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Sci, Brignone: “L’ho fatta grossa… Ringrazio tutti”

Sci, Brignone: “L’ho fatta grossa… Ringrazio tutti”Roma, 4 apr. (askanews) – “Come al solito le cose le faccio in grande o non le faccio! Questa volta l’ho fatta grossa (in negativo). Volevo ringraziare chi mi ha soccorsa in pista, chi mi ha aiutata a Trento, l’equipe medica della Fisi che mi ha operata e chi si sta prendendo cura di me qui alla Clinica La Madonnina. Un grazie a tutti voi che mi state scrivendo, per fortuna ho un sacco di amici che mi tengono compagnia e mi fanno ridere”. Così Federica Brignone su Instagram, allegando una sua foto dal lettino della clinica ‘La Madonnina’, dove è stata operata giovedì sera per la frattura scomposta della tibia, del perone e dei legamenti mediali del ginocchio della gamba sinistra.


 

Petrolio sprofonda ai minimi dal 2021, barile Wti -7% a 62 dollari

Petrolio sprofonda ai minimi dal 2021, barile Wti -7% a 62 dollariRoma, 4 apr. (askanews) – Non si arresta, ma anche anzi peggiora il tracollo delle quotazioni del petrolio, innescato dall’ordine esecutivo firmato l’altro ieri da Donald Trump sui dazi commerciali. Le quotazioni si ritrovano ai minimi da oltre 3 anni a questa parte, nel pomeriggio, il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord crolla del 6,63% a 65,49 dollari. In preapertura New York, il West Texas Intermediate cade del 7,27% al 62,08 dollari. In due sedute le quotazioni sono cadute di circa 10 dollari.


Valori che non si registravano da metà 2021, mentre l’economia globale risentiva della recessione causata da lockdown e misure imposte dai governi a motivo del Covid. Il tutto nell’ambito di massicci riposizionamenti sui mercati con gli investitori che vendono asset volatili e spostano fondi su quelli ritenuti più sicuri, come i titoli di Stato americani che hanno visto i rendimenti sulla scadenza decennale calare sotto il 4% per la prima volta da mesi.


A peggiorare la situazione per i prezzi dell’oro nero potrebbe aver contribuito la circostanza che la mossa Washington è scattata quasi contemporaneamente ad un aumento tecnico dell’offerta da parte dei maggiori esportatori (Opec+). Già ieri i prezzi erano collassati. Over persistessero, i cali dovrebbero riflettersi sui prezzi dei carburanti e in generale avere effetti deflazionistici sull’economia.

Wall Street verso un’altra seduta di passione: nuovo crollo dei future

Wall Street verso un’altra seduta di passione: nuovo crollo dei futureMilano, 4 apr. (askanews) – Wall Street si avvia verso un’altra giornata di passione dopo aver registrato ieri la peggior seduta dal 2020 in scia ai dazi annunciati da Donald Trump e ai timori di recessione. I future sul Dow Jones perdono il 3,2%, quelli sul Nasdaq il 3,5%. La Cina ha annunciato che imporrà dazi aggiuntivi del 34% su tutti i beni importati dagli Usa, a partire dal 10 aprile. Il petrolio Wti crolla di oltre il 7% portandosi sulla soglia dei 62 dollari al barile, sui minimi dal 2021.

M5S, Conte contro Repubblica: follia articolo su fascino del bunker

M5S, Conte contro Repubblica: follia articolo su fascino del bunkerRoma, 4 apr. (askanews) – Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, apre un fronte polemico con il quotidiano la Repubblica, rilanciando sui suoi canali social un recente articolo pubblicato sul sito del quotidiano romano dal titolo “L’Italia scopre il fascino del bunker. ‘Così si vince la paura della guerra’”. “Questa – accusa l’ex presidente del Consiglio – è follia totale, alimentata da chi – fra kit di sopravvivenza e venti di guerra soffiati a reti unificate – crea apprensione per giustificare l’urgenza di un folle Piano di Riarmo, che non aumenterà certo la nostra sicurezza, ma farà crescere gli extraprofitti dell’industria militare”.


“Penso che il ‘fascino’ che gli italiani vorrebbero e dovrebbero riscoprire – spiega – è quello di fare un esame in ospedale senza aspettare mesi, altro che bunker a casa. Come scrive oggi La Stampa, nel 52% dei casi il Servizio sanitario nazionale non è in grado di rispettare i tempi massimi di attesa stabiliti per legge. Se ci si affida al privato, si fa presto: basta pagare tariffe fino a sei volte superiori rispetto a quelle massime fissate dallo Stato per le prestazioni in regime di convenzione. È la solita scelta: aspettare mesi o in alcuni casi anche anni, oppure indebitarsi per ottenere cure in tempi congrui. Ecco spiegato perché 4 milioni e mezzo di persone rinunciano a curarsi”. “Ai cittadini dobbiamo garantire più risonanze e tac piuttosto che moltiplicare carri-armati e bunker. Domani tutti in piazza a Roma contro questa follia”, conclude Conte.

Il Papa continua le terapie con lievi miglioramenti

Il Papa continua le terapie con lievi miglioramentiCittà del Vaticano, 4 apr. (askanews) – Papa Francesco sta proseguendo a sua convalescenza protetta e continua la terapia farmacologica, fisioterapeutica, respiratoria e motoria, alla quale dedica “molto rempo”. Terapie che stanno facendo registrare “miglioramenti lievi anche per quanto riguarda l’uso della voce” che, comunque, “non ha mai perso”. Lo riferiscono Fonti vaticane.


Il Papa, il cui umore resta “buono”, mangia normalmente. Anche gli indicatori infettivi delle vie respiratorie che, con la polmonite bilaterale, hanno costretto Papa Francesco al ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, risultano “in lieve miglioramento”. In sostanza, l’infezione “resta ma è sotto controllo ed è in lieve miglioramento”. Tempi lunghi spiegati con il fatto che “l’infezione micotica ha bisogno di più tempo prima di essere debellata del tutto”. Lo riferiscono fonti della Sala stampa Vaticana che aggiungono che il pontefice prosegue la sua convalescenza “al secondo piano di Casa Santa Marta”, che non ha mai lasciato, che non ha incontrato nessuno in questi giorni e che si dedica principalmente ai diversi tipi di fisioterapia senza per questo tralasciare qualche attività lavorativa.


Il pontefice ha anche, nei giorni scorsi, seguito in diretta la messa in San Pietro nel ricordo di Papa Wojtyla ed oggi la terza predica di Quaresina del predicatore, padre Roberto Pasolini. Le stesse fonti non hanno poi azzardato ancora ipotesi sulle modalità di una eventuale partecipazione di Francesco ai riti della Settimana Santa di Pasqua. “Oggi è prematuro parlarne – hanno ribadito – se ne saprà di più a ridosso degli appuntamenti liturgici”, si sono limitati a dire.

Calcio, Ranieri: “Futuro allenatore? Nessuna bugia”

Calcio, Ranieri: “Futuro allenatore? Nessuna bugia”Roma, 4 apr. (askanews) – Roma e Juventus si sfidano domani alle 20.45 allo stadio Olimpico per la 31esima giornata di Serie A. La Roma reduce da 7 vittorie consecutive e la Juventus da prestazioni discontinue ma con uno spirito diverso dato dal recente cambio di panchina. Riguardo alla Juventus, Ranieri ha evidenziato il cambio di filosofia di gioco e di allenatore, descrivendola come una squadra più determinata, come visto contro il Genoa. Ha sottolineato l’importanza della settimana di lavoro per affinare le richieste di Tudor. “Celik è recuperato, Rensch sta recuperando, ma non sarà in panchina. Non lo voglio rischiare. Gli altri stanno tutti bene”. Su Hummels dice: “Stava bene anche dopo Bilbao. È un campione, non ha problemi sotto questo aspetto”. Ha poi parlato dell’importanza della difesa: “Quando una squadra difende bene è perché tutti lavorano per recuperare i palloni e giocarli. Grande lavoro di offesa e difesa”. Sulla sua esperienza con la Juventus e la rivalità tra le squadre: “Non è stata una separazione traumatica la mia con la Juventus. Semmai dovessi scrivere un libro ne parlerò. Dirò la mia verità, che è la verità. Perché io non so dire bugie”. Ha espresso aspettative per una partita intensa: “Possiamo vincere, pareggiare o perdere, ma i tifosi devono uscire e dire ‘almeno hanno lottato fino alla fine’”. In merito alla necessità di un palleggiatore ha ribadito l’importanza dell’atteggiamento: “Io ho bisogno di 11 giocatori che lottino su ogni pallone. Domenica c’è da correre e lottare”. Sull’assenza di Saelemaekers e la scelta tra Soulé ed El Shaarawy ha dichiarato: “Sceglierò come al solito domenica sera”. Parlando dei risultati ottenuti contro squadre di alto livello ha spiegato: “Dentro una partita ci sono più partite e ognuna fa storia a sé. La Juve è partita benino però sta lassù. Noi siamo partiti male, per cui sarà una grande partita”. Su Koné afferma: “È un grande giocatore e ha molto da imparare e migliorare. Avere un giocatore di 23 anni che fa quello che fa lui, è tanta roba”. La Roma punta su Dybala: “La società non ha cambiato di una virgola le nostre impressioni e decisioni su Paulo. È un giocatore importante per noi e ci contiamo tantissimo anche per il prossimo Campionato”. Su Pellegrini esprime fiducia: “Pellegrini è un giocatore con tanta qualità per cui è sempre disponibile e conto molto su di lui”. Sui calcoli in vista del derby Lazio-Roma: “Calcoli non ne abbiamo fatti neanche durante il Campionato. Ho sempre pensato di far giocare chi fosse più in forma, in un connubio tra mentalità e forma fisica”. Infine, su Ndicka ha elogiato il suo impegno: “Mi piace perché sta sempre sul pezzo, è sempre pronto. Bravo in velocità e con i piedi. Deve migliorare? Io sono contento così. Io ci parlo molto, voi ne parlate poco”.

Dazi, Tajani: l’Italia non può negoziare con gli Usa, è competenza Ue

Dazi, Tajani: l’Italia non può negoziare con gli Usa, è competenza UeBruxelles, 4 apr. (askanews) – Uno Stato membro dell’Ue non può negoziare direttamente sui dazi con gli Stati Uniti, come la Lega vorrebbe che facesse l’Italia, non passando attraverso l’Unione europea. Lo ha precisato oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri italiano, che ha competenza anche per il Commercio, Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti durante un punto stampa a margine della riunione ministeriale della Nato, nel quartier generale dell’Alleanza.


“Non si può negoziare” direttamente, come Italia “con gli Stati Uniti perché la competenza del commercio internazionale è della Commissione europea, quindi chi tratta” con gli americani “è il commissario Ue Maros Sefcovic, ascoltando e confrontandosi con noi”, ha puntualizzato Tajani. “Poi – ha aggiunto -, noi possiamo fare delle altre azioni. Un conto sono le norme, secondo cui sui dazi tratta la Commissione europea; ma si possono fare anche operazioni di politica commerciale, che è quello che stiamo facendo noi. Io ho già presentato, ed è già operativo il piano d’azione del governo fatto dal Ministero degli Esteri, che è anche responsabile del Commercio internazionale, per esplorare nuovi mercati. Io sarò fra qualche giorno prima in India, poi in Giappone”.


Inoltre, ha continuato il ministro, “stiamo lavorando per far sì che possa esserci anche una riduzione dei costi di produzione: dovremo farlo all’interno, e anche lavorando a Bruxelles, come ha detto ieri la Presidente del Consiglio quando parlava di iniziativa a Bruxelles. Significa anche lavorare affinché ci siano meno costi per la produzione delle nostre manifatture, e quindi ammortizzare il costo dei dazi con altre scelte”. “Poi bisogna lavorare con gli americani a livello europeo per arrivare a una riduzione della metà, cioè arrivare soltanto all’aumento del 10%” dei dazi, invece del 20% annunciato da Trump, ha spiegato Tajani, indicando così l’obiettivo di una eventuale offerta negoziale che l’Ue potrebbe fare agli Usa.


“E poi, perché no? Il mio grande sogno sarebbe quello di un grande mercato transatlantico con zero dazi di qua e zero dazi di là, un grande mercato che porterebbe alla crescita economica di tutto il sistema occidentale, alla crescita del sistema americano e alla crescita del sistema europeo”, ha concluso il ministro.

Rai 1, la fiction “Fuochi d’artificio” per celebrare la Liberazione

Rai 1, la fiction “Fuochi d’artificio” per celebrare la LiberazioneRoma, 4 apr. (askanews) – 1944, Alpi piemontesi. Marta, Davide, Sara e Marco sono quattro amici tra i 12 e 13 anni che sognano la fine della guerra e il momento in cui potranno riabbracciare i genitori e i fratelli maggiori. Stanchi di essere trattati come bambini, quando per caso scoprono che la loro età consente di evitare sospetti e perquisizioni, decidono di aiutare in segreto i partigiani. I quattro giovani amici assumono così l’identità del fantomatico “Sandokan”, il ribelle che mette in difficoltà i nazisti e i fascisti della valle. Tra ripide salite e discese mozzafiato, enormi pericoli e grandi prove di coraggio, Marta e i suoi amici contribuiranno a loro modo alla vittoria finale della Resistenza e alla liberazione del nostro Paese dall’occupazione nemica.


“Fuochi d’artificio” – tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Bouchard, con la regia di Susanna Nicchiarelli – è una produzione Fandango-Matrioska in collaborazione con Rai Fiction, in onda il 15, il 22 e il 25 aprile 2025 in prima serata su Rai 1, nell’ambito delle iniziative per l’80° anniversario della Liberazione. Scritto da Marianna Cappi e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Andrea Bouchard. Nel cast: Anna Losano, Luca Charles Brucini, Carlotta Dosi, Lorenzo Enrico, Carla Signoris, Bebo Storti, Alessandro Tedeschi, Paolo Briguglia, Barbara Ronchi, Francesco Centorame. Il progetto nasce da un innamoramento per il libro di Andrea Bouchard, un libro che i ragazzi di tutte le età adorano perché appassionante, avvincente, buffo e a tratti commovente. Fino ad ora non esistevano prodotti televisivi o cinematografici con vocazione popolare, per famiglie, che parlavano della Resistenza in termini così semplici e al tempo stesso profondi: prodotti che potevano essere visti e apprezzati da genitori, nonni e ragazzi insieme.

Dazi, ecco le cifre chiave dell’interscambio tra Usa e eurozona

Dazi, ecco le cifre chiave dell’interscambio tra Usa e eurozonaRoma, 4 apr. (askanews) – I paesi dell’area euro presentano effettivamente un surplus degli scambi commerciali di beni molto consistente rispetto agli Stati Uniti, nel 2024 ha raggiunto 213 miliardi di euro, quasi il 68% in più rispetto ai 127 miliardi di surplus del 2015. Ma al tempo stesso presentano un disavanzo sugli scambi di servizi quasi altrettanto rilevante: in questo caso sono gli Usa in surplus, per ben 156 miliardi, sempre nel 2024. E anche sui trasferimenti di redditi gli Usa sono in forte avanzo, per 52 miliardi. Da questo, assieme a tutte le altre poste di interscambio, risulta che nel 2024 il surplus di partite correnti dell’area euro sugli Usa si sia limitato ad appena 3 miliardi di euro, e dopo che nel 2023 questa voce era invece risultata in deficit per 30 miliardi (lo 0,2% del Pil), cioè in quell’anno erano gli Usa ad essere in surplus.


A fare i conti dettagliati dell’interscambio tra le due aree economiche, nel pieno dell’allarmismo dei mercati per i dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump sulle importazioni di beni, è la Banca centrale europea, che inserisce una analisi specifica nell’ultimo rapporto trimestrale sul bilancio di partite correnti dell’unione valutaria. Un quadro che fa capire per quale motivo, a fronte dei dazi imposti da Washington, Bruxelles stia meditando non tanto e non solo di rispondere con misure analoghe, ma eventualmente colpendo anche gli scambi sui servizi, dove appunto sono gli Usa in forte avanzo.


Basti tenere conto che sul solo uso di proprietà intellettuali il deficit dell’area euro sugli Usa è esploso da 5 miliardi di euro nel 2015 a 168 miliardi nel 2024. Un aumento di oltre 33 volte. E il surplus Usa di 156 miliardi dello scorso anno sui servizi è a sua volta aumentato quasi 7,5 volte, rispetto ai 21 miliardi che questa voce mostrava nel 2015. La Bce peraltro sottolinea che tra 2015 e il 2019 l’eurozona aveva mostrato un saldo di partite correnti positivo stabile attorno all’1% del Pil, ben superiore a quello attuale. Dal 2019 invece questo surplus è gradualmente finito in deficit (salvo che lo scorso anno) “in parte a riflesso delle delle attività delle multinazionali statunitensi nell’area euro”.


Un altro elemento di rilievo di cui tenere conto è quello del forte deflusso di investimenti che dell’area valutaria si dirigono verso l’economia statunitense. Nel 2024 la posizione bilaterale netta sugli investimenti dell’eurozona rispetto agli Usa risultava al 26% del Pil, in forte rialzo dal 18% del 2023 e oltre 6,5 volte il 4% del Pil che si registrava nel 2015. Secondo la Bce questo è stato determinato prevalentemente da spostamenti sul portafoglio di investimenti nell’azionario, in cui Eurolandia da debitore netto è diventata creditore netto. Gli investimenti su obbligazionario e gli investimenti diretti hanno a loro volta contribuito, ma in misura minore. Gli Usa, prosegue la Bce, sono la prima destinazione di investimenti transfrontalieri per l’area euro. Alla fine del 2024 gli asset finanziari dell’area rispetto agli Stati Uniti ammontavano a 12.380 miliardi di euro, l’82% del Pil, un aumento dell’83% rispetto al 2015. Questo prevalentemente a seguito dell’aumento degli investimenti su titoli azionari emessi da società statunitense, che sono aumentati del 286% tra il 2015 e 2024, va sottolineato che questo rialzo risente, anzi è dovuto soprattutto, all’aumento delle quotazioni dei titoli in questione nel medesimo periodo. Sempre tra 2015 e 2024 gli investimenti in titoli obbligazionari Usa da parte dei Paesi dell’area euro sono aumentati del 91%.


D’altra parte, anche gli Usa sono la principale fonte esterna di investimenti finanziari nell’area valutaria, con un ammontare complessivo che alla fine del 2024 ha raggiunto 8.410 miliardi di euro, il 56% del Pil dell’area, in aumento del 32% rispetto a fine 2015. Questo riflette prevalentemente un aumento del 97% sugli investimenti in azionario, mentre gli investimenti diretti degli Stati Uniti sono calati nello stesso periodo del 9%. Cifre che potrebbero spiegare perché alcune cancellerie in Europa si stiano agitando per cercare di mettere nel mirino queste poste. Al tempo stesso la rilevanza di questi scambi fa anche comprendere perché qualunque costo supplementare imposto in questa partita – tra due aree economiche che non presentano differenziali di costo “stridenti” su elementi come il lavoro, cosa che invece avviene con altre aree del mondo – rischia di causare non pochi danni e entrambi. (fonte immagine: European Central Back 2025).

Piazza Affari sempre più a picco: Ftse Mib (-7,7%) azzera guadagni 2025

Piazza Affari sempre più a picco: Ftse Mib (-7,7%) azzera guadagni 2025Milano, 4 apr. (askanews) – Piazza Affari sempre più giù, trascinata dal tracollo dei titoli bancari, che hanno un peso predominante sul listino milanese: il Ftse Mib al giro di boa di metà seduta lascia sul terreno il 7,7% scivolando a 34.154 punti, riportandosi sui livello di inizio gennaio. Di fatto la Borsa di Milano ha azzerato i guadagni da inizio anno ad oggi. Peggiorano, comunque, tutte le Borse europee dopo la notizia che la Cina imporrà dazi aggiuntivi del 34% su tutti i beni importati dagli Usa, a partire dal 10 aprile: Madrid -6,5%, Francoforte -5,5%, Parigi -4,7%, Londra -4,2%.


A picco le banche sui cui pesano i rischi di una recessione globale e di una nuova fiammata dell’inflazione. Bper (-12,6%), Mps (-12,5%) e Banco Bpm (-11,8%) le peggiori a Milano. A Francoforte Deutsche Bank perde il 12%, a Parigi SocGen il 12%, a Madrid Bbva l’11%. “Il settore bancario è particolarmente esposto ai timori di rallentamento: in Europa le banche hanno ceduto oltre l’11% in appena due sedute (il tonfo peggiore dai giorni di marzo 2020)”, ha commentato Giacomo Calef, country head Italia, NS Partners. “Questo sell-off bancario – prosegue – segnala il riemergere di preoccupazioni sistemiche, riflettendo timori sul credito e sulla stabilità finanziaria nell’ipotesi di uno scenario economico più avverso”.