Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Ucraina, Zaia: più di 840 mila euro per emergenza profughi

Ucraina, Zaia: più di 840 mila euro per emergenza profughiVenezia, 19 apr. (askanews) – I fondi raccolti con la campagna di solidarietà “Sostegno emergenza Ucraina” – oltre 840 mila euro – saranno destinati a chi, nell’ambito pubblico e privato, ha operato con generosità per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi. Lo stabilisce una delibera approvata della giunta R regionale che stabilisce l’utilizzo delle risorse donate in Veneto. Tra le tante iniziative di solidarietà e assistenza rivolte ai profughi civili provenienti dall’Ucraina, la Regione aveva avviato nel marzo 2022 una raccolta di fondi, con un IBAN dedicato. Al 31 marzo 2023 le risorse affluite sul conto corrente ammontano a 843.093,45 euro.

“Purtroppo – dichiara il presidente veneto Luca Zaia – la guerra e l’emergenza è lungi dall’essere conclusa. Il perdurare del conflitto in Ucraina, oltre a provocare gravissimi danni in quel Paese, martoriato da più di un anno di guerra, si ripercuote anche sui Paesi ospitanti. Il Veneto ha dato da subito grande prova di accoglienza e sostegno, mobilitandosi per assistere i profughi ucraini. La popolazione ucraina presente in Veneto ha superato i 20mila cittadini, molti dei quali ha raggiunto la nostra regione trovando una collocazione autonomamente”. “Il Veneto – aggiunge Zaia – è la regione che in Italia conta più persone iscritte o dedite al volontariato: è sempre in prima linea quando c’è da dare una mano. Oltre all’aiuto concreto, commuove anche l’ammontare delle donazioni, davvero cospicuo. Abbiamo deciso di utilizzarle per ristorare chi si è speso con altruismo e generosità. Il conto corrente resta aperto: ulteriori risorse aggiuntive che si rendessero eventualmente disponibili potranno essere destinate alle stesse finalità”.

”Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugno

”Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugnoMilano, 19 apr. (askanews) – “Slow Fish” torna al Porto Antico di Genova dall’1 al 4 giugno. L’undicesima edizione della manifestazione organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Genova, è stata presentata oggi nel capoluogo ligure.

Tema di quest’anno è “Coast to Coast”, come ha spiegato la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano. “Abbiamo voluto puntare sulla relazione tra esseri umani e natura: a Slow Fish ci occupiamo ovviamente della costa, di quella linea che è luogo di scambio e incontro e che cambia in continuazione, per l’arrivo dei rifiuti dai fiumi, delle maree e degli uragani, dell’azione degli uomini e delle città” ha detto, aggiungendo che “in qualunque parte del mondo ci si trovi, la nostra vita dipende dal mare, innanzitutto perché è il polmone blu, con il 50% dell’ossigeno generato grazie al plancton”. “Per capire meglio questo rapporto, nella prima conferenza in programma avremo lo studio francese Pierre Mollo che dialogherà con il geologo Jacopo Pasotti e Mariasole Bianco” ha continuato Milano, evidenziando che “parleremo dell’acqua che manca con Anna Gavioli, Francesca Greco e Luca Mercalli, e di inquinamento dando voce a chi il mare lo ripulisce e a chi sta recuperando la posidonia spiaggiata trasformandola in energia, grazie alla testimonianza del sindaco di Pollica, Stefano Pisani”. “Infine parleremo delle città costiere e poi daremo voce ai pescatori, protagonisti principali di una serie di eventi organizzati nella Slow Fish Arena”. “Siamo orgogliosi di continuare a ospitare a Genova una manifestazione che parla all’Italia intera – ha affermato, tra l’altro, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – mettendo al centro i temi della conoscenza, della sostenibilità e dell’integrazione tra straordinari e inestimabili patrimoni del nostro Paese come il mare, le sue tradizioni enogastronomiche, la pesca e tutto quello che le è legato”.

Occasione unica per vivere il Porto Antico, la manifestazione punta sulle attività di educazione organizzate da Slow Food e Acquario di Genova con il supporto di UniCredit, e sugli approfondimenti con le Conferenze e i forum “La parola ai pescatori” nella Slow Fish Arena. Poi ci sono i Laboratori del Gusto, gli Aperitivi quotidiani, l’area dedicata a “Food Truck”, “Cucine di Strada” e “Birre Artigianali”, l’Enoteca con oltre 300 etichette selezionate, il Mercato, che con le sue bancarelle e le collettive delle Regioni italiane, espone il meglio dei prodotti della pesca e dell’agricoltura costiera e i Presìdi Slow Food che tutelano la ricchezza di biodiversità dell’ecosistema. Slow Fish 2023 sarà anticipato da due importanti eventi che saranno organizzati il 6 maggio in collaborazione con il Belmond Hotel di Portofino, e il 13 e 14 maggio con una manifestazione ad Alassio.

Lombardia, completato insediamento commissioni consiliari permanenti

Lombardia, completato insediamento commissioni consiliari permanentiMilano, 19 apr. (askanews) – Con l’elezione degli uffici di presidenza delle altre quattro commissioni permanenti, che segue la nomina avvenuta ieri degli uffici di presidenza delle prime cinque commissioni, si è completato il quadro delle sedute di insediamento delle commissioni consiliari permanenti. A seguire, nel pomeriggio, verranno eletti gli uffici di presidenza delle commissioni speciali.

Presidente della commissione ambiente, energia e clima, protezione civile è Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale), che ha ottenuto 48 voti. Cantoni, 57 anni, già assessore comunale a Pavia, è dirigente di azienda ed esperto di sicurezza ambientale. Vice presidente è stato eletto con 53 voti Alessandro Pase (Lega), nella scorsa legislatura presidente della commissione ambiente. Consigliere segretario è Michela Palestra (Patto civico). Anna Dotti (Fratelli d’Italia) è stata nominata con 48 voti Presidente della Commissione Cultura, ricerca e innovazione, sport, comunicazione. Dotti, 37 anni, laureata in Beni culturali, è stata eletta nella circoscrizione di Como ed è sindaco di Argegno. A completare l’ufficio di presidenza il vice presidente Sergio Gaddi (Forza Italia), comasco, critico d’arte e organizzatore di grandi mostre, eletto con 48 voti, e la consigliere segretario Paola Pizzighini (M5S).

Presidente della commissione agricoltura, montagna e foreste è Floriano Massardi (Lega), nominato con 48 voti. Massardi è originario di Gavardo, 47 anni, ed è stato eletto nella circoscrizione di Brescia. Già sindaco di Vallio Terme, è alla seconda legislatura. Vice presidente è stato eletto con 48 voti Carlo Bravo (Fratelli d’Italia), bresciano, mentre consigliere segretario è stato eletto Matteo Piloni (Pd). Emanuele Monti (Lega) è stato eletto con 48 voti presidente della commissione sostenibilità sociale, casa e famiglia. Monti, 38 anni, varesino, alla terza legislatura, è laureato in economia aziendale ed è stato presidente della commissione sanità. Diego Invernici (Fratelli d’Italia) è stato eletto vice presidente (con 48 voti). Paola Bocci (Pd) è stata eletta consigliere segretario.

A tutte le elezioni per il ruolo da consigliere segretario non hanno partecipato i consiglieri di Lombardia Migliore. Ieri erano stati eletti gli uffici di presidenza delle prime cinque commissioni: programmazione, bilancio, società controllate e partecipate; affari istituzionali; sanità; attività produttive, istruzione, formazione e occupazione; territorio, infrastrutture e mobilità.

Nel pomeriggio verranno insediate le cinque commissioni speciali: antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità; autonomia e riordino autonomie locali; situazione carceraria in Lombardia; Pnrr, monitoraggio sull’utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali; valorizzazione e tutela dei territori montani e di confine; rapporti tra Lombardia e Svizzera.

Da Conferenza Regioni ok a Fondo Unico Nazionale Turismo

Da Conferenza Regioni ok a Fondo Unico Nazionale TurismoRoma, 19 apr. (askanews) – “E’ positiva la valutazione della Conferenza delle Regioni in merito agli atti di programmazione del Fondo Unico Nazionale Turismo e del conseguente riparto tra le Regioni delle risorse stanziate”. Così l’assessore della regione Abruzzo, Daniele D’Amario, coordinatore della commissione turismo per la Conferenza delle Regioni. “Si tratta di atti che, grazie al ministro Santanchè, trovano finalmente i tempi per attivare e collegarsi anche alle programmazioni regionali sul turismo. Ciò favorisce quindi l’integrazione degli interventi e la crescita socioeconomica sul territorio. Il ministero ha condiviso questi atti con la Conferenza delle Regioni in pieno spirito di leale collaborazione istituzionale, permettendo così una concreta interlocuzione tecnica e politica. Le risorse messe a disposizione per la programmazione turistica sono di 50 milioni, sia per la parte corrente che in conto capitale”, ha spiegato.

“Si riconosce in particolare il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico sostenibile e tra gli indirizzi da portare avanti c’è anche la promozione e la valorizzazione dell’Italia e del marchio Italia nel mondo. Inoltre, si intende migliorare e ampliare l’offerta turistico, anche attraverso il sostegno all’innovazione tecnologica e organizzativa, qualificando professionalmente gli operatori del settore”, ha detto ancora. Ripartizione Fondo Unico Turismo (FUNIT) Provincia autonoma di Bolzano 2.550.000 Provincia autonoma di Trento 1.680.000 Veneto 5.327.500 Toscana 4.002.500 Lombardia 3.567.500 Emilia-Romagna 3.560.000 Lazio 3.485.000 Campania 2.510.000 Puglia 2.135.000 Sardegna 2.117.500 Sicilia 2.115.000 Liguria 2.112.500 Piemonte 2.102.500 Marche 1.842.500 Calabria 1.795.000 Friuli-Venezia Giulia 1.767.500 Abruzzo 1.602.500 Umbria 1.587.500 Valle d’Aosta 1.457.500 Basilicata 1.407.500 Molise 1.275.000

Totale 50.000.000,00

Le cose per cui l’Ue ha iniziato l’iter di messa in mora dell’Italia

Le cose per cui l’Ue ha iniziato l’iter di messa in mora dell’ItaliaStrasburgo, 19 apr. (askanews) – La Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, di inviare diverse lettere di messa in mora e pareri motivati a 3 paesi membri, Italia, Grecia e Belgio per non aver applicato correttamente le norme previste dalla direttiva sui ritardi di pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni ( Direttiva 2011/7/Ue). Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, la Commissione scrive in una nota di aver avviato la procedura comunitaria d’infrazione, con una lettera di messa in mora riguardo alla legislazione nazionale che “costituisce una violazione della direttiva sui ritardi di pagamento, poiché prevede l’estensione del termine di pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni oltre i termini previsti” dalla normativa, ossia entro 30 giorni. Inoltre, secondo la Commissione l’Italia non garantisce il rispetto della direttiva Ue” in particolare in un caso “riguardante il settore sanitario nella regione Calabria”.

La Commissione ha inoltre deciso di inviare all’Italia anche un parere motivato (secondo stadio della procedura d’infrazione) a seguito della “mancata inclusione, nell’ambitto della propria normativa nazionale, del noleggio di apparecchiature per intercettazioni telefoniche usate nelle indagini penali nella definizione di ‘transazioni commerciali’”, per le quali vale l’obbligo di pagamento entro le scadenze previste dalla direttiva Ue . “Escludendo queste operazioni dall’ambito di applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento, le imprese interessate non possono beneficiare delle garanzie offerte” dalla normativa Ue, rileva l’Esecutivo comunitario. “I ritardi di pagamento – sottolinea la Commissione nella sua nota – hanno effetti negativi sulle imprese, riducendone la liquidità, impedendone la crescita, ostacolandone la resilienza e anche gli sforzi per diventare più ecologiche e più digitali. Nell’attuale contesto economico, le imprese, e soprattutto le Pmi, fanno affidamento su pagamenti regolari per continuare a operare e mantenere l’occupazione. La direttiva sui ritardi dei pagamenti obbliga le Pubbliche Amministrazioni a pagare le fatture entro 30 giorni (o 60 giorni per gli ospedali pubblici)”. Inoltre, “rispettando queste scadenze di pagamento, le pubbliche autorità danno il buon esempio nella lotta contro il malcostume dei pagamenti in ritardo (‘bad payment culture, ndr) nel mondo degli affari”. L’Italia ha ora due mesi per rispondere ai rilievi della Commissione. In caso di risposte non soddisfacenti, l’Esecutivo comunitario può decidere di passare allo stadio successivo della procedura d’infrazione, che nel caso del parere motivato è il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

La Commissione europea ha inoltre deciso di avviare una procedura di infrazione, inviando lettere di messa in mora, su Italia, Lettonia e Portogallo per il non corretto recepimento della quinta direttiva antiriciclaggio. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario rileva che i tre Stati membri avevano notificato il pieno recepimento della direttiva, laddove la stessa Commissione “ha individuato diversi casi di non corretto recepimento nell’ordinamento nazionale (mancata conformità), che riguardano tra l’altro aspetti fondamentali quali: l’obbligo di registrazione, licenza o regolamentazione dei prestatori di servizi (Italia e Lettonia), l’obbligo di istituire un registro dei conti di pagamento e conti bancari (Lettonia) e quello di garantire all’unità nazionale di informazione finanziaria e il corretto accesso alle informazioni pertinenti alle misure antiriciclaggio (Portogallo)”. Secondo Bruxelles le norme antiriciclaggio sono uno strumento importante nella lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Le lacune legislative di uno Stato membro si ripercuotono sull’insieme dell’Unione. L’Italia, la Lettonia e il Portogallo dispongono ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali, ricorda l’Ue, la Commissione potrà decidere di deferire i casi alla Corte di giustizia dell’Unione.

Inoltre, la Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, di inviare un parere motivato all’Italia, secondo stadio della procedura comunitaria d’infrazione, per il recepimento non corretto nell’ordinamento nazionale della direttiva 1999/70/Ce del Consiglio Ue, che proibisce discriminazioni a danno dei lavoratori a tempo determinato nel settore pubblico e obbliga gli Stati membri a disporre misure atte a prevenire e sanzionare l’utilizzo abusivo di contratti o rapporti di lavoro a termine. La Commissione sottolinea in una nota che la normativa italiana “non impedisce né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato in successione per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico e in particolare: insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca, lavoratori forestali, personale volontario dei Vigili del fuoco”. Inoltre, alcuni di questi lavoratori “hanno anche condizioni di lavoro meno favorevoli rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato, situazione che costituisce una discriminazione e contravviene al diritto dell’Unione”.

Il caso non è nuovo. La Commissione aveva già avviato la procedura di infrazione inviando una prima lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da una lettera complementare di messa in mora nel dicembre 2020. “Sebbene l’Italia abbia fornito spiegazioni sulle proprie norme nazionali, la Commissione le ha ritenute non soddisfacenti e dà ora seguito alla sua valutazione con un parere motivato”, nota l’Esecutivo Ue. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rimediare alle carenze individuate nel parere motivato. In caso di risposta insoddisfacentre, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue.

Immobile rassicura i tifosi: “Il peggio è passato”

Immobile rassicura i tifosi: “Il peggio è passato”Roma, 19 apr. (askanews) – “Grazie per tutti i messaggi pieni d’amore che ci avete mandato e soprattutto grazie ai dottori e agli infermieri che in questi giorni hanno fatto il possibile per farci stare bene. Possiamo dire che il peggio è passato, vogliamo solo dimenticare, andare avanti e ringraziare Dio per aver protetto le mie bimbe, me e tutte le persone coinvolte”. Ciro Immobile scegli Instagram per rassicurare i tifosi sulle condizioni di salute sue e delle figlie. L’attaccante della Lazio è rimasto coinvolto domenica 16 aprile con la sua auto in un incidente con un tram a Roma. Sono ancora in corso gli accertamenti da parte dei vigili urbani per stabilire la dinamica dell’incidente. Nella storia Instagram Immobile è sorridente, seduto sul letto insieme alla moglie Jessica e a suoi quattro figli (tra cui le due bambine rimaste coinvolte con lui nell’impatto, Michela e Giorgia).

Immobile ha riportato un trauma distorsivo della colonna vertebrale e la frattura composta dell’XI costola destra. All’attaccante servirà un periodo di riposo, che lo costringerà a saltare almeno le prossime due partite contro Torino (22 aprile) e Inter (30 aprile).

Caner: Conferenza delle Regioni contraria a cibo sintetico

Caner: Conferenza delle Regioni contraria a cibo sinteticoRoma, 19 apr. (askanews) – “La Conferenza delle Regioni è contraria all’introduzione nel nostro mercato – eccellenza agroalimentare mondiale – di cibi sintetici”. Lo ha dichiarato il coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Federico Caner.

“Pertanto abbiamo espresso un Parere positivo, in sede di Conferenza Stato-Regioni, al decreto che dispone il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Crediamo che bisogna fermare i cibi sintetici per non impoverire la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo quindi le stesse perplessità già espresse verso le farine di insetti”, ha aggiunto. “Per non parlare dei poco conosciuti rischi per la salute e della mancanza adeguata di informazioni a riguardo. Tutti gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo devono essere in primo piano, dai rischi per allergie e tumori, ma anche quelli relativi all’etica e alla cultura del cibo e degli alimenti, che si collegano alla qualità agricola e industriale, alla difesa dell’ambiente e a proteggere e salvaguardare le biodiversità, e cioè i nostri prodotti e la ricchezza della nostra alimentazione”, ha detto ancora.

Farnesina: al via sperimentazione CIE per italiani extra-Ue

Farnesina: al via sperimentazione CIE per italiani extra-UeRoma, 19 apr. (askanews) – Prende il via la sperimentazione sul rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE) ai connazionali in Paesi fuori dall’Europa. L’iniziativa coinvolge, in questa prima fase, otto rappresentanze diplomatico-consolari: le Ambasciate a Tel Aviv, Ottawa e San Josè de Costa Rica, e i Consolati a Valona, San Francisco, Mar del Plata, Smirne e Cape Town. Lo annuncia il ministero degli Esteri in una nota.

L’iniziativa fa seguito al successo del rilascio in Europa: quasi 120 mila CIE sono state emesse dalle sedi europee nel solo 2022 e più di 260 mila quelle complessive dall’avvio del progetto nel 2019. Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha dichiarato che “si tratta di un passaggio essenziale per rispondere a un’esigenza primaria dei nostri connazionali all’estero. Il buon esito della sperimentazione è cruciale per estendere progressivamente l’emissione della CIE, con una diffusione sempre più capillare e con l’obiettivo di poter in futuro dotare tutti gli italiani all’estero di un documento di identità sicuro e tecnologicamente avanzato”.

Il progressivo potenziamento del rilascio della CIE all’estero consentirà a un numero sempre maggiore di connazionali di avere accesso a un’identità digitale, fondamentale per interagire con la Pubblica Amministrazione italiana.

Entro giugno l’India supererà la Cina per popolazione: 1,43 mld

Entro giugno l’India supererà la Cina per popolazione: 1,43 mldRoma, 19 apr. (askanews) – L’India è destinata a superare la Cina come Paese più popoloso del mondo entro la fine di giugno, secondo le stime delle Nazioni Unite annunciate oggi. L’aumento della popolazione pone enormi sfide a una nazione con infrastrutture limitate e arretrate e la mancanza di posti di lavoro per milioni di giovani (quasi la metà dei suoi abitanti ha meno di 25 anni).

La popolazione indiana sarà pari a 1,4286 miliardi, quasi tre milioni in più rispetto agli 1,4257 miliardi della Cina, a metà anno, secondo le previsioni del rapporto State of World Population del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. La Cina è stata considerata il Paese più popoloso del mondo dalla caduta dell’Impero Romano, ma l’anno scorso la sua popolazione è diminuita per la prima volta dal 1960, mentre quella dell’India ha continuato a crescere.

Secondo il Pew Research Center, il numero di persone in India è cresciuto di oltre un miliardo dal 1950, anno in cui le Nazioni Unite hanno iniziato a raccogliere dati sulla popolazione. La Cina ha messo fine alla sua rigorosa “politica del figlio unico”, imposta negli anni ’80 per i timori della sovrappopolazione, nel 2016 e ha iniziato a consentire alle coppie di avere tre figli nel 2021, ma nel Paese asiatico molti danno la colpa del calo dei tassi di natalità all’aumento del costo della vita, nonché al numero crescente di donne che entrano nel mondo del lavoro e cercano un’istruzione superiore. Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite stima inoltre che la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,045 miliardi entro la metà del 2023. In Africa, la popolazione del continente dovrebbe aumentare da 1,4 a 3,9 miliardi di abitanti entro il 2100, con circa il 38% degli abitanti della Terra in quest’area rispetto a circa il 18% di oggi. La popolazione dell’intero Pianeta dovrebbe iniziare a diminuire solo nel 2090, dopo aver raggiunto il picco di 10,4 miliardi, secondo le Nazioni Unite.

Mattarella da Cracovia avverte: l’Ue non può essere solo la somma di mutevoli interessi nazionali

Mattarella da Cracovia avverte: l’Ue non può essere solo la somma di mutevoli interessi nazionaliCracovia, 19 apr. (askanews) – Ha scelto l’università di Cracovia Sergio Mattarella per fare un discorso a tutto campo sull’Europa, il suo passato e il suo futuro, le sue debolezze e le sue potenzialità. L’Europa non può limitarsi ad affrontare “problemi dettati da altri, in un quadro internazionale deciso da altri”, ha ammonito il capo dello Stato, secondo il quale se l’Unione si limita ad essere la “somma temporanea e mutevole di umori e interessi nazionali” sarebbe “perennemente instabile”. E’ dunque fondamentale invece procedere nell’integrazione, difendere i valori comuni, investire nell’allargamento ai paesi balcanici innanzitutto ma poi anche ad Ucraina e Moldavia per assicurare la stabilità al Continente, mentre l’aggressione russa all’Ucraina sta minacciando la pace faticosamente conquistata all’indomani della seconda guerra mondiale.

“Le ‘prove generali’ della Seconda guerra mondiale ebbero luogo qui, nell’Europa centro-orientale – ha ricordato Mattarella -, in Cecoslovacchia, in Polonia, con l’aggressione da parte della Germania nazista e dell’Unione Sovietica stalinista, frutto di ideologie di esasperazione nazionalistica e di potenza”. Come non citare Danzica, due volte protagonista della storia: “Il ‘piano bianco’ del 1939 con l’aggressione alla città da parte del regime nazista e l’avvio, nel 1988, dai Cantieri, del processo di affrancamento dal regime comunista. ‘Morire per Danzica?’ ci si interrogava in Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale. Il seguito di queste incertezze è noto”. E’ la storia dunque che ci insegna che l’unità dell’Europa è la sola via per garantire la pace nel continente: “Come costruire la pace, come realizzare un sistema rispettoso dei diritti di ogni Stato, in grado di irradiare intorno a sé valori positivi di cooperazione? La Polonia è testimone eccellente di questi processi, capofila di quello che portò alla liberazione dal giogo sovietico numerosi Paesi dell’Europa centro-orientale”. “Oggi l’Europa è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica che pretende di violare confini, di conquistare spazi territoriali accampando la presenza di gruppi di popolazione appartenenti alla stessa cultura”, perciò – avverte Mattarella – “è necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall’altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell’integrazione. L’una non può esistere senza l’altra”. E le sfide globali che abbiamo di fronte rilanciano anche la necessità di consolidare il rapporto euroatlantico, questo significa “respingere la tentazione della frammentazione della solidarietà fra Paesi liberi, cementata nella esperienza dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea” perchè, è la convinzione del presidente della Repubblica, “sicurezza europea e sicurezza euroatlantica sono concetti indivisibili”.

Mattarella cita i fondatori dell’Ue, Monnet e Schuman, per ricordare quali sono stati i principi ispiratori della comunità europea: “L’Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo capace di superare contrapposizioni storiche, come quella tra Germania e Francia. Occorre una visione altrettanto saggia e robusta. L’Unione Europea è innanzitutto una comunità di valori che trova nel rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie, nel rispetto dello Stato di diritto, nella democrazia e nel dialogo, nella coesione sociale, nelle prospettive di realizzazione dei giovani, i suoi principi cardine. Per tutto questo l’Europa è dei suoi cittadini. Un modello di successo perseguito come traguardo ideale in altri continenti”. Ma essere parte di questo progetto, avverte infine il capo dello Stato, “significa condividerne, con spirito di solidarietà e responsabilità, i valori fondanti e impegnarsi quotidianamente a difendere i diritti sanciti dalla Carta dei valori dell’Unione Europea”.