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Umbria, consigliera comunale di Spello denuncia minacce sui social

Umbria, consigliera comunale di Spello denuncia minacce sui socialMilano, 4 dic. (askanews) – Sui social è stata definita la “Salis di Spello” con minacce in cui le si prometteva un “dolce a pallini” e un “bastone da basu”. E’ il culmine della campagna d’orio che ha travolto Elisa Capodicasa, consigliera comunale di minoranza del Comune di Spello nel gruppo Scelta Civica per Spello ed ex candidata sindaca del comune umbro alle elezioni amministrative del giugno scorso.


“I fatti mi coinvolgono già da mesi, sin dalla campagna elettorale delle scorse elezioni amministrative di giugno, in cui io ero candidata sindaco. I sostenitori della lista di destra infatti hanno iniziato già in quel momento ad offendermi via social in modo più o meno velato e spesso oltrepassando il confine della critica politica, ovviamente consentita. Ho quindi sopportato questo crescente clima d’odio nei miei confronti e l’indifferenza dei miei colleghi di opposizione, che non hanno mai preso le distanze dai tanti post e commenti -anche strettamente personali- scritti da loro stretti sostenitori”, scrive Capodicasa in una lettera aperta inviata ai media “per far sì che il 25 novembre non sia solo una data simbolo in cui proporre iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, ma che vi si faccia seguito con azioni concrete a tutela delle donne, per fermare ogni tipo di abuso, anche verbale, ed evitare che il linguaggio violento e minatorio diventi normale o peggio divertente”. Commenti, prosegue la consigliera comunale di Spello, che “mi hanno fortemente turbato perché ho capito che non si trattava più di offese insensate ma si era passati a prevedere atti violenti nei miei confronti, nello specifico usando il fucile o il bastone (di cui ho anche inteso il doppio senso a sfondo sessuale). Ancora una volta nessuno dei consiglieri di minoranza a cui queste persone sono vicine ha preso le distanze da un linguaggio del genere, ma anzi uno di loro ha anche posto l’emoticon della risata al post (specifico, non ai commenti). Dalla maggioranza e da tanti cittadini invece, un’ondata di solidarietà”.


Così Capodicasa ha deciso di presentare querela all’autorità giudiziaria “contro gli autori di quei commenti violenti e sessisti, sperando che ciò possa dare un segnale forte e che arresti questo clima intimidatorio e offensivo nei miei confronti, ma che domani può essere nei confronti di altre donne. Spero inoltre che ciò sensibilizzi chi ormai è abituato ad usare un certo linguaggio via social (e non solo forse), di modo che si comprenda che anche le parole hanno un peso e che producono effetti e conseguenze nella realtà”. “Non ci si può abituare alle offese personali o alle minacce. Non si può ridere quando vengono dette certe cose perché non c’è nulla di divertente ma anzi sottende una normalità e quindi un’accettazione tacita di un modo di porsi violento e sessista, in cui è normale che una donna che ricopre incarichi istituzionali debba subire ogni genere di intimidazione solo perché appartene ad un’altra area politica e perché esprime senza vergogna altre idee politiche – sottolinea ancora Capodicasa -. Specifico donna, perché sono quasi certa che un uomo al posto mio non avrebbe subito nulla di più di una forte critica politica. Con noi donne ci si può sempre permettere di andare un po’ oltre, sconfinando anche nel doppio senso sessuale, che quello poi fa ridere un po’ di più”, conclude la consigliera comunale di Spello.

Nucleare, Salvini: questo Governo porterà Italia nella modernità

Nucleare, Salvini: questo Governo porterà Italia nella modernitàTrieste, 4 dic. (askanews) – “E’ chiaro che non potremo essere ancora a lungo la seconda potenza industriale d’Europa se per ideologia qualcuno continuerà a dire di no all’energia nucleare”. Così Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, stamani a Trieste, dove si è tenuta la tappa de “L’Italia del sì”. “Conto che questo governo sia quello che entro la fine del mandato riporta l’Italia nella modernità e quindi immettendo anche il nucleare quale fonte di produzione energetica come c’è in tutto il resto del mondo” ha aggiunto il ministro.


“Io penso che continuare a dire di no all’energia nucleare sia un suicidio, sia masochismo per il nostro paese – ha insistito il ministro -. Anche perché questi sono i dati: questa mattina, Santa Barbara, mentre noi siamo a Trieste, in Europa un quarto dell’elettricità è prodotta dal nucleare, ci sono 128 reattori, siamo sostanzialmente circondati. Guardate la vicina Francia ha 56 reattori funzionanti, uno in costruzione e ha un costo energia per le famiglie e per le imprese tra il 30 e il 50% inferiore rispetto al costo energia delle imprese italiane. Tu puoi essere l’imprenditore migliore al mondo. Però se parti con un gap di -30, è chiaro che la competizione si fa complicata. La cosa incredibile, guardate per esempio la piccola Slovacchia – così il ministro si è rivolto ai presenti -, c’è una primaria azienda italiana come Enel che ha costruito centrali in Slovacchia e ne sta costruendo ancora uno, la piccola Slovacchia non solo sarà autosufficiente, ma esporterà energia elettrica e guadagnerà dall’esportazione. E’ chiaro che non possiamo competere ad armi pari se questa è la situazione europea”. Stamattina – ha concluso Salvini – ci sono 437 reattori nucleari attivi in 31 paesi di cui 61 in costruzione.

Motori, Lombardia assume guida dell’Automotive Regions Alliance

Motori, Lombardia assume guida dell’Automotive Regions AllianceMilano, 4 dic. (askanews) – “È un grande onore, oltre che motivo di prestigio, che la Lombardia sia stata scelta per presiedere questa riunione, che vede coinvolte una serie di regioni di vari Paesi europei, tutte alle prese con il problema del settore automotive. Si tratta di regioni che ospitano al loro interno numerose aziende e attività impegnate nella produzione di automobili a motore endotermico”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Rtl 102.5, commentando il fatto che la Lombardia assuma la guida dell’Automotive Regions Alliance.


“Ritengo che questo sia un evento importante, perché dobbiamo far sentire sempre più forte la nostra voce. Già negli anni passati, questa associazione ha cercato di interloquire con Bruxelles per cambiare una linea che reputiamo chiaramente irragionevole. Confidiamo che la nuova Commissione Europea possa modificare questo approccio, che rischia di portare benefici minimi dal punto di vista ambientale, ma conseguenze drammatiche sul piano occupazionale” ha aggiunto. “Tutti condividiamo l’obiettivo di combattere per un futuro sostenibile e per un mondo più pulito, ma questo deve avvenire gradualmente, senza sconvolgere l’economia dei nostri Paesi. La scelta di puntare esclusivamente sull’elettrico, per quanto comprensibile, non è del tutto corretta, poiché questa tecnologia presenta ancora una serie di problemi evidenti” ha osservato Fontana.


“La mia opinione, che la Lombardia ha sempre sostenuto, è che si debbano supportare tutte le iniziative basate su proposte scientifiche fondate. Per esempio, è assurdo ignorare i biocarburanti. L’Italia, tramite l’Eni, è tra i Paesi più avanzati in questo campo, con tecnologie che producono carburanti con emissioni di inquinanti prossime allo zero. Sono convinto che con ulteriori ricerche e sviluppi si potrà raggiungere l’azzeramento totale delle emissioni” ha continuato. “Perché allora abbandonare questa opportunità? Dovremmo continuare a investire nella ricerca e ascoltare la scienza, considerando tutte le soluzioni che ci propone. Se in futuro emergerà una tecnologia migliore, sarà giusto puntare su di essa. Tuttavia, prendere ora una decisione radicale, che presenta notevoli problemi, è irragionevole” ha proseguito.


“Stiamo già vedendo cosa sta accadendo in Germania, un Paese che è stato la locomotiva d’Europa per questo comparto industriale. Ora, però, la Germania si trova quasi in una fase recessiva proprio a causa di scelte troppo rigide. Per questo dico: ragioniamo con calma. Non siate ideologici a tutti i costi. Facciamo le cose nel modo giusto, senza fretta” ha concluso Fontana.

Patente e tessera sanitaria digitali da oggi per tutti sull’app IO

Patente e tessera sanitaria digitali da oggi per tutti sull’app IOMilano, 4 dic. (askanews) – Patente, Tessera Sanitaria e Carta Europea della Disabilità sono ora disponibili in versione digitale per tutti sull’app IO. Da oggi, infatti, tutti i cittadini possono accedere alla prima fase di IT-Wallet e ottenere la versione digitale dei propri documenti.


Con la nuova funzionalità “Documenti su IO” è possibile aggiungere nella sezione Portafoglio di app IO la versione digitale della Patente di guida, della Tessera Sanitaria – Tessera Europea di Assicurazione Malattia e della Carta Europea della Disabilità. “Oggi, con l’introduzione della prima fase di IT-Wallet, inizia una vera e propria rivoluzione digitale per il nostro Paese”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti. “Grazie alla possibilità di ottenere i propri documenti in versione digitale, come la Patente di guida, la Tessera Sanitaria e la Carta Europea della Disabilità, i cittadini potranno toccare con mano su app IO, se lo vorranno, un’innovazione che semplifica il rapporto tra Stato, cittadini e imprese, e apre nuove prospettive per l’evoluzione dei servizi pubblici e privati. Dopo due anni di intenso lavoro di squadra con alcune tra le istituzioni più rilevanti del nostro Paese, passiamo da una fase di sperimentazione a un’innovazione concreta che sarà accessibile a tutti coloro che esprimeranno il proprio consenso. Chi lo desidera potrà infatti continuare a utilizzare i documenti fisici nelle modalità tradizionali”. Una volta aggiunti nel Portafoglio dell’app IO, sarà possibile in questa prima fase utilizzare la versione digitale dei documenti in specifici contesti d’uso dal vivo, al posto dei corrispettivi fisici: la Patente di guida potrà essere utilizzata in Italia per dimostrare di essere abilitato alla guida in caso di controlli delle forze dell’ordine; la Tessera Sanitaria – Tessera Europea di Assicurazione Malattia permetterà di accedere alle prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale; la Carta Europea della Disabilità avrà gli stessi usi già previsti dalla versione fisica del documento in Italia.

Turismo, A.Fontana: laico su affitti brevi, servono regole chiare

Turismo, A.Fontana: laico su affitti brevi, servono regole chiareMilano, 4 dic. (askanews) – “Per quanto riguarda l’affitto breve, ho un approccio molto laico alla questione. Si tratta di una nuova modalità di offerta turistica che, essendo innovativa, richiede regole chiare. Ritengo necessario definire ciò che è consentito e ciò che non lo è, ascoltando le associazioni di categoria, il Ministero degli Interni e gli altri attori coinvolti. Sono favorevole, ad esempio, alla regolamentazione delle key box. Oggi, su questo tema, manca una normativa chiara”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Rtl 102.5.

Nato,Rutte: asse Russia-Nordcorea può destabilizzare penisola coreana

Nato,Rutte: asse Russia-Nordcorea può destabilizzare penisola coreanaMilano, 4 dic. (askanews) – In cambio degli uomini (nordcoreani) impegnati nel conflitto contro l’Ucraina, la Russia sta fornendo “sostegno” al programma nucleare e missilistico della Corea del Nord in cambio di armi e soldati nella sua guerra contro l’Ucraina, ha detto il segretario generale della NATO Mark Rutte.


“Questi sviluppi possono destabilizzare la penisola coreana e persino essere una minaccia per gli Stati Uniti”, ha aggiunto in conferenza stampa. Tuttavia la revoca della legge marziale dimostra l’impegno della Corea del Sud nei confronti dello stato di diritto, ha aggiunto Rutte. Rutte ha inoltre nuovamente riaffermato che le relazioni con la Corea del Sud sono ferree.

Editoria: Barachini, privacy minori e sicurezza online sono priorità

Editoria: Barachini, privacy minori e sicurezza online sono prioritàRoma, 4 dic. (askanews) – Privacy e sicurezza, consapevolezza dei rischi che possono nascondersi nel mondo virtuale e del valore delle relazioni familiari come guida costante, quando si apre un profilo sui social network. Sono i punti saldi che devono caratterizzare la navigazione sul web da parte dei minori. Senza genitori attenti e informati, però, tutto ciò è difficilmente attuabile. Per questo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, ha voluto realizzare la campagna istituzionale caratterizzata dal claim “Nessuno li conosce meglio di te”, rivolta innanzitutto ai genitori.


“Proteggere la privacy dei minori e sensibilizzare i genitori alla navigazione sicura dei loro figli sui social è una priorità assoluta. I tanti casi di cronaca hanno messo tragicamente in luce cosa possa accadere a fronte di una vita online inconsapevole o gestita con superficialità – ha dichiarato Barachini, aprendo la conferenza stampa – Noi vogliamo che usare i social sia, invece, una esperienza positiva e garantita dalla responsabilità che tutti noi dobbiamo assumerci: Istituzioni, genitori, piattaforme social. Meta ha deciso di sposare questa iniziativa proprio perché vuole assumersi questa responsabilità”. Lo spot – che sarà diffuso su Rai 1, Rai 2, Rai 3 e RaiNews – mostra alcune delle più frequenti raccomandazioni che occorre fare ai figli quando utilizzano il web e i social media: in particolare, limiti di tempo dedicato alla presenza sui social e attenzione costante all’attivazione di procedimenti di privacy. Queste raccomandazioni nello spot sono affidate ad un serie di post-it gialli attraverso i quali la mamma e il papà lasciano ai figli i messaggi più importanti: ‘Conta fino a 10’, ‘Il tuo tempo è prezioso’, ‘Scegli con chi condividere’. La comunicazione familiare scelta è semplice, divertente e, ironicamente, analogica tale da creare un clima di condivisione per cui saranno gli stessi ragazzi a raccomandare, infine, ai genitori di spegnere il telefono prima di andare a dormire, con un post-it sul loro cuscino.


‘Nessuno li conosce meglio di te. Aiuta i tuoi figli ad usare il web e i social in sicurezza, con gli strumenti di Parental Control’ è il messaggio finale “affidato ad una testimonial d’eccezione, Caterina Balivo, che ringrazio moltissimo per la sua sensibilità verso questo tema”, ha sottolineato Barachini. “Sono onorata di prestare il volto a questa campagna – ha dichiarato Caterina Balivo – sono madre di due ragazzini, il grande ha 12 anni, e ormai è più alto di me, mentre mia figlia ha 7 anni. Lavorando moltissimo con i social e il web so quanto abbiamno un impatto fortissimo. Quando ero piccolina mi ricordo che le nonne dicevano ai genitori: eh non li lasciare davanti alla televisione, che è pericolosa. Beh rispetto a tutto quello che può succedere sia sul web che con i social…Questo succede perchè con lo smartphone diamo un’arma potentissima ai nostri figli che si confrontano ogni giorno con il mondo. Come genitori abbiamo una grandissima responsabilità. Vietare è impossibile, però dare delle restrizioni, grazie al parental control, sì”.


Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom, l’autorità per le comunicazioni, una delle persone che ha lavorato maggiormente dal lato istituzionale al parental control, ha elogiato l’iniziativa: “è una bellissima campagna di educazione civica. Sostenere ancher l’attività di educazione dei genitori è fondamentale. Noi abbiamo riproposto l’educazione civica nelle scuole – l’educazione civica originaria era una straordinaria invenzione di Aldo Moro – e si introduceva quell’invenzione per unire il futuro ai nostri ragazzi. Iniziative come queste servono per unire il futuro ai ragazzi, magari in futuro si potrà pensare di chiamarlo parental support”. Capitanio ha ricordato che “compie un anno, l’introduzione dal novembre scorso del parental control obbligatorio su tutte le sim intestate a minori di 18 anni in Italia, che filtra e blocca le principali categorie di contenuti milioni di contenuti per adulti”. Capitanio ha ricordato che secondo i dati Istat ci sono 3,4 milioni di ragazzi tra i 12 e i 17 anni e presumibilmente quasi tutti hanno il cellulare, anche se il blocco finora riguarda 600 mila sim. Ma l’operazione può essere effettuata facilmente anche dopo l’acqwuisto della sim con una telefonata al proprio gestore. “I social media – ha evidenziato Angelo Mazzetti, Responsabile Relazioni Istituzionali di Meta in Italia – offrono enormi vantaggi per gli adolescenti: esprimere se stessi, condividere momenti, scoprire il mondo che li circonda e connettersi con le altre persone. Per questo, vogliamo che, quando si connettono, lo facciano in un ambiente sicuro, con il sostegno dei genitori che rappresentano una guida fondamentale nella loro vita quotidiana. Negli ultimi anni, abbiamo sviluppato oltre 50 strumenti dedicati alla sicurezza e al benessere degli adolescenti e delle loro famiglie sulle nostre piattaforme. Siamo felici di supportare l’iniziativa del Dipartimento dell’Editoria dedicata a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto su questo tema e a promuovere un dialogo familiare aperto riguardo al mondo del digitale”.

Dopo Parthenope, Sorrentino girerà “La Grazia”, con Toni Servillo

Dopo Parthenope, Sorrentino girerà “La Grazia”, con Toni ServilloRoma, 4 dic. (askanews) – Dopo il grande successo di Parthenope, l’ultimo film di Paolo Sorrentino, che lo ha portato in vetta al box office italiano (è Parthenope il film italiano più visto del 2024), è stato annunciato oggi il suo nuovo progetto, “La Grazia”, con protagonista Toni Servillo, alla sua settima collaborazione con il regista Premio Oscar.


Le riprese de “La Grazia”, scritto e diretto da Sorrentino, un film Fremantle prodotto da Annamaria Morelli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, e dalla Numero 10 dello stesso Sorrentino, in associazione con PiperFilm, partiranno nella primavera 2025 in Italia. Il film uscirà in Italia distribuito da PiperFilm.

Sudcorea, legge marziale di Yoon: atto disperato d’un leader isolato

Sudcorea, legge marziale di Yoon: atto disperato d’un leader isolatoRoma, 4 dic. (askanews) – Un ipotetico fornaio sudcoreano – che va a dormire presto e si sveglia presto – non si sarebbe accorto del fatto di aver vissuto per sei ore sotto la legge marziale. Tanto è durato l’azzardo di Yoon Suk-yeol, il presidente della Corea del Sud, che ha tentato di dirottare il percorso democratico con una mossa della disperazione, l’imposizione della legge marziale per emergenza, di fronte al fatto che da aprile di quest’anno è un’anatra zoppa, avendo il suo partito – il Partito del potere del popolo – perso le elezioni ed essendosi spaccato.


Un leader sempre più isolato, attaccato sia per la sua gestione politico-economica sia per le mosse spericolate di sua moglie, la stilosa Kim Keon-hee, accusata di traffico di influenze, in un paese sempre schiacciato tra un profondo moralismo di stampo confuciano e una corruzione galoppante. Yoon ha dichiarato lo stato di emergenza e la legge marziale poco prima delle 22:30, revocandola solo sei ore dopo, quando l’Assemblea Nazionale ha approvato all’unanimità dei presenti (190 su 300) una risoluzione per revocarla. Era la prima volta in 44 anni, la diciassettesima nella storia della Corea (la decima dalla fondazione della Corea del Sud) in cui veniva invocato questo strumento, che nella costituzione sudcoreana è all’articolo 77 ed è prevista in situazione di guerra o di grave instabilità che metta a rischio la tenuta dello Stato. L’ultima volta era accaduto nel 1979 dal primo ministro Choi Kyu-ha dopo l’assassinio del presidente (o, meglio, del dittatore) Park Chung-hee, che era al potere dopo un colpo di stato del 1961. Quello stesso provvedimento era stato prorogato poi dal successore di Park, Chun Doo-hwan, anch’egli golpista.


Questi usò i militari per reprimere le proteste degli studenti a Gwangju, facendo uccidere centinaia di ragazzi. A Seoul iniziò una stagione di grandi proteste studentesche e scontri di piazza. Nel 1981 il regime dové revocare la legge marziale. A quanto scrivono i media sudcoreani, neanche i leader dello stesso Partito del potere del popolo erano stati avvertiti delle intenzioni del presidente. Infatti, il leader ha immediatamente definito “sbagliata” la scelta di Yoon e parte della formazione politica ha votato a favore della revoca dello stato d’emergenza. Questo suona sinistro per Yoon: oggi sei partiti d’opposizione, tra i quali il Partito democratico (che però è maggioranza in parlamento), hanno presentato una richiesta di impeachment e, se anche parte del suo partito dovesse votare a favore, per il presidente sarebbe la fine. Per l’impeachment di Yoon sono necessari due terzi del parlamento, quindi solo 10 voti in più rispetto a quelli che ieri sono riusciti a votare nella notte lo stop alla legge marziale. Un obiettivo a portata di mano. Lo showdown è previsto tra venerdì e sabato.


“La dichiarazione notturna della legge marziale è una mossa estrema che mina le istituzioni democratiche della Corea”, ha dichiarato Celeste Arrington, professoressa associata di scienze politiche e affari internazionali alla George Washington University, interpellata dal giornale JoongAng Ilbo. “Mostra quanto Yoon sia frustrato con l’Assemblea Nazionale, che è stata controllata dal partito di opposizione per tutto il suo mandato.” Yoon è entrato in carica nel maggio 2022, ma di fatto è diventato una figura marginale da quando il Partito democratico di opposizione ha ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni generali di aprile di quest’anno. Da allora, l’amministrazione Yoon non è riuscita a far approvare le leggi desiderate ed è rimasta bloccata nel veto di quelle approvate dal Partito democratico. Ultima umiliante sconfitta, il forte ridimensionamento del budget.


Il tutto mentre il paese mugugna per i problemi economici e sociali che si stanno manifestando. Da mesi i medici sono in sciopero e neanche il tentativo di costringerli a rientrare al lavoro, con il generale incaricato di applicare la legge marziale che ha inserito la loro precettazione nel primo e unico fallimentare decreto, è riuscito nell’intento. Il gradimento del presidente, secondo gli ultimi sondaggi, è sceso sotto il 20%, un record negativo per un capo di stato sudcoreano. “La dichiarazione della legge marziale sembra violare la Costituzione perché non si tratta di una situazione in cui è ‘necessario rispondere a esigenze militari o mantenere l’ordine pubblico in tempo di guerra, in un incidente o in una situazione d’emergenza simile’”, ha spiegato ancora Arrington. “Yoon potrebbe aver violato anche la normativa sulla legge marziale, se non l’ha deliberata in anticipo con i ministri”, ha aggiunto Arrington. Inoltre, ha concluso, inviare i militari all’Assemblea nazionale ripete le tattiche illiberali dei leader autoritari del passato”. Secondo diversi articoli, il Partito del potere del popolo sta attualmente “formando un consenso” sull’espulsione del presidente dal partito e sulla sostituzione del ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che a dire di diversi media avrebbe dato a Yoon il consiglio suicida di proclamare la legge marziale. Quest’ultimo, intanto, come tutti i membri del governo ha offerto le dimissioni. La folle notte di ieri, inoltre, dimostra anche che Yoon non era preparato a gestire tutte le variabili coinvolte. E’ parso più che altro un gesto disperato: l’Assemblea nazionale è riuscita a votare la mozione di revoca mentre i soldati sfondavano le finestre del parlamento e gli addetti parlamentari barricavano l’aula con tavoli e sedie, in modo che i parlamentari potessero esprimere il voto. Una mobilitazione militare carente, probabilmente poco propensa a prendere parte a un atto che puzzava di colpo di stato, si è dovuta confrontare con la rapida reazione democratica di centinaia di cittadini infuriati che si sono raggruppati di fronte all’Assemblea nazionale, chiedendo lo stop alla legge marziale e la testa di Yoon. Se c’è un fatto positivo, nella notte folle di Yoon, è proprio il fatto che il colpo di mano sia fallito e che parte delle istituzioni democratiche e la popolazione sono riuscite a disinnescare, senza spargimento di sangue, una mina piantata nel percorso della imperfetta ma vibrante democrazia sudcoreana.

Caos in Sudcorea: dopo l’azzardo (fallito) del presidente, tutto il governo presenta dimissioni

Caos in Sudcorea: dopo l’azzardo (fallito) del presidente, tutto il governo presenta dimissioniRoma, 4 dic. (askanews) – Tutto lo staff ha presentato le dimissioni al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, dopo la folle notte in cui il presidente ha proclamato a sorpresa la legge marziale e l’Assemblea nazionale l’ha costretto a fare marcia indietro dopo sei ore. Lo riferiscono i media della Corea del Sud.


Dopo questi traumatici eventi della notte, si sono susseguite riunioni d’emergenza nella dirigenza sudcoreana. In una di queste, ospitata dal primo Ministro Han Duck-soo, tutti i membri del governo, a partire dai 18 ministri, hanno offerto le loro dimissioni. Il primo ministro ha inoltre discusso la questione con i leader del partito di governo, il Partito del potere del popolo, e con i collaboratori di Yoon in una riunione d’emergenza. L’incontro a porte chiuse è durato circa un’ora e mezza. Alla riunione erano presenti Han, il ministro del Coordinamento delle Politiche Governative Bang Ki-sun, il presidente del Partito del Potere Popolare Han Dong-hoon e il suo segretario capo, il deputato Park Jeong-ha, oltre al capo di gabinetto di Yoon, Chung Jin-suk, e al segretario per gli Affari politici Hong Chul-ho. Il primo ministro e il leader del Partito del potere del popolo si sono poi recati all’ufficio presidenziale a Yongsan-gu, Seoul.


Tutti i collaboratori di Yoon, inclusi il capo di gabinetto Chung, il direttore della Politica nazionale Sung Tae-yoon e il consigliere per la Sicurezza nazionale Shin Won-sik, insieme a 11 segretari senior, hanno offerto le loro dimissioni, secondo quanto riferito dall’ufficio presidenziale. La decisione è stata presa dopo che Chung ha presieduto una riunione a porte chiuse con i segretari senior.