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Frutta in guscio al Sigep con campagna targata Masaf-Ismea

Frutta in guscio al Sigep con campagna targata Masaf-IsmeaRoma, 22 gen. (askanews) – Il Sigep fa quest’anno da palcoscenico alla frutta in guscio nazionale, grazie alla campagna di promozione promossa dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e gestita da Ismea. Una quattro giorni di masterclass con degustazione, condotte da Ismea e dal maestro Federico Anzellotti, in cui maestri pasticceri e gelatieri di fama internazionale danno vita a creazioni a base di noci, nocciole, castagne, mandorle, pistacchi e carrube, rigorosamente di provenienza nazionale.

Insieme ai maestri pasticceri, le masterclass vedono la partecipazione attiva di alcune OP di frutta in guscio che contribuiscono con le loro testimonianze a valorizzare questo settore strategico per la pasticceria italiana. L’iniziativa fa parte della campagna di promozione “Frutta in guscio. Dentro c’è l’Italia” che muove dall’esigenza di fare sistema tra le piccole realtà che contraddistinguono il settore, moltiplicando le occasioni di confronto, scambio e aggregazione tra gli operatori della filiera, con l’obiettivo di valorizzare e incentivare queste produzioni.

Un settore, quello della frutta in guscio, che vale attualmente circa 300 milioni di euro, alla fase agricola, ma che ha importanti prospettive di sviluppo in Italia. Ogni anno il nostro Paese importa ingenti quantitativi di frutta in guscio per far fronte al fabbisogno dell’industria dolciaria, in grande espansione sui mercati esteri. Anche sul fronte domestico, i prodotti della filiera stanno beneficiando dell’interesse crescente dei consumatori verso gli alimenti salutari a elevato contenuto nutrizionale, che si è tradotto nel 2023 in una positiva tendenza degli acquisti a volume della categoria, in controtendenza rispetto alla generale contrazione degli acquisti agroalimentari.

Rapporto sull’economia italiana dell’Ocse: intervenire sulle pensioni, tassare immobili e successioni e non il lavoro

Rapporto sull’economia italiana dell’Ocse: intervenire sulle pensioni, tassare immobili e successioni e non il lavoroRoma, 22 gen. (askanews) – In Italia la crescita economica si è dimostrata “resiliente”, ma ora “sta attraversando una fase di rallentamento. L’attività ha superato bene le crisi recenti, ma la crescita sta attualmente rallentando in un contesto di irrigidimento delle condizioni finanziarie”. E’ la fotografia scattata dall’Ocse in un rapporto sull’economia Italiana. Secondo l’ente parigino, dato l’elevato livello del debito “occorre consolidare le finanze pubbliche”.

Nello studio l’Ocse ha ripreso le stime che erano state diffuse lo scorso 29 novembre, in occasione dell’aggiornamento del suo Economic Outlook: il Pil italiano dovrebbe segnare una crescita dello 0,7% quest’anno, analoga a quella del 2023, e una lieve accelerazione al più 1,2% nel 2025. L’indebolimento della crescita è stato causato dalla crisi energetica, che “ha innescato un rallentamento dell’attività. L’ampio sostegno fiscale e l’aumento della competitività hanno contribuito a riportare il Pil reale al livello precedente la pandemia entro la metà del 2021 – prosegue l’Ocse – e la disoccupazione a livelli storicamente bassi. Tuttavia, l’aumento dell’inflazione in seguito alla crisi energetica ha eroso i redditi reali delle famiglie e l’inasprimento della politica monetaria della zona euro ha condotto a un rapido aumento dei costi di finanziamento per le famiglie, le imprese e le amministrazioni pubbliche”. Secondo l’ente parigino l’irrigidimento delle condizioni finanziarie causato dalla stretta monetaria decisa dalla Bce per tutta la zona euro “è stato considerevole. Dal secondo semestre del 2022, i tassi sui prestiti alle famiglie e alle imprese sono aumentati di circa 3 punti percentuali. La crescita del credito è diventata negativa – si legge – e il mercato immobiliare si è indebolito”. Nel frattempo, la politica di bilancio nel Belpaese “ha assunto un orientamento neutrale. Il sostegno pubblico connesso alla crisi energetica è stato in parte revocato e dovrebbe giungere a termine, ma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e i tagli mirati alle imposte sul reddito sostengono la domanda. Qualora i prezzi dell’energia aumentassero nuovamente in maniera considerevole – avverte l’Ocse – occorrerebbe reintrodurre esclusivamente misure che siano destinate alle famiglie più indigenti”.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico prevede una crescita contenuta sul biennio in corso (2024-2025). “L’inflazione dovrebbe diminuire gradualmente, poiché lo shock dei beni energetici ha determinato pressioni più ampie sui prezzi, che richiederanno tempo per dissiparsi. I rischi sono orientati al ribasso e la presenza di condizioni finanziarie più rigide del previsto ridurrebbe ulteriormente la domanda interna”. All’opposto, un fattore che potrebbe sostenere la crescita potrebbe essere l’accelerazione della spesa dei fondi del Pnrr, “anche mediante il riorientamento del Piano verso progetti di investimento di grandi dimensioni gestiti a livello centrale, come pianificato dal Governo e approvato dalla Commissione europea: potrebbe stimolare gli investimenti”. Nel rapporto inoltre si raccomandano alcune azioni mirate, in particolare riguardo alle pensioni e al sistema delle tasse. In Italia le pensioni “rappresentano una quota cospicua” della spesa pubblica complessiva, su cui secondo l’Ocse bisogna intervenire per mettere la traiettoria del debito/Pil su un percorso più prudente”. E nel rapporto sull’economia italiana pubblicato oggi, l’ente parigino raccomanda che sul breve periodo la spesa pensionistica “potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato”. Inoltre, sempre nel breve termine, “sarebbe opportuno mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un’imposta sulle pensioni elevate – afferma l’Ocse – che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell’Ocse”. Inoltre, in Italia “lo spostamento dell’imposizione dal lavoro alle successioni e ai beni immobili renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita, consentendo al contempo di incrementare le entrate”: questa è una delle raccomandazioni ripetute dell’Ocse nel suo rapporto sull’economia Italiana, un tema che l’ente parigino sostiene da molti anni. “Sarebbe altresì necessario – aggiunge l’Ocse – aggiornare i parametri per il calcolo della base imponibile dell’imposta sugli immobili, tenendo conto dei relativi effetti distributivi”.

In generale, l’Ocse raccomanda all’Italia di intervenire per “consolidare le finanze pubbliche”, tenuto conto dell’elevato livello del debito e della la sua traiettoria, “che in assenza di cambiamenti nelle politiche prevede un incremento”. “Il debito pubblico, quale percentuale del Pil, è tra i più elevati dell’Ocse. Viste le forti pressioni sul bilancio all’orizzonte, occorrono riforme fiscali e della spesa per contribuire a portare il debito su un percorso più prudente”, afferma l’ente parigino nel rapporto sulla Penisola pubblicato oggi. “In assenza di variazioni delle politiche, il rapporto debito pubblico/Pil andrà ad aumentare. Tra il 2023 e il 2040, la spesa pubblica per i costi connessi all’invecchiamento della popolazione e al servizio del debito dovrebbe aumentare di circa il 4,5 % del Pil. È probabile che l’accelerazione della transizione climatica e l’adattamento ai cambiamenti climatici – si legge – generino ulteriori pressioni sulla spesa”. “Per riportare il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente, sostenere i costi futuri e rispettare le regole fiscali europee, sarà necessario un duraturo aggiustamento di bilancio. È necessario risparmiare sulla spesa pubblica – afferma l’Ocse -. Le prossime revisioni della spesa, che attualmente mirano a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2 % del Pil, dovranno divenire più ambiziose”.

Federacma: prorogare obbligo assicurazione trattori aree private

Federacma: prorogare obbligo assicurazione trattori aree privateRoma, 22 gen. (askanews) – Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, chiede al Governo l’approvazione di un emendamento al Dl Milleproroghe. L’obiettivo è quello di introdurre una modifica normativa al decreto in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati che posticipi al 31 dicembre 2024 l’entrata in vigore degli obblighi assicurativi derivanti dal recepimento della Direttiva comunitaria.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre del Decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea 2118 del 2021 è entrato in vigore l’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli in qualunque area siano ubicati, anche in quelle private. Un obbligo che riguarda tutti i trattori marcianti e funzionanti che siano nei campi o in un piazzale di un rivenditore, fatte alcune eccezioni come quelli posti sotto sequestro o privi di motore. Una novità normativa su cui non è stato possibile né in sede parlamentare né, successivamente, in sede di redazione di decreto ministeriale aprire una interlocuzione per valutarne gli impatti e le modalità di attuazione. L’intento di Federacma è quello di avviare un tavolo di confronto presso il Ministero dei Trasporti con gli operatori dei diversi settori su cui impatta in maniera rilevante questa normativa. La richiesta di emendamento al Milleproroghe è stata fatto per il tramite di Confcommercio Mobilità e con il supporto delle altre consociate Federmotorizzazione (federazione dei concessionari e rivenditori autoveicoli) e Assocamp (veicoli ricreazionali, camper e caravan).

“La nuova normativa prevede che i trattori presenti nei campi o che siano parcheggiati sui piazzali dei dealer, ma allo stesso modo le macchine edili e per le costruzioni posizionate nei cantieri o presso concessionari o noleggiatori, debbano obbligatoriamente essere assicurati, in forma singola o cumulativa – spiega Andrea Borio, presidente Federacma – Chiediamo solamente il tempo e gli strumenti assicurativi, in taluni casi neppure esistenti, per poterci adeguare in modo che ciò non rappresenti un salasso per i possessori di questi veicoli. Il nostro appello è rivolto sia ai parlamentari di maggioranza e opposizione delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Montecitorio, i quali auspichiamo possano trovare convergenza sull’emendamento proposto da Confcommercio, sia al Ministero dei Trasporti – conclude – affinché possa presto convocare tutte le categorie interessate per un confronto”.

Cnpr forum: innovazione tecnologica sia a servizio delle professioni

Cnpr forum: innovazione tecnologica sia a servizio delle professioniMilano, 22 gen. (askanews) – “Stiamo assistendo a un cambiamento repentino del mercato del lavoro. Nonostante questo elemento di novità, in Italia abbiamo raggiunto il massimo storico dell’occupazione con il 61,8%. Dentro questo cambiamento ci sono diverse opportunità. Dopo la pandemia si è entrati nel sistema dello smart working, prima sconosciuto ai più. Tante altre trasformazioni sono dietro l’angolo e per questo occorre puntare sulla formazione dei giovani per prepararli ai nuovi mercati, ad un lavoro libero dove ci siano più opportunità di scegliere senza i confini geografici”. Lo ha affermato Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli d’Italia nelle Commissioni Lavoro e Bilancio a Montecitorio, nel corso del webinar “Italia e lavoro: sfide e opportunità nell’epoca del cambiamento” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Dobbiamo tener conto anche delle innovazioni tecnologiche a partire dall’intelligenza artificiale. Il lavoro e le professioni devono cambiare senza essere sostituiti dall’IA. Sono i professionisti che devono avere sempre il controllo dei nuovi mezzi tecnologici. Infine – ha aggiunto Mascaretti – dobbiamo combattere il lavoro nero e il lavoro povero. Abbiamo iniziato con il taglio del cuneo fiscale per garantire una remunerazione più adeguata. La scommessa è puntare sulla qualità dell’occupazione”. Di addio al posto fisso ha parlato Mauro Del Barba, parlamentare di Italia Viva e segretario della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati- “I cambiamenti delle società moderne hanno grandi impatti soprattutto sul mercato del lavoro. Prima di tutto in termini temporali – ha detto Del Barba – La velocità impatta sulla durata delle aziende stesse che si riduce. I nostri padri hanno avuto un lavoro fisso per tutta la vita, i nostri figli svolgeranno più lavori contemporaneamente. L’addio al posto fisso è già una realtà. A cambiare, poi, sono anche i bisogni umani dei lavoratori con la tendenza a cercare nuove forme di lavoro, addirittura licenziandosi prima di aver trovato un’occupazione alternativa più motivante. Lo smart working ha introdotto delle dinamiche che possono portare i lavoratori a fare delle scelte diverse. La velocizzazione dei processi di apprendimento e di cambiamento tecnologico impongono la necessità di rimanere sempre aggiornati spingendo molti a puntare sulla propria professionalizzazione, non vedendosi più tanto come lavoratori dipendenti ma più come professionisti del lavoro che possono offrirsi contemporaneamente a più progetti, a più aziende, a più esperienze professionali”.

Sulle modifiche al mercato del lavoro è intervenuta anche Rosaria Tassinari, parlamentare di Forza Italia in Commissione Lavoro alla Camera. “Le innovazioni tecnologiche stanno modificando profondamente il mercato del lavoro. Pensiamo, ad esempio, all’intelligenza artificiale – ha detto – A cambiare è anche la propensione al lavoro da parte dei giovani, sempre meno inclini al posto fisso a tempo indeterminato, e più orientati a vivere diverse esperienze trovando le soluzioni migliori sulla base di quelle che sono le loro capacità. Questi grandi cambiamenti erano stati previsti da tempo, penso alla legge Biagi e a come il suo autore li avesse già codificati. Guardando avanti ci troveremo di fronte a ulteriori cambiamenti su orari e flessibilità dei lavori, sulla capacità delle persone di gestirsi e programmarsi. Si lavorerà più per obiettivi anche perché l’intelligenza artificiale influirà tantissimo nell’ambito dei lavori ripetitivi, dando all’uomo la possibilità di essere più concreto, di governare le macchine sia a monte che nel risultato finale. Un processo che coinvolgerà un numero crescente di lavoratori e non credo che porterà a una riduzione di occupazione ma ad una elevazione della qualità del lavoro”. L’appello a un maggiore impegno del governo su questi temi arriva da Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro a Montecitorio: “L’innovazione sta prendendo il sopravvento su tantissimi processi aziendali ed è importante che il nostro settore produttivo si adegui, incrementi e incameri queste innovazioni con il supporto dello Stato – ha detto Barzotti – L’applicazione delle nuove tecnologie deve essere un processo gestito e governato. Nel caso dell’intelligenza artificiale, sul quale in ‘Commissione’ stiamo realizzando un’indagine conoscitiva, bisogna valutare sia le opportunità che i rischi di un impatto negativo sui livelli occupazionali. Al momento non abbiamo visto provvedimenti significativi e siamo molto preoccupati. Per quanto riguarda i contratti di lavoro bisognerebbe andare verso una dimensione più stabile. Se il Paese va verso un netto calo demografico e le politiche di questo governo incentivano esclusivamente il precariato non si consente alle famiglie di ipotizzare la nascita di nuovi figli. I contratti devono essere a tempo indeterminato, con salari decenti, per questo motivo porteremo avanti la nostra proposta sul salario minimo”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella (commercialista e revisore legale dell’Odcec Massa Carrara): “Dal 2020 a oggi stiamo assistendo a cambiamenti frenetici e continui sia nel mondo dell’economia che in quello del lavoro. Ci troviamo ad assistere all’aumento vertiginoso dei ritmi produttivi, sempre più veloci e sempre più impattanti sulla qualità del lavoro e sulle richieste dei mercati di riferimento. In questo quadro, bisogna porre estrema attenzione sull’avvento dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Bisogna mantenere il controllo e dettare priorità e strategie. Le innovazioni tecnologiche devono essere al servizio di uomini e donne, non in loro sostituzione”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni (consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili): “Nella storia sono state già affrontate rivoluzioni importanti nel campo del lavoro e della produzione. Il problema che affrontiamo è legato all’innovazione tecnologica e la nostra riflessione deve partire da un dato diffuso dal World Economic Forum, che ha affermato ‘l’intelligenza artificiale e le sue applicazioni sostituiranno 85 milioni di posti di lavoro’. Occorre quindi adeguarsi all’innovazione tecnologica e non farsela passare addosso con misure che parlano solo di flessibilità. Bisogna programmare attentamente il nuovo approccio al mercato del lavoro attivando percorsi di formazione in grado di trasmettere competenze trasversali, che oltre ad integrare il background siano in grado di far acquisire nuovi strumenti necessari per assorbire l’impatto dell’intelligenza artificiale. Solo così si potrà creare un profilo ideale del lavoratore che deve, dico io, sopravvivere al mondo del lavoro integrandosi nei nuovi modelli. La risposta quindi non è flessibilità ma adeguare la preparazione dei lavoratori a un mondo che cambia”.

Sud, presentato l’esposto-denuncia Regione Campania contro Fitto

Sud, presentato l’esposto-denuncia Regione Campania contro FittoNapoli, 22 gen. (askanews) – Allo scadere dei 30 giorni previsti nella precedente diffida, è stato presentato oggi, come annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’esposto-denuncia contro il ministro Raffaele Fitto in relazione al blocco da parte del ministero della Coesione – da oltre un anno e mezzo – dei fondi di sviluppo e coesione (Fsc), destinati al Sud. La denuncia è stata presentata in sede di giustizia amministrativa, contabile e penale al Tar Campania, alla procura contabile e alla procura della Repubblica. Il governatore, ribadisce Palazzo Santa Lucia, rinnova al ministro Fitto l’invito a un confronto pubblico.

Consorzio a guida italiana a fianco Dg Agri della Commissione Ue

Consorzio a guida italiana a fianco Dg Agri della Commissione UeRoma, 22 gen. (askanews) – Sarà un consorzio a guida tutta italiana quello che affiancherà la DG Agri della Commissione Europea, da qui al 2028, per la realizzazione degli studi sugli aspetti economici dell’agricoltura. Cogea (capofila), Areté, Wageningen University, S&P Global, Ecorys ed Oreade Breche le cinque aziende che nel prossimo quinquennio lavoreranno in team su questi temi, movimentando complessivamente una squadra di oltre 140 esperti da tutti i Paesi UE.

Sotto la lente della DG Agri, e quindi nelle mani del consorzio aggiudicatario, gli studi sugli “aspetti economici della produzione e del commercio agroalimentare”, con un forte focus sulla parte agricola ed agroindustriale della filiera. Al centro delle analisi previste per il quinquennio, le misure attuative della PAC 2023-2027 con i relativi obiettivi strategici, tra cui spiccano la competitività delle filiere agroalimentari europee, i redditi della parte agricola, il miglioramento della posizione degli agricoltori all’interno della filiera alimentare. Le analisi si concentreranno principalmente sugli aspetti economici di agricoltura, agroindustria e forestale, incluse le rinnovabili, sugli scambi commerciali, con allargamenti continui sugli stadi della filiera a monte (input, strumenti e tecnologie per l’agricoltura) e a valle della parte agricola (distribuzione, vendita al dettaglio, consumo finale, ed altro), nonché su logistica, trasporto e stoccaggio dei prodotti. Al centro, gli strumenti di policy ad essi afferenti e gli impatti – attesi o ex post – su ognuno di questi aspetti.

Ocse: Italia potenzi trasporto pubblico e riduca auto inquinanti

Ocse: Italia potenzi trasporto pubblico e riduca auto inquinantiRoma, 22 gen. (askanews) – In Italia “il potenziamento dei trasporti pubblici e la riduzione del numero di automobili altamente inquinanti contribuirebbero ad abbattere le emissioni del settore dei trasporti”. Lo afferjma l’Ocse, secoindo cui sarebbe possibile decarbonizzare ulteriormente i trasporti “investendo nella rete ferroviaria, riducendo il trattamento fiscale favorevole al gasolio rispetto alla benzina e introducendo incentivi finanziari per la rottamazione delle vecchie autovetture, indipendentemente dall’acquisto di nuove”.

“L’utilizzo delle vetture elettriche potrebbe essere promosso incrementando la diffusione di stazioni di ricarica accessibili al pubblico – afferma l’Ocse nel rapporto sull’economia italiana – eliminando gradualmente le sovvenzioni all’acquisto di automobili con motore a combustione interna e riorientando il sostegno all’acquisto di modelli di livello base di vetture elettriche, nonché allineando le tasse sulla vendita, sull’immatricolazione e sulla proprietà delle automobili al livello delle emissioni prodotte”.

illycaffè ottiene la certificazione per la parità di genere

illycaffè ottiene la certificazione per la parità di genereMilano, 22 gen. (askanews) – illycaffè ha ottenuto la certificazione Uni/PdR 125:2022 sulla parità di genere, rilasciata in occasione di un evento ufficiale a Trieste da Dnv, ente indipendente che fornisce servizi di assurance e gestione del rischio a livello globale.

La certificazione riconosce l’impegno delle organizzazioni nell’adozione di un approccio sistemico e un cambiamento culturale mirati a creare ambienti di lavoro inclusivi e paritari valutando sei ambiti specifici: cultura e strategia, governance, processi in ambito risorse umane, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità retributiva per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. “Siamo molto orgogliosi di questo risultato che dimostra gli alti standard etici e morali che illycaffè ha assunto come azienda benefit e B Corp nella promozione di valori come l’inclusività e il rispetto della parità di genere all’interno della nostra organizzazione” ha dichiarato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè. “La certificazione ottenuta oggi testimonia l’impegno di illycaffè sui principi di parità di genere e la dimostrazione di come essi siano parte integrante della strategia aziendale complessiva – afferma Massimo Alvaro, amministratore delegato di Business assurance Italia per Dnv – La UNI/PdR 125:2022, rende misurabile il continuo miglioramento in questa direzione mettendo in luce un insieme di linee di indirizzo, temi chiave e dinamiche fondamentali per orientare la cultura aziendale in modo che possa essere sempre più inclusiva. Questo standard è il primo fondamentale passo verso il raggiungimento dell’obiettivo 5 dei 17 SDGs”.

M.O., Katz: da Ue mi aspetto discussione su ostaggi e sicurezza

M.O., Katz: da Ue mi aspetto discussione su ostaggi e sicurezzaBruxelles, 22 gen. (askanews) – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato stamattina al stampa, al suo arrivo alla riunione del Consiglio esteri dell’Ue di Bruxelles a cui è stato invitato a partecipare, di attendersi una discussione sui due temi della liberazione degli ostaggi e del ripristino della sicurezza di Israele, indicati come gli obiettivi dell’attacco militare a Gaza. Il ministro non ha menzionato né la situazione umanitaria sempre più grave nella Striscia, né la soluzione dei due Stati, contro la quale si è dichiarata il suo governo.

“Sono qui per incontrare i miei colleghi ministri dell’Ue e parlare di due temi principali. Il primo è la liberazione degli ostaggi, inclusi questo bambino piccolo, e queste giovani donne” ha detto il ministro israeliano mostrando delle foto in formato A4. “Potete vedere in queste foto – ha continuato -, quattro di queste donne prima e dopo quello che hanno fatto loro. E’ molto urgente e molto importante riportarli a casa, presto. La seconda cosa – ha aggiunto Katz – è sostenere Israele nello smantellamento dell’organizzazione di Hamas, che ha attaccato Israele molto brutalmente”.

“Dobbiamo ripristinare la nostra sicurezza: i nostri coraggiosi soldati stanno combattendo in condizioni molto difficili per questi due obiettivi, per riportare a casa gli ostaggi e ripristinare la sicurezza per i cittadini di Israele”, ha concluso il ministro israeliano senza accettare domande dai giornalisti.

Giustizia, a congresso “Cammino” il diritto d’amore

Giustizia, a congresso “Cammino” il diritto d’amoreRoma, 22 gen. (askanews) – “Cammino” – Camera nazionale Avvocati per le persone, per i minorenni e per le famiglie – in occasione del XXV anniversario dalla fondazione con la sua Scuola di Alta Formazione Specialistica – SAFSA, organizza il 25, 26 e 27 gennaio 2024 a Roma il Congresso nazionale dal titolo ‘Diritto d’amore’.

A confronto docenti universitari, avvocati, magistrati, medici e assistenti sociali, pedagogisti e psicologi. Uno sguardo oltre frontiera sarà offerto dalla sessione internazionale con il contributo sui nuovi amori e cioè sulle famiglie ricostituite. “Questo congresso sarà l’occasione per approfondire il nuovo concetto di famiglia – sottolinea l’avvocata Donatella Nucera, presidente nazionale di CAMMINO – attraverso il diritto d’amore, continuando nella tradizione associativa di perenne ricerca di strade nuove per la miglior tutela dei diritti fondamentali dei soggetti vulnerabili”.

“Partiamo dal pensiero di due grandi Maestri, Cesare Massimo Bianca e Stefano Rodotà – aggiunge Maria Giovanna Ruo, presidente SAFSA CAMMINO – che, da diverse prospettive, enuclearono il concetto di diritto d’amore e la sua rilevanza. In un momento in cui spesso gli operatori del diritto, quali sono gli avvocati di famiglia, sono disorientati dalle tantissime questioni nuove poste dalla tumultuosa vita delle relazioni familiari degli Assistiti il bandolo della matassa, la scansione unificante può essere costituita da questo concetto esplosivo di diritto d’amore?”.