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Tag: askanews

Eccellenti ascolti su La7 anche a febbraio 2025, +8% in prime time

Eccellenti ascolti su La7 anche a febbraio 2025, +8% in prime timeRoma, 6 mar. (askanews) – Ancora eccellenti ascolti per La7 anche a febbraio (2 febbraio/Primo marzo) con la Rete del Gruppo Cairo Communication che si attesta in prime time (20.30/22.30) al 5,4% (+8%) con 1,1 milioni di spettatori, confermandosi al quarto posto davanti a Rai3, Rete4 e Rai2.


Se si considera poi la fascia 20.00/22.30 con il 5,8% (+10%) e 1,2 milioni di spettatori, La Rete diretta da Andrea Salerno è stabilmente al terzo posto, dietro solo a Rai 1 e Canale 5. Posizioni che sono confermate anche considerando i nuovi standard total audience. Eccellenti i risultati infine sui target pregiati, dove nella fascia di prime time 20.30/22.30 La7 è seconda Rete, con l’11,1% (+5%) nella CSE alta (Classe Socioeconomica Elevata) e con il 12% (+4%) sui laureati.

Confagri: bene indirizzo Agenzia Entrate su tassazione biogas

Confagri: bene indirizzo Agenzia Entrate su tassazione biogasRoma, 6 mar. (askanews) – L’indirizzo interpretativo fornito dall’Agenzia delle Entrate per dare soluzione al sistema di tassazione degli impianti di biogas “va nella giusta direzione auspicata da Confagricoltura. Esprimiamo, perciò, una valutazione positiva e un particolare apprezzamento per la chiarezza”. Lo sottolinea in una nota la confederazione agricola spiegando che con le direttive impartite dall’Agenzia “si conferma la correttezza del criterio di tassazione che la Confederazione aveva indicato sin dall’entrata in vigore, nel 2014, delle norme sulla determinazione forfetizzata dell’imponibile derivante dall’attività di produzione di energia da biogas, basata sui prezzi medi zonali indicati dallo stesso GSE, con esclusione della quota incentivante compresa nella tariffa omnicomprensiva”.


Il chiarimento ufficiale fornito oggi dall’Agenzia si fonda, spiega dettagliatamente Confagricoltura, sulle finalità che le norme intendevano perseguire, dirette a non discriminare con diversi sistemi di tassazione i produttori di agroenergie in base alle differenti fonti di produzione dell’energia da impianti fotovoltaici o da fonti di origine agroforestali (biogas). L’indirizzo “conferisce certezza ai comportamenti tenuti dagli imprenditori del settore, in conformità con la giusta interpretazione delle disposizioni di riferimento”. Si chiude, così, una lunga vicenda che ha visto coinvolte varie amministrazioni competenti (ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, GSE) che hanno in questi anni dialogato con Confagricoltura fino alla giusta interpretazione emanata dall’Agenzia delle Entrate, che pone finalmente chiarezza ai dubbi sull’applicazione della normativa.

Ucraina, Zelensky: grazie all’Ue per il forte sostegno, non siamo soli

Ucraina, Zelensky: grazie all’Ue per il forte sostegno, non siamo soliBruxelles, 6 mar. (askanews) – “Grazie a tutti i leader europei per il forte sostegno dall’inizio della guerra, sentiamo di non essere soli”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, arrivando al Consiglio europeo straordinario.


“E’ una grande decisione” il piano ReArm Europe per incrementare “la sicurezza europea” e il sostegno all’Ucraina, ha aggiunto. Zelensky è stato accolto dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con il quali è rimasto a colloquio.

Carloni (Comagri): al lavoro per risolvere speculazione caffè

Carloni (Comagri): al lavoro per risolvere speculazione caffèRoma, 6 mar. (askanews) – “La Lega, al fianco del suo segretario, lavorerà per trovare una soluzione: bisogna creare misure di tutela per la filiera del caffè, che è in balia di pochi grandissimi operatori, in particolare per le piccole e medie imprese italiane, che rendono il caffè italiano uno dei prodotti più celebrati e consumati al mondo”. Lo ha detto il presidente della commissione Agricoltura, il deputato della Lega Mirco Carloni, che ieri con il segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture Matto Salvini ha incontrato il presidente dell’associazione Altoga, che riunisce circa 800 torrefattori italiani. Nel corso dell’incontro è emersa la preoccupazione per la speculazione nel settore del caffè che negli ultimi anni ha portato a un aumento dei prezzi quasi del 300%.


“Come se non bastassero le criticità derivanti da certe normative Ue, i problemi si accumulano – ha detto Carloni – Scarsità del prodotto, difficoltà logistiche causate dall’impraticabilità del Canale di Suez, speculazione mondiale e, infine, l’entrata in vigore dell’EUDR al 31 dicembre, che complicherà ulteriormente la situazione, impedendoci di procurare caffè non certificati”. “Gli speculatori nel settore sono rappresentati da produttori che trattengono il prodotto per aumentare i prezzi, da trader multinazionali che, da semplici intermediari, sono diventati attori speculativi, e da operatori finanziari di vario tipo che traggono vantaggio dalla scarsità, amplificando il fenomeno”, ha concluso Carloni garantendo il sostegno del Governo alla filiera.

Al via campagna Naturasì:prezzo trasparente a sostegno agricoltori

Al via campagna Naturasì:prezzo trasparente a sostegno agricoltoriRoma, 6 mar. (askanews) – Conoscere di un prodotto non solo il prezzo pagato alla cassa, ma anche la percentuale di quel prezzo che va agli agricoltori e ai trasformatori. Un primo passo per fare una spesa consapevole e per dare trasparenza al giusto prezzo che deve essere pagato a chi produce ciò che mangiamo. Naturasì lancia la campagna “Sosteniamo l’agricoltura” e, come spesso accade, il mondo del biologico, che da sempre lavora affinché venga riconosciuto il “giusto prezzo” dei cibi, apre la strada a una collaborazione virtuosa tra chi produce, chi vende e chi acquista.


L’iniziativa nasce dalla constatazione che la corsa al ribasso dei prezzi del cibo ha conseguenze devastanti per l’agricoltura. Negli anni Settanta, in media, il 19% del prezzo del pane andava all’agricoltore; oggi è solo il 4%. Quasi cinque volte più basso. Lo stesso accade per molti altri alimenti mentre i costi di produzione continuano a salire. Per questo NaturaSì, una delle principali insegne del biologico in Europa, indicherà su alcuni prodotti accanto al prezzo finale anche il valore corrisposto agli agricoltori e ai trasformatori. Passata di pomodoro, pane, ma anche finocchi, arance da spremuta e kiwi: su alcune categorie il compenso per i produttori arriva a quasi il 50% del prezzo pagato alla cassa. A discutere sul come avviare un percorso virtuoso sul giusto prezzo del cibo a partire dal bio, sono stati oggi a Roma Fabio Brescacin, presidente e fondatore di NaturaSì; Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio; Silvia Schmidt, Policy Manager di IFOAM Organics Europe e Ueli Hurter, responsabile della sezione agricoltura biodinamica presso il Goetheanum di Dornach (CH).


Erano inoltre presenti rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti e Cia, oltre a gruppi cooperativi e rappresentanti del settore accademico per avviare un confronto aperto per costruire un sistema che riconosca il giusto valore al lavoro di tutti gli agricoltori e renda il consumatore più consapevole. “Occorre una rivoluzione del sistema – ha detto Fabio Brescacin – il mondo agricolo è in crisi: solo in Europa, negli ultimi 15 anni, sono sparite oltre 5 milioni di aziende agricole. Tra il 2005 e il 2020, quasi il 40% delle attività ha abbandonato i campi. Per invertire questa tendenza, l’agricoltura deve tornare attrattiva soprattutto per i giovani”.


“Il grano duro biologico di NaturaSì viene pagato all’agricoltore 45 centesimi al chilo, contro i 30 centesimi della filiera convenzionale”, ha aggiunto Brescacin. Per valorizzare il lavoro agricolo, NaturaSì ha scelto di rendere trasparente la composizione del prezzo di alcuni prodotti chiave. Ad esempio, su 3,98 euro pagati per un chilo di finocchi, circa la metà (1,80 euro) vanno direttamente all’azienda agricola e il resto per logistica e trasporto, costi del punto vendita, controllo qualità, anche con agronomi in campo. La stessa trasparenza viene applicata a passata di pomodoro e pane, alle arance da spremuta e ai kiwi, con una comunicazione chiara in negozio, e non solo, per informare consumatori, associazioni di categoria e istituzioni.

Bce, oggi atteso nuovo taglio ai tassi, sul dopo più incertezza

Bce, oggi atteso nuovo taglio ai tassi, sul dopo più incertezzaRoma, 6 mar. (askanews) – Dalla Banca centrale europea è atteso un nuovo taglio da 0,25 punti percentuali ai tassi di interesse dell’area euro. Il principale riferimento, che ancora oggi resta il tasso sui depositi, dovrebbe così scendere al 2,50%. E’ sul dopo che si creano divergenze di vedute tra analisti e osservatori dell’istituzione. Al termine del direttorio, oltre alla comunicazione delle decisioni sui tassi (ore 14 e 15), la Bce pubblicherà anche le sue previsioni aggiornate su crescita economica e inflazione. Mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa.


A fine gennaio gli elementi più rilevanti citati dal Consiglio direttivo – l’organismo decisionale a cui partecipano tutti i governatori delle banche centrali nazionali dell’Eurosistema – erano stati la debolezza dell’economia e l’elevata incertezza sulle prospettive. Specialmente quest’ultimo aspetto – quello dell’incertezza – non potrà risultare che acuito, con l’amministrazione Trump che procede con l’imposizione di dazi commerciali, mentre blocca l’invio di armi all’Ucraina e, creando scompiglio nella Unione europea, preme per un accordo di pace con la Russia. Sulla debolezza dell’economia alcuni elementi hanno mostrato miglioramenti, ad esempio nel manifatturiero in Germania, che ha ricadute su tutti gli altri Paesi più industrializzati, tra cui l’Italia, ma che comunque resta coinvolto da dinamiche di contrazione. Altri meno positivi hanno visto un pesante indebolimento del terziario in Francia.


Nel frattempo si è verificata una nuova limatura dell’inflazione media nell’area euro, al 2,4% annuo a febbraio, dal 2,5% di gennaio, nella direzione auspicata dalla Bce che punta a un caro vita medio nell’area valutaria al 2% sul medio termine. Peraltro con segnali di smorzamento sia dall’inflazione di fondo (quella deputata da energia e alimentari), sia dai prezzi dei servizi (al 3,7% annuo), che sono quelli che da mesi persistono a livelli superiori alla media. Meno incoraggianti i dati sui prezzi alla produzione, aumentati dello 0,8% tra dicembre e gennaio con cui la variazione su base annua è balzata da quasi zero al più 1,8%. Dalle nuove previsioni e dalle parole di Lagarde gli analisti cercheranno segnali sul quanto ancora l’istituzione intenda spingersi nella riduzione dei tassi. E oltre ai tassi ci sta un altro elemento su cui sembra focalizzarsi una crescente attenzione, quella della riduzione della mole del bilancio di Bce e Eurosistema delle banche centrali, perché ha a sua volta un effetto restrittivo, che rischia quindi di risultare eccessivo in una fase in cui si vuole invece rimuovere il freno monetario.


Peraltro i propositi di forte aumento delle spese militari in deficit, annunciati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il suo “piano di riarmo” dei Paesi Ue da 800 miliardi di euro, rischiano di non essere facilitati dalla sovracitata manovra di riduzione del bilancio della banca centrale. Intanto oggi sul mercato si è verificato un piccolo “terremoto”, un brusco riprezzamento sui titoli di Stato della Germania, con speculare rialzo dei rendimenti – il maggiore sui Bund decennali dalla caduta del muro di Berlino – a seguito dell’accordo tra Cdu e Spd per derogare ai limiti costituzionali sulle spese in deficit. A cascata questo ha trainato movimenti analoghi su tutte le emissioni pubbliche dell’eurozona. Contestualmente l’euro è schizzato sopra quota 1,08 dollari, sui massimi da novembre. Entrambe le dinamiche, iniziate ieri sono proseguite anche oggi.


Molti analisti prevedono che la Bce continui a tagliare i tassi nei mesi a venire. Generalmente si attendono che li porti attorno al 2% tra fine primavera e inizio estate. Alcuni sono più cauti.

Key to Energy: opportunità per stabilità e contenimento dei costi

Key to Energy: opportunità per stabilità e contenimento dei costiRoma, 6 mar. (askanews) – Il profondo cambiamento delle risorse energetiche indotto dalla transizione energetica per il raggiungimento degli obiettivi climatici di decarbonizzazione non solo assume, nel contesto attuale in rapida evoluzione, una importante valenza sotto il profilo ambientale ma rappresenta anche una straordinaria opportunità per limitare l’esposizione del Paese a rischi di approvvigionamento di natura geopolitica e per migliorare la resilienza alle tensioni sui mercati internazionali, ancorando progressivamente l’approvvigionamento energetico a risorse – le rinnovabili – in grado di assicurare stabilità dei costi e mitigare la volatilità nel medio-lungo periodo.


In questo contesto si inserisce l’intenso programma di eventi che caratterizzano Key – The Energy Transition Expo in corso a Rimini che consolida la consapevolezza di indirizzi, strategie, strumenti e risorse, e rende evidente l’esigenza, ormai pressante, di trasformare credibilmente le strategie in azioni concrete, di tradurre piani e linee guida in investimenti e operatività. Gli aspetti citati – continuità di impostazione, consapevolezza di strumenti e risorse e concreta operatività – si riflettono nel percorso articolato proposto da Key to Energy, società di consulenza specializzata in tutte le fasi della filiera dell’energia, fatto di incontri dedicati, workshop ed eventi mirati a toccare e sottolineare in maniera concreta gli aspetti più interessanti e urgenti del momento, tutti legati allo sviluppo e realizzazione di rinnovabili e accumuli per i quali, a valle di una recente intensa crescita (oltre 13 GW di rinnovabili negli ultimi 25 mesi), il 2025 rappresenta un anno “chiave” decisamente importante dal punto di vista operativo, stante la finalizzazione di provvedimenti istituzionali e regolatori fondamentali (decreto riordino FER, Energy Release, Fer X transitorio, approvvigionamento sistemi di accumulo).


Lo sviluppo e l’implementazione concreta delle fonti rinnovabili costituiscono oggi, ancora di più, un tema centrale. Le soluzioni commerciali e patrimoniali che prevedono un coinvolgimento sempre più diretto e attivo del consumatore offrono benefici indiscutibili, in termini di stabilità dei prezzi dell’energia e ancoraggio ai reali costi industriali. L’evento “Rinnovabili e consumatori: la scelta ottimale” – il 6 marzo alle 16.30 alla Cupola Lorenzo Cagnoni – approfondisce il valore e le implicazioni positive che la scelta delle rinnovabili può rappresentare per i consumatori ed evidenzia le opzioni preferenziali – commerciali, patrimoniali, ibride (anche con autoconsumo) – e i passi concreti da intraprendere per garantirsi il costo industriale e identificare l’assetto regolatorio e industriale a maggior valore e più idoneo alle diverse esigenze.


Grazie a un impegno sinergico tra innovazione, investimenti e competenze, l’obiettivo è rendere la transizione energetica un percorso concreto e accessibile, in grado di rispondere alle esigenze di aziende e consumatori.

Vino, Marchesi Frescobaldi: 50 anni di “Benefizio” di Castello Pomino

Vino, Marchesi Frescobaldi: 50 anni di “Benefizio” di Castello PominoMilano, 6 mar. (askanews) – Con “Benefizio 2023”, ora disponibile sui mercati internazionali, Marchesi Frescobaldi celebra l’audace visione che nel 1973 ha portato a produrre a Castello Pomino a Rufina (Firenze) la prima vendemmia di questo Cru: Chardonnay in purezza proveniente da un singolo vigneto, fermentato e affinato in barrique.


“Sulla strada per Pomino mi emoziono come fosse la prima volta a scoprire questo angolo unico di Toscana, qui, le classiche colline toscane lasciano spazio ad un territorio inaspettato, quasi montano” racconta Lamberto Frescobaldi, presidente di Marchesi Frescobaldi, spiegando che “fu proprio dall’osservazione e dall’ascolto del territorio che la mia trisavola, Leonia degli Albizi, nel 1855 ebbe l’audacia di piantare le barbatelle di Chardonnay che più di un secolo dopo, videro la luce della prima vendemmia di Benefizio. Questo vino – continua – fu molto voluto da mio zio Leonardo, con il desiderio che fosse da subito un grande bianco da invecchiamento e oggi, dopo 50 anni, tutta la mia famiglia e io siamo orgogliosi di aver desiderato Benefizio, che vendemmia dopo vendemmia, ci regala ogni anno grandi emozioni”. Questa vigna si trova ad un’altitudine di 707 metri slm, con un’esposizione a Sud ed un suolo prevalentemente sabbioso, composto prevalentemente da marne, arenarie e scisti, con un’alta percentuale di argilla e calcare, tra pendii scoscesi, temperature fresche in estate e neve in inverno, magnifici boschi di abeti e sequoie secolari. L’altitudine, le temperature più basse caratterizzate da importanti sbalzi termici giorno-notte, l’intensa illuminazione solare, e i terreni “sciolti”, fin da subito fecero di questa Tenuta lo scenario ideale per la coltivazione dello Chardonnay.


“I vigneti che io ho trovato quando sono arrivato qui erano vecchi e la capacità di durata di un vino dipende dall’età del vigneto. E’ una cosa che le persone non pensano mai, pensano sempre che la capacità di invecchiamento di un vino sia legata alla sua struttura ma non è assolutamente vero: una vite vecchia fa del vino che ha la capacità di invecchiare” ha spiegato ad askanews l’enologo Nicolò D’Afflitto, ricordando che “tutte le varietà come Chardonnay e Sauvignon sono arrivate in Italia molto recentemente e dunque sono poche le persone che hanno avuto la fortuna che ho avuto io a Pomino di ritrovarmi dei vigneti di 30-40 anni di Chardonnay che potevano avere l’ambizione di invecchiare”. “Un enologo che arriva a Pomino o a Nipozzano deve fare un atto di umiltà, di rispetto verso ciò che sono stati la storia, la tradizione e il territorio – ha sottolineato D’Afflitto ad askanews – e dunque in nessuna delle aziende storiche di Frescobaldi ho portato rivoluzioni, tenendo un profilo basso da enologo da backstage, mentre quando abbiamo comprato delle aziende a Montalcino, a Montepulciano o nel Chianti Classico abbiamo dovuto reinventare qualche cosa”.


Oggi invecchiare i vini bianchi non è più un tabù, anzi sta diventando una tendenza soprattutto tra i grandi produttori. “Se ci sono le capacità perché no – ha concluso l’enologo del Gruppo Frescobaldi – certo è che in questo siamo stati limitati in passato dal fatto che i bianchi spesso fossero nella bottiglia borgognotta che erano chiuse con piccolissimi tappi naturali, oggi con i progressi che abbiamo fatto sia con il Diam sia con il sughero naturale possiamo guardare con maggior facilità all’invecchiamento”. La storia del vino di Pomino risale al XIX secolo e i primi riconoscimenti importanti sono del 1878 quando arrivò la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Pomino fu una delle prime zone in Toscana ad ottenere la Doc nel 1983 e oggi la Tenuta conta complessivamente 108 ettari vitati tra i 400 e i 750 metri di altitudine.


L’annata 2023, che celebra il cinquantesimo anniversario dalla nascita del progetto, ha visto una vendemmia leggermente posticipata, con uve che hanno mostrato lo sviluppo di un profilo aromatico, complesso ed elegante. Le uve Chardonnay sono state vendemmiate in cassette a mano e una volta in cantina, la pressatura a cui sono state sottoposte è risultata estremamente soffice e delicata, consentendo già in partenza una buona estrazione di mosto limpido, ulteriormente chiarificato dopo la decantazione a freddo. I mosti così ottenuti sono stati messi in barriques, per il 50% nuove e per il 50% di primo passaggio, dove hanno svolto la fermentazione alcolica e solo parzialmente quella malolattica. Successivamente il vino è maturato in legno, sulle fecce, con batonnage effettuati in base a necessità, e ha fatto un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia.

von der Leyen: Europa fronteggia pericolo, deve potersi difendere

von der Leyen: Europa fronteggia pericolo, deve potersi difendereBruxelles, 6 mar. (askanews) – “In tempi straordinari abbiamo bisogno di misure speciali. L’Europa fronteggia un pericolo chiaro e immediato e deve essere in grado di proteggere e difendere se stessa e mettere l’Ucraina in condizione di proteggersi e arrivare a una pace giusta e duratura”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in una dichiarazione prima del Consiglio europeo straordinario con il presidente Antonio Costa e il leader ucraino Volodymyr Zelensky.


“Questo – ha aggiunto – è il motivo per cui presento oggi il piano ReArm Europe che assicura fino a 800 mld per investimenti in difesa”. “Grazie a Volodymyr Zelensky, è molto importante restare insieme. L’Ucraina è parte della famiglia europea”, ha aggiunto, garantendo il sostegno dell’Ue a Kiev “fino a quando ci sarà bisogno”.

Ucraina, Costa: decide Zelensky quando è momento di negoziare

Ucraina, Costa: decide Zelensky quando è momento di negoziareBruxelles, 6 mar. (askanews) – “Sei sempre il benvenuto, siamo qui per supportare l’Ucraina per una pace giusta e duratura, fino a quando ci sarà bisogno. Lo facciamo oggi e continueremo a farlo in futuro”, fino a quando “deciderai che sarà il momento giusto per negoziare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, in una dichiarazione assieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen a Bruxelles, prima del Consiglio europeo straordinario.


Costa ha anche ribadito il sostegno all’Ucraina anche “come futuro come Stato membro” dell’Ue.