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Lombardia, A.Fontana: siderurgico-metallurgico bresciano eccellenza

Lombardia, A.Fontana: siderurgico-metallurgico bresciano eccellenzaMilano, 26 mar. (askanews) – A Brescia si è svolta la terza tappa del tour dei vertici della Regione Lombardia tra i distretti industriali di eccellenza per agevolare sinergie tra imprese, istituzioni, università, istituti di formazione, centri di ricerca, hub di innovazione e istituti di credito. Un appuntamento con un focus sul Distretto Siderurgico e Metallurgico del territorio. In mattinata il presidente della Regione Attilio Fontana e l’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi, con gli assessori regionali Simona Tironi (Istruzione, Formazione, Lavoro) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima), hanno incontrato i protagonisti del settore nel corso di un tavolo istituzionale che si è svolto alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Brescia, per poi visitare nel primo pomeriggio alcune aziende del comparto.


“Il settore siderurgico e metallurgico in provincia di Brescia – ha sottolineato il governatore Fontana – rappresenta un fattore di traino irrinunciabile per l’economia lombarda e italiana e un punto di riferimento a livello mondiale. Come Regione siamo a disposizione per contribuire a consolidare una realtà di assoluta eccellenza costruendo, insieme alle imprese e agli stakeholder, un percorso in grado di favorire un ulteriore sviluppo del comparto. Da un lato abbiamo attivato bandi e misure regionali a sostegno degli investimenti, dall’altro lavoriamo per rafforzare la capacità di ‘fare rete’ tipica del sistema lombardo. Valorizzare le filiere attraverso il coinvolgimento delle aziende, delle università, dei centri di ricerca e dei centri di formazione, significa offrire nuove opportunità a questo distretto di straordinaria importanza. Come Regione abbiamo strutturato un vero e proprio piano industriale per coordinare le iniziative e concretizzare un’idea di sviluppo condivisa con il mondo produttivo”. “L’idea alla base dell’iniziativa – ha evidenziato Guidesi – è dare forza alle peculiarità economiche dei territori. Per farlo, oltre alle misure di accompagnamento agli investimenti, mettiamo in campo un metodo di lavoro che vuole favorire la connessione tra i ‘know how’ di cui disponiamo e la creazione di reti tra i soggetti coinvolti in un determinato settore economico. Connettere imprese, ricerca, formazione e credito significa agevolare il rafforzamento di ecosistemi economici che possono diventare attrattivi anche per chi, da altri territori, vuole venire in Lombardia o nel Bresciano per investire in un comparto specifico. Siamo la prima Regione manifatturiera d’Europa e abbiamo dunque il dovere di essere ambiziosi e continuare a puntare sulle realtà produttive: la siderurgia e metallurgia bresciana sono un’eccellenza assoluta e il frutto di una tradizione economica che questo territorio deve continuare a preservare e sviluppare. Siamo a disposizione per contribuire a proiettare il comparto verso il futuro dal punto di vista della pianificazione strategica, economica e industriale”.


“Abbiamo un tavolo permanente sull’economia circolare – ha detto Maione – al quale partecipano le associazioni di categoria. Per noi non c’è sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica delle imprese. Proprio da questo tavolo sono nate le linee guida per la gestione delle scorie bianche da metallurgia, tema che riguarda tante aziende bresciane. Un documento che aiuta le imprese a riutilizzare questo materiale nella produzione, per esempio, del clinker di cemento. Quando si parla di economia circolare si intende proprio questo”. “Brescia – ha detto Tironi – è protagonista della siderurgia e metallurgia: consolidare il comparto è un obiettivo che vogliamo raggiungere facilitando la connessione tra soggetti diversi. Nella volontà di rafforzare il concetto delle filiere, è fondamentale il ruolo dei centri di formazione su cui Regione sta investendo molto in termini di risorse e capitale umano. La formazione è centrale per offrire opportunità ai nostri giovani e prospettive di sviluppo a un territorio che deve mantenere la propria identità economica e i primati che lo caratterizzano”.


La Lombardia nel 2023 è stata la prima regione italiana ad adottare un vero e proprio piano di politica industriale che ha analizzato il contesto socio-economico lombardo in termini di ecosistemi, di mappatura delle specializzazioni industriali e di strategie da attuare per rafforzare le filiere, così da preservare o migliorare il ruolo di guida dell’economia italiana ed europea. Questa nuova progettualità di Regione Lombardia, declinata anche nel tour sui territori, ha la finalità di aggiornare il prezioso lavoro del 2023. Si integrano in questa pianificazione strategica, infatti, le Zone di Innovazione e Sviluppo (ZIS), un modello sperimentale di azione pubblica ispirato all’esempio di MIND: anche di questa ipotesi, applicata alla filiera della siderurgia e metallurgia, si è parlato durante il tavolo istituzionale. L’obiettivo delle ZIS è promuovere la cultura dell’innovazione, i flussi di conoscenza tra università, centri di ricerca, aziende e mercati, nonché la competitività delle imprese e dei territori su scala globale e costruire nuove esperienze di sviluppo del tessuto economico-produttivo locale. La siderurgia bresciana ha storicamente rivestito un ruolo cruciale nel panorama industriale italiano, contribuendo significativamente non solo all’economia locale ma anche a quella nazionale. Secondo i dati raccolti da Federacciai, nel 2024, le acciaierie bresciane hanno sfornato 5,4 Milioni di tonnellate (M.t. in seguito) di acciaio, contribuendo per il 54% alla produzione di acciaio della Lombardia (10,4 M.t.) e per il 27% a quella nazionale (20,0 M.t.). Inoltre, l’acciaio prodotto nella provincia di Brescia proviene completamente da impianti a forno elettrico, tecnologia a basse emissioni di CO2. L’industria siderurgica bresciana conta complessivamente 116 aziende che impiegano 5.800 addetti diretti, ovvero il 26% degli occupati del settore della Lombardia e l’8% del sistema Paese. La distribuzione degli addetti vede un’elevata concentrazione nelle aziende siderurgiche in senso stretto (acciaierie e impianti di laminazione), seguite dalle aziende impegnate nella produzione di tubi e nella prima trasformazione dell’acciaio.


Il settore contribuisce in modo significativo anche alle esportazioni. Nel periodo gennaio-settembre del 2024, l’export siderurgico bresciano, pari a 1,4 Miliardi di euro, ha contribuito per circa il 20% all’export del settore della Lombardia e per il 9,0% a quello del sistema Italia. Brescia non è solo uno dei principali poli siderurgici italiani, ma è anche la vera e propria ‘capitale’ nazionale nella lavorazione di metalli non ferrosi (alluminio, rame, zinco e loro leghe). La materia prima utilizzata nei processi di lavorazione consiste esclusivamente nel rottame e non nel minerale, garantendo la sostenibilità e la circolarità della produzione. Il territorio bresciano conta 83 unità locali attive nel settore, che danno lavoro a oltre 4.500 addetti. In termini occupazionali, Brescia incide per il 20,4% del totale italiano (oltre 22 mila unità) e rappresenta il primo cluster territoriale, davanti ad Arezzo, Milano, Pesaro e Urbino e Sud Sardegna. Nel settore della metallurgia non ferrosa, Brescia è la prima provincia della Lombardia per valore delle esportazioni e del saldo commerciale. Nel periodo gennaio-settembre del 2024, l’export bresciano, pari a 1,7 miliardi di euro, ha contribuito per il 42,6% all’export settore regionale e per il 7,0% di quello nazionale. Tra le province lombarde, Brescia guida la classifica dell’export, seguita da Milano (760 milioni) e da Monza-Brianza (594 milioni), nonché quella del saldo commerciale (+465 milioni), in un contesto in cui tutte le principali realtà si caratterizzano per un saldo negativo. La giornata di lavoro è proseguita nel pomeriggio con due visite istituzionali alle aziende di settore del territorio: la O.R.I. Martin S.p.A. a Brescia e, a seguire, la Feralpi Siderurgica S.p.A. di Lonato (BS).

Salute mentale, il 29 e il 30 mostra mosaici ragazzi Centro Maieusis

Salute mentale, il 29 e il 30 mostra mosaici ragazzi Centro MaieusisRoma, 26 mar. (askanews) – Mosaici e dipinti realizzati a mano da ragazzi con patologie psichiatriche con l’obiettivo terapeutico di rafforzare il percorso di reinserimento sociale attraverso un progetto inclusivo che coinvolge in prima persona la comunità locale di riferimento. La mostra di mosaici è un appuntamento tradizionale della Comunità Maieusis, che si terrà il prossimo 29 e 30 marzo presso la splendida cornice del Castello Ducale di Fiano Romano in piazza Giacomo Matteotti.


Secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista Jama Network Open, diverse patologie psichiatriche, come l’ansia, la depressione, l’incapacità di affrontare contesti sociali con autostima, possono avere benefici se trattate con l’arte-terapia che migliora il benessere psicologico nel 18% dei casi. A realizzare i mosaici, vere e proprie opere d’arte molte delle quali acquistate da privati ed enti ecclesiastici, sono stati i 28 ragazzi con patologie psichiatriche che usufruiscono, grazie al sistema sanitario regionale, di un percorso psichiatrico riabilitativo e di inserimento sociale al centro diurno psichiatrico Maieusis, realtà che fa parte della rete di Confepi Salute. L’obiettivo principale di questa iniziativa è accendere un faro sul tema della salute mentale, sempre più emergenza mondiale e nazionale, come spiega Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute, che insieme ai comuni di Fiano Romano e Capena ha dato il patrocinio all’iniziativa: “Secondo le ultime stime dell’Oms oltre un miliardo di persone al mondo soffre di disturbi psichici. Nel nostro Paese questa è una vera e propria emergenza dimenticata dalle Istituzioni, visto che da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi”.


“Le comunità terapeutiche sono un presidio fondamentale per la salute mentale e ci auguriamo che iniziative di sensibilizzazione come questa possano contribuire a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo la politica ad assumersi l’onere di scelte importanti a favore della salute mentale”, afferma Marina Smargiassi, presidente della comunità Maieusis, che dal 1980 ha costruito un modello di terapia che ha fornito supporto a migliaia di pazienti. Sabato alle 15 verrà presentato il libro “Illusioni e Bisogni, Patologia e Terapia. La Comunità Maieusis dalla teoria alla pratica”, di Ignazio Caltagirone e Marina Maria Smargiassi. Il “Modello Maieusis” punta sull’idea di comunità integrata nella quale il tessuto sociale, la famiglia e la psicoterapia vengono messe a sistema per consentire al paziente di riposizionarsi al centro della propria vita riacquisendo consapevolezza assoluta delle sue capacità e anche dei suoi limiti.

Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe “devastante”

Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe “devastante”Milano, 26 mar. (askanews) – “Se qualcuno dovesse fare un errore di calcolo e pensare di poterla fare franca con un attacco alla Polonia o a qualsiasi altro alleato, si troverebbe ad affrontare tutta la forza di questa Alleanza. La nostra reazione sarebbe devastante”. Lo ha detto Mark Rutte, nelle dichiarazioni stampa congiunte del Segretario generale della NATO con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk trasmesse in streaming. “Questo deve essere molto chiaro a Vladimir Vladimirovich Putin e a chiunque altro voglia attaccarci” ha aggiunto Rutte nel discorso.


“Non dimentichiamo che la Russia sta entrando in un’economia di guerra, e questo avrà un impatto enorme sulla sua capacità e abilità di costruire le sue forze armate”, ha anche detto Rutte, che ha indicato la Polonia come Paese esemplare in merito ai contributi alla difesa: “Gli investimenti nella difesa sono lì come esempio per tutti gli alleati”. “Come ha detto il presidente Trump, e sono d’accordo con lui, gli alleati europei e il Canada devono fare di più. Dovremmo tutti seguire, quindi, l’esempio polacco”, ha aggiunto invitando a “investire di più nella sicurezza, nella nostra industria e nella nostra deterrenza. Accolgo con favore le vostre recenti discussioni con il Regno Unito e altri alleati europei sugli sforzi per aiutare la produzione della difesa e per aumentarla, perché dobbiamo fare di più. A proposito, questo è un problema che riguarda tutti, compresi gli Stati Uniti e da quando ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea per questo semestre, la Polonia vi ha dimostrato la sua leadership nel dare forma all’agenda di difesa e sicurezza dell’Europa. Questi sono tempi incerti, ma lasciatemi chiarire su ciò che abbiamo chiarito su una cosa, la difesa, la partnership atlantica rimane il fondamento della nostra alleanza, e questo non cambierà”.


Nel suo discorso Rutte si è anche riferito al progetto polacco East Shield, ideato per rafforzare il confine tra Polonia, Russia e Bielorussia. Ha detto di essere stato “informato” dal primo ministro Tusk. “E accolgo con favore questo importante investimento nella sicurezza della Polonia e dell’Europa e transatlantica. Penso che sia importante. E so che state lavorando a stretto contatto con l’Unione Europea su questo. In mare, in aria e sulla terraferma, la Polonia è un contributore vitale alla difesa collettiva della NATO e voglio ringraziarvi per aver partecipato a Baltic Sentry, quando il giorno di Natale, il 25 dicembre, è stato tagliato un cavo marittimo tra Estonia e Finlandia. Abbiamo dovuto agire collettivamente. E abbiamo avuto un summit a Helsinki,a cui abbiamo partecipato entrambi. E penso che sia stato importante che la NATO sia stata in grado in soli 10 giorni di reagire a ciò che sta accadendo lì nel Mar Baltico. Ma sappiamo tutti cosa sta succedendo lì e dobbiamo difenderci”, ha detto Rutte. “East Shield” è un progetto pianificato per il periodo 2024-2028 per rafforzare la resilienza della Polonia agli attacchi e alla guerra ibrida. È stato creato in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina e si basa sull’esperienza di quella guerra, ma è un progetto pacifico: intende scoraggiare potenziali aggressori, proteggere soldati e civili e, insieme con gli alleati, dimostrare la disponibilità a difendere i propri confini. Le forze armate polacche, con particolare attenzione alle truppe del genio, sono le principali responsabili dello sviluppo e della costruzione dello “Scudo orientale”. Presuppone la costruzione di fortificazioni e ostacoli naturali sul territorio, lungo il confine orientale e settentrionale della Polonia. La costruzione dei primi elementi dello Scudo orientale sul confine settentrionale e orientale della Repubblica di Polonia è iniziata alla fine di ottobre 2024. Si prevede – secondo il ministero della Difesa polacco – che una parte dei contributi provenga da fondi dell’Unione Europea e della NATO.

Bifest, in concorso “I Mastri”, terzo docufilm di DonPasta

Bifest, in concorso “I Mastri”, terzo docufilm di DonPastaRoma, 26 mar. (askanews) – Sarà presentato domani in Concorso per il Cinema Italiano al Bifest di Bari, “I Mastri”, terzo documentario, dopo “I Villani” e “Naviganti”, per il pugliese Daniele De Michele noto come DonPasta, scrittore, regista, performer, considerato dal New York Times, uno dei più inventivi attivisti del cibo.


Il documentario è prodotto da Colibrì Film e Audioimage in collaborazione con Rai Cinema, Vox Communication e Fermento e con il sostegno di Film Commission Regione Campania. Realizzato in parte a Novoli (Lecce), si avvale delle risorse del POC Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.7., nell’ambito dell’intervento “Promuovere il Cinema 2024”. Con “I Mastri”, De Michele continua a studiare il patrimonio materiale e immateriale italiano attraverso un approccio antropologico. Dopo il cibo, ha perlustrato l’Italia per dieci anni alla ricerca di artigiani sparsi nella penisola, raccontando la loro strenua resistenza allo spirito del tempo che li vorrebbe prossimi all’estinzione. Sei Mastri costruiscono i loro manufatti partendo dalla materia bruta: la terra, il legno, il vetro e la pietra. La trasformano e la plasmano attraverso la forza degli elementi naturali: acqua, fuoco e aria. Due alabastrai di Volterra, una giovane liutaia napoletana, dei fabbricanti di pentole di argilla in Romagna, un costruttore di tamburi alle pendici del Vesuvio, un ragazzo senegalese che impara a fare il vetro e Murano, un maestro d’ascia veneziano. Il lavoro li porta a osservare il mondo che cambia, la chiusura delle botteghe, la produzione in serie e la fine della trasmissione dei saperi. Tutto si sintetizza in un’opera effimera e simbolica che ogni anno, da secoli, si costruisce con legno potato a Novoli, in Salento. Metafora del mito di Sisifo, della pietra che si continua a far salire nonostante tutto, perché i mastri, tenaci e orgogliosi, restano a resistere alle intemperie e a difendere l’eternità delle loro conoscenze.


Daniele De Michele è autore dei film “I Villani” che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 , “Naviganti”, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2021 e di “Geants dans ma cité” (2024) realizzato per France Télévision. In televisione collabora assiduamente con Geo and Geo (RAI3), La Prova del Cuoco (Rai 1) e la rete LaEffe. Per Treccani e Corriere della Sera ha curato la serie web-tv “Le nonne d’Italia in cucina”, viaggio nelle venti regioni italiane incontrando nonne in cucina. Nel 2024 ha pubblicato “Il pranzo della domenica” (Il Saggiatore), nel 2014 “Artusi Remix” (Mondadori), ed inoltre: “Food sound system” (2006) e “Wine Sound System” (2009) per Kowalski-Feltrinelli; “La Parmigiana e la Rivoluzione” (2011) per Kurumuny.

Il ministro Lollobrigida alla inaugurazione di Agriumbria

Il ministro Lollobrigida alla inaugurazione di AgriumbriaRoma, 26 mar. (askanews) – Sarà presente il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, alla inaugurazione di Agriumbria, in programma venerdì 28 marzo alle 12 a Bastia Umbria alla presenza di Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria e di Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere.


La tre giorni si inserisce in un momento ‘caldo’ per l’attualità, agitata dalle possibili ripercussioni dei dazi Usa in un contesto globale ancora poco chiaro e molto “mosso”. L’Italia rappresenta la terza agricoltura europea per valore della produzione, ma la prima per valore aggiunto generato. Ciò discende da una forte specializzazione e vocazionalità del proprio modello agricolo: di questo si parlerà nei convegni e negli appuntamenti organizzati dalla manifestazione in collaborazione con le diverse sigle e associazioni di categoria. La Regione Umbria – Assessorato all’Agricoltura e l’Autorità di Gestione dello sviluppo rurale si presentano con uno spazio istituzionale ricco di appuntamenti divulgativi ma anche promozionali del territorio. “L’Umbria rinasce dai borghi rurali”, è infatti il claim che caratterizza la presenza istituzionale ad Agriumbria nonché il fulcro del racconto che sarà offerto presso lo stand allestito all’interno del padiglione 7 della fiera.

Parte domani il pellegrinaggio equestre per il Giubileo

Parte domani il pellegrinaggio equestre per il GiubileoRoma, 26 mar. (askanews) – Arriverà a Roma, in piazza San Pietro, il 14 maggio l’Equiraduno dell’Anno Santo, il pellegrinaggio a cavallo che partirà domani da Varese con 250 cavalli e cavalieri provenienti da diverse regioni.


L’iniziativa, promossa da Confagricoltura e dalla Federazione Nazionale di Prodotto Allevamenti Equini, è realizzata in collaborazione con Federlombarda e il Consorzio Cavalli Varese nell’ambito di Final-Furlong, rete d’impresa dedicata alla promozione dello sviluppo economico e alla valorizzazione territoriale attraverso il settore equestre. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia. L’evento rappresenta un’opportunità per riscoprire il rapporto millenario tra uomo, cavallo e territorio, promuovendo il turismo slow e sostenibile. “Il cavallo è un ponte tra passato e futuro, tra cultura e natura. Questo viaggio è una celebrazione del nostro patrimonio equestre e del valore che questi animali hanno nella nostra società”, afferma Ferruccio Badi, presidente della FNP Allevamenti Equini di Confagricoltura.


La tratta lombarda partirà dal Sacro Monte di Varese, sito UNESCO, con la benedizione alla Fontana del Mosè. Il percorso attraverserà il Parco Campo dei Fiori e la Via Francisca del Lucomagno, passando per Induno Olona, Sumirago e Milano, dove sabato, 29 marzo, i cavalieri riceveranno la benedizione in Duomo. Il tutto sarà scortato dai Cavalieri dell’Esercito Voloire di stanza alla Caserma Perrucchetti di Milano, dai Carabinieri a Cavallo, dalla Polizia a Cavallo e dalle Giacche Verdi, prima di proseguire verso Piazza San Pietro. La tratta lombarda si concluderà il 13 aprile a Varzi (Pavia), dove il gruppo si unirà ai cavalieri piemontesi per proseguire verso la capitale. In Lombardia si contano oltre 40.000 cavalli e più di 15.000 allevamenti e strutture correlate, contribuendo al totale di circa 400.000 capi presenti in Italia.


“Il settore dell’allevamento e gestione degli equidi nelle aziende agricole e agrituristiche – conclude Badi – crea occupazione e coinvolge numerosi altri comparti, generando un indotto importante per tutto il territorio. È importante sottolineare il ruolo sociale del cavallo, sempre più riconosciuto nell’educazione e nella terapia, creando un legame profondo con la natura. Il Giubileo del Cavallo rappresenta pertanto anche un’occasione per riflettere sull’impatto positivo di questi animali sulla società”.

Bce, Panetta: sui tassi resti pragmatica e guardi all’inflazione

Bce, Panetta: sui tassi resti pragmatica e guardi all’inflazioneRoma, 26 mar. (askanews) – Piuttosto che perdersi in dibattiti su quale sia lo sfuggente livello neutrale dei tassi, per decidere le sue future mosse la Banca centrale europea deve seguire un approccio “pragmatico” e usare come riferimento le previsioni sull’inflazione e sull’economia in generale. Lo sostiene il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta in un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, intitolato “La Bce deve restare pragmatica nelle decisioni sui tassi di interesse”.


Come tutti i suoi pari nell’area euro, Panetta partecipa al Consiglio direttivo della Bce che, ogni sei settimane, decide i parametri chiave della politica monetaria comune, innanzitutto fissando i tassi di riferimento. Dopo le riduzioni effettuate negli ultimi mesi, il dibattito è andato focalizzandosi sempre più su quale sia il livello di neutralità dei tassi, in particolare su quello che gli economisti chiamano R-star, il livello a cui la linea monetaria non ha effetti né espansivi né restrittivi sull’economia. Il problema è che “R-star è invisibile e si muove. Si sposta nel corso del tempo – scrive Panetta – plasmato da forze strutturali come la demografia, i progressi tecnologici e le preferenze sui rischi. Peggio ancora, può essere stimato solo attraverso modelli o indagini caratterizzati da incertezza. Per l’area euro le stime attuali spaziano tra l’1,5 e il 2,5% in termini nominali”.


Quindi, cercare di usare questa misura ipotetica ora che si ritiene che i tassi siano diventati “notevolmente meno restrittivi” nell’area euro risulterebbe molto problematico. Il banchiere centrale fa il paragone con il sistema di geolocalizzazione satellitare GPS, se ci fosse un margine di errore di 5 km e si è distanti 500 km dalla destinazione la direzione di marcia “è chiara”, ma ma quando ci si avvicina a pochi chilometri dalla meta, la scarsa precisione diventa problematica. Per questo “quando i tassi di interesse si avvicinano alla neutralità, bisogna focalizzarsi sulle previsioni di inflazione e sulle prospettive macroeconomiche”. Se i tassi di interesse si trovano in quella che Panetta chiama “l’area grigia” del R-star e l’inflazione sta calando verso l’obiettivo e la crescita economica resta debole “è plausibile che la politica monetaria risulti ancora restrittiva”, prosegue.


Il livello di neutralità dei tassi può essere utile per valutare il quadro complessivo “ma non deve dettare la linea”. E “in questa fase – insiste – le previsioni di inflazione forniscono un riferimento migliore”. Al momento la debolezza economica sta creando pressioni a ribasso sull’inflazione e “una stagnazione prolungata potrebbe spingerla al di sotto dell’obiettivo del 2% della Bce. Le tensioni globali potrebbero scoraggiare ulteriormente consumi e investimenti”. D’altro canto Panetta riconosce che vi sono nuovi elementi di incertezza rilevanti, tra cui lo “spettro dei dazi commerciali” annunciati dall’amministrazione Trump “che dominano tra le notizie. Nel frattempo la sospensione del freno all’indebitamento in Germania e i piani per una difesa europea comune potrebbero introdurre grandi stimoli di bilancio”.


“Gli shock sono abbondanti e lungi dal dissiparsi. In questo contesto fissarsi sul sé la linea vada giudicata come ‘restrittiva’, rischia di sbilanciare l’attenzione sulla galassia R-star laddove bisognerebbe focalizzarsi sull’orizzonte dell’inflazione, e sul se la linea sia appropriata per raggiungere l’obiettivo del 2%. La Bce – conclude Panetta – deve restare pragmatica e basare le sue decisioni sui dati”.

Giovani, maggiore autostima e fiducia tra chi studia e lavora

Giovani, maggiore autostima e fiducia tra chi studia e lavoraMilano, 26 mar. (askanews) – I giovani che lavorano e studiano hanno un’autostima più alta e una maggiore fiducia nelle proprie capacità, mentre chi non studia né lavora affronta un saldo emotivo negativo, con alti livelli di stress e ansia. E’ questo il dato principale che emerge dalla ricerca “eQua per i giovani”, realizzata da Ipsos per Arci per fornire un quadro dettagliato su come le nuove generazioni affrontano il presente e immaginano il futuro.


L’indagine evidenzia inoltre un forte divario di genere: le giovani donne dichiarano minore autostima, minore sicurezza in sé stesse e una maggiore difficoltà nella gestione dello stress rispetto ai coetanei uomini. Inoltre, il 65% dei giovani percepisce una distanza significativa tra la propria vita reale e quella ideale, con una quota maggiore tra le ragazze e tra chi è in cerca di lavoro. Dovendo esprimere una valutazione sul grado di soddisfazione per la propria vita, le giovani donne si dichiarano, in media, meno felici, dei giovani uomini, con un distacco di quattro decimali sul valore medio. Le persone che lavorano e studiano si ritengono, in media, più felici (7,2) di chi non studia né lavora (5,9). Non si rilevano differenze significative per fascia di età o titolo di studio. Per quanto riguarda i valori, la famiglia e le amicizie restano priorità assolute per i giovani, mentre l’impegno sociale e politico, sebbene presente, si esprime più frequentemente in forme digitali piuttosto che in partecipazione attiva. L’attivismo online, come seguire influencer impegnati o firmare petizioni digitali, supera quello offline, con una bassa partecipazione a manifestazioni e incontri politici. Rispetto all’importanza delle attività culturali viaggiare è quella a cui si attribuisce maggiore valore in termini di crescita personale, seguita dall’ascolto di musica e dalla lettura di libri non scolastici. Anche guardare film e serie TV è un’attività molto popolare. Seguono a ruota visitare musei e mostre e partecipare a concerti. Attività come andare al cinema e partecipare a spettacoli teatrali risultano meno prioritarie, in particolare per i ragazzi rispetto alle ragazze.


Il costo è la principale barriera alla partecipazione alle attività culturali, seguita dalla mancanza di interesse o noia. La distanza geografica e l’incertezza su come raggiungere i luoghi rappresentano ulteriori ostacoli. Inoltre, la mancanza di tempo e l’assenza di abitudini culturali consolidate influenzano negativamente la partecipazione. Alcuni intervistati si sentono isolati culturalmente. Il rapporto con le istituzioni risulta controverso: se da un lato la scuola e l’università sono considerate punti di riferimento, dall’altro la fiducia nei partiti politici è ai minimi storici. Anche l’Unione Europea e il Terzo Settore godono di un consenso superiore rispetto alle istituzioni nazionali.


Il 37% del campione conosce l’Arci, con una maggiore consapevolezza tra le fasce di età più avanzate e i residenti nel Centro Italia. Il 72% delle persone che dichiarano di conoscere l’Arci è convinta dell’importanza della presenza dei suoi circoli nel nostro paese. Concentrandosi sull’aspetto personale, per il 60% delle persone frequentare i circoli Arci è importante per i propri bisogni o interessi. “La ricerca – commenta Walter Massa, Presidente nazionale Arci – evidenzia un bisogno urgente di politiche che sostengano i giovani nel loro percorso di crescita e autonomia. Serve un impegno concreto per garantire loro opportunità di lavoro dignitose, accesso alla cultura e strumenti per rafforzare la partecipazione democratica. Dobbiamo contrastare una deriva individualistica, per passare da un approccio troppo legato all”io’ e rafforzare il concetto del ‘noi’. Saranno alcuni degli obiettivi dell’Arci nel prossimo periodo”.

Anbc-Fipe: in 2024 banqueting +5,8%, fatturato oltre 2,2 mld

Anbc-Fipe: in 2024 banqueting +5,8%, fatturato oltre 2,2 mldRoma, 26 mar. (askanews) – “Nel 2024 abbiamo assistito a una crescita significativa, che testimonia la vitalità e il potenziale del comparto. Tuttavia, per consolidare e ampliare questi risultati, è fondamentale investire in quattro aree chiave: servizi, lavoro, certificazione e giovani”. Lo ha detto Paolo Capurro, presidente Anbc-Fipe, l’Associazione Nazionale Banqueting e Catering, di cui oggi a Palazzo Brancaccio a Roma si è tenuta l’assemblea nazionale dal titolo “Noi e il Futuro del Banqueting: Azioni di Valore per le Nuove Generazioni”.


Il comparto del banqueting e catering ha registrato nel 2024 una crescita del 5,8%, proseguendo il trend positivo del 2023 (+15%). Il fatturato ha superato i 2,2 miliardi di euro, confermando la solidità del settore, che impiega oltre 100.000 addetti, di cui 14.000 a tempo indeterminato. La Lombardia si distingue come la regione con la più alta concentrazione di attività, rappresentando il 21,4% del totale nazionale. Inoltre, il 26,5% delle imprese è a conduzione femminile. L’assemblea di oggi rappresenta un appuntamento chiave per delineare strategie e azioni concrete del settore. Quattro i temi centrali per lo sviluppo e la crescita, dall’importanza di dare strumenti innovativi e un supporto costante agli associati per garantire competitività e qualità dei servizi offerti al recente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, con la presenza per la prima volta di ANBC-FIPE alla contrattazione e alla stipula. Passando per la certificazione “Banqueting Excellence” che garantirà trasparenza e certificherà l’eccellenza delle imprese del settore e l’importanza di percorsi formativi mirati e collaborazioni con le scuole alberghiere per assicurare un ricambio generazionale qualificato.


Valentina Picca Bianchi, vicepresidente vicario ANBC, ha annunciato che l’associazione intende strutturare percorsi di formazione che vadano oltre la scuola alberghiera, integrando esperienze sul campo, mentoring e networking tra imprese. “Il banqueting e il catering sono motori di valore – ha detto Capurro – non solo economico ma anche sociale e culturale. Investire in servizi, lavoro, certificazione e giovani significa dare un segnale forte di crescita e solidità”. “Il futuro del settore – ha concluso – si costruisce con investimenti mirati, innovazione e un impegno costante per la legalità e la valorizzazione delle competenze, per garantire un comparto sempre più competitivo e dinamico, capace di adattarsi alle nuove esigenze del mercato”.

Confagricoltura Verona: bloccati ordini Usa per vini Valpolicella

Confagricoltura Verona: bloccati ordini Usa per vini ValpolicellaRoma, 26 mar. (askanews) – Ordini congelati da parte degli importatori per i vini della Valpolicella, imballati e pronti per la spedizione negli Stati Uniti, ma fermi nelle cantine in attesa di capire se ci saranno o meno gli ipotetici dazi del 200% annunciati dal presidente Usa Donald Trump. Lo rende noto Piergiovanni Ferrarese, membro di giunta di Confagricoltura Verona e presidente nazionale della sezione vino dei Giovani di Confagricoltura, che spiega che gli importatori non si fidano a mettere i container sulle navi, con il rischio che la merce arrivi a destinazione quando il prezzo delle bottiglie sarà cambiato.


“Gli ordini dagli Usa di gennaio e febbraio pre Vinitaly sono quasi tutti fermi – conferma Ferrarese – Le cantine della Valpolicella hanno ricevuto il cosiddetto approntamento, cioè la richiesta di evadere ordini, e perciò abbiamo proceduto alla preparazione dei bancali e all’etichettatura. Ma gli importatori non si fidano a procedere nello scenario di incertezza sui dazi. Dazi che, al momento, si vocifera essere confermati al 200% e andrebbero a colpire soprattutto la fascia dei prodotti entry level, cioè Valpolicella Classico e Superiore, e in secondo ordine il Ripasso. L’Amarone, essendo destinato a un consumatore di fascia alta, avrà probabilmente meno ripercussioni. Il problema è che gli importatori eseguono ordini misti, componendo bancali con vini di ogni tipologia e fascia. Perciò, al momento, è tutto fermo”. Negli Stati Uniti c’è stato chi, nei mesi di novembre e dicembre, paventando la possibilità di una vittoria di Trump, ha accelerato sull’evasione degli ordini dalla Valpolicella, riempiendo i magazzini con i grandi vini rossi del territorio veronese. “C’è chi, invece, ha voluto indugiare, per capire come sarebbero andate le cose – spiega Ferrarese – Oggi siamo arrivati al punto che il prezzo dei container è sceso di molti dollari, tornando quasi ai livelli pre pandemia. E questo renderebbe gli importatori felici di ordinare. Ma il mondo del vino sta letteralmente fermo a guardare cosa accade”.


L’auspicio dei produttori veronesi è che “gli organi competenti a livello nazionale ed europeo continuino nei tavoli opportuni a mantenere alta l’attenzione – rimarca Ferrarese – e soprattutto a scongiurare l’introduzione di dazi. Da sempre si sa che le guerre commerciali non vedono vincitori, ma portano a scompensi a tutte le parti in gioco. Ma se malauguratamente le tariffe dovessero essere introdotte, la Valpolicella dovrà concentrarsi nel guardare ad altri orizzonti, continuando a monitorare mercati nuovi e storici, e non farsi trovare impreparata”. Ad oggi ci sono Paesi interessanti per il vino veronese nell’Est Europa e mercati affermati come Cina, Corea, Singapore, Thailandia, che negli ultimi cinque-sei anni hanno visto incrementare l’interesse verso la Valpolicella. E poi ci sono sbocchi nuovi come l’India. Ma è un fatto che gli Usa, con quasi 600 milioni di euro, rappresentano il 20% dei 2,8 miliardi di export vinicolo in Veneto. Il giro d’affari della Valpolicella vale circa 700 milioni di euro, di cui l’11% dall’export negli Stati Uniti.