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Il gruppo Ferrero ha chiuso il 2022-23 con un fatturato a 17 mld (+20,7%)

Il gruppo Ferrero ha chiuso il 2022-23 con un fatturato a 17 mld (+20,7%)Milano, 14 feb. (askanews) – Il gruppo Ferrero ha chiuso l’esercizio al 31 agosto 2022 con un fatturato consolidato di 17 miliardi di euro, in aumento del 20,7% rispetto al fatturato di 14 miliardi di euro dell’anno precedente, sostenuto sia dalla crescita organica che dalle acquisizioni, proseguendo la strategia di crescita guidata dal presidente esecutivo, Giovanni Ferrero, ed eseguita dal Ceo Lapo Civiletti. Lo comunica il gruppo di Alba che, attraverso la sua holding Ferrero International, ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio 2022/2023.


“Nonostante l’anno caratterizzato da un contesto economico e geopolitico complesso, il gruppo Ferrero è stato in grado di proseguire nella sua solida crescita e di consolidare la propria quota di mercato in tutte le categorie e in tutte le geografie grazie alla resilienza delle sue persone, dei suoi marchi e del suo modello di business” si legge nella nota. Gli stabilimenti produttivi Ferrero nel mondo al 31 agosto 2023 erano 37 rispetto ai 32 dell’anno precedente, mentre la forza lavoro globale era di 47.212 dipendenti, rispetto ai 41.441 al 31 agosto 2022. Il gruppo ha ampliato la propria capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda di prodotti Ferrero. Nel periodo in questione, ha effettuato investimenti totali per 811 milioni di euro, in beni immobili, impianti e macchinari in Italia, Stati Uniti, Germania e Spagna.


“Siamo lieti di poter di poter raccontare un momento di forte crescita, nonostante le sfide economiche e geopolitiche, con le continue pressioni inflazionistiche che rimangono un elemento presente in tutto il mondo. Oltre alla crescita dei ricavi, anche la forza lavoro globale è cresciuta di oltre 5.000 persone, a testimonianza della visione a lungo termine della nostra strategia aziendale”, ha affermato Daniel Martinez Carretero, chief financial officer del gruppo. Alla fine di gennaio 2023, il gruppo dolciario ha completato l’acquisizione di Wells Enterprises, delle sue attività e del suo portafoglio di marchi, tra cui Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. “L’ acquisizione – si legge – è parte dell’ambiziosa crescita strategica del gruppo Ferrero, volta ad espandere le proprie attività in Nord America e nella categoria del gelato. L’accordo comprendeva anche quattro stabilimenti produttivi statunitensi, situati negli stati di Iowa, Nevada e New York”. A fine marzo 2023 ha inoltre finalizzato l’acquisizione di Fresystem, azienda italiana a conduzione familiare che produce prodotti da forno surgelati. L’acquisizione rientra nei piani strategici di crescita di Ferrero e segue il lancio dei Nutella Muffins, prodotti da Fresystem già dal 2021.


L’innovazione rimane al centro del Dnaaziendale, al fine di supportare la crescita dei marchi più iconici di Ferrero, espandendo la loro presenza in nuove categorie del segmento di mercato dello sweet packaged food, soddisfacendo così le nuove esigenze dei consumatori. Ciò trova riscontro nell’anno 22/23 dall’introduzione di nuove referenze Kinder, Rocher e Raffaello nel segmento dei gelati in tutta Europa, e nel lancio di successo di Nutella Biscuits e Nutella B-ready negli Stati Uniti. All’approccio a lungo termine del gruppo verso la crescita, si aggiunge un’attenzione costante alla sostenibilità che si fonda su quattro pilastri: protezione dell’ambiente, approvvigionamento sostenibile di ingredienti di alta qualità, promozione di un consumo responsabile e valorizzazione delle persone.

Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva al Gemelli di Roma

Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva al Gemelli di RomaRoma, 14 feb. (askanews) – Vittorio Cecchi Gori è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma: lo ha annuncia in diretta tv questa mattina a “Storie Italiane” su Rai1 la conduttrice Eleonora Daniele.


L’imprenditore, ex politico e produttore cinematografico sarebbe stato ricoverato a inizio settimana per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Da parte del Policlinico c’è il massimo riserbo, ma da indiscrezioni che filtrano da persone vicine a Cecchi Gori pare che il quadro di instabilità clinica sia molto serio, ha detto l’inviata del programma Giovanna Savini. “Rita Rusic si era sentita con il Prof. Landi perché nel weekend Vittorio aveva accusato dei disturbi, con battiti cardiaci molto bassi e avevano preventivato lunedì un ricovero per accertamenti; quindi, la fortuna è stata che lui fosse già in ospedale, ma tra lunedì notte e martedì mattina c’è stata una crisi respiratoria che ha costretto i medici a trasferire l’imprenditore in terapia intensiva”, ha rivelato Angelo Perrone, amico e storico collaboratore di Cecchi Gori. “Ieri pomeriggio c’è stata qualche avvisaglia di miglioramento, ma la situazione resta molto delicata”, ha dichiarato nello studio di Storie Italiane, “Negli ultimi giorni era ancora più appesantito perché gli è stata negata la grazia, il suo cruccio più importante era il fatto di non poter andare a trovate Vittoria a Miami”.

Vino, successo per evento sul Morellino di Scansano in Svizzera

Vino, successo per evento sul Morellino di Scansano in SvizzeraMilano, 14 feb. (askanews) – Il Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano prosegue nel suo percorso di espansione nei principali mercati internazionali, puntando a rafforzare la presenza su bacini storici e strategici come Stati Uniti e Svizzera. Nei giorni scorsi, infatti, la Denominazione ha fatta tappa a Lugano, dove è stato organizzato un evento, in collaborazione con la Camera di commercio italiana per la Svizzera, pensato per promuovere in maniera approfondita la conoscenza del Morellino di Scansano nel settore Horeca e nei canali specializzati.


Nella splendida location di Villa Principe Leopoldo, l’appuntamento ha dato ai rappresentati del Consorzio e alle aziende presenti l’opportunità di incontrare una platea altamente qualificata di operatori commerciali e sommelier. Ad aprire l’evento, una masterclass guidata Paolo Basso, “Miglior sommelier del mondo 2013”, che ha condotto i partecipanti in un viaggio alla scoperta del “Sangiovese by the sea”. A seguire, il “walk around tasting” con i produttori che hanno promosso l’identità di questo importante rosso toscano, come versione naturalmente elegante del Sangiovese della Costa Toscana. “Il successo della masterclass di Lugano è andato oltre ogni aspettativa” ha spiegato soddisfatto il presidente del Consorzio, Bernardo Guicciardini Calamai, sottolineando che “è molto gratificante vedere che il Morellino è nel cuore degli svizzeri, rinomatamente consumatori raffinati e sempre alla ricerca dei luoghi e dei prodotti più autentici della nostra bella Italia. Lo scopo prioritario del Consorzio – ha concluso – è infatti quello di promuovere e far conoscere l’unicità del Morellino e il meraviglioso territorio dal quale proviene”.

Malattie rare, OMaR: via a Campagna “Basta essere pazienti”

Malattie rare, OMaR: via a Campagna “Basta essere pazienti”Roma, 14 feb. (askanews) – “Basta essere pazienti – Persone rare, diritti universali” è il claim della campagna di sensibilizzazione ideata da OMaR – Osservatorio Malattie Rare in occasione della Giornata Mondiale Malattie Rare 2024. L’iniziativa, che prende il via oggi e andrà avanti fino a dopo il 29 febbraio, data ufficiale della Giornata Mondiale, è stata presentata in un convegno a Roma organizzato in collaborazione con AMR – Alleanza Malattie Rare e che ha visto il coinvolgimento di tutti gli stakeholders: le associazioni di pazienti, i clinici e ricercatori, le società scientifiche, le istituzioni e il mondo dell’industria. La campagna si articola in diverse attività: un convegno in presenza, per dare voce a tutti gli attori del sistema, l’elaborazione condivisa di una petizione che mira a divenire una mozione parlamentare, attività di media relations con diverse testate giornalistiche per portare il tema delle malattie rare all’attenzione di tutta la popolazione e una campagna social condotta attraverso 4 video-testimonianze. I protagonisti – Veronica, Alessandro, Roberta e Gabriella – sono volti e storie reali che raccontano la vita quotidiana, gli ostacoli, le sfide e i desideri comuni e legittimi di persone troppo spesso costrette nelle etichette di “malato” e “paziente”. Ed è anche prendendo spunto dalle loro storie e dai temi dibattuti nel corso del convegno che nasce una azione collettiva, una petizione di 10 punti, 10 richieste chiare per andare verso un effettivo riconoscimento dei diritti universali e una nuova consapevolezza dell’opinione pubblica: Necessità di sviluppare una cultura della consapevolezza, prevenzione e considerazione del rischio nell’ambito della salute riproduttiva; Diritto a una diagnosi il più precoce possibile; Necessità di garantire dei PDTA uniformi sul territorio nazionale; Accesso equo e uniforme alle terapie disponibili; Necessità di un aggiornamento della lista delle malattie rare presenti nei LEA e presa in carico delle persone con malattia rara senza diagnosi; Garantire una soddisfazione dei bisogni assistenziali adeguata alle esigenze delle persone e delle famiglie, in maniera uniforme sul territorio nazionale; Riconoscimento e supporto al caregiver familiare; Politiche adeguate a far fronte ai casi di carenza dei farmaci; Garantire l’esercizio dei diritti in ambiente di vita sociale, scolastica lavorativa e affettiva, attraverso il pieno riconoscimento del diritto all’inclusione; Sostegno alla ricerca e implementazione della comunicazione anche in tema di trial clinici.


“Il claim scelto per la nostra campagna ha volutamente molteplici sfaccettature – ha spiegato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttore di OMaR – ‘Basta essere pazienti’ è la consapevolezza di dover attendere che i tempi della ricerca facciano il loro corso, essere consapevoli delle specifiche difficoltà legate alla propria patologia, ma significa anche non chiudere gli occhi davanti a tutti quei diritti sanciti dalle norme ma difficilmente esigibili in maniera uniforme. Significa non voler più attendere la rimozione delle barriere, materiali o culturali. Questa campagna, e la petizione che verrà condivisa e sottoscritta, è un invito ad un impegno collettivo nel creare una società inclusiva che rispetti e valorizzi l’individualità di ciascuno”.

Auto, Aica: Mauro Severi confermato presidente dell’associazione

Auto, Aica: Mauro Severi confermato presidente dell’associazioneMilano, 14 feb. (askanews) – La quarantottesima assemblea nazionale di Aica, Associazione Italiana Costruttori Attrezzature, ha eletto il nuovo consiglio direttivo che a sua volta ha confermato l’architetto Mauro Severi come suo presidente. Per la carica di consiglieri l’assemblea (tenutasi lo scorso dicembre) ha votato: Igino De Lotto (Texa), Andrea Iacchetti (Nexion), Gianluca Maselli (Giuliano Group), Francesca Paoli (Dino Paoli) – che ricoprirà anche la carica di vicepresidente – Stefano Randellini (Vehicle Service Group Italy), Mauro Severi (Erco) e Antonio Verrillo (Go.Vo.Ni.), che ricoprirà anche la carica di vicepresidente e tesoriere. Lo riporta un comunicato.


Con il rinnovamento degli organi sociali, si legge nel comunicato, Aica “si prepara ad affrontare un anno particolarmente intenso. Infatti, il 2024 oltre a vedere l’associazione impegnata a promuovere le istanze del settore presso le istituzioni nazionali ed europee è anche l’anno di preparazione alla trentesima edizione di Autopromotec, rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico organizzata insieme ad Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), in programma a Bologna dal 21 al 24 maggio 2025”. “Lo scenario che ci apprestiamo ad affrontare nei prossimi mesi si presenta quantomai incerto. L’economia mondiale, infatti, rallenta e le tensioni geopolitiche pesano sull’evoluzione del quadro congiunturale globale” ha dichiarato Severi. “In tutto ciò assistiamo a un profondo rinnovamento che sta cambiando l’identità dell’aftermarket. Innovazioni quali lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, la rivoluzione imposta dalla transizione ecologica e la connettività sono le sfide che il nostro settore deve affrontare programmando investimenti e puntando su professionalità e competenze”, ha concluso Severi.

Dl anziani, Gimbe: grande passo ma mancano risorse aggiuntive

Dl anziani, Gimbe: grande passo ma mancano risorse aggiuntiveMilano, 14 feb. (askanews) – “Lo schema del Decreto anziani predisposto dal Governo rappresenta indubbiamente un grande passo per rispondere ai bisogni di oltre 14 milioni di persone anziane che, insieme a familiari e caregiver, ogni giorno affrontano difficoltà, disagi e fenomeni di impoverimento economico. Situazioni aggravate dalle enormi diseguaglianze nell’erogazione dei servizi socio-sanitari, sia tra le Regioni, in particolare tra Nord e Sud, sia tra aree urbane e rurali”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, durante l’audizione davanti ai senatori della commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale dedicata all’esame del cosidetto “Decreto anziani”


La Fondazione Gimbe, ha spiegato Cartebellotta, ha “condotto alcune analisi su aspetti epidemiologici, spesa socio-sanitaria e diseguaglianze regionali sui servizi socio-sanitari previsti dal Decreto anziani”. A beneficiare delle misure previste dal provvedimento sarà il 24% della popolazione residente al 1 gennaio 2023, ovvero 14.181.297, di cui 9.674.627nella fascia 65-69 anni (cd. anziani) e 4.506.670 di over 80 (cd. grandi anziani). “Un numero – ha commentato Cartabellotta – che secondo le proiezioni demografiche aumenterà nei prossimi anni, generando un progressivo incremento dei costi socio-sanitari”. Infatti, secondo le proiezioni Istat al 2050 gli over 65 sfioreranno quota 18,8 milioni (pari al 34,5% della popolazione residente), circa 4,6 milioni in più rispetto al 2022. Quanto ai servizi socio-sanitari e alla spesa socio sanitaria, “sebbene formalmente inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza – ha spiegato Cartabellotta – le prestazioni di assistenza socio-sanitaria, residenziale, semi-residenziale, domiciliare e territoriale sono finanziate solo in parte dalla spesa sanitaria pubblica. Un’esigua parte viene erogata dai Comuni (in denaro o in natura), mentre la maggior parte è sostenuta tramite provvidenze in denaro erogate dall’Inps”. In dettaglio nel 2022, anno più recente per il quale sono disponibili tutti i dati, alla spesa socio-sanitaria è stato destinato un totale di 44.873,6 milioni di euro, “una cifra totale – ha precisato il presidente della Fondazione Gimbe – sulla cui precisione pesano vari fattori: differenti fonti informative con variabile livello di precisione e accuratezza, possibile sovrapposizione degli importi provenienti da fonti differenti”. In dettaglio: le prestazioni di assistenza sanitaria a lungo termine – Long Term Care (Ltc) – hanno assorbito una spesa sanitaria di 16.897 milioni, di cui 12.834 milioni (76%) finanziati con laspesa pubblica, 3.953 milioni (23,4%) a carico delle famiglie e € 110 milioni (0,7%) di spesa intermediata; l’Inps ha erogato complessivamente 25.332,4 milioni, di cui 14.500 milioni di indennità di accompagnamento, 3.900 milioni di pensioni di invalidità civile, 3.300 milioni di pensioni di invalidità e 2.432,4 milioni per permessi retribuiti secondo L. 104/92; i Comuni hanno erogato 1.822,2 milioni, di cui 1.200 milioni in denaro e 622,2 milioni in natura; il Fondo nazionale per le non-autosufficienze nel 2022 era pari a 822 milioni.

Ucraina rivendica affondamento nave russa, sarebbe la quinta

Ucraina rivendica affondamento nave russa, sarebbe la quintaMilano, 14 feb. (askanews) – Kiev sostiene di aver affondato “Caesar Kunikov”, una grande nave da sbarco, cruciale nel conflitto in corso e frutto del Progetto militare russo 775. La nave era stata costruita a Danzica, in Polonia, in epoca sovietica (varo nel 1986) e rappresenta un componente non trascurabile della Flotta del Mar Nero.


Dell’attacco ucraino riferiscono sia fonti filo-russe che ucraine. Si tratta già del quinto grande mezzo da sbarco del gruppo russo nel Mar Nero, colpito dalle forze armate ucraine. C’erano 13 navi di questo tipo in mare. L’attacco alla nave è stato riferito dal canale Rybar vicino al Ministero della Difesa russo: si sostiene che l’attacco è stato portato da navi senza equipaggio. Un altro canale scrive che l’equipaggio è sopravvissuto. La natura e l’entità del danno alla nave non sono note. Al momento nessuna conferma ufficiale di Mosca. Il Ministero della Difesa russo ha affermato che le sue forze di difesa aerea avevano abbattuto sei droni nel Mar Nero nella notte tra il 13 e il 14 febbraio. Allo stesso tempo, i canali Telegram hanno riferito che qualcosa stava bruciando nel mare vicino ad Alupka-Katsiveli. Secondo quanto riferito, anche due elicotteri russi Mi-8 volteggiavano bassi sull’acqua nella zona.


Il canale Telegram Krymsky Veter (Vento di Crimea) ha riferito che i droni avrebbero presumibilmente colpito una nave da sbarco. Successivamente, nell’area dell’insediamento di Foros (Crimea occupata dai russi) è stato avvistato anche un elicottero di ricerca e salvataggio Ka-27. In base alle informazioni a disposizione la nave è lunga 112,5 metri, larga 15 metri ed è dotata di artiglieria AK-725 da 57 mm, lanciatori di sistemi di difesa aerea e lanciarazzi multipli A-215 Grad-M da 122 mm. Conta 87 membri dell’equipaggio.


Sinora la nave e il suo equipaggio si erano distente dal punto di vista di Mosca, nel conflitto. All’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il vascello era attraccato nella città portuale di Berdiansk, occupata dai russi, e ha subito danni quando le forze ucraine affondarono la nave da sbarco Saratov nel marzo 2022. Ad aprile 2022 si è saputo che il comandante della grande nave, Alexander Chirva è morto durante “un’operazione speciale in Ucraina”, secondo quanto annunciato il 18 aprile 2022 dal governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhaev sul suo canale Telegram. Nel 2008, la nave ha preso parte ai combattimenti della flotta del Mar Nero durante la guerra di Georgia. Il 10 agosto 2008 era l’ammiraglia di un gruppo di navi russe che hanno preso parte a una battaglia navale con un gruppo di navi georgiane.


Secondo quanto riferito, la nave può essere utilizzata per creare campi minati. La nave da sbarco può essere utilizzata con varie opzioni di carico come ad esempio 150 soldati e 10 carri armati T-55 con un equipaggio di 40 persone; è inoltre in grado di trasportare 650 tonnellate di carico su una distanza di 4.700 miglia.

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevole

Antitrust, multe per 7 mln a BAT e Amazon per pubblicità ingannevoleRoma, 14 feb. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato British American Tobacco Italia per 6 milioni di euro ed Amazon EU per 1 milione di euro “per pubblicità ingannevole dei dispositivi a tabacco riscaldato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, effettuata sia tramite cartelloni pubblicitari e spot cinematografici, sia sul sito Glo e sul sito Amazon.it”.


Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air, si legge in una nota dell’Autorità, “non sono stati pubblicizzati in modo da fornire in maniera veritiera, e comunque adeguata per il consumatore, le due principali avvertenze d’uso ossia che si tratta di prodotti nocivi per la salute, a causa della presenza di nicotina negli stick di tabacco da utilizzare necessariamente con i dispositivi, e che non sono destinati all’utilizzo da parte dei minori”. Secondo l’Antitrust British American Tobacco Italia e Amazon EU “hanno dunque violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, perché hanno pubblicizzato Glo Hyper X2 e Glo Hyper Air solo come semplici dispositivi elettronici e meri oggetti di design, puntando sull’estetica del prodotto per attrarre il consumatore, ritenendo di poter prescindere dalla loro funzionalità (il consumo di tabacco che comporta l’assunzione di nicotina) e dalle specifiche avvertenze necessarie per un loro uso consapevole da parte dei soggetti cui sono destinati, che ovviamente non comprendono i minori. Si tratta di una condotta gravemente ingannevole tale da indurre il consumatore ad acquistare un prodotto che comporta rischi per la salute e vietato ai minori”.

Yen di nuovo giù, governo Giappone: se necessario, interverremo

Yen di nuovo giù, governo Giappone: se necessario, interverremoRoma, 14 feb. (askanews) – Masato Kanda – viceministro alle finanze agli affari internazionali, considerato di fatto il principale diplomatico valutario del Giappone – ha dichiarato oggi che la caduta dello yen è stata “molto rapida” ed è guidata in parte da mosse speculative, avvertendo che il governo risponderà “appropriatamente” se necessario. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


Le osservazioni sono arrivate dopo che il dollaro ha toccato durante la notte il massimo da tre mesi a questa parte di 150,88 yen, poiché i dati sull’inflazione statunitense più forti del previsto hanno ridotto le aspettative del mercato di un taglio del tasso di interesse da parte della Federal Reserve. La caduta dello yen “è stata molto rapida, e avrà un impatto negativo sull’economia”, ha detto ai giornalisti Kanda. La valuta giapponese “si è indebolita di quasi 10 yen (rispetto al dollaro) nell’ultimo mese”.


I funzionari giapponesi emettono avvertimenti verbali quando i movimenti valutari sono volatili, prima di intervenire effettivamente nel mercato dei cambi per correggere i rapidi cambiamenti ritenuti non riflettere i fondamentali economici. L’indebolimento dello yen ha inferto un duro colpo al Giappone, paese povero di risorse, aumentando il costo dell’energia e delle materie prime importate, accelerando l’inflazione.


La rinnovata debolezza dello yen arriva mentre i mercati finanziari si aspettano che la Banca del Giappone, che negli anni di stretta monetaria da parte delle principali banche centrali mondiali è andata in controtendenza mantenendo una politica espansiva, rovesci la sua politica di tassi di interesse negativi nei prossimi mesi. Il governatore Kazuo Ueda ha affermato che le condizioni monetarie rimarranno “accomodanti” anche se il tasso negativo finirà.

Investitore Usa attacca la governance di Toyota

Investitore Usa attacca la governance di ToyotaRoma, 14 feb. (askanews) – Un investitore statunitense di lunga data in una delle più grandi controllate di Toyota ha puntato il dito contro la governance del gruppo automobilistico, chiedendone una revisione. Lo riferisce il Financial Times, che ha visto una lettera indirizzata dall’investitore, GMO, al management.


La rivelazione viene dopo uno scandalo che ha investito Toyota in relazione alla falsificazione di alcuni test, che ha portato alle scuse e alle dimissioni dei vertici di una delle controllate del keiretsu (conglomerato), la casa automobilistica Daihatsu. GMO, che ha investito 60 miliardi di dollari, ha detenuto azioni per 13 anni in Toyota Industries (TIC), il più grande produttore mondiale di carrelli elevatori e anche un produttore di automobili, tessuti ed elettronica.


TIC ha ammesso di aver falsificato i dati del motore e GMO ha inviato una lettera la scorsa settimana sollecitando cambiamenti alla sua leadership, alla struttura del capitale e a una “cultura sottomessa” che ha affermato di essere “incapace di opporsi alle richieste del Gruppo Toyota”. Il capo delle attività giapponesi di GMO Drew Edwards ha dichiarato nella lettera, vista dal Financial Times, che i recenti scandali sono “solo un sintomo di un problema più ampio di governance e cultura aziendale deteriorata in TIC e in Toyota Group nel suo complesso”.


Ha aggiunto che gli scandali hanno messo “non solo la direzione e il consiglio di amministrazione di TIC, ma anche la direzione e il consiglio di amministrazione di (Toyota Motor]= in avviso che Toyota Group non è più esente dal seguire le linee guida volte a far funzionare il governo societario del Giappone a beneficio di tutte le parti interessate”. TIC aveva seguito Hino Motors e Daihatsu nel diventare la terza azienda Toyota a rivelare problemi diffusi con i dati di test, in particolare per i suoi motori per auto e carrelli elevatori. Dopo le rivelazioni, il presidente di Toyota Akio Toyoda ha dichiarato di assumersi “piena responsabilità”.


Edwards di GMO, il cui team gestisce circa 2 miliardi di dollari in azioni giapponesi, ha affermato che una delle cause dello scandalo presso TIC è stato che al management “sono mancati indipendenza e coraggio nel respingere” le richieste di Toyota Motors. Chiedendo a TIC di mettere in atto “urgentemente” un team di leadership indipendente e un consiglio di amministrazione che potesse rivedere la sua cultura e ammettere i suoi errori, GMO ha anche spinto il gruppo a “sciogliere le sue partecipazioni incrociate aggrovigliate con il Gruppo Toyota”.