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Tag: askanews

Usa, Pil I trim. frena a +1,6%, inflazione PCE balza a +3,4%

Usa, Pil I trim. frena a +1,6%, inflazione PCE balza a +3,4%New York, 25 apr. (askanews) – Il Prodotto interno lordo statunitense, nel primo trimestre del 2024, secondo la prima lettura, appena pubblicata dal dipartimento del Commercio è salito dell’1,6%. Nel IV trimestre del 2023 si era registrato un +3,4%, dato confermato e rivisto. Le attese degli analisti prevedevano un rialzo del 2,4%.


Il dato Pce sull’inflazione è aumentato del 3,4% contro il +1,8%, registrato nel IV trimestre del 2023. Il dato ‘core’, quello che esclude dal calcolo i prezzi energetici e alimentari, è salito del 3,7%, molto più del 2%, registrato nel IV trimestre del 2023.

25 aprile, Morani (Pd): natale democrazia, festa veri patrioti

25 aprile, Morani (Pd): natale democrazia, festa veri patriotiRoma, 25 apr. (askanews) – “Oggi per il 25 aprile sono a Petrelle di Piandimeleto, sull’Appennino marchigiano. Qui dove combatteva la brigata Montefeltro e in molti altri luoghi d’Italia celebriamo oggi il natale della democrazia, con tutti coloro che credono nella libertà e sono antifascisti”. Così Alessia Morani, candidata Pd alle europee.


“Ma quest’anno – aggiunge – ho nel cuore il ricordo di mio nonno Francesco Morani, che fu tra le migliaia di soldati che dopo l’armistizio hanno scelto la deportazione piuttosto che continuare a combattere al fianco dei nazisti. Fu deportato prima a Limburg, poi a Buchenwald. Di quei due anni non ha mai parlato, perché era troppo grande l’orrore. L’abbiamo scoperto di recente, trovando i suoi documenti in soffitta”. Una storia, per Morani, particolarmente significativa “in un momento in cui si parla di patrioti ma molti italiani patrioti lo sono stati davvero e non erano certamente i repubblichini e oggi non lo sono certamente i loro eredi”.

Il 25 aprile di Mattarella a Civitella, la condanna della “dittatura disumana” e l’appello all’unità sull’antifascismo

Il 25 aprile di Mattarella a Civitella, la condanna della “dittatura disumana” e l’appello all’unità sull’antifascismoCivitella (Ar), 25 apr. (askanews) – Intorno all’antifascismo “è possibile e doverosa l’unità popolare” e questo non significa affatto “compromettere” il “pluralismo sociale e politico” né la “libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico”. Usa le parole pronunciate da Aldo Moro nel 1975 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ricordare, nel giorno della Liberazione, che l’antifascismo è alla base della nascita dell’Italia democratica e che dalla Resistenza nacque il “riscatto morale” del Paese. La dittatura fascista aveva mostrato – non all’ultimo, ma da “tempo” – il suo volto “svelando i suoi veri tratti brutali e disumani come ci ricorda il prossimo centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti”. I nazifascisti commisero, ha sottolineato il presidente, “gravissimi crimini di guerra” di cui “erano ben consapevoli” tanto da occultare le stragi di civili.


Messaggio netto che non lascia spazio a ipotesi revisioniste e che Mattarella lancia dal piccolo paese, a una ventina di chilometri da Arezzo, di Civitella in Val di Chiana dove il 29 giugno 1944 i nazifascisti uccisero, compreso i paesi vicini, 244 persone. Proprio nella piazza, intitolata a don Alcide Lazzeri che offrì la sua vita nella speranza, vana, di salvare la popolazione, furono giustiziati a gruppi di cinque gli uomini del paese, con un colpo alla nuca. “Una lunga scia di sangue ha accompagnato il cammino dell’Italia verso la Liberazione” ha ricordato Mattarella sottolineando che non fu solo liberazione “dall’occupante nazista” e da una “terribile guerra” “ma anche da una dittatura spietata” che aveva soffocato i diritti civili e politici. E quindi il 25 aprile per l’Italia è “una ricorrenza fondante , la festa della pace, della libertà ritrovata e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche”. I “patrioti della Resistenza” – le tante resistenze che ci sono state in Italia e che Mattarella ricorda una per una, dalla Resistenza civile a quella dei soldati che si rifiutarono di servire la Repubblica di Salo’ – “fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero” a differenza dei nazifascisti “imbevuti del culto macabro della morte e della guerra”.


Ricordare quindi – al suo arrivo il Capo dello Stato si è intrattenuto a colloquio con Ida Balo’, 94 anni, sopravvissuta all’eccidio – è fondamentale perché “senza memoria non c’è futuro” e anche oggi, “in un tempo di grande preoccupazione”, osserva Mattarella, vive la speranza di un mondo in pace.

Ue, Europarlamento chiude l’ultima plenaria prima delle elezioni europee

Ue, Europarlamento chiude l’ultima plenaria prima delle elezioni europeeStrasburgo, 25 apr. (askanews) – Il Parlamento europeo ha chiuso, oggi a Strasburgo, l’ultima plenaria della legislatura, prima delle elezioni europee di giugno.


L’ultimo voto dell’Aula ha riguardato una risoluzione, approvata con 357 voti a favore, 20 contrari e 58 astenuti, sull’attacco aereo iraniano contro Israele, che invita tutte le parti a evitare qualsiasi ulteriore escalation e chiede la massima moderazione e allentamento della tensione. Il testo accoglie con favore la decisione dell’Ue di espandere l’attuale regime di sanzioni contro l’Iran e chiede di aumentare individui ed entità sanzionati. Alla fine del voto, la presidente uscente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha detto semplicemente: “Grazie a tutti”, e a questo punto è esploso un fragoroso applauso dell’Assemblea, con molti eurodeputati in piedi. Metsola ha allora cominciato a girare per l’aula stringendo le mani e abbracciando calorosamente molti europarlamentari, a cominciare dal capogruppo dei Verdi, il belga Philippe Lamberts, che ha già annunciato la sua rinuncia a ricandidarsi alle elezioni, e dalla capogruppo di Renew, la francese Valérie Hayer.


Metsola, che probabilmente sarà ricandidata dal Ppe per la presidenza del Parlamento nella prossima metà legislatura, è corsa ad abbracciare anche l’austero conservatore polacco Jacek Saryusz-Wolski, che era rimasto al suo posto, e si è prestata poi a diversi “selfies” dal cellulare con altri europarlamentari e funzionari. Dopo le elezioni del 6-9 giugno, il Parlamento europeo riaprirà con la sessione costitutiva della nuova legislatura, a Strasburgo, il 16 luglio, martedì, per una plenaria che è previsto duri fino a metà giornata di venerdì 19 luglio. In genere le sessioni plenarie di Strasburgo cominciano il lunedì pomeriggio e terminano il giovedì successivo.


Fonti del Parlamento europeo a Strasburgo hanno indicato che la plenaria di luglio potrebbe essere eccezionalmente “raddoppiata”, con una sospensione di mezza giornata il mercoledì 17 o giovedì 18, eventualmente integrando nella prima sessione anche il pomeriggio di lunedì 15 luglio. Questa ipotetica seconda sessione inizierebbe dunque nel pomeriggio di mercoledì 17 o la mattina di giovedì 18 luglio. Lo “sdoppiamento” potrebbe essere deciso nel caso in cui il Consiglio europeo abbia già indicato il suo candidato per la presidenza della prossima Commissione europea, che dovrà essere poi confermato a maggioranza assoluta dall’Assemblea di Strasburgo.


Durante la prima sessione costitutiva, per statuto, il Parlamento europeo può votare solo per decidere la presidenza e le vicepresidenze dell’Aula. Per questo potrebbe essere decisa una seconda sessione breve, nella stessa settimana, dedicata solo all’elezione del nuovo presidente e della nuova presidente della Commissione. Si tratta comunque di uno scenario ipotetico, che si potrebbe realizzare solo se i capi di Stato e di governo avranno già indicato la candidatura, e se sarà considerato urgente – per esempio a causa di tensioni internazionali – non lasciare un “vuoto di potere” fino a settembre, quando dovrebbe tenersi di norma la seconda sessione plenaria del Parlamento europeo.

Sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio: “Controllo asfissiante del governo”

Sciopero dei giornalisti Rai il 6 maggio: “Controllo asfissiante del governo”Roma, 25 apr. (askanews) – Giornalisti Rai in sciopero lunedì 6 maggio. Lo comunica l’Usigrai. “L’incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione. Sentita la commissione garanzia – annuncia il sindacato dei giornalisti Rai- è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7”.


“Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – prosegue la nota Usigrai- non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l’ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l’azienda. Nei giorni precedenti verranno messe in atto una serie di iniziative sindacali come da mandato dell’assemblea dei cdr, dello scorso 17 aprile”. “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari. Sono queste – conclude il sindacato dei giornalisti della Rai – le ragioni della nostra protesta”.

Rai, sciopero giornalisti il 6 maggio: “controllo asfissiante Governo”

Rai, sciopero giornalisti il 6 maggio: “controllo asfissiante Governo”Roma, 25 apr. (askanews) – Giornalisti Rai in sciopero lunedì 6 maggio. Lo comunica l’Usigrai. “L’incontro di raffreddamento con l’azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d’agitazione. Sentita la commissione garanzia – annuncia il sindacato dei giornalisti Rai- è stato proclamato uno sciopero di 24 ore, con astensione dal lavoro dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.30 di martedì 7”.


“Nel rispetto delle regole fissate dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – prosegue la nota Usigrai- non potranno aderire i giornalisti del Giornale Radio Rai che già saranno impegnati in uno sciopero sabato 27 aprile contro l’ipotesi di accorpamento del Gr Sport con Rai Sport e di Gr Parlamento con Rai Parlamento che svuoterebbe Radio1 della sua vocazione all news senza alcun vantaggio per la testata e l’azienda. Nei giorni precedenti verranno messe in atto una serie di iniziative sindacali come da mandato dell’assemblea dei cdr, dello scorso 17 aprile”. “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l’assenza dal piano industriale di un progetto per l’informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell’accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari. Sono queste – conclude il sindacato dei giornalisti della Rei- le ragioni della nostra protesta”


Esecutivo Usigrai

Inter-Torino, in A per la prima volta terna arbitri al femminile

Inter-Torino, in A per la prima volta terna arbitri al femminileRoma, 25 apr. (askanews) – Per la prima volta una terna arbitrale tutta femminile in Serie A. Accadrà domenica alle 12.30 per l’incontro tra Inter e Torino, la partita della festa scudetto dei nerazzurri. Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno sarà affiancata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Era già accaduto in B e in Coppa Italia, ora è la volta del massimo campionato. Accadde in occasione di Napoli-Cremonese valida per gli ottavi di finale in programma allo stadio Diego Armando Maradona il 17 gennaio scorso diretta da Maria Sole Ferrieri Caputi della sezione di Livorno, coadiuvata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti, le stesse di domenica.

25 Aprile, messaggio Ilaria Salis a corteo Roma: Italia resti antifascista

25 Aprile, messaggio Ilaria Salis a corteo Roma: Italia resti antifascistaRoma, 25 apr. (askanews) -“Sono orgogliosa che nel mio Paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all’ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile”. Queste le parole di Ilaria Salis in un messaggio letto dal padre Roberto, nel corso del suo intervento dal palco dell’Anpi Roma durante la manifestazione per la Festa della Liberazione.

Dopo lo stop per malattia, Drusilla Foer torna live nei teatri

Dopo lo stop per malattia, Drusilla Foer torna live nei teatriMilano, 25 apr. (askanews) – Dopo la sosta forzata per la polmonite che l’ha costretta a interrompere bruscamente la tournee di Venere Nemica, dopo solo 8 date tutte esaurite, Drusilla Foer annuncia finalmente il ritorno in scena e la ripresa dello spettacolo. La ripartenza è fissata al Teatro Bellini di Napoli dal 17 al 22 settembre 2024, seguiranno i recuperi di Spoleto il 25, Pesaro dal 26 al 29, Vercelli il 2 ottobre, Casale Monferrato (AL) il 3, Borgosesia (VC) il 4, Legnano il 5, Pietra Ligure (SV) l’8, Prato il 15 e 16, poi Foggia il 23 e 24 e Fasano il 25 ottobre. Altri recuperi sono a Livorno il 26 novembre, ad Argenta e Cento (FE) rispettivamente il 12 e 13 dicembre, a Viterbo il 21 gennaio e a Pescia (PT) il 24. A queste date, per le quali restano validi i biglietti acquistati, si aggiungono nuove tappe in calendario: a Palermo, dall’1 al 9 novembre al Teatro Al Massimo, a Grosseto (il 27), a Firenze, dove Venere Nemica sarà in scena dal 28 novembre all’8 dicembre al Teatro Puccini e a Mantova l’11 dicembre. Nuove repliche anche in gennaio: il 7 a Forlì, l’8 a Piacenza, il 12 a Lodi e dal 14 al 19 gennaio al Teatro Manzoni di Milano. I biglietti sono disponibili in prevendita nei principali circuiti online e nelle biglietterie dei teatri. Il calendario del tour di Venere Nemica è ancora in divenire e altri appuntamenti verranno comunicati nelle prossime settimane.


Dopo il successo di Eleganzissima, il recital che per primo ha fatto conoscere al pubblico teatrale il suo talento ironico e sagace, Drusilla Foer porta in scena la sua seconda prova autorale, Venere Nemica, una pièce teatrale a tratti musical, ispirata alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”, un’opera di prosa teatrale supportata da musica cantata dal vivo, con un repertorio inaspettato, intenso e crudele, con la regia di Dimitri Milopulos. Scritta da Drusilla Foer, che ne ha messo a punto la drammaturgia con Giancarlo Marinelli, il regista che ha conosciuto l’iconica Signora dirigendola nella sua Histoire du Soldat, Venere Nemica rilegge il Mito in modo croccante, divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei. Gli archetipi affrontati nel testo si rivelano di un’attualità disarmante, resa ancora più evidente dal trasparire della personalità spiccata dell’interprete, nel ruolo della Dea, ora vivente fra gli umani mortali.


Prodotto da Best Sound e con la direzione artistica di Franco Godi, lo spettacolo è interpretato dalla stessa Drusilla Foer, con la partecipazione di Elena Talenti, cantante e attrice di musical di successo (Sister Act). La produzione esecutiva e la distribuzione sono a cura di Sava’ Produzioni Creative.

25 Aprile, Sangiuliano a via Tasso con Ester Mieli: Resistenza importante

25 Aprile, Sangiuliano a via Tasso con Ester Mieli: Resistenza importanteRoma, 25 apr. (askanews) – “Il 25 aprile è la festa della Liberazione da una dittatura, la Resistenza fu un momento significativo importante. Vi parteciparono italiani di varie tendenze politiche: le brigate mazziniane dei repubblicani, le brigate Matteotti dei socialisti, i cattolici delle Fiamme Verdi, la Brigata Osoppo, la Brigata ebraica, i monarchici con Edgardo Sogno e i liberali. Poi c’era una minoranza comunista che ha tentato di monopolizzare la resistenza. Ricordiamo quello che successe alla Brigata Osoppo, che solo perché non volle assoggettarsi al comando del maresciallo Tito fu massacrata a Porzus dai partigiani comunisti. In quella occasione morì anche il fratello di Pier Paolo Pasolini e uno zio del grande cantautore Francesco De Gregori”.


Lo ha detto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che stamani s’è recato al Museo storico della Liberazione in via Tasso a Roma insieme, tra gli altri, al Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, alla senatrice Ester Mieli, al Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, al Capo di Gabinetto, Francesco Gilioli e al direttore del Museo di via Tasso, Roberto Balzani. “Il Museo della Liberazione è un luogo significativo, che esprime tutta la tragedia e il dolore provato in quel periodo storico, quando qui furono detenuti e torturati i patrioti della libertà quando Roma era occupata dai nazifascisti. Ritengo doveroso essere qui il giorno della Liberazione in questo Museo che, tra l’altro, fa parte di quelli di competenza del Ministero della Cultura”.


“Una democrazia matura – ha continuato il Ministro – deve avere una cornice di valori condivisi da tutti quanti; all’interno di questa cornice, che è la Costituzione repubblicana, ci si divide legittimamente con diversi programmi politici. Voglio ricordare che in Europa la guerra al nazifascismo l’hanno fatta due uomini di destra, Winston Churchill e il generale Charles De Gaulle, che hanno sempre avuto posizioni conservatrici e di destra ma sono stati motori della ribellione dell’Europa. Un’importante mozione del Parlamento europeo ha equiparato il nazifascismo al comunismo, in Italia è giusto dichiararsi antifascisti, e io lo faccio, ma allo stesso modo bisogna dichiararsi anticomunisti. Non è vero quello che si racconta che il Partito comunista ha fatto da solo la lotta di Liberazione, era guidato da Palmiro Togliatti che era appena un gradino sotto a Stalin nell’organizzazione del comunismo mondiale”.