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La montagna secondo Club Med: internazionale e raggiungibile

La montagna secondo Club Med: internazionale e raggiungibileGinevra, 8 feb. (askanews) – Un’idea di montagna che vuole essere raggiungibile, internazionale, con grande attenzione alle famiglie. E anche un modo di pensare il villaggio in un contesto naturale e sostenibile. Il Club Med Grand Massif Samoens Morillon, in Alta Savoia, è una struttura che si affaccia sul Monte Bianco dal versante francese e che punta molto sul suo essere vicina a un grande aeroporto, oltre che al Traforo.


“Siamo vicini a Ginevra – ha detto ad askanews il capovillaggio, Olivier Sanchez – in un’ora si può arrivare qui dall’aeroporto di Ginevra; siamo vicini all’Italia: il tunnel del Monte Bianco è a 45 minuti e qui siamo in un posto incredibile, perché siamo sulla cima di una montagna. Grand Massif è un resort di sci che è nel territorio di un villaggio, Samoens, che ha più di mille anni: noi siamo nella parte più alta, siamo quasi un castello sulla valle e abbiamo una vista a 360 grandi intorno a noi”. La struttura è molto grande e il villaggio decisamente animato, ma l’architettura dialoga con la montagna in maniera interessante, sfrutta i dislivelli e riduce l’impatto, quasi mimetizzandosi nell’ambiente. La vita poi al suo interno è quella tipica dei villaggi, con attività, ristoranti, piscina, zona termale e spa. Fuori invece tanta neve, le piste da sci, ma anche le ciaspolate e le escursioni. Molte le famiglie di turisti, e tanta attenzione anche ai bambini, cui sono dedicati vari servizi. “Parliamo di bambini che vanno dai 3 mesi fino ai 17 anni – ha aggiunto Sanchez -. Abbiamo un’esperienza che parte dal 1967, Club Med è stata la prima compagnia a creare il MIniClub”.


Nei diversi spazi del Club Med si parlano molte lingue: si incontrano brasiliani e spagnoli, inglesi e russi. Tutto molto vivace, ma poi è anche possibile uscire e sentire il silenzio della montagna e la calma della neve. E lasciare che lo sguardo spazi lontano.

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lusso

Ermenegildo Zegna: nel Parmense nuovo polo produttivo calzature di lussoMilano, 8 feb. (askanews) – Il gruppo Ermenegildo Zegna aprirà entro il 2026 un nuovo polo produttivo di eccellenza per calzature e pelletteria di lusso a Sala Baganza, in provincia di Parma. Il progetto nasce dalla volontà di espandere ulteriormente la propria capacità produttiva e di rafforzare e valorizzare l’artigianalità italiana.


Si prevede che la nuova struttura sarà completata entro dicembre 2026 e, a pieno regime, nel 2027, impiegherà oltre 300 persone. In accordo con le istituzioni locali, il nuovo polo produttivo, sorgerà nel territorio precollinare dell’Appenino settentrionale emiliano e si svilupperà su una superficie complessiva di circa 12.500 metri quadrati su un terreno di 10 ettari a poco più di 10 chilometri dal centro di Parma. “Le calzature e la pelletteria di lusso sono certamente fiori all’occhiello della produzione italiana – afferma Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato di Ermenegildo Zegna group, – Con questo progetto ampliamo ulteriormente la capacità produttiva e formiamo una nuova generazione di artigiani in grado di assicurare al nostro gruppo una continuità di talenti e competenze, contribuendo così a preservare l’essenza del made in Italy. Abbiamo deciso di puntare sul Parmense, che conosciamo oramai da molti anni data la nostra lunga tradizione artigianale nella regione, perché rappresenta un territorio ideale per lo sviluppo di questo progetto”.


Si tratterà di “una struttura all’avanguardia che risponderà alle esigenze di sviluppo legate ai brand del gruppo e si focalizzerà principalmente su calzature e pelletteria di lusso per uomo – si legge nella nota – supportando inoltre l’ulteriore crescita delle Triple Stitch. Il polo fungerà anche da centro di ricerca e sviluppo, rafforzando la capacità del gruppo nella produzione ‘su misura’”. Il progetto è curato dallo studio internazionale di architettura e interior design Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel, con sede a Milano.

L’Antitrust avvia una istruttoria nei confronti di Poste Italiane

L’Antitrust avvia una istruttoria nei confronti di Poste ItalianeMilano, 8 feb. (askanews) – L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Poste Italiane per accertare l’esistenza di violazioni dell’articolo 8, comma 2-quater della legge 287 del 1990. In base a questo articolo, si legge in una nota dell’Antitrust, Poste Italiane dovrebbe rendere accessibili gli uffici e la rete postale (di cui ha la disponibilità in esclusiva in quanto fornitore del servizio universale postale) ai concorrenti della propria controllata PostePay, che li utilizza per commercializzare e per promuovere le offerte Poste energia nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica.


Secondo alcune segnalazioni, Poste Italiane non avrebbe invece reso accessibili tali beni o servizi ad alcuni concorrenti di PostePay che ne hanno fatto richiesta di recente. In questo modo ha attribuito alla propria controllata un vantaggio competitivo rilevante, suscettibile di alterare irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali in un contesto di mercato singolare – caratterizzato dalla fine dei regimi tutelati nella fornitura di energia elettrica e gas naturale – in cui gli operatori attivi hanno forti incentivi ad attrarre clienti provenienti dai regimi tutelati.

L’ambasciatore russo attacca l’Italia: con la guida del G7 siete nemici

L’ambasciatore russo attacca l’Italia: con la guida del G7 siete nemiciRoma, 8 feb. (askanews) – Le relazioni tra Mosca e Roma oggi “non sono di molto” migliori rispetto al periodo dell’invasione nazifascista dell’Unione Sovietica nel 1941-1943, con l’Italia che “ha aderito pienamente alle misure di pressione esercitate dall’Occidente sulla Russia, tanto che in Italia si parla ormai apertamente di guerra ibrida contro il nostro Paese”. Così. Una una intervista alla Tass, ripresa da “La Repubblica”, l’ambasciatore Alexei Paramonov lancia un monito durissimo al governo Meloni: “”Con l’inizio della sua presidenza del G7, sta attivamente rivendicando il ruolo di “capo coordinatore” di questo quartier generale antirusso dell’Occidente”. E ha aggiunto: “La posizione delle autorità ufficiali nei confronti della Russia è prevalentemente sgarbata, di natura essenzialmente ostile”. Paramonov nell’estate scorsa ha sostituito a Roma Sergey Razov. “Sono già stati approvati otto pacchetti di aiuti militari, comprendenti un’ampia gamma di armi letali” ha detto l’ambasciatore elencando l’appoggio italiano all’Ucraina. “L’altro giorno il ministro della Difesa ha dichiarato che il Paese è tra i primi cinque fornitori di sistemi bellici al regime di Kiev. Eccoli i ‘bravi’ italiani”. Paramonov, comunque evidenzia che in Italia c’è un “numero crescente di associazioni e movimenti politici che spingono per normalizzare le relazioni con Mosca e fermare l’escalation tra l’Occidente e la Russia”. Sulla presidenza italiana del G7 l’ambasciatore dice che “Non è da escludere che, su pressione dell’ala anglosassone, l’enfasi sia posta sull’elaborazione di misure antirusse, tra cui l’inasprimento delle sanzioni e la ricerca di una formalizzazione giuridica del sequestro illegale di beni sovrani russi”. L’ambasciatore scaglia una frecciata al governo Meloni: “Se si considerano le principali sedi degli eventi del G7 – un resort in Puglia, l’isola di Capri, Venezia – è ovvio che la ‘destinazione turistica’, cioè accogliere e nutrire bene gli ospiti, non è oggetto di minore attenzione nelle attività della Presidenza italiana del G7 rispetto ad altre cosiddette priorità internazionali”.

Sanremo, Geolier in testa dopo la seconda serata. Emozione Allevi

Sanremo, Geolier in testa dopo la seconda serata. Emozione AlleviRoma, 8 feb. (askanews) – La commozione di Giovanni Allevi sul palco del Teatro Ariston; il messaggio contro il femminicidio del cast di Mare Fuori; Giorgia che incanta il pubblico; la gag di Amadeus con Fiorello e John Travolta, nel ballo del qua qua. E poi tanta musica: 15 artisti che si esibiscono, presentati da altrettanti colleghi.


Nel giorno in cui Youtube diffonde la lista delle tendenze musicali – con Geolier in cima – lo stesso rapper napoletano conquista il gradino più alto della classifica provvisoria della seconda serata. Geolier chiude la serata davanti a Irama in seconda posizione, al terzo posto Annalisa, al quarto Loredana Bertè e Mahmood al quinto. Una classifica frutto della votazione delle radio e del televoto. Il momento più commovente è il racconto di Allevi che torna a suonare davanti al pubblico dopo quasi due anni di stop a causa della malattia (un mieloma multiplo) che lo ha costretto a cure, ricoveri. “All’improvviso mi è crollato tutto”, dice il maestro.


“Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima”. Commosso, emozionato, davanti al pubblico del 74mo Festival della canzone italiana, Allevi si toglie il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno” mostrando senza timore la sua chioma argentata. Poi torna a suonare il pianoforte: ho due vertebre rotte, mi tremano le mani ma suonerò con tutta la mia forza”, annuncia prima di presentare “Tomorrow”, perché “domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”.


Quindici gli artisti in scaletta nella seconda serata, ognuno dei quali presentato da un collega in gara. Co-conduttrice della serata Giorgia: tight nero, pantaloncini corti e stivali neri, camicetta bianca, capelli raccolti, è entrata sul palco dell’Ariston intonando “E poi”, che quest’anno compie 30 anni. Da segnalare anche Dargen D’Amico che dopo la sua esibizione ha precisato le sue parole di ieri sul cessate il fuoco in Medio Oriente: “Posso fare una precisazione sulle mie parole di ieri sera? Perché ho letto la parola ‘politico’ vicino al mio nome. Non volevo essere politico. Ho commesso molti peccati, anche gravi. Ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica, il mio messaggio era semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che abbiamo sempre più cose in comune e su quelle mi vorrei concentrare”.


Di Serena Sartini

Sanremo, la seconda serata: Allevi commuove e suona dopo due anni

Sanremo, la seconda serata: Allevi commuove e suona dopo due anniSanremo, 7 feb. (askanews) – “All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima”. E’ il messaggio commosso con cui questa sera Giovanni Allevi ha portato sul palco dell’Ariston il tema della malattia, raccontando la sua storia. Quasi due anni fa un mieloma è stato diagnosticato all’artista.


Commosso, emozionato, davanti al pubblico del 74mo Festival della canzone italiana, Allevi si toglie il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno” mostrando senza timore la sua chioma argentata. Poi torna a suonare il pianoforte davanti al pubblico, dopo quasi 2 anni di stop. “Ho due vertebre rotte, mi tremano le mani ma suonerò con tutta la mia forza”, dice prima di presentare “Tomorrow”, perché “domani, per tutti noi, ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”. “Ho perso molto, il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. Era come se la malattia mi porgesse, assieme al dolore, degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio. Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile. La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d’ospedale”.


Quindici gli artisti in scaletta nella seconda serata, ognuno dei quali presentato da un collega in gara. Co-conduttrice della serata Giorgia: tight nero, pantaloncini corti e stivali neri, camicetta bianca, capelli raccolti, è entrata sul palco dell’Ariston intonando “E poi”, che quest’anno compie 30 anni. Da segnalare anche Dargen D’Amico che dopo la sua esibizione ha precisato le sue parole di ieri sul cessate il fuoco in Medio Oriente: “Posso fare una precisazione sulle mie parole di ieri sera? Perché ho letto la parola ‘politico’ vicino al mio nome. Non volevo essere politico. Ho commesso molti peccati, anche gravi. Ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica, il mio messaggio era semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che abbiamo sempre più cose in comune e su quelle mi vorrei concentrare”.

Sanremo, Allevi mostra il volto umano della malattia: via il cappello

Sanremo, Allevi mostra il volto umano della malattia: via il cappelloSanremo, 7 feb. (askanews) – Il volto umano della malattia: via il cappello per “liberarsi definitivamente dal peso del giudizio esterno”. Giovanni Allevi compie sul palco del Teatro Ariston il gesto simbolico di togliersi il cappello. Lui che ha sempre fatto dei suoi capelli ricci e scuri un tratto distintivo, mostra senza timore la chioma argentata.


Poi l’artista, affetto da un mieloma, torna ad esibirsi davanti al pubblico dopo uno stop di quasi due anni. Si dirige verso il pianoforte e suona “Tomorrow”, brano inedito composto durante la degenza in ospedale.

Sanremo, Allevi racconta la malattia: “Mi è crollato tutto”

Sanremo, Allevi racconta la malattia: “Mi è crollato tutto”Sanremo, 7 feb. (askanews) – “All’improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti ad un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima”. E’ il messaggio commosso con cui questa sera Giovanni Allevi ha portato sul palco dell’Ariston il tema della malattia, raccontando la sua storia. Quasi due anni fa un mieloma diagnosticato all’artista.

Enada, a Rimini la fiera del mondo del gioco

Enada, a Rimini la fiera del mondo del giocoRoma, 7 feb. (askanews) – Si terrà alla fiera di Rimini dal 12 al 14 marzo 2024 prossimi ENADA, la fiera leader per tutti gli operatori del settore gaming nel Sud Europa, giunta alla sua 36ª edizione e organizzata da Italian Exhibition Group con la collaborazione di SAPAR.


La Fiera, da sempre al fianco delle imprese e degli operatori professionali, vuole dare un forte segnale di rilancio, offrendo risposte mirate alle complessità del mercato di oggi con una formula rinnovata. L’iniziativa sarà pertanto un’occasione unica per conoscere le ultime novità, i prodotti, i format e le nuove normative garantendo, pur con modalità nuove, contatti altamente profilati e relazioni con i mercati internazionali, sia con i clienti acquisiti sia con potenziali nuovi buyer. Con l’obiettivo di creare nuove opportunità di business per gli operatori presenti in fiera e di valorizzare le giovani realtà imprenditoriali che offrono tecnologie, servizi e soluzioni per l’industria del gaming e dell’amusement, settori in costante e rapida evoluzione tecnologica, ENADA ha deciso di sviluppare ulteriormente tutta l’area Startup e Innovazione con il coinvolgimento e la main partnership dell’ANGI, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. La Call for Startup, pertanto, punta alla realizzazione di un’area espositiva interamente riservata alle startup innovative e alle giovani imprese italiane che offrono tecnologie, servizi e soluzioni nel settore del gaming e dell’amusement. Le startup selezionate potranno accedere al progetto e concorrere per il premio Innovazione. “Come ANGI siamo onorati di poter dare il nostro contributo e prezioso valore aggiunto alla valorizzazione dell’Area Innovation dove dare voce e lustro ai migliori innovatori italiani, creando un percorso valoriale in cui supportare le eccellenze del nostro ecosistema paese”, ha commentato il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri. “Innovare e anticipare le tendenze fa parte del nostro DNA. Siamo certi che grazie alla collaborazione con ANGI saremo in grado di dare vita ad un focus sui nuovi prodotti e sulle nuove tecnologie ancora più strutturato, per arrivare infine a creare un osservatorio permanente sull’innovazione”, afferma Andrea Ramberti, Group Exhibition Manager della divisione Leisure & Entertainment di Italian Exhibition Group.

Europarlamento approva deregolamentazione dei nuovi Ogm (Ngt)

Europarlamento approva deregolamentazione dei nuovi Ogm (Ngt)Bruxelles, 7 feb. (askanews) – La lunga e complicata votazione sul regolamento sulle “nuove tecniche genomiche” (Ngt) della plenaria del Parlamento europeo, oggi a Strasburgo (con oltre 300 emendamenti, di cui molti approvati o respinti con una differenza di pochi voti), ha prodotto un testo che approva l’impianto di fondo della proposta della Commissione: una sostanziale deregolamentazione nell’Ue di questi nuovi Ogm “di precisione”, quando risultano da non più di 20 modificazioni genetiche (Ngt1) e sono perciò considerati come “sostanzialmente equivalenti” alle piante “convenzionali”.


Come prevede la proposta originaria, al di là delle 20 modificazioni genetiche (Ngt2) resta invece pienamente applicabile la normativa Ue sugli Ogm, ovvero un regime di autorizzazione fondato sulle valutazioni di rischio da parte dell’Efsa (l’Autorità Ue di sicurezza alimentare), con un sistema obbligatorio di tracciabilità ed etichettatura, e con la possibilità da parte degli Stati membri di imporre divieti di coltivazione sul proprio territorio nazionale. Il Parlamento europeo, tuttavia, ha introdotto diversi limiti alla deregolamentazione degli Ngt1: innanzitutto, è passato (con 317 voti a favore, 302 contrari e 13 astenuti) l’emendamento 264, proposto da Socialisti e Verdi, che reintroduce un chiaro obbligo di etichettatura generalizzato a tutti i nuovi Ogm e loro derivati, e non solo limitato alle confezioni contenenti sementi. Anche perché resterà comunque il divieto di utilizzo degli Ngt1 nell’agricoltura biologica per evitare contaminazioni (sempre di Ogm si tratta), e senza etichettatura obbligatoria questo non sarebbe possibile.


L’emendamento chiede che “le piante Ngt di categoria 1, i prodotti contenenti o costituiti da una o più piante Ngt di categoria 1 e il materiale riproduttivo vegetale, anche a fini di selezione e fini scientifici, che contiene una o più piante Ngt di categoria 1 o ne è costituito ed è messo a disposizione di terzi, a titolo oneroso o gratuito”, rechino un’etichetta che riporta la dicitura “Nuove tecniche genomiche”. Etichetta che inoltre, per il materiale riproduttivo vegetale, dovrà essere seguita “dal numero di identificazione della pianta o delle piante Ngt da cui è derivato”. Per garantire trasparenza, gli eurodeputati chiedono anche di creare un elenco pubblico online di tutte le piante Ngt1. Un’altra sostanziale modifica della proposta originaria è quella che introduce un divieto di brevettabilità per tutte le piante Ngt, di entrambe le categorie (1 e 2), per evitare incertezze giuridiche, l’aumento dei costi e nuove dipendenze di agricoltori e allevatori dalle grandi società agroindustriali. Il divieto di brevettabilità riguarda il materiale vegetale, le loro parti, le informazioni genetiche e le caratteristiche dei processi in esse contenute, ed è stato introdotto con l’emendamento 69, presentato dai Verdi e sostenuto dalla commissione Ambiente, che ha ottenuto ben 588 voti a favore, 27 contrari e 17 astenuti.


Per quanto riguarda la definizione delle piante Ngt di categoria 1, gli eurodeputati hanno chiesto (emendamenti 72 e 73) di aggiungere altre due condizioni a quelle già previste dalla proposta originaria della Commissione: affinché una pianta Ngt sia considerata equivalente a una pianta ottenuta con tecniche convenzionali, oltre alla soglia di 20 modificazione genetiche (“sostituzione o inserimento di non più di 20 nucleotidi”), vengono aggiunti un limite a non più di tre modifiche riguardanti le sequenze che modificano una proteina, e la condizione che questi interventi non creino una “proteina chimerica”. Ovvero una proteina “che non è presente nelle specie appartenenti al pool genetico ai fini della selezione”. Bruxelles, 7 feb. (askanews) – L’obiettivo dichiarato del regolamento è quello di agevolare, attraverso la parziale regolamentazione di questi Ogm di nuova generazione, la creazione di varietà vegetali migliorate, che siano resistenti al cambiamento climatico e ai parassiti, che diano rese più elevate o che richiedano meno fertilizzanti e pesticidi durante la coltivazione.


Le nuove tecniche genomiche, al contrario dei “vecchi” Ogm che erano ottenuti attraverso la “transgenesi”, sono basate sulla “cisgenesi”, ovvero l’inserimento nelle piante di geni provenienti da specie affini, e non estranee (come nella transgenesi). In pratica, si “pilotano” e si accelerano modificazioni genetiche che potrebbero verificarsi naturalmente, e lo si fa applicando i meccanismi di precisione della genomica, basata sulla mappatura del genoma. Negli Ogm tradizionali, invece, le modificazioni genetiche venivano conseguite senza sapere esattamente dove nel genoma sarebbero andate a inserirsi le nuove sequenze di Dna. Resta il fatto, tuttavia, che qualunque modificazione del genoma comporta il rischio potenziale di “effetti non intenzionali”, a livello sia genetico che epigenetico (cioè dentro o fuori il Dna), ed eliminare l’obbligo della valutazione di rischio e dell’autorizzazione, come si vuole fare con gli Ngt1, appare poco coerente con il principio di precauzione, che è previsto dal Trattato Ue. Inoltre, il tentativo in atto, soprattutto in Italia, di negare che le piante prodotte con le nuove tecniche genomiche siano degli Ogm contraddice quanto è scritto nella stessa proposta di regolamento dell’Ue, che definisce “pianta Ngt”, all’Articolo 3, “una pianta geneticamente modificata ottenuta mediante mutagenesi mirata o cisgenesi”; a meno di non voler affermare che una pianta non è un organismo. Il testo approvato oggi dalla plenaria, con con 307 voti favorevoli, 263 contrari e 41 astensioni, costituisce il mandato negoziale del Parlamento europeo per i negoziati co-legislativi con la Commissione e con il Consiglio Ue (“trilogo”) per arrivare al testo definitivo del regolamento. Da notare, infine, che nel voto di Strasburgo si sono espressi a favore del testo emendato e in modo molto compatto gli eurodeputati dell’estrema destra di Identità e Democrazia (con la Lega), e poi il Ppe (salvo una trentina di contrari, soprattutto polacchi, e una decina di astenuti) e i Liberali di Renew (con cinque contrari e 14 astenuti), mentre si sono spaccati a metà i Conservatori dell’Ecr (con 29 favorevoli, tra cui gli italiani di Fdi, 31 contrari e un astenuto) e il gruppo dei Socialisti e Democratici (55 a favore, 71 contrari e due astenuti). Tra i contrari, molto compatti i gruppi dei Verdi e della Sinistra, e la delegazione del M5s. Spaccatura interna anche per il Pd: Bresso, De Castro, Gualmini, Picierno, Rondinelli e Variati si sono espressi a favore, mentre Bartolo, Benifei (il capodelegazione), Covassi, Laureti, Moretti, Pisapia e Smeriglio hanno votato contro.