Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Roma, Gualtieri: sosterremo con variazione bilancio corse Atac

Roma, Gualtieri: sosterremo con variazione bilancio corse AtacRoma, 18 mag. (askanews) – “Atac ci ha rappresentato qualche tempo fa le sue difficoltà. Siamo in interlocuzione sulla variazione di bilancio, nel limite di una situazione che è difficile per il bilancio di Roma Capitale e degli enti locali per la parte corrente. Naturalmente sosterremo Atac per assicurare la possibilità di effettuare le corse necessarie fino al nuovo contratto di servizio”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a margine del suo intervento al Forum Pa, in merito alle notizie di stampa sulla difficoltà di Atac di assicurare, con i fondi dell’attuale contratto di servizio, le corse periferiche dei bus.

Ztl verde, Gualtieri: presto sottoporremo rimodulazione a Regione

Ztl verde, Gualtieri: presto sottoporremo rimodulazione a RegioneRoma, 18 mag. (askanews) – “A breve annunceremo la rimodulazione” della Ztl fascia verde “che sottoporremo alla Regione e che tenga Roma sotto i limiti di legge di pm10 e No2 che sono un obbligo: dobbiamo agire subito, non è una questione di discrezionalità politica”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a margine del suo intervento al Forum Pa. “Pensiamo a meccanismi di deroga, di chilometraggio, per non bloccare completamente la circolazione delle auto ma mettendo limiti, come fanno a Milano. Un piano equilibrato che ridurra l’inquinamento e non scarichera un peso troppo forte su chi non può permettersi di sostenerlo -. Forse non lo abbiamo spiegato adeguatamente: esistono leggi e regolamenti europei e regionali in tutta Italia. In alcune citta questo è norma. Alcune delle restrizioni non l’ha introdotte questo piano, c’erano dal 2016 ma a Roma vige la tendenza a ignorare le regole e affidarsi alla statistica: prenderò ogni tanto una multa… È un metodo sbagliato”.

“Vedo proteste su norme che esistono da due-tre amministrazioni fa – ha lamentato Gualtieri-. Il vigile ti poteva fare la multa ma non lo sapeva nessuno. Detto questo, quel piano è stata la traduzione delle norme del piano regionale. Non è una cosa brutta non sforare i limiti, perché il No2 produce malattie gravi – ha sottolineato il sindaco -. È sicuramente vero che possiamo proporre rimodulazioni, ora sulla base dei dati più aggiornati vogliamo contemperare la necessità di ridurre l’inquinamento che uccide le persone e non colpire i cittadini che non hanno la possibilità di lavorare anche perché l’opera di ammodernamento del tpl sara ciclopica”, ha concluso.

Pechino: su Taiwan i Paesi del G7 non giochino col fuoco

Pechino: su Taiwan i Paesi del G7 non giochino col fuocoRoma, 18 mag. (askanews) – Chi gioca col fuoco si dà fuoco: non si può essere per la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan senza essere a favore della riunificazione alla Cina. Lo ha affermato oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, rispondendo a una domanda sul summit G7 che si apre domani a Hiroshima e che ha tra i suoi temi prioritari proprio la questione dell’isola che Pechino considera una provincia ribelle.

Wang Wenbin ha puntato il dito contro il Partito democratico progressista della presidente taiwanese Tsai Ing-wen, che è la “vera minaccia alla pace e alla stabilità nello lo Stretto di Taiwan” perché si rifiuterebbe di riconoscere il principio dell’”Unica Cina” e promuoverebbe “ostinatamente le attività separatiste per l”indipendenza di Taiwan’”, cercando di “cambiare lo status quo”. Quest’ultima formula richiama l’ammonimento a non tentare di cambiare lo “status quo” che arriverà dal G7. Secondo Pechino, “pensare di mantenere la pace attraverso lo Stretto di Taiwan, ma non opporsi all”indipendenza di Taiwan’ e alla secessione incoraggerà solo le forze separatiste”, creando ulteriore instabilità. “Parlare di risolvere pacificamente la questione di Taiwan senza sostenere la riunificazione della Cina è essenzialmente un tentativo di ostacolare la grande causa della unità della Cina e di creare una spaccatura tra le due sponde dello Stretto di Taiwan, che sarà fermamente contrastata dal popolo cinese”.

La prospettiva a cui mira Pechino, ha detto ancora Wang, è quella di uno sforzo per la “riunificazione pacifica attraverso lo stretto con la massima sincerità e impegno”, non accettando però che “nessuno o alcuna forza, con il pretesto di mantenere la pace attraverso lo stretto di Taiwan, ci impedisca di frenare le attività separatiste”. Sono “affari interni della Cina e non permetteremo mai a nessuno di interferire”, ha insistito il portavoce cinese. Wang Wenbin ha esortato “gli Stati Uniti, il Giappone e gli altri Paesi a rispettare i documenti politici su cui si basano le loro relazioni bilaterali con la Cina, a rispettare il principio dell”Unica Cina’, a smettere di tramare e sostenere le forze di separatiste, a smettere di provocare e giocare con fuoco sulla questione di Taiwan e di marginalizzare oltre 1,4 miliardi di persone, il popolo cinese: chi gioca con il fuoco si dà fuoco”.

Cina-Asean, accordo per procedere su codice Mar cinese meridionale

Cina-Asean, accordo per procedere su codice Mar cinese meridionaleRoma, 18 mag. (askanews) – Il codice di condotta del Mar cinese meridionale completerà la sua seconda lettura quest’anno, a seguito di un accordo tra le parti negoziali cinese e l’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) nel loro primo incontro formale dal giugno 2021. L’ha reso noto il ministero degli Esteri cinese.

Il documento giuridicamente vincolante avrebbe dovuto entrare in vigore lo scorso anno per regolamentare il comportamento nell’area marittima contesa che è al centro di una disputa tra Pechino e diversi paesi della regione e che contribuisce ad accrescere la tensione geopolitica anche con Usa e Giappone. Il consenso per “accelerare le consultazioni e completare la seconda lettura del testo entro l’anno” è stato raggiunto nella città vietnamita di Ha Long, al 20mo incontro tra alti funzionari della Cina e dell’Asean, dopo i colloqui iniziati lo scorso maggio.

L’inviato cinese in Ucraina dice che “non esiste una bacchetta magica per risolvere la crisi”

L’inviato cinese in Ucraina dice che “non esiste una bacchetta magica per risolvere la crisi”Roma, 18 mag. (askanews) – L’inviato cinese in Ucraina, Li Hui, ha affermato oggi che non esiste una bacchetta magica per porre fine alla guerra in Ucraina, ed ha invitato Kiev e Mosca ad avviare negoziati di pace. “Non esiste una panacea per risolvere la crisi e tutte le parti devono (…) costruire un rapporto di fiducia reciproca e creare le condizioni per fermare la guerra e il dialogo”, ha insistito Li Hui, secondo un comunicato del ministero cinese della Affari Esteri.

In visita in Ucraina, Li Hui ha incontrato ieri il presidente Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. È il più alto funzionario cinese a visitare l’Ucraina dall’inizio dell’offensiva russa nel febbraio 2022. Durante i suoi colloqui con i funzionari ucraini, Li Hui ha anche sottolineato che la Cina “continuerà a fornire assistenza all’Ucraina nella misura delle sue capacità”.

Torino, Alessandro Borghi incontra il pubblico del Salone del Libro

Torino, Alessandro Borghi incontra il pubblico del Salone del LibroRoma, 18 mag. (askanews) – Dopo aver festeggiato sul palco dei David di Donatello 2023 il premio al Miglior Film a “Le otto montagne”, Alessandro Borghi incontra il pubblico del Salone Internazionale del Libro di Torino come protagonista del nuovo incontro speciale dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. La conversazione con l’attore è in programma domenica 21 maggio alle ore 16, in Sala Rossa, al Lingotto di Torino. Alessandro Borghi ha vinto il Premio David di Donatello come Miglior attore protagonista nel 2019 per l’interpretazione di Stefano Cucchi nel film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini ed è protagonista, insieme a Luca Marinelli, di “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti (ed. Einaudi).

Borghi si racconterà in un incontro con il pubblico del Salone, ripercorrendo la sua carriera a fianco dei più grandi autori del cinema italiano, dai tanti successi fino agli ultimi lavori, il film “Delta” di Michele Vannucci e la serie Netflix “Supersex”, dove lo vedremo nei panni di Rocco Siffredi. Un percorso scandito, nelle sue tappe più importanti, proprio dalle candidature ai Premi David, a partire dalla doppia nomination nell’edizione del 2016, come Miglior Attore protagonista per “Non essere cattivo” di Claudio Caligari e come Miglior Attore non protagonista per “Suburra” di Stefano Sollima. Altra doppia candidatura arriva nel 2018 come Miglior attore protagonista per “Napoli velata” di Ferzan Özpetek e come Miglior attore non protagonista per “Fortunata” di Sergio Castellitto, mentre nel 2020 è nuovamente nominato come Miglior attore protagonista per “Il primo re” di Matteo Rovere e nel 2023 come Miglior attore protagonista per “Le otto montagne”. L’evento prosegue la collaborazione tra l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, presieduta da Piera Detassis, e il Salone Internazionale del Libro di Torino, diretto da Nicola Lagioia, per raccontare le connessioni tra cinema e letteratura, tra immagini e scrittura nell’arte della narrazione. Il primo appuntamento, nel 2020, è stato con la lezione speciale di Saverio Costanzo, vincitore nel 2005 del David di Donatello come Miglior regista esordiente per “Private”, il secondo nel 2021 con Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello 2021 per la Miglior Regia e Miglior Film con “Volevo nascondermi”, il terzo nel 2022 con i Manetti Bros., vincitori del David di Donatello 2018 al Miglior Film per “Ammore e Malavita”.

La sicurezza passa per i chip: al G7 saranno una priorità

La sicurezza passa per i chip: al G7 saranno una prioritàRoma, 18 mag. (askanews) – Tra i grandi temi economici e, ancor di più, geopolitici che si presentano di fronte ai leader G7 nel summit annuale che inizia domani a Hiroshima, c’è certamente quello dei semiconduttori, della catena di forniture di chip cruciali per l’industria, compresa l’industria della difesa. Questi approvvigionamenti hanno mostrato colli di bottiglia preoccupanti durante la pandemia Covid-19 e potenze come gli Stati uniti si sono mosse in maniera aggressiva per riportare in patria una produzione che negli anni è stata abbandonata e delegata a realtà come Taiwan.

Uno degli annunci è quello di una partnership tra il Regno unito e il Giappone per la produzione di semiconduttori. Il primo ministro Rishi Sunak è arrivato oggi in Giappone. E, sempre oggi, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha incoraggiato maggiori investimenti nell’industria giapponese dei chip incontrando i dirigenti di sette importanti società di semiconduttori della Corea del Sud, Taiwan, Stati Uniti ed Europa. La Gran Bretagna non è uno dei grandi produttori di chip, ma ospita alcune delle proincipali società globali di progettazione di chip ARM e Imagination Technologies. Ospita anche aziende che sviluppano semiconduttori composti, o chip realizzati con materiali diversi dal silicio, che servono per consumare meno energia.

La Gran Bretagna intende ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di semiconduttori da paesi come Taiwan, che sono al centro di un’endemica instabilità geopolitica. La sicurezza – che è il tema centrale di questo G7 – passa anche attraverso le forniture di semiconduttori e la necessità di mantenere il gap tecnologico tra il raggruppamento incentrato sugli Usa e la Cina. Nei decenni, Pechino è riuscita ad attrarre grandi investimenti, anche nel settore dei semiconduttori. Studi recenti segnalano come in molti settori la Cina è oggi il principale vettore d’innovazione e il progetto di Pechino di diventare entro la metà del secolo la più grande potenza tecnologia del mondo non sembra essere campato in aria. A Washington e nelle capitali europee, oltre che in Giappone, si ritiene che il mantenimento dell’attuale ordine internazionale passi anche attraverso il vantaggio tecnologico su Pechino.

Uno dei temi più controversi, in questo senso, è lo sviluppo e le incognite dell’Intelligenza artificiale, un settore in frenetico sviluppo che apre prospettive al momento del tutto non pronosticabili. Gli Stati uniti, rispetto ai paesi europei, sono avanti nella strategia di ritorno alla produzione dei semiconduttori. Col CHIPS Act e con una serie di incentivi e restrizioni, Washington ha di fatto costretto giganti di paesi amici – la TSMC di Taiwan e la Samsung Electronics della Corea del Sud, in particolare – ad investire fortemente in centri di produzione di chip avanzati in America.

Anche il Giappone si sta muovendo. La Samsung Electronics sta costruendo un grande centro di viluppo a Yokohama, favorita anche dalla riapertura del dialogo tra Tokyo e Seoul, che è stato per lungo tempo congelato. Ma anche la collaborazione con giganti americani è fase di sviluppo. La Micron Technology – secondo quanto ha scritto il Nikkei – ha in programma un investimento di 3,6 miliardi di dollari in Giappone e sono in corso colloqui tra Kioxia e Western Digital per la produzione di memorie flash. Inoltre la taiwanese TSMC – il più grande fornitore di chip a contratto del mondo – investirà miliardi di dollari nella città meridionale di Kumamoto per produrre chip logici.

BT taglierà fino a 42% forza lavoro entro la fine del decennio

BT taglierà fino a 42% forza lavoro entro la fine del decennioRoma, 18 mag. (askanews) – BT taglierà fino al 42% della sua forza lavoro entro la fine del decennio con il gruppo di telecomunicazioni del Regno Unito che intraprende il taglio dei costi più radicale da quando è stato privatizzato negli anni ’80. Il gruppo ha reso noto che taglierà tra 40.000 e 55.000 posti di lavoro, inclusi dipendenti e appaltatori di terze parti, entro il 2030. L’attuale forza lavoro del gruppo ammonta a 130.000 includendo gli appaltatori di terze parti.

Di fronte all’aumento dei costi ea una serie di attività insoddisfacenti, BT aveva già avviato un programma di riduzione dei costi. Il gruppo ha affermato di aver raggiunto 2,1 miliardi di sterline in risparmi sui costi rispetto a un obiettivo di 3 miliardi di sterline. Secondo il piano – riporta il Financial Times – circa 30.000 dei ruoli da eliminare saranno appaltatori di terze parti, secondo una fonte che ha familiarità con la materia. I tagli includeranno 15.000 ingegneri della fibra e 10.000 addetti alla manutenzione, ha affermato la persona, con altri 10.000 eliminati aumentando la digitalizzazione e l’automazione in BT.

“Il nuovo gruppo BT sarà un’azienda più snella con un futuro più luminoso”, ha affermato l’amministratore delegato Philip Jansen, aggiungendo che molte di queste riduzioni sarebbero arrivate dalla fine del lancio completo della fibra su cui il gruppo stava “spendendo una fortuna ora”. “Questo è un piano esistente, lo stiamo solo annunciando e dando alle persone un assaggio della zona di atterraggio tra cinque o sette anni”, ha detto.

“Ogni volta che ottieni nuove tecnologie, puoi ottenere grandi cambiamenti”, ha detto Jansen dei posti di lavoro da perdere a causa della digitalizzazione e dell’automazione. “IA generativa?. . . ci dà fiducia che possiamo andare ancora oltre.” La mossa di BT per approfondire la riduzione dei costi è arrivata quando l’ex monopolio ha riportato una serie contrastata di risultati annuali. Mentre i ricavi e i profitti hanno superato le aspettative, il suo flusso di cassa libero, una metrica attentamente osservata dagli investitori, ha deluso.

Per i 12 mesi fino alla fine di marzo, il gruppo ha registrato un flusso di cassa libero di 1,3 miliardi di sterline, all’estremità inferiore dell’intervallo da 1,3 a 1,5 miliardi di sterline che aveva stabilito. BT ha affermato che la cifra per il suo esercizio finanziario in corso sarà probabilmente compresa tra 1 miliardo di sterline e 1,2 miliardi di sterline, al di sotto delle stime di consenso di 1,3 miliardi di sterline, poiché la sua spesa in conto capitale sarà probabilmente superiore al previsto. Le azioni di BT sono scese dell’8% nelle prime contrattazioni di oggi.

I ricavi per l’intero anno del gruppo sono scesi dell’1% a 20,7 miliardi di sterline rispetto a una previsione di 20,5 miliardi di sterline. I suoi utili rettificati prima di interessi, tasse, ammortamenti e ammortamenti sono saliti del 5% a 7,9 miliardi di sterline, sostenuti dagli aumenti dei prezzi superiori all’inflazione per i contratti di alcuni clienti.

Meloni: è fondamentale lavorare insieme al Giappone per la sicurezza

Meloni: è fondamentale lavorare insieme al Giappone per la sicurezzaHiroshima, 18 mag. (askanews) – “Dato che l’Italia è il prossimo presidente del G7 è fondamentale ancora di più che la nostra cooperazione sia molto stretta. Noi siamo due potenze regionali che hanno ruoli di responsabilità insieme agli altri leader del G7: in questa fase è fondamentale che noi lavoriamo insieme per la sicurezza, e per la sicurezza economica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con il premier giapponese Fumio Kishida, prima del loro bilaterale a Hiroshima, dove domani inizierà il G7. “Grazie davvero Fumio – ha detto ancora Meloni – sono molto molto contenta di essere qui, le mie congratulazioni per la determinazione e la serietà con cui stai gestendo il G7 in un anno sicuramente non facile che continua a essere non facile”.

Poco prima, dopo aver fatto le condoglianze per le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna, il premier giapponese aveva detto che “è mia ferma intenzione lavorare in stretta relazione con l’Italia in vista del G7 dell’anno prossimo”. “Benvenuta in Giappone – ha detto ancora – sono molto lieto di poterti accogliere nella mia città. Nella mia visita a Roma abbiamo deciso di elevare i nostri rapporti a partenariato strategico. Desidero ulteriormente concretizzare questa relazione e al riguardo sono molto lieto che siano giunti a un’intesa i negoziati sulla collaborazione cinematografica”.

Confcommercio, a maggio Pil -0,2% su mese e inflazione giù al 7,8%

Confcommercio, a maggio Pil -0,2% su mese e inflazione giù al 7,8%Roma, 18 mag. (askanews) – Pil in calo a maggio (-0,2%) rispetto ad aprile, con una crescita dell’1,5% su base annua. Dopo il rimbalzo di aprile l’inflazione è attesa tornare sul percorso di progressivo rientro. Per il mese in corso la stima è di un aumento dello 0,5% congiunturale e di una crescita del 7,8% nel confronto annuo. E’ quanto previsto dall’Ufficio Studi di Confcommercio nella congiuntura mensile.

Dopo un primo trimestre positivo, con una crescita superiore alle attese, l’economia italiana si avvia a superare l’1% di crescita per l’anno in corso. Gli elementi di fragilità riguardano oggi l’incertezza derivante dallo scenario internazionale e una pericolosa lentezza nel rientro delle dinamiche inflazionistiche. Anche a marzo il mercato del lavoro ha confermato una buona tenuta. La progressiva crescita dell’occupazione, attualmente al di sopra di 200mila unità rispetto ai livelli della prima parte del 2019, continua a sostenere la capacità di spesa delle famiglie nonostante l’erosione determinata dall’elevata inflazione sui redditi e sui risparmi. Alle difficoltà che si registrano sul versante della produzione industriale – anche a marzo si è avuta una diminuzione (-0,6% su febbraio) – si contrappone il lento recupero dei consumi da parte delle famiglie, sostenuto anche dalla componente estera del turismo. Il miglioramento della domanda, seppure meno intenso e concentrato su alcuni specifici segmenti dei servizi, alimenta le performance positive dell’economia. Ciò che oggi appare un sostegno, potrebbe, però, costituire un freno alla crescita, se le esigenze di ricostituire il potere d’acquisto dello stock di risparmio facessero aggio sulle propensioni agli acquisti, soprattutto di beni durevoli.

Ad aprile, i consumi, misurati nella metrica dell’Icc, hanno registrato una moderata variazione tendenziale (+0,2%), determinata esclusivamente dai servizi (+4,5%). Più complessa appare la situazione relativa alla domanda di beni i quali, nell’insieme, registrano una riduzione dell’1,5%. Tra questi, la domanda per le autovetture mostra favorevoli segnali di recupero (+16,9% tendenziale). Le dinamiche degli ultimi mesi non hanno, comunque, permesso di recuperare il consistente gap con i livelli osservati nello stesso periodo del 2019. Inoltre, secondo gli esperti di settore, gli sviluppi delle immatricolazioni degli ultimi mesi sono legate all’evasione di ordini pregressi, rallentati da inefficienze nelle catene produttive. Si conferma negativa la dinamica dei consumi alimentari (-3,0% tendenziale), dell’energia elettrica (-7%) e dei mobili (-7,8%). Relativamente all’abbigliamento e alle calzature, nonostante alcuni miglioramenti registrati di recente (+0,7% ad aprile su base annua) la distanza con i volumi pre-Covid appare molto difficile da colmare.