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Manovra, prosegue a oltranza l’esame della Commissione. Stop ai rincari dei pedaggi in autostrada

Manovra, prosegue a oltranza l’esame della Commissione. Stop ai rincari dei pedaggi in autostradaRoma, 17 dic. (askanews) –  E’ stata sospesa la seduta della commissione bilancio della Camera impegnata da ieri, in una maratona proseguita per tutta la notte, nell’esame degli emendamenti alla manovra. Le votazioni riprenderanno questo pomeriggio alle 15 con l’obiettivo di arrivare al mandato al relatore nel tardo pomeriggio. La manovra è attesa in Aula alla Camera alle 14 di
domani.


Tra gli emendamenti votati, in molti casi frutto di riformulazioni lo stop agli aumenti dei pedaggi autostradali, i fondi alle scuole paritarie che accolgono disabili, il via libera alla nuova convenzione Mit-Anas, l’istituzione dello psicologo nella scuola e l’aumento del fondo per il Trasporto pubblico locale. In arrivo anche incentivi per l’acquisto di elettrodomestici nuovi ad alta efficienza energetica.  Inoltre, salta dalla manovra la discussa equiparazione degli stipendi dei ministri non eletti con i loro colleghi parlamentari. E’ quanto prevede un emendamento riformulato dei relatori. Nella norma resta solo un fondo da 500mila euro per il rimborso delle spese di trasferta dei ministri non eletti.  In particolare la norma prevede che i ministri ed i sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma “hanno il diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”.  Per questo scopo viene istituito dal 2025 un fondo da 500mila euro presso la Presidenza del consiglio le cui risorse sono destinate alle amministrazioni interessate con un Dpcm su proposta del Ministro dell’Economia.  E il M5S attacca: la retromarcia è solo finta. “Si vergognano a tal punto di questo aumento dello stipendio per i ministri, che stanno provando a ingannare i cittadini arrampicandosi sugli specchi e difendendo l’indifendibile. In realtà, questo emendamento riformulato è un`impronta indelebile del Governo sulla Legge di bilancio e ne segna l`essenza: lontana dai problemi del Paese, concentrata sui privilegi di pochi. Prima inserito, poi ripensato, infine riscritto, l`aumento degli stipendi dei ministri resta, eccome, sotto forma di rimborso delle spese di trasferta. Nel bilancio dello Stato, da ora e per sempre, entra un fondo da 500mila euro l`anno, che oggi può significare 2.500 euro in più al mese per
gli attuali ministri non eletti, domani chissà”. Lo dichiara la  deputata Chiara Appendino, vicepresidente M5S.  “Sono senza vergogna, anche se provano a vergognarsi facendo passare un aumento per un rimborso spese. Operazione oscena, che marchia a fuoco questa Legge di bilancio
lontana anni luce dalle esigenze del Paese”. Lo afferma in una nota Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5S della Camera. 

M.O., Meloni: caduta Assad e tregua Libano opportunità per pace

M.O., Meloni: caduta Assad e tregua Libano opportunità per paceRoma, 16 dic. (askanews) – “Il Medio Oriente merita una prospettiva nuova di uscita da questa crisi permanente. La tregua in Libano e la caduta del regime di Assad in Siria sono opportunità su cui dobbiamo lavorare, insieme ai nostri partner, per raggiungere una pace giusta e sostenibile in tutta la regione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio agli Stati generali della diplomazia.


“L’Italia – ha assicurato – continuerà ad essere in prima linea per chiedere un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani e per porre le basi per una soluzione politica duratura, possibile soltanto attraverso una soluzione a due Stati, che garantisca a israeliani e palestinesi sicurezza e mutuo riconoscimento”.

I Pinguini Tattici Nucleari diventano d’oro con Hello World

I Pinguini Tattici Nucleari diventano d’oro con Hello WorldMilano, 16 dic. (askanews) – È inarrestabile il successo dei Pinguini Tattici Nucleari, band che ogni giorno dà al pop nuova linfa vitale, riportandolo ai vertici del successo. Dopo aver debuttato al #1 di tutte le classifiche FIMI/GfK Italia (#1 Classifica Album; #1 Classifica CD & Vinili; #1 Classifica Singoli con Islanda) fanno en plein di certificazioni: il nuovo album Hello World (EpicSony Music Italy) è stato certificato disco d’oro in una sola settimana – unico album pop a raggiungere questo risultato nel 2024, un traguardo eccezionale per il genere, che sta vivendo la sua epoca magica – e il singolo Islanda è certificato Disco D’Oro. Ad oggi sono 75 dischi di Platino e 13 gli Oro collezionati in poco meno di quattro anni dalla band di Bergamo, diventata un punto di riferimento assoluto nel mondo del pop e della musica italiana.


Una crescita inarrestabile per la band dei record, capace di fotografare sentimenti profondi con una narrazione semplice, diretta ma ricca di sottotesti, alternando canzoni da cantare a squarciagola a un live, brani carichi di un’ironia fresca e leggera, citazioni pop – che negli anni sono diventate il tratto distintivo della band – e ballad più intime, dove vengono esplorati con lucidità e delicatezza alcuni temi cruciali della contemporaneità. Hello World, un rinnovato e caloroso abbraccio che parte dalla band di Bergamo per arrivare a tutto il resto del mondo, è un viaggio di 15 brani che invita l’ascoltatore a mettersi “scomodo”, a lasciarsi coinvolgere, a essere pronto ad alzarsi per ballare, a sedersi per riflettere, e a intraprendere un percorso caleidoscopico tra emozioni, esperienze e riflessioni. Un album che vuole regalare una prospettiva, come sempre estremamente personale e sentita, sulla complessità del presente, ancora una volta attraverso gli occhi di una band.


“Hello World è la prima frase che gli studenti di programmazione, per tradizione, imparano a far ‘dire’ a un programma. Queste due semplici parole sono la sintesi di tutto: soggetto e contesto, input e output. Ogni volta che una band pubblica un album é come se salutasse il mondo, portando fuori quello che é stato chiuso ‘dentro’ per anni, le canzoni. Hello World é il nostro nuovo viaggio e accoglieremo chiunque si voglia unire a noi. É un viaggio tortuoso, dove a volte ci si deve adattare, ma promettiamo che ne varrà la pena: mettetevi scomodi.” Hello World ha dentro di sé tutto, “hello” – ciao – l’azione e “world” la platea, e con Hello World ci si può riferire a tutti nel mondo indiscriminatamente. Dentro queste due semplice parole unite c’è tutto quello che serve. Non è solo la prima frase che si insegna ai programmatori, ma può affascinare chiunque perché rappresenta un sincero saluto al mondo.

Mattarella difende il diritto d’asilo, i drammi migratori vengono strumentalizzati

Mattarella difende il diritto d’asilo, i drammi migratori vengono strumentalizzatiRoma, 16 dic. (askanews) – Di fronte a un mondo “segnato dal proliferare di conflitti, da una corsa alla frammentazione, anche economica” in cui “le istituzioni multilaterali faticano ad agire in modo efficace” e “gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte” l’Italia sa bene come posizionarsi perchè è la Costituzione che indica quali siano i nostri valori e i nostri principi come il diritto di asilo. E’ il richiamo fatto oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Per il capo dello Stato oggi ci troviamo “di fronte al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano”. E il pericolo, avverte Mattarella viene anche da quegli “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”. Un riferimento neanche tanto velato a Elon Musk con cui il capo dello Stato ha già avuto modo di “scontrarsi” in un botta e risposta quando alcune settimane fa il miliardario attaccò la magistratura italiana. Mattarella rinnova la sua fiducia nella diplomazia e nel ruolo del dialogo interculturale e per quanto riguarda il nostro paese ricorda che “la stabilità di un posizionamento è nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11: diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercito delle libertà democratiche, ripudio della guerra, perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati. Di qui l’integrazione d’Europa, le Convenzioni internazionali, di qui le Corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell’applicazione degli ordinamenti”.


“Lo sforzo incessante della nostra azione è stato diretto, quindi, a prevenire i conflitti, a elaborare soluzioni idonee a ricostruire il capitale di fiducia tra gli Stati, oggi pericolosamente eroso. Questo – ribadisce il Presidente della Repubblica – ha consentito alla Repubblica di acquisire influenza e credibilità, in numerosi organismi multilaterali, a partire dalle Nazioni Unite, strumento ampiamente imperfetto ma prezioso. Paziente e determinata ricerca della pace, difesa dei diritti inviolabili della persona, capacità di sintesi tra le posizioni dei nostri principali partner sui temi prioritari dell’agenda globale, sono gli sforzi evidenti, messi in campo anche nell’esercizio della Presidenza del G7”. Nel suo discorso ai diplomatici riuniti alla Farnesina il capo dello Stato non ha mancato di riferirsi ai più drammatici eventi bellici di questa stagione invocando per il Medi Oriente da un lato la liberazione degli ostaggi israeliani e dall’altro la soluzione a due Stati per garantire “al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro”. Così come per l’Ucraina a cui va confermato il sostegno convinto e la prospettiva europea.


Ma la preoccupazione di Mattarella è per le sfide dell’epoca moderna “globalizzazione e digitalizzazione” che se da un lato hanno reso il mondo “molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti” dall’altro ha fatto emergere “nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione”. La diplomazia quindi “ha il non facile compito di analizzare e comprendere costantemente la realtà internazionale, i movimenti al suo interno, e di costruire proficue relazioni con i nostri interlocutori esteri a tutela degli interessi fondamentali della Repubblica e di quello generale della Comunità degli Stati. Un interesse che ritengo oggi coincida più che mai con il rispetto del quadro di principi e norme dell’ordinamento internazionale”, ha concluso.

Mattarella difende il diritto d’asilo, drammi migratori strumentalizzati

Mattarella difende il diritto d’asilo, drammi migratori strumentalizzatiRoma, 16 dic. (askanews) – Di fronte a un mondo “segnato dal proliferare di conflitti, da una corsa alla frammentazione, anche economica” in cui “le istituzioni multilaterali faticano ad agire in modo efficace” e “gli stessi drammi migratori sono talvolta oggetto di gestioni strumentali da parte di alcuni Stati, per trasformarli in minaccia nei confronti dei vicini, in palese violazione di convenzioni internazionali liberamente sottoscritte” l’Italia sa bene come posizionarsi perchè è la Costituzione che indica quali siano i nostri valori e i nostri principi come il diritto di asilo. E’ il richiamo fatto oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia.


Per il capo dello Stato oggi ci troviamo “di fronte al paradosso di una società globale sempre più interconnessa e interdipendente che attraversa una fase in cui si affacciano nuovamente, con ricette stantie, le sirene del settarismo nazionalistico, etnico, quando non arbitrariamente religioso. Divisioni e fratture profonde si moltiplicano”. E il pericolo, avverte Mattarella viene anche da quegli “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”. Un riferimento neanche tanto velato a Elon Musk con cui il capo dello Stato ha già avuto modo di “scontrarsi” in un botta e risposta quando alcune settimane fa il miliardario attaccò la magistratura italiana. Mattarella rinnova la sua fiducia nella diplomazia e nel ruolo del dialogo interculturale e per quanto riguarda il nostro paese ricorda che “la stabilità di un posizionamento è nei principi definiti dalla Costituzione, agli articoli 10 e 11: diritto di asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l’esercito delle libertà democratiche, ripudio della guerra, perseguimento di pace e giustizia tra le nazioni anche attraverso limitazioni alla sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati. Di qui l’integrazione d’Europa, le Convenzioni internazionali, di qui le Corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell’applicazione degli ordinamenti”. “Lo sforzo incessante della nostra azione è stato diretto, quindi, a prevenire i conflitti, a elaborare soluzioni idonee a ricostruire il capitale di fiducia tra gli Stati, oggi pericolosamente eroso. Questo – ribadisce il Presidente della Repubblica – ha consentito alla Repubblica di acquisire influenza e credibilità, in numerosi organismi multilaterali, a partire dalle Nazioni Unite, strumento ampiamente imperfetto ma prezioso. Paziente e determinata ricerca della pace, difesa dei diritti inviolabili della persona, capacità di sintesi tra le posizioni dei nostri principali partner sui temi prioritari dell’agenda globale, sono gli sforzi evidenti, messi in campo anche nell’esercizio della Presidenza del G7”.


Nel suo discorso ai diplomatici riuniti alla Farnesina il capo dello Stato non ha mancato di riferirsi ai più drammatici eventi bellici di questa stagione invocando per il Medi Oriente da un lato la liberazione degli ostaggi israeliani e dall’altro la soluzione a due Stati per garantire “al popolo della Cisgiordania e di Gaza un traguardo di giustizia e una convincente prospettiva di speranza per il proprio futuro”. Così come per l’Ucraina a cui va confermato il sostegno convinto e la prospettiva europea. Ma la preoccupazione di Mattarella è per le sfide dell’epoca moderna “globalizzazione e digitalizzazione” che se da un lato hanno reso il mondo “molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti” dall’altro ha fatto emergere “nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione”.


La diplomazia quindi “ha il non facile compito di analizzare e comprendere costantemente la realtà internazionale, i movimenti al suo interno, e di costruire proficue relazioni con i nostri interlocutori esteri a tutela degli interessi fondamentali della Repubblica e di quello generale della Comunità degli Stati. Un interesse che ritengo oggi coincida più che mai con il rispetto del quadro di principi e norme dell’ordinamento internazionale”, ha concluso.

Bce, Schnabel “colomba”: avanti gradualmente verso tassi neutrali

Bce, Schnabel “colomba”: avanti gradualmente verso tassi neutraliRoma, 16 dic. (askanews) – Anche secondo Isabel Schnabel, l’esponente tedesca del Comitato esecutivo della Bce, ritenuta dell’ala più intransigente nel direttorio, il ripristino della stabilità dei prezzi nell’area euro “è a portata di mano”. E “considerati rischi e incertezze che continuiamo ad affrontare, la linea di azione più appropriata è abbassare i tassi di riferimento gradualmente verso un livello neutrale”.


Schnabel ha rilasciato i suoi commenti, insolitamente accomodanti, durante un simposio organizzato a Parigi dal Cepr. Ma ha anche messo le mani avanti su quella che sarà la fase successiva per la Bce: non si potrà tornare a politiche monetarie di stimolo ultra espansive, dato che si sono dimostrate incapaci di risolvere i problemi strutturali della bassa crescita: questo spetta piuttosto a riforme e governi. Al momento “la crescente fiducia di un calo sostenibile dell’inflazione verso il nostro obiettivo del 2% ha consentito al Consiglio direttivo di rimuovere una parte consistente della restrizione monetaria negli ultimi sei mesi. Con la nostra decisione della scorsa settimana (giovedì scorso la Bce ha tagliato nuovamente i tassi di interesse dell’eurozona di 0,25 punti percentuali) il tasso sui depositi, al 3%, è un punto percentuale al di sotto del suo picco”.


“Con i tassi di interesse che si avvicinano al territorio neutrale e con i rischi sulle prospettive di inflazione che appaiono ampiamente bilanciati, la politica monetaria deve procedere gradualmente e restare legata ai dati”, ha detto. Secondo Schnabel, in questo modo si può assicurare che l’inflazione non si stabilizzi sopra l’obiettivo del 2% ed evitare al tempo stesso indebolire oltre il necessario mercati del lavoro e economia.


Più avanti, “una volta che la stabilità dei prezzi sarà stata ripristinate in maniera sostenibile, i comportamenti rispetto all’inflazione muteranno in misura tale da consentire alle banche centrali di tollerare deviazioni moderate dell’inflazione rispetto al valore obiettivo, in ambo le direzioni”. Secondo la banchiera centrale tedesca, dati i limitati margini di manovra, la politica monetaria dovrà quindi concentrarsi sul “rispondere energicamente” a eventuali shock che dovessero avere la capacità di destabilizzare le aspettative di inflazione.


Infine “la politica monetaria non è uno strumento per sostenere l’offerta. Non può risolvere problemi strutturali che pesano sulle pressioni dei prezzi, come è stato nel 2010 quando una linea altamente accomodante sul lungo periodo – ha sostenuto – è stata incapace di risollevare l’economia dalla bassa crescita, bassa inflazione. Di questo sono responsabili le politiche strutturali che vengono decise dai governi”. (fonte immagine: ECB 2024).

Rc auto sempre più cara, Ivass: sale a 416 euro a ottobre 2024, +7,2% su anno

Rc auto sempre più cara, Ivass: sale a 416 euro a ottobre 2024, +7,2% su annoMilano, 16 dic. (askanews) – Nel mese di ottobre 2024, il prezzo medio della Rc Auto è di 416 euro (da 414 euro a settembre 2024), in aumento su base annua del +7,2% (+6,8% a settembre 2024) in termini nominali (+6,3% in termini reali). E’ quanto emerge dalla consueta indagine mensile Iper dell’Ivass sui prezzi effettivi della Rc Auto.


Tutte le province italiane, riporta una nota, registrano incrementi di prezzo su base annua, compresi tra il +1,5% di Reggio Calabria e il +11,5% di Roma. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 267 euro, in aumento del +11,7% su base annua e in riduzione del 41,4% rispetto allo stesso mese del 2014.


Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +10,3%, a fronte di un aumento del +6,4% per gli assicurati in prima classe.

Riforma della giustizia, Santalucia(Anm): lo sciopero è in campo, decideremo quando

Riforma della giustizia, Santalucia(Anm): lo sciopero è in campo, decideremo quandoMilano, 16 dic. (askanews) – Lo sciopero della magistratura contro la riforma della giustizia all’esame del Parlamento è uno strumento che “abbiamo messo in campo, ma non ancora indetto, vedremo quando sarà opportuno farlo anche in base all’andamento dei lavori in Parlamento”. Così il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, a Affaritaliani.it. “Abbiamo deciso di creare un comitato di studiosi, non solo magistrati, per spiegare la nostra contrarietà alla riforma costituzionale della giustizia e utilizzeremo tutte le occasioni pubbliche per dirlo chiaramente ai cittadini” ha aggiunto.


“Il nostro sforzo sarà quello di contrastare una narrativa che non corrisponde alla verità. La riforma danneggia i rapporti tra i poteri dello Stato e non migliora la giustizia” ha continuato spiegando le ragioni della mobilitazione decisa all’unanimità dall’Associazione Nazionale Magistrati. “La discussione con il governo non si interrompe mai e i rapporti con il ministro Nordio sono buoni, ma ora il pallino è nelle mani del Parlamento che sta andando avanti in Aula. E sulla riforma il nostro dissenso è netto e totale. Ci sarà la consultazione referendaria al termine dell’iter parlamentare, che non avrà quorum, noi sfrutteremo ogni occasione per invitare i cittadini a votare no alla riforma. Non è questo il modo di toccare il sistema giudiziario” ha osservato.


“Come ha detto anche il ministro, il referendum deve essere l’occasione per un dibattito ampio e completo. Non va trasformato banalmente in ‘ti piace la giustizia o no?’ ma va spiegato all’esterno che servono altri cambiamenti e non stravolgere la Costituzione e un equilibrio che ha retto il Paese per 80 anni” ha proseguito. Quanto alla possibile riforma della responsabilità civile dei magistrati, il presidente dell’Anm ha dichiarato: “C’è già, esiste. La prima rivalsa obbligatoria è contro lo Stato e poi in seconda battuta nei confronti del magistrato se ha sbagliato. Ma che ci sia lo Stato in prima battuta è a garanzia dei cittadini stessi che eventualmente subiscono un danno perché se c’è un risarcimento di milioni e milioni di euro il magistrato non li ha e non può svolgere l’azione riparatoria. Poi ci sono le punizioni penali se quello è il piano e anche quelle disciplinari a discrezione del ministro. Non abbiamo alcun desiderio che gli errori dei magistrati non vengano a galla”, ha concluso Santalucia.

Tennis, perché Kyrgios attacca Sinner

Tennis, perché Kyrgios attacca SinnerRoma, 16 dic. (askanews) – “Se incontrerò Sinner scatenerò tutto il pubblico contro di lui. Sarà una bolgia totale. Metterei da parte qualsiasi tipo di rispetto e farei di tutto per vincere”. Questa è solo l’ultima delle provocazioni di Nick Kyrgios nei confronti ell’altoatesino. Provocazione fatta ai microfoni del podcast Nothing Major sulla possibilità di affrontare Sinner in campo agli Aus Open. Dal caso Clostebol (Sinner sta aspettando il giudizio del Tas dopo il ricorso della Wada), l’ex numero 13 al mondo non perde occasione di stuzzicare il tennista italiano. Da mesi sta attizzando il fuoco, dubitando fortemente dell’integrità morale dell’altoatesino e non credendo affatto alla sua versione. In questo modo, si è fatto portavoce di un caso di doping che tale non è. Una bugia, in sostanza, che vorrebbe usare come “arma” nell’eventuale incrocio sul campo.


Un personaggio eclettico e sempre sora le righe l’austaliano di Canberra. “Bevevo dai 20 ai 30 drink il giorno prima di scendere in campo”, disse nel podcast The Louis Theroux. E come se non bastasse lui stesso, nella serie Netflix Break Point, ha confessato di aver pensato al suicidio: “Sono finito in ospedale psichiatrico”. In campo vanta un successo contro Rafael Nadal a Wimbledon ottenuto a 19 anni. Tanto talento, poca professionalità. Non ha mai avuto un coach fisso ed è tuttora l’unico tennista, tra i top 100, a non avvalersi di un allenatore. Nel 2019 durante una match a Wimbledon l’australiano indossò una manica sul braccio destro per nascondere le cicatrici causate da autolesionismo. Sinner si è poi fidanzato con Anna Kalinskaya ex di Kyrgios che non perde occasioni per puntare il dito contro l’altoatesino. In caso di incrocio Kyrgios e Sinner si ritroverebbero uno contro l’altro per la seconda volta in carriera. L’unico precedente rimanda ai sedicesimi di finale del Masters 1000 di Miami nel 2022, quando l’azzurro si impose con il finale di 7-6(3), 6-3. Dopo un anno e mezzo di stop per diversi infortuni al polso e al piede, Kyrgios ha annunciato il rientro all’Atp 250 di Brisbane, in programma dal 29 dicembre al 5 gennaio 2025 Sulle accuse rivolte contro il numero uno è intervenuto anche il presidente Fitp Angelo Binaghi: “Ho detto a Jannik che serve anche avere degli imbecilli che ti attacchino nella vita così come succede a lui. Sono ulteriori onori, mi preoccuperei se uno come Kyrgios dicesse che stiamo facendo bene. Se si incontrassero in Australia io ci sono e due risate me le farei”.

Calcio, Supercoppa Europea a Udine e Nations League finals a Torino

Calcio, Supercoppa Europea a Udine e Nations League finals a TorinoRoma, 16 dic. (askanews) – Udine e Torino a centro del calcio europeo nel 2025. Nell’ultima riunione del Comitato Esecutivo che si è tenuto a Losanna è stato stabilito che la finale di Supercoppa Europea 2025 si svolgerà a Udine mente Torino sarà la casa delle Nations League Finals


Per Udine si tratta di una prima volta in assoluto. Mai prima d’ora, infatti, l’impianto friulano aveva ospitato una finale Uefa. La partita, che vedrà di fronte la vincitrice della Champions League e quella dell’Europa League, si disputerà il 13 agosto 2025. “Dopo la finale dell’Europeo Under 21 del 2019 e quattro importanti sfide della Nazionale, il Bluenergy Stadium e l’Udinese Calcio avranno l’orgoglio e l’onore di ospitare una sfida che vorrei definire epica – dichiara il Direttore Generale dell’Udinese Franco Collavino – Importante non solo per lo sport, ma per la città di Udine e per il Friuli Venezia Giulia tutto, per il ruolo e il valore dello sport in questa regione. Nel rimarcare il massimo impegno che metteremo nell’organizzazione dell’evento, voglio sottolineare come il progetto Udinese, ancora una volta, si confermi vincente per attrarre eventi e valorizzare tutto il territorio. Ringraziamo per la fiducia FIGC e UEFA e siamo sicuri che la ripagheremo ospitando al meglio la Supercoppa nello scenario di uno degli stadi più all’avanguardia in Europa”. La Uefa ha anche assegnato a una tra Italia e Germania l’organizzazione delle Nations League Finals del 2025. Lo scontro dei quarti di finale tra le due potenze del calcio mondiale, dunque, varrà anche a livello organizzativo: chi vince guadagna anche l’assegnazione dell’evento, che si svolgerà con una final four. Il torneo si svolgerà dal 4 all’8 giugno, a campionati finiti. In caso di vittoria dell’Italia, sarà Torino ad ospitare le Finals: tre partite saranno disputate allo Juventus Stadium, una allo Stadio Olimpico Grande Torino. In caso di vittoria della Germania, invece, le Finals si giocheranno a Monaco e Stoccarda.