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Turismo, Uncem: senza abitanti e comunità non ci sono flussi

Turismo, Uncem: senza abitanti e comunità non ci sono flussiRoma, 12 feb. (askanews) – “A Matera al Forum del Turismo ho ribadito che sui paesi c’è il rischio di reiterare nell’errore. Ovvero, come sul bando del Pnrr che sta spendendo male 1 miliardo di euro per ‘borghi turistici e culturali’, con una miopia eccessiva e una grave distorsione della realtà, dobbiamo evitare di fare dei paesi dei luoghi magici di mera destinazione turistica. Per evitarlo occorre puntare sulle comunità che li vivono, non finte o con i costumi tipici, non riserve come per gli indiani che andiamo a fotografare per mero folclore. Per esserci il turismo deve esserci la comunità. Associazioni, bar, negozi, piazze. E servizi, diritti di cittadinanza, scuole, trasporti, sanità. Prima di tutto per chi ci vive”. Così Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.


“L’ho detto anche con forza oggi anche a Trenitalia e RFI, affinché investano, e alle Regioni affinché credano non tanto a fantomatici piani per le aree interne, quanto a strumenti per consentire la vita in quei paesi, delle Alpi e degli Appennini. Deve cambiare il paradigma. In nome di crescenti flussi turistici, rischiamo di rendere i paesi sempre più vuoti ma ottime destinazioni nelle quali arrivare da tutto il mondo. Va tutto bene? Tutti contenti? Non è questa l’Italia dei territori che Uncem e i Sindaci vogliono”, ha aggiunto. “Ho citato a Matera il modello, anche per organizzare flussi e relazioni, delle Comunità montane, che ha 50anni in Italia e molte Regioni in Italia hanno distrutto. Erano luoghi di perequazione fiscale e di programmazione. Che, guarda un po’, anche i Comuni del mare vorrebbero, con ‘Comunità marine’ che il ‘G20 delle spiagge’, guidato dalla Sindaca di Cavallino-Treporti ha auspicato addirittura in una proposta di legge nazionale. Noi apriamo con loro, con i Comuni costieri, un percorso di lavoro politico. Per dire cosa sono le comunità, cosa sono i paesi tutto l’anno, per fare turismo che esca dai muri delle realtà amministrative singole, evitando i municipalismi, chiedendo al Paese anche di fare un percorso nel riconoscere ‘popolazione equivalente’ e giustizia fiscale, nonché organizzativa dei servizi e gestionale, per i Comuni a vocazione turistica. Che senza i Comuni vicini, meno forti turisticamente, poco possono da soli e viceversa. Riconosciamo tutti un turismo, i ‘paesi del NOI’ che superano IO e individualismi dei borghi”, ha detto ancora Bussone.

La Commissione europea: nessuna missione in Italia per un’inchiesta sullo stato di diritto

La Commissione europea: nessuna missione in Italia per un’inchiesta sullo stato di dirittoBruxelles, 12 feb. (askanews) – La Commissione europea ha smentito, a Bruxelles, la notizia secondo cui una delegazione di funzionari Ue sarebbe stata inviata a Roma per svolgere colloqui riservati con i funzionari italiani riguardo alla situazione dello stato di diritto in Italia. Notizia riferita dal quotidiano Repubblica. E’ vero invece, ha precisato un portavoce dell’esecutivo comunitario, che oggi cominciano degli incontri virtuali online con tutti gli Stati membri al fine di aggiornare il “Rapporto annuale sullo stato di diritto” in ognuno dei 27 paesi.


La Commissione, ha detto il portavoce Christian Wigand rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano, in genere “non commenta le fughe di notizie sui media, ma penso che sia importante chiarire una o due cose, anche in relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa. Di certo – ha affermato – non c’è alcuna indagine o ispezione in corso in Italia. Quello che posso dire è che ovviamente, in questo periodo dell’anno, stiamo preparando il Rapporto annuale sullo stato di diritto, che facciamo per tutti i nostri 27 Stati membri. In questo contesto, abbiamo molti incontri con rappresentanti di governi nazionali, con portatori di interesse e Ong, eccetera”. “E abbiamo – ha continuato il portavoce – 27 ‘visite virtuali per Paese’, è così che le chiamiamo, in cui i servizi della Commissione incontrano i rappresentanti delle autorità nazionali e discutono sulla base di un questionario preparato in anticipo, e poi ci sono alcune domande di follow-up inviate agli Stati membri. Per quanto riguarda l’Italia, come per tutti gli altri Stati membri – ha puntualizzato Wigand -, questo è esattamente il punto in cui siamo ora. In effetti sono iniziati stamattina gli specifici incontri virtuali per Paese, a livello tecnico, durante i quali abbiamo normali scambi con le controparti, nella preparazione delle relazioni sullo stato di diritto. Niente di più, niente di meno”.


“In effetti è un incontro online, come avviene con tutti gli Stati membri, non c’è alcuna delegazione in Italia”, ha confermato poi il portavoce rispondendo alla specifica domanda di un altro giornalista. Alla domanda se il questionario inviato oggi all’Italia sia uguale a quello dell’anno scorso, e se vi siano domande specifiche all’Italia diverse da quelle per gli altri Stati membri, Wigand ha replicato: “Non posso entrare nei dettagli delle discussioni, troverete la nostra posizione nel Rapporto sullo stato di diritto”, quando verrà pubblicato.


“Ma posso dare un spiegazione generale – ha aggiunto il portavoce – su come funziona il sistema: c’è un questionario generale e poi ci sono più tardi alcune domande più dettagliate, che vengono condivise e discusse, e che coprono sempre i quattro pilastri del Rapporto sullo stato di diritto: i sistemi giudiziari nazionali, i quadri anticorruzione, il pluralismo dei media e poi gli altri pesi e contrappesi istituzionali. Questo – ha concluso Wigand – è il normale processo che si sta svolgendo ora”.

Ue, Lane (Bce): iniziative affidate a Letta e Draghi fondamentali

Ue, Lane (Bce): iniziative affidate a Letta e Draghi fondamentaliRoma, 12 feb. (askanews) – “Ci servono delle statistiche a livello europeo e, a un certo punto, dopo la riforma della fiscalità internazionale concordata in ambito Ocse dovremmo muoverci verso qualche meccanismo di allocamento delle risorse su scala europea”. Lo ha affermato il capo economista della Bce, Philip Lane, durante una tavola rotonda sulle nuove sfide per l’analisi statistica organizzata a Madrid assieme a Irving Fisher Committee on Central Bank Statistics, Banca dei regolamenti internazionali e Banca di Spagna.


“Il modo spontaneo con cui questo può crescere è se abbiamo imprese di dimensioni europee. E superata una certa dimensione avere un singolo sistema di rendicontazione sulle imprese penso che possa aiutare”, ha osservato Lane. Ad ogni modo, secondo il capo economista della Bce passi in questa direzione non spettano a banchieri centrali o agli esperti di statistica, semmai “iniziative come quella affidata a Enrico Letta, sul mercato unico Ue e a Mario Draghi, sulla competitività, sono esempi dell’unico modo per finanziare le transizioni verde e digitale – ha sostenuto Lane -: è fondamentalmente avere maggiore integrazione a livello europeo. E per farlo bisogna essere pronti a andare avanti con iniziative come queste”.

Bandita da Israele la relatrice speciale Onu Francesca Albanese

Bandita da Israele la relatrice speciale Onu Francesca AlbaneseRoma, 12 feb. (askanews) – Dopo che l’inviata speciale dell’Onu per i palestinesi ha espresso la sua opinione sul massacro di Hamas del 7 ottobre, i ministeri degli Esteri e dell’Interno israeliano hanno annunciato che Francesca Albanese non potrà entrare in Israele. Da mesi il ministero dell’Interno rifiuta il visto ad Albanese, che ora è ufficialmente bandita dal territorio israeliano sine die.


“L’era del silenzio degli ebrei è finita”, hanno affermato i ministri degli Esteri Israel Katz e dell’Interno Moshe Arbel in una dichiarazione congiunta relativa a Francesca Albanese. “Se l’Onu vuole tornare ad essere un organismo rilevante, i suoi leader devono sconfessare pubblicamente le parole antisemite dell’Inviata Speciale – e licenziarla in modo permanente. Impedirle di entrare in Israele potrebbe ricordarle il vero motivo per cui Hamas ha massacrato bambini, donne e adulti”. “Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele”, ha scritto in un tweet in risposta a un post di Le Monde in cui si parlava del presidente francese Emmanuel Macron che onorava le vittime francesi dell’assalto di Hamas.


“Il ‘più grande massacro antisemita del nostro secolo’? No, signor Emmanuel Macron. Le vittime del 7/10 non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele. La Francia e la comunità internazionale non hanno fatto nulla per impedirlo. I miei rispetti alle vittime”, ha aggiunto Albanese.

Scoperta in Italia una delle più rare meteoriti cadute sulla Terra

Scoperta in Italia una delle più rare meteoriti cadute sulla TerraBari, 12 feb. (askanews) – Una meteorite estremamente rara, contenente rarissime leghe metalliche di alluminio e rame e che presenta al suo interno materiali con una simmetria “proibita”: i “quasicristalli”, è stata scoperta di recente in Italia.


Ne parla un articolo pubblicato oggi dalla rivista scientifica Communications Earth & Environment appartenente al gruppo editoriale di Nature-Portfolio. La strana meteorite è stata studiata da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Bari (Giovanna Agrosì, Daniela Mele, Gioacchino Tempesta e Floriana Rizzo del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali), in collaborazione con l’Università di Firenze (Luca Bindi e Tiziano Catelani del Dipartimento di Scienze della Terra) e l’Agenzia Spaziale Italiana (Paola Manzari).


Il ritrovamento si è rivelato immediatamente eccezionale: si tratta del terzo caso al mondo di materiale extraterrestre contenente leghe metalliche di questo tipo e il secondo rinvenimento di una micrometeorite contenente un quasicristallo di origine naturale, dopo il ritrovamento della meteorite di Khatyrka, avvenuto nel 2011, grazie ad una costosissima e avventurosa spedizione internazionale che si era spinta fino ai confini dell’estremo Oriente russo, in Chukotka, luogo del ritrovamento della meteorite che le ha dato il nome. La scoperta rappresenta un tipico caso di Citizen Science; infatti, la micrometeorite, avente la forma di una piccola sferula, è stata trovata sul Monte Gariglione in Calabria da un collezionista che, notando una strana e inusuale lucentezza metallica, ha deciso di spedirla agli studiosi dell’Università di Bari per indagare sulla natura di questo oggetto apparentemente inspiegabile. Le analisi effettuate hanno prontamente messo in luce un’incredibile scoperta: la sferula era extraterrestre. La sua singolare lucentezza metallica, dovuta alla presenza di una lega metallica di rame e alluminio, conta rarissimi ritrovamenti precedenti. Gli studiosi sono rimasti impressionati nel constatare di avere tra le mani un elemento mai trovato in natura: un nuovo e rarissimo quasicristallo presente nella meteorite.


“I quasicristalli sono materiali in cui gli atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, diversamente da quello che succede nei cristalli ordinari – ha raccontato Luca Bindi, ordinario di Mineralogia e direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo fiorentino – Fu Dan Shechtman, poi premiato nel 2011 con un Nobel per le sue scoperte, a studiarne negli anni ’80 la struttura, che li rende preziosi anche per applicazioni in vari settori industriali. Quindici anni fa, fui proprio io a scoprire che tale materiale esisteva anche in natura, grazie all’individuazione del primo quasicristallo in un campione appartenente alla meteorite Khatyrka, conservato nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze”. La scoperta è decisamente eccezionale per il fatto che si tratta del secondo rinvenimento di una micrometeorite contenete quasicristalli, ma anche per il fatto che la piccola sferula è stata scoperta in Italia meridionale a migliaia di chilometri dal primo ritrovamento ed è stata studiata da un gruppo di ricerca interamente italiano con capofila l’Università di Bari.


“Lo sviluppo delle Scienze Planetarie in Italia meridionale è un punto su cui abbiamo sempre creduto e questa scoperta dimostra come il contributo degli studi geologico-mineralogici siano essenziali per il progresso delle conoscenze sul nostro Sistema Solare”, ha aggiunto Giovanna Agrosì, docente di Mineralogia dell’Università di Bari e coordinatrice dello studio. “I risultati di questa ricerca – ha precisato Paola Manzari dell’Unità di Coordinamento Ricerca e Alta Formazione (UCR) del Centro Spaziale di Matera dell’ASI – mostrano che esiste un universo ancora ignoto di fasi mineralogiche alla nanoscala nei materiali di origine extraterrestre, che riesce ancora a sorprenderci. La scoperta di questa lega anomala in una matrice condritica insieme alla presenza dei quasicristalli, apre nuovi scenari sulle origini del materiale originario da cui si è staccato il frammentino e fornisce nuovi elementi per comprendere i meccanismi di formazione del Sistema Solare”. La preziosissima micrometeorite è attualmente custodita nel Museo di Scienze della Terra dell’Università di Bari, luogo nel quale si è in procinto di allestire una sezione dedicata a campioni extraterrestri. “La scoperta – ha concluso Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari- è importantissima non solo per le scienze mineralogiche e planetarie ma anche per la fisica e la chimica dello stato solido; essa dimostra ancora una volta che i quasicristalli possono formarsi spontaneamente in natura e, soprattutto, rimanere stabili per tempi geologici”.

Londra: preoccupa un’offensiva militare a Rafah, Israele si fermi

Londra: preoccupa un’offensiva militare a Rafah, Israele si fermiRoma, 12 feb. (askanews) – Il portavoce ufficiale di Rishi Sunak, primo ministro del Regno Unito, ha dichiarato di essere “profondamente preoccupato” per la prospettiva di un’offensiva militare a Rafah. La città, al confine con l’Egitto, è una delle poche regioni non ancora prese di mira da un’offensiva di terra israeliana e sta offrendo rifugio a oltre la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza che sono fuggiti dai combattimenti altrove. Il portavoce ufficiale del Primo Ministro ha dichiarato che “siamo ovviamente molto preoccupati per la prospettiva di un’offensiva militare a Rafah. Più della metà della popolazione di Gaza si rifugia lì e questo valico è fondamentale per garantire che gli aiuti possano raggiungere le persone che ne hanno disperatamente bisogno”.


Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha dichiarato che Israele dovrebbe “fermarsi e riflettere seriamente” prima di intraprendere ulteriori azioni a Rafah, che è stata colpita da pesanti attacchi aerei durante la notte. Cameron ha aggiunto che molte delle persone a Rafah sono già fuggite da altre zone e che non c’è nessun altro posto dove andare. Parlando con i giornalisti a East Kilbride, in Scozia, ha dichiarato che “siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo a Rafah perché, diciamolo chiaramente, le persone che si trovano lì, molte si sono spostate quattro, cinque, sei volte prima di arrivarcì. Pensiamo che sia davvero impossibile capire come si possa combattere una guerra tra queste persone, che non possono andare da nessuna parte”. “Non possono andare a sud in Egitto, non possono andare a nord e tornare alle loro case perché molte sono state distrutte. Siamo quindi molto preoccupati per la situazione e vogliamo che Israele si fermi e rifletta seriamente prima di intraprendere qualsiasi altra azione”, ha sottolineato, “Ma soprattutto vogliamo una pausa immediata nei combattimenti. Vogliamo che questa pausa porti a un cessate-il-fuoco, un cessate-il-fuoco sostenibile senza il ritorno a ulteriori combattimenti. Questo è ciò che dovrebbe accadere ora”.


“Dobbiamo liberare gli ostaggi, compresi i cittadini britannici”, ha concluso il titolare del Foreign Office, “Dobbiamo far arrivare gli aiuti. Il modo migliore per farlo è fermare subito i combattimenti e trasformarli in un cessate il fuoco permanente e sostenibile”.

Lollobrigida: Irpef, a lavoro su proposta che tuteli agricoltori

Lollobrigida: Irpef, a lavoro su proposta che tuteli agricoltoriRoma, 12 feb. (askanews) – “Oggi Azione è foriera di suggerimenti che sono sempre utili, se non altro, a sottolineare ciò che il Governo sta già facendo e ha comunicato alle associazioni di rappresentanza degli agricoltori nell’incontro di venerdì a Palazzo Chigi. Tra questi, ci sono le verifiche automatiche che scatteranno in presenza di acquisti inferiori al prezzo medio di produzione pubblicato da Ismea”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.


“Sull’Irpef insieme ai colleghi Giorgetti e Leo stiamo lavorando a una ulteriore proposta che garantisca, nel modo più rilevante possibile gli imprenditori agricoli – ha aggiunto Lollobrigia – Il sostegno al reddito dei più deboli e l’abbattimento dei costi di produzione, in un quadro di equità, restano la stella polare dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e spero che chiunque, al di là della collocazione parlamentare, abbia a cuore il sistema agricolo”. “Ricordo che il Governo italiano, fuori dai nostri confini – prosegue il ministro in una nota – non guarda al partito di appartenenza dei singoli ma valuta se le proposte siano utili a dare o meno risposte ai nostri agricoltori. Come accaduto in diverse occasioni, a partire dal primo giorno di insediamento al ministero dell’Agricoltura, non avrò alcuna remora nell’aderire alle condivisibili sollecitazioni che giungono da colleghi parlamentari”.

Il primo festival di Chora Media sul mondo dei podcast

Il primo festival di Chora Media sul mondo dei podcastMilano, 12 feb. (askanews) – Chora Media, la più famosa podcast company italiana, presenta il suo primo evento dedicato al mondo dell’audio: il festival dell’ascolto, della voce, delle storie. Sarà un momento imperdibile per riunire gli appassionati di podcast, divertirsi, approfondire e celebrare insieme la cultura dell’audio. Patrocinato dal Comune di Milano, il Festival si terrà dal 16 al 18 febbraio 2024 a Milano presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi – Via Conservatorio, 12 – che per la prima volta si apre ad un evento dedicato all’ascolto ma non solo musicale. Saranno sul palco delle sale Verdi e Puccini le voci più amate di Chora Media e della scena podcast italiana e internazionale.


Mario Calabresi, CEO di Chora Media, “Abbiamo pensato a questo festival per celebrare il mondo delle storie e dell’audio e non potevamo non coinvolgere tutte le voci, non solo legate a Chora, che sono diventate care a chi in questi anni si è innamorato dei podcast. Sarà una festa dell’ascolto e l’occasione per immergersi in un nuovo modo di narrare.” Le tre giornate del festival vivranno di incontri con alcuni dei podcaster più amati, tra cui Cecilia Sala, Alessandro Barbero, Pablo Trincia con il suo nuovo podcast Sangue Loro, Luca Bizzarri, Sara Poma, Francesco Costa, Francesca Mannocchi, Marco Damilano, Silvia Boccardi e Francesco Oggiano, oltre a nomi della scena internazionale come Kaitlin Prest e Josephine Karianjahi. Saranno inoltre presenti ospiti come Alessandro Borghi, Paolo Maldini, Vera Gheno, Paolo Giordano, Andrée Ruth Shammah, Franco Arminio ed Enrico Brizzi. Un omaggio a Morgana, lo storico podcast di Michela Murgia, insieme a Storie Libere.


E ancora, racconti, dibattiti, laboratori creativi per i più piccoli, passeggiate sonore ai Giardini Montanelli, eventi interattivi e spettacoli che animeranno più spazi contemporaneamente per un weekend all’insegna del podcast che in questi anni in Italia, da fenomeno in vertiginosa crescita, è diventato un media cui si affidano oltre 4,5 milioni di persone tutti i giorni per informazione, svago e apprendimento. Tanti sono anche i sostenitori di Chora Media 1, a partire da Intesa Sanpaolo, main sponsor del festival. L’invito è esteso a tutte le persone appassionate di podcast, curiosi e amanti della cultura: è possibile prenotare gratuitamente i biglietti tramite il sito o l’app DICE fino ad esaurimento posti.


Ulteriori dettagli sono disponibili su volumeuno.choramedia.com.

Romania, Billi (Lega): nominato nuovo vice-coordinatore Lega

Romania, Billi (Lega): nominato nuovo vice-coordinatore LegaRoma, 12 feb. (askanews) – “Giuseppe Incarbone è stato nominato nuovo vice-coordinatore della Lega in Romania. Mi complimento con lui per l’incarico, che sono certo saprà svolgere con dedizione e competenza. La sua nomina è un forte segnale della crescita della Lega Salvini Premier in Romania. Assieme al coordinatore Michelangelo Rosso, Incarbone saprà come farla crescere e rafforzare ulteriormente”. Lo comunica Simone Billi, deputato per la Circoscrizione Estero-Europa e capogruppo della Lega in Commissione Esteri.


“Giuseppe è infatti una persona capace e determinata che saprà rappresentare al meglio gli interessi degli italiani in Romania. Gli auguro un proficuo lavoro e un mandato pieno di successi. Forza Lega e in bocca al lupo Giuseppe!”, conclude.

Il presidente argentino Milei: lo Stato è il nemico

Il presidente argentino Milei: lo Stato è il nemicoRoma, 12 feb. (askanews) – “Filosoficamente sono anarcocapitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Io ritengo che lo Stato sia il nemico, penso che lo Stato sia un’associazione criminale”. Così il presidente dell’Argentina Javier Milei, in un’intervista che andrà in onda questa sera, lunedì 12 febbraio, a Quarta Repubblica, il talk show condotto da Nicola Porro in prima serata su Retequattro. Nella conversazione, Milei definisce il comunismo “una malattia dell’anima” mentre spiega di aver riconsiderato la sua posizione su papa Francesco.


A seguire alcuni passaggi dell’intervista: Nicola Porro: “Allora buonasera Presidente, senta le voglio chiedere subito una cosa non politica, ma una cosa che riguarda la sua famiglia. Sua nonna materna è figlia di immigrati italiani, noi siamo italiani, lei è a Roma è una visita importante. Cosa senta ancora dell’italianità?”. Javier Milei: “Innanzitutto per il 75% sono italiano, assolutamente italiano perché i due genitori di mio padre erano italiani di fatto e da parte di mia mamma la mamma era di origine italiana e il padre di origine jugoslave, di conseguenza ho il 75% di sangue italiano e sembra che attira abbastanza tutto sommato, perché ho una passione incredibile per l’Opera italiana, soprattutto la parte che si riferisce a Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini e ogni volta che posso, per ragioni di lavoro nel settore privato, ogni volta che dovevo fare un viaggio in Europa, lo facevo con Alitalia perché potevo fare scalo a Roma “.


Nicola Porro: “Non c’è più Alitalia, privatizzata o fallita non lo so”. Javier Milei: “Va bene, comunque in quel momento facevo così, poi ho cambiato il mio lavoro e facevo scalo a Roma”.


Nicola Porro: “Senta, lei si è definito un presidente liberale e libertario e dice che è un unico nella storia. Perché lei si sente così unico ad essere liberale e libertario?”. Javier Milei: “Innanzitutto perché sicuramente sono il primo liberale libertario a essere Presidente e non è un sentimento è una realtà, un fatto. Poi c’è un altro aspetto che ha a che fare con il fatto che io filosoficamente sono anarco capitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Ritengo che lo Stato sia il nemico, io penso che lo Stato sia un’associazione criminale”.


Nicola Porro: “Come un’associazione criminale?”. Javier Milei: “Ma assolutamente sì, di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato, ma di fatto come diceva Oppenheimer, il metodo da usare nel mercato è l’investimento, il commercio e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l’associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo. Perché che cosa succede? Il ladro volgare è aleatorio. Io propongo al pubblico di pensare a quante volte le persone sono state attaccate da un ladro negli ultimi anni, una volta, due volte, forse, è stato un disastro, magari cinque volte, ma ogni volta che vai a comprare qualcosa in un luogo, ti sta rubando lo Stato tramite le tasse; quindi, lo Stato ti ruba tutti i giorni. Concettualmente bisogna dire che tutto ciò è molto molto forte, perché vi è una situazione in cui c’è un mondo in cui il liberale libertario – noi ci rivolgiamo al mondo reale – quindi la discussione sul fatto se dobbiamo entrare o meno nella politica vi sono degli ingenui, che quasi potrei dire tonti, che di fatto pensano che facendo la cosa contraria a quello che dice lo Stato, riesce a ottenere risultati. Ma lo Stato ha il potere di arrestare le persone, i politici non si vedono impattati, non vedono i poteri in gioco. Ma in questo mi sono reso conto che l’unico modo che c’era di entrare nel sistema è dinamitare il sistema”. Nicola Porro: “Ma lei viene considerato dalla stampa internazionale populista. Io questo contesto: un populista non dice “Non c’abbiamo soldi”. Dice, al contrario, “Spenderemo tanti soldi, evidentemente”. Però c’è una questione che le voglio chiedere su questo. Lei non pensa che una volta che entra nella Casa Rosada – un po me l’ha detto prima – una volta che entra nel centro del potere, dovrà moderarsi? Fra un anno, Lei, Milei, non dirà più “Lo Stato è il nemico”, perché lo Stato sarà Lei”. Javier Milei: “No. No. Io non pensavo che Lei mi insultasse” Nicola Porro: “No, non volevo. (Ride, ndr). Non si arrabbi. Il vero insulto per lei è “comunista” ” Javier Milei: “Questo insulto è comunista” Nicola Porro: “Ma non esistono più i comunisti, Milei” Javier Milei: “Ah, non esistono? Vi sono molti socialisti, che a lungo termine vogliono arrivare a questo. Sono comunisti vigliacchi. Ma, diciamolo in un altro modo. Guardi, una delle cose che abbiamo fatto, in questi cinquanta giorni, è stata di avviare e mettere in moto delle riforme strutturali. Di queste riforme, 350 sono state considerate urgenti e 650 sono state inserite in una legge, cioè la legge della libertà degli argentini di base. E questo è interessante, perché l’asse centrale di tutto ciò è che si riferisce a restituire il potere e la libertà agli argentini. E poi c’è un secondo punto, un altro punto: andare avanti verso strutture di mercato più competitive”. Nicola Porro: “Perché il comunismo è una malattia dell’anima?” Javier Milei: “Io originariamente pensavo che fosse un problema mentale” Nicola Porro: “Un problema mentale” Javier Milei: “Originariamente lo pensavo. Perché il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica. Ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani”. Nicola Porro: “Lei ha fatto delle dichiarazioni come nel suo stile, molto tranchant, molto nette, sul Santo Padre che è argentino. Lo ha incontrato a Roma, vi siete anche salutati affettuosamente. Come è andato l’incontro con il Santo Padre? Per gli italiani ovviamente è una persona molto importante e anche per tutto il mondo cattolico. Lei è cattolico?”. Javier Milei: “Sì, io sono cattolico. Pratico un po anche l’ebraismo”. Nicola Porro: “Sì lo so, ho visto al Muro del Pianto il suo trasporto. Però le voglio chiedere, con il Santo Padre, che penso che in Argentina sia popolareà”. Javier Milei: “Il punto è questo: si evolve, si capiscono le cose e una delle cose che ho capito in questi ultimi tempi, tra le altre cose, è che il Papa è la persona argentina più importante di tutta l’Argentina, è il leader dei cattolici nel mondo. Di conseguenza tutto ciò comporta una cosa molto molto importante: rappresenta un’istituzione molto importante soprattutto in un Paese come l’Argentina che ha tante radici cattoliche. Di conseguenza ho dovuto riconsiderare alcune posizioni e, a partire da quel momento, abbiamo iniziato a costruire un legame positivo”.