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Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Foti: Pozzolo sospeso dal gruppo di Fdi

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Foti: Pozzolo sospeso dal gruppo di FdiRoma, 9 gen. (askanews) – “L’ufficio di presidenza del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera ha adottato in data odierna, in via d’urgenza, la misura cautelare della sospensione dal gruppo stesso dell’on. Emanuele Pozzolo”. Lo riferisce in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Il deputato FdI Emanuele Pozzolo, nella notte di Capodanno ad una festa a cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro ha portato una pistola da cui – per circostanze ancora da chiarire – è partito un colpo che ha ferito un uomo. Una vicenda che ha fatto infuriare la premier, e Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno (rimandata per motivi di salute al 4 gennaio), aveva già preannunciato la conclusione: Pozzolo – aveva detto – ha mancato al dovere di custodire l’arma con “responsabilità e serietà” e per questo “ho chiesto che Pozzolo sia deferito alla Commissione di garanzia di Fdi e che venga sospeso”.

Banca mondiale: crescita globale in rallentamento

Banca mondiale: crescita globale in rallentamentoRoma, 9 gen. (askanews) – Mentre il mondo si avvicina al punto medio di quello che doveva essere un decennio di trasformazione per lo sviluppo, l’economia globale è destinata a raggiungere un triste record entro la fine del 2024: il quinquennio di crescita del Pil più lento degli ultimi 30 anni. Lo stima l’ultimo rapporto “Global Economic Prospects” della Banca mondiale.

In un certo senso, l’economia globale è in una situazione migliore rispetto a un anno fa: il rischio di una recessione globale è diminuito, in gran parte grazie alla forza dell’economia statunitense. Ma le crescenti tensioni geopolitiche potrebbero creare nuovi rischi a breve termine per l’economia mondiale. Nel frattempo, le prospettive a medio termine si sono oscurate per molte economie in via di sviluppo a causa del rallentamento della crescita nella maggior parte delle principali economie, della stagnazione del commercio globale e delle condizioni finanziarie più restrittive degli ultimi decenni. Si prevede che la crescita del commercio globale nel 2024 sarà solo la metà della media del decennio precedente la pandemia. Inoltre i costi di finanziamento per le economie in via di sviluppo – soprattutto quelle con scarsi rating creditizi – probabilmente rimarranno elevati con i tassi di interesse globali bloccati ai massimi di quattro decenni in termini adeguati all’inflazione. Si prevede che la crescita globale rallenterà per il terzo anno consecutivo: dal 2,6% dello scorso anno al 2,4% nel 2024, quasi tre quarti di punto percentuale al di sotto della media degli anni 2010. Si prevede che le economie in via di sviluppo cresceranno solo del 3,9%, più di un punto percentuale al di sotto della media del decennio precedente. Dopo una performance deludente lo scorso anno, i paesi a basso reddito dovrebbero crescere del 5,5%, più debole del previsto. Entro la fine del 2024, le persone in circa un paese in via di sviluppo su quattro e in circa il 40% dei paesi a basso reddito saranno ancora più povere di quanto lo fossero alla vigilia della pandemia di COVID nel 2019. Nelle economie avanzate, nel frattempo, la crescita è destinata a rallentare all’1,2% quest’anno dall’1,5% del 2023.

“Senza un’importante correzione di rotta, gli anni 2020 passeranno alla storia come un decennio di opportunità sprecate”, ha affermato Indermit Gill, capo economista e vicepresidente senior del Gruppo della Banca Mondiale. “La crescita a breve termine rimarrà debole, lasciando molti paesi in via di sviluppo – soprattutto i più poveri – bloccati in una trappola: con livelli di debito paralizzanti e un debole accesso al cibo per quasi una persona su tre. Ciò ostacolerebbe il progresso su molte priorità globali. Esistono ancora opportunità per invertire la tendenza. Questo rapporto offre una chiara via da seguire: illustra la trasformazione che può essere raggiunta se i governi agiscono ora per accelerare gli investimenti e rafforzare i quadri di politica fiscale”. Per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere altri obiettivi chiave di sviluppo globale entro il 2030, i paesi in via di sviluppo dovranno realizzare un formidabile aumento degli investimenti, pari a circa 2.400 miliardi di dollari all’anno. Senza un pacchetto politico globale, le prospettive di un tale aumento non sono brillanti. Si prevede che la crescita degli investimenti pro capite nelle economie in via di sviluppo tra il 2023 e il 2024 sarà in media solo del 3,7%, poco più della metà del tasso dei due decenni precedenti.

Il rapporto offre la prima analisi globale di ciò che sarà necessario per generare un boom sostenuto degli investimenti, attingendo all’esperienza di 35 economie avanzate e 69 economie in via di sviluppo negli ultimi 70 anni. Si scopre che le economie in via di sviluppo spesso raccolgono una ricaduta economica quando accelerano la crescita degli investimenti pro capite almeno al 4% e la sostengono per sei anni o più: il ritmo di convergenza con i livelli di reddito delle economie avanzate accelera, il tasso di povertà diminuisce più rapidamente e la crescita della produttività quadruplica. Durante questi boom si materializzano anche altri benefici: tra le altre cose, l’inflazione diminuisce, le posizioni fiscali ed esterne migliorano e l’accesso delle persone a Internet si espande rapidamente. “I boom degli investimenti hanno il potenziale per trasformare le economie in via di sviluppo e aiutarle ad accelerare la transizione energetica e a raggiungere un’ampia varietà di obiettivi di sviluppo”, ha affermato Ayhan Kose, vice capo economista della Banca mondiale e direttore del gruppo Prospects. “Per innescare tali boom, le economie in via di sviluppo devono attuare pacchetti politici completi per migliorare i quadri fiscali e monetari, espandere il commercio transfrontaliero e i flussi finanziari, migliorare il clima degli investimenti e rafforzare la qualità delle istituzioni. Si tratta di un lavoro duro, ma molte economie in via di sviluppo sono già state in grado di farlo. Farlo di nuovo aiuterà a mitigare il previsto rallentamento della crescita potenziale nel resto di questo decennio”.

L’ultimo Global Economic Prospects identifica anche ciò che due terzi dei paesi in via di sviluppo – nello specifico gli esportatori di materie prime – possono fare per evitare cicli di espansione e contrazione. Il rapporto rileva che i governi di questi paesi spesso adottano politiche fiscali che intensificano le fasi di espansione e di recessione. Quando, ad esempio, gli aumenti dei prezzi delle materie prime stimolano la crescita di 1 punto percentuale, i governi aumentano la spesa in modo da stimolare la crescita di un ulteriore 0,2 punto percentuale. In generale, nei periodi favorevoli, la politica fiscale tende a surriscaldare l’economia. Nei momenti difficili aggrava la crisi. Questa “prociclicità” è più forte del 30% nelle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime rispetto ad altri paesi sviluppati. Inoltre, in queste economie le politiche fiscali tendono ad essere più volatili del 40% rispetto ad altre economie in via di sviluppo. L’instabilità associata alla maggiore prociclicità e volatilità della politica fiscale produce un freno cronico sulle prospettive di crescita delle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime. Questo ostacolo può essere ridotto mettendo in atto un quadro fiscale che aiuti a disciplinare la spesa pubblica, adottando regimi di cambio flessibili ed evitando restrizioni sulla circolazione dei capitali internazionali. In media, queste misure politiche potrebbero aiutare gli esportatori di materie prime nelle economie in via di sviluppo ad aumentare la crescita del Pil pro capite fino a 1 punto percentuale ogni quattro o cinque anni. I paesi possono anche trarre vantaggio dalla creazione di fondi sovrani e altri fondi di emergenza che possono essere utilizzati rapidamente in caso di emergenza.

Vasco Brondi esce con il suo nuovo singolo “Un segno di vita”

Vasco Brondi esce con il suo nuovo singolo “Un segno di vita”Milano, 9 gen. (askanews) – Vasco Brondi pubblica questo mercoledì 10 gennaio il suo nuovo singolo “Un segno di vita” (Carosello Records), canzone che anticipa e dà il titolo al nuovo progetto discografico in uscita a marzo e al tour di 12 date che partirà in aprile. Si tratta di un ritorno molto atteso, a distanza di tre anni da “Paesaggio dopo la battaglia”, il primo album che il veronese Vasco Brondi aveva pubblicato a suo nome dopo la conclusione del progetto Le Luci Della Centrale Elettrica.

Vasco Brondi racconta: «”Un segno di vita” è una preghiera rumorosa dedicata a questo presente complesso, ambientata in un paesaggio di bombardamenti e città disastrate per il cambiamento climatico. Scoprire i primi germogli che crescono a Hiroshima dopo la bomba atomica, i fiori che crescono anche nel deserto. Provare a intravedere il futuro, come nelle profezie, la pioggia che fa sparire le strade, la pianura che tornerà un bosco. La cantilena degli esseri umani, costruire e distruggere e poi ricostruire. Come scriveva Calvino “adesso più che mai è importante cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”». Queste le date del tour, informazioni e prevendite già disponibili su www.vascobrondi.it:

5 aprile LIVORNO The Cage 11 aprile Roncade New Age 12 aprile Bologna Estragon 14 aprile Milano Magazzini Generali – Sold out 16 aprile Roma Largo Venue – Sold out 17 aprile Roma Largo Venue – Nuova data 18 aprile Napoli Duel 19 aprile Cosenza Unical 24 aprile Senigallia Mamamia 26 aprile Perugia Urban 7 maggio Torino Hiroshima 8 maggio Milano Magazzini Generali – Nuova data Il tour è organizzato e prodotto da IMARTS – International Music & Arts in collaborazione con Gibilterra Management.

Da Regione Siciliana 25 mln per vitivinicoltura e 7 per agrumi

Da Regione Siciliana 25 mln per vitivinicoltura e 7 per agrumiRoma, 9 gen. (askanews) – Disco verde all’Assemblea regionale siciliana alle norme, inserite dal governo nella legge di Stabilità regionale, a sostegno del comparto agricolo. Stanziati 25 milioni in due anni di aiuti diretti in favore dei vitivinicoltori per i danni causati dalla peronospora e 7 milioni di euro per sostenere il comparto agrumicolo attraverso l’acquisto di arance da trasformare in succhi e conserve da distribuire per scopi umanitari e di solidarietà sociale.

Via libera anche a risorse per 6 milioni di euro destinate ai Consorzi di bonifica per consentire il rafforzamento dell’organico per i servizi irrigui e di manutenzione del territorio, mediante il turn-over e l’incremento delle giornate lavorative; 500 mila euro in più nelle casse dell’Irvo, unico ente pubblico certificatore d’Italia che amplia la sua gamma di azione alla promozione, alla ricerca e alla certificazione di qualità a tutte le produzioni agroalimentari siciliane. Disco verde anche alla norma che consentirà all’Esa di realizzare, anche in convenzione con Comuni, ex Province o altri enti, interventi sulla viabilità rurale e intercomunale. “Il governo Schifani – dichiara in una nota l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – porta a casa un risultato importante approvando la Finanziaria nei tempi previsti dalla normativa. Una legge di Stabilità che libera risorse fondamentali per il comparto vitivinicolo e agroalimentare, per il recupero dei borghi marinari, per gli interventi di manutenzione sulle strade rurali, per le iniziative di promozione nazionale – prosegue – e internazionale delle nostre eccellenze enogastronomiche e per la tutela della dignità dei lavoratori dei Consorzi di bonifica e del comparto della forestazione che da troppi anni attendevano un segnale dalla Regione. L’aumento delle giornate lavorative è un primo passo propedeutico alle riforme sia dei Consorzi di bonifica sia del settore forestale, che mirano a dare stabilità agli operatori”, conclude l’assessore.

Fiera Milano, il 2024 parte dalla casa: Home anticipa i trend globali

Fiera Milano, il 2024 parte dalla casa: Home anticipa i trend globaliMilano, 9 gen. (askanews) – Fiera Milano vuole tornare a essere “il luogo” dove si disegna lo sviluppo industriale della città e del Paese. E lo fa partendo da un progetto nuovo, dedicato all’abitare: Milano Home. La fiera annuale per gli operatori professionali, che debutterà nei padiglioni di Rho il prossimo 11 gennaio, apre il calendario delle esposizioni e inaugura una fase nuova per la società che con questo progetto vuole “diventare il luogo fisico da cui parte un intero ecosistema. Partiamo in punta di piedi con questo progetto ma vogliamo fare in modo che torni a essere un punto di riferimento mondiale”, ha detto Roberto Foresti, vice direttore generale di Fiera Milano.

Rispetto a Homi, la precedente fiera dedicata alla casa e al complemento d’arredo che ha chiuso definitivamente i battenti a gennaio 2023, questo appuntamento si annuncia “completamente nuovo. Quello di Homi non è stato un fallimento ma nel post Covid sono cambiati i consumi, il modo di vivere la nostra casa – ha spiegato Foresti – Cambia il progetto perché cambiano i trend, noi non siamo più gli stessi, siamo molto più attratti dall’esperienza”. Punto di partenza per Home è stata “la nuova consapevolezza specialmente dei più giovani rispetto a quello che vogliono nelle loro abitazioni: vogliono identificarsi attraverso oggetti che non siano di massa ma autentici, originali, artigianali e soprattutto innovativi, ma la parola chiave è sostenibilità. E da qui siamo partiti per creare un progetto che rispecchiasse questi valori con prodotti, cercati dai nostri team attraverso le aziende, con quelle caratteristiche”.

In questo contesto un ruolo chiave lo rivestono i negozi. Se la fiera vuole essere “il luogo” da cui far ripartire lo sviluppo, qui è il negozio fisico a dover recuperare centralità. Secondo Fiera Milano, sono 7.000 quelli nel target di Milano Home in Italia e 12.000 in Europa, considerando che in totale solo nel nostro Paese ci sono 38.000 negozi del mondo casa. “Questo progetto avrà successo se riuscirà a far tornare il negozio ‘luogo’. Abbiamo voluto esprimere questo luogo anche nel brand perchè Milano esprime queste cose, è destinazione”, ha evidenziato Foresti spiegando di aver “cercato di fare in modo che i singoli progetti venissero consigliati per i negozi che devono tornare ad essere punto di incontro, consulenti in modo innovativo. Quindi abbiamo ragionato in due direzioni: quella del prodotto e quella della prossimità delle relazioni”. Nel concreto, “cerchiamo di fare un patto con i negozi attraverso la formazione: abbiamo circa 60 workshop dedicati ai retailer perché hanno bisogno di essere stimolati e rinnovati nella loro capacità di proporre. Siamo partiti dall’ascolto, abbiamo chiesto a chi seguiva i negozi, gli agenti delle varie aziende di far parte del nostro progetto per sapere cosa volessero” e “l’abbiamo fatto anche attraverso rete di persone che chiamiamo ambassador”. Nei padiglioni di Rho fino al 14 gennaio saranno presenti “570 espositori, di cui il 32% arriva dall’estero, la maggior parte sono europei perché i Paesi del nord sono molto bravi in questo. E ci saranno “grandi ritorni: Alessi, Venini, Lalique – ha detto – le aziende tornano non con stand da 400 metri quadrati ma per presentare prodotti specifici”.

A livello internazionale, dove si contano manifestazioni importanti tra Francoforte e Parigi, Milano Home si propone di giocare un ruolo diverso: “Parigi e Francoforte sono fiere molto orizzontali, portano dentro di tutto, basta fare giri nei loro padiglioni – ha detto Foresti – Il nostro è un posizionamento di trend, questa è la ragione per cui siamo partiti prima: perché vogliamo essere trendsetter, Milano è trend e vogliamo arrivare prima degli altri. Abbiamo fatto una scelta che sembra impopolare perché partire l’11 gennaio vuol dire fare grandi sacrifici”. “Vogliamo tornare ad esercitare questo ruolo rispetto al mercato” ha detto Foresti e in qualche modo questo significa recuperare una esperienza del passato “quella del Macef, si parte dal Macef e si torna, in modo innovativo e moderno, al Macef”. Quella fiera nel 2013 aveva chiuso i battenti, dopo quasi 50 anni di vita, sostituita da Homi. Ma se l’esperienza del passato insegna, il futuro non può prescidere dal digitale, specie dopo il Covid. “Siamo sempre stati abituati a una fiera con una sola dimensione che è quella fisica, adesso noi ne abbiamo due: fisica e digitale. Quella fisica continuerà a essere utilizzata per le opportunità di networking fisico, nel senso che in quei 5 giorni deve avvenire tutto poi i 360 giorni restanti saranno gestiti con attività digitali, entrando nelle community, lavorando per far vendere di più ai clienti, sempre all’interno del nostro brand. La cosa che faremo coi negozi con i workshop sulla omnicanalità, avviene per noi: non possiamo più fare a meno del digitale, occorre essere bravi ad articolarlo”. E il raccordo con il resto della città, sull’esempio della food week o del Fuori Salone? “Ci sarà ma ora dobbiamo concentrarci sul progetto per i primi tre anni noi stiamo ancorati al progetto”.

Proteine magre, camminate e meditazione: la ricetta del trainer dei vip

Proteine magre, camminate e meditazione: la ricetta del trainer dei vipRoma, 9 gen. (askanews) – Gonfiore addominale, senso di pesantezza, aumento di peso, apatia…sono solo alcune conseguenze della cosiddetta ‘sindrome da rientro’ dalle festività. Ore piccole, consumo di bevande gassate e alcoliche e stravizi alimentari danneggiano l’equilibrio del nostro organismo e rischiano di vanificare ore di sacrifici in palestra e di sane abitudini alimentari. Oltre agli effetti collaterali più conosciuti dei vizi delle feste come, ce n’è anche uno meno conosciuto ai più ma particolarmente temuto dagli amanti del fisico scolpito, da culturisti e fitness addicted: la perdita di tono muscolare. “Durante le festività, i festeggiamenti spesso implicano un aumento dell’assunzione di calorie, contribuendo alla perdita di massa muscolare diventa un rischio, specialmente quando il corpo è sottoposto a stress alimentare e fisico”. A lanciare l’allarme è Ione Acosta, il trainer che segue vip e attori (da Laia Costa, vincitrice del premio Goya , a Paul Haggis, regista premio Oscar, Ida Lundgren, Dolph Lundgren, ecc.), categoria che ‘necessita’ di riprendersi in fretta dopo qualche eccesso. Ecco come affrontare la sindrome da rientro e la perdita muscolare post-abbuffate con 7 semplici consigli: 1. equilibrio nutrizionale: dopo un periodo di abbondanza alimentare, ritornare a una dieta ben bilanciata è fondamentale. Aumentare l’apporto proteico per preservare la massa muscolare è una priorità così come introdurre fonti proteiche magre e aiuta a contrastare gli effetti catabolici.

2. attività fisica post-abbuffata: impegnarsi in un’attività fisica moderata dopo le abbuffate può aiutare a stimolare il metabolismo e a utilizzare l’eccesso di calorie. Un breve allenamento, come una passeggiata, può contribuire a mitigare gli effetti sul corpo. 3. idratazione costante: mantenere un’adeguata idratazione è essenziale, soprattutto dopo un periodo di consumo alimentare eccessivo. l’acqua supporta processi metabolici cruciali e contribuisce a prevenire la degradazione muscolare.

4. supplementazione mirata: integrare la dieta con attivatori delle sirtuine come SIRT500 apporta benefici immediati. Le sirtuine sono una classe di proteine naturalmente presenti nel nostro organismo che regolano importanti vie metaboliche e sono coinvolte, tra l’altro, nell’invecchiamento e nello stress. L’attivazione di queste proteine ha un effetto benefico sulla salute duraturo, tanto da poter addirittura allungare la vita di una persona 5. controllo dello stress post-feste: dopo le festività, il ripristino di routine e la gestione dello stress diventano fondamentali. la riduzione del cortisolo, ormone catabolico, può essere ottenuta attraverso pratiche di gestione dello stress come la meditazione e il rilassamento.

6. riposo e recupero adeguati: assicurarsi di avere un adeguato riposo post-feste è cruciale per consentire al corpo di recuperare e riparare il tessuto muscolare. un sonno di qualità supporta la fase anabolica del processo metabolico. 7. riprendere l’allenamento gradualmente: dopo le festività, reintrodurre gradualmente l’allenamento regolare. evitare un ritorno troppo repentino all’intensità dell’allenamento previene il rischio di sovrallenamento, riducendo così la possibilità di catabolismo muscolare.

Secondo Acosta, adottando strategie nutrizionali, di allenamento e gestione dello stress, è possibile gestire efficacemente la sindrome da post rientro e la perdita muscolare. Mantenere l’equilibrio e adottare un approccio olistico alla salute aiuta a massimizzare i benefici dell’allenamento, permettendo di preservare i progressi ottenuti anche dopo i periodi di indulgenza alimentare.

Agricoltura, nel 2023 catturate 52.000 nutrie solo nel mantovano

Agricoltura, nel 2023 catturate 52.000 nutrie solo nel mantovanoRoma, 9 gen. (askanews) – Nel 2023 nella sola provincia di Mantova sono state catturate in totale 52.318 nutrie. Un dato che conferma la tendenza al ribasso delle catture degli ultimi due anni. Si è passati infatti dal picco di circa 67.000 esemplari del 2021 ai 62.000 del 2022, con il 2023 dunque che si chiude con circa 10.000 nutrie catturate in meno. I dati sono stati pubblicati dalla Provincia di Mantova.

“È chiaro – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – che siamo decisamente lontani dall’obiettivo dell’eradicazione. Per poter iniziare a pensare di attuarla infatti, dovremmo eliminare almeno 100.000 nutrie ogni anno, cifra attualmente impossibile da raggiungere. Mi unisco all’appello lanciato dall’amministrazione provinciale ai comuni che effettuano pochissime, se non addirittura zero, catture: occorre l’aiuto di tutti”. Dando uno sguardo ai singoli comuni, a primeggiare è Roncoferraro (secondo nel 2022) con 3.183 catture. Al secondo posto Sabbioneta (quinta nel 2022) con 2.589 catture, mentre completa il podio Borgo Virgilio (in vetta nel 2022) con 2.534 nutrie eliminate. In top ten anche Bagnolo San Vito (2.258), Gonzaga (2.229), Villimpenta (2.101), San Giorgio Bigarello (2.065), Castel D’Ario (2.053), Asola (1.930) e Suzzara (1.848).

Dopo anni a quota “zero”, entra in classifica anche il comune di Mantova, che nel corso del 2023 ha smaltito 625 capi. Primi segnali anche da Borgocarbonara, che smaltisce 261 nutrie e si sblocca dopo diversi anni di fermo nelle catture. Assegnate anche le “maglie nere”, per i comuni fermi a zero nutrie eliminate. Passo indietro per Commessaggio e Medole, che avevano chiuso il 2022 con, rispettivamente, 279 e 260 catture. Si confermano in questa classifica negativa invece Cavriana, Magnacavallo, Monzambano, Poggio Rusco, Pomponesco, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Rivarolo Mantovano, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Solferino e Sustinente.

Strage di Erba, la Corte d’Appello di Brescia: sì alla revisione del processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi

Strage di Erba, la Corte d’Appello di Brescia: sì alla revisione del processo per Olindo Romano e Rosa BazziMilano, 9 gen. (askanews) – Sì alla revisione del processo sulla cosidetta strage di Erba che ha portato alla condanna definitiva all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano per l’omicidio di 4 persone l’11 dicembre 2006. Lo ha stabilito la corte d’Appello di Brescia accogliendo la richiesta avanzata dall’avvocato Fabio Schembri, difensore della coppia, e del sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser.

La prima udienza dedicata all’esame delle nuove prove, riferiscono fonti legali, è stata fissata in calendario per il 1 marzo prossimo.

Lombardia, studenti “Consiglieri per un giorno” al Pirellone

Lombardia, studenti “Consiglieri per un giorno” al PirelloneMilano, 9 gen. (askanews) – Si sono seduti sui banchi dell’aula consiliare del Pirellone e hanno vissuto l’esperienza di una giornata da consigliere regionale lombardo. Questa mattina una cinquantina di studenti del Liceo San Carlo di Milano e dell’Istituto Romagnosi di Erba (CO) hanno aperto la nuova edizione di “Consiglieri per un giorno”, un progetto di avvicinamento alla politica e alle istituzioni promosso dal Consiglio regionale della Lombardia.

“Questo progetto – sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani – è una freccia lanciata verso i giovani: vogliamo colpirli per convincerli dell’importanza della democrazia e della partecipazione, troppo spesso oscurate dalla sfiducia verso le istituzioni e la politica. In un momento storico in cui la politica è percepita come distante dai cittadini e in cui la partecipazione al voto, nelle elezioni di qualsiasi livello, è bassissima, dobbiamo cercare di stimolare la curiosità dei più giovani verso le istituzioni. Solo così, crescendo, potranno diventare protagonisti dello sviluppo delle loro comunità. Il progetto ‘Consiglieri per un giorno’ è un investimento sul futuro e un’esperienza di crescita all’insegna dei valori della democrazia e della conoscenza”. “Consiglieri per un giorno” è un progetto che ha l’obiettivo di avvicinare le istituzioni ai giovani, coinvolgendoli in un percorso di educazione alla legalità, ma anche e soprattutto di conoscenza del ruolo e del lavoro dell’istituzione regionale. All’edizione di quest’anno hanno aderito circa 400 studenti di 16 scuole secondarie di II grado di 8 province lombarde. I prossimi incontri si svolgeranno mercoledì 17 gennaio, giovedì 1° e mercoledì 7 febbraio.

Il progetto si concluderà in primavera con una seduta simulata di Consiglio regionale nella quale gli studenti, divisi in maggioranza e opposizione, presenteranno i loro progetti di legge che saranno discussi e votati in aula.

Copernicus: il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, +1,48°C

Copernicus: il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre, +1,48°CRoma, 9 gen. (askanews) – Il 2023 si conferma come l’anno più caldo dal 1850, con un aumento della temperatura media globale di 1,48°C rispetto al livello preindustriale 1850-1900 ed è probabile che in un periodo di 12 mesi che termina a gennaio o febbraio 2024 supererà la soglia di 1,5°C. È quanto emerge dal Global Climate Highlights 2023 di Copernicus Climate Change Service – C3S, programma di Osservazione della Terra dell’Unione europea.

La temperatura media globale è stata di 14,98°C, con un aumento di 0,17°C rispetto al precedente valore annuale più alto del 2016. Nel 2023 per la prima volta ogni giorno ha superato 1°C sopra il livello preindustriale del 1850-1900, quasi il 50% dei giorni sono stati di 1,5°C più caldi rispetto al livello 1850-1900, e due giorni a novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di 2°C. Questo, spiega Copernicus, “non significa che abbiamo superato i limiti fissati dall’Accordo di Parigi (poiché si riferiscono a periodi di almeno 20 anni in cui questa anomalia della temperatura media viene superata), ma costituisce un terribile precedente”. Ogni mese da giugno a dicembre nel 2023 è stato più caldo del mese corrispondente di qualsiasi anno precedente, in particolare luglio e agosto sono stati i due mesi più caldi mai registrati. L’estate boreale (giugno-agosto) è stata anche la stagione più calda mai registrata. Dicembre 2023 è stato il dicembre più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media di 13,51°C, 0,85°C sopra la media del periodo 1991-2020 e 1,78°C sopra il livello 1850-1900 del mese.

Le temperature medie globali della superficie del mare (SST) – segnala Copernicus – sono rimaste persistentemente e insolitamente elevate, raggiungendo livelli record per il periodo dell’anno da aprile a dicembre. Gli elevati SST nella maggior parte dei bacini oceanici, e in particolare nel Nord Atlantico, hanno svolto un ruolo importante nei record di SST globali. Le SST senza precedenti sono state associate a ondate di caldo marino in tutto il mondo, comprese alcune parti del Mediterraneo, Golfo del Messico e Caraibi, Oceano Indiano e Pacifico settentrionale e gran parte del Nord Atlantico. Nel 2023 il ghiaccio marino antartico ha raggiunto estensioni minime record per il corrispondente periodo dell’anno in 8 mesi. Sia l’estensione giornaliera che quella mensile hanno raggiunto i minimi storici nel febbraio 2023.

Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno continuato ad aumentare e hanno raggiunto livelli record nel 2023, raggiungendo rispettivamente 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). Le concentrazioni di anidride carbonica nel 2023 sono state di 2,4 ppm superiori rispetto al 2022 e le concentrazioni di metano sono aumentate di 11 ppb. In tutto il mondo sono stati registrati numerosi eventi estremi, tra cui ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali stimate di carbonio degli incendi boschivi nel 2023 sono aumentate del 30% rispetto al 2022, in gran parte a causa degli incendi persistenti in Canada.