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Insurtech e broker: Insoore stringe partnership con Acrisure Italia

Insurtech e broker: Insoore stringe partnership con Acrisure ItaliaRoma, 21 mar. (askanews) – Insoore e Acrisure Italia annunciano la firma di una partnership strategica. Grazie all’accordo, le soluzioni di Insoore, realtà insurtech che si occupa di rendere più efficiente e digitale la gestione dei sinistri, saranno disponibili per i clienti di Acrisure Italia, uno dei principali broker assicurativi retail che negli anni ha dimostrato di essere particolarmente attento all’evoluzione digitale del mercato.
L’intesa prevede che Insoore supporti Acrisure Italia nell’introduzione di soluzioni tecnologicamente avanzate per la customer satisfaction degli assicurati, offrendo una maggiore efficienza, trasparenza e velocità nella gestione dei processi. In particolare, Acrisure Italia sarà il primo cliente di Insoore a testare la nuova piattaforma sviluppata dall’insurtech per i broker, confermando così il proprio impegno nell’essere un’azienda all’avanguardia sul mercato.
“La collaborazione con Acrisure Italia è un passo fondamentale nella nostra strategia di crescita”, ha dichiarato Enrico Scianaro, CEO di Whoosnap, società proprietaria di Insoore. “Siamo entusiasti di lavorare con un partner così importante e attento alle trasformazioni in atto nel settore assicurativo, come è Acrisure Italia. Abbiamo lavorato intensamente per creare uno strumento di gestione automatizzata dei sinistri dedicato ai broker, con l’idea di sfruttare al meglio le tecnologie che stiamo sviluppando in ambito AI. Siamo entusiasti di vederlo approdare sul mercato con un partner lungimirante come è Acrisure Italia”.
“Questa alleanza strategica con Insoore è un ulteriore passo avanti in una relazione già consolidata che ci permetterà di rafforzare la nostra offerta congiunta sul mercato”, ha dichiarato Francesco Sardara, CFO e COO di Acrisure Italia S.p.A.. “Il mio team ed io siamo entusiasti di lavorare a stretto contatto con Insoore e di testare la loro nuova piattaforma sviluppata per i broker che renderà ancora più efficiente la gestione dei sinistri. Queste nuove tecnologie ci permetteranno di cercare soluzioni sempre più efficienti e innovative.”
L’accordo tra Insoore e Acrisure Italia ha il potenziale per avere un respiro internazionale e portare il modello anche all’estero, confermando così che l’Italia può rappresentare un mercato di avanguardia e innovazione.

Auto, Acea: a febbraio vendite Ue +11,5%, bene Spagna e Italia

Auto, Acea: a febbraio vendite Ue +11,5%, bene Spagna e Italia

In crescita bev e ibride. Quota mercato Stellantis 19,1% (-1,9pp)

Milano, 20 mar. (askanews) – Prosegue la crescita del mercato auto Ue: a febbraio le immatricolazione sono aumentate dell’11,5% a 802.763 unità. Lo rende noto l’Acea, l’Associazione dei produttori di auto europei, ricordando la bassa base di confronto dovuta alla crisi dei chip a inizio 2022. Fra i principali mercati, Spagna e Italia hanno registrato gli aumenti più significativi (+19,2% e +17,4% rispettivamente).
Nei primi due mesi dell’anno, il mercato Ue ha raggiunto quasi 1,6 milioni di immatricolazioni (+11,4%). Guardando ai quattro principali mercati, la Spagna (+32,1%) e l’Italia (+18,2%) hanno registrato i maggiori rialzi, seguite dalla Francia (+9,1%). Stabile nel bimestre il mercato tedesco (+0,2%).
A febbraio si è registrato un aumento delle auto elettriche e ibride, che ora rappresentano rispettivamente il 12,1% e il 25,5% del mercato. Tuttavia, la benzina è ancora la prima scelta nell’Ue, con una quota di mercato del 36,9%.
Il mese scorso, le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici (Bev) nell’Ue sono aumentate del 39,7% raggiungendo 97.300 auto, con una quota di mercato del 12,1%, rispetto al 9,7% di febbraio 2022. Ad eccezione della Repubblica Ceca (-3,2%) e Slovacchia (-28,2%), tutti i mercati della regione hanno contribuito a questa crescita con incrementi percentuali a doppia e tripla cifra, compresi i tre maggiori: Germania (+14,7%), Francia (+45,7%) e Paesi Bassi (+88,9%).
Anche le vendite di veicoli ibridi (Hev) sono aumentate del 22,3% a 204.883 unità pari a una quota di mercato del 25,5% (+2,2 pp). La crescita è stata sostenuta da aumenti a doppia cifra nei quattro mercati chiave della regione: Spagna (+31,8%), Francia (+24,6%), Germania (+24,2%) e Italia (+23,9%). Al contrario, le immatricolazioni di veicoli ibridi plug-in (Phev) sono diminuite del 7,4% a 57.569 auto vendute, principalmente a causa della flessione in Germania (-44,8%), a causa della fine dei sussidi.
A febbraio 2023 le immatricolazioni di auto a benzina sono aumentate dell’11,1%, pari a una quota di mercato del 36,9%, in linea con quella registrata nel 2022. Spagna (+19,0%), Italia (+16,3%), Germania (+8,9%) e Francia (+7,7%) hanno tutte contribuito alla crescita. Continua invece la flessione delle auto diesel (-8,4%) pari a una quota di mercato del 15% (-3,2 pp), nonostante aumenti in alcuni mercati dell’Europa centrale come Polonia (+18,9%) e Repubblica Ceca (+12,4%), oltre che in Italia (+2,2%).
A livello di gruppi auto, Volkswagen a febbraio registra una quota di mercato del 26% (+1,5 pp) con 208.503 auto immatricolate (+18,2%). Al secondo posto Stellantis con una quota di mercato del 19,1% (-1,9 pp) e 153.684 immatricolazioni (+1,6%). Terza Renault con una quota di mercato del 10,8% (+1,3 pp) e 86.779 auto venute (+26,3%). A seguire Hyundai all’8,4% (-0,9 pp) e 67.764 auto vendute (+1,4%) e Toyota al 7,3% (+0,2 pp) e 58.329 auto vendute (+14,6%).

Le Figaro: Deschamps ha scelto, sarà Mbappé il capitano dei Bleus

Le Figaro: Deschamps ha scelto, sarà Mbappé il capitano dei Bleus

A partire dalla partita di venerdì con l’Olanda. Vice sarà Griezmann

Roma, 21 mar. (askanews) – Il tecnico della Francia Didier Deschamps ha scelto Kylian Mbappé come successore di Hugo Lloris per portare la fascia di capitano della nazionale di calcio vicecampione mondiale. A pubblicare l’indiscrezione il sito del quotidiano Le Figaro, secondo il quale la fascia sarà al braccio del fuoriclasse ventiquattrenne, attaccante del Paris Saint Germain, 66 presenze, 36 gol con la maglia dei Bleus, con la quale si laureò campione del mondo nel 2018.
Secondo Le Figaro la decisione è stata annunciata nella serata di lunedì dal coach della nazionale all’interessato e anche ad Antoine Griezmann: l’attaccante dell’Atlético Madrid era considerato il principale concorrente di Mbappé alla fascia da capitano e sarà il nuovo vicecapitano. I due dovrebbero assumere il nuovo ruolo a partire dalla partita di venerdì sera contro l’Olanda per l’avvio delle qualificazioni a Euro 2024.

Covid, Biden firma legge per trasparenza su origine virus

Covid, Biden firma legge per trasparenza su origine virusRoma, 20 mar. (askanews) – Il presidente degli Stai Uniti, Joe Biden, ha firmato il “Covid-19 Origin Act of 2023”, che richiede al direttore dell’intelligence nazionale di declassificare alcuni informazioni relative all’origine del Covid-19. Lo riferisce un comunicato della casa Bianca.
In una dichiarazione anch’essa diffusa dall’amministrazione, il presidente statunitense ha affermato di condividere “l’obiettivo del Congresso di rilasciare quante più informazioni possibili sull’origine della malattia” e ha rivendicato di aver ordinato nel 2021 “alla comunità dell’intelligence di utilizzare ogni strumento a sua disposizione per indagare sull’origine di Covid-19 e quel lavoro è in corso. Dobbiamo andare a fondo – ha aggiunto – delle origini di Covid-19 per contribuire a garantire una migliore prevenzione di future pandemie. La mia amministrazione continuerà a esaminare tutte le informazioni classificate relative alle origini di Covid-19, compresi i potenziali collegamenti con l’Istituto di virologia di Wuhan”.
“Nell’attuare questa legislazione, la mia amministrazione – ha sottolineato ancora Biden – declassificherà e condividerà quante più informazioni possibile, in linea con la mia autorità costituzionale di proteggere dalla divulgazione di informazioni che danneggerebbero la sicurezza nazionale”.

Cori antisemiti all’Olimpico, Piantedosi: individuare responsabili

Cori antisemiti all’Olimpico, Piantedosi: individuare responsabiliRoma, 20 mar. (askanews) – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a quanto si apprende, nel pomeriggio ha chiamato il capo della polizia Lamberto Giannini ed il questore di Roma, Carmine Belfiore, per raccomandare ogni sforzo possibile per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti che si sono verificati durante il derby Lazio-Roma di ieri all’Olimpico.
Per il 30 marzo era già stata convocata una riunione sul tema al Viminale con lo stesso Piantedosi, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, i vertici del calcio ed i rappresentanti della Comunità ebraica.

Conte incalza Schlein anche sull’Ucraina, col Pd è competizione

Conte incalza Schlein anche sull’Ucraina, col Pd è competizione

Borghi: “Segretaria chiara”. Un parlamentare: leader M5s sbaglia

Roma, 20 mar. (askanews) – Dopo il salario minimo, l’Ucraina: Giuseppe Conte non si rassegna ad un Pd rivitalizzato che, stando ai sondaggi, recupera i voti andati ai 5 stelle nei mesi scorsi, l’ex premier prova ad incalzare Elly Schlein su tutti i temi più “caldi” per l’elettorato di sinistra. Anche oggi, parlando ad una iniziativa della Luiss, il leader M5s ha voluto rimarcare che quella per il salario minimo è “una battaglia che facciamo da dieci anni, una battaglia che ci ha trovato isolati” e “solo recentemente” si sono aggiunti Pd e sindacato. Ma l’affondo vero è arrivato sulle armi a Kiev quando, rispondendo alle domande dei cronisti, ha detto di sperare che anche il Pd si decida a dire no a nuovi invii: “Armi all’Ucraina? Abbiamo già dato. Mi auguro che il Pd possa, anche col nuovo vertice, fare questa scelta in questa direzione che noi abbiamo già intrapreso”. Una competizione che in casa Pd viene monitorata con attenzione, perché molti di coloro che hanno votato per la nuova segretaria confidavano in un cambio di rotta anche sull’Ucraina.
Uno dei parlamentari che hanno sostenuto la Schlein prova a minimizzare: “Non credo che a Conte convenga questa strada. La ‘luna di miele’ della Schlein non si esaurisce certo perché lui presenta una mozione…”. Sembra però più un auspicio che una convinzione. Il “Conte rosso” dà fastidio, perché appunto può mettere in qualche difficoltà la nuova segretaria con quella parte di sinistra che nei mesi scorsi era ‘migrata’ verso M5s e che ora è tornata a preferire il Pd nella convinzione che la nuova segretaria imprimerà una svolta netta al partito. Cosa che, effettivamente, è accaduta nelle prime settimane, con un’opposizione molto ferma, dura, su temi come l’antifascismo, i migranti e, appunto, il salario minimo.
L’Ucraina però è una questione più complicata. Se sugli altri argomenti è abbastanza facile tenere insieme tutto il Pd, sulla guerra le cose cambiano. Enrico Borghi, uno dei più filo-atlantisti del partito, è contento della linea tenuta dalla segretaria e si dice certo che le mosse di Conte non le faranno cambiare posizione: “Non credo ci saranno problemi. Atteggiamento di Elly Schlein molto coerente con quanto detto fin qui dal Pd: prosecuzione degli aiuti all’Ucraina per la resistenza e contemporaneamente concretizzazione di un processo per un negoziato di pace, che ha bisogno di un rafforzamento del ruolo europeo. Noi stiamo dando prova di responsabilità e volontà di lavorare a soluzioni concrete, Conte prosegue in una attività tutta ‘interna corporis’ al nostro paese, totalmente velleitaria e priva di sbocco concreto”.
Ma se Borghi è soddisfatto vuol dire che molto meno lo sarà chi sperava che la Schlein invertisse la rotta intrapresa da Enrico Letta. E infatti nelle parole del parlamentare della sinistra Pd qualche fastidio si coglie: “Se noi e M5s iniziamo a rincorrerci finiamo per fare solo un favore alla Meloni”. La speranza è che il leader M5s scelga un altro profilo, complementare a quello del Pd, per potere insieme, alleati, sfidare la destra: “Diciamo la verità – prosegue – Conte non è un paladino della sinistra: smetta di fare la competizione su pacifismo, lavoro e via dicendo… La sinistra non è nel loro dna. Sarebbe più utile se tornasse a presidiare quell’area arrabbiata delle origini”.
Si vedrà se l’ex premier seguirà questi ‘consigli’, ovviamente interessati. Tra un anno ci sono le europee e la Schlein ha tutta l’intenzione di uscire da quella prova con un Pd saldamente primo partito dell’opposizione. Dalle prime reazioni, non sembra che Conte si rassegni fin d’ora a giocare un ruolo da comprimario, lasciando ai democratici la guida del “cosiddetto campo progressista”, come lo ha definito oggi alla Luiss.

Torna LOVE MI, il concerto evento gratuito ideato da Fedez

Torna LOVE MI, il concerto evento gratuito ideato da FedezMilano, 20 mar. (askanews) – LOVE MI, il concerto evento completamente gratuito ideato da Fedez, torna il 27 giugno 2023 in Piazza Duomo a Milano grazie alla collaborazione con il Comune di Milano. Gli ingredienti saranno gli stessi: tanta voglia di fare musica, di divertirsi insieme e il desiderio di fare del bene. All’evento musicale sarà, infatti, legata anche quest’anno una raccolta fondi destinata a sostenere un progetto a cui la Fondazione Fedez crede molto. LOVE MI sarà una serata imperdibile per tutti quelli che amano la musica dal vivo.
“Appena sceso dal palco l’anno scorso ho avuto subito il desiderio di ricominciare a lavorare alla seconda edizione di LOVE MI – afferma Fedez e continua – È stata un’esperienza incredibile ed emozionante che ha raggiunto ovviamente l’apice la sera del concerto, ma anche tutta la parte organizzativa, che ho seguito in prima persona, è stata pazzesca! E così eccoci qui! Per il secondo anno consecutivo a lavorare con tantissima carica a questo progetto di cui vi svelerò i dettagli appena possibile, in fondo mi conoscete e sapete che spoilero sempre tutto. Al momento le certezze sono tre: il luogo, la data e che sarà un evento legato a una iniziativa benefica.”
La raccolta fondi a sostegno dell’associazione che verrà scelta avverrà tramite il numero solidale che verrà creato appositamente e comunicato appena possibile e tramite il sito della Fondazione Fedez.
LOVE MI è organizzato da DOOM ENTERTAINMENT in collaborazione con il Comune di Milano e prodotto da Vivo Concerti.

Moda, Made in Italy, vino e amicizia all’Atelier Molayem di Milano

Moda, Made in Italy, vino e amicizia all’Atelier Molayem di MilanoMilano, 20 mar. (askanews) – Quattro amiche unite dalla passione per lo stile e il Made in Italy. Il 27 marzo l’appuntamento è dalle 9 alle 18 allo showroom di Atelier Molayem in via Matteo Bandello 5 a Milano per una giornata dedicata all’amicizia e alla creatività. Sarà l’occasione per conoscerci meglio e gustare un calice – Venturini Baldini- o un caffè con dei deliziosi finger food dolci e salati.
Ad accogliervi ci saranno la designer di gioielli Stella di Atelier Molayem, la stilista Sara di Ps Milano, la regina delle borse in rafia Francesca Gatti e l’imprenditrice del vino bio Julia di Venturini Baldini.
«Crediamo nel Made in Italy e nella forza delle donne», dice Stella Molayem, creatrice del marchio di gioielli che unisce luce, colore ed equilibrio delle forme. Il colore è al centro dei suoi gioielli, e ogni pietra – rara e vintage – simboleggia un valore, dal rosso passione al rosa rinascita. Il tutto declinato anche nella linea Kids. Ps Milano unisce la passione per il Giappone ai tessuti vintage unici italiani nelle sue linee Kimono, mentre Gatti Milano
Gatti Milano sposa l’antica arte dell’intreccio nelle sue collezioni uniche di panieri in midollino e rafia. Infine, i vini di Venturini Baldini conquistano con i sapori unici e le produzioni interamente biologiche certificate.
Comun denominatore: l’artigianalità e la sostenibilità.

Lagarde rassicura: banche Ue poco esposte ai bond falcidiati

Lagarde rassicura: banche Ue poco esposte ai bond falcidiatiRoma, 20 mar. (askanews) – La Banca centrale europea torna rassicurare sulla tenuta delle banche nell’Unione. E in una audizione al Parlamento europeo, calendarizzata da mesi ma che giunge all’indomani del piano di salvataggio approntato in tutta fretta dalle autorità elvetiche sul Credit Suisse, la presidente Christine Lagarde ha avvertito che, ove fosse necessario, l’istituzione è pronta a intervenire per salvaguardare la stabilità finanziaria. Innanzitutto avendo a disposizione tutti gli strumenti che servissero per garantire liquidità, ed eventualmente riattivando sistemi che non usa da molto tempo.
Lagarde ha ripetuto che le banche dell’Ue dispongono di margini solidi, sia sui livelli patrimoniali che sugli strumenti di liquidità abbondanti. E’ poi intervenuta su un aspetto del salvataggio di Credit Suisse, tramite l’acquisizione di Ubs che ha fatto drizzare i capelli a diversi investitori osservatori: l’azzeramento del valore di alcuni tipi di obbligazioni (At1).
Innanzitutto affermando che l’esposizione delle banche Ue a questi specifici titoli “è molto limitata, parliamo non di miliardi ma di milioni”, ha detto. “Potrete chiedere meglio domani a Andrea Enria”, il presidente del Meccanismo unico di Vigilanza bancaria della Bce, che terrà a sua volta una doppia audizione al Parlamento Ue. “Ma non sono totalmente disiteressata alla questione e ho chiesto di investigare e un primo feedback indica che l’esposizone è molto limitata – ha aggiunto – in particolare sulle emissioni At1”.
Poi richiamandosi a un chiarimento fornito già questa mattina da Vigilanza della Bce, Eba (Autorità bancaria europea) e Single Resolution Board: e cioè che nella Ue le regole impongono che prima di intaccare il valore di qualunque bond si debbano esaurire quelli di azioni e altri strumenti di “common equity”.
In sostanza il caso Credit Suisse non farà da precedente per eventuali situazioni simili che dovessero verificarsi nell’Unione. “Le decisioni prese dalle autorità svizzere ieri sono state prese sulla base delle leggi svizzere e sulla base degli accordi contrattuali che sono stati presi da queste entità svizzere, in particolare sui bond At1. Ma la Svizzera non fissa standard per l’Unione Europea: gli standard per l’Ue sono fissati dal Parlamento europeo”, ha detto.
Più in generale, guardando alle due vicende che, separatamente (apparentemente) hanno scosso Borse e banche in queste ultime sedute, Lagarde ha affermato che la Silicon Valley Bank e Credit Suisse sono “casi molto diversi” tra loro. “Quello di Svb è l’esempio perfetto di un bank run. Invece Credit Suisse è un caso di problemi di molto lungo termine: non penso che siamo in presenza della stessa diagnosi e delle stesse cause”.
Ad ogni modo alla Bce “stiamo monitorando gli sviluppi di mercato attentamente e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’aria euro”, ha assicurato.
Lagarde ha chiarito che non vi saranno compromessi tra le misure per la stabilità finanziaria e queste, restrittive, per combattere l’alta inflazione, asserendo che su questi versanti la Bce opererebbe con strumenti diversi tra loro.
Tuttavia ha anche rimarcato che la prudenza con cui la Bce sta procedendo nella progressiva riduzione del bilancio e degli stock di titoli (prevalentemente di Stato) in portafoglio è stata decisa in modo da “assicurare che l’Eurosistema mantenga una continua presenza di mercato”. Inoltre ha ribadito che la manovra di inasprimento quantitativo “non è lo strumento primario” per perseguire il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%: per questo invece l’intervento numero uno è focalizzato sui tassi di interesse.
“Chiaramente – ha ammesso – le tensioni sulla stabilità finanziaria possono avere un impatto sulla domanda, che al momento è incerto ma bisognerà tenerne conto nelle valutazioni sulle prospettive economiche. Lo si vedrà nelle nostre prossime previsioni” (che verranno aggiornate fra tre mesi).

Tajani: faro Ue acceso su Tunisia, si teme crisi migratoria

Tajani: faro Ue acceso su Tunisia, si teme crisi migratoriaBruxelles, 20 mar. (askanews) – La questione tunisina è stata, su richiesta italiana, uno dei temi più importanti discussi oggi a Bruxelles al Consiglio Affari Esteri dell’Ue, che ha deciso di inviare a Tunisi in missione due ministri, quello belga e quello portoghese, mentre la Commissione europea invierà il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, incontrando i giornalisti a margine del Consiglio Affari esteri dell’Ue, oggi a Bruxelles.
“Abbiamo posto con grande forza la questione Tunisia, che era stata messa all’ordine del giorno grazie alla richiesta dell’Italia”, ha ricordato Tajani. “C’è stata – ha riferito -grande attenzione da parte di tutti i paesi. Abbiamo chiesto tempi rapidi per finanziare un paese che vive un momento economico e finanziario molto difficile. Nei prossimi giorni – ha annunciato – andrà il commissario europeo Paolo Gentiloni a Tunisi per affrontare la questione e vedere cosa, quanto, come può fare l’Unione europea per finanziare la Tunisia. In più, in rappresentanza del Consiglio Affari esteri, il ministro degli Esteri belga e quello portoghese saranno nei prossimi giorni” a Tunisi “per cercare di capire come si può affrontare e risolvere la situazione tunisina con una forte azione europea”.
“I fari – ha affermato Tajani – sono stati ormai accesi sulla realtà di questo paese. C’è non solo una questione di stabilità, ma anche una questione migratoria che ci preoccupa molto, perché la frontiera tra Tunisia e Libia è ormai sempre più fragile e rischiamo di vedere nuovi flussi di migranti partire dalla Tunisia. Contiamo sul coraggio e la determinazione dell’Europa. Comunque sosteniamo le missioni che ci saranno nei prossimi giorni, vediamo quali saranno i risultati”.
Riguardo al fatto che l’Fmi tiene ancora bloccato il prestito che era stato promesso alla Tunisia, il ministro ha osservato: “Io credo che gli aiuti servono a garantire maggiore stabilità. L’Italia sta facendo la sua parte, io mi auguro che l’Europa faccia la sua parte; e anche il Fondo monetario, trovando un’intesa con il presidente tunisino, che poi è l’elemento chiave per trovare un accordo”.
“Non è sempre facile, però – ha rilevato Tajani -, è interesse generale che ci sia stabilità in un paese fondamentale per il Nord dell’Africa, e poi è il paese africano più vicino all’Italia; quindi noi faremo di tutto perché si possa raggiungere l’obiettivo di finanziare in maniera congrua questo paese, in modo che possano essere fatte le riforme, perché non dobbiamo dimenticare che i finanziamenti sono anche legati alle riforme, e perché si possa raggiungere un momento di stabilità, impedendo poi all’estremismo islamico di ritornare ad apparire nel Nord dell’Africa”.
All’osservazione di un giornalista, secondo cui il problema sembra essere proprio il presidente tunisino, Kais Saied, che rifiuta le riforme, il ministro ha risposto: “Bisogna trovare un accordo”, decidere “se bisogna fare prima le riforme o dare prima i soldi. Peró il problema fondamentale è quello della stabilità, non stabilire chi ha torto e chi ha ragione. Per noi la priorità è dare stabilità al Nord dell’Africa e alla Tunisia. E’ ovvio che le riforme vanno fatte”.
“Si può ad esempio pensare – ha spiegato Tajani – di dare delle tranche, e man mano che si fanno le riforme, aggiungere la seconda e poi la terza tranche. E’ una delle proposte che io ho fatto, in modo da poter coniugare soluzione finanziaria e riforme. Vedremo se sarà accettata poi dalla controparte. Comunque abbiamo fiducia nella missione di Gentiloni e dei due ministri degli esteri portoghese e belga”.
Il ministro ha ricordato che in Tunisia “c’è già un’azione dell’Italia: è già andata la nostra direttrice generale della Cooperazione. Sono previsti circa 110 milioni di euro per la cooperazione, in parte da dare al bilancio e in parte alle piccole e medie imprese; andiamo avanti in questa direzione, l’Italia farà la sua parte”.
Comunque, ha aggiunto Tajani, “questo riguarda l’impegno per la cooperazione e lo sviluppo italiano, la parte italiana. Poi c’è una parte europea, e la parte del Fondo Monetario internazionale. E ci sono anche gli Emirati arabi che stanno discutendo anche loro, con i tunisini. L’importante è non perdere troppo tempo”.
A chi chiedeva se sia prevedibile anche una visita a Tunisi da parte della premer Giorgia Meloni, infine, il ministro si è limitato a replicare: “Io sono in costante contatto con il governo tunisino, mi sono sentito anche oggi con il ministro degli Esteri”.