – non posso che dirmi sconcertato per questo atteggiamento che, da un lato, non giova ad alcuno e, dall’altro, mortifica quanti, con il loro lavoro e il loro impegno, ritenendo di doversi adeguare alla norma, si sentono presi in giro da chi, con molta probabilità, non ha nemmeno avuto la compiacenza di cercare di capire la complessità del nostro sistema produttivo, rendendosi refrattario ad ogni possibile soluzione alternativa”.