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Sudcorea condanna taglio vie di comunicazione dalla Nordcorea

Sudcorea condanna taglio vie di comunicazione dalla NordcoreaRoma, 10 ott. (askanews) – Il ministero dell’Unificazione della Corea del Sud ha condannato duramente la decisione della Corea del Nord d’interrompere tutte le strade e le ferrovie che collegano i due paesi, definendola un atto che mina le aspirazioni di unificazione del popolo delle due Coree. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


Ieri l’esercito nordcoreano ha annunciato che “chiuderà e bloccherà permanentemente il confine meridionale” con la Corea del Sud, tagliando tutti i collegamenti stradali e ferroviari e costruendo strutture di difesa lungo la linea del fronte. La Corea del Nord ha dichiarato che questa misura “separerà completamente” il territorio nordcoreano da quello sudcoreano, che Pyongyang ha definito “lo stato ostile primario e nemico principale e invariabile.”


“Condanniamo fermamente la misura della Corea del Nord come un atto anti-unificazione e anti-nazionale che respinge le aspirazioni di unificazione del nostro popolo e dei residenti della Corea del Nord”, ha dichiarato il ministero dell’Unificazione. Secondo il ministero, la Corea del Nord non ha informato in anticipo il Sud riguardo a questa decisione, apparentemente per evitare ogni contatto intercoreano in linea con la sua posizione sui “due stati ostili”.


Le due Coree sono collegate attraverso la linea Gyeongui, che unisce la città di confine sudcoreana di Paju alla città di Kaesong in Corea del Nord, e attraverso la linea Donghae lungo la costa orientale. “Pensiamo che potrebbe essere un modo per bloccare l’uscita della gente all’interno del paese”, ha affermato l’ammiraglio Kim Myung-soo, presidente del Stato maggiore congiunto sudcoreano, durante un’audizione parlamentare. “Tali misure isoleranno ulteriormente il paese e sono un atto irrazionale.”


Da quando il leader nordcoreano Kim Jong Un ha definito le relazioni intercoreane come quelle tra “due stati ostili” e ha promesso di non cercare più l’unificazione con la Corea del Sud alla fine dello scorso anno, la Corea del Nord ha preso misure per chiudere i collegamenti intercoreani. Il presidente del JCS ha dichiarato che la Corea del Nord ha effettivamente completato il taglio delle linee Gyeonggi e Donghae ad agosto, dopo aver rimosso traversine e binari ferroviari e aver installato mine a dicembre scorso.

Autonomia, Zaia: Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la poltrona

Autonomia, Zaia: Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la poltronaRoma, 10 ott. (askanews) – “Nessuno vuole l’esclusiva sulla Protezione civile. Musumeci stia sereno, nessuno gli porterà via la scrivania. La Protezione civile è già una competenza concorrente. Semplicemente io penso si possa ancora migliorare qualcosa, ad esempio attribuendo alle Regioni il potere di firmare ordinanze in deroga, in caso di calamità naturali. Significa rispondere con velocità ai cittadini e significa farlo in tempo reale rispetto a ciò che sta accadendo”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a la Repubblica.


“L’autonomia è un pilastro del programma di governo. È una legge che hanno votato tutti i partiti della maggioranza. E finiamola con questo mantra che bisogna aspettare i Lep. Se per queste 9 materie la normativa prevede che i livelli essenziali delle prestazioni non si debbano calcolare, qualcuno mi può dire perché dovrei prima aspettare la definizione di quelli previsti per tutte le altre? Mi sembra la classica soluzione italiana per buttare avanti il problema”, ha aggiunto.

Bper: nel nuovo piano dividendi per 3,2 miliardi, utile 2027 a 1,5 mld

Bper: nel nuovo piano dividendi per 3,2 miliardi, utile 2027 a 1,5 mldMilano, 10 ott. (askanews) – Utile netto cumulato di 4,3 miliardi nel periodo 2025-2027, dividendo cumulato cash pari a 3,2 miliardi, con un dividend yield superiore al 15% e un payout ratio medio che sale al 75%, Rote superiore al 16% e Cet1 ratio superiore al 14,5% nel 2027. Sono questi i principali obiettivi finanziari del nuovo piano industriale di Bper “B:Dynamic|Full Value 2027” predisposto dal nuovo amministratore delegato Gianni Franco Papa.


Nel dettaglio, il risultato netto è previsto in aumento da 1,3 miliardi a 1,5 miliardi (+15% 2024-27; Cagr +5%). Ammonta a 5,5 miliardi il target dei ricavi nel 2027 (+1,5% 2024-27) positivamente impattati dall’effetto combinato della crescita degli impieghi e delle maggiori commissioni (+12% 2024-27) per un totale di 550 milioni, che più che compensano il calo di 450 milioni del margine di interesse dovuto alle prudenziali aspettative sui tassi e al calo effetto ecobonus. La raccolta gestita è vista in crescita del 7% l’anno a 81 miliardi, facendo leva sul nuovo assetto del wealth management e su Banca Private Cesare Ponti. Grazie anche al supporto del Gruppo Unipol, Bper prevede di incrementare la penetrazione assicurativa dal 15% al 25%. Sul fronte della qualità degli attivi, è stimato un Npe ratio netto all’1,4% e best-in-class coverage ratio superiore al 52% nel 2027, con costo del rischio inferiore a 45 punti base nel 2027. Gli oneri operativi, esclusi svalutazioni e ammortamenti, diminuiranno del 7% tra il 2024 e il 2027 (Cagr -2,3%) attestandosi a 2,4 miliardi a fine piano. L’organico del gruppo scenderà di circa il 10% a circa 18.500 risorse per fine 2027. Le uscite volontarie, già concordate, ammonteranno a circa 1.600. Il turnover organico riguarderà circa 1.500 persone in arco di piano. Il gruppo farà 1.100 assunzioni mirate attraendo talenti con competenze specialistiche e ampia esperienza in aree strategiche (es. IT). A tal proposito, Bper prevede significativi investimenti per 650 milioni in arco di piano per accelerare lo sviluppo di tecnologia, sicurezza e Ai/GenAi.


“Questo piano è realistico e chiaro e siamo pienamente impegnati nella realizzazione di tutti gli obiettivi, continuando a creare valore per tutti i nostri stakeholder”, ha commentato l’amministratore delegato, Gianni Franco Papa. “Abbiamo fondamentali forti, una posizione solida e distintiva, ma anche un enorme potenziale per la creazione di valore per tutti i nostri stakeholder, che questo nuovo piano saprà cogliere”.

Il 71% delle lampade vendute online non sono conformi alle norme Ue

Il 71% delle lampade vendute online non sono conformi alle norme UeMilano, 9 ott. (askanews) – Il 71% delle lampade vendute online, ispezionate, non è conforme alle normative europee e il 95% dei prodotti manca delle marcature WEEE e CE e non rispetta i requisiti di informazione per Ecodesign, etichettatura energetica e la sicurezza elettrica. E’ quanto emerso da uno studio condotto tra il 2022 e il 2023 da LightingEurope, l’associazione che rappresenta i produttori e le associazioni nazionali del settore illuminazione in Europa.


Di qui una dichiarazione congiunta firmata da 59 associazioni di categoria e organizzazioni di tutela dell’ambiente e dei consumatori che fa appello all’Unione Europea per un intervento contro le lacune normative che permettono la vendita online di prodotti di illuminazione non conformi. Alla dichiarazione si è unita anche Assoluce, l’associazione di di FederlegnoArredo riunisce le più importanti realtà italiane produttrici di apparecchi di illuminazione. I prodotti, finiti al centro della contestazione, compromettono la sicurezza dei consumatori, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese italiane ed europee, lamentano le associazioni. Se il commercio elettronico è in rapida crescita, un numero sempre maggiore di prodotti per illuminazione venduti online non rispetta le normative europee in materia di sicurezza e sostenibilità.


“Il Green Deal europeo e le normative sui dispositivi elettrici e elettronici stabiliscono standard rigorosi per garantire sostenibilità e sicurezza. Tuttavia, il proliferare di prodotti non conformi rischia di compromettere gli sforzi dell’Unione Europea per un futuro più sostenibile e minaccia questi progressi, creando concorrenza sleale per le imprese che rispettano le regole – commenta Carlo Urbinati, presidente di Assoluce – È paradossale che le imprese italiane debbano affrontare barriere non tariffarie complesse, mentre nell’UE entrano prodotti non conformi senza adeguati controlli. Assicurare che tutti gli operatori rispettino i requisiti dell’UE è fondamentale per proteggere i consumatori e salvaguardare un mercato equo”. LightingEurope, insieme agli altri partner industriali e organizzazioni di difesa dell’ambiente e dei consumatori, chiede all’Europa responsabilità per i prodotti venduti online, il miglioramento della tracciabilità e il rafforzamento delle autorità doganali, con regole più efficaci per fermare le importazioni non conformi, specialmente quelle provenienti da Paesi extra-UE. “Assoluce – conclude Urbinati – si impegna a collaborare con le istituzioni europee e i partner del settore per garantire un mercato competitivo, sicuro e sostenibile per tutti”.

M.O., decollato volo rimpatrio dal Libano con circa 100 italiani

M.O., decollato volo rimpatrio dal Libano con circa 100 italianiRoma, 9 ott. (askanews) – È decollato questa sera un secondo volo organizzato, su indicazione del Vice Presidente del Consiglio Tajani, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, diretto all’aeroporto di Roma Fiumicino, con a bordo circa 150 persone fra cui un centinaio di cittadini italiani e i loro familiari di nazionalità libanese, oltre a una ventina di cittadini di vari Paesi europei e più di trenta rifugiati siriani. Quest’ultimi saranno accolti dalla Comunità di Sant’Egidio nell’ambito di un’iniziativa di solidarietà e accoglienza.


Con questa operazione, resa possibile grazie anche al contributo dell’Unione europea attraverso il Meccanismo di Protezione Civile, il Ministero degli Esteri ha facilitato il rientro di tutti i connazionali che avevano manifestato l’esigenza di lasciare il Libano nei giorni scorsi, ma che si erano trovati in difficoltà a causa della saturazione dei collegamenti aerei commerciali. Su impulso del Ministro Tajani è stato possibile organizzare anche questo secondo volo in tempi rapidi, assicurando il rimpatrio in sicurezza e garantendo l’assistenza necessaria ai cittadini italiani in Libano.

Meloni vede Crosetto e cerca di stoppare tensioni su manovra

Meloni vede Crosetto e cerca di stoppare tensioni su manovraRoma, 9 ott. (askanews) – Un incontro dopo i tanti rumor che, nelle ultime settimane, hanno messo in dubbio il rapporto tra Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Rapporto sempre ritenuto di ferro, fin da quando insieme fondarono Fratelli d’Italia, ma che negli ultimi tempi – secondo le indiscrezioni – avrebbe mostrato qualche crepa. Il ministro della Difesa, appena finita l’audizione davanti al Copasir sul caso dossieraggi, alle 18.30 è entrato a Palazzo Chigi per un incontro che aveva preannunciato questa mattina su X, smentendo il “gelo” con Meloni, con cui c’è “totale sintonia” e contatti “2-3 volte al giorno”. Né, per Crosetto, al rapporto con la presidente del Consiglio sono legate alcune sue assenze in Consiglio dei ministri: “Non in tutti i Cdm ci sono argomenti che riguardano la Difesa e non possono essere fissati tenendo conto delle agende, degli impegni istituzionali o internazionali di ogni ministro”, ha spiegato, annunciando che nella seduta di domani ci sarà.


Che esista o meno un ‘caso’ Crosetto, gli ultimi giorni, per la maggioranza, sono stati abbastanza burrascosi. Antonio Tajani non ha certo gradito gli attacchi venuti da Pontida, dove è stato oggetto di striscioni e cori in cui è stato definito “scafista”, condito con “vaffa..”, per l’iniziativa sullo Ius Italiae. Proposta depositata ufficialmente oggi alla Camera e al Senato e certo non accolta con entusiasmo dagli alleati, Carroccio in testa. Ieri c’era stata poi la nuova ‘fumata nera’ sull’elezione di un giudice della Corte Costituzionale. La premier voleva far eleggere Francesco Saverio Marini, suo consigliere giuridico ed estensore della riforma del premierato, e per questo aveva chiamato tutti i parlamentari a raccolta. Poi, però, le chat riservate di Fdi con la convocazione perentoria sono state diffuse e pubblicate e il blitz è saltato. Con grande rabbia di Meloni, che ha minacciato di “mollare” tutto per colpa degli “infami” (contro cui lo stesso Crosetto ha annunciato un esposto). Alla fine da Fdi la colpa della mancata elezione di Marini è stata data al centrosinistra, che ha scelto la tattica dell’Aventino, ma la realtà è che la decisione di Meloni di far votare schieda bianca sarebbe arrivata per evitare di essere impallinata dai franchi tiratori, che sarebbero stati annidati – secondo fonti parlamentari – tra i banchi di Lega e Forza Italia.


Tutto questo mentre resta aperto il cantiere di una manovra complicatissima, che crea fibrillazione nella maggioranza. In particolare è l’ipotesi di una revisione degli estimi catastali per chi ha usufruito del superbonus – annunciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – a dividere. Forza Italia ha alzato un muro sulla proposta: “Abbiamo sempre lottato per ridurre l’imposizione sugli immobili, che è già tra le più alte al mondo”, ha ribadito oggi il portavoce del partito Raffaele Nevi, mentre Antonio Tajani, dal Brasile, avverte che “la priorità è ridurre il costo del debito pubblico abbassando i tassi d’interesse”. Le polemiche sui “sacrifici” chiesti da Giorgetti, che comprendono tra l’altro tagli ai Ministeri, aumento delle accise sul diesel, una possibile maxi-tassa sulle sigarette, stanno comunque mettendo in difficoltà l’esecutivo. Tanto che, questa mattina Meloni ha deciso di intervenire pubblicando su Facebook un video in cui attacca l’opposizione ma probabilmente parla (anche) al titolare di via XX settembre e agli alleati. “Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose, secondo cui il governo vorrebbe aumentare le tasse sui cittadini. E’ falso” perchè, ricorda la premier, “la cultura politica di questo governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese. Non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”. Su tutto questo è possibile che un chiarimento tra Meloni, Salvini e Tajani avvenga già domani mattina, a margine del Consiglio dei ministri in programma per le 11.


Domani sera poi, a Villa Doria Pamphilj, Meloni incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in questi giorni impegnato in un tour delle capitali europee per presentare il suo “Piano per la vittoria”.

Musica, riapre la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia

Musica, riapre la Sala Accademica del Conservatorio di Santa CeciliaRoma, 9 ott. (askanews) – A Roma, il prossimo sabato 12 ottobre presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia”, si terrà un esclusivo Concerto per celebrare la riapertura al pubblico, dopo i lavori di restauro, della Sala Accademica di una delle istituzioni culturali più importanti d’Italia. Gli interventi sono stati resi possibili, oltre al supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, anche grazie al significativo contributo dell’Associazione Culturale no profit “Giaime Fiumanò”.


L’iniziativa coincide con un evento internazionale all’interno del progetto di cooperazione “Creative Europe Opera out of Opera 2”, guidato dal Conservatorio e nato per rilanciare e far riscoprire l’Opera a un pubblico nuovo e più giovane e, contemporaneamente, formare gli artisti del futuro a nuove modalità di creazione, produzione e disseminazione. L’Orchestra Stabile del Conservatorio “Santa Cecilia” – in questa occasione diretta dal Maestro Michelangelo Galeati – e un cast formato da giovani cantanti del Conservatorio e da sette partner internazionali coordinati dalla regia di Adriana Hernandez Flores, presenteranno al pubblico una versione unica dell’opera Don Giovanni di W.A. Mozart, realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma e ricreata nell’ambito del progetto.


Tanti gli ospiti attesi per onorare la nuova veste della Sala Accademica, dove è collocato uno dei gioielli dell’istituto, il Grande Organo Walcker-Tamburini, strumento di eccezionale rilevanza storica e artistica. Questo nuovo appuntamento promosso dal Presidente Simona Agnes e dal Direttore Franco Antonio Mirenzi mostra l’altissimo valore di una prestigiosa realtà musicale attraverso l’impegno dei docenti e degli studenti, con un’attenzione costante rivolta a questi ultimi. Se di certo appartiene al patrimonio storico artistico culturale italiano, il Conservatorio “Santa Cecilia”, per la sua missione quotidiana a contatto con i giovani, è chiamato ad aprirsi ogni giorno al futuro e alle sue sfide, in un continuo dialogo tra antico e contemporaneo.

Rai, centrodestra diserterà ancora lavori della commissione di Vigilanza. Ma attende un ‘segnale’

Rai, centrodestra diserterà ancora lavori della commissione di Vigilanza. Ma attende un ‘segnale’Roma, 9 ott. (askanews) – Quella di oggi è stata la prima. La seconda sarà venerdì prossimo. Ma con ogni probabilità non sarà l’ultima volta. Il centrodestra ha deciso oggi di non partecipare ai lavori della Vigilanza che era chiamata a fissare la data del voto sulla ratifica della nomina di Simona Agnes come presidente del cda Rai, facendo mancare il numero legale. Ma lo farà con certezza anche venerdì prossimo, data in cui la presidente Barbara Floridia ha convocato una nuova riunione della plenaria forte del regolamento che prevede che si debba procedere “non oltre dieci giorni” dopo la nomina. Ma l’intenzione è quella di ‘disertare’ ancora nel caso ne venisse fissata una terza nel giro di altri sette giorni.


Tutto, della giornata di oggi e delle polemiche che ne sono seguite, racconta di un muro contro muro tra maggioranza e opposizione sui vertici di viale Mazzini. D’altra parte da tempo la minoranza – che pure si è spaccata in occasione del voto parlamentare sui consiglieri – fa sapere che non intende partecipare alla ratifica del presidente. Dunque, a Simona Agnes, fortemente voluta in quel ruolo da Forza Italia, continuano a mancare i due voti necessari a superare il quorum dei due terzi richiesto. “È un fatto molto grave, non è mai successo in precedenza di non procedere ad un atto dovuto. C’è la volontà di bloccare la Vigilanza Rai”, commenta a caldo il capogruppo dem in commissione, Stefano Graziano. Lo scambio di accuse sui reciproci aventini, a maggior ragione dopo la scelta di ieri delle opposizioni di non partecipare all’elezione del giudice della Consulta, è inevitabile. “Quando decideranno di partecipare alle sedute, sia che si tratti di votare per gli organi della Rai sia che si tratti di votare per la Corte Costituzionale, sarà possibile condividere questa positiva esperienza. Ma dal momento che hanno deciso di mettere in atto un boicottaggio, non possono pensare di fare i propri comodi e di dare ordini a noi circa la nostra condotta”, attacca il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri.


La strategia della maggioranza, al momento, è quella di continuare a prendere tempo nella convinzione che questo alla fine possa giocare a favore. Insomma, che – magari anche in virtù dell’esito delle elezioni in Liguria – qualcosa possa tornare a incrinare nuovamente il fronte del centrosinistra. L’idea è che, a conti fatti, il voto non si terrà prima di fine ottobre o inizio novembre. Per questo, viene spiegato, quello di oggi è stato un segnale di forza – a cui ne seguiranno altri – nella speranza che a un certo punto la situazione dovrà necessariamente sbloccarsi. Nel centrodestra continuano a guardare al M5s, facendo affidamento sul fatto che alla fine Giuseppe Conte – che pure ha detto in tutti i modi che non intende votare Agnes – farà un’altra giravolta. Il rischio dello stallo però è concreto, soprattutto considerando che i pentastellati – spiegano sempre dalla maggioranza – si sentono abbastanza sicuri di poter comunque incassare l’ambita direzione del Tg3 dopo che Mario Orfeo la ha lasciata per assumere la guida di ‘Repubblica’. “Il tempo – spiega però chi nel centrodestra gestisce la pratica – è dalla nostra parte. E comunque, al momento, il consiglio di amministrazione è pienamente operativo”. L’idea di un cambio in corsa, di mettere in pista un altro nome, attualmente non viene presa in considerazione. “Non ho mai visto nessuno dimettersi. E comunque alla fine le opposizioni proverebbero a far passare il messaggio che non è Forza Italia ad aver subito uno smacco ma Giorgia Meloni”, è il ragionamento. Un rischio, che dopo ciò che ha portato all’ennesima fumata nera sulla Consulta, Fdi vuole decisamente evitare.

Il 14 ottobre concerto di Michele Bravi al Teatro Sistina

Il 14 ottobre concerto di Michele Bravi al Teatro SistinaRoma, 9 ott. (askanews) – Il prossimo lunedì 14 ottobre al Teatro Sistina Michele Bravi si esibirà dal vivo con “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi tour” per condividere con il suo pubblico l’esperienza diretta del suo ultimo lavoro. Il tour, che prende il nome dall’album, prodotto e distribuito da Vivo Concerti, è iniziato a settembre ed ha già toccato alcuni dei teatri più belli d’Italia con la direzione musicale di Carlo Di Francesco.


Michele Bravi insieme al suo pubblico racconterà attraverso la musica il viaggio introspettivo già disegnato nell’album. Il teatro è lo sfondo di questo percorso dal vivo. È Michele a guidare il pubblico in un viaggio sonoro delicato e intenso tra presente e passato del suo repertorio. Un invito per gli spettatori a chiudere gli occhi e celebrare ciò che si vede. Radio 101 è la radio ufficiale del tour. Michele Bravi nasce a Città di Castello nel 1994. Cantautore, scrittore e attore, nonostante la giovane età ha già collezionato due partecipazioni al Festival di Sanremo, nel 2017 con il brano “Il Diario degli Errori” (doppio disco di platino) e nel 2022 con “Inverno dei fiori” (disco d’oro), la pubblicazione, per Mondadori, del libro “Nella vita degli altri” e quattro album in studio. È uno dei protagonisti di “Amanda”, film di Carolina Cavalli presentato alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione “Orizzonti Extra”. Dopo aver dato voce alla versione italiana di “Remember me” in Coco, scrive e interpreta il brano portante della colonna sonora di “Strange World”, 61º lungometraggio Disney. È uno dei tre giudici della ventiduesima edizione del programma “Amici di Maria De Filippi”. Ha preso parte al film di Saverio Costanzo “Finalmente l’alba”, presentato in concorso alla 80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Restituito a eredi proprietari dipinto Monet rubato dai nazisti

Restituito a eredi proprietari dipinto Monet rubato dai nazistiRoma, 9 ott. (askanews) – Un prezioso dipinto di Claude Monet, razziato dai nazisti nella seconda guerra mondiale, è stato restituito agli eredi del proprietario originale ebreo. Lo ha annunciato oggi la Commissione per l’arte saccheggiata in Europa.


Nell’agosto 1940, il regime nazista ordinò la confisca e la vendita di tutte le proprietà di Bela Parlagi e di sua moglie Hilda, ha dichiarato la Commissione in un comunicato. Parlagi tentò di rintracciare le opere confiscate fino alla sua morte nel 1981. La famiglia Parlagi si rivolse alla commissione per chiedere aiuto nel 2014 e nel 2021 il dipinto fu scoperto a New Orleans, negli Stati uniti. Gli attuali proprietari hanno restituito il dipinto e rinunciato al titolo di proprietà.


“Grazie agli sforzi della squadra dell’Fbi specializzata in crimini d’arte, a cui la Commissione si è rivolta per aiutare nel recupero del Monet, e agli uffici degli avvocati statunitensi, il Monet è stato preso in custodia dall’Fbi. Nel maggio 2024, il Tribunale distrettuale orientale della Corte distrettuale degli Stati uniti della Louisiana ha ordinato la restituzione del dipinto agli eredi di Bela Parlagi, le sue due nipoti Helen Lowe e Françoise Parlagi”, si legge nel comunicato. Secondo la Commissione, restano ancora sei opere d’arte confiscate dalla collezione di Parlagi che non sono state ritrovate. Tra queste, un Pissarro e un Signac.