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Boeing, FAA apre indagine su conformità a norme sicurezza aerei

Boeing, FAA apre indagine su conformità a norme sicurezza aereiNew York, 11 gen. (askanews) – La Federal Aviation Administration (FAA) usa ha informato la compagnia aerospaziale Boeing di aver avviato un indagine per verificare se “prodotti fossero conformi al progetto approvato e fossero in condizioni di funzionamento sicuro in conformità con le normative FAA”.

L’indagine arriva meno di una settimana dopo che un portellone posteriore è esploso da un Boeing 737 Max 9 durante un volo dell’Alaska Airlines. La FAA, in una lettera inviata a un funzionario del controllo qualità di Boeing, ha delineato la responsabilità del produttore nel garantire che l’aereo sia conforme al progetto e sia in condizioni di sicurezza. “Le circostanze sopra descritte indicano che Boeing potrebbe non essere riuscita a garantire che i suoi prodotti completati fossero conformi al progetto approvato e fossero in condizioni di funzionamento sicuro in conformità con le procedure di ispezione e test del sistema di qualità” si legge nel documento.

Sorare lancia il fantacalcio giornaliero con Rivals

Sorare lancia il fantacalcio giornaliero con RivalsMilano, 11 gen. (askanews) – Sorare lancia il fantacalcio giornaliero. La startup che sta reinventando l’intrattenimento sportivo, presenta Rivals, l’innovativa “formula social” che permette agli appassionati di calcio di giocare al loro fantasport preferito tutti i giorni mettendo in campo le loro conoscenze, sfidando amici in contemporanea con i match più coinvolgenti dei principali campionati di tutto il mondo e vincendo grandi premi. Dopo le carte in 3D e le funzionalità in Realtà Aumentata, Sorare continua a portare avanti il suo progetto di annullamento delle barriere fra sport digitale e sport reale. Disponibile sull’app Sorare su App Store e Play Store.

Piqué torna al calcio, sì, ma è quello di Sorare. Lanciata oggi la campagna che vede nel ruolo di allenatore Rivals anche l’ex difensore del Barcelona. Chiarito dunque l’annuncio del campione spagnolo che ieri via X proclamava il suo rientro sui campi da pallone come allenatore. Insomma, ritorno al football sì, ma a quello digitale di Sorare nel nuovo formato quotidiano di Rivals. Ambassador della nuova formula anche Zinédine Zidane e gli influencer John Nellis e Nacho Heras. I fan dei fantasy sport oggi sono sempre più coinvolti e impegnati nel monitoraggio delle performance dei loro giocatori e delle loro squadre preferite, verificando sul campo come le ultime notizie su infortuni, trasferimenti e squadre influenzino le loro fanta-formazioni. Tuttavia l’innovazione fra le piattaforme fantasy si è fermata. Sorare Rivals oggi rappresenta un’evoluzione del fantasy sport verso un formato più social che offre ai fan un modo per interagire con gli incontri direttamente mentre si svolgono e premia la conoscenza sportiva degli utenti attraverso una modalità di gioco testa a testa veloce e competitiva. Il “formato quotidiano” di Rivals offre un’esperienza di gioco immediata al di fuori della tradizionale pianificazione settimanale, che mette al centro i manager di Sorare anche grazie alla nuova modalità di conteggio dei punti: per l’assegnazione del punteggio Rivals, infatti, traccia fino a 48 azioni di gioco, un numero eccezionale rispetto a quelle delle piattaforme tradizionali.

Con Rivals, i manager di Sorare possono scegliere una partita imminente in qualsiasi giorno e creare una loro fanta-formazione. Rivals introduce anche un nuovo gameplay per gli utenti sotto forma di tattiche che possono essere assegnate alle loro squadre, ottenendo così un bonus basato su criteri specifici. Ad esempio, la tattica “Tiki taka” fornisce punti bonus a una squadra nel caso in cui i giocatori schierati effettuino in campo un certo numero di passaggi precisi, mentre la “All out attack” fa lo stesso se i giocatori di una determinata formazione raggiungono un certo numero di tiri in porta. Una volta impostata la formazione, i giocatori di Sorare possono competere in un serrato testa a testa contro un amico con cui stanno guardando la partita, e una volta ottenuta la prima vittoria, possono competere nell’Arena contro un altro manager che sia al loro livello, scalando le classifiche della leaderboard globale. Rivals è studiato per premiare i tifosi più informati e appassionati: in palio maglie da calcio autografate, carte digitali dei giocatori da scambiare e vendere e altro ancora. Julia: Rivals rivoluziona il modo in cui i fan del fantasy interagiscono con lo sport in diretta. Commentando il lancio, Nicolas Julia, CEO e co-fondatore di Sorare, ha dichiarato: “Sorare Rivals cambierà completamente il modo in cui i fan possono interagire con lo sport in diretta. Con Rivals, siamo entusiasti di lanciare un ambiente più veloce e social per i fan che vogliono giocare ai fantasy sport con i loro amici o la loro community. Il nostro obiettivo è fare in modo che Rivals aiuti i fan dello sport di tutto il mondo a sentirsi più vicini all’azione che stanno guardando, che siano a casa, con gli amici o allo stadio, e presentare il prodotto fantasy di prima classe di Sorare. È una pietra miliare significativa per noi, e non vediamo l’ora di rilasciare presto più competizioni, modalità di gioco e funzionalità in tutte le nostre offerte sportive”.

#RideToBringThemHomeNow, pedalata solidarietà a 100 giorni da inizio guerra

#RideToBringThemHomeNow, pedalata solidarietà a 100 giorni da inizio guerraRoma, 11 gen. (askanews) – La squadra di ciclismo professionistico israeliana Israel – Premier Tech, insieme al The Hostage and Missing Families Forum e alla Federazione ciclistica israeliana, ha annunciato che il 14 gennaio 2023 organizzerà una pedalata di solidarietà di massa in tutto il mondo per ricordare il 100° giorno dagli attacchi del 7 ottobre e dal rapimento di centinaia di persone in Israele.

L’organizzazione prevede la partecipazione di decine di migliaia di persone alle ride e agli speciali eventi ciclistici che si terranno al Velodromo di Tel Aviv e simultaneamente in diverse grandi città di tutto il mondo. Oltre che prendendo parte agli eventi ciclistici previsti a Tel Aviv, Barcellona, Parigi, Londra, Melbourne, Los Angeles, Hong Kong, Bruxelles e in numerose altre città, i ciclisti di tutto il mondo sono invitati a pedalare il 14 gennaio con nastri gialli legati alle loro biciclette e condividendo sui social media le foto delle loro uscite con l’hashtag #RideToBringThemHomeNow. Chris Froome, il leggendario vincitore di quattro Tour de France, considerato uno dei più grandi ciclisti della storia, si è unito alla campagna, invitando i suoi milioni di fan e l’intera comunità ciclistica mondiale a legare un nastro giallo alle biciclette nel centesimo giorno del rapimento e a dedicare le pedalate del 14 gennaio alla richiesta di liberazione degli ostaggi.

“Come essere umano, come padre, non posso restare inattivo”, ha detto Froome, che gareggia nel team Israele – Premier Tech, spiegando di essere stato spinto all’azione dalla storia della famiglia Kalderon, il cui padre Ofer e il figlio dodicenne Erez, entrambi ciclisti, sono stati rapiti il 7 ottobre. Il figlio Erez fortunatamente è stato rilasciato dopo 51 giorni di prigionia, ma il padre è ancora detenuto da Hamas. “La loro sofferenza e quella di tutti gli altri ostaggi mi colpisce profondamente e invito tutti i ciclisti a fare una pedalata di solidarietà il 14 gennaio, così come farò io, nella speranza che questa dimostrazione di solidarietà avvicini il loro ritorno a casa”, ha dichiarato Froome.

Sylvan Adams, proprietario della squadra Israel – Premier Tech, ha dichiarato: “Spero che il 14 gennaio diventi un giorno di libertà: rappresenterà un appello da parte di coloro che credono nei valori umani a liberare i bambini, le donne, gli anziani e gli adulti che sono stati presi in ostaggio dai terroristi di Hamas in totale contrapposizione con ogni valore umano. La nostra pedalata per la libertà dà eco ai nostri valori legati alla sportività e alla correttezza in contrasto con la brutalità di Hamas. Spero che un gran numero di persone di tutto il mondo si unisca a noi in questa corsa per la libertà. Am Yisrael Chai (Il popolo di Israele vive, insieme N.d.r.)”. Hadas Kalderon, madre di Erez Kalderon, ha ringraziato Froome e il team Israel – Premier Tech per il loro sostegno e per l’iniziativa di unire la comunità ciclistica mondiale: “Questa è una dimostrazione di sostegno incredibilmente importante. Erez ha riacquistato la libertà, ma suo padre e tutti gli altri ostaggi sono ancora imprigionati. Erez merita di ricongiungersi con suo padre, di avere l’opportunità di pedalare con lui come posso fare qualsiasi padre e figlio. Lo sta aspettando e non abbiamo tempo da perdere. Ogni momento che passa per lui e per gli altri ostaggi prigionieri di Hamas è terribile”. In Israele, l’evento principale si svolgerà al Velodromo di Tel Aviv, dove 133 familiari degli ostaggi e ciclisti della comunità ciclistica israeliana, in rappresentanza di ciascuno degli ostaggi, circonderanno in un abbraccio ideale l’edificio. Dopo la cattura di oltre 240 persone il 7 ottobre, 133 persone, tra cui donne e bambini, sono ancora prigioniere di Hamas e le strazianti testimonianze degli ostaggi liberati sono fonte di grande angoscia per molti familiari i cui cari sono in prigionia.

“Dal 7 ottobre non ho avuto né un giorno né una notte, ma solo un incubo continuo”, ha detto Shai Benjamin, figlia di Ron Benjamin, ciclista di 57 anni, preso in ostaggio mentre stava pedalando. “Sono straziata. Penso a quello che gli stanno facendo, a come fa a sopravvivere. Come posso io dormire quando non ho idea se mio padre possa dormire? Quando voglio mangiare, mi tormenta il dubbio che, lì, stia morendo di fame. E perché io posso scaldarmi con una coperta quando lui magari è al freddo?”. Shai ha espresso la speranza che l’evento ciclistico internazionale del 14 gennaio raccolga il sostegno di un pubblico che esprima empatia con il destino e la storia di suo padre: “Chiedo loro di fermarsi a pensare per un momento: mio padre è stato rapito e il suo mondo e quello della nostra famiglia sono stati distrutti quando è uscito per andare in bicicletta. Questo è stato il suo unico ‘peccato’. E se fosse successo a loro?”.

Turismo Emirati, record visitatori a Ras al Khaimah nel 2023

Turismo Emirati, record visitatori a Ras al Khaimah nel 2023Milano, 11 gen. (askanews) – E’ conosciuto come l’Emirato della Natura. E nel 2023 ha registrato il record di presenze turistiche, con 1,22 milioni di arrivi nel 2023, +8% sul 2022, sostenuto da un significativo aumento di visitatori internazionali: + 24% rispetto all’anno precedente. Anche il tasso di occupazione alberghiera nell’Emirato ha registrato un incremento significativo, con un’occupazione del 74%, + 12 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Ras al Khaimah è la “nuova” destinazione turistica degli Emirati arabi uniti e registra ottimi risultati grazie anche allo sforzo della Ras Al Khaimah Tourism Development Authority (RAKTDA), tra investimenti nelle infrastrutture, iniziative mirate ad attrarre più turisti nell’Emirato e lo sviluppo di un ecosistema fondato sulla sostenibilità.

L’aumento dei visitatori internazionali è stato sostenuto da oltre 2.200 attività internazionali tra roadshow, fiere ed eventi media in 30 Paesi. Nel 2023, l’Emirato ha ottenuto la Silver Certification nell’ambito del programma Sustainable Destinations di EarthCheck – una novità assoluta in Medio Oriente. Il processo di EarthCheck prevede attività di monitoraggio e audit incentrate su 10 indicatori di sostenibilità: dal consumo di energia e acqua alla gestione dei rifiuti, dall’analisi dell’impronta di carbonio all’impegno per la comunità. A supporto dell’iniziativa, RAKTDA ha lanciato il proprio programma di certificazione per i partner dell’industria turistica denominato “Responsible RAK” con oltre 20 hotel, attrazioni e tour operator che hanno ottenuto la certificazione “Responsible RAK Silver”. L’Emirato ha superato la media di riferimento in tre aree significative, registrando una performance migliore del 23% nel consumo energetico, con un risparmio di 12,4 gigajoule dal 2021, del 29% nelle emissioni di gas serra, pari a un risparmio di 1,8 milioni di tonnellate di CO2, e del 61% nella produzione di rifiuti, con un risparmio di 420 milioni di litri dal 2021.

Ras al Khaimah è nella classifica delle migliori destinazioni da visitare nel 2023 di CNN Travel; tra i migliori luoghi da visitare in Asia nel 2024 per Condé Nast Traveler; ed è stato menzionato da Travel + Leisure India come The Place To Be negli Emirati e da Forbes. L’emirato ha anche avviato una collaborazione con Oman Tourism Development Company (OMRAN Group) per sviluppare attività di promozione e iniziative di marketing sinergiche per ottimizzare la visita di entrambe le destinazioni, Ras Al Khaimah e Musandam, in un unico viaggio. L”inizio del 2024 ha registrato il debutto dell’Anantara Mina Al Arab Ras Al Khaimah Resort e la riapertura del Waldorf Astoria Ras Al Khaimah, dopo un’importante ristrutturazione.

“È stato un grande anno per il nostro Emirato, che ha chiaramente posto le basi per una crescita e uno sviluppo sostenibili di Ras Al Khaimah – ha affermato Raki Phillips, Ceo di Ras Al Khaimah Tourism Development Authority – Investendo in infrastrutture, organizzando eventi di livello mondiale, e rendendo il nostro Emirato sostenibile e accessibile a tutti, Ras Al Khaimah è saldamente sulla buona strada per continuare con successo il 2024 e oltre”. A favorire la crescita dei visitatori il settore ospitalità, in grande espansione. Nel 2023 sono stati annunciati diversi nuovi progetti alberghieri, tra cui Nobu, Le Méridien, W Hotels, JW Marriott e Hilton sull’isola di Al Marjan, oltre a Nikki Beach a Mina Al Arab, per un totale di oltre 1.800 camere. La destinazione ha accolto anche l’Anantara Mina Al Arab Ras Al Khaimah Resort, che ha ufficialmente aperto il 2 gennaio 2024 con 174 camere, suite e ville, tra cui le prime ville overwater dell’Emirato. L’iconico Waldorf Astoria Ras Al Khaimah ha riaperto dopo un’ampia ristrutturazione, rivelando camere e suite rinnovate, nuove esperienze culinarie e una nuova concezione del benessere e degli spazi per eventi. Tra gli altri progetti alberghieri previsti nel prossimo futuro (2024/2025) Westin Resort (257 camere), Sofitel Al Hamra (292 camere), Rove Al Marjan Island (441 camere), Rotana Mangrove (258 camere) e Saij, A Mantis Collection Mountain Lodge (70 camere). Sono stati inoltre rivelati alcuni dettagli del nuovo Wynn Al Marjan Island un progetto da 3,9 miliardi di dollari, un mega resort da 1.500 posti letto ispirato al paesaggio marino delle quattro isole di Al Marjan. Il resort integrato sarà caratterizzato da negozi, un’area per il gaming, un centro eventi all’avanguardia, Spa, 24 ristoranti e lounge e un’ampia scelta di intrattenimento.

Ras Al Khaimah continua a consolidare il suo status di hub globale per gli eventi d’affari e leisure registrando nel 2023 una crescita del 23% dei ricavi provenienti dal segmento MICE e del 103% da quello dei matrimoni. L’Emirato ha inoltre ospitato diversi eventi di grande richiamo, tra cui Arab Aviation Summit, Exotic Wedding Planning Conference (EWPC), Global Citizen Forum, DP World Tour e RAK Half Marathon. La reputazione di Ras Al Khaimah come destinazione leader per gli eventi sportivi è stata rafforzata anche dall’organizzazione della WMF Minifootball World Cup 2023 a novembre, che ha segnato il debutto del torneo in Medio Oriente e ha visto la partecipazione di 32 squadre nazionali e oltre 30.000 spettatori. Ras Al Khaimah ha incrementato la sua notorietà grazie al suo show dei record per il Capodanno 2024: uno spettacolo di fuochi d’artificio e droni della durata di otto minuti che ha illuminato il cielo lungo i 4,5 km del lungomare dell’Emirato, e che ha permesso di stabilire due nuovi GUINNESS WORLD RECORDS. Lo spettacolo è entrato nella storia conquistando i titoli per la “Più lunga catena di fuochi d’artificio galleggianti” per un totale di 5.8 km, e per la “Più lunga esibizione di droni in linea” con una lunghezza di 2 km.

Premierato, sulle modifiche al testo del governo decide Meloni

Premierato, sulle modifiche al testo del governo decide MeloniRoma, 11 gen. (askanews) – Fosse per Fratelli d’Italia, e per Giorgia Meloni, la cosiddetta norma anti-ribaltone nel disegno di legge sul premierato non ci sarebbe mai stata. E le perplessità, se possibile, sono aumentate durante le audizioni dei costituzionalisti che si sono concluse lunedì scorso. Una critica sulle altre è sotto la lente di ingrandimento: in questo modo ci sarebbe un secondo presidente del Consiglio più forte del primo, perché – a differenza di quello eletto – avrebbe tra le mani la facoltà di far finire la legislatura. Anche per questo, nel partito di maggioranza relativa, si considera altamente probabile che sarà necessaria una correzione. Il come, però, è ancora da stabilire giacché quella norma è lì perché fortemente voluta dalla Lega. Dunque, frutto di un compromesso all’interno di una maggioranza che in questa fase ha molti dossier aperti, a cominciare dalle prossime elezioni amministrative ed Europee.

L’obiettivo di Giorgia Meloni resta sempre quello di avere il primo via libera del Senato alla ribattezzata “madre di tutte le riforme” entro la primavera e, comunque, in tempo per il voto di giugno. E, soprattutto, la premier non vuole che quel provvedimento si trasformi in un terreno di battaglia per la coalizione. Per questo oggi a palazzo Madama si è tenuto un primo vertice di maggioranza, con i ministri Casellati e Ciriani e i capigruppo del centrodestra. Obiettivo dell’incontro: ribadire che “l’elezione diretta è irrinunciabile” e stabilire che non ci saranno “fughe in avanti” o emendamenti-bandiera, né dei gruppi né dei singoli. Insomma, se ci saranno modifiche (“E sottolineo se”, ci ha tenuto a precisare la ministra delle Riforme) saranno condivise. Il termine per la presentazione è stato fissato per il 29, mentre dalla settimana prossima sarà avviata la discussione generale.Qualsiasi decisione, tuttavia, sarà presa soltanto in un incontro che si terrà nei prossimi giorni con la presidente del Consiglio. La conferma, di fatto, arriva dal ministro dei Rapporti con il Parlamento. “La maggioranza è compatta nella volontà di andare avanti con questa riforma che è centrale per il programma del governo. Ora coinvolgeremo la premier Meloni e i vertici dei partiti e valuteremo: se ci saranno dei correttivi, saranno correttivi che decideremo tutti quanti insieme”, spiega Ciriani.

Nel vertice di oggi, viene spiegato, non si è entrati nel merito delle possibili modifiche anche se sono stati evidenziati i punti più critici. Secondo quanto viene raccontato, sul nodo della norma antiribaltone il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, avrebbe avuto un atteggiamento ‘aperturista’. “Siamo molto laici in merito alle possibile modifiche, le cose vanno fatte bene come con l’Autonomia”. Un riferimento non casuale alla legge cara al Carroccio: “Se la loro riforma va avanti senza problemi, non credo faranno storie sul premierato”, esemplifica un esponente di Fdi. Non è detto, comunque, che si torni alla formula del “simul stabunt-simul cadent” tra premier eletto e Parlamento. Una delle ipotesi è che si preveda invece la possibilità di un secondo presidente del Consiglio ma soltanto in caso di “impedimento grave” di quello indicato con il voto.Altro punto della riforma molto criticato dagli esperti, su cui è altamente probabile che si intervenga con una correzione, è la previsione in Costituzione del premio di maggioranza del 55% per chi vince. L’opzione più accreditata è che si scelga una formula più generica, rinviando la definizione della soglia alla legge elettorale. Altro tema affrontato nella riunione è quello del limite dei mandati, attualmente non previsto nel ddl del governo. Secondo quanto raccontato da alcuni partecipanti all’incontro, la ministra Casellati si sarebbe dichiarata favorevole all’inserimento di un tetto di due. E’ anche possibile che alla fine su questo punto il centrodestra decida di lasciare l’iniziativa all’opposizione, convergendo su un loro emendamento.

Non è stato nemmeno deciso se le eventuali proposte di modifica saranno presentate dal relatore, e presidente della Commissione, l’ultra meloniano Alberto Balboni, o sottoscritte dai capigruppo. Difficile, tuttavia, che possano essere modifiche governative. 

Ex Ilva, Bonomi: nazionalizzazione solo come soluzione ponte

Ex Ilva, Bonomi: nazionalizzazione solo come soluzione ponteRoma, 11 gen. (askanews) – La nazionalizzazione dell’ex Ilva “ha un senso se si ha un progetto industriale per il futuro. L’acciaio di Stato sappiamo già quanto ci è costato negli anni passati, quanto è costato ai contribuenti italiani. Non credo che sia quella la strada finale”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a Rainews 24 aggiunendo che “se è un ponte per una soluzione futura industriale ha un senso. Se invece è solo per risolvere il problema elettorale del territorio allora questo non va bene”.

Bonomi ha poi sottolineato che “per poter trovare una soluzione bisogna conoscere tutti i termini della vicenda. Ad oggi sui patti parasociali firmati all’epoca dal Governo Conte con gli investitori indiani non abbiamo conoscenza del contenuto. Diventa difficile poter proporre una soluzione non avendo tutti i termini della questione sul tavolo. Quando conosceremo tutta la situazione forse potremo fare anche delle proposte”.

Successo in Cina per il tour del Piccolo coro dell’Antoniano

Successo in Cina per il tour del Piccolo coro dell’AntonianoRoma, 11 gen. (askanews) – A cavallo tra la fine del 2023, anno in cui si sono celebrati i 60 anni dalla fondazione del Coro “Mariele Ventre”, e l’inizio del 2024 i bambini del Piccolo coro dell’Antoniano insieme alla loro direttrice Sabrina Simoni hanno realizzato un sesto tour in Cina che ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico. Gli 8 spettacoli, che si sono tenuti tra il 30 dicembre 2023 e il 6 gennaio 2024 allo Shanghai Culture Square e al Jiangsu Center for the Performing Arts di Nanchino hanno raccolto una platea complessiva di 14.400 spettatori e gli account sui social media cinesi hanno raggiunto 800.000 follower.

“I bambini del Piccolo Coro sono come dei piccoli ambasciatori di questa amicizia che ci lega alla Cina – racconta fr. Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – Abbiamo fatto questo viaggio per la musica, ma la musica è diventata un ponte di vicinanza tra due Paesi. Tutto è nato dalla canzone ‘Forza Gesù’ anzi dal sorriso e dagli occhi della piccola Francesca, che ha cantato questa canzone che è diventata famosissima in Cina. Quella bambina è arrivata al cuore dei cinesi e ha permesso al Piccolo Coro di allargare i suoi orizzonti ben oltre i confini che fino a quel momento si potevamo solo sognare”. La tournée è stata anche occasione per due incontri istituzionali del Piccolo Coro e della delegazione dell’Antoniano presente con la Console Generale d’Italia a Shanghai Tiziana D’Angelo e con il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai Francesco D’Arelli.

Nel repertorio del tour protagoniste indiscusse sono state le canzoni delle ultime edizioni dello Zecchino d’Oro, alternate a contenuti divertenti ad altri più riflessivi e didattici. Dai pezzi intramontabili come “Il coccodrillo come fa” e “Le tagliatelle di nonna Pina” ai successi più recenti come “Il panda con le ali”, “L’anisello Nunù” e “Ci pensa mamma”. Ancora una volta il Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna ha portato in Cina tre importanti bandiere: oltre a rappresentare il “made in Italy” della musica per l’infanzia, il Coro infatti è anche ambasciatore UNICEF dal 2002 e portavoce del riconoscimento UNESCO dello Zecchino d’Oro tra i Patrimoni per una Cultura di Pace dal 2008. Al coro è conferito, inoltre, il ruolo di Portavoce della Solidarietà dell’Antoniano, istituzione dei Frati Minori che si occupa principalmente di solidarietà, intrattenimento e comunicazione sociale

Sono in tutto 44 i concerti con cui il Piccolo Coro, diretto da Sabrina Simoni, fin dal 2015 è stato accolto dai numerosi fan cinesi che, con il loro enorme entusiasmo, hanno affollato il Children’s Art Theatre di Shanghai e nel 2016 anche il Tian Qiao Performing Art Center di Pechino.

Indagine Cina su distillati Ue, Federvini: rischi per il settore

Indagine Cina su distillati Ue, Federvini: rischi per il settoreMilano, 11 gen. (askanews) – “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una vera e propria ritorsione che rischia di colpire ingiustamente un settore estraneo ad una querelle di natura politica, supponiamo in parte legata all’indagine attivata dalla Ue sui veicoli elettrici cinesi. Non dimentichiamoci che il settore, in virtù della controversia Airbus-Boeing, ha subìto dazi ad valorem pesantissimi negli Stati Uniti per circa due anni dal 2019 al 2021. In uno scenario internazionale così incerto e delicato, segnato da conflitti, non è auspicabile intraprendere nuove guerre commerciali. Tra l’altro, non è la prima volta che la Cina colpisce duramente uno dei settori emblema del Made in Italy, circa 10 anni fa già il vino fu oggetto di un’indagine simile e grazie ad un intenso lavoro di diplomazia europea si riuscì a trovare una soluzione condivisa”. Così, la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha commentato l’indagine avviata dal ministero del Commercio della Repubblica Popolare cinese per verificare la sussistenza di pratiche di dumping commerciale riguardo l’importazione di distillati di vino di origine comunitaria.

Secondo Federvini, l’indagine sarebbe stata intrapresa “alla luce di sollecitazioni giunte dalla China Liquor Industry, l’associazione nazionale che rappresenta i produttori di spiriti che lamenta un danno all’industria locale”. “A seconda dei suoi esiti e delle decisioni che verranno prese dal governo cinese, potrebbe configurarsi per il settore italiano della produzione e commercializzazione di acquaviti, in particolare il Brandy, una nuova limitazione al commercio internazionale nonché un probabile innalzamento dei dazi all’importazione, già a partire da due mesi dall’avvio dell’indagine, presentata il 5 gennaio 2024” ha precisato l’associazione confindustriale dei produttori di vini, spiriti e aceti, auspicando che le istituzioni nazionali e comunitarie non facciano mancare il proprio supporto e che a livello diplomatico sia attivato un confronto costruttivo per scongiurare misure di ritorsione.

Calcio, Lavezzi soffre di ipomania, non in cura per droga o alcol

Calcio, Lavezzi soffre di ipomania, non in cura per droga o alcolRoma, 11 gen. (askanews) – “Lavezzi soffre di ipomania, un disturbo cronico che colpisce l’umore – l’individuo si caratterizza come energico, iperattivo, loquace, disinibito e presenta eccessi di autostima ndr – . Aveva già subito in passato le conseguenze di questa patologia. Non è in cura per consumo di stupefacenti o alcol, ma per un disturbo psichiatrico che può spingere anche a farsi del male”. Lo ha detto a So Foot Mauricio D’Alessandro, l’avvocato di Ezequiel Lavezzi a seguito delle voci circolate sull’ex giocatore del Napoli che parlavano di un ricovero per overdose, seccamente smentite dal figlio Tomas. Lo scorso 20 dicembre il Pocho era stato portato in ospedale con alcune lievi ferite dovute a un non meglio precisato incidente domestico. D’Alessandro spiega quanto avvenuto: “Nel cuore della notte ha sentito un rumore e ha pensato che ci fossero persone in casa, è così che si è fatto male. Quando ha lasciato l’ospedale ha cercato di superare la crisi da solo, ma non ci è riuscito, ecco perché è andato in clinica. Non è una patologia che si cura così facilmente, richiede cure mediche”. La situazione sembra in via di miglioramento: “Va molto bene, l’evoluzione è molto favorevole. Resterà in cura per 21 giorni e poi avrà la possibilità di andarsene o restare, a seconda delle sue condizioni. I medici stanno cercando di stabilizzarlo, prima di vedere se ha bisogno di cure più lunghe. Non è stato in terapia intensiva come è stato detto”.

Caso Ilaria Salis, Nordio: dopo Baraldini la credibilità dell’Italia è diminuita

Caso Ilaria Salis, Nordio: dopo Baraldini la credibilità dell’Italia è diminuitaRoma, 11 gen. (askanews) – “Lasciatemi dire che sono rapporti difficili perché, magari noi dimentichiamo, ma molti Stati non lo fanno”. Lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, rispondendo al question time del Senato sul caso di Ilaria Salis, che è detenuta in Ungheria da quasi un anno. “L’Italia non ha una buona reputazione per quanto riguarda il principio del ‘pacta sunt servanda’ (accordi vanno rispettati, ndr) – ha detto il guardasigilli – Noi ricordiamo il caso di Silvia Baraldini, che fu estradata dagli Stati Uniti con la solenne promessa che avrebbe scontato in Italia la pena che era stata inflitta, di oltre 40 anni. Ma una volta arrivata in Italia fu accolta con tutti gli onori all’aeroporto e poi scontò la pena in modo molto parziale. Gli americani questi se lo ricordano ed è questo che ostacola la procedure, non solo con loro (gli Usa, ndr) anche a livello fiduciario. Purtroppo a causa di esperienze precedenti la fiducia verso di noi è scemata”.