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Tag: askanews

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma Ue

Appalti, Rondinelli (Pd): subito la riforma UeRoma, 16 gen. (askanews) – “È necessario riformare subito la direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici per rafforzare concretamente la dimensione sociale del mercato unico europeo. In primo luogo bisogna introdurre la ‘condizionalità sociale’ tra i principali criteri di aggiudicazione. Si tratta di una misura che garantisce il rispetto delle norme del diritto del lavoro e la concorrenza leale nel mercato interno tra aziende europee e soprattutto tra queste e le aziende dei paesi terzi che operano nel continente”. Lo afferma in una nota Daniela Rondinelli, eurodeputata PD e componente della Commissione Lavoro e Affari Sociali del Parlamento europeo.

“Assurdo che proprio le forze politiche che dicono di volere difendere l’interesse nazionale non sostengono tale misura prioritaria per combattere il dumping salariale e sociale, la concorrenza sleale e finanche lo spreco di risorse pubbliche, quando finiscono nelle mani di imprese, comprese quelle dei paesi terzi, competitive solo perché sacrificano il lavoro di qualità”, spiega la parlamentare Pd. “La riforma deve tenere conto che gli appalti pubblici per la realizzazione di mega-progetti sono più esposti alle infiltrazioni della criminalità organizzata e ad abusi legati ai subappalti – continua Rondinelli – occorre perciò procedere speditamente alla revisione della direttiva 2014/24/UE valorizzando gli appalti pubblici di importo ridotto che sostengono le PMI e gli artigiani del territorio”. “La riforma della direttiva 2014/24/UE è cruciale e servirà a garantire anche i progetti legati all’attuazione del PNRR là dove è previsto l’impegno diretto degli enti territoriali. Solo così avremo uno strumento utile per la economia reale del Paese e dell’UE e una concreta esigibilità delle tutele sociali e del lavoro”, conclude l’eurodeputata.

In Germania dopo le proteste dei trattori a Berlino occhi puntati sul governo

In Germania dopo le proteste dei trattori a Berlino occhi puntati sul governoMilano, 16 gen. (askanews) – La manifestazione dei contadini è finita e tutti gli occhi sono ora puntati sulla politica in Germania: il presidente dell’Associazione degli agricoltori tedeschi Joachim Rukwied spinge per negoziati con il governo federale, ma vuole risultati. Prima di venerdì. E quello che emerge chiaro è “l’imbarazzo della SPD” perché “evidentemente un grande partito popolare non è più interessato alle preoccupazioni degli agricoltori”, commenta amaro il seguitissimo agrarheute, uno dei maggiori portali di notizie agricole. Oltre ovviamente a sottolineare il rischio elettorale: “Nel 2024 si terranno le elezioni in tre Lander della Germania orientale. Nessuno dovrebbe sorprendersi se l’AfD (partito di estrema destra tedesco, ndr) festeggiasse lì grandi successi”.

Ieri i trattori hanno ripreso a protestare, circolando e lasciando bloccate alcune parti del Paese: Berlino è stata la fotografia chiara di alcune delle cause della recessione, sullo sfondo delle grandi proteste dei lavoratori: oggi ai disagi provocati dai trattori si è sostituita la neve.”È viva la protesta degli agricoltori” scrive agrarheute. “Rukwied valuta la consultazione tra i gruppi parlamentari e l’associazione. Sembra deluso. Si trattava di argomenti di cui si discute da 30 anni. Sono in corso negoziati per ottenere ulteriore sicurezza nella pianificazione. Tuttavia consiglia di tenere calmi gli animi. ‘Siamo orientati alle soluzioni’, afferma Rukwied”. Ma dopo la manifestazione una cosa è certa: il conflitto tra il governo federale e gli agricoltori continua. Dopo il ministro federale dell’economia Robert Habeck e il cancelliere Olaf Scholz, anche il ministro delle finanze Christian Lindner si è gettato nella mischia. Ma visti i precedenti dei suoi colleghi, il rischio è alto. “Habeck non ha riconosciuto l’esplosività politica dell’abolizione dei sussidi per il diesel agricolo” precisa agrarheute. “In quanto ex ministro dell’Agricoltura, avrebbe dovuto sapere cosa avevano concordato i partner della coalizione nell’accordo sull’austerità. Ha anche cercato di mettere le manifestazioni dei contadini in una luce politicamente di destra” aggiunge agrarheute. E anche su Scholz piovono critiche: “invita alla moderazione e allo stesso tempo si permette di costruire una nuova cancelleria per quasi 800 milioni di euro ovvero l’equivalente di quasi due anni di diesel agricolo”, chiosa il portale.

Chi la spunterà? Sulla questione si cimentano esperti iperspecializzati come il politologo agricolo Peter H. Feindt sentito da Tagesschau, principale notiziario di Das Erste, primo canale televisivo della ARD, che afferma che l’associazione dei contadini e la comunità agricola nel suo insieme hanno una grande influenza sulla politica tedesca. Ogni volta che l’associazione degli agricoltori ha sostenuto un progetto, secondo Feindt è andato avanti – e se l’associazione degli agricoltori si è dimostrata scettica, non è andato. “Il risultato politico è spesso molto vicino alla posizione assunta in precedenza dall’associazione degli agricoltori” spiega. E con questo lancia la sua sua previsione.

Germania, dopo proteste trattori Berlino, occhi puntati su governo

Germania, dopo proteste trattori Berlino, occhi puntati su governoMilano, 16 gen. (askanews) – La manifestazione dei contadini è finita e tutti gli occhi sono ora puntati sulla politica in Germania: il presidente dell’Associazione degli agricoltori tedeschi Joachim Rukwied spinge per negoziati con il governo federale, ma vuole risultati. Prima di venerdì. E quello che emerge chiaro è “l’imbarazzo della SPD” perché “evidentemente un grande partito popolare non è più interessato alle preoccupazioni degli agricoltori”, commenta amaro il seguitissimo agrarheute, uno dei maggiori portali di notizie agricole. Oltre ovviamente a sottolineare il rischio elettorale: “Nel 2024 si terranno le elezioni in tre Lander della Germania orientale. Nessuno dovrebbe sorprendersi se l’AfD (partito di estrema destra tedesco, ndr) festeggiasse lì grandi successi”.

Ieri i trattori hanno ripreso a protestare, circolando e lasciando bloccate alcune parti del Paese: Berlino è stata la fotografia chiara di alcune delle cause della recessione, sullo sfondo delle grandi proteste dei lavoratori: oggi ai disagi provocati dai trattori si è sostituita la neve. “È viva la protesta degli agricoltori” scrive agrarheute. “Rukwied valuta la consultazione tra i gruppi parlamentari e l’associazione. Sembra deluso. Si trattava di argomenti di cui si discute da 30 anni. Sono in corso negoziati per ottenere ulteriore sicurezza nella pianificazione. Tuttavia consiglia di tenere calmi gli animi. ‘Siamo orientati alle soluzioni’, afferma Rukwied”. Ma dopo la manifestazione una cosa è certa: il conflitto tra il governo federale e gli agricoltori continua. Dopo il ministro federale dell’economia Robert Habeck e il cancelliere Olaf Scholz, anche il ministro delle finanze Christian Lindner si è gettato nella mischia. Ma visti i precedenti dei suoi colleghi, il rischio è alto. “Habeck non ha riconosciuto l’esplosività politica dell’abolizione dei sussidi per il diesel agricolo” precisa agrarheute. “In quanto ex ministro dell’Agricoltura, avrebbe dovuto sapere cosa avevano concordato i partner della coalizione nell’accordo sull’austerità. Ha anche cercato di mettere le manifestazioni dei contadini in una luce politicamente di destra” aggiunge agrarheute. E anche su Scholz piovono critiche: “invita alla moderazione e allo stesso tempo si permette di costruire una nuova cancelleria per quasi 800 milioni di euro ovvero l’equivalente di quasi due anni di diesel agricolo”, chiosa il portale.

Chi la spunterà? Sulla questione si cimentano esperti iperspecializzati come il politologo agricolo Peter H. Feindt sentito da Tagesschau, principale notiziario di Das Erste, primo canale televisivo della ARD, che afferma che l’associazione dei contadini e la comunità agricola nel suo insieme hanno una grande influenza sulla politica tedesca. Ogni volta che l’associazione degli agricoltori ha sostenuto un progetto, secondo Feindt è andato avanti – e se l’associazione degli agricoltori si è dimostrata scettica, non è andato. “Il risultato politico è spesso molto vicino alla posizione assunta in precedenza dall’associazione degli agricoltori” spiega. E con questo lancia la sua sua previsione.

Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Istat: nel 2023 l’inflazione cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022).I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa). I prezzi nel comparto alimentare evidenziano, nel 2023, un’accelerazione della crescita media annua: +9,8%, da +8,8% del 2022, nonostante l’attenuazione della loro dinamica tendenziale durante la seconda metà dell’anno. Lieve frenata, a dicembre 2023, per i costi dei prodotti del ‘carrello della spesa’. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto (da +4,6% a +4,4%). Dicembre 2023 è stato l’ultimo mese del trimestre anti-inflazione, il patto tra governo, produttori e distributori per offrire agli italiani tanti prodotti a prezzi bloccati o scontati..

 

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%

Inflazione, Istat: nel 2023 cala al 5,7%, a dicembre giù a +0,6%Roma, 16 gen. (askanews) – Nel 2023, in media, i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7% in ribasso dal +8,1% nel 2022). Il trascinamento dell’inflazione al 2024 è pari a +0,1%. Lo ha reso noto l’Istat. Nel mese di dicembre 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo, nel 2023, crescono del 5,1% (+3,8% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici del 5,3% (+4,1% nel 2022). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano, a dicembre, lievemente su base tendenziale da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).

Nel 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa (+6,5%; +5,7% per quelle con maggiore capacità di spesa).

Bce: l’inflazione attesa dai consumatori si attenua al 3,2%, il minimo da febbraio 2022

Bce: l’inflazione attesa dai consumatori si attenua al 3,2%, il minimo da febbraio 2022Roma, 16 gen. (askanews) – Le aspettative di inflazione dei consumatori dell’area euro si sono attenuate nell’ultimo mese, mentre quelle sulla crescita dei redditi hanno continuato a rafforzarsi leggermente. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base dei risultati della sua indagine, relativa al mese di novembre.

Secondo l’ultima rilevazione, l’attesa mediana dei consumatori per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è attenuata al 3,2%, a fronte del 4% che si era registrato a ottobre. E’ nettamente calata anche la mediana sull’inflazione percepita sui passati 12 mesi, al 7% dal precedente 7,8%. Guardando più a lungo termine, per i prossimi tre anni ora l’attesa mediana di inflazione dei consumatori è al 2,2%, dal 2,5% di un mese prima. La Bce rileva che tutte queste misurazioni si attestano ai minimi dal febbraio del 2022. E’ anche leggermente diminuita l’incertezza che i consumatori attribuiscono al futuro dell’inflazione.

Per i redditi nominali ora l’attesa dei consumatori nell’area euro è per una crescita dell’1,2% sui prossimi 12 mesi, a fronte dell’1,1% della precedente rilevazione. Secondo l’indagine della Bce leggeri miglioramenti hanno riguardato anche le attese di su economia e mercato del lavoro.

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022

Bce, inflazione attesa da consumatori 3,2%, minimo da febbbraio 2022Roma, 16 gen. (askanews) – Le aspettative di inflazione dei consumatori dell’area euro si sono attenuate nell’ultimo mese, mentre quelle sulla crescita dei redditi hanno continuato a rafforzarsi leggermente. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base dei risultati della sua indagine, relativa al mese di novembre.

Secondo l’ultima rilevazione, l’attesa mediana dei consumatori per l’inflazione sui prossimi 12 mesi si è attenuata al 3,2%, a fronte del 4% che si era registrato a ottobre. E’ nettamente calata anche la mediana sull’inflazione percepita sui passati 12 mesi, al 7% dal precedente 7,8%. Guardando più a lungo termine, per i prossimi tre anni ora l’attesa mediana di inflazione dei consumatori è al 2,2%, dal 2,5% di un mese prima. La Bce rileva che tutte queste misurazioni si attestano ai minimi dal febbraio del 2022. E’ anche leggermente diminuita l’incertezza che i consumatori attribuiscono al futuro dell’inflazione.

Per i redditi nominali ora l’attesa dei consumatori nell’area euro è per una crescita dell’1,2% sui prossimi 12 mesi, a fronte dell’1,1% della precedente rilevazione. Secondo l’indagine della Bce leggeri miglioramenti hanno riguardato anche le attese di su economia e mercato del lavoro.

La Roma ha esonerato José Mourinho

La Roma ha esonerato José MourinhoRoma, 16 gen. (askanews) – Con un comunicato del club arrivato poco prima delle 9.30 la Roma ha sollevato dall’incarico José Mourinho. Il club ha deciso di esonerarlo dopo la sconfitta arrivata domenica a San Siro, contro il Milan. “Ringraziamo José a nome tutti noi all’As Roma per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso – hanno detto Dan e Ryan Friedkin in una nota ufficiale – Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”. “Mourinho – è ancora scritto – era stato annunciato come sessantesimo allenatore nella storia della Roma nel maggio del 2021. Ha guidato la squadra alla conquista della Conference League a Tirana il 25 maggio del 2022 e alla finale di Europa League a Budapest nella scorsa stagione”.

Onu: la guerra a Gaza ha portato la carestia con velocità incredibile

Onu: la guerra a Gaza ha portato la carestia con velocità incredibileRoma, 16 gen. (askanews) – La guerra di Israele a Gaza ha portato la carestia con “una velocità incredibile”, ha detto alla Cnn il responsabile dell’agenzia Onu per i Soccorsi, Martin Griffiths, avvertendo che centinaia di migliaia di palestinesi stanno morendo di fame nell’enclave assediata.

La “grande maggioranza” dei 400.000 abitanti di Gaza definiti dalle agenzie delle Nazioni Unite come a rischio di morte per fame “sono in realtà in condizioni di carestia, non solo a rischio di carestia”, ha precisato, sottolineando che la guerra di Gaza “ha portato la carestia con una velocità così incredibile in prima linea”. Griffiths ha detto che il lavoro per fornire aiuti umanitari ai 300.000 abitanti di Gaza che rimangono nel nord della Striscia continua ad essere una sfida. “Se non si può fare affidamento sulla deconflittualità delle vie di accesso delle persone bisognose, se non si può fare affidamento sul fatto che gli ospedali non vengano attaccati… se non si può fare affidamento sul fatto che le persone debbano spostarsi da un luogo di insicurezza a un altro luogo di insicurezza… questi sono i problemi relativi alle consegne di aiuti umanitari”, ha affermato. “Non è una questione del numero di camion che possono entrare”.

Le banche statali cinesi inaspriscono le restrizioni sui finanziamenti ai clienti russi

Le banche statali cinesi inaspriscono le restrizioni sui finanziamenti ai clienti russiMilano, 16 gen. (askanews) – Le banche statali cinesi stanno inasprendo i limiti sui finanziamenti ai clienti russi dopo che gli Stati Uniti hanno autorizzato sanzioni secondarie sulle società finanziarie straniere che aiutano lo sforzo bellico di Mosca in Ucraina, hanno detto fonti a conoscenza della questione secondo Bloomberg, che scrive proprio mentre gli incontri a Davos entrano nel vivo. Almeno due banche cinesi hanno iniziato a rivedere le loro attività in Russia nelle ultime settimane, concentrandosi sulle transazioni transfrontaliere.

Nelle ultime settimane almeno due banche hanno ordinato una revisione delle loro attività in Russia, concentrandosi sugli affari transfrontalieri, hanno riferito le fonti, chiedendo di non essere identificate per questioni personali, scrive l’agenzia, precisando che le banche romperanno i legami con i clienti soggetti alla lista delle sanzioni e smetteranno di fornire qualsiasi servizio finanziario all’industria militare russa, indipendentemente dalla valuta e dal luogo delle transazioni. Gli Stati Uniti hanno intensificato la battaglia finanziaria per frenare la macchina da guerra della Russia e di conseguenza le banche statali cinesi stanno rivedendo i legami dei loro clienti con la Russia.