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Cina: pericoloso l’accordo Usa-Gb-Australia per sottomarini nucleari

Cina: pericoloso l’accordo Usa-Gb-Australia per sottomarini nucleari


Cina: pericoloso l’accordo Usa-Gb-Australia per sottomarini nucleari


Cina: pericoloso l’accordo Usa-Gb-Australia per sottomarini nucleari






























1686039843 Cina pericoloso laccordo Usa Gb Australia per sottomarini nucleari

Roma, 6 giu. (askanews) – La Cina vede l’accordo Usa-Gran Bretagna-Australia per la costruzione di sommergibili nucleari come una minaccia di proliferazione che mette a repentaglio la sicurezza nel Pacifico meridionale, affermando che gli Usa e la Gran Bretagna hanno trasferito in Australia materiali per costruire tra 64 e 80 bombe nucleari.

“Il partenariato di sicurezza trilaterale USA-Regno Unito-Australia e la sua cooperazione per i sottomarini nucleari creano rischi di proliferazione nucleare, impattano sul contesto internazionale di non proliferazione nucleare e danneggiano il trattato sulla zona denuclearizzata del Pacifico meridionale, minando gli sforzi dei paesi dell’ASEAN per stabilire una zona priva di armi nucleari nel sud-est asiatico”, ha detto Wang Wenbin, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, nell’odierna conferenza stampa a Pechino. “Secondo le stime degli esperti internazionali di controllo degli armamenti, i materiali nucleari di natura militare che Stati uniti e Gran Bretagna hanno trasferito in Australia possono essere utilizzati per fabbricare da 64 a 80 armi nucleari”, ha detto ancora Wang.

“Se i tre paesi insisteranno per andare per la loro strada, ciò avrà un impatto grave e irreversibile sull’integrità, l’autorità e l’efficacia del sistema internazionale di non proliferazione nucleare e stimolerà anche altri paesi non dotati di armi nucleari a seguire l’esempio, trasformando la regione in un’arena per la corsa agli armamenti”, ha continuato il portavoce. “E’ estremamente irresponsabile e pericoloso – ha detto ancora Wang – mettere la propria sicurezza al di sopra della sicurezza di altri paesi e creare ansia per la sicurezza in altri paesi”.

Istat: nel 2023 il Pil cresce dell’1,2%, nel 2024 +1,1%

Istat: nel 2023 il Pil cresce dell’1,2%, nel 2024 +1,1%


Istat: nel 2023 il Pil cresce dell’1,2%, nel 2024 +1,1%


Istat: nel 2023 il Pil cresce dell’1,2%, nel 2024 +1,1%






























1686039723 Istat nel 2023 il Pil cresce dell12 nel 2024 11

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Pil italiano è atteso in crescita sia nel 2023 (+1,2%) sia nel 2024 (+1,1%), seppur in rallentamento rispetto al 2022. E’ quanto stima l’Istat nelle Prospettive per l’economia italiana per il 2023 e 2024. I segnali positivi provenienti dalla stima dei conti economici trimestrali del primo trimestre 2023 hanno portato a una revisione al rialzo della stima del Pil per il 2023 di +0,8 punti percentuali (da 0,4% a +1,2%).

Nel biennio di previsione, l’aumento del Pil verrebbe sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+1,0 punti percentuali nel 2023 e +0,9 p.p. nel 2024) e da quello più contenuto della domanda estera netta (+0,3 e +0,2 p.p.). Nel 2023, le scorte dovrebbero fornire un marginale contributo negativo -0,1 p.p. a cui ne seguirebbe uno nullo nel 2024. I segnali per i prossimi mesi – ha spiegato l’Istat -suggeriscono, nonostante l’avvio particolarmente positivo del primo trimestre 2023, un rallentamento dell’attività economica nel prosieguo dell’anno. In un contesto caratterizzato da un rallentamento della domanda mondiale, con l’economia di importanti partner commerciali come Germania e Usa è attesa frenare, ci si aspetta una netta decelerazione degli scambi con l’estero, più accentuata per le importazioni. Sullo scenario internazionale pesa ancora l’incertezza legata a tempi ed esiti del conflitto tra Russia e Ucraina, ai rischi di instabilità finanziaria e a un livello di inflazione ancora lontano dagli obiettivi delle Banche centrali. In Italia, gli effetti delle politiche monetarie restrittive sulla domanda interna e il venir meno della spinta degli incentivi all’edilizia saranno, tuttavia, parzialmente controbilanciati dagli effetti dell’attuazione delle misure previste dal Pnrr – soprattutto sugli investimenti – e del rallentamento dell’inflazione sulla domanda privata. Un ulteriore fattore di rischio potrebbe venire dalle conseguenze economiche, soprattutto sul settore agricolo, della recente ondata di maltempo che ha colpito con effetti drammatici l’Emilia Romagna.

L’Istat ha sottolineato che “lo scenario previsivo si fonda su ipotesi favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla attuazione del piano di investimenti pubblici programmati nel biennio”. Rallenta l’inflazione trainata al ribasso dalla componente energetica stima l’Istat nelle Prospettive per l’economia italiana per il 2023-2024. Il percorso di rientro dell’inflazione, “favorito dalla discesa dei prezzi dei beni energetici e dalle politiche restrittive attuate dalle banche centrali”, si rifletterà in una riduzione della dinamica del deflatore della spesa delle famiglie residenti sia nel 2023 (+5,7%) sia, in misura maggiore, nel 2024 (+2,6%). Nei prossimi mesi “dovrebbero continuare a prevalere spinte al ribasso dei costi degli input che traslano sul prezzo finale di vendita dei beni e dei servizi”. Tuttavia, un contributo determinante all’inflazione al consumo sarà fornito dal proseguimento della dinamica in flessione dei prezzi degli energetici cui dovrebbe aggiungersi l’apporto deflativo proveniente dalla componente dei beni alimentari. Sotto l’ipotesi di normalizzazione dei prezzi delle materie prime agricole e del gas naturale nei prossimi mesi e di una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio e del cambio, nell’anno in corso la dinamica dei prezzi è prevista in parziale decelerazione. Nella media del 2023, dunque, il deflatore della spesa delle famiglie è previsto ridursi (+5,7%, da +7,4% nel 2022), mentre il deflatore del Pil segnerà un incremento (+5,6%, da +3% nel 2022). Nel 2024 è prevista una crescita più contenuta del deflatore della spesa per consumi delle famiglie e quello del Pil rispettivamente del +2,6% e +2,8% in media d’anno. Migliora il mercato del lavoro in Italia stima l’Istat. Nel biennio di previsione, l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (Ula), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+1,2% nel 2023 e +1% nel 2024). Il miglioramento dell’occupazione si accompagnerà a un calo del tasso di disoccupazione che scenderà al 7,9% quest’anno e al 7,7% l’anno successivo. In presenza di una fase contrattuale che vede circa il 55% dei dipendenti in attesa di rinnovo, le retribuzioni per ULA segnerebbero un aumento nel biennio di previsione (+3,5% nel 2023 e +2,7% nel 2024). Consumi in crescita nonostante un’inflazione ancora alta nel 2023. Per quest’anno si prevede, nonostante l’inflazione ancora elevata, un incremento dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni sociali private in termini reali (+0,5%) che si accompagnerebbe a una diminuzione della propensione al risparmio. Nel 2024, la crescita è prevista di intensità maggiore (+1,1%) con una propensione al consumo in aumento. Anche i consumi della P.A., data anche il forte incremento registrato nel primo trimestre (+1,2% rispetto ai tre mesi precedenti), sono attesi aumentare nel 2023 (+0,4%) per poi rallentare nel 2024 (-0,7%). Gli investimenti manterranno ritmi di crescita elevati, rispetto alle altre componenti: 3% nel 2023 e 2% nel 2024, in decelerazione rispetto al biennio precedente.

Cina: la Nato ossessionata da volontà di sbarcare in Asia orientale

Cina: la Nato ossessionata da volontà di sbarcare in Asia orientale


Cina: la Nato ossessionata da volontà di sbarcare in Asia orientale


Cina: la Nato ossessionata da volontà di sbarcare in Asia orientale






























1686039603 Cina la Nato ossessionata da volonta di sbarcare in Asia

Roma, 6 giu. (askanews) – La Nato è “ossessionata” dalla voglia di avanzare in Asia orientale, creando instabilità e conflitto tra i blocchi. L’ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, dando ulteriormente voce al disappunto cinese per la decisione Nato di aprire un ufficio di rappresentanza a Tokyo.

“La Nato è ossessionata dall’avanzare verso est nell’Asia-Pacifico, interferendo negli affari regionali e provocare il confronto tra i blocchi”, ha affermato Wang. Il portavoce cinese ha affermato che i paesi asiatici “si oppongono” al confronto tra i i blocchi e “non accolgono con favore che la Nato estenda i suoi tentacoli all’Asia” col rischio che si riproduca una Guerra fredda nel continente. .

Anche il Giappone, ha detto ancora Wang, dovrebbe astenersi dal “fare cose che minano la fiducia reciproca tra i paesi della regione e danneggiano la pace e la stabilità regionali”.

Porti, Giampieri confermato alla Presidenza di Assoporti

Porti, Giampieri confermato alla Presidenza di Assoporti


Porti, Giampieri confermato alla Presidenza di Assoporti


Porti, Giampieri confermato alla Presidenza di Assoporti




























1686039543 Porti Giampieri confermato alla Presidenza di Assoporti

Roma, 6 giu. (askanews) – Rodolfo Giampieri è stato confermato Presidente dell’Associazione dei Porti Italiani nel corso dell’Assemblea degli associati tenutasi ieri nel tardo pomeriggio. “Ringrazio i Presidenti delle AdSP che in questo momento cruciale per il futuro della portualità, mi hanno rinnovato la loro fiducia”, ha commentato Giampieri. “Abbiamo lavorato intensamente in questi due anni per assicurare che Assoporti avesse un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo del Paese, sempre attenti agli interessi generali. Come ho avuto modo di dire in diverse occasioni, stiamo vivendo una fase di profonda trasformazione, e occorre essere compatti per assicurarci che le AdSP possano affrontare le prossime grandi sfide, cominciando dall’intenzione di procedere ad una rivisitazione delle Legge di Riforma della legislazione portuale. L’unità d’intenti di tutte le AdSP conferma la volontà di proseguire con un confronto costruttivo e collaborativo in primis con il nostro Ministero di riferimento, e, naturalmente, anche con le Capitanerie di Porto, il cluster marittimo-portuale, le parti sociali e tutti i player del settore, per trovare le migliori soluzioni per un rinnovato futuro sostenibile del comparto con particolare attenzione allo sviluppo economico e occupazionale”.

Bce, netto calo attese inflazione consumatori eurozona al 4,1%

Bce, netto calo attese inflazione consumatori eurozona al 4,1%


Bce, netto calo attese inflazione consumatori eurozona al 4,1%


Bce, netto calo attese inflazione consumatori eurozona al 4,1%




























1686038462 Bce netto calo attese inflazione consumatori eurozona al 41

Roma, 6 giu. (askanews) – Drastico calo delle aspettative di inflazione dei consumatori nell’area euro: nell’ultima rilevazione, effettuata ad aprile, per i prossimi 12 mesi prevedevano in media un carovita al 4,1%, a fronte del 5% registrato a marzo. E secondo questa indagine, condotta dalla Bce, la previsione di inflazione sulla media del prossimo triennio è calata al 2,5%, a fronte del 2,9% della rilevazione precedente.

Nel frattempo l’inflazione media percepita sull’insieme dei passati 12 mesi si è a sua volta attenuata all’8,9%, dal 9,9% segnato a marzo. La Bce precisa che l’incertezza sulle aspettative di inflazione è a sua volta diminuita e che il calo sulle attese di caro vita di aprile ha più che compensato il leggero rialzo che si era registrato a marzo. Al tempo stesso si sono attenuate le attese dei consumatori sia sulla crescita nominale dei redditi sia sulla crescita delle spese, sempre sui prossimi 12 mesi. Mentre in questa indagine effettuata dalla Bce, le aspettative sull’economia sono diventate meno negative (in media i consumatori prevedono un meno 0,8% del Pil dell’area sui prossimi 12 mesi, rispetto al meno 1% previsto un mese prima), così come quelle sulla disoccupazione (all’11,2% dall’11,7% della precedente rilevazione).

Alluvione, Barilla dona un milione per impianti sportivi nel Ravennate

Alluvione, Barilla dona un milione per impianti sportivi nel Ravennate



Alluvione, Barilla dona un milione per impianti sportivi nel Ravennate


Alluvione, Barilla dona un milione per impianti sportivi nel Ravennate




























1686038404 Alluvione Barilla dona un milione per impianti sportivi nel Ravennate

Milano, 6 giu. (askanews) – Barilla ha donato un milione di euro per la ricostruzione degli impianti sportivi destinati a bambini e ragazzi, in due dei comuni del Ravennate più colpiti dall’alluvione, Conselice e Sant’Agata sul Santerno. Con questo finanziamento alla Protezione Civile, il gruppo alimentare di Parma permetterà la ricostruzione di strutture dedicate alla socialità e al coinvolgimento dei ragazzi, come il Palazzetto dello Sport a Sant’Agata sul Santerno e i campi sportivi a Conselice. La parte eventualmente rimanente della donazione verrà destinata ad altri interventi individuati dalla Protezione Civile. Gli interventi, spiega una nota, sono stati definiti di concerto con la Protezione Civile, le amministrazioni comunali e la Regione Emilia-Romagna e saranno resi possibili grazie ad un protocollo d’intesa con la Protezione Civile.

Fin dalle prime fasi dell’emergenza, Barilla era intervenuta nelle aree colpite con la propria colonna mobile d’emergenza, una squadra formata da volontari della Protezione Civile, tra cui dipendenti dell’azienda che, supportati da un camion-cucina, hanno offerto cibo, solidarietà e soccorso nelle aree alluvionate. L’alluvione ha completamente allagato il Palazzetto dello Sport a Sant’Agata e per poterlo utilizzare nuovamente sarà necessaria la totale sostituzione del pavimento e il rifacimento degli impianti elettrici e termici. Anche gli impianti sportivi e i campi polivalenti di Conselice sono stati allagati dal fango e dovranno essere completamente ripristinati. Entrambi gli impianti sportivi sono collegati ai Poli scolastici e costituiscono per i giovani importanti luoghi di aggregazione e svago.

“Barilla è nata in Emilia-Romagna ed è profondamente riconoscente a questo territorio e alle sue persone per i grandi risultati che ha potuto raggiungere nel corso della sua lunga storia – ha dichiarato Luca Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla – Anche per questo, essere vicini alla comunità nei momenti di necessità è una parte importante della missione di Barilla come impresa italiana”. Sarà attivata dalle prossime settimane una collaborazione anche con il progetto Giocampus estate. In particolare, le ragazze e i ragazzi dei due Comuni potranno accedere alle strutture di Giocampus Estate a Parma, che offre la possibilità di vivere una o più settimane “in movimento”: dalla giocoleria al calcio, dal rugby all’arte passando per i laboratori del gusto, prestando attenzione all’ambiente con specifiche attività educative e formative.

Barilla, in passato, aveva già sostenuto altre iniziative di ricostruzione: nel 2009 aveva finanziato la ricostruzione, a meno di 100 giorni dal sisma, della scuola e del plesso sportivo di San Demetrio Ne’ Vestini, la prima scuola a riaprire i battenti in tutto l’hinterland de L’Aquila, che ha permesso ai ragazzi di iniziare regolarmente l’anno scolastico. Inoltre aveva contribuito a finanziare la ricostruzione di una nuova scuola a Mirandola, nel Modenese, realizzata ex novo al posto del vecchio edificio demolito per i danni causati dal sisma dell’Emilia del 2012.

Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile

Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile


Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile


Michel: l’attacco alla diga è un crimine di guerra, Mosca è responsabile




























1686036962 Michel lattacco alla diga e un crimine di guerra Mosca

Roma, 6 giu. (askanews) – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato oggi di essere rimasto scioccato dall’attacco senza precedenti alla centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina.

“Scioccato dall’attacco senza precedenti alla diga di Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra – e riterremo la Russia e i suoi delegati responsabili”, ha twittato Michel, aggiungendo che l’Ue proporrà “maggiore assistenza alle popolazioni delle zone inondate”.

TSMC: noi cruciali per migliorare i rapporti Usa-Cina

TSMC: noi cruciali per migliorare i rapporti Usa-Cina


TSMC: noi cruciali per migliorare i rapporti Usa-Cina


TSMC: noi cruciali per migliorare i rapporti Usa-Cina






























1686036543 TSMC noi cruciali per migliorare i rapporti Usa Cina

Roma, 6 giu. (askanews) – Il gigante taiwanese dei chip TSMC ha l’ambizione di essere un elemento di stabilizzazione nelle relazioni tra Stati uniti e Cina, che sono particolarmente deteriorate anche a causa del rischio di interruzione delle filiere di approvvigionamento, con il tema dei semiconduttori al centro. Lo ha detto il presidente della Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. Mark Liu nell’odierna assemblea annuale, sostenendo che anzi l’azienda può svolgere un ruolo “vitale” nel migliorare le relazioni tra le due potenze.

Il presidente di TSMC ha affermato che, se l’industria dei chip di Taiwan nel suo complesso – la seconda più grande al mondo per fatturato dopo gli Stati Uniti – continuerà a prosperare, avrà un effetto positivo sulla geopolitica. “Se la Cina e gli Stati Uniti pensano entrambi di non poter vivere senza TSMC e i nostri chip, TSMC e l’industria dei chip di punta di Taiwan possono, a loro volta, svolgere un ruolo fondamentale nello stabilizzare la tensione tra Stati Uniti e Cina”, ha detto Liu agli azionisti durante la riunione generale annuale della società. Le sue osservazioni vengono dopo la recente vendita da parte dell’investitore veterano statunitense Warren Buffett della sua partecipazione in TSMC, citando le tensioni geopolitiche come causa nella mossa a sorpresa.

TSMC ha aggiunto che, secondo il proprio sondaggio tra i clienti, la fiducia dei clienti nell’azienda sta aumentando. “Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha affermato che la produzione di chip con TSMC è perfettamente sicura, il che dimostra la fiducia dei nostri clienti in noi”, ha affermato Liu. “Non vale la pena ascoltare solo i politici su questo”. TSMC ha anche confermato che sta ancora lavorando con i clienti per espandere la produzione negli Stati uniti, in Giappone e in Cina. Il produttore di chip ha anche assicurato che si sta procedendo sulla costruzione del suo primo impianto di chip in Germania, nonostante i continui negoziati sui sussidi e le valutazioni delle condizioni di lavoro e della catena di fornitura locale.

Nonostante l’internazionalizzazione della produzione, tuttavia TSMC intende mantenere la sua capacità produttiva più avanzata a Taiwan. Il CEO C.C. Wei ha spiegato che la “maggior parte della nostra capacità produttiva peri 3 nanometri e, in futuro, per i 2 nm e 1,4 nm sarà ancora a Taiwan”. Attualmente i chip più avanzati sono costruiti con tecnologia a 3 nm. Solo TSMC, Samsung e Intel sono in grado di realizzare chip così all’avanguardia.

Liu ha aggiunto che anche TSMC sta godendo di una forte spinta dall’intelligenza artificiale. La società ha ricevuto ordini urgenti per la produzione di chip per le esigenze di intelligenza artificiale generativa, ad esempio per gestire i data center che abilitano il popolarissimo chatbot ChatGPT, ha affermato: “Ci stiamo affrettando ad aumentare la nostra capacità di confezionamento di chip avanzati, principalmente per soddisfare anche la domanda di chip per l’IA generativa”. Il presidente ha affermato di aspettarsi che in futuro l’intelligenza artificiale non sarà confinata ai data center, ma sarà anche in grado di funzionare su dispositivi “edge” come smartphone e personal computer.

Mattarella ha convocato per il 13 giugno il Consiglio supremo di Difesa

Mattarella ha convocato per il 13 giugno il Consiglio supremo di Difesa


Mattarella ha convocato per il 13 giugno il Consiglio supremo di Difesa


Mattarella ha convocato per il 13 giugno il Consiglio supremo di Difesa






























1686036423 Mattarella ha convocato per il 13 giugno il Consiglio supremo

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per martedi 13 giugno, alle ore 17. La riunione del Consiglio sarà l’occasione per un’informativa aggiornata sulla guerra in Ucraina e sulle altre principali aree di crisi nel mondo; sulle implicazioni della congiuntura internazionale per l’Italia; sulle questioni relative alla gestione dei flussi migratori, nel breve termine e in proiezione futura.

Inoltre, il Consiglio affronterà il tema dello stato di efficienza delle Forze armate e del processo di riforma e ammodernamento dello Strumento militare, anche alla luce dei principali programmi di investimento nella difesa e della complessiva politica industriale del Paese. 

Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone

Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone


Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone


Le autorità di Hong Kong portano a processo una canzone






























1686035762 Le autorita di Hong Kong portano a processo una canzone

Roma, 6 giu. (askanews) – Le autorità filo-cinesi di Hong Kong hanno portato a processo una canzone. Si tratta di “Glora a Hong Kong”, un brano considerato inno non ufficiale delle proteste filodemocratiche di qualche anno fa: il segretario alla Giustizia del territorio semi-autonomo cinese ha deferito il testo all’Alta Corte per chiedere un divieto di diffusione ed esecuzione. Lo riferisce il South China Morning Post. L’atto di citazione, depositato ieri, chiede al tribunale di impedire di “trasmettere, eseguire, stampare, pubblicare, vendere, offrire in vendita, distribuire, diffondere, mostrare o riprodurre in qualsiasi modo” la melodia antigovernativa.

L’ingiunzione inoltre prende di mira chiunque intenda incitare altri a separare Hong Kong dalla Cina continentale, commettere un atto sedizioso o insultare l’inno nazionale cinese, la “Marcia dei Volontari”. Il divieto, se concesso, impedirebbe anche a chiunque di suonare la canzone in un modo che potrebbe farla “scambiare come inno nazionale per quanto riguarda la regione amministrativa speciale di Hong Kong”, o suggerire che Hong Kong Kong “è uno stato indipendente e ha un proprio inno nazionale”.

L’ordine riguarderebbe anche “qualsiasi adattamento della canzone, la cui melodia e/o il cui testo sono sostanzialmente gli stessi della canzone”. Il documento presentato al tribunale elenca anche i video di YouTube di 32 versioni della canzone di protesta che potrebbero essere ritenute in violazione dell’ingiunzione prevista, comprese cover strumentali e le versioni cantate in mandarino, inglese, tedesco, olandese, giapponese e coreano.

La data dell’udienza deve ancora essere fissata. Il testo di “Gloria a Hong Kong” invita a lottare per la libertà e a “liberare Hong Kong” in una “rivoluzione dei nostri tempi”. La canzone è diventata così popolare che ha superato i risultati di ricerca su Google come “inno nazionale di Hong Kong” in alcune paesi, portando talvolta autorità estere a scambiarlo per l’inno ufficiale hongkonghese in diversi eventi sportivi internazionali.