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Consorzio Pachino Igp scommette sull’internazionalizzazione

Consorzio Pachino Igp scommette sull’internazionalizzazioneRoma, 15 feb. (askanews) – Il Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino scommette tutto l’internazionalizzazione e a Berlino, in occasione di Fruit Logistica, ha incontrato i maggiori buyer internazionali e soprattutto proveninenti da Germania, Romania, Olanda e Croazia, oltre che i grossisti italiani.


“Il pomodoro di Pachino vive da qualche settimana un nuovo momento di sofferenza a causa dei prezzi esigui riconosciuti ai produttori, che non arrivano a coprire i costi di produzione – ha dichiarato il presidente Sebastiano Fortunato – a fine dello scorso anno la situazione era migliorata, anche grazie al provvidenziale intervento del Ministro Lollobrigida, consentendoci un periodo stabile che ha dato un pò di respiro all’intero comparto. Oggi sempre di più ci sembra fondamentale continuare l’esplorazione di nuovi mercati internazionali che possano garantire un più equo prezzo di acquisto, oltre ad assorbire parte delle eccedenze produttive”. In occasione della fiera si è tenuta anche una Tavola Rotonda nella residenza dell’ambasciatore italiano a Berlino, dal titolo “Il ruolo del settore ortofrutticolo di fronte alle sfide del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e dell’approvvigionamento”.


“Un grazie particolare – prosegue Fortunato in una nota – al ministro Lollobrigida, che ci ha voluto onorare della sua presenza e che, dopo il successo del protocollo avviato tra Pachino IGP e McDonald’s Italia, ci ha rinnovato l’intenzione di portare avanti la tutela dell’oro rosso di Sicilia in Italia e all’estero, e grazie anche alla Regione Sicilia e all’ottimo lavoro dei suoi funzionari per la proficua collaborazione che ogni anno si rinnova con successo”.

Conserve Italia rilancia progetti filiera in impianti da frutta

Conserve Italia rilancia progetti filiera in impianti da fruttaRoma, 15 feb. (askanews) – “Il futuro dell’agricoltura appartiene sempre di più alle filiere. E noi che siamo da sempre una filiera cooperativa integrata, rappresentiamo l’unico modello di impresa che mette insieme le fasi di coltivazione, trasformazione industriale e commercializzazione dei prodotti, con l’obiettivo di valorizzare la materia prima conferita dai soci e al contempo rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione”. Lo ha detto il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini nel corso dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sala assemblee di Agrintesa a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, dove il Consorzio ha incontrato i rappresentanti e i soci produttori delle 7 cooperative aderenti che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria.


Si tratta di contratti pluriennali per la coltivazione di frutta destinata alla trasformazione industriale, con un prezzo minimo garantito riconosciuto ai produttori che possono così programmare al meglio le attività. Aumento delle quotazioni e contributi per nuovi impianti, attività di ricerca e sperimentazione per risolvere i problemi fitosanitari e trovare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici, investimenti in digitalizzazione per il monitoraggio delle piante e in meccanizzazione delle fasi di raccolta: queste le principali iniziative messe in campo da Conserve Italia a favore dei soci e illustrate nel corso dell’evento.


“Questa iniziativa, davvero unica nel panorama ortofrutticolo italiano – ha aggiunto il presidente di Conserve Italia – ha garantito al nostro Gruppo una produzione di qualità e ha assicurato condizioni favorevoli ai produttori grazie a contratti pluriennali per garantire stabilità per l’intera vita degli impianti, un reddito costante e sicuro, non soggetto a oscillazioni di mercato in virtù di un minimo garantito che negli ultimi quattro anni è sempre stato incrementato; inoltre, le varietà selezionate per la trasformazione industriale comportano minori oneri nelle fasi di coltivazione e raccolta”. “Vogliamo contribuire a dare un futuro alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna dove si concentra la nostra base sociale – ha concluso Gardini – e in particolare lo vogliamo fare per la frutta da industria, che non è affatto arrivata al capolinea e può ancora rappresentare un’importante opportunità per le aziende agricole”.

Webuild, in funzione nuova idrofresa per scavo Metro C a Piazza Venezia

Webuild, in funzione nuova idrofresa per scavo Metro C a Piazza VeneziaRoma, 15 feb. (askanews) – Entra in funzione in questi giorni l’idrofresa costruita appositamente per scavare le pareti perimetrali della nuova stazione museo di Piazza Venezia, fino alla profondità record di 85 metri. La stazione – informa una nota – sarà uno snodo centrale della Linea C della Metropolitana, la prima a guida automatica della capitale, commissionata da Roma Metropolitane e realizzata dalla società consortile Metro C S.c.p.a., guidata da Webuild e Vianini Lavori. L’idrofresa è un gigante che combina tecnologia e design per accelerare i tempi di lavoro, operare con una maggiore precisione e in spazi ridotti, riducendo rumori e vibrazioni in superficie. Il macchinario, con un’altezza di 24,5 metri e un peso di 185 tonnellate, lavorerà in verticale sfruttando un getto di acqua ad alta pressione. L’idrofresa sarà impiegata nella realizzazione di circa 55 mila metri cubi di diaframmi perimetrali in cemento armato della stazione, fino alla profondità di 85 metri. Con i diaframmi perimetrali si realizzerà una scatola idraulicamente isolata, che consentirà poi di scavare l’interno della stazione in massima sicurezza. La sua attività procederà nei prossimi mesi in parallelo con le altre lavorazioni del cantiere, già avviate nella parte centrale della piazza, come l’esecuzione di carotaggi archeologici.

Prima grande mostra su “Rino Gaetano” al Museo di Roma in Trastevere

Prima grande mostra su “Rino Gaetano” al Museo di Roma in TrastevereRoma, 15 feb. (askanews) – Fino al 28 aprile 2024 (dal 16 febbraio), al Museo di Roma in Trastevere, la prima mostra dedicata a Rino Gaetano, il grande cantautore che ha segnato un’epoca nella musica italiana, proprio nel quartiere della Capitale che amò e frequentò fin dai tempi del Folkstudio.


Una grande mostra per celebrare il songwriter, calabrese di nascita ma romano d’adozione, iconico poeta dallo stile unico e tagliente, con la sua voce ruvida e con i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati ma pieni di contenuti, che ha saputo graffiare società e politica senza mai nascondersi dietro etichette e maschere, riuscendo, attraverso pensieri anticonformisti e parole semplici, a portare alla luce gli anni bui della nostra nazione. Un’esposizione inedita nata dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino artistico di Rino Gaetano, arricchita da ‘tante rarità’ di assoluto valore, concesse per l’occasione dalla sorella Anna: documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, manifesti e la collezione di cappelli.


Le sue canzoni, innovative e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, sono state riscoperte e diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni, usate in teatro, come colonne sonore di film, trasformate in fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l’ironia delle sue beffarde filastrocche resta ancora attualissima, come la costante lotta contro i tabù, le mistificazioni, le ipocrisie e i conformismi. La mostra sarà corredata dal catalogo edito da Gangemi Editore che contiene storia, immagini e un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di un uomo considerato uno dei cantastorie di culto della nostra storia. Un viaggio di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai. Nel corso dell’evento sarà possibile assistere alle performance live di Alessandro Gaetano, in trio con la Rino Gaetano Band e con Diana Tejera, che eseguiranno alcuni mini concerti acustici, consentendo ai visitatori di scoprire e vivere la forza della sua musica; le date saranno comunicate sulle pagine web del Museo.


La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, sotto il patrocinio del Ministero della Cultura e di SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori con la media partner di Rai e la collaborazione di Rai Teche – che conserva la maggior parte dei filmati che riguardano l’artista – e Universal Music Publishing Group.

L’accordo Italia-Albania è legge, due centri per i migranti oltre-Adriatico

L’accordo Italia-Albania è legge, due centri per i migranti oltre-AdriaticoRoma, 15 feb. (askanews) – Via libera definitivo al ddl di ratifica del protocollo Italia-Albania da parte del Senato: i sì sono stati 93, i no 61 e nessun astenuto. Il provvedimento che punta a costruire due centri per migranti nel Paese delle Aquile è stato approvato, in seconda lettura, nel testo blindato arrivato dalla Camera. Né a Montecitorio né a Palazzo Madama è servito porre la fiducia, tanta la compattezza sul tema all’interno della maggioranza. Tutti gli emendamenti delle opposizioni, fortementi critici sulla strategia complessiva dell’esecutivo, sono stati respinti in entrambi i passaggi parlamentari. L’approdo in aula ieri senza mandato ai relatori.


Il protocollo, fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni come uno dei tasselli della politica del governo di destra sui migranti (“difesa dei confini esterni” e “lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani”, le parole della premier), prevede un hotspot presso il porto di Shengjin e un Cpr nell’entroterra presso Gjder. Di due giorni fa l’incontro tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il suo omologo albanese Taulant Balla. L’intenzione è di rendere operative le strutture entro la primavera. Nelle due strutture, con una capienza complessiva per non più di 3mila migranti, saranno condotti stranieri salvati in operazioni di soccorso in acque extra-Ue e il primo screening sarà effettuato, secondo quanto riferito dall’esecutivo durante i lavori sul provvedimento, in alto mare. Non dovranno essere portati in Albania soggetti vulnerabili (“minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”, ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Edmondo Cirielli di Fdi) e dunque la scelta dovrebbe cadere su uomini provenienti da Paesi considerati “sicuri”. Uno screening non banale e non privo di incognite.


Le aree concesse in uso all’Italia e, di cui il nostro Paese avrà la concessione, la responsabilità e la gestione, e di cui inoltre sosterrà tutti i costi (entro 90 giorni verrà versato un anticipo di 16,5 milioni di euro nel conto speciale di tesoreria costituito dalla Parte albanese, complessivamente si ipotizza una spesa di 670 milioni di euro) sono equiparate a zone di frontiera e di transito dove è prevista la procedura accelerata di identificazione ed espulsione. Nel caso in cui venisse riconosciuto a qualcuno dei migranti il titolo di rifugiato, la persona in questione dovrà essere condotta in Italia, così come coloro per i quali si dovessero oltrepassare i tempi massimi di detenzione amministrativa senza aver terminato le procedure necessarie. Durissime le critiche dei gruppi di opposizione secondo cui si tratta di una “vergognosa operazione propagandistica, costosissima, che mette a rischio le tutele e i diritti umani” dei migranti e dei richiedenti asilo e che crea una narrazione che “genera paura e disprezzo” per chi cerca rifugio al di fuori del proprio Paese. Uno “spot” in vista delle elezioni europee. Tutte accuse respinte al mittente dalla maggioranza con Fdi che annuncia che è finita la “politica delle porte aperte a tutti e dell’accoglienza indiscriminata”.


Preoccupazione è stata espressa in queste settimane dalle organizzazioni che si occupano del tema e che sono state ascoltate nelle audizioni alla Camera, come l’Asgi, il tavolo Asilo e Amnesty international. Oggi Emergency: “ennesima esternalizzazione delle frontiere che mette a rischio i diritti e usa male fondi pubblici”.

Gentiloni: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in Ue

Gentiloni: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in UeBruxelles, 15 feb. (askanews) – Fiducia nella ripresa economica in Europa e in Italia a partire dalla metà di quest’anno, dopo le difficoltà registrate in molti paesi la bassa crescita degli ultimi due anni, nella discesa dell’inflazione, più forte in Italia che altrove, sul ruolo positivo che stanno svolgendo e continueranno a svolgere fino al 2026 il Pnrr nazionali del “NextGenerationEU”, con l’avvertimento che comunque qualcosa di simile (finanziamento comune per obiettivi comuni) bisognerà trovare per il periodo successivo, se l’Ue vuole restare competitiva a livello globale.


E’ quanto ha affermato, in sintesi, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, incontrando i giornalisti italiani dopo la sua conferenza stampa di presentazione delle Previsioni economiche d’inverno della Commissione, oggi a Bruxelles. Gentiloni ha anche colto l’occasione per una puntualizzazione sulla riforma del Patto di stabilità, ormai prossima all’approvazione finale da parte del Consiglio Ue e dell’Europarlamento, sottolineandi che le nuove regole sono “migliori delle vecchie, più graduali e più favorevoli agli investimenti e all’autonomia di ciascun paese”, e osservando che appaiono più restrittive solo se il paragone viene fatto con i tre anni scorsi in cui il vecchio Patto di stabilità era stato sospeso.


“Le nostre previsioni economiche – ha detto il commissario – descrivono una situazione in cui l’economia europea rallenta e ha evitato la recessione, ciò  che in un panorama così complicato è comunque un risultato. Ma ha avuto una crescita molto bassa e continuerà ad avere una crescita piuttosto bassa anche quest’anno. Nell’insieme siamo fiduciosi, tuttavia, che a partire dalla seconda metà del 2024 e poi nel 2025 l’attività economica possa riprendere con maggiore slancio”. “Questo vale – ha proseguito Gentiloni – per l’insieme dell’Europa, ma anche per  l’Italia. L’Italia ha dati che sono in genere nella media europea e quindi può avere fiducia che a partire dalla seconda metà del prossimo anno, e poi nel 2025, ci sia una ripresa dell’attività”. Ma, ha avvertito, “per questa ripresa è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”.


Quanto all’inflazione, “sta scendendo più rapidamente di quanto avessimo previsto, e lo sta facendo in modo particolare in Italia. Se guardiamo ai diversi paesi europei, l’aspettativa di inflazione per quest’anno in Italia è tra i più bassi, del 2%, e questo naturalmente è in parte il riflesso di una rallentamento dell’economia, ma in parte è anche una buona notizia per i bilanci familiari, e per l’insieme del potere d’acquisto nel nostro paese”. A un giornalista che chiedeva se, dopo le buone performance del post-Covid, non ci sia il rischio che si ritorni all’Italia fanalino di coda della crescita in Europa, Gentiloni ha replicato: “Io penso che dovremmo mettere un po’ in archivio questa immagine dell’Italia fanalino di coda; ammesso che sia stata stabilmente la realtà, perché anche quando se ne parlava molto, forse non era fino in fondo la realtà”.


Comunque, ha rilevato il commissario, “quello che vediamo oggi è che abbiamo in difficoltà nella crescita soprattutto alcune zone dell’Ue: l’Europa centrale, i paesi nordici e i paesi baltici; sono paesi che hanno avuto crescita negativa l’anno scorso. Mentre altri paesi hanno avuto una crescita moderata. Io ho l’ambizione di ritenere che questo si deve anche al fatto che un grosso impegno di Fondi comuni europei, attraverso il Pnrr, ha contribuito a evitare un allargarsi di differenze” tra le economie degli Stati membri, “o addirittura ha fatto avanzare alcuni paesi che normalmente erano più in difficoltà”. Alla domanda se non tema che il nuovo Patto di stabilità soffochi la crescita, in particolare per paesi come l’Italia, viste le modifiche che ha subito nel negoziato tra gli Stati membri in direzione di un ritorno al rigore di bilancio, rispetto alla proposta originaria della Commissione, Gentiloni ha risposto: “Dobbiamo sempre paragonare le nuove regole alle regole esistenti. A volte pensiamo che le regole fossero quelle dei tre anni in cui, con una certa fatica, abbiamo ottenuto la loro sospensione. Certo, se uno fa il paragone con i tre o quattro anni in cui le vecchie regole erano sospese, puó dire che le nuove regole sono restrittive”. “Ma se invece il paragone viene fatto con le regole esistenti, perché – ha ricordato il commissario – dal primo gennaio siamo tornati a quelle precedenti, si scopre che le regole che abbiamo introdotto e che spero verranno ora formalizzate, sono – ha indicato – più realistiche, più graduali, più favorevoli agli investimenti, più favorevoli all’autonomia di ciascun paese”. Quanto alla preoccupazione, da lui già espressa più volte, sul fatto che dopo il 2026, scaduti i finanziamenti per i Pnrr, sarà necessario introdurre un nuovo meccanismo simile per sostenere e finanziare la politica industriale per la doppia transizione, digitale e ambientale, e per l’industria della Difesa, Gentiloni ha affermato che “sarà un tema soprattutto per la prossima Commissione europea, e sarà un tema importante anche nel Rapporto sulla competitività che sta preparando Mario Draghi” e che sarà presentato all’Ue dopo le elezioni europee di giugno. “Una cosa è certa: che questa straordinaria operazione di sostegno comune che abbiamo fatto, prima con il meccanismo ‘Sure’ (prestiti per finanziare i diversi sistemi nazionali di cassa integrazione) e poi con il ‘NextGenerationEU’, non può essere solo una parentesi” ha osservato il commissario. “Il che non vuol dire – ha precisato – rendere questi meccanismi permanenti, ma vuol dire usare questo metodo, del finanziamento comune di obiettivi comuni, anche per le tante sfide che l’Europa deve affrontare, se vuole essere – ha concluso Gentiloni – competitiva nel contesto globale”.

Ue, Lollobrigida: governo si batterà per ridefinizione Pac

Ue, Lollobrigida: governo si batterà per ridefinizione PacMilano, 15 feb. (askanews) – Il governo si batterà in Europa “per una ridefinizione della Pac, quindi una ridefinizione degli ecoschemi”, cioè le specifiche misure di sostenibilità ambientale destinate agli agricoltori volte a tutelare clima, ambiente e benessere degli animali. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, a Milano per un incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale all’agricoltura Alessanro Beduschi.


“La Pac stata programmata prima dell’arrivo del nostro governo ed era condizionata da vicende legate alla sostenibilità ambientale che partivano da fondamenti ideologici più che da analisi delle capacità di relazione con il sistema produttivi della nostra nazione – ha detto il ministro rispondendo a chi gli ha chiesto se l’esecutivo si batterà in Ue per limitare l’uso degli agrofarmaci – Noi pensiamo adesso agli agricoltori italiani, abbiamo creato tavoli tecnici per rivedere la Pac, perché si può fare”. “Chiederemo di ragionare – ha aggiunto Lollobrigida – anche sulla ripartizione dei fondi perché sugli ecoschemi, a nostro avviso, c’è un eccesso di risorse e molto meno sull’accoppiato, che è la possibilità di difendere quelle produzioni che oggi possono essere meno redditizie ma che invece sono fondamentali per la Sovranità alimentare e per la garanzia di sicurezza alimentare, aspetti sottovalutati dall’Europa, mentre altre nazioni si stanno organizzando per creare catene alimentari certe anche in momenti di conflitto. L’Europa deve ripensare alla sua dimensione”.

Lollobrigida: serve modello produttivo Ue per sovranità alimentare

Lollobrigida: serve modello produttivo Ue per sovranità alimentareRoma, 15 feb. (askanews) – “L’Europa deve tornare ad essere competitiva per garantire la sovranità alimentare e scegliere quale modello produttivo seguire. C’è bisogno di sicurezza negli approvvigionamenti e nella qualità dei prodotti”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo all’inaugurazione di Tomato World a Piacenza Expo.


“Siamo tornati a competere sul quadro mondiale in maniera asimmetrica, con un’Europa che non ha tenuto in debita considerazione alcuni aspetti, finendo, semplicemente, per imporre continue restrizioni alle produzioni. Un errore dal punto di vista economico, inutile dal punto di vista ambientale”, ha sottolineato il ministro. “Se a parità di consumi interni si diminuisce o si cancella l’utilizzo degli agrofarmaci – ha detto – non si migliora la qualità dell’aria e dell’acqua, se quelle sostanze vengono utilizzate in altri Stati in maniera massiva. La sola conseguenza è la contrazione delle produzioni nazionali e la necessità, per soddisfare il mercato interno, di acquistare cibo da Paesi terzi che continuano ad inquinare”, ha spiegato il ministro. “Le nostre eccellenze alimentari, come il nostro pomodoro, uno dei simboli della sovranità alimentare, hanno come tratto distintivo la qualità e devono avere una concorrenza leale”, ha concluso il ministro.

Osimhen perde la coincidenza, in ritardo a Napoli

Osimhen perde la coincidenza, in ritardo a NapoliRoma, 15 feb. (askanews) – Arrivo in ritardo per Victor Osimhen a Napoli. L’attaccante nigeriano, reduce dalla delusione per la finale di Coppa d’Africa persa domenica contro la Costa d’Avorio, era atteso in mattinata a Castel Volturno ma per un ritardo dell’aereo ha perso la coincidenza. Una questione puramente tecnica per Osimhen che ha fatto scalo a Istanbul, ma il volo dall’Africa era partito in ritardo e, dunque, l’attaccante azzurro non è riuscito ad imbarcarsi in tempo dalla Turchia per arrivare in Italia secondo le previsioni. Il suo arrivo è così posticipato nel pomeriggio. In dubbio per il match di sabato contro il Genoa.

Lollobrigida: aiutare agricoltori a lavorare per avere un reddito

Lollobrigida: aiutare agricoltori a lavorare per avere un redditoRoma, 15 feb. (askanews) – “Dobbiamo aiutare i nostri agricoltori a lavorare per assicurare loro un reddito. Per farlo non si può intervenire obbligandoli a seguire procedure burocratiche infinite, che portano all’aumento dei costi di produzione e all’importazione da Nazioni che possono vendere a prezzi nettamente più bassi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenuto all’inaugurazione di Tomato World a Piacenza Expo nel giorno in cui a Roma gli agricoltori aderenti al Cra e ad Altragricoltura hanno organizzato due diverse manifestazioni di protesta.


“Tutto questo – prosegue Lollobrigida – in nome di una sostenibilità ambientale che impatta sempre più come elemento prevalente sulla Pac ma che persegue obiettivi che non c’entrano con quelli per la quale era nata”. “Le forze politiche italiane – ha quindi aggiunto il ministro – dovrebbero impegnarsi per tornare a ragionare in termini pragmatici, come accaduto al Parlamento europeo, dove siamo riusciti a raggiungere alcuni obiettivi importanti, come la protezione delle Indicazioni Geografiche. Oggi l’Italia viene percepita come una Nazione che ha il dovere di decidere insieme all’Europa che ha fondato. Questo è quello che si aspettavano da noi ed è quello che stiamo facendo”, ha concluso il ministro Lollobrigida.