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Marchesini confermato presidente del Consorzio vini Valpolicella

Marchesini confermato presidente del Consorzio vini ValpolicellaMilano, 30 mag. (askanews) – Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella ha confermato all’unanimità Christian Marchesini alla guida dell’ente per il prossimo triennio. L’elezione è avvenuta oggi nel corso della prima seduta di insediamento dell’organo esecutivo e di gestione, dopo il rinnovo delle cariche del 23 maggio scorso da parte dell’assemblea dei soci. Il Cda ha espresso anche i vicepresidenti del Consorzio: Mauro Bustaggi (Corte Figaretto) e Andrea Lonardi (Angelini Wines and Estates), anch’essi eletti all’unanimità.

“Sostenibilità, cambiamento climatico, monitoraggio costante dell’evoluzione del mercato nazionale e internazionale oltre che del consumatore sono le parole chiave di questo nuovo mandato, per il quale ringrazio il Cda” ha dichiarato Marchesini, aggiungendo “ci attendono nuovi scenari sfidanti per la Valpolicella a partire dal consolidamento della transizione green, che oggi incide per il 33% sul totale degli ettari vitati”. “Una prospettiva strettamente connessa alle variabili climatiche, con tutte le incognite anche produttive che questo comporterà in futuro” ha proseguito, evidenziando che “sul fronte della domanda globale dei vini della Valpolicella sarà necessario indagare ed esplorare le nuove richieste e le dinamiche di consumo degli appassionati sui diversi mercati per mantenere posizionamento, crescita e reddittività della denominazione. Tra gli obiettivi – ha concluso – anche la modifica dello Statuto del Consorzio per renderlo al passo con i tempi aprendo alla partecipazione attiva del Gruppo Giovani dell’ente, primo in Italia ad averlo costituito in chiave di confronto per nuove interpretazioni della Valpolicella di domani”. Christian Marchesini, titolare dell’azienda agricola Monte Gradella a Fumane di Valpolicella, è nel Consorzio come consigliere dal 2005. Ha stato nominato presidente nel 2012, confermato nel 2014 e rieletto nel 2020 e nuovamente oggi.

Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella rappresenta oltre 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende in 19 comuni della provincia di Verona, città che detiene il primato del vigneto urbano più grande d’Italia: 8.600 ettari di vigneto e un giro d’affari di oltre 600 milioni di euro, di cui più della metà riferiti alle performance dell’Amarone.

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jr

Boem, l’hard seltzer di Fedez e Lazza che piace a Leonardo Del Vecchio jrMilano, 30 mag. (askanews) – Si annuncia come la novità dell’estate, pronta da essere sorseggiata in purezza, per far scoprire agli italiani un modo di bere, frizzante e leggermente alcolico, che nel mondo è già un fenomeno da oltre 10 miliardi di dollari. E’ Boem, l’hard seltzer in lattina su cui hanno scommesso Lazza e Fedez insieme a Camillo Bernabei, rappresentante della quarta geenrazione del gruppo di riferimento per il beverage in Italia, e all’erede dell’impero Luxottica, Leonardo Maria Del Vecchio. Gli abbiamo chiesto come è nata l’idea di investire in questo progetto, presentato non a caso in uno dei suoi ristoranti a Milano, il Vesta di via Fiori Chiari: “L’abbiamo deciso sulle scale di questo ristorante. Fedez è venuto qui da Vesta come cliente, mi ha parlato di questa idea in maniera veloce, poi il giorno dopo ci siamo visti a casa: mi ha fatto vivere il progetto, mi è piaciuta molto la sua italianità, la cura che avremmo avuto sul cliente perchè alla fine io ho investito nel food and beverage: col food ci siamo, mi mancava solo il beverage”.

In Italia quello degli hard seltzer è un mercato praticamente inesistente: secondo una ricerca tra i giovani tra i 18 e i 25 anni solo uno su sette sa cosa siano. Toccherà a Boem fare da apripista, che nella sua versione allo zenzero debutterà a metà giugno nell’horeca per poi sbarcare nella grande distribuzione nel 2024. Puntando su due elementi: tasso alcolico ridotto, 4,5% di volumetria e basso apporto calorico, 91 calorie per una lattina da 330 ml. In linea con le attuali esigenze dei consumatori, come ci ha spiegato l’amministratore delegato di Lmdv Capital, Marco Talarico: “L’idea nasce proprio dalla volontà di aggredire il mercato con qualcosa che non esiste perchè parliamo di un drink leggermente alcolico e a bassissimo contenuto calorico che è una novità se pensiamo al mondo degli alcolici, delle birre che hanno un numero di calorie piuttosto elevato”. Per il lancio di questo soft drink è stata costituita la Tubo Srl, che riunisce la joint venture tra Fedez e Bernabei, azionista di maggioranza, la Lmdv Capital di Leonardo Maria Del Vecchio e la J project Srl di Lazza. Ma Fedez e Lazza, oltre a essere soci, sono anche i testimonial della nuova bevanda, partecipando in prima persona alla sua promozione:

“E’ una grande sfida perchè non stiamo andando a conquistare una fetta di mercato ma andiamo a cercare qualcosa di totalmente nuovo – ha detto Fedez che insieme a Bernabei è partito col progetto iniziale a cui si sono poi uniti Lazza e Leonardo Del vecchio jr – Gli hard seltzer sono un impero in America mentre in Italia sono una realtà quasi inesistente ed è bello perchè è un prodotto che non esiste finora. La sfida sarà cercare di farlo entrare nella vita quotidiana delle persone”. Per ora, nessuno si sbilancia sugli obiettivi di mercato di questa impresa, neanche l’amministratore delegato di Tubo Srl, Massimo Benetello. “Credo che il periodo finestra per tirare le somme siano i tre anni – ha detto Fedez – la grande sfida sarà il prossimo anno”. La bevanda, per la quale sono allo studio anche altri gusti – “Abbiamo già un altro gusto pronto, la gamma si amplierà ma non arriveremo a 20-30 referenze come negli Stati Uniti” – viene prodotta nello stabilimento di Ormea di acqua San Bernardo e per ora è destinata al mercato italiano: “Per noi – ha detto Benetello – in questo momento la sfida è qui. L’Italia è molto tradizionale ma Boem ha tutte le caratteristiche per sfondare”. “Ne incentiveremo il consumo in purezza dall’ora dell’aperitivo in poi” ha sottolineato precisando che è pensato per un mercato di giovani adulti ma non solo, interessati a un consumo moderato di alcol e zuccheri.

“Il nostro obiettivo è promuovere il prodotto in una maniera interessante, Federico è bravissimo in questo, però ovviamente vogliamo indurre il nostro pubblico che sono ragazzi giovani a bere in una maniera responsabile, a non sfasciarsi e a fare i bravi”, è stato il messaggio lanciato da Lazza che ha “invitato gli amici a casa per testarlo come quando faccio ascoltare un disco nuovo”. Ultima curiosità, il nome: secondo la versione ufficiale sembra si ispiri al termine francese Bohème usato per la prima volta nel XIX secolo per descrivere lo stile di vita non convenzionale dei cosiddetti bohémien. Nei fatti i due artisti non lo hanno confermato, “dividendosi” sulla pronuncia. “E’ a libera interpretazione – ha concesso Fedez – lui (Lazza) lo chiama Boèm, io Bòem. Siamo aperti”.

Enoturismo, al via “Cantine Aperte” con 530 aziende in 19 Regioni

Enoturismo, al via “Cantine Aperte” con 530 aziende in 19 RegioniMilano, 27 mag. (askanews) – Ha preso il via oggi “Cantine aperte” 2023 la manifestazione che offre la possibilità di visitare oltre 530 aziende vitivinicole in 19 Regioni. L’evento, che si concluderà domani sera, è promosso dal Movimento turismo del vino (Mtv) che quest’anno festeggia tre decenni.

“Nel corso degli anni ci siamo resi conto della forte accelerazione del fenomeno enoturistico, soprattutto negli anni post pandemia, che hanno visto un cambiamento della fisionomia dell’enoturista e parallelamente un’evoluzione dell’offerta delle nostre cantine” ha affermato il presidente di Mtv, Nicola D’Auria, spiegando che “l’enoturista di oggi ricerca infatti un’esperienza immersiva, dove la visita in cantina è integrata ad attività culturali, a contatto con la natura e momenti di relax e divertimento legati a tutto ciò che il territorio ha da offrire. Nonché l’attenzione rivolta alla sostenibilità – ha concluso – un sempre più importante parametro di scelta, che le cantine s’impegnano a rispettare e divulgare ogni giorno”. Questa edizione di “Cantine aperte” intende anche promuovere tra gli eno-appassionati il consumo responsabile del vino, in accordo con Unione italiana vini e “Wine in moderation”.

In questo fine settimana di festa, l’associazione Movimento turismo del vino promuove una raccolta fondi per la popolazione dell’Emilia Romagna colpita dalle inondazioni, attraverso il conto corrente intestato all’”Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna”.

Lollobrigida: sinergia con università su sicurezza alimentare

Lollobrigida: sinergia con università su sicurezza alimentareMilano, 27 mag. (askanews) – “Uno degli elementi cardine della sicurezza alimentare è la qualità, propria della nostra Nazione e fondamentale per riuscire a garantire da una parte la sicurezza di approvvigionamento alimentare e dall’altra la qualità di cibo che genera benessere alle popolazioni del pianeta”, così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo in videocollegamento al convegno “Verso il vertice Onu sui sistemi alimentari: l’Italia presenta Agritech” all’Università Federico II di Napoli.

“E’ dovere del nostro Governo provare ad utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili nel campo della ricerca, per cercare di compensare i ritardi strutturali che abbiamo come Italia, sia dal punto strutturale che logistico. Dobbiamo avere un rapporto maggiormente sinergico con l’università, la scuola, i ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture, della Sanità. Ogni questione deve essere inquadra in termini poliedrici cercando di valutare interventi che abbiano una visione di carattere strategico”, ha sottolineato il ministro. “Il ruolo del Centro Nazionale Agritech per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione può in questo contesto essere fondamentale per gettare le basi per un coordinamento strategico che metta in sinergia i centri di ricerca, il mondo universitario e lo si faccia alla base a un impegno che poi deve essere calato nella realtà e quindi nel rapporto con le imprese”, ha concluso il ministro Lollobrigida.

Vino, Terzer: entusiasmante quarta edizione di “Spazium Pinot Blanc”

Vino, Terzer: entusiasmante quarta edizione di “Spazium Pinot Blanc”Milano, 26 mag. (askanews) – “Siamo entusiasti del riscontro avuto da questa quarta edizione: dal simposio scientifico, dalle masterclass realizzate e dallo scambio tra produttori, esperti internazionali e amanti del vino è infatti emerso con convinzione quanto il Pinot Bianco sia un vitigno capace di esprimere delicatezza ed equilibrio da cui nascono vini longevi, in grado di evolvere nel tempo in modo spesso sorprendente e dalle grandi potenzialità” Così l’enologo della Cantina San Michele Appiano, Hans Terzer, ha commentato “Spazium Pinot Blanc”, l’unica manifestazione in Europa interamente dedicata al Pinot Bianco che si è da poco conclusa ad Appiano (Bolzano) e che lui ha contribuito a promuovere.

L’evento ha rappresentato un palcoscenico per un vitigno non sempre valorizzato come merita. Dai contributi offerti durante il Convegno è apparso infatti evidente che in particolare in alcune zone del Nord dell’Italia così come in alcune parti d’Europa, il Pinot Bianco riesce a coniugare oggi aspetti varietali e territoriali in modo unico, restando fedele alle proprie origini e riuscendo ad affrontare meglio di altre varietà i cambiamenti climatici che stanno influenzando sempre di più molti aspetti della viticultura. Per Terzer ci sono poi interessanti sviluppi anche sul versante del rapporto con il cibo. “Possiamo senza dubbio affermare che grazie al suo stile elegantemente riservato, non ci sono limiti all’uso del Pinot Bianco nell’abbinamento gastronomico” ha spiegato, sottolineando che le sue potenzialità “sono ancora troppo poco conosciute e meritano di essere valorizzate sempre di più nella convinzione che questo vitigno possa essere il perfetto alleato di molti piatti”.

Vino, 27 e 28 maggio alla Villa Reale di Monza “Royal Tasting 2023″

Vino, 27 e 28 maggio alla Villa Reale di Monza “Royal Tasting 2023″Milano, 26 mag. (askanews) – “The WineHunter Award” approda alla Villa Reale di Monza sabato 27 e domenica 28 maggio per presentare in anteprima 50 eccellenze “wine & food” di altrettante aziende, selezionate dal patron del Merano WineFestival, Helmuth Köcher, e dalle sue commissioni d’assaggio.

Il format prevede un’area collettiva gestita da quattro sommelier grazie alla collaborazione con Aspi: le degustazioni, aperte ai visitatori della Villa, alla stampa e agli operatori del settore, si terranno nella Sala da ballo al primo piano nobile. “L’obiettivo di questo evento – ha spiegato Köcher – è quello di trasferire il potenziale del Merano WineFestival e creare un ponte tra Monza e Merano, mettendo in scena un’esplosione di emozioni tra arte, storia, cultura ed enogastronomia”.

Doppio Malto e Fabbri insieme nel cocktail “vintage” di Bruno Vanzan

Doppio Malto e Fabbri insieme nel cocktail “vintage” di Bruno VanzanMilano, 26 mag. (askanews) – L’onda alta della mixology prova a “travolgere” anche la birra. In passato, in verità, i tentativi fatti non hanno avuto grande successo, anche per un certo “snobismo” dei consumatori di birra nei confronti di un consumo che non fosse in purezza. Ma a provare a mescere con successo il variegato mondo della birra con quello dei cocktail ora è un barman pluripremiato come Bruno Vanzan che per Doppio Malto ha messo a punto “Riviera”, un cocktail in cui la birra Bella rossa di Doppio Malto incontra lo sciroppo Fabbri alla fragola.

Quello messo a punto da Vanzan è un brew cocktail, disponibile nei locali Doppio Malto, che come ha spiegato lo stesso barman “nasce da una birra ambrata doppio malto con una gradazione alcolica di 6,5 volumi che ha profumi e sfumature amare e si presta a essere miscelata. Con il cocktail non vogliamo più che la birra ci racconti la sua frizzantezza ma il suo ceppo maltato, che poi è la stessa materia prima del whisky con una volumetria alcolica più bassa”. Questo è abbinato a uno sciroppo alla fragola di Fabbri 1905, un gusto che omaggia i cocktail anni 90, come del resto è un richiamo vintage anche il nome, Riviera. A completare il bicchiere la soda “che consente di recuperare frizzantezza – ha sottolineato Vanzan – necessaria a donare brio e a farci sentire bene” e un’amarena sciroppata. Per Doppio Malto, format della ristorazione in espansione con aperture programmate in Italia e in Francia, significa ampliare le occasioni di consumo delle sue birre, oggi tutte prodotte nel birrificio di Iglesias, in Sardegna, che ha una capacità produttiva di cinque milioni di litri.

Ma dietro questo cocktail c’è anche il sodalizio con Fabbri 1905. “Fabbri ha sempre avuto l’intuizione della birra nella mixology – ha detto Maida Merolla, marketing manager business unit beverage Fabbri 1905 – il lancio della linea di cocktail Sbritz ne è una prova. Del resto la birra va incontro alle abitudini dei consumatori low alcool e alla tendenza a pasteggiare coi cocktail. Non è più un aperitivo ma un accompagnamento per i pasti”. Il nuovo nato in casa Doppio Malto è pensato per un target variegato. Del resto “nella ricetta finale ci sono 2-3 volumi di alcol, quindi avvicina tutti: chi non beve, ha dei gusti più ricercati come chi beve whisky perchè si sente il malto” ha spiegato il barman. Un modo diverso dunque di consumare la birra che passa anche dal bicchiere.

Consorzio Lugana Doc: il 29 maggio a Verona convegno sull’enoturismo

Consorzio Lugana Doc: il 29 maggio a Verona convegno sull’enoturismoMilano, 26 mag. (askanews) – “Enoturismo tra identità locali, digitalizzazione e sostenibilità”: è il titolo del convegno che si terrà nel pomeriggio di lunedì 29 maggio nell’auditorium di Verona Fiere. L’incontro è organizzato dal Consorzio Tutela Lugana Doc per promuovere la riflessione e il dibattito sul grande potenziale del turismo del vino, e vedrà la partecipazione di Bruno Bertero (direttore generale Ente turismo Langhe Monferrato Roero), Elvira Bortolomiol (presidente del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg), Marta Cotarella (cofounder Intrecci Alta Formazione), Roberta Garibaldi (Associazione italiana turismo enogastronomico), Diana Isaac (founder Winerist) e Fabio Piccoli (direttore Wine Meridian).

All’incontro, il presidente del Consorzio del Lugana Doc, Fabio Zenato presenterà l’importante progetto di valorizzazione della Denominazione come “wine destination” sul quale l’ente consortile ha deciso di investire e farsi promotore nel corso di quest’anno. Un piano che ha coinvolto e coinvolgerà nel corso del 2023 aziende, istituzioni e pubblico con numerose attività. La Doc Lugana si estende tra le colline delle sponde meridionali del Lago di Garda nei quattro Comuni lombardi di Sirmione, Pozzolengo, Desenzano, Lonato e quello veneto di Peschiera del Garda. Il Consorzio per la sua tutela nasce nel 1990 e riunisce oggi il 90% dei produttori di Lugana.

Vino, Marzia Varvaglione è la nuova presidente di Agivi

Vino, Marzia Varvaglione è la nuova presidente di AgiviMilano, 26 mag. (askanews) – Marzia Varvaglione è la nuova presidente dell’Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani (Agivi) di Unione italiana vini (Uiv), al posto di Violante Gardini Cinelli Colombini. Classe 1989 e già vicepresidente nel mandato in scadenza di Violante Gardini Cinelli Colombini, la business developer e direttore marketing and sales dell’omonima azienda di famiglia, è stata designata all’unanimità dal neo-eletto Consiglio direttivo. La presidente ha poi nominato Tommaso Canella (Casa Vinicola Canella Spa) e Vittoria Rocca (Angelo Rocca & figli) vicepresidenti.

“Sono pronta a mettermi a lavorare con la squadra di Agivi con cui opereremo in continuità con le precedenti presidenze. Voglio ribadire l’impegno prioritario ddell’Associazione per la sostenibilità nel senso più ampio e duraturo che, nella sua declinazione francese di durabilité, ci invita a impegnarci per tracciare una strada che abbia valore anche nel futuro” ha detto la Varvaglione, aggiungendo “puntiamo su innovazione tecnologica, digitalizzazione e formazione, in una parola, cultura, la vera discriminante per fare la differenza anche e soprattutto nel mondo del vino”. Ex giocatrice di basket ad alti livelli, Varvaglione ha poi sottolineato che il “mantra di questa presidenza” è mutuata dalle frase del celebre cestita Michael Jordan: “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. “So che il campionato che vogliamo vincere – ha chiosato – è quello del nostro futuro come imprenditori e come esseri umani”. “Ho sempre creduto in questo progetto, fin da quando entrai a farne parte nel 2008” ha detto la presidente uscente, Violante Gardini Cinelli Colombini, ricordando che “dall’elezione dello scorso Consiglio, nel novembre 2019, si sono associati 57 nuovi giovani che lavorano nel mondo del vino, una ‘famiglia’ in continua crescita che conta oggi 105 soci, con tre candidature che saranno votate al prossimo cda”.

A sedere nel Consiglio Nazionale di Uiv per la compagine saranno ora la presidente Marzia Varvaglione e il vicepresidente designato, Vittoria Rocca. Il Consiglio direttivo eletto oggi dall’Assemblea generale dei soci è invece composto da: Giulia Benazzoli (Benazzoli Fulvio Società Agricola), Tommaso Canella (Casa Vinicola Canella Spa), Martina Centa (Soc. Agr. Roeno), Violante Gardini Cinelli Colombini (Az. Agr. Donatella Cinelli Colombini), Giulia Goretti (Agr. Goretti Produzione Vini Srl), Nicola Guidi (Cantine Guidi 1929), Matteo Magnabosco (Azienda Agricola Ca del Lupo), Vittoria Rocca (Angelo Rocca & figli), Annamaria Sorricchio di Valforte (Barone di Valforte), Emanuela Tamburini (Azienda Agr. Tamburini) e Marzia Varvaglione (Varvaglione – Vigne e Vini srl).

Vino, lo champagne di Maison Burtin approda sul mercato italiano

Vino, lo champagne di Maison Burtin approda sul mercato italianoMilano, 26 mag. (askanews) – Grazie alla distribuzione de Le Tenute del Leone Alato, Maison Burtin debutta sul mercato italiano con i quattro champagne “Hommage à Gaston Burtin”, dedicati al fondatore, per otto anni presidente del “Syndicat des négociants en vins de Champagne”.

Gaston Burtin si stabilì in Champagne nel 1923 e nel 1933, a 33 anni, diede vita alla Cantina. Nel 1958 acquistò lo Château des Archers a Épernay, dove scavò una rete di cantine su nove piani a 35 metri di profondità e investì in attrezzature automatizzate che gli permisero di produrre sino a 100mila bottiglie al giorno. Una “potenza” che gli permise di entrare nell’allora emergente grande distribuzione e di diventare la seconda casa di champagne più importante dell’epoca. Nel marzo 2006 la Cantina fu rilevata da Lanson-BCC, oggi tra i leader nel mondo dello champagne. La Maison propone oggi un Brut “base” (39% Pinot Meunier, 24% Pinot Noir e 37% Chardonnay), un Blanc de Blancs 2017, un Brut 2014 da vigneti Grand Cru e Premier Cru, e un Brut Rosé realizzato prevalentemente da uve Meunier. Invecchiati con il metodo Solera, senza la fermentazione malolattica, gli champagne di Maison Burtin hanno una spiccata personalità e uno stile preciso caratterizzato da mineralità e sapidità, ma soprattutto da una bella acidità e freschezza.

L’etichetta posteriore indica con chiarezza l’annata di produzione, la percentuale di vini riserva, il dosaggio e il numero di crus che lo compongono: “Abbiamo deciso di essere completamenti trasparenti nei confronti del consumatore finale – ha detto il Ceo dell’azienda, Frédéric Olivar – perché riteniamo che la sua consapevolezza abbia un’importanza primaria”.