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Nasce l’Associazione Professionale di Consulenza legale per la P.A

Nasce l’Associazione Professionale di Consulenza legale per la P.AMilano, 24 mag. (askanews) – Le Pubbliche Amministrazioni italiane sono chiamate a svolgere un ruolo essenziale e insostituibile nella gestione dei fondi del PNRR, e si trovano quindi di fronte a una vera e propria rivoluzione della loro organizzazione interna e delle loro modalità operative. Gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza costituiscono sicuramente una sfida e nuove opportunità, ma bisogna dotarsi degli strumenti per affrontarla al meglio.

L’idea di fondare PILC – Public Institutions Legal Consultants – nasce proprio con l’obiettivo di unire la metodologia e le competenze di due Studi legali di affermata reputazione in Italia, Studio Lepore Associazione Professionale e MFLaw StapA, per rispondere in modo strutturato e sinergicamente alla complessità delle sfide che il percorso di innovazione del Paese genera, fornendo alla Pubblica Amministrazione servizi di consulenza legale sui temi cruciali di investimenti e procedure. La sostenibilità e l’innovazione – sia di processo che tecnologica (applicazioni di business intelligence e tools per la reportistica) – sono alcuni dei tratti distintivi di una realtà a forze unite appena nata, ed unica in Italia, che vanta già numeri significativi sotto il profilo delle risorse messe in campo (un team di circa 80 professionisti, di cui il 70% donne), quattro sedi principali (due a Roma, Milano e Palermo) e diversi Studi professionali capillari su tutto il territorio nazionale. “Nella consulenza alle Pubbliche Amministrazioni da una parte c’è la necessità di strutturarsi e di cercare qualcosa di forte e di competitivo, e dall’altra parte esiste ancora la relazione ed il ‘lavoro dell’artigiano’, ed è questa l’idea vincente: una nuova forma di servizi legali per le nuove esigenze della Pubblica Amministrazione. PILC rappresenta l’idea e il concetto di Studio Legale del futuro dove la tradizione generazionale, artigianale, si fonde con l’organizzazione e la competenza strutturata e sostenibile. Ci sono le risorse del PNRR da spendere, se non c’è qualcuno forte, competente ed adeguato per le esigenze della Pubblica Amministrazione, non è possibile andare avanti”, commenta l’avvocato Giuseppe Lepore.

“Noi mettiamo nel progetto i muscoli, oltre che il cervello: siamo una realtà su Milano Roma e Palermo, oltre 60 avvocati, abbiamo una forte impronta tecnologia e questo è importante per la Pubblica Amministrazione perché a volte ci sono delle esigenze della PA che uno studio da solo non riesce a gestire. Noi abbiamo le capacità di gestire la complessità e la mole di lavoro, produrre una certa reportistica e utilizzare strumenti di business intelligenceper garantire trasparenza e soddisfare le esigenze legali della PA che sono ne più ne meno quelle di un grande cliente. Abbiamo come clienti le banche, le assicurazioni, i Fondi di Investimento: riteniamo che la PA sia assolutamente alla nostra portata, e faremo un buon lavoro se ci daranno fiducia nel prossimo futuro”, sottolinea l’avvocato Andrea Fioretti (MF Law StapA). “Due Studi legali, due mondi complementari. Noi siamo uno Studio di civilisti specializzati nel diritto bancario, lo Studio Lepore è uno Studio di amministrativisti storico. Abbiamo in comune lo spirito imprenditoriale e la voglia di gestire in un modo più organizzato l’attività di assistenza giudiziale e ci auguriamo che il messaggio possa essere apprezzato dalle Pubbliche Amministrazioni e dagli Enti che svolgono attività per il settore pubblico. Sono convinto che con il track record delle esperienze e delle capacità che abbiamo la nostra offerta potrà essere apprezzata e ci auguriamo anche accettata dove avremo la possibilità di candidarci e proporci per svolgerla”, evidenzia l’avvocato Massimo Mannocchi.

Ambasciatrice Italia a a Sofia Dottore Honoris Causa uni. Plovdiv

Ambasciatrice Italia a a Sofia Dottore Honoris Causa uni. PlovdivRoma, 24 mag. (askanews) – L’ambasciatrice d’Italia a Sofia, Giuseppina Zarra, è stata insignita del titolo di Dottore Honoris Causa dell’Università di Tecnologie Alimentari di Plovdiv.

La cerimonia si è svolta nel corso di una riunione solenne del Senato Accademico, dedicata al 70esimo anniversario dell’Università di Tecnologie Alimentari. Si legge sulla pagina Facebook dell’ambasciata. A conferirle il titolo è stato il Rettore dell’Università, Prof. Plamen Mollov.

Il titolo accademico è stato conferito all’ambasciatrice Zarra per il suo contribuito allo sviluppo delle relazioni bilaterali tra i rappresentanti della comunità accademica e del contesto imprenditoriale italiani e l’Università di Tecnologie Alimentari di Plovdiv. Su iniziativa dell’ambasciatrice Giuseppina Zarra, l’Università di Tecnologie Alimentari partecipa a una serie di forum e seminari professionali organizzati dall’ambasciata d’Italia a Sofia in collaborazione con Federalimentare e Confindustria Bulgaria tra i cui rappresentanti vi sono aziende leader nel settore alimentare e vinicolo.

Inoltre, l’ambasciatrice Zarra sta contribuendo attivamente alla promozione delle iniziative didattiche e scientifiche dell’Università di Tecnologie Alimentari in modo che questa possa essere riconosciuta a livello internazionale come un rinomato polo educativo nel campo delle scienze alimentari. Nel suo discorso di ringraziamento l’ambasciatrice Zarra ha rimarcato la necessità di difendere la cultura del cibo come fonte di benessere e momento di condivisione e scambio, salvaguardare la ricchezza e la diversità alimentari che riflettono la ricchezza e la diversità del territorio e delle tradizioni, nonché di sviluppare una cultura alimentare corretta. Ha sottolineato inoltre che proprio con questo obiettivo l’Italia promuove un sistema di etichettatura alimentare articolato e basato su una informazione completa e corretta, il NutrInform Battery.

Ospite speciale del Senato Accademico era lo scrittore Dimitar Nedkov. Erano presenti anche il console Onorario d’Italia a Plovdiv, Giuseppe De Francesco, il presidente di Confindustria Bulgaria, Roberto Santorelli, ex professori dell’Università di Tecnologie Alimentari, docenti attuali, studenti e ambasciatori di altri Paesi.

Spari fuori da un bar nel Napoletano: colpita per caso una famiglia, bambina di 10 anni in prognosi riservata

Spari fuori da un bar nel Napoletano: colpita per caso una famiglia, bambina di 10 anni in prognosi riservataNapoli, 24 mag. (askanews) – E’ in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, la bimba di 10 anni ferita da colpi d’arma da fuoco a Sant’Anastasia (Napoli) mentre mangiava un gelato con i genitori fuori un bar di piazza Cattaneo. La bambina è stata operata all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, per estrarre il proiettile che si fermato sullo zigomo. L’intervento è riuscito, ma la piccola sarà nuovamente operata per un versamento ematico che si è formato ad una tempia. Restano ricoverati presso il Cardarelli di Napoli anche i genitori, di 43 e 35 anni. Il padre 43enne è rimasto lievemente ferito alla mano, la madre 35enne ferita all’addome. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazione.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nella tarda serata di ieri a Sant’Anastasia, comune di Napoli, padre, madre e figlia di dieci anni sono stati feriti a colpi di pistola mentre erano all’esterno di un bar a cenare. Due sconosciuti hanno esploso almeno dieci colpi contro il locale e i proiettili hanno raggiunto, accidentalmente, la famiglia. “C’è stato un episodio grave a Sant’Anastasia, dove una bimba di dieci anni che passeggiava con i genitori è stata ferita con un proiettile al volto da parte di delinquenti che girano per i nostri territori”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando dal palco della Borsa mediterranea della Formazione e del Lavoro. “Forse una stesa, una di queste idiozie che dobbiamo scontare nei nostri territori complicati. La bimba è intubata al Santobono e mi hanno detto che si salva. Già qualche anno fa la piccola Noemi a Napoli ebbe un incidente analogo”, ha aggiunto ricordando quanto avvenuto a piazza Nazionale a Napoli nel maggio 2019.

Collezione Farnesina: “Aperti per voi” il 26 maggio

Collezione Farnesina: “Aperti per voi” il 26 maggioRoma, 24 mag. (askanews) – Sono aperte le prenotazioni per le visite alla Collezione e al Palazzo della Farnesina per il prossimo 26 maggio.

La giornata rientra nell’iniziativa “Aperti per voi” del Touring Club Italiano, a cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale aderisce dal 2016. Oltre a visitare i principali ambienti del palazzo, dove sono allestite le opere dei più grandi artisti del Novecento italiano e le sezioni tematiche della Collezione Farnesina – tra cui la galleria della fotografia e del reportage, e quella dell’illustrazione e street art -, sarà possibile percorrere gli spazi dell’Unità di Crisi e scoprire le principali attività svolte per la tutela dei cittadini italiani all’estero e visitare la “Sala delle Bandiere”, dove è custodita la più grande raccolta di bandiere internazionali della Pubblica Amministrazione italiana.

L’evento comprende cinque diversi tour: ore 11.00 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del secondo piano dedicato dedicato alle ricerche artistiche sviluppate tra gli anni ’80 e ’90.

ore 12.00 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del quarto piano dedicato alle ricerche del XXI secolo. ore 14.30 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del quinto piano – galleria della fotografia e del reportage.

ore 15.00 visita ai principali ambienti di rappresentanza del Palazzo al primo piano (45 minuti ca.), alla Sala delle Bandiere e all’Unità di Crisi (45 minuti circa). In caso di impegni istituzionali improvvisi, la visita all’Unità di Crisi sarà sostituita con il tour a una delle gallerie tematiche della Collezione. ore 15.30 visita del primo piano (opere dei maestri del Novecento) e del piano rialzato – galleria dell’illustrazione e della street art.

La prenotazione è personale e non cedibile. Una volta effettuata la prenotazione non è più possibile effettuare modifiche. Non è, inoltre, possibile prenotarsi per più turni di visita consecutivi ed è richiesta una prenotazione per ogni singolo visitatore.

Si rammenta, infine, che ciascun turno ha una durata di circa 90 minuti, di cui i primi 60 minuti corrispondono alla visita del percorso d’onore al primo piano, uguale per ciascun turno. La restante durata del turno, circa 30 minuti, è dedicata alla visita del piano indicato dal percorso selezionato.

Tra gli ospiti di Max Pezzali a “Il Circo Max” Lazza e Articolo 31

Tra gli ospiti di Max Pezzali a “Il Circo Max” Lazza e Articolo 31Roma, 24 mag. (askanews) – Max Pezzali, indiscusso protagonista della stagione live italiana 2022/2023 con oltre 30 date interamente sold out nei Palazzetti, che hanno seguito il doppio appuntamento – sempre tutto esaurito – allo stadio San Siro nel luglio scorso, torna sul palco per quella che si preannuncia una festa straordinaria, che concluderà in grande le celebrazioni dei 30 anni di carriera di uno degli artisti italiani più amati di sempre, capace di coinvolgere in maniera trasversale intere generazioni. Per la prima volta al Circo Massimo di Roma, Pezzali presenta “Il Circo Max” sabato 2 settembre 2023.

È la prima volta che Max Pezzali si esibisce nel luogo più maestoso ed emblematico per un musicista, in una giornata memorabile che consacra il sodalizio dell’artista con la città eterna. Tutta Italia, commossa e felice, ha cantato allo stadio Meazza e durante il tour nei Palasport – proseguito da fine novembre a metà maggio – canzoni che sono diventate la colonna sonora della vita di almeno tre generazioni. “Il Circo Max” sarà l’occasione di riascoltarle, alternate ad altri successi firmati da grandi artisti del panorama musicale italiano e amici di Max, che parteciperanno all’evento. Tra gli attesi ospiti, anche lo special set Deejay time: Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso porteranno in consolle dal vivo l’incredibile, poderoso e indelebile show che ha fatto la storia della musica dance. Ecco i primi ospiti annunciati: Articolo 31, Colapesce Dimartino Dargen D’amico, Lazza, PAola & Chiara, Sangiovanni. L’art direction dell’evento, dai visual onstage al concept della locandina e delle altre grafiche, è firmata da Sergio Pappalettera, storica collaborazione di Max Pezzali dall’inizio della sua carriera: sue sono le copertine di album iconici della storia della musica italiana, tra cui anche proprio i due album di debutto Hanno Ucciso L’Uomo Ragno e Nord Sud Ovest Est (che a giugno celebra 30 anni dalla pubblicazione) diventati nel tempo veri e propri album-manifesto degli Anni Novanta.

Max Pezzali è partito da Pavia e ha raggiunto Roma a bordo della sua Harley-Davidson per la presentazione alla stampa che si è tenuta al Campidoglio il 24 maggio alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri e dell’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato.

Oxfam: spesa militare alle stelle, guadagni record per mercanti d’armi

Oxfam: spesa militare alle stelle, guadagni record per mercanti d’armiRoma, 24 mag. (askanews) – La spesa militare globale nel 2022 ha toccato la cifra record di 2.200 miliardi di dollari, sufficienti a coprire oltre 42 volte gli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare le più gravi crisi umanitarie nel mondo (pari a 51,7 miliardi di dollari) e 11 volte l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo globale (pari a 206 miliardi di dollari).

È l’allarme lanciato da Oxfam, in occasione della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che fino a domani discuterà di strategie utili a garantire la sicurezza dei civili nei Paesi in guerra. L’appello urgente è che si adottino politiche per salvare la vita di milioni di persone intrappolate in zone di conflitto, agendo concretamente contro il moltiplicarsi di guerre e la proliferazione di armi. Secondo le stime, infatti, dal 2018 al 2022 la sola spesa mondiale per l’importazione di armi è stata in media pari a 112 miliardi di dollari all’anno, mentre ogni giorno 9 mila persone sono morte per fame a causa principalmente degli effetti prodotti dai conflitti in corso.

I primi cinque Paesi al mondo per export di armi sono Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. Da soli sono responsabili dei tre quarti del commercio globale e secondo le stime hanno complessivamente guadagnato 85 miliardi di dollari all’anno negli ultimi 4 anni. L’Italia non è stata da meno, attestandosi sesta tra i grandi esportatori, con il 3,8% del commercio mondiale nello stesso periodo, alle spalle della Germania responsabile del 4,2% delle esportazioni globali. 4 SU 5 DEI MAGGIORI ESPORTATORI DI ARMI AL MONDO SIEDONO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU

“Paradossalmente quattro dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono in cima alla vendita globale di armi che alimentano guerre in tutto il mondo. – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare – Le armi che vengono vendute, non solo sono responsabili della morte di civili innocenti, ma contribuiscono a ridurre alla fame chi sopravvive”. Il BOOM DELL’EXPORT DI ARMI: + 4,8% NEGLI ULTIMI 4 ANNI

Le esportazioni globali dei principali sistemi d’arma convenzionali nei quattro anni presi in esame sono aumentate del 4,8% rispetto al decennio precedente, mentre nel 2022 quasi 48.000 civili sono stati uccisi a causa dei conflitti armati, che sono arrivati a causare lo sfollamento forzato di quasi 90 milioni di persone nel mondo. “Numeri spaventosi, ma è solo la punta dell’iceberg. – aggiunge Petrelli – I signori della guerra e le milizie al soldo del miglior offerente, stanno realizzando miliardi di dollari di profitti grazie al traffico illegale di armi leggere che alimentano i conflitti in Somalia e Sud Sudan”.

Solo l’anno scorso i conflitti in corso nel mondo sono stati un fattore fondamentale che ha portato alla fame estrema 117 milioni di persone in 19 paesi. Intere popolazioni, che spesso vivono nei paesi più poveri e vulnerabili del pianeta, si ritrovano minacciate dalla guerra che si aggiunge alla crisi climatica e alla recessione economica.

IN AFRICA SALGONO LE SPESE MILITARI E CROLLANO GLI INVESTIMENTI IN AGRICOLTURA

Nell’Africa subsahariana l’anno scorso i governi hanno speso 19 miliardi di dollari per le forze armate, mentre per sostenere l’agricoltura si è tornati ai livelli di oltre 20 anni fa. Solo 38 su 54 paesi africani hanno rispettato l’impegno preso nella Conferenza di Malabo nel 2014 di investire almeno il 10% del proprio bilancio nazionale in agricoltura. Al contrario in paesi attraversati da sanguinosi conflitti, come il Sud Sudan, la spesa militare l’anno scorso è aumentata di oltre il 50% rispetto al 2021, mentre 7,7 milioni di persone (il 63% della popolazione) si trovano oggi sull’orlo della carestia. Ciò ha causato l’aumento esponenziale dei matrimoni infantili, impedendo a bambini e ragazzi di studiare, avere un futuro degno di questo nome. Qui poi è sempre più difficile portare aiuti alla popolazione a causa degli scontri, con l’accesso al cibo che viene usato come arma per ottenere vantaggi politici dalle parti in conflitto.

L’APPELLO AI LEADER MONDIALI

“Le grandi potenze mondiali, riunite al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dovrebbero anteporre la pace al profitto, l’accesso al cibo alla fornitura di armi. Ne saranno in grado? – conclude Petrelli – Come più volte ha ricordato Papa Francesco ‘viviamo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi’. Una spirale di violenza e disumanità che deve essere interrotta prima che per molti sia troppo tardi”.

Sulla base dei dati relativi al 2019-2020 il SIPRI stima che le esportazioni annuali di armi ammontino a 112 miliardi di dollari, e osserva che la cifra è probabilmente più alta. Per info si veda il database SIPRI

Tra il 2018 e il 2022 i primi 5 paesi al mondo per esportazioni di armi sono stati gli USA con il 40% del totale globale, la Russia con il 16%, la Francia con l’11%, la Cina con il 5,2% e la Germania con il 4,2%. I dati sono tratti dal report SIPRI “Trends in International Arms Transfers, 2022”. I dati sui livelli di fame (secondo il modello Integrated Food Security Phase Classification) causata da conflitti sono tratti dal Global Report on Food Crises 2023. I calcoli sul numero di decessi giornalieri attribuibili alla fame causata da conflitti (con popolazioni colpite da un livello di insicurezza alimentare IPC 3), sono stati elaborati utilizzando la versione 3.1 del Manuale tecnico IPC. Poiché i dati non sono disaggregati in IPC 3, 4 e 5, la stima è conservativa. In contesti colpiti da livelli di crisi alimentare IPC 3, i tassi di mortalità giornaliera grezzi sono 0,5-0,99 per 10.000 abitanti, a cui è stato sottratto uno 0,22 da ciascun estremo dell’intervallo per tenere conto delle “morti normali” sulla base dei dati della Banca Mondiale. Pertanto, i decessi giornalieri attribuibili all’insicurezza alimentare acuta (IPC 3), per le 117 milioni di persone colpite in 19 Paesi in cui il conflitto è il principale motore della fame (secondo il GRFC 2023), sarebbero tra 3.276 e 9.009. I dati sulle esportazioni delle principali armi convenzionali sono tratti da “Trends in International Arms Transfers, 2022”, dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). I dati sulle vendite illecite e fuori registro di armi leggere e di piccolo calibro sono tratti dal rapporto SIPRI, “Illicit Small Arms and Light Weapons in Sub-Saharan Africa”. I dati sulla spesa militare globale sono tratti dal SIPRI Military Expenditure Database. I dati sulla spesa pubblica per l’agricoltura sono dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). L’importo totale richiesto dalle Nazioni Unite per il 2022 è stato di 51,7 miliardi di dollari; ulteriori dettagli sono disponibili nel database del servizio di monitoraggio finanziario dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA). La spesa militare globale ammonta a 2,200 miliardi di dollari, che è più di 42 volte superiore all’appello lanciato dalle Nazioni Unite. Secondo il rapporto UNHCR Global Trends (pubblicato nel giugno 2022): “89,3 milioni di individui in tutto il mondo sono stati sfollati con la forza a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani o eventi che turbano gravemente l’ordine pubblico”. Secondo il report “Global Disorder in 2022”, pubblicato dall’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED), le azioni militari mirate ai civili in situazioni di conflitto hanno causato oltre 47.700 morti civili nel 2022.

Da 26 maggio a 6 giugno mostra fotografica Gabriele Colafranceschi

Da 26 maggio a 6 giugno mostra fotografica Gabriele ColafranceschiRoma, 24 mag. (askanews) – Venerdì 26 maggio, presso la libreria Le Storie di Roma, si terrà l’evento di apertura della mostra fotografica “Ice&Land” del giovanissimo emergente Gabriele Colafranceschi, che ha già esposto due scatti di questa serie lo scorso gennaio alla mostra fotografica collettiva a cura di Luciano Corvaglia “Il Mostro #16” alla Tevere Art Gallery.

In esposizione – si legge in un comunicato – potranno apprezzarsi le foto scattate da Colafranceschi durante un viaggio in Islanda, una terra naturalmente affascinante e fortemente suggestiva. Nelle foto, tuttavia, non c’è alcun intento documentaristico. Sulla pellicola che Colafranceschi ha riportato dall’estremo nord d’Europa – le foto sono state scattate con una vecchia Mamiya RZ67 – è impresso soprattutto un vissuto esistenziale che nel viaggio trova la sua espressione artistica in un’irrisolta dinamica di proiezioni e introiezioni innescata con la realtà. Le foto di “Ice&Land” sono le tracce di questo scambio tra l’interno e l’esterno, il residuo estetico di una contaminazione reciproca tra l’io del fotografo e il non-io del mondo. Colafranceschi ci invita dunque con questa mostra a seguire a nostra volta quelle tracce, lungo un percorso tra le foto che aprendo all’immensità in realtà spinge ad attraversare gli anfratti di una dimensione più intima che mai. Lo testimonia la selezione fatta dal fotografo, che sceglie un linguaggio che rende arduo – se non impossibile – distinguere il paesaggio dal ritratto. Tra le increspature di panorami sconfinati dove la natura scatena il suo spettacolo si ritrova la presenza quasi accessoria dell’elemento umano, e quando la si scorge un secondo livello di meraviglia, un livello carnale, esperienziale, si aggiunge alla reverenza sacrale imposta dagli agenti naturali. La grana della pellicola, insieme alla scelta del bianco e nero, giocano con un’atmosfera densa e restituiscono alla perfezione quella sensazione di continuità tra sé, il mondo e gli altri che Colafranceschi doveva provare, quell’eccedenza di vita che l’obiettivo cattura per farne un racconto, una storia, per farne, in una parola, arte.

“In Islanda mi sono perso e non poteva accadermi niente di più bello”, ha detto Colafranceschi, “Pensavo di trovare me stesso e invece alla fine, dopo essere tornato, mi sono reso conto di essermi perso ancora di più. L’Islanda non è un posto che dà risposte, è un posto che cambia le domande. Mentre io guardavo lei, l’Islanda è rimasta ferma a guardarmi. Certo, osservavo con curiosità le sue cascate spaventose, le sue strade di pietra lavica e la sua immensità. Questo indubbiamente mi ha segnato, anche in maniera piuttosto immediata. Ma davanti a questo posto, così incredibile, tutti i pensieri si sciolgono e si confondono con i sensi. Ho portato lì con me il bagaglio metaforico di un’esperienza di vita a volte spigolosa, per così dire. L’investimento emotivo dietro il viaggio era molto grande. Ma in Islanda il cuore si espande come una mongolfiera e non possono esserci più lacrime, sotto quella pioggia tagliente. “Ice&Land” non è un ricordo di viaggio, ma una narrazione per immagini di quel fenomeno di espansione, connessione, pace. Questo piccolo miracolo è ciò che percorrendo la mostra spero che le persone possano in qualche modo intuire”.

Pedofilia, arrestato ‘Shadow’ l’adescatore di minori sul darkweb

Pedofilia, arrestato ‘Shadow’ l’adescatore di minori sul darkwebRoma, 24 mag. (askanews) – E’ stato identificato e arrestato dalla polizia di Stato “l’uomo ombra” operante nel darkweb ricercato da oltre 10 anni da tutte le polizie del mondo per essere uno dei maggiori produttori, commercializzatore, abusante e adescatore di minori di anni 10.

La polizia di Stato ha esguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di un cinquantenne, produttore di materiale di pornografia minorile, per anni attivo nella comunità virtuale pedofila ‘The Love Zone (TLZ)’, ormai chiusa, ove si era distinto per il significativo contributo apportato, in termini di materiale pedopornografico, anche autoprodotto, messo a disposizione degli altri utenti. L’operazione trae origine da complesse e lunghe indagini svolte in modalità sotto copertura sul Darkweb dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito del contrasto alle comunità pedofile virtuali attive nel DarkWeb, in collaborazione con Europol e la polizia britannica (Online CSA Covert Intelligence Team – OCCT).

L’uomo, conosciuto con lo pseudonimo di Shadow, per oltre un decennio era riuscito a eludere le indagini della Polizia Postale nel Darkweb, sfuggendo anche agli arresti dei membri. Sebbene non fosse più attivo nelle darknet, grazie a nuove informazioni ricevute dalla Gran Bretagna e da Europol nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, gli investigatori del CNCPO sono riusciti a identificarlo e trarlo in arresto. Alle attività esecutive hanno partecipato anche un analista e un esperto di Europol specializzato in DarkWeb live forensic, che hanno affiancato personale del CNCPO con le stesse competenze. (segue)

ENEA, l’AI per evitare blackout elettrici da ondate di calore

ENEA, l’AI per evitare blackout elettrici da ondate di caloreRoma, 24 mag. (askanews) – Un gruppo di ricercatori ENEA, Politecnico di Bari e Università Roma Tre ha messo a punto un sistema basato sull’automazione e l’intelligenza artificiale per prevenire possibili blackout elettrici causati da ondate di calore. Sviluppato nell’ambito del progetto RAFAEL finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, questo approccio innovativo basato su tecniche di machine learning è stato testato su una grande rete di distribuzione elettrica nel Sud Italia e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica IEEE Transactions on Industry Applications.

“Le infrastrutture di distribuzione dell’energia sono sistemi particolarmente vulnerabili a disastri naturali e a eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore soprattutto nelle grandi aree urbane. Per questo risulta importante individuare nuove soluzioni di monitoraggio e di gestione della rete per la previsione di eventuali guasti, come ad esempio le tecniche di data analysis e di machine learning che utilizziamo nel nostro innovativo approccio”, spiega Maria Valenti, responsabile del Laboratorio ENEA Smart grid e reti energetiche e coautrice dell’articolo insieme a Mauro Atrigna, Amedeo Buonanno, Raffaele Carli, Graziana Cavone, Paolo Scarabaggio, Mariagrazia Dotoli e Giorgio Graditi. “Avere la possibilità di prevedere malfunzionamenti – aggiunge Valenti – consente potenzialmente all’operatore di rete di attuare azioni correttive orientate a minimizzare i disservizi per gli utenti del servizio elettrico”. In una prima fase – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero in italiano del settimanale ENEAinform@ – il team di ricerca ha ‘addestrato’ l’algoritmo sui dati relativi ai guasti intercorsi tra il 2015 e il 2020 in una grande rete elettrica del Sud, alle condizioni meteo (temperatura ambientale e umidità) e ai flussi di energia, con l’obiettivo di identificare le possibili correlazioni. Nella successiva fase operativa, i ricercatori hanno provato il sistema così addestrato per l’analisi di una serie di dati di input (non visti in fase di addestramento). Tra gli algoritmi testati, uno in particolare ha dato i risultati più accurati in termini di previsione di futuri guasti alla rete elettrica studiata in funzione sia delle condizioni meteorologiche che del fabbisogno energetico.

“I cambiamenti climatici hanno determinato un aumento delle ondate di calore, con una tendenza destinata a peggiorare nei prossimi anni a causa del riscaldamento globale. L’intensità e la durata di questi fenomeni stanno causando un numero crescente di guasti alla rete di distribuzione elettrica, soprattutto in ambito urbano con un conseguente impatto negativo sui costi di manutenzione, sui servizi e in generale sulla vita delle persone”, sottolinea Valenti. In città la rete è soggetta a maggiori sollecitazioni di carico, dovute all’aumento della domanda di energia elettrica concentrata in particolare nelle ore più calde della giornata, a causa del maggiore utilizzo degli impianti di climatizzazione. Di giorno la temperatura dell’aria supera spesso i 40°C e anche durante le ore notturne rimane al di sopra della media storica. “Dai nostri studi è emerso che la maggior parte dei guasti si è verificato a livello di giunti dei cavi e che, pertanto, tali elementi soffrono maggiormente le problematiche delle ondate di calore. Questo risultato fornisce un elemento utile agli operatori e ai produttori di componentistica elettronica, che potranno condurre così analisi più mirate per ottenere reti più resilienti”, aggiunge Valenti.

Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per la sicurezza, l’affidabilità e la resilienza delle infrastrutture critiche, in particolare della rete di distribuzione dell’energia elettrica che è un sistema estremamente complesso, composto di elementi interconnessi, dove l’interruzione di un componente può determinare notevoli criticità sull’intero sistema. Ad esempio, la preparazione a eventi meteo estremi è fatta sia a livello operativo con una manutenzione continua che permette di mantenere la rete in buone condizioni che su un piano più ‘strategico’ attraverso un’analisi post-evento che mira a individuare le aree maggiormente a rischio, ossia quelle con la più alta possibilità di essere danneggiate durante le ondate di calore, ma senza dispiegare una funzione preventiva. “Grazie all’approccio proposto, invece, il gestore della rete potrà usare il nostro modello di previsione guasti adeguatamente ‘addestrato’, per effettuare azioni correttive sulla rete di distribuzione interessata ed evitare danni all’infrastruttura e disservizi per cittadini e imprese, in particolare nel periodo compreso tra maggio e settembre, quando si concentra la maggior parte dei guasti provocati dalle alte temperature e dalle ondate di calore”, conclude Valenti.

”Inventiamo una banconota”, premio va a scuola italiana Nova Lima

”Inventiamo una banconota”, premio va a scuola italiana Nova LimaRoma, 24 mag. (askanews) – Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuove l’educazione finanziaria nelle scuole italiane all’estero, in collaborazione con la Banca d’Italia e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso il concorso Inventiamo una banconota.

Giunto alla X edizione, il concorso invita gli alunni delle scuole italiane in territorio nazionale e all’estero a elaborare il bozzetto di una banconota immaginaria. Il tema di quest’anno è stato “Il grande caldo, il grande freddo: le risorse della Terra non sono infinite”. Vincitrice della sezione dedicata alle scuole italiane all’estero è la classe 5C della scuola primaria dell’Istituto italo-brasiliano biculturale Fondazione Torino di Nova Lima, in Brasile, che riceverà un premio di 2.500 euro per lo sviluppo delle attività didattiche.

L’Istituto italo-brasiliano biculturale Fondazione Torino è una delle 45 scuole paritarie italiane nel mondo. Conta a oggi più di 1.400 alunni e offre un percorso di istruzione che va dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Il Sistema della Formazione Italiana nel Mondo è una rete internazionale di istituzioni educative che conta ad oggi 7 scuole statali, 45 scuole paritarie, 92 sezioni italiane in scuole straniere, 132 lettorati in università straniere e oltre 10.000 corsi di lingua e cultura italiana.

Nella foto: il bozzetto della banconota elaborato dalla classe 5C della scuola primaria dell’Istituto italo-brasiliano biculturale Fondazione Torino di Nova Lima (Brasile).