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Copagri Sardegna: no allarmismi dannosi per dazi Pecorino Romano

Copagri Sardegna: no allarmismi dannosi per dazi Pecorino RomanoRoma, 18 mar. (askanews) – “Con esportazioni negli Stati Uniti pari a oltre 150 milioni di euro l’anno, corrispondenti a quasi la metà dell’intera produzione del Pecorino Romano DOP, formaggio intrinsecamente legato alla Sardegna, ma realizzato anche nel Lazio e nella provincia di Grosseto, i pesantissimi e ingiustificabili dazi annunciati dall’amministrazione statunitense rischiano di colpire in maniera significativa la tenuta di uno dei settori di punta dell’agroalimentare isolano”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ad avviso del quale “è però fondamentale evitare allarmismi finché alle minacce degli Stati Uniti non seguiranno fatti concreti”.


“Al netto delle ovvie preoccupazioni legate alle ricadute che una simile sciagurata iniziativa potrebbe avere sulla zootecnia isolana, infatti, con un danno che per il solo Pecorino Romano è stimabile in circa 50 milioni di euro, è bene mantenere una estrema prudenza onde evitare, come purtroppo già avvenuto in passato, che segnali di mercato a cui non corrispondono atti oggettivi inducano pericolose perturbazione sui prezzi”, rimarca il presidente, evidenziando “la favorevole situazione di mercato del formaggio, la cui quotazione attualmente si assesta poco sopra i 12 euro al chilo, in linea con le naturali oscillazioni del prezzo”. “Non dimentichiamo che nella precedente presidenza USA lo stesso Donald Trump aveva minacciato l’export italiano di provvedimenti analoghi, poi risoltisi in un nulla di fatto”, ricorda il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu, che predica calma in ragione del fatto che “sono in ballo trattative politiche globali di più ampia portata, nelle quali i dazi rientrano in un complesso gioco delle parti”.


“Anche se i fatti destano non poche preoccupazioni, riteniamo che in una economia globalizzata e di mercato l’imposizione di prelievi sulle importazioni siano un’arma a doppio taglio per la stessa economia statunitense, con il rischio di portare a una forte inflazione con conseguenze recessive per l’America stessa”, prosegue il direttore, secondo cui “è interesse di tutti garantire condizioni stabili e trasparenti sui mercati e sulle relazioni internazionali, soprattutto con un rinnovato equilibrio in sede WTO”.

Lollobrigida: proteste tutte legittime ma 40 trattori sono 40

Lollobrigida: proteste tutte legittime ma 40 trattori sono 40Roma, 18 mar. (askanews) – “Ci sono decine di associazioni che rappresentano il mondo dell’agricoltura. Le prime 6 rappresentano il 95% del settore e non hanno aderito ad alcuna manifestazione di protesta quest’anno. Tutte le proteste sono legittime, ma 40 trattori sono sempre 40 trattori guidati da 40 persone. Noi abbiamo la percezione che le rappresentanze agricole siano soddisfatte del lavoro che il Governo sta facendo per l’agricoltura”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che oggi al Masaf ha presentato alla stampa il programma di “Agricoltura è”, il villaggio nel cuore della Capitale dedicato alla centralità e alla poliedricità dell’agricoltura, in programma dal 24 al 26 marzo in Piazza della Repubblica.

Riciclo per economia circolare, Philip Morris stabilisce un nuovo obiettivo

Riciclo per economia circolare, Philip Morris stabilisce un nuovo obiettivoRoma, 18 mar. (askanews) – In occasione della giornata mondiale del riciclo, Philip Morris Italia ribadisce con una nota il suo impegno a favore di “REC – riciclo per economia circolare”, il progetto di riciclo dedicato ai rifiuti dei riscaldatori di tabacco IQOS e Lil e della sigaretta elettronica VEEV, e stabilisce un nuovo obiettivo da raggiungere entro il 2025: portare a 1 milione i dispositivi raccolti dal lancio del progetto, avvenuto nel gennaio del 2024.


Nell’autunno dello stesso anno, infatti, il progetto ha raggiunto con ampio anticipo l’obiettivo iniziale di raccogliere entro l’anno fino a 500mila dispositivi non più utilizzabili, rispetto ai quali Philip Morris Italia si è data un target di recupero medio di oltre l’80% delle materie prime presenti nei device, tra cui materiali plastici e metallici, magneti, batterie al litio e circuiti. Oggetto di REC sono i dispositivi consegnati gratuitamente dai consumatori presso i punti vendita IQOS e le tabaccherie aderenti all’iniziativa Take Back, oltre a quelli resi nell’ambito della garanzia e delle iniziative commerciali.


Nel corso del 2024, inoltre, il progetto REC è stato esteso al dispositivo della sigaretta elettronica VEEV, mentre i VEEV pods usati possono essere raccolti per il successivo trattamento nei punti vendita aderenti tramite un flusso separato previsto dal progetto di Logista “RECYCLE-CIG”, basato su un Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. In primavera, inoltre, al progetto REC è stato affiancato “IQOS Refreshed”, l’usato Premium di IQOS, finalizzato a dare una seconda vita ai dispositivi, contribuendo a ridurre la creazione di rifiuti elettronici. “Il grande entusiasmo con il quale i nostri consumatori hanno accolto il Progetto REC ci riempie di orgoglio, spingendoci a ribadire il nostro impegno in favore dell’iniziativa, con l’obiettivo di portare a 1 milione il numero complessivo di dispositivi raccolti a partire dal 2024 – ha commentato Gianluca Iannelli, Head of Smoke-Free Products Category, Philip Morris Italia – Quale occasione migliore della giornata mondiale del riciclo, quindi, per ringraziare tutta la nostra community di users, con l’augurio di celebrare presto un nuovo traguardo”.


A partecipare all’iniziativa del Take-Back, assicurandone capillarità e successo, tutti i punti vendita monomarca IQOS (oltre 130 store tra IQOS Embassy, Boutique e Lounge) e circa 4600 tabaccherie distribuite su tutto il territorio nazionale, dove sono stati raccolti il 60% dei dispositivi. Sono stati invece circa 148mila i consumatori che hanno reso almeno un dispositivo nell’ambito dell’iniziativa.

Draghi: la sicurezza dell’Ue messa in dubbio da Trump. Usare il debito comune per la Difesa europea

Draghi: la sicurezza dell’Ue messa in dubbio da Trump. Usare il debito comune per la Difesa europeaRoma, 18 mar. (askanews) – “La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”. Per far fronte alle esigenze di una difesa europea, oggi inevitabile, è necessario ricorrere al debito comune. Lo ha affermato Mario Draghi, nell’audizione al Senato, dinanzi alle Commissioni bilancio, attività produttive e politiche europee di Montecitorio e Palazzo Madama.


L’audizione, convocata per approfondire il Rapporto sulla competivitià, si è concentrata, come era prevedibile, sui temi geolitici di attualità, in primis il Piano europeo di riarmo e i dazi. “L’Unione Europea – ha ricordato Draghi – ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione. La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”.


Il debito comune per sostenere gli investimenti richiesti dal ReArm Eu è essenziale perché “gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit, né sono pensabili contrazioni nella spesa sociale e sanitaria: sarebbe non solo un errore politico – ha detto Draghi – ma soprattutto la negazione di quella solidarietà che è parte dell’identità europea, quell’identità che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell’autocrazia”. L’ex presidente del consiglio si è poi soffermato sul tema dei dazi sottolineando che nella guerra commerciale “l’Europa è più vulnerabile di tutti gli altri, perché noi traiamo il 50% del nostro prodotto dal commercio estero, gli Stati Uniti solo il 26%, la Cina solo il 32%. Quindi se gli altri mettono dei dazi e noi rispondiamo alla fine fondamentalmente creiamo anche un danno a noi stessi”. La risposta giusta indicata da Draghi è quella di stimolare il mercato comune e aumentare la domanda interna.


Un riferimento poi all’energia. “Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette, per imprese e famiglie”.

Ue, Schlein: sì a difesa europea, no al riarmo dei singoli Stati

Ue, Schlein: sì a difesa europea, no al riarmo dei singoli StatiRoma, 18 mar. (askanews) – “Siamo gli unici che in tutta questa vicenda entriamo nel merito delle questioni: dicendo sì alla difesa comune – e come dobbiamo costruirla – e dicendo no a ciò che va a sostegno del riarmo dei singoli 27”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando ai gruppi parlamentari democratici. Il Pd, ha aggiunto, spiega “quali sono le critiche puntuali e come chiediamo di cambiare le proposte che non vanno nella direzione di creare una vera difesa comune”.

Tv, ci sarà la seconda stagione di “Storia della mia famiglia”

Tv, ci sarà la seconda stagione di “Storia della mia famiglia”Roma, 18 mar. (askanews) – Netflix ha confermato che la serie “Storia della mia famiglia” tornerà con una seconda stagione.


La serie racconta di Fausto (Eduardo Scarpetta), un giovane papà che, sapendo di dover lasciare i suoi bambini Libero (Jua Leo Migliore) ed Ercole (Tommaso Guidi), decide di affidarli alle cure e all’amore di una improbabile famiglia composta da sua mamma Lucia (Vanessa Scalera), suo fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo) e dagli amici di sempre Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo). “Storia della mia famiglia” è creata da Filippo Gravino, diretta da Claudio Cupellini e prodotta da Palomar (a Mediawan Company).

Newlat conferma interesse per Plasmon: speriamo di chiudere presto

Newlat conferma interesse per Plasmon: speriamo di chiudere prestoMilano, 18 mar. (askanews) – A sei mesi dell’acquisizione di Princes “siamo pronti e siamo già coinvolti in diversi tavoli di discussione sul lato M&A. La prima è un’acquisizione che speriamo di chiudere molto presto. I giornali, anche se non la menziono, hanno parlato di questa opportunità e possiamo confermare che siamo interessati a questo deal”. A parlare è il direttore finanziario di Newlat food, Fabio Fazzari, durante la presentazione a Piazza Affari del piano al 2030 del gruppo, da fine febbraio rinominato NewPrinces. Il riferimento è alle voci di mercato sulla potenziale acquisizione in Italia di Plasmon, azienda specializzata in alimenti per l’infanzia da 200 milioni di ricavi, messa in vendita dalla multinazionale Kraft Heinz. L’operazione potrebbe concludersi entro l’anno.


Le altre opportunità su cui “siamo già in discussione”, “sono milestone importanti non solo per diversificare il nostro portafoglio e la nostra piattaforma ma anche per continuare a crescere verso il target dei 5 milioni di fatturato al 2030” ha concluso Fazzari. I deal su cui il gruppo è al lavoro sono tutti in Europa e vedono un target da 300 milioni di ricavi su vari Paesi europei, uno in Francia nel comparto degli alimenti non deperibili da 600 milioni di euro e un quarto in Svizzera da 650 milioni di franchi svizzeri. Quello su diversi Paesi europei e quello svizzero riguardano categorie di prodotto attualmente non nel portafoglio del gruppo e sono quelli su cui le discussioni sono più avanzate. “Queste acquisizioni non riguardano il settore del tonno o del pesce, per ora perché ovviamente siamo completamente aperti e possiamo prendere in considerazione anche quest’area, ma al momento no. Penso che in generale questo potrebbe aprirci a un nuovo settore in cui al momento non siamo presenti ma con importanti sinergie il nostro settore e potrebbe essere una grande opportunità per rinforzare la nostra leadership nella settore della pasta e del cibo per l’infanzia”.

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioni

Primavera d’arte, la mostra sul dialogo tra maestri e nuove visioniRoma, 18 mar. (askanews) – Un dialogo tra maestri e nuove visioni inaugura “Primavera d’Arte”, una nuova mostra collettiva che porta avanti la sua consolidata linea programmatica: il dialogo tra gli storici protagonisti della scuola romana e i più interessanti talenti contemporanei.


L’opening, previsto venerdì 21 marzo alle 18:30, sarà arricchito da uno showcase di live photo a cura della fotografa Eleonora Chiodo e da un intervento della jewel designer Serena Bonifazi (SB Art Jewels). La selezione degli artisti in mostra attraversa epoche e linguaggi, creando un ponte tra la grande eredità del Novecento italiano e le sperimentazioni più attuali. Tra i maestri, opere di Mario Schifano, Franco Angeli, Renato Mambor, Emilio Leofreddi, Alighiero Boetti, Mimmo Rotella, Antonio Del Donno, Renato Guttuso e Giosetta Fioroni, figure che hanno segnato profondamente l’arte italiana e internazionale con la loro visione innovativa.


Ad affiancarli, una selezione di artisti contemporanei che si muovono tra pittura, fotografia, scultura e design: Marco Tamburro, con la sua riflessione sulla metropoli e l’alienazione urbana; Juanni Wang, pittrice di caratura internazionale, la cui opera esplora il concetto di specchio e riflesso dell’anima; Daniela Forcella, con le sue installazioni pop dal forte impatto simbolico; C3R, il cui linguaggio espressivo unisce colore e parola; Fabiana Di Donato, che sperimenta la materia e il gesto pittorico con una forte intensità emotiva; Stefano Notargiacomo, che trasforma il recupero meccanico in arte e design; Eleonora Chiodo, fotografa che cattura l’istante attraverso un’estetica viscerale e spontanea; Serena Bonifazi, che con SB Art Jewels trasforma il gioiello in una scultura indossabile; Alessandro Cannistrà, artista poliedrico con una ricerca che attraversa pittura, installazione e performance. La mostra accoglie anche due new entry in galleria: Roberto Schiavone, il cui linguaggio pittorico, influenzato dalla sua esperienza nel cinema, crea scenari visionari e stratificati tra realtà e immaginazione, e Rasha Amin, artista multidisciplinare il cui lavoro esplora i temi dell’identità, della resilienza e della condizione femminile attraverso pittura, installazioni e video.


“Primavera d’Arte” celebra il confronto tra generazioni artistiche diverse, offrendo un percorso espositivo che attraversa la memoria storica e il presente dell’arte, in un continuo rinnovarsi di visioni e linguaggi.

Lollobrigida: agricoltura pilastro della nostra Nazione

Lollobrigida: agricoltura pilastro della nostra NazioneRoma, 18 mar. (askanews) -“L’Agricoltura è il pilastro della nostra Nazione. In occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma, abbiamo allestito un villaggio nel cuore della Capitale per scoprire da vicino il mondo l’agricoltura e ricordare lo spirito originario su cui si fonda un’Europa che deve tornare ad avere un ruolo fondamentale per difendere il reddito dei nostri agricoltori e delle nostre produzioni”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha presentato alla stampa il programma di “Agricoltura è”, il villaggio nel cuore della Capitale dedicato alla centralità e alla poliedricità dell’agricoltura, in programma dal 24 al 26 marzo in Piazza della Repubblica.


Lollobrigida ha ribadito che “l’Italia è un punto di riferimento per la qualità da offrire al resto del mondo. Siamo tra gli Stati fondatori dell’Europa e avremo in questa tre giorni le istituzioni italiane ed europee, per ricordare quanto sia importante l’agricoltura, non solo nella produzione di cibo, ma anche nella difesa dell’ambiente, nella sicurezza e nella solidarietà. L’agricoltura è questo e tanto altro e l’Italia è pronta a mostralo al mondo”. Su un’area di oltre 3.000 metri quadrati, il villaggio sarà un punto d’incontro tra istituzioni, imprese, studenti e cittadini. Le aree tematiche affronteranno temi chiave come energia, sicurezza alimentare, tutela ambientale, qualità della vita e promozione del Made in Italy. Non mancheranno momenti di confronto, laboratori interattivi, degustazioni e dimostrazioni pratiche per far conoscere da vicino l’eccellenza del settore agroalimentare italiano, comparto strategico che affonda le sue radici nella storia e guarda al futuro con ambizione e orgoglio.


Il Villaggio sarà inaugurato lunedì alle 12 alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il 25 sarà la volta del Commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen. La chiusura, mercoledì 26 marzo, sarà affidata alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a testimonianza dell’importanza di questo evento per l’Italia e per l’Europa. Presenti le più alte cariche dello Stato, dal Presidente del Senato, Ignazio La Russa, al Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, oltre a numerosi Ministri del Governo e ambasciatori da tutta Europa. Nei pressi della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri saranno allestiti due boschi, stand per il controllo agroalimentare a cura del CUFAA, un’area per il battesimo della sella dedicata alle scuole e spazi riservati alle forze dell’ordine e al MASAF.


Un piccolo villaggio celebrerà la chiusura del Tour Mondiale del Vespucci, mentre nella zona del Planetario si terranno degustazioni di prodotti DOP e IGP. Sarà inoltre realizzato un palco con un grande schermo LED coperto, denominato Area Convegni “Agricoltura È”. Numerose regioni italiane parteciperanno all’evento, portando le proprie eccellenze e tradizioni per raccontare il valore dell’agricoltura italiana. Tante le associazioni di categoria e i consorzi presenti. Spazio anche al mondo dell’Istruzione e della Ricerca, con ben 4 Università coinvolte e oltre 4mila studenti che animeranno il villaggio. Presenti anche numerose cooperative sociali, tra cui la Comunità Incontro di Amelia.

Rammarico di Mosca per la ripresa dei raid a Gaza: le parti tornino a negoziare

Rammarico di Mosca per la ripresa dei raid a Gaza: le parti tornino a negoziareRoma, 18 mar. (askanews) – Il governo russo ha espresso “rammarico per la ripresa delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza”, chiedendo alle parti di riprendere i negoziati.


“Mosca si rammarica profondamente della ripresa delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza – recita la nota del ministero degli Esteri riportata dalle agenzie di stampa – l’esperienza ha dimostrato che risolvere la questione del rilascio degli ostaggi con l’uso della forza è impossibile. La Russia condanna fermamente qualsiasi azione che porti alla morte di civili e alla distruzione delle infrastrutture sociali”. Il ministero ha quindi sollecitato Israele e Hamas a tornare al tavolo dei negoziati per arrivare a “una soluzione reciprocamente accettabile alla questione del rilascio degli ostaggi, che consentirebbe poi una normalizzazione a lungo termine nella Striscia di Gaza e aiuterebbe ad avviare la ricostruzione dell’enclave”.