Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofali

Aumenta contribuzione pubblica su polizze per eventi catastrofaliRoma, 22 feb. (askanews) – Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani dopo la decisione di implementare la contribuzione pubblica e le agevolazioni sulle polizze a tutela delle aziende agricole dagli eventi catastrofali. “Aiutare gli agricoltori a far fronte ai costi necessari alla gestione del rischio in loro favore – commenta in una nota il presidente Cia, Cristiano Fini – è fondamentale dopo il susseguirsi di gravi emergenze meteoclimatiche su vari fronti (alluvione, siccità, grandinate), che sta fortemente pesando sulle nostre aziende”.


Con il climate change in atto è, infatti, indispensabile far ricorso a strumenti assicurativi per garantirsi da compromissioni del reddito aziendale causati dagli eventi avversi. “L’ampliamento della base delle aziende assicurate e la diffusione di questi strumenti – conclude Fini – è importante soprattutto nelle aree del centro-sud. Auspichiamo, ora, che le risorse aggiuntive vengano erogate in tempi celeri e che -in ottica di maggiore efficacia- vengano anche adottate misure di semplificazione di tutto il sistema”.

Il Parlamento dell’Albania approva il Protocollo con l’Italia sui migranti

Il Parlamento dell’Albania approva il Protocollo con l’Italia sui migrantiRoma, 22 feb. (askanews) – Il Parlamento albanese ha dato oggi il via libera definitivo al Protocollo d’intesa con l’Italia per la gestione dei flussi migratori, adottando in ultima lettura il testo che apre la strada alla costruzione di due centri di accoglienza per i migranti soccorsi in acque italiane. In base a questo accordo, l’Albania potrà ospitare circa 3.000 persone alla volta in questi centri, finanziati dall’Italia. Uno servirà a registrare i richiedenti asilo, mentre nell’altro verranno ospitati i migranti in attesa di una risposta alla loro richiesta.


Il testo è stato votato da 77 deputati sui 140 presenti in Parlamento. Entrambi i centri saranno gestiti da Roma sul territorio di un Paese che non fa parte dell’Unione Europea (UE) ma aspira a diventarne membro. Lunedì, discutendo di questo accordo, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha indicato che 36.000 migranti all’anno potrebbero passare attraverso i centri in Albania, ma che il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà dalla velocità con cui l’Italia sarà in grado di elaborare le richieste di asilo.


Per l’opposizione albanese l’accordo costituisce una rinuncia alla sovranità territoriale di Tirana. La destra accusa anche il governo del socialista Edi Rama di mettere in pericolo la “sicurezza nazionale”. Le spese per la costruzione dei due centri e delle infrastrutture necessarie al loro funzionamento, alla sicurezza nonché all’assistenza medica ai richiedenti asilo, saranno coperte al 100% dalla parte italiana, secondo le autorità albanesi.


Le autorità italiane saranno responsabili anche del mantenimento dell’ordine nei centri, mentre la polizia albanese sarà responsabile all’esterno e durante il “trasporto dei migranti da una zona all’altra”. I campi funzioneranno sotto la giurisdizione italiana e dovrebbero essere aperti nella primavera del 2024. Il loro costo è stimato tra 650 e 750 milioni di euro in cinque anni.

In Campidoglio per pace, Nardella: sindaci in luoghi guerra e ascoltiamo

In Campidoglio per pace, Nardella: sindaci in luoghi guerra e ascoltiamoRoma, 22 feb. (askanews) – “Andiamo insieme a Kiev, andiamo insieme a Gerusalemme a fare un incontro, andiamo a occupare noi lo spazio della guerra e dell’odio. Andiamo ad ascoltare, che è la cosa più umana che possiamo fare con chi è in guerra, ma poi agiamo”. Lo ha proposto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenendo all’incontro degli Enti locali per la pace in corso in Campidoglio.


“Sono stato in Israele con l’idea di stare due giorni per incontrare sindaco di Tel Aviv e il sindaco di Betlemme, e non è stato facile – ha raccontato Nardella -. In un clima così teso e pesante non c’è voglia di pace. Il sindaco di Tel Aviv quasi in lacrime, un sindaco progressista che ha promosso gemellaggi con le città palestinesi, mi ha detto: ‘la mia generazione ha fallito’. Certo, non potevo dirgli ‘pensa ai 29mila morti in Palestina, ai bambini’. E allora ho buttato lì la parola ‘pace’. Mi ha risposto: ‘non è il tempo per fare la pace’”. Nardella ha ricordato che il sindaco La Pira “diceva che ‘la pace per farla bisogna prepararla’. Per quello, citandolo, ho replicato: ‘Capisco che per ora non sia il momento, ma almeno comincino a prepararle, ad ascoltarci, perché io sono venuto per questo’. E qui mi ha risposto: ‘quando sarà il momento noi ci saremo’. Quando arriverà il momento, noi ci dovremo essere, l’Italia ci deve essere”, ha concluso.

Eurozona, si conferma rallentamento inflazione al 2,8% a gennaio

Eurozona, si conferma rallentamento inflazione al 2,8% a gennaioRoma, 22 feb. (askanews) – Eurostat ha confermato l’attenuazione dell’inflazione media dell’area euro al 2,8% a gennaio, a fronte del 2,9% a cui era risalita a dicembre. I livelli di crescita dei prezzi al consumo più bassi su base annu si sono registrati in Italia e Danimarca (0,9% per entrambe, in base all’indice armonizzato con il resto dell’Ue), i più elevati invece (ma considerando l’intera Unione euroipea) in Romania (7,3%), Estonia (5%) e Croazia (4,8%).


Secondo l’ente di statistica comunitario, sempre sempre a gennaio i prezzi hanno registrato una contrazione dello 0,4% rispetto al mese precedente nell’area euro. Guardando a tutta l’Ue l’inflazione ha segnato a sua volta un rallentamento al 3,1% annuo a gennaio, dal 3,4% di dicembre e un calo dei prezzi rispetto al mese precedente dello 0,2%.


Tornando all’area euro si è limata anche l’inflazione di fondo a gennaio, l’indice depurato da energia, alimentari, alcolici e tabacchi ha segnato un 3,3% di crescita su base annuo, dal 3,4% del mese precedente, con un calo mensile dei prezzi quantificato allo 0,9%. L’inflazione si muove quindi nella direzione auspicata dalla Bce, che ha come obiettivo una crescita dei prezzo nel medio periodo al 2% e che per favorire un ritorno a questo livello ei mesi passati ha operato energici aumenti dei tassi di interesse di riferimento.

Scienza, risolto il mistero del ‘canto d’amore’ delle grandi balene

Scienza, risolto il mistero del ‘canto d’amore’ delle grandi baleneRoma, 22 feb. (askanews) – Degli scienziati, scrive la Bbc, hanno scoperto come alcune delle più grandi balene dell’oceano producono i loro inquietanti e complessi “canti d’amore”. Le megattere e altri misticeti hanno sviluppato una “scatola vocale” specializzata che consente loro di cantare sott’acqua. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, ha anche rivelato perché il rumore che produciamo nell’oceano è così dannoso per questi giganti dell’oceano. Il canto delle balene è infatti limitato a una frequenza ristretta che si sovrappone al rumore prodotto dalle navi.


“Il suono è assolutamente cruciale per la loro sopravvivenza, perché è l’unico modo in cui possono ritrovarsi per accoppiarsi nell’oceano”, ha spiegato il professor Coen Elemans, dell’Università della Danimarca meridionale, che ha guidato lo studio. I misticeti sono un gruppo di 14 specie, tra cui la balena blu, la megattera, la balena destra, la balenottera minore e la balena grigia. Al posto dei denti, gli animali hanno piastre di cosiddetti fanoni, attraverso le quali setacciano enormi bocconi di minuscole creature dall’acqua.


Il modo esatto in cui producono canzoni complesse e spesso inquietanti è rimasto un mistero fino ad ora. Il professor Elemans ha detto che è stato “super-emozionante” averlo capito. Lui e i suoi colleghi hanno effettuato esperimenti utilizzando la laringe, o “caselle vocali”, che erano state accuratamente rimosse da tre carcasse di balene spiaggiate: una balenottera minore, una megattera e una balenottera boreale. Quindi soffiavano aria attraverso le massicce strutture per produrre il suono.


Negli esseri umani, le nostre voci provengono dalle vibrazioni quando l’aria passa sopra le strutture chiamate corde vocali nella nostra gola. I misticeti, invece, hanno una grande struttura a forma di U con un cuscino di grasso nella parte superiore della laringe. Questa anatomia vocale consente agli animali di cantare riciclando l’aria e impedisce l’inalazione di acqua. I ricercatori hanno prodotto modelli computerizzati dei suoni e hanno dimostrato che il canto delle balene è limitato a una frequenza ristretta che si sovrappone al rumore prodotto dalle navi da trasporto. “Non possono semplicemente scegliere, ad esempio, di cantare più in alto per evitare il rumore che facciamo nell’oceano”, ha spiegato il professor Elemans.


Il suo studio ha dimostrato come il rumore prodotto dall’uomo potrebbe impedire alle balene di comunicare su lunghe distanze. Questa conoscenza potrebbe essere vitale per la conservazione delle megattere, delle balene blu e di altri giganti del mare in via di estinzione. La dottoressa Kate Stafford, esperta di comunicazione sulle balene, dell’Oregon State University, ha definito lo studio “rivoluzionario”. “La produzione e la ricezione del suono sono i sensi più importanti per i mammiferi marini, quindi qualsiasi studio che chiarisca come emettono suoni ha il potenziale per far avanzare il campo”, ha detto a BBC News.

In Campidoglio per pace, Gualtieri: preoccupa risposta a guerra con riarmo

In Campidoglio per pace, Gualtieri: preoccupa risposta a guerra con riarmoRoma, 22 feb. (askanews) – Gli Enti locali per la pace, dal Campidoglio, dove oggi si svolge la loro giornata di lavoro nazionale alla presenza di sindaci, assessori e rappresentanti di oltre 50 autonomie locali italiane, lanciano un richiamo alle istituzioni nazionali e internazionali: “facciamo pace”.


Il nostro “è un periodo segnato da guerre tragiche in Europa e in Medio Oriente, ma quello che trovo più bisognoso di una risposta civica e culturale è il fatto che la guerra sembra portare solo più guerra come cultura politica”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri portando il saluto della Capitale all’iniziativa. Con il sindaco l’assessora capitolina all’ambiente Sabrina Alfonsi. “Sono molto preoccupato che di fronte all’aggressione di Putin, alla violazione sistematica dei diritti umani che ha portato anche all’eliminazione di un avversario politico, Navalnyj – ha aggiunto Gualtieri – non si sappia avere altra risposta che aumentare le spese del riarmo e prepararsi alla guerra”.


“È un piacere per Roma ospitare in Campidoglio questa iniziativa importante – ha sottolineato il sindaco -. Una dimensione fondamentale per la battaglia per la pace deve essere l’idea che le città possano essere non solo dimensioni amministrative ma luoghi dove si possono scrivere le pagine importanti della storia, e diffondere la cultura della pace”. Cultura della pace, secondo Gualtieri, “non significa necessariamente aver trovato una soluzione diplomatica, ma non rassegnarsi alla guerra e all’aggressione, cui rispondere con guerra e aggressione”.


Questo che stiamo vivendo, ha sottolineato Gualtieri, “è un punto molto basso del dibattito pubblico cui occorre reagire, non minimizzando quello che sta compiendo Putin, ma affermando che per contrastarlo non si può scendere al suo livello. Se si legittima la guerra e si indica la vittoria come unica soluzione – ha aggiunto – si retrocede rispetto ai risultati ottenuti negli anni con la Marcia della pace e l’associazione degli Enti locali. Se si cancella questo ordine di valori di civiltà, stiamo calpestando questa pagina importante dell’umanità”, ha concluso. Il direttore del coordinamento degli Enti locali Flavio Lotti ha consegnato delle lampade a olio provenienti da Assisi al sindaco Gualtieri e all’assessora Alfonsi come testimonianza dell’impegno della città per la pace.

Atletica, Sofiia Yaremchuk stella della Napoli City Half Marathon

Atletica, Sofiia Yaremchuk stella della Napoli City Half MarathonRoma, 22 feb. (askanews) – E’ un ritorno: atteso, sognato, voluto. Perché Sofiia Yaremchuk è già venuta a correre a Napoli City Half Marathon nel febbraio 2022. Era l’anno del record italiano di Yeman Crippa 59’26”, ma era anche l’anno dove lei giunse terza in 1h10’11” con il cuore in gola, le lacrime agli occhi e la bandiera dell’Ucraina sulle spalle da sventolare forte e con grande orgoglio. Sì, la sua Ucraina che da due giorni era in guerra, lei era scossa, i parenti e la famiglia laggiù, gareggiare non le fu facile. Sono passati due anni e nel frattempo Sofiia è cresciuta tanto, ha vinto tanto ed ha iniziato a vestire anche la maglia azzurra.


Questa domenica 25 febbraio, gli occhi e gli applausi dei tanti tifosi italiani saranno tutti per Sofiia Yaremchuk (CS Esercito), neoprimatista italiana di maratona grazie all’eccellente prestazione a Valencia 2023, quando ha fermato il cronometro a 2h23:16, limando di 28 secondi quello precedente appartenente a Valeria Straneo. Sofiia è anche campionessa italiana in carica di mezza maratona e si è avvicinata al primato italiano di mezza maratona di Nadia Ejjafini di 1h08:27 quando all’ultima edizione della RomaOstia HM (Type B) ha concluso le sue fatiche in 1h08:49. “Sono tornata sabato da uno stage di quattro settimane in Kenya – fa sapere Sofiia Yaremchuk -, è stata lunga, davvero. Perché abbiamo fatto tanto, tantissimo allenamento, lì è stupendo ma è anche tutto collinare con continue salite e discese, anche nei momenti di recupero più blandi alla fine non riposi mai, tutto è sempre molto allenante ed efficace”.


Un mese in Africa, agli ordini del suo coach Fabio Martelli e con l’aiuto tra gli altri anche di Marco Salami (CS Esercito): “In primis un grande ringraziamento al Centro Sportivo Esercito che mi dà la possibilità di allenarmi in posti eccezionali, questi periodi di allenamento sono fondamentali seppur difficili, vai avanti e tieni duro perché c’è davanti il sogno delle Olimpiadi di Parigi e la mezza maratona agli Europei di Roma a giugno. Napoli City Half Marathon di domenica è l’inizio verso le Olimpiadi, è una gara importante, da qui inizia tutto. Ora vesto con grande orgoglio la maglia della nazionale italiana, sono molto felice di questo e mi dà molti stimoli e forte motivazione per fare sempre un passo in più”. Seppur tornata da qualche giorno il pensiero di quanto ha fatto sugli altipiani del Kenya a 2400 di altitudine è ancora fresco: “Dopo il record italiano fatto a Valencia Marathon e il primo periodo di recupero abbiamo fatto una ricostruzione con tanto volume e tanto lavoro aerobico, dunque sempre circa 185km alla settimana, mai ritmi forti ma comunque muscolarmente impegnativi. Da ora introdurremo i ritmi veloci”.


Il pensiero vola facile anche a due anni fa, quella soleggiata domenica sulle strade partenopee dove Sofiia Yaremchuk si sente a casa: “Anche due anni fa venivo dal Kenya, ero scossa per quanto stava accadendo, ma avevo scelto di correre per lanciare un messaggio alla mia Ucraina, feci 1h10′ che mi lasciò belle sensazioni positive. Se non ci sarà vento sono sicura sarà così anche quest’anno. Penso sempre all’Ucraina, ho là la famiglia, i parenti e tanti amici, stanno ancora vivendo un dramma”. Come accaduto con Yeman Crippa nel 2022, questa domenica da Sofiia Yaremchuk potrebbe arrivare il grande regalo del primato italiano di mezza maratona: “Non so se sono pronta a correre così forte, significa tenere un ritmo di 3’14” al chilometro almeno. Quel che è certo che darò il massimo, poi vediamo se e quanto sto bene e se è la giornata giusta. A farmi da lepre ci sarà sempre Marco Salami, è forte e mi dà sempre un grande aiuto, ha sempre anche le parole giuste.”


LE AVVERSARIE DA BATTERE – Conosce bene il percorso la keniana Angela Jemesunde Tanui, già vincitrice nel 2019, che può contare su un primato di 1h07:16 registrato alla RomaOstia HM (Type B) nel 2017. Porta con sé un carico di onori: vittoria della Maratona di Amsterdam 2021, quarto posto alla Maratona di Tokyo 2022, settimo posto alla Maratona di Boston Marathon 2023 e la sesta piazza ai Campionati del Mondo di Maratona 2022, bagaglio con il quale potrebbe attaccare il record di gara di 1h06:47 del 2020 che appartiene alla keniana Viola Cheptoo. Il fiato sul collo della Tanui è quello dell’etiope Anchinalu Dessie Genaneh già capace di un personale di 1h07:30 fatto segnare alla Stramilano nel 2023. Più staccata la keniana Nancy Chepleting Meli che porta in dote un personale di 1h09:44 strappato all’ultima edizione della mezza maratona di Porto. Per l’Europa c’è anche la tedesca Kristina Hendel che in carriera ha firmato un personale sulla distanza di 1h10:38 a Istanbul nel 2022 e vanta diversi titoli nazionali, tutti relativi alla sua bandiera croata: due volte campionessa nazionale 3000m indoor (2018 e 2022); tre volte campionessa nazionale 3000s (2013, 2014 e 2015); campionessa nazionale 3000m 2020 e 10000m 2017. Per i Paesi Bassi c’è Lysanne Marion Wilkens che può contare sul crono di 1h14:14 fatto segnare a Valencia nel 2021.

Dl elezioni, ok commissione a voto studenti fuori sede per europee

Dl elezioni, ok commissione a voto studenti fuori sede per europeeRoma, 22 feb. (askanews) – La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento al decreto elezioni che consentirà agli studenti fuori sede, in via sperimentale, di votare per le prossime elezioni europee. Lo ha comunicato il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia a margine della seduta.


L’opposizione tuttavia fa sapere che in Aula continuerà a chiedere che la possibilità di votare fuori dalla propria regione di residenza venga estesa anche ai lavoratori e a chi si trova lontano da casa per motivi di salute. “Abbiamo sostenuto il voto agli studenti fuori sede ma ovviamente non basta – ha detto Boccia – perché in Aula presenteremo un emendamento che consentirà anche ai lavoratori fuori sede e a chi ha problemi sanitari ed è fuori regione di votare perchè nel 2024 non è possibile che ci sono delle regioni, penso alla Calabria, che ha tantissimi residenti che vivono in regioni del Nord e non hanno la possibilità di tornare per votare. Insomma, quindi bene per gli studenti ma serve aggiungere anche i lavoratori e coloro che sono fuori regione per ragioni sanitarie”.


Una posizione di fatto condivisa da Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione: “Approvato l’emendamento per consentire il voto agli studenti fuori sede. Un primo risultato raggiunto anche grazie al lavoro fatto da Azione in I Commissione al Senato, ma non basta. Escludere i lavoratori è sbagliato e incalzeremo la maggioranza affinché rimedi a questo errore”, scrive su X.

Eurozona, si attenua contrazione attività imprese, bene terziario

Eurozona, si attenua contrazione attività imprese, bene terziarioRoma, 22 feb. (askanews) – Si è attenuata a febbraio la contrazione delle imprese nel complesso dell’area euro, ma con il settore manifatturiero che subisce l’effetto “freno” dell’industria della Germania, che invece ha accusato nuovi peggioramenti. E’ lo scenario che emerge dai risultati preliminari delle indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti di S&P Global (Purchasing Managers Index, Pmi).


L’indice Pmi composito della produzione di tutte le aziende nell’eurozona è risalito a 48,9 punti a febbraio, il valore più elevato da 8 mesi, da 47,9 punti a gennaio. Resta però inferiore alla soglia di neutralità dei 50 punti, ovvero continua a indicare contrazione. L’indice Pmi relativo alle imprese del terziario nell’eurozona è tornato a 50 punti, massimo da 7 mesi a fronte di 48,4 punti a gennaio. L’indice Pmi sulla produzione manifatturiera è leggermente calato a 46,2, prosegue S&P con una nota, da 46,6 punti a gennaio. Infine, l’indice generale sul manifatturiero lato a 46,1 punti dai 46,6 del mese precedente.


Secondo Norman Liebke, economist della Hamburg Commercial Bank che collabora alla inchiesta ed è citato nel comunicato “la Germania sta fungendo da freno per la crescita dell’eurozona. Mentre la ripresa della Francia è stata più forte sia per il settore dei servizi che per il manifatturiero, la Germania è rimasta indietro”. Complessivamente “l’eurozona che ha imboccato la strada della ripresa e si intravede un barlume di speranza. Ciò è particolarmente evidente nel settore dei servizi”.


Una possibile spiegazione del divario Francia-Germania “potrebbe essere la maggiore attività turistica, con la prima che ne ha tratto un vantaggio maggiore rispetto alla Germania. Su come il settore manifatturiero rallenti l’economia europea è chiaramente dimostrato dal forte declino della produzione e dal rallentamento dei nuovi ordini. Le aziende campione hanno di conseguenza ridotto ulteriormente la loro forza lavoro e, esprimendo quindi pessimismo, le previsioni dell’attività dei prossimi dodici mesi sono rimaste al di sotto della media a lungo termine”. Secondo l’economista i dati degli indici Pmi “rischiano di deludere la Bce. I prezzi di vendita sono aumentati ad un tasso più veloce per il quarto mese consecutivo. La causa di ciò è interamente dovuta al settore ad alto impiego di manodopera dei servizi, che continua ad avere difficoltà legate agli aumenti salariali. Le nostre previsioni ribadiscono che a giugno la Bce ridurrà per la prima volta i tassi di interesse”.

L’Istat conferma: a gennaio l’inflazione sale allo 0,8%

L’Istat conferma: a gennaio l’inflazione sale allo 0,8%Roma, 22 feb. (askanews) – A gennaio l’inflazione evidenzia un lieve rimbalzo, salendo allo 0,8% dallo 0,6% di dicembre 2023. Inoltre registra un aumento dello 0,3% su base mensile. La conferma arriva dall’Istat che ha diffuso i dati definitivi.


La moderata accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi riflette l’andamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell’effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023. Un contributo alla risalita dell’inflazione si deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, mentre il cosiddetto “carrello della spesa” continua a decelerare (+5,1%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a gennaio al +2,7% (da +3,1% del mese precedente).