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Bardi: rammarico per chiusura redazione lucana Gazzetta Mezzogiorno

Bardi: rammarico per chiusura redazione lucana Gazzetta MezzogiornoRoma, 9 gen. (askanews) – “Esprimo grande rammarico per le decisioni adottate dalla società editrice della Gazzetta del Mezzogiorno, Edime, con le quali si è disposta la chiusura della storica redazione giornalistica lucana. Viene meno un fondamentale presidio dell’informazione pubblica che toglie alle lettrici e ai lettori lucani la possibilità di scegliere lo strumento attraverso cui formare la propria visione critica della società contemporanea”. Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.

“L’assenza di una voce importante per il nostro territorio determinerà un impoverimento culturale, influendo negativamente sulla vivacità del dibattito pubblico. Pur consapevole dell’evoluzione che il settore dell’informazione sta attraversando e delle trasformazioni che il panorama della comunicazione sta vivendo, il mio auspicio è che l’azienda possa rivedere le sue decisioni e accettare questa come una sfida verso i nuovi approcci del mercato editoriale. Alle giornaliste e ai giornalisti della redazione lucana della Gazzetta del Mezzogiorno rivolgo la mia solidarietà e il mio sostegno, augurando loro di tornare presto a raccontarci la nostra terra”, conclude.

Florovivaismo, produzione italiana oltre 3,1 mld euro (+11%)

Florovivaismo, produzione italiana oltre 3,1 mld euro (+11%)Roma, 9 gen. (askanews) – Vola il florovivaismo italiano, che nel 2022 ha superato i 3,1 miliardi di euro, pari al 4,5% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana. La produzione di fiori e piante in vaso nel 2022 ha superato quota 1,46 miliardi di euro (+11,4%). La produzione dei vivai sfiora il valore di 1,68 miliardi di euro (rispetto agli 1,48 miliardi del monitoraggio precedente). Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale.

La fotografia del florovivaismo italiano è stata scattata a Myplant & Garden, la fiera internazionale leader del verde professionale (florovivaismo, garden, paesaggio), dove sono stati diffusi gli ultimi rilevamenti ufficiali della produzione florovivaistica italiana in vista del prossimo appuntamento nei padiglioni di Fiera Milano-Rho. Sono 17.000 le aziende e oltre 45.000 gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo italiano. Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali (con una quota del 55% del mercato), con un fatturato alla produzione vicina al miliardo: 921 milioni di euro (+11,6%). Una performance che, aggregando i valori produttivi del vivaismo e della floricoltura, porta la Toscana a guidare il mercato italiano con il 31% delle produzioni complessive. Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria al vertice con 435,6 milioni di euro (+11,7%). Una performance che, aggregando i valori produttivi della floricoltura e del vivaismo, porta la Liguria a essere la seconda potenza produttiva del mercato italiano nel suo complesso, con una quota del 14%.

A seguire, le altre regioni. In un quadro generale di crescita diffusa, spicca la performance del FriuliVenezia Giulia, che nel 2021 ha scavalcato di misura il Piemonte e nel 2022 ha superato anche le produzioni vivaistiche pugliesi confermando un solido trend di crescita.

Dopo 25 anni ancora tutti insieme a Fabrizio De André

Dopo 25 anni ancora tutti insieme a Fabrizio De AndréMilano, 9 gen. (askanews) – Fondazione Fabrizio De André Onlus e Sony Music Italia ricordano Fabrizio De André con il progetto “Way point. Da dove venite… Dove andate?”, per ripercorrere 25 anni con l’amato cantautore (scomparso l’11 gennaio 1999) attraverso le sue parole, il suo pensiero, la sua visione e i suoi ‘viaggi’ presenti e attuali ancora oggi.

Il progetto si svilupperà lungo tutto il 2024 con varie iniziative, volte a celebrare e a consegnare alle nuove generazioni l’eredità artistica e culturale di uno degli artisti italiani più seguiti e influenti, sottolineando come la genialità e la profondità delle sue parole e la sua visione unica continuino a ispirare. Tra le principali iniziative, la navigazione completa nella sua discografia che prevede la riedizione durante l’anno di tutti i suoi dischi in studio in ordine cronologico. Gli album saranno ristampati in versione LP nero 180 gr e CD, arricchiti da annotazioni autografe di Fabrizio De André, pensieri, riflessioni, commenti, estratti di interviste inerenti alle canzoni e agli album e alcuni documenti inediti conservati al Centro studi De André dell’Università degli Studi di Siena. Queste le ristampe in arrivo nel 2024: Volume 1 Tutti morimmo a stento Volume 3 La buona novella Non al denaro non all’amore né al cielo Storia di un impiegato Canzoni Volume 8 Rimini Fabrizio De André / L’Indiano Crêuza de mä Nuvole Anime Salve Singoli I primi 4 dischi saranno disponibili dal 16 febbraio. Il pre order sarà attivo da giovedì 11 gennai.

Stefano Sequino nuovo direttore del Consorzio vini Doc delle Venezie

Stefano Sequino nuovo direttore del Consorzio vini Doc delle VenezieMilano, 9 gen. (askanews) – Stefano Sequino è il nuovo direttore del Consorzio tutela vini Doc delle Venezie. Scelto dal Cda presieduto da Albino Armani, il neodirettore è chiamato a dirigere un team consolidato nello svolgimento delle numerose attività di promozione, comunicazione e sviluppo della seconda più estesa in Italia, che riunisce gli operatori della filiera produttiva di Pinot grigio di Veneto, Friulia Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, territorio che conta 27mila ettari vitati potenzialmente destinati alla Doc delle Venezie per una produzione di 250 milioni di bottiglie all’anno.

Nato a Tivoli nel 1978, Stefano Sequino è laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e in Viticoltura ed Enologia. Dal 2004 al 2020 ha lavorato presso il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali come funzionario del Dipartimento ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari), mentre negli ultimi tre anni ha ricoperto la carica di responsabile del settore vitivinicolo presso Confcooperative. Docente e relatore in numerosi convegni per tematiche relative ai sistemi normativi del settore vitivinicolo, ha partecipato attivamente al confronto europeo e nazionale nonché ai tavoli di lavoro costituiti per l’adozione nazionale della normativa di settore. “Mi impegnerò a dare il mio contributo per un progetto particolarmente importante, per le dimensioni economiche oltre che territoriali, per la straordinaria capacità di proiezione della Doc delle Venezie nei mercati esteri, un’autentica ambasciatrice dell’Italia nel mondo che ritengo debba però trovare maggiore spazio anche nella propria terra d’origine” ha commentato il nuovo direttore, spiegando che tra i primi obiettivi, accanto al rafforzamento delle misure di governo dell’offerta, vi è il consolidamento delle attività di promozione che, affiancando le operazioni di visibilità all’estero, dovrà prevedere un piano strategico e strutturato di fidelizzazione del mercato domestico, che ad oggi assorbe circa il 5% del consumo totale. Imprescindibile per Sequino proseguire, accanto a Triveneta Certificazioni, il lavoro per mantenere tracciabilità e controllo dei vini Doc delle Venezie, non solo per tutelarne la qualità e le peculiarità ma, grazie all’applicazione del contrassegno di Stato su tutte le confezioni in commercio, anche per accrescere il valore del prodotto sul mercato.

“Rispetto al Pinot Grigio del Nordest, occorre considerare che la Doc delle Venezie è al centro di un sistema complesso, costituito dal proprio potenziale viticolo nonché dai volumi riclassificati dalle altre Denominazioni territoriali” ha proseguito Sequino, aggiungendo che “per questo confermiamo l’impegno a lavorare in maniera armonizzata e congiunta con le altre DO per programmare e governare l’offerta a livello territoriale”. “Il Pinot grigio delle Venezie trova la sua naturale collocazione nel Nordest italiano e, per farne apprezzare ancora di più lo stile distintivo che ne ha fatto il successo nel mondo, dobbiamo lavorare più che mai per dare voce, anche nell’areale di produzione, all’identità territoriale” ha continuato Sequino, concludendo che “è solo raccontando il legame con il territorio che possiamo valorizzare il patrimonio culturale collettivo e rafforzare l’unità e la consapevolezza di condividere una denominazione d’origine che è leader nei mercati mondiali”.

Università di Perugia, convegno nazionale SIPed il 18-19 gennaio

Università di Perugia, convegno nazionale SIPed il 18-19 gennaioRoma, 9 gen. (askanews) – Si svolgerà il 17 gennaio, dalle 17 alle 19, a Perugia (Piazza Ermini, presso il Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione), un incontro, organizzato dalle professoresse e professori, dalle ricercatrici e ricercatori di area educativa del Dipartimento FISSUF, rivolto ai dirigenti scolastici, gli insegnanti e le studentesse e gli studenti delle istituzioni scolastiche del territorio umbro.

L’incontro – informa una nota – fa seguito a un’attività di ricerca sul campo svolta con le studentesse e gli studenti di Scienze della Formazione Primaria che hanno coinvolto quasi 800 studenti e studentesse delle secondarie di secondo grado, nel rilevare i bisogni formativi iniziali e in servizio degli insegnanti ed è finalizzato alla preparazione del convegno SIPed che si terrà nei giorni seguenti a Perugia. La formazione iniziale e continua degli insegnanti è una frontiera dei sistemi di istruzione e di ricerca su cui sono impegnati tutti gli atenei del nostro Paese e idocenti appartenenti ad ogni ambito disciplinare.

Su questo tema, il 18 e il 19 gennaio 2024 l’Università degli Studi di Perugia e il Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, accolgono la Società Italiana di Pedagogia (SIPed), i cui 1350 soci animeranno sessioni di dibattito scientifico per analizzare fenomeni emergenti e delineare scenari di intervento. La comunità pedagogica italiana presenta risultati e progetti di ricerca che coinvolgono oltre 50 atenei e 250 relatori italiani e stranieri. Il convegno coinvolge tutti i settori scientifici della pedagogia – generale e sociale, storia dei processi educativi e formativi, didattica e tecnologia, speciale e sperimentale – e le molteplici articolazioni euristiche espresse nei 34 gruppi di ricerca in cui è organizzato il lavoro della SIPed.

Il convegno sulla formazione iniziale e continua degli insegnanti. Relazioni, comunicazione, metodi si configura nel quadro progettuale dedicato alla ricerca, ai servizi e alle politiche territoriali: trasformative, innovative, emancipative – richiamando il simposio SIPed su La pedagogia nella città che cambia, svoltosi ad Aosta nel dicembre 2023 – e si proietta nel seminario Pratiche educative trasformative e processi emancipativi, in programma a Siena nel febbraio 2024. Il convegno individua nella formazione iniziale e continua degli insegnanti un luogo cruciale per orientare le società a tessere relazioni inclusive, per costruire metodi e tecnologie trasformative. Di fronte all’accrescersi delle disuguaglianze sociali ed economiche, della povertà educativa e ambientale, la formazione iniziale e continua degli insegnanti individua nell’ascolto delle diverse parti sociali una responsabilità emancipativa. La ripresa e la resilienza, cardini del PNRR, sono e saranno strettamente dipendenti dal successo delle relazioni, della comunicazione e dei metodi che strutturano l’apprendimento e l’insegnamento nelle pratiche educative scolastiche.

La ricerca, i servizi e le politiche territoriali sono chiamati a rispondere alle sfide dell’innovazione e del futuro che investono le persone e la formazione, la gestione delle risorse e la comunicazione pubblica, l’assetto delle discipline e l’organizzazione delle professioni pedagogiche, educative, formative. Tra scienze e governance dello sviluppo umano, libertà e pace per insegnare l’umano, nel rispetto delle culture, valorizzando territori, generi e generazioni.

Aindo (startup Sissa) al Ces con la tecnologia sui dati sintetici

Aindo (startup Sissa) al Ces con la tecnologia sui dati sinteticiRoma, 9 gen. (askanews) – La tecnologia di Aindo arriva negli Stati Uniti al Consumer Electronic Show di Las Vegas, la fiera di riferimento per l’innovazione mondiale, in programma negli Usa dal 9 al 12 gennaio. La startup nata dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste è stata selezionata da Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, tra le 50 realtà che compongono la delegazione italiana al CES 2024, ed è tra le quattro aziende del Friuli Venezia Giulia presenti a Las Vegas. La tecnologia di generazione di dati sintetici, sviluppata e brevettata da Aindo, sarà presentata al Padiglione Italia tra le soluzioni innovative di 50 realtà, provenienti da 13 regioni.

“È un grande onore portare la nostra soluzione Made in Italy al CES 2024 di Las Vegas – ha dichiarato Daniele Panfilo, Ceo e cofondatore di Aindo – Essere al più grande evento tech del mondo per presentare i dati sintetici testimonia che Aindo è sulla giusta strada: a livello globale, il mercato sta sempre più prendendo consapevolezza di come questa tecnologia cambierà il nostro futuro rendendo possibile l’uso di grandi quantità di dati artificiali per l’innovazione e la ricerca, tutelando al contempo la privacy degli individui. Gli ambiti di applicazione sono molteplici, in settori ad alto impatto sociale e di business, dal medicale al fintech”. Fondata nel 2018 da tre giovani specialisti nel campo dell’Intelligenza Artificiale (Daniele Panfilo, CEO – Sebastiano Saccani, Head of R&D – Borut Svara, CTO) all’interno della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA), Aindo – informa una nota – attualmente è insediata in Area Science Park nel campus di Padriciano. Dalla sua costituzione opera con successo nel mercato dell’AI chiudendo importanti contratti con multinazionali nell’ambito sanitario e finanziario. Nel 2022 ha partecipato a eventi internazionali (World Artificial Intelligence Cannes Festival, Northstar Dubai Gitex Global, NeurIPS) e viene menzionata da Sifted tra le 11 startup italiane da tenere d’occhio. Nel 2023 la tecnologia di Aindo per la generazione di dati sintetici diventa brevetto Italiano e nello stesso anno la startup torna a NeurIPS con un nuovo intervento sui metodi per quantificare il grado di protezione della privacy nei dataset sintetici.

A ottobre 2023 Aindo ha siglato l’accordo per un investimento di 6 milioni di euro da parte di United Ventures e Vertis Venture 3 Technology Transfer: il finanziamento consente ad Aindo di potenziare il team e continuare lo sviluppo di soluzioni che agevolano l’uso dell’intelligenza artificiale in settori strategici come la sanità, la finanza e la pubblica amministrazione. I dati sintetici di Aindo non sono raccolti empiricamente, ma generati artificialmente attraverso modelli di machine learning. Questi sono in grado di creare dati artificiali che riproducono fedelmente le caratteristiche e i comportamenti di quelli reali. I dati sintetici così generati mantengono quindi l’utilità statistica contenuta nei dati originali. Essendo artificiali, sono privi di informazioni sensibili e possono pertanto essere scambiati e analizzati in modo sicuro, senza rischi per la privacy degli individui. I dati sintetici consentono di applicare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale in ambiti ad alto impatto sociale e di business, come la ricerca in ambito sanitario o lo sviluppo di tecnologie per i mercati finanziari.

Ex Ilva, Urso: il governo è in campo per salvare la siderurgia

Ex Ilva, Urso: il governo è in campo per salvare la siderurgiaFirenze, 9 gen. (askanews) – “Il Governo e quindi lo Stato è in campo, oggi più che mai, per salvare e rilanciare la siderurgia italiana, anche e soprattutto quella rappresentata dall’ex Ilva di Taranto, da quello che era il più grande sito siderurgico europeo. Se interverremo? Certo che sì”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, questa mattina a Firenze, a margine dell’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso.

“Il Governo è in campo con la ferma intenzione di rilanciare la siderurgia italiana – ha aggiunto Urso -. E’ in campo qui in Toscana, dove a breve annunceremo ulteriori investimenti nel sito siderurgico di Piombino; è in campo a Terni, dove entro poche settimane concluderemo l’accordo di programma per il rilancio di quel sito siderurgico; è in campo con le acciaierie del Nord che hanno aperto recentemente i nuovi stabilimenti produttivi green, anche con la partecipazione ovviamente delle risorse pubbliche”. “Ed è in campo – ha concluso il ministro – con Acciaierie d’Italia, cioè con l’ex Ilva, perché riprenderemo in mano la situazione dopo i disastri che sono stati realizzati dai governi precedenti, per fare di quel sito il più grande sito siderurgico green d’Europa. Noi siamo convinti di riuscirci”.

Ex Ilva, Urso: governo in campo per salvare siderurgia, interverremo

Ex Ilva, Urso: governo in campo per salvare siderurgia, interverremoFirenze, 9 gen. (askanews) – “Il Governo e quindi lo Stato è in campo, oggi più che mai, per salvare e rilanciare la siderurgia italiana, anche e soprattutto quella rappresentata dall’ex Ilva di Taranto, da quello che era il più grande sito siderurgico europeo. Se interverremo? Certo che sì”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, questa mattina a Firenze, a margine dell’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso.

“Il Governo è in campo con la ferma intenzione di rilanciare la siderurgia italiana – ha aggiunto Urso -. E’ in campo qui in Toscana, dove a breve annunceremo ulteriori investimenti nel sito siderurgico di Piombino; è in campo a Terni, dove entro poche settimane concluderemo l’accordo di programma per il rilancio di quel sito siderurgico; è in campo con le acciaierie del Nord che hanno aperto recentemente i nuovi stabilimenti produttivi green, anche con la partecipazione ovviamente delle risorse pubbliche”. “Ed è in campo – ha concluso il ministro – con Acciaierie d’Italia, cioè con l’ex Ilva, perché riprenderemo in mano la situazione dopo i disastri che sono stati realizzati dai governi precedenti, per fare di quel sito il più grande sito siderurgico green d’Europa. Noi siamo convinti di riuscirci”.

Nardella a Pitti: Firenze polo attrazione, carte in regola per sfide

Nardella a Pitti: Firenze polo attrazione, carte in regola per sfideFirenze, 9 gen. (askanews) – “E’ un momento di grandi sfide che riguardano il mercato globale, il tema ambientale, l’ecologia, la sostenibilità, l’internazionalizzazione, e Firenze può affrontare a viso aperto e con le carte in regola queste sfide. Perché il nostro distretto cresce: sempre più brand internazionali stabiliscono qui importanti poli produttivi, ultimo a Scandicci Yves Saint Laurent; sempre più aziende della moda scelgono Firenze per i grandi eventi, e ricordo il grande successo di Cartier l’anno scorso e sono in arrivo altri eventi importanti. Pitti ovviamente è il polo di attrazione”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine dell’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso.

“Inoltre – ha aggiunto Nardella – la città si presenta in piena regola con il progetto dei lavori sulla Fortezza da Basso, il tabellino di marcia sta proseguendo nei termini e noi alla fine di questi lavori con tutti i nuovi bastioni e i nuovi padiglioni avremo il polo fieristico più bello d’Europa e anche il più accessibile perché si raggiunge a piedi dal polo di alta velocità”.

Just Eat e partner donano 500 pasti a sostegno Caritas

Just Eat e partner donano 500 pasti a sostegno CaritasRoma, 9 gen. (askanews) – E’ ripartito alla vigilia delle festività natalizie il progetto Ristorante Solidale di Just Eat che ha visto il coinvolgimento di 10 ristoranti partner a Milano, Firenze, Roma e Napoli, scesi in campo al fianco di Caritas per donare oltre 500 pasti alle famiglie in difficoltà attraverso il progetto Ristorante Solidale, ripartito alla vigilia delle festività natalizie.

Le consegne sono state effettuate in 12 comunità e, nello specifico, sono stati consegnati 75 pasti a Roma, 300 menù a Milano, 100 a Firenze e 50 a Napoli. Hamburger, burritos, panzerotti e pizze sono stati i piatti protagonisti sulle tavole degli ospiti delle comunità Caritas, tra cui 63 bambini. Il progetto, nato nel 2017, in collaborazione con Caritas Ambrosiana e alcuni dei suoi ristoranti partner, si pone l’obiettivo di mettere in comunicazione chi prepara il cibo con coloro che ne hanno più bisogno, per contribuire insieme a combattere la povertà alimentare. Grazie a questa iniziativa, infatti, a ridosso della settimana di Natale 10 ristoranti partner (tra cui Hamerica’s, Tram – Laboratorio Tramezzino Veneziano, Pizzeria 4 Stelle e Pizzeria Ebramo a Milano; Burrito Bar di Ktchn Lab a Firenze; Acquolina Prati, Acquolina Torrino e A tutto farro a Roma; La Bufalina 2 a Napoli) hanno preparato alcuni piatti dei loro menù distribuiti alle comunità locali più bisognose, aiutando più di 300 persone in difficoltà.