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Capo Polizia Giannini a Trento vede Fugatti

Capo Polizia Giannini a Trento vede FugattiRoma, 28 feb. (askanews) – Il capo della polizia Lamberto Giannini ha incontrato stamani il presidente della Provincia autonoma di Trento, accanto alle altre autorità civili e militari del territorio, nel corso di un incontro promosso dal questore Maurizio Improta. L’appuntamento – di natura informale – è stato l’occasione per fare il punto sulle più importanti sfide che interessano il Trentino. Sfide che, come è stato evidenziato, vanno affrontate con la massima sinergia tra istituzioni e forze dell’ordine. Tra queste, il contrasto al traffico di stupefacenti e l’attenzione alle insidie del web.
Il presidente Fugatti ha evidenziato come la Piazza Dante intenda continuare a garantire la massima collaborazione: “L’incessante lavoro della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’ordine è fondamentale per rendere il Trentino un territorio sempre più sicuro. Ringrazio il capo della polizia per questa importante occasione di confronto e rivolgo un ringraziamento a tutti gli operatori che con grande impegno raggiungono risultati che incidono positivamente sulla vita delle persone”.

Chiude Slow Wine Fair 2023: oltre 10mila visitatori, metà sono operatori

Chiude Slow Wine Fair 2023: oltre 10mila visitatori, metà sono operatoriBologna, 28 feb. (askanews) – Oltre 10mila ingressi, la metà dei quali operatori del settore. E’ questo il bilancio della seconda edizione di Slow Wine Fair, la tre giorni dedicata al “vino buono, pulito e giusto” che si chiude oggi a BolognaFiere. Ben 750 le cantine che hanno partecipato, il 50% in più rispetto allo scorso anno, tanto che è raddoppiata anche la superficie espositiva: 20mila metri quadrati in due padiglioni. Il successo è dovuto anche alla indiscutibile qualità e all’omogeneità dei vini proposti, selezionati secondo i requisiti definiti da Slow Food attraverso la guida Slow Wine e alla commissione di assaggio italiana e internazionale che ha degustato le etichette non segnalate nella guida.
Più di un centinaio i produttori internazionali che hanno partecipato con una qualificata presenza, in particolare, da Francia, Cina e Macedonia del Nord. Quattromila le etichette del banco d’assaggio tra le quali il pubblico di appassionati e di osti, distributori, ristoratori, enotecari, sommelier e buyer ha potuto scegliere in questi tre giorni. Tra le novità, le aree espositive dedicate alla Fiera dell’Amaro d’Italia, promosso da Amaroteca e Associazione Nazionale Amaro d’Italia (Anadi), e alla selezione di produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino. Significativa tra il pubblico specializzato, la presenza dall’estero, tra cui spiccava quella di alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania, che permetteranno alle cantine presenti di accedere a nuovi mercati esteri. Da segnalare infine il successo delle nove, interessanti, masterclass.
“I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni confermano che sono state comprese le potenzialità della Slow Wine Coalition, che per rivoluzionare il mondo del vino parte dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente; chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole; infine, i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione” ha dichiarato il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio, ricordando che “al centro di tutto c’è la ricerca di un’autentica sostenibilità che qui non è sbandierata, ma si riempie di contenuti e soprattutto di azioni, che nel lavoro quotidiano di queste realtà sono un prerequisito, un punto di partenza e non di arrivo”.
“Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair, insieme a Marca, Sana e al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti che debutterà a novembre, conferma BolognaFiere come il principale polo fieristico per le esposizioni internazionali b2b del settore agroalimentare e come luogo elettivo in cui gli operatori non solo fanno business, ma tracciano le tendenze del mercato” . ha affermato, il dg di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, sottolineando che “alla luce dei risultati ottenuti dalla Slow Wine Fair sia in termini qualitativi che quantitativi, siamo contenti di aver sposato da subito la felice intuizione di Slow Food, dando spazio e voce a un mondo vitivinicolo che guarda al futuro con coscienza e impegno”.
La terza edizione si terrà sempre alla Fiera di Bologna dal 25 al 27 febbraio 2024.

Uscita mondiale per la registrazione della Turandot di Pappano

Uscita mondiale per la registrazione della Turandot di PappanoRoma, 28 feb. (askanews) – È finalmente in uscita il 10 marzo la registrazione-evento della Turandot in forma di concerto eseguita all’Auditorium Parco della Musica di Roma a marzo 2022 e unanimemente lodata dalla critica internazionale: questa registrazione della grande ultima opera di Puccini segna una serie di importanti novità. Prima delle sessioni di registrazione tenutesi a Roma nel febbraio e marzo 2022, Sir Antonio Pappano non aveva mai diretto Turandot – sebbene sia un magistrale interprete pucciniano, come dimostra la sua discografia Warner Classic che ha all’attivo La bohème, Tosca, Madama Butterfly, Il trittico e La rondine. Anche Sondra Radvanovsky, il soprano del ruolo del titolo, e Jonas Kaufmann nel ruolo del suo impavido spasimante, Calaf, in precedenza non avevano mai interpretato l’opera. E mentre la discografia esistente offre una serie di famose registrazioni in studio di Turandot, nessuna aveva mai incluso l’intera e cruciale scena finale dell’opera, completata nel 1925, dopo la morte di Puccini, dal compositore Franco Alfano.
Il successo dell’intero progetto è stato confermato dall’esecuzione in forma di concerto, accolta da una standing ovation, che ha avuto luogo all’Auditorium Parco della Musica di Roma pochi giorni dopo il completamento delle registrazioni. La critica internazionale, presente in sala in gran numero, ha accolto l’esecuzione con grande entusiasmo e unanime consenso, sottolineando la perfetta intesa tra podio, solisti, orchestra e coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che ha permesso di dare grande rilievo al senso drammaturgico di ogni momento della partitura e di “scoprire una nuova Turandot”.
Antonio Pappano racconta così la genesi del completamento dell’opera per mano di Alfano che rende questa registrazione unica nel vasto catalogo internazionale:
“Le condizioni di salute di Puccini e poi la sua morte gli impedirono di portare a termine il duetto finale in cui Calaf conquista finalmente l’amore di Turandot. La scena fu invece completata – o, per essere più precisi, in gran parte ideata – da Franco Alfano (alla sua morte, Puccini lasciò soltanto alcuni abbozzi). Ma il direttore Arturo Toscanini espresse forti perplessità e chiese ad Alfano di modificare la struttura e di tagliare più di 100 battute. È dunque la “versione di Toscanini” quella che oggi si ascolta più spesso, ma sono riuscito a convincere Sondra Radvanovsky (la nostra Turandot) e Jonas Kaufmann (il nostro Calaf) ad accettare l’idea di registrare la versione originale di Alfano, nonostante il suo stile così ricco di fantasia. La “principessa di ghiaccio” si lascia sedurre in modo più graduale e dunque in questa versione originale tutto risulta più convincente. Credo che Alfano si sia ispirato all’idea tedesca secondo la quale i personaggi d’opera attraversano un processo di purificazione durante il quale capiscono da cosa sono stati turbati e possono così liberarsi dei loro demoni. Mi ha entusiasmato l’impegno e la gioia con cui Sondra e Jonas hanno cantato questa Turandot! È necessario avere i cantanti migliori, perché la scrittura è spaventosamente ardua. Per quest’opera sono stato molto fortunato ad avere a disposizione un cast ideale, così ogni personaggio ha preso davvero vita”.
Tutto il cast è stato ampiamente elogiato dalla critica internazionale, a partire dal soprano statunitense Sondra Radvanovsky, sia per la potenza vocale sia per la delicata finezza d’accenti, e da Jonas Kaufmann, sempre un maestro nell’offrire un’ampia palette di colori vocali e ricchezza emotiva. Ai due protagonisti si è aggiunto il soprano albanese Ermonela Jaho nel ruolo della schiava sacrificale Liù, disperatamente innamorata di Calaf, che ha ispirato alcune delle musiche più toccanti di Puccini.
Il cast si completa con il basso Michele Pertusi nel ruolo del padre cieco di Calaf, il re Timur; Michael Spyres – tenore stellare nel ruolo del padre di Turandot, l’Imperatore della Cina; Mattia Olivieri, Gregory Bonfatti e Siyabonga Maqungo nei panni vocalmente così importanti dei funzionari di corte Ping, Pang e Pong, nonché la voce scura di Michael Mofidian nel ruolo del Mandarino, il cui grande proclama apre l’opera dopo la percussiva l’introduzione orchestrale. A istruire il Coro e le Voci bianche dell’Accademia di Santa Cecilia, Piero Monti.

Arriva in libreria “Smetti di fumare con gusto”

Arriva in libreria “Smetti di fumare con gusto”Roma, 28 feb. (askanews) – Tante testimonianze, diverse esperienze, un unico racconto per dimostrare che smettere di fumare è possibile e che, per quanto difficile, è un obiettivo raggiungibile grazie al supporto e alla strategia giusti. È questo che racchiude il libro “Smetti di fumare con gusto”, edito da Sperling & Kupfer, scritto da Roberto Boffi e Anna Villarini con la giornalista Lorella Beretta. Un mix di consigli scientifici e pratici, di storie e di ricette gastronomiche per ogni periodo dell’anno elaborate dallo chef Cesare Battisti, per aiutare i fumatori a spegnere per sempre l’ultima sigaretta. Il libro sarà presentato al pubblico dagli autori il prossimo mercoledì 1° marzo alle ore 18,30 presso la libreria Mondadori di Piazza Duomo e mercoledì 22 marzo alle ore 17 presso la Biblioteca Scientifica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). Con l’acquisto si contribuisce alla ricerca sul cancro svolta da INT.
“Il nostro Istituto è da sempre in prima linea nella lotta contro il fumo e si è impegnato attivamente per rendere l’ospedale ‘smoke-free’. Non potevamo che essere al fianco di chi porta avanti iniziative di informazione e sensibilizzazione sui danni che il fumo reca alla salute e, tra i nostri medici, il dott. Roberto Boffi è uno dei più attivi in tal senso, sempre pronto a promuovere numerose attività sul territorio rivolte a giovani e adulti” – interviene Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “L’augurio è che questo libro possa rappresentare un valido ed efficace supporto per chi vuole fare una scelta di salute e smettere di fumare”.
“La nicotina crea una vera e propria forma di dipendenza, ma le testimonianze raccolte nel libro dimostrano che oggi è possibile smettere di fumare, anche grazie a strategie che si ispirano a nuovi approcci integrati” – sottolinea Carlo Nicora, Direttore Generale INT. “Il volume rispecchia la mission di INT, che mette il paziente al primo posto e lo supporta lungo tutto il percorso di disassuefazione dal fumo”.
Disintossicarsi dal fumo non è semplice e questo è un pensiero condiviso da tutti coloro che smettono, perché il fumo rappresenta un vero e proprio piacere. Questo meccanismo che si instaura nel fumatore è avvalorato dalle ricerche scientifiche: la nicotina stimola la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto a livello cerebrale che ha la capacità, tra le sue molte azioni, di agire sulla mente e sui sensi del piacere. Trovare quindi altre fonti che inducono le medesime sensazioni è un modo intelligente per superare la dipendenza da fumo.
“Non è vero che i fumatori sono più deboli dei non-fumatori, ed è il motivo per cui non emetto giudizi ma cerco di capire le ragioni di un gesto così autodistruttivo” – racconta nel libro Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). “Cerco anche di non lasciare soli coloro che decidono di interrompere questo circolo. Perché non è vero che sia facile. Non basta la volontà, e nemmeno la determinazione: c’è bisogno di un supporto, che sia medico, psicologico o anche farmacologico”.
Le testimonianze raccolte nel libro confermano le diverse le paure e difficoltà che accomunano i fumatori, prima tra tutte l’ansia di ingrassare per compensare con il cibo l’effetto euforizzante scatenato dalla sigaretta.
“Bisogna far sì che l’alimentazione diventi un sostegno per combattere la voglia di fumare” – aggiunge Anna Villarini, biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione, Professore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università degli studi di Perugia e coordinatore nazionale del progetto DianaWeb. “Nel libro cito diversi esempi e tra questi, una ricerca condotta in Israele. Gli studiosi hanno evidenziato che con un aumentato introito di omega-3, contenuti innanzitutto nel pesce azzurro, si può, al contrario, rafforzare la determinazione nel perseguire l’obiettivo prefissato. Queste sostanze, infatti, sembrano favorire a livello cerebrale la comunicazione tra quei neuroni presenti nelle aree coinvolte nel piacere e nella sensazione di soddisfazione, che giocano un ruolo essenziale nello stimolare la volontà di smettere di fumare”.

Scultore e collezionista: il mondo di Pompeo Marchesi alla GAM

Scultore e collezionista: il mondo di Pompeo Marchesi alla GAMMilano, 28 feb. (askanews) – Uno scultore e collezionista nella Milano dell’Ottocento, la Galleria d’Arte moderna dedica una mostra a Pompeo Marchesi, curata da Omar Cucciniello. “La mostra è dedicata alla sua scultura – ci ha spiegato il conservatore del museo milanese – ma anche alla sua collezione. Marchesi fu uno scultore molto importante a cavallo tra neoclassicismo e romanticismo, di cui introdusse le novità nella scultura classica. Ma fu anche un importante collezionista. Collezionò soprattutto artisti a lui contemporanei, con un grande senso della modernità, e alla sua morte donò la sua collezione, che comprendeva le sue opere e altre di Appiani, Canova o Hayez alla città di Milano. Questo dono costituì a tutti gli effetti il primo tassello per la costituzione della futura Galleria d’Arte moderna nella quale ci troviamo e che ha deciso di dedicare una mostra a questo artista così importante per la sua storia”.
Definito il “Fidia Meneghino”, Marchesi si è mosso tra l’ideale di bellezza neoclassico e la sensibilità romantica che andava a mano a mano diffondendosi. “La collezione di Marchesi – ha aggiunto Cucciniello – comprendeva tutta la sua gipsoteca, quindi tutti i suoi modelli in gesso, ma anche schizzi, disegni, bozzetti in terracotta. Oltre a questo comprendeva anche un gran numero di altri artisti. L’opera più importante tra quelle di Pompeo Marchesi è lo splendido modello originale in gesso di Ebe di Antonio Canova, uno dei rarissimi modelli di Canova a non essere confluiti nella gipsoteca di Possagno”.
La mostra, promossa dal Comune di Milano, resta aperta alla GAM dal 1 marzo al 18 giugno 2023.

Equitazione, FISE Award: celebrati a Roma i successi del 2022

Equitazione, FISE Award: celebrati a Roma i successi del 2022Milano, 28 feb. (askanews) – Spettacolo, glamour insieme al grande sport per la sesta edizione dei FISE Awards, il Gran Gala di beneficenza che nella serata di ieri, lunedì 27 febbraio, ha celebrato i successi degli Sport Equestri per la stagione 2022. L’appuntamento, andato in scena nella cornice di Villa Miani a Roma, ha visto al fianco della FISE anche WWF Italia, la più grande associazione ambientalista italiana che da più di 60 anni lotta per la difesa dell’ambiente e delle specie in via di estinzione.
FISE Awards, per il secondo anno consecutivo, ha supportato il progetto WWF “Adotta un’Oasi”, teso a risanare la natura danneggiata del nostro Paese e ristabilire la connettività ecologica, riportando gli ecosistemi ad uno stato di salute più vicino a quello originario, in una collaborazione che sottolinea l’attenzione della FISE per la tutela del territorio, le cui attività si svolgono in spazi aperti all’interno di contesti naturalistici che la Federazione si impegna a preservare.
“Siamo felici – ha commentato il Presidente FISE, Marco Di Paola – di avere ancora al nostro fianco WWF Italia su FISE Awards, occasione speciale in cui premiamo impegno e talento dei nostri due atleti – cavaliere e cavallo. Siamo lieti di contribuire attivamente al progetto ‘Adotta un’Oasi’, prendendoci cura dell’Oasi di Ripa Bianca in un percorso di riqualificazione ecologica, nel contesto della nostra festa di sport: stasera incontriamo i campioni che ci hanno regalato grandi emozioni nel 2022 e che siamo certi ci sapranno stupire anche quest’anno con momenti da ricordare, in vista di una stagione sportiva importante e ricca di avventure da vivere con il compagno cavallo. Desidero ringraziare i protagonisti che stasera celebriamo per la passione che mettono nel nostro sport, unitamente a tutto il movimento equestre che li accompagna loro percorso; agli istruttori, alle famiglie, ai genitori che a bordocampo condividono ogni risultato con trepidazione”.
“FISE Awards è una bella occasione – ha detto Sara Proietti Pannunzi, High Value Donor Manager di WWF Italia – per ritrovarci per questo secondo anno insieme alla Federazione. WWF si prende cura del Pianeta partendo da tutela e protezione della natura che ci è più vicina. Questa serata supporta il nostro progetto ‘Adotta un’Oasi’, sostenendo nello specifico l’Oasi di Ripa Bianca di Jesi, dove negli anni ’80 c’era una discarica ed oggi troviamo un rigoglioso scrigno di biodiversità. L’Oasi di Ripa Bianca è una delle 100 Oasi di cui ci prendiamo cura, luoghi speciali e veri musei naturali a cielo aperto, ma allo stesso tempo aree importantissime per la ricerca scientifica e l’educazione ambientale, visitate ogni anno da migliaia di classi e famiglie. vibranti luoghi di ricerca e didattica dove conoscere la natura e comprenderne il valore”
La soirée, condotta da Massimiliano Ossini (scrittore, conduttore e noto volto di Rai1 ) e Carolina Rey (conduttrice televisiva e radiofonica, presentatrice di quattro edizioni FISE Awards) ha omaggiato i protagonisti del 2022, scelti direttamente dalle votazioni on line effettuate dagli appassionati del mondo equestre.
Tra i premiati ci sono Sara Morganti, campionessa del mondo di Paradressage in carica, è la vincitrice del premio “Best Rider Discipline Olimpiche Equitatus”, Rebecca Greggio (Volteggio, medaglia di bronzo di Pas de Deux Mondiali di Hening) è la numero uno del “Premio Best Rider Discipline Non Olimpiche Techno Hub”, Beatrice Grasso Biondi (Salto Ostacoli) ha trionfato nel “Premio Giovane dell’anno Discipline Olimpiche Scuderia 1918”, Rebecca Folcia (Reining) ha conquistato il “Premio Giovane dell’anno Discipline Non Olimpiche Bartoccini Gioiellerie”. Spazio all’arte e al web con i premi “Foto dell’Anno Cavallo Magazine” vinto dal fotografo Sergio Isler e Young Writer Cavallo Magazine conquistato dalle giovani scrittrici Diletta De Majo, Lucia Giribaldi ed Emma Nicolè.
Durante la serata sono stati assegnati anche il “Premio Progetto Scuole Prestige” alla Scuderia C&G, il “Premio Miglior Groom Goldspan” a Constantin Tataru, il “Premio Golden Horse U.S. Polo Assn” a Lady Casey addestrata da Patricio Rattagan, il “Premio Charity Elementa” all’Associazione Save a Horse Italia, il “Premio Personalità Equestre” a Manuel Grimaldi, il “Premio Atleta dell’Anno Grimaldi Lines” a Sara Morganti per aver conquistato per la terza volta consecutiva la medaglia d’oro del Campionato del Mondo di Paradressage e il “Premio Road To Parigi 2024 Kep Italia” al Team Italia di Paradressage composto da Sara Morganti, Carola Semperboni Federica Sileoni, Francesca Salvadè che, in occasione dei mondiali di Herning, ha conquistato il pass di squadra per i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 e che è stato omaggiato da una lunga standing ovation da parte di tutti i presenti in sala durante la premiazione.

Malattie rare, #uniamoleforze: agire per migliorare qualità vita pazienti

Malattie rare, #uniamoleforze: agire per migliorare qualità vita pazientiRoma, 28 feb. (askanews) – La campagna #uniamoleforze, avviata il 1° febbraio al Ministero della Salute, giunge al termine. Oggi, nella Giornata delle Malattie Rare, la conferenza stampa di UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, nella Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale di Roma, alla presenza delle deputate Chiara Colosimo, Maria Elena Boschi, Elisabetta Gardini e dei senatori Orfeo Mazzella e Beatrice Lorenzin. In occasione della 16 edizione del Rare Disease Day, UNIAMO ha promosso – per tutto il mese di febbraio – una campagna volta a sensibilizzare il nostro Paese alle difficoltà che una persona affetta da patologia rara deve affrontare. Insieme ad una sensibilizzazione out-of-home, con la brandizzazione di autobus, tram e metropolitana in 6 città italiane (Roma, Pescara, Firenze, Napoli, Genova e Bari), sono stati organizzati eventi di sensibilizzazione con la presenza delle più alte cariche politiche e istituzionali, le associazioni dei pazienti e cittadini. Il video e il podcast, realizzati con il contributo dell’inconfondibile voce di Luca Ward, sono stati trasmessi su canali tv e radio.
UNIAMO è il coordinatore nazionale della Giornata delle Malattie rare che si celebra in tutto il mondo l’ultimo giorno di febbraio. Lo scopo della campagna di quest’anno è stato quello di raggiungere e sensibilizzare un pubblico sempre più ampio sul “patient journey”, il lungo percorso che compiono i pazienti quando affrontano la malattia, partendo dal momento del percorso diagnostico.
“Abbiamo aperto insieme il primo febbraio il mese delle malattie rare lanciando presso la sede del Ministero, la campagna #uniamoleforze, la prima di tante iniziative a sostegno delle persone affette da malattie rare che culminano con l’evento di oggi. La nostra attenzione alle malattie rare, ai pazienti, alle loro famiglie è costante”. È quanto ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel messaggio inviato a UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare per l’evento di chiusura della campagna #uniamoleforze, in occasione della Giornata mondiale delle malattie rare.
“Da subito ho chiesto di accelerare l’insediamento del Comitato nazionale per le malattie rare, avvenuto il 24 gennaio, e di renderlo immediatamente operativo. Il 21 febbraio, il Comitato ha approvato il Piano Nazionale delle Malattie Rare, un risultato importante e molto atteso che premia l’impegno di tutti i soggetti che vi hanno contribuito. Il prossimo impegno, una volta concluso l’iter con il passaggio in Conferenza Stato-Regioni, sarà quello di attuare le misure previste nel Piano anche attraverso risorse adeguate. Così come non mancherà – ha aggiunto – l’impegno a proseguire ogni sforzo per la cura delle malattie rare e per il sostegno alla ricerca e alla produzione dei farmaci orfani”.
“Abbiamo a cuore i bisogni degli oltre due milioni di malati rari in Italia e delle loro famiglie e con il supporto sempre prezioso anche di UNIAMO sono certo che taglieremo altri significativi traguardi”, ha concluso il ministro Schillaci.
“Oggi celebriamo la Giornata mondiale delle malattie rare, celebriamo questa importante Giornata con due certezze: una è l’approvazione del Piano delle malattie rare, l’altra la certezza di avere una serie diffusa sul territorio di associazioni che affrontano le malattie rare. Può sembrare un fatto incidentale ma è molto, molto importante, avere le associazioni vicino alla politica, vicino alla scienza. Uniamo quindi le forze contro il male, uniamo le forze contro le tante malattie rare che affliggono due milioni di italiani, uniamo la politica per andare incontro ai nostri malati” – ha affermato il Sottosegretario alla Salute con delega alle malattie rare, Marcello Gemmato, in un video-messaggio inviato all’evento.
“È stata una campagna lunga ed entusiasmante, della quale voglio sottolineare tre aspetti”, ha dichiarato la presidente di UNIAMO, Annalisa Scopinaro. “Uno: l’attenzione alle persone, il motore della nostra azione, con le loro storie che sono lo sprone per capire dove bisogna cambiare il sistema per migliorare la qualità di vita. Due: la vicinanza delle Istituzioni, che in tutto il mese hanno fatto sentire e vedere la loro presenza, intervenendo numerosi alle iniziative e collaborando alla buona riuscita di molti eventi. Tre: la partecipazione attiva, a tutti gli incontri, dei rappresentanti delle Associazioni, che per un anno hanno lavorato a estrapolare le richieste che abbiamo voluto portare alla politica e le hanno sintetizzate nelle Effemeridi”.
Il presidente di FAVO, Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Francesco De Lorenzo, ha affermato dal canto suo che “le malattie rare e le malattie oncologiche hanno molti punti in comune da portare avanti congiuntamente, nell’interesse dei malati, a livello legislativo e regolatorio, e la celebrazione di questa Giornata contribuisce ad individuare sinergicamente soluzioni comuni che, seppur nella distinzione dei differenti percorsi terapeutici, vanno dal precoce accesso ai farmaci orfani, al potenziamento degli European Reference Networks (ERNs), alle attività di ricerca previste dal PNRR per le malattie rare e per i tumori rari”.
Gli hashtag ufficiali: #rarediseaseday, #uniamoleforze e #rarimaisoli. L’hashtag #uniamoleforze ha voluto spronare tutti gli attori a coalizzare gli sforzi per ottimizzare il sistema e raggiungere una reale presa in carico, che assicuri diagnosi precoce, terapie appropriate, disponibili e a domicilio, percorsi strutturati, integrazione sociosanitaria, collegamenti fra centri di specializzazione e territorio, ricerca e sperimentazioni che offrano speranza per il futuro. È possibile manifestare il proprio sostegno sui social indossando la maglietta ufficiale della Giornata (#RareDiseaseDay, #Uniamoleforze, #RariMaiSoli) disponibile sul sito www.uniamo.org.
Si ringraziano Rai per la Sostenibilità – ESG (per la campagna di sensibilizzazione), Sky Italia (per la diffusione dello spot TV), Radio AIdel22, Radio ISAV, New Radio Star, Radio Frejus, Radio Club 103, Radio Bruno Fiorentina, RadioBlaBlanetwork NEWS, Radio Sound Bari, Radio Ufita, Radio Web Italia, Radio Onda Blu, Radio Star Grosseto, Blueslinesradio, Radio Planet it, Diversamente Radio, Radio Studio Play, Radio Luna Porto Torres, Radio Quaranta Web, Radio Antenne RC, Radio Piana Stereo, Radio Free Station, Radio Sette Note, Radio W Uai Fi, Radio Network, Radio Selfie, Dimensione Radio, Radio Medua, Radio Piave, Radio PlaNet Italia, Radio Roma Live, Radio Stella Marina, Radio Centro Fiuggi, Radio RCC, Radio Gioventù in Blu, Radio DeejaY, R101, Radio Monte Carlo, Rete 105 (per il passaggio dello spot radiofonico), IGP Decaux per il supporto alla campagna out-of-home.

Ucraina e rapporti Usa-Cina: in India un G20 Esteri ad alta tensione

Ucraina e rapporti Usa-Cina: in India un G20 Esteri ad alta tensione

A Delhi Blinken, Lavrov, Qin Gang. Focus anche su clima, cibo, debito

Roma, 28 feb. (askanews) – La guerra in Ucraina e le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, ma anche il tentativo dell’India di mantenere una posizione neutrale sul conflitto in corso, saranno al centro dei colloqui che domani e giovedì 2 marzo i ministri degli Esteri del G20 avranno a Nuova Delhi. Il governo di Narendra Modi spera che la crisi tra Kiev e Mosca non domini l’evento, sebbene sia in cima ai lavori. Questioni come il cambiamento climatico e il debito del Terzo mondo saranno poste al tavolo dei colloqui e ampiamente dibattute, ha reso noto una fonte locale. Ma di certo, le premesse non depongono a favore di ampie divagazioni. Tanto più che la ministeriale segue di pochi giorni un’analoga riunione dei titolari delle Finanze a Bangalore, le cui conclusioni sono state tutt’altro che confortanti. In quella occasione, infatti, i ministri non sono riusciti a raggungere un consenso su una dichiarazione congiunta – che Pechino e Mosca si sono rifiutati di firmare – accordandosi su un documento riassuntivo dopo le divergenze sulla richiesta ai russi di ritirarsi dai territori occupati. Un risultato, d’altra parte, che rispecchia quello dell’ultimo incontro del G20 a Bali, in Indonesia, nello scorso mese di novembre, quando al Paese ospitante non rimase alternativa che riconoscere le differenze.
I capi della diplomazia del G20 si ritroveranno a una settimana dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, che ad oggi ha provocato oltre 300.000 morti e feriti. All’incontro è prevista la partecipazione del ministro russo Sergei Lavrov, del segretario di Stato americano Antony Blinken e del britannico James Cleverly, mentre la Cina dovrebbe inviare il suo ministro degli Esteri, Qin Gang. Per l’Italia parteciperà Antonio Tajani, l’Unione europea sarà rappresentata da Josep Borrell. Complessivamente, si ritroveranno nella capitale indiana i rappresentanti di 40 paesi, compresi i membri non G20 invitati dall’India e alcuni leader delle organizzazioni multilaterali. A margine è prevista anche una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi del Quad – Stati Uniti, India, Australia e Giappone.
Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno finora impegnato più di 130 miliardi di dollari in aiuti militari e civili all’Ucraina e hanno chiesto ai partner non occidentali di limitare o, in alcuni casi, tagliare i rapporti con la Russia. L’India ha cercato di mantenere una posizione neutrale durante tutta la durata del conflitto: Delhi vanta storici rapporti di amicizia con Mosca, ma coltiva da tempo buone relazioni con Stati Uniti e Unione europea, che stanno attivamente sostenendo Kiev contro il Cremlino. Blinken, secondo fonti diplomatiche, “sottolineerà il danno che la guerra di aggressione della Russia ha causato” e incoraggerà altre nazioni a raddoppiare gli appelli alla Russia per porre fine alla guerra. Importante, a questo proposito, sarà la risposta della Cina, che ha appena presentato un piano di pace in 12 punti, accolto con grande diffidenza dagli Occidentali.
Sulla riunione, d’altra parte, incombono da una parte le nuove richieste del presidente Volodymyr Zelensky di ricevere aerei da combattimento “per la protezione dello spazio aereo”, dall’altra i dubbi americani sulla posizione di Pechino riguardo al conflitto. Ancora ieri, il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha detto che la Cina si è “chiaramente” schierata dalla parte della Russia ed è stata “tutt’altro che un mediatore onesto” negli sforzi per portare la pace in Ucraina. Sebbene Pechino abbia “tentato di mantenere questa parvenza di neutralità”, ha fornito alla Russia “sostegno diplomatico, sostegno politico, sostegno economico, sostegno retorico”, ha detto Price ai giornalisti. Il portavoce americano ha quindi spiegato che gli Stati Uniti non ritengono ancora che la Cina abbia fornito assistenza letale alla Russia, ma non escludono che potrebbe farlo in futuro, con conseguenze “potenzialmente terribili e tragiche”. Un’eventualità comunque esclusa, almeno per il momento, dal capo dell’intelligence ucraina, Kyrylo Bodanov. “Non credo che la Cina accetterà il trasferimento di armi alla Russia. Non vedo alcun segno che si stia discutendo di queste cose. Sono il capo dell’intelligence e mi affido, con tutto il rispetto, non alle opinioni delle singole persone, ma solo ai fatti. E non vedo tali fatti”, ha detto.
A dividere Washington e Pechino, d’altro canto, non è solo la valutazione del conflitto in Ucraina. Le tensioni tra i due paesi sono cresciute nelle ultime settimane anche a causa dei presunti palloni spia cinesi, individuati in Usa e in alcuni paesi alleati, e fatti abbattere. Il presidente Joe Biden ha dato l’ordine di colpirne uno. La Cina ha affermato che si trattava di un dispositivo da ricerca civile, finito accidentalmente fuori rotta, ed ha definito la risposta degli Stati Uniti “eccessiva”. La disputa ha spinto Blinken a rinviare una sua visita programmata a Pechino, mentre l’alto diplomatico cinese ed ex ministro Wang Yi ha definito “inimmaginabile” e “isterica” la gestione americana della vicenda. E come se non bastasse, nelle ultime ore la Cina ha accusato Washington di “mettere in pericolo” la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, dopo che un aereo militare da pattugliamento e ricognizione P-8A Poseidon statunitense ha attraversato l’area.
Per tutte queste ragioni, secondo Anil Wadhwa, ex diplomatico indiano e analista della Vivekananda International Foundation di Nuova Delhi, “è improbabile che i ministri degli esteri del G20 possano concordare un linguaggio comune che suggerisca modi e meccanismi per affrontare la situazione in Ucraina”. I motivi sono molti, ha detto a Reuters, “ma la questione più importante è che la situazione in Ucraina è diventata estremamente fluida”. E allora, anche per non trasformare la riunione nell’ennesimo passo falso del G20, il governo di Narendra Modi vuole spostare l’attenzione dell’incontro su temi diversi, come il cambiamento climatico e il debito delle nazioni in via di sviluppo. È “intenzione di Nuova Delhi continuare a suonare la voce del Sud del mondo e sollevare questioni pertinenti alla regione”, ha precisato un funzionario del ministero degli Esteri indiano a condizione di anonimato.
I ministri, così, avranno modo di affrontare le principali sfide globali del momento, come l’aumento dei prezzi del cibo e dell’energia, l’aumento del debito e la scarsa ripresa economica dopo la pandemia. Ma anche l’antiterrorismo, l’assistenza umanitaria e i soccorsi in caso di calamità rimarranno al centro dell’attenzione durante il vertice, così come la valutazione delle nuove sfide economiche e di sicurezza. Insomma, “l’India cercherà di deviare l’agenda dall’Ucraina verso il mandato originale del G20, che è lo sviluppo e l’economia”, ha avvertito l’ex ambasciatore indiano e professore alla OP Jindal Global University, Jitendra Nath Misra. “Ma potrebbe non avere successo”. (di Corrado Accaputo)

Consorzio Vini DOC Cirò e Melissa: avanti con le attività di promozione

Consorzio Vini DOC Cirò e Melissa: avanti con le attività di promozioneMilano, 28 feb. (askanews) – Nel 2023 il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa proseguirà il suo lavoro di promozione delle Denominazioni e del suo territorio sui mercato nazionale e su quelli internazionali “per rafforzare l’immagine e creando un’identità forte, riconoscibile e unitaria”, attraverso numerosi appuntamenti e occasioni di incontro, con il pubblico consumer e con gli addetti ai lavori
Si parte a marzo con due due seminari dedicati alla scoperta del vitigno autoctono più iconico e identitario del Cirò, il Gaglioppo. Gli incontri, intitolati “Gaglioppo, tra identità e longevità” prevedono la degustazione di otto referenze di cantine selezionate, “un’occasione per scoprire grandi vini rossi, complessi, strutturati, capaci di invecchiare acquisendo caratteristiche uniche e riconoscibili”. Il primo appuntamento, organizzato in collaborazione con Ais, si terrà lunedì 6 marzo a Milano presso The Westin Palace e sarà condotto dalla sommelier calabrese Maria Rosaria Romani e dal sommelier e degustatore Davide Gilioli. Il secondo appuntamento, realizzato insieme con la Fondazione italiana sommelier (Fis), sarà lunedì 20 marzo nella sede centrale della Fis e sarà guidato da un docente e da un rappresentante del Consorzio. Al termine di entrambi i seminari seguiranno banchi d’assaggio nei quali 15 cantine del Consorzio porteranno i loro vini DOC bianchi, rossi e rosati.
“Da sempre la tradizione vitivinicola del Cirò è legata a doppio filo al Gaglioppo” ha spiegato il presidente del Consorzio, Raffaele Librandi, ricordando che “questo vitigno autoctono calabrese ha delle peculiarità davvero uniche e dalle sue uve si originano vini con caratteristiche inequivocabili, fortemente identitari, primo fra tutti il Cirò Rosso”.
Il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa inoltre sarà presente a Vinitaly e anche durante la fiera non mancheranno le occasioni e gli appuntamenti per scoprire i vini della DOC calabrese. Fuori salone, domenica 2 aprile, ci sarà un evento al Teatro Stabile di Verona che vedrà i vini dei produttori del Consorzio abbinati ai differenti sapori delle cucine regionali italiane.

Giutizia, la tecnologia al servizio di avvocati e clienti

Giutizia, la tecnologia al servizio di avvocati e clienti

Lombardo: Utilizziamo il web per proporre contenuti di valore giuridico informativo.

Roma, 28 feb. (askanews) – Avvocati 4.0 che utilizzano la tecnologia per condividere la propria competenza ed esperienza, dando un valido contributo alla crescita del livello di consapevolezza degli utenti. Nasce una nuova figura professionale che guarda al marketing e alla comunicazione per rompere le logiche di baronato senza però abbandonare l’autorevolezza e il prestigio che da sempre ha contraddistinto la categoria degli avvocati. “Abbiamo messo insieme -spiega l’avvocato Danilo Lombardo- una pool di legali, con significativa esperienza in vari settori del diritto civile, che, attraverso il web, fornisce all’utenza una corretta informazione sui più importanti temi di attualità, con particolare attenzione alle tematiche del diritto del lavoro. Si va dal giusto inquadramento di un dipendente, al fenomeno delle false partite Iva, dal licenziamento illegittimo al trattamento dei dati sensibili nell’e-commerce. Video puntuali che non risolvono i problemi delle persone ma sensibilizzano sul tema e consentono una crescita sociale importante”.
Pillole che, da ormai tre anni, sono punto di riferimento per chiunque avesse o, meglio, pensasse di avere una questione giuridica da risolvere: “Il nostro intento -continua l’avvocato Lombardo- è di far capire al pubblico se esistono o meno i presupposti per vantare un proprio diritto. Il che ha un duplice risultato: da un lato, permette a chiunque di confrontarsi e di verificare se effettivamente sussistano i presupposti per intentare un’azione legale e, dall’altro, impedisce fornendo gli elementi base, di affollare i Tribunali con cause che non hanno alcuna possibilità di successo. Ma non solo. Così facendo, inoltre, l’utente ha la possibilità, prima di conferire il mandato, di farsi da subito una idea di massima del professionista e di ristabilire quel rapporto fiduciario che nel tempo si è perso. E questo perché il cliente ha la possibilità di conoscerci attraverso il web. Una scelta che a quel punto diventa mirata e non più random. Del resto, parliamo chiaro, se ne gli anni la professione è entrata in crisi, in buona parte è dipeso anche da alcuni avvocati che non sono stati chiari nell’illustrare quali fossero i rischi e quali i compensi”.
La soluzione è nel pool di avvocati 4.0 che ama la tecnologia per comunicare con competenza e che guarda al modello americano: “Sono sempre rimasto affascinato dalla figura dell’avvocato proposta della Tv americana -afferma Lombardo. Bene, vogliamo proporla in stile italiano. La determinazione è quella, come la professionalità, l’eleganza e il glamour. Depurandola di quel pizzico iniziale di cinismo, è la risposta giusta a un mondo spesso arroccato su sé stesso. Il mondo cambia e offre opportunità. Bisogna saperle cogliere per offrire a chi riceve il servizio standard adeguati e al passo con i tempi. I legali di oggi non sono più quelli che ricevono nel proprio studio le doglianze delle persone. Non possono essere più solo quello perché sarebbero fuori dal mercato. Per dirla in altri termini, siamo anche noi artefici del nostro destino”.
Rinnovarsi e riqualificarsi. Ecco la mission dell’avvocato di nuova generazione: “Bisogna effettuare un vero e proprio cambio di paradigma -spiega l’avvocato Lombardo. É doveroso farlo ma anche, diciamo così, necessario. Sono convinto che chi non si adegua rischia di sparire dal mercato. Mi spiego meglio: nel 2022, abbiamo registrato, per la prima volta, un calo di iscrizioni all’Albo di categoria di meno 2.07, rispetto all’anno precedente. Si tratta di un trend da non sottovalutare, di un dato che nemmeno chi esercita deve prendere sotto gamba. Una prima scrematura la fa il mercato che giudica la competenza del professionista, ma la seconda scrematura -quella, usiamo questo termine, più giovane riguarda proprio la capacità di interpretare il proprio ruolo in chiave moderna. Se non si capisce questo aspetto fondamentale, sono sicuro che resterà soltanto il 20% degli studi attuali”.
Guardare alla tecnologia dunque per anticipare il futuro. “Con dei ma, però -conclude l’avvocato Lombardo. I nuovi mezzi di comunicazione vanno usati nella loro accezione migliore e usando la necessaria professionalità. Non credo sia utile abbandonarsi all’approssimazione. I video su Tiktok o, più in generale sui social, garantiscono forse qualche visualizzazione e una manciata di clienti ma volgarizzano il nostro mestiere. Non è quella la strada giusta. La vision del domani non deve mai perdere il senso vero di quello che facciamo ma deve puntare sulla preparazione e sulla competenza. Sono queste le nostre armi e dobbiamo affilarle nel modo corretto. Anche quando ci si affida ai nuovi strumenti che i tempi moderni ci garantiscono”.