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Arte contemporanea, glo e Michela Picchi presentano un viaggio immersivo

Arte contemporanea, glo e Michela Picchi presentano un viaggio immersivoRoma, 27 feb. (askanews) – glo, brand di punta di BAT Italia per i dispositivi scalda stick, si conferma anche quest’anno tra i principali attori della Milano Design Week, in programma dal 7 al 13 aprile 2025. Per il terzo anno consecutivo main sponsor del Brera Design District, glo continua a spingere i confini tra arte, design e tecnologia sempre più lontano. Con un nuovo progetto firmato dalla poliedrica e visionaria artista Michela Picchi, il brand è pronto a coinvolgere il pubblico in un’esperienza sensoriale unica che trasformerà lo spazio in un luogo di connessioni, riflessioni e meraviglia condivisa.


L’opera prende vita dall’interpretazione personale di Michela Picchi del tema di quest’anno, “Mondi Connessi”. Un concetto che riflette perfettamente la filosofia di glo, che promuove la positività attraverso la condivisione. L’installazione diventa così un simbolo dell’incontro tra persone, idee e creatività, trasformando lo spazio in un luogo aperto e inclusivo, dove vivere momenti di connessione autentica. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto glo for art, un format ideato per sostenere l’arte e diffondere la cultura, promuovendo un processo di democratizzazione dell’esperienza artistica. L’installazione prenderà forma nel maestoso contesto del Palazzo di Moscova 18, che per una settimana intera diventerà il cuore pulsante del glo Creative Hub. Un ambiente immersivo, animato da eventi e attività coinvolgenti, dove il pubblico adulto potrà vivere un’esperienza unica, in grado di amplificare la percezione e la connessione con l’arte. Con un design che richiama le forme iconiche dei dispositivi glo HYPER PRO, l’opera si arricchisce di una tecnologia invisibile che guida l’esperienza in modo fluido e naturale, coinvolgendo attivamente i visitatori. glo HYPER PRO, infatti, è il primo dispositivo della sua categoria ad essere dotato di uno smart LED display, offrendo un’esperienza di utilizzo intuitiva e interattiva.


Unendo elementi di arte pop e surrealista con la tecnologia, l’opera crea un dialogo tra il classico e il moderno. I visitatori potranno immergersi in uno spazio dove le colonne si fondono con colori pop e dove ogni dettaglio è pensato per invitare alla partecipazione, creando un’atmosfera inclusiva e coinvolgente che riflette pienamente la visione positiva e creativa di glo. “L’arte è un potente strumento di connessione, capace di arricchire la nostra esperienza umana, promuovendo l’empatia e l’inclusività. Condividere diventa un atto che unisce, e l’opera di quest’anno invita il pubblico a partecipare attivamente, creando un momento di unione e riflessione collettiva, perfettamente in sinergia con lo spirito di glo”, commenta l’artista Michela Picchi.


“La nostra partecipazione al Fuorisalone è una testimonianza concreta del nostro impegno costante nell’innovazione. L’opera non solo rappresenta una fusione tra arte e tecnologia, ma riflette anche la filosofia di glo, che da sempre promuove la connessione, l’inclusività e l’innovazione come valori fondamentali per costruire un futuro migliore. La visione di Michela Picchi ci ha colpito per la sua straordinaria capacità di mescolare estetica pop e surrealismo con tecnologie all’avanguardia, creando opere che stimolano l’interazione e la riflessione sul futuro. Un futuro in cui l’innovazione è al servizio dell’uomo e dell’ambiente, proprio come indicato dal nostro purpose “A Better Tomorrow” attraverso il quale ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività, a investire in nuove tecnologie e prodotti e a contribuire al benessere delle comunità in cui operiamo per creare un futuro migliore”, ha dichiarato Fabio de Petris, Presidente e Amministratore Delegato di BAT Italia. L’opera di Michela Picchi segue il grande successo della passata edizione, quando glo for art aveva incantato il pubblico con l’opera “Flower Up” firmata Emiliano Ponzi, un’installazione immersiva che ha unito meraviglia e realtà in un giardino sensoriale.

Immobiliare, cresce la domanda nel 2024 e si cercano nuove professionalità

Immobiliare, cresce la domanda nel 2024 e si cercano nuove professionalitàRoma, 27 feb. (askanews) – Il mercato immobiliare italiano è in piena ripresa, con una domanda abitativa in aumento del +36.7% nel quarto trimestre 2024. Il nuovo sviluppo del settore porta con sé anche una profonda trasformazione digitale e l’adozione di soluzioni a basso impatto ambientale, sempre più richieste dai clienti (il 67,6% degli italiani considera indispensabile migliorare l’efficienza energetica della propria casa). E questa crescita comporterà, entro il 2028, anche un aumento dell’occupazione che si stima passerà da 238.000 a 722.000 unità, con un incremento delle figure professionali come ingegneri e architetti che potrebbe arrivare a 15.000 unità.


Ma, insieme alle figure più tradizionali, si sta definendo la necessità di individuare nuove professionalità ibride, in grado di coniugare competenze classiche del settore con tecnologie avanzate. Si parla, ad esempio, di professionisti con expertise in big data, intelligenza artificiale, BIM (Building Information Modeling) e progettazione sostenibile. A trainare questo cambiamento anche nelle professionalità più ricercate troviamo realtà imprenditoriali che operano in ambiti specifici, come NETRAIS, azienda giovane con 5 anni di storia ma già leader nella rigenerazione urbana, con un fatturato in crescita di oltre il +470% (passato da 3,7 milioni a 21,4 milioni di euro) e un importante piano industriale di sviluppo per il 2025-2028. Fondata nel 2020, Netrais ha fatto della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica i suoi pilastri. L’azienda trasforma edifici obsoleti di grandi metrature spesso fermi sul mercato e inutilizzati, in spazi moderni e sostenibili, avvalendosi soluzioni tecnologiche avanzate, come la realtà virtuale per personalizzare gli ambienti abitativi. Con progetti a Roma e Milano e un piano di espansione in altre città italiane, Netrais contribuisce al recupero del suolo urbano, evitando ulteriore cementificazione. Il suo ambizioso piano di crescita prevede l’incremento dell’organico di circa 20 unità, ci cui 6 già assunti, portando il totale a 35 dipendenti e collaboratori entro tre anni, rispondendo alle sfide di un mercato in evoluzione, sempre più orientato verso l’efficienza energetica e la tecnologia.


Erika Giovaruscio, CEO di Netrais: “L’attenzione per abitazioni green e personalizzate rappresenta una grande occasione di evoluzione per il mercato immobiliare, anche in chiave di trasformazione delle professionalità richieste. Netrais, che punta sulla rigenerazione urbana, ossia nell’acquisto e trasformazione di immobili obsoleti e di grandi dimensioni in abitazioni frazionate, ripensate “a misura” di cliente e sostenibili, cerca proprio competenze ibride, che uniscano tradizione edilizia e nuove tecnologie. Abbiamo annunciato un piano di crescita ambizioso e orientato al futuro, che prevede anche – per la parte dell’organico – un incremento di oltre 20 unità entro il 2028 (+133% di personale da internalizzare). Per questo, anche alla luce della specificità delle figure che stiamo cercando, abbiamo lanciato una call to action con l’obiettivo di attrarre e formare talenti che siano pronti a giocare un ruolo cruciale in un settore in continua evoluzione”. NETRAIS finanzia le proprie attività, comprese l’acquisto e la ristrutturazione degli immobili, tramite capitale privato proveniente dai soci investitori e attraverso il crowdfunding. Questa modalità di finanziamento non solo garantisce solidi rendimenti (tra l’8% e il 14% annuo), ma crea anche una forte fidelizzazione con gli investitori. Un esempio emblematico di questo successo è la chiusura di un round di finanziamento da €670mila euro in soli 120 secondi durante la prima campagna dell’anno su una piattaforma di crowdfunding. In poco più di un mese, l’azienda ha restituito circa €3,7 milioni tra capitale e interessi a ben 1.376 investitori. Per affrontare queste nuove sfide, Netrais è alla ricerca di nuovi talenti, con profili diversificati che spazino dalle competenze tradizionali a quelle più innovative e digitali. Le figure richieste saranno principalmente inserite a Roma e Milano, con un focus particolare su professionalità altamente qualificate in aree chiave come progettazione sostenibile, gestione dei cantieri, acquisizione immobiliare e gestione amministrativa. Nello specifico NETRAIS ricerca:


” 2 Progettisti: esperti nella progettazione architettonica e ingegneristica, responsabili dello sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per la realizzazione degli edifici. ” 2 Responsabili di cantiere: figure chiave nella gestione operativa dei lavori, coordinano le attività quotidiane, garantendo il rispetto dei tempi, dei costi e degli standard di qualità e sicurezza. ” 1 Direttore Lavori: supervisore tecnico del progetto, assicura che l’esecuzione dei lavori sia conforme ai progetti approvati, alle normative vigenti e agli accordi contrattuali. ” 4 Property finders: professionisti dedicati alla ricerca e valutazione di immobili con alto potenziale di riqualificazione, contribuendo all’espansione del portafoglio dell’azienda. ” 5 Agenti immobiliari: specialisti nella gestione delle transazioni immobiliari, con competenze in negoziazione e conoscenza approfondita del mercato. ” 5 Professionisti nel settore legale, amministrativo, e finanziario: esperti in diritto immobiliare, gestione amministrativa e pianificazione finanziaria, essenziali per garantire la conformità normativa e la sostenibilità economica dei progetti. Queste figure professionali sono essenziali per affrontare le sfide del mercato immobiliare in evoluzione, caratterizzato da una crescente domanda di abitazioni sostenibili, personalizzate e tecnologicamente avanzate.

La ricetta di Kihlgren: albergo diffuso antidoto a iperturismo

La ricetta di Kihlgren: albergo diffuso antidoto a iperturismoMilano, 27 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Si dice che la sua ossessione sia salvare mondi dimenticati, come galassie di un’altra dimensione. Così il suo Hotel Sextantio, nell’antico borgo abruzzese di Santo Stefano di Sessanio, ai confini del Parco Nazionale del Gran Sasso, alle pendici dell’Appennino, è entrato nella guida Michelin come ‘soggiorno speciale’: “Oggi, con lo sviluppo esasperato e irreversibile del mercato globale e del prodotto turistico globalizzato e tutte le conseguenze in termini di identità, i luoghi della marginalità possono rappresentare un’Italia ancora autentica nel paesaggio e nel costruito storico, nel cibo e nell’artigianato”, dice Daniele Kihlgren, milanese, di padre svedese, terzogenito ribelle – di una famiglia italiana di imprenditori del cemento – che ha esportato nel mondo l’idea di albergo diffuso con restauro conservativo.


In un’epoca di sovraffollamento turistico, sovraturismo, o per usare un anglicismo overtourism, la ricetta di Kihlgren è molto attuale e per questo askanews ha deciso di spiegare il suo modello di sviluppo per i piccoli borghi delle aree interne destinate al progressivo abbandono: “Questo modello di sviluppo – dice – dovrebbe essere il più competitivo possibile. In tutto il Paese sono stati calcolati da 2000 a 6000 borghi, completamente abbandonati che tra 50 anni saranno un ammasso di ruderi; quelli semi-abbandonati sono di un numero maggiore, ma solitamente hanno qualche detrattore architettonico e qualche edificio della modernità. Tutta questa architettura vernacolare o povera o minore è abbastanza assimilabile almeno all’interno di una singola regione geografica, e il vero e solo valore aggiunto culturale, estetico e quindi economico di questi borghi è la mancanza” di violazioni architettoniche “che ne abbiano intaccato “l’integrità dal dopoguerra ad oggi”. Se questo modello dovesse prendere piede, vista l’enorme quantità di siti potenziali, “una maggiore offerta dovrebbe limitare il fenomeno della sovraesposizione turistica (overtourism) che, per quanto reversibile, arriva anche in queste lande marginali, almeno in alta stagione, con la conseguente decadenza dell’accoglienza turistica e di tutti i suoi prodotti, dal cibo all’artigianato. Se poi si affronteranno con il massimo impegno possibile le varie declinazioni del complesso concetto di identità, si autoselezionerà il turismo più interessante. La replicabilità di questo progetto è verosimile”.


L’intuizione per Kihlgren risale agli anni 90 a Santo Stefano di Sessanio che fu il luogo giusto per dare corpo a una sua idea: restaurare in modo filologico un borgo medioevale in rovina, per fare del paese un albergo diffuso. Traendo in questo modo profitto dalla conservazione del paesaggio anziché, come troppo spesso accade in Italia, dalla sua devastazione. Da allora e da quel luogo nacque una vera e propria scuola di pensiero. Sull’onda dell’entusiasmo – e del successo – Kihlgren comincia a comprare case in altri borghi simili e avvia un progetto analogo nei Sassi di Matera. E mai come adesso questa ossessione di Kihlgren appare sana, mentre l’iperturismo minaccia la serenità di chi vede ancora nelle vacanze un momento di stacco e serenità. “Un progetto di economia sociale sui borghi delle aree interne potrebbe essere considerato il più interessante, per il suo valore insieme culturale ed economico: per promuovere queste aree, che dovrebbero diventare la meta di un turismo sensibile e sofisticato che da secoli è interessato non solo ai patrimoni della classicità passata, bensì anche a patrimoni storici meno importanti ma dal forte carattere identitario”.


“Siamo cresciuti in un paradigma culturale in cui la cultura è stata spesso un costo, possibilmente per nobili progetti ma sempre a un costo”, afferma Kihlgren. “Forse siamo un paese che ha perso competitività in molti settori ma sul nostro patrimonio storico e su questo specifico patrimonio storico non sempre considerato come ‘patrimonio’, nessun altro Paese ci può fare concorrenza” aggiunge. Poi ci concede un’ultima considerazione legata agli effetti dell’emigrazione dal nostro Paese, ma pure sulle opportunità: “mentre le consuete strutture turistiche tradizionali sono spesso ‘capital intensive’, con costi elevati di avvio e gestione, e molte destinazioni turistiche famose convivono con uno scarso ritorno per la popolazione locale, i borghi rappresentano un modello completamente diverso. Qui, la struttura media si compone di poche stanze (generalmente tra 4 e 8) ed è spesso già di proprietà familiare o di un parente emigrato, riducendo significativamente i costi iniziali. Gli investimenti necessari per restaurare e adattare questo genere di proprietà alla ricettività turistica sono solitamente accessibili alla maggior parte delle famiglie italiane. Inoltre, esistono opportunità di finanziamento pubblico, attraverso programmi regionali, nazionali o europei, che in alcuni casi possono coprire fino al 50% dei costi dell’investimento”.


Il modello così non solo “rende democratico” l’accesso all’imprenditoria turistica, ma “favorisce anche lo sviluppo di economie locali più equilibrate. Le strutture a gestione familiare tendono a reinvestire nel territorio, promuovendo un turismo più sostenibile e attento alla comunità, evitando così il fenomeno del ‘tourism leakage’ (drenaggio economico), tipico delle grandi catene alberghiere”. Di conseguenza, “i borghi possono diventare un volano di sviluppo economico per le aree interne, garantendo al contempo la tutela del patrimonio e il miglioramento della qualità della vita per la popolazione residente”. Insomma quei borghi, spesso svuotati dall’emigrazione, che ha portato lontano la nostra manodopera e anche i cervelli, possono diventare una vera risorsa.

Netanyahu: “Lavorerò instancabilmente” per il rilascio degli ostaggi rimasti

Netanyahu: “Lavorerò instancabilmente” per il rilascio degli ostaggi rimastiRoma, 27 feb. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnato a “lavorare instancabilmente” per riportare indietro tutti gli ostaggi da Gaza, dopo che Hamas ha restituito quattro ostaggi morti in prigionia che erano stati rapiti durante l’attacco del movimento islamico palestinese il 7 ottobre. “Finché tutti i nostri figli e figlie non torneranno a casa”, ha scritto Netanyahu in un comunicato del suo ufficio.


In un’altra nota, Netanyahu ha espresso le condoglianze alle famiglie dei quattro ostaggi, i cui corpi sono stati restituiti a Israele durante la notte. “Tutto Israele vi abbraccia e condivide il vostro dolore”, ha scritto.

Milano Cortina, avviato roadshow internazionale a Monaco e Parigi

Milano Cortina, avviato roadshow internazionale a Monaco e ParigiMilano, 27 feb. (askanews) – Ieri al consolato italinani di Monaco di Baviera e oggi all’ambasciata italiana di Parigi si sono svolte le prime due tappe del International Roadshow dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026. Un evento istituzionale che prevede più appuntamenti internazionali per raccontare il progetto con l’obiettivo di valorizzare i territori coinvolti nell’evento. L’iniziativa vede protagonisti, la Fondazione Milano Cortina 2026, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dello Sport e dei Giovani, la Regione Lombardia, la Regione Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano.


L’obiettivo, ha evidenziato il sottosegretario alla Presidnza di Regione Lombardia con delega allo Sport e ai Giovani, Federica Picchi, intervenuta nelle prime due tappe, è “promuovere il significato e il valore di un evento così importante, non solo per il nostro Paese, ma anche al di fuori dei confini nazionali”. “Anche attraverso questo percorso – ha spiegato Federica Picchi – desideriamo affermare come Regione Lombardia sia stata assoluta protagonista nel credere in un progetto che sembrava impossibile e che, per la prima volta, proporrà Olimpiadi ‘diffuse’ e realmente ‘sostenibili’. Ovvero i due elementi che ci hanno consentito di raggiungere questo importantissimo traguardo”.


“D’accordo con il presidente Fontana, poi – ha concluso il sottosegretario Picchi – teniamo sempre a ribadire e soprattutto a valorizzare anche l’aspetto delle Paralimpiadi, ricordando in ogni sede come lo sport sia sempre più un sinonimo di inclusione e accessibilità”.

UN Global Compact: due diligence ambientale e sociale per le imprese

UN Global Compact: due diligence ambientale e sociale per le impreseMilano, 27 feb. (askanews) – Il Global Compact delle Nazioni Unite – la più grande iniziativa globale per la sostenibilità aziendale – alla luce delle nuove semplificazioni introdotte dal Pacchetto Omnibus, riafferma l’importanza per le imprese di rispondere a requisiti di due diligence ambientale e sociale, in linea con gli standard internazionali.


Di fronte alle sfide che è chiamata ad affrontare, l’UE ha assunto impegni ambiziosi per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e migliorare le condizioni di vita in tutto il continente. Per armonizzare le priorità ambientali, sociali ed economiche il Green Deal è stato posto al centro di questa strategia. È fondamentale garantire che questi sforzi si traducano in impatti reali e misurabili in tutti i settori e questo richiede di assicurare trasparenza e l’obbligo di rendicontazione, per rimanere fedeli allo spirito del Green Deal e all’attuazione dell’Accordo di Parigi. Il Global Compact delle Nazioni Unite sottolinea l’importanza di valutare e gestire gli impatti più rilevanti, dando priorità agli effetti più gravi e significativi che le attività di un’azienda possono avere sulle persone e sul pianeta. Questo approccio permette alle imprese di acquisire una visione chiara degli effetti del proprio operato e dei rischi sistemici, consentendo loro di adottare misure proattive ed efficaci per promuovere un cambiamento positivo.


Grazie all’integrazione di una due diligence approfondita, le imprese possono allinearsi ai Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani e alle Linee guida dell’OCSE per le imprese multinazionali. Questi documenti forniscono un inquadramento a livello internazionale e sono pienamente in linea con i Dieci Principi del Global Compact, che comprendono i diritti umani, il lavoro, l’ambiente e la lotta alla corruzione. Il rispetto dei principi fa sì che le imprese contribuiscano attivamente allo sforzo globale per promuovere un mondo più giusto, prospero e sostenibile, in linea con gli standard internazionali di sostenibilità. Per compiere progressi nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile, è fondamentale assicurare la certezza di un quadro regolatorio chiaro e condiviso, affinché le organizzazioni possano prendere coscienza dei propri obblighi e possano pianificare le proprie azioni nel tempo. Molte aziende stanno già lavorando all’implementazione di vari requisiti di reporting e di due diligence in materia di diritti umani e ambiente, non solo come risposta alle normative emergenti, ma come strategia per rafforzare la loro competitività.


Secondo Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia, “la sostenibilità non è solo un impegno etico, ma un vantaggio competitivo. Integrare pratiche sostenibili nel modello di business consente alle aziende di rafforzare la propria resilienza, migliorare la reputazione e accedere a nuove opportunità di mercato. Ed è importante che queste pratiche vengano rendicontate per dimostrare la propria trasparenza e accountability, e al contempo, evidenziare il valore aggiunto che le imprese hanno generato nei confronti dei proprio stakeholder e dello sviluppo sostenibile in generale”. Il Global Compact delle Nazioni Unite incoraggia le imprese a implementare una solida strategia di sostenibilità e a integrate i Dieci Principi del Global Compact nel loro purpose aziendale. Questo approccio assicura che il reporting vada al di là della mera compliance, e che sia un elemento fondamentale nella strategia di sostenibilità. La trasparenza e la partecipazione di diversi stakeholder – come imprese, società civile e sindacati – nella definizione dei processi regolatori sono essenziali per costruire un sistema normativo solido, in grado di individuare gli impatti e rafforzare un’applicazione efficace delle direttive.


Coerentemente con l’impegno di UNGC di accelerare e scalare l’impatto complessivo delle imprese attraverso l’adesione ai Dieci Principi e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), il Global Compact delle Nazioni Unite sostiene un sistema vincolante di due diligence, in linea con gli standard internazionali. Se adeguatamente adattato al contesto, questo strumento è fondamentale per permette alle aziende che operano in Europa di guidare la transizione verso un modello economico sostenibile e resiliente. Al tempo stesso, il Global Compact è pronto ad accompagnare le imprese nel loro percorso di due diligence, fornendo strumenti e orientamenti per facilitare l’adozione di pratiche sostenibili e responsabili.

Alluvioni Toscana, Musumeci: attesa istruttoria priorità interventi

Alluvioni Toscana, Musumeci: attesa istruttoria priorità interventiMilano, 27 feb. (askanews) – “Siamo in attesa dell’esito dell’istruttoria per determinare la priorità degli interventi e man mano il governo interverrà con gli stanziamenti concordati”. Lo ha detto il ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, rispondendo in Senato a un’interrogazione sulle alluvioni in Toscana del novembre 2023, per le quali è stato proclamato e prorogato lo stato di emergenza di rilievo nazionale con un primo stanziamento di 5 milioni di euro per i primi interventi.


Successivamente, ha ricordato, il governo ha poi esteso il territorio beneficiario e stanziato ulteriori 3,7 milioni. Nel dicembre del 2023 sono stati stanziati 25 milioni per il soccorso e l’assitenza alla poolazione e ad aprile 2024 questo fondo è stato integrato con 88,5 milioni. Quanto al sostegno ai privati e alle attività produttive sono stati poi stanziati ulteriori 66 milioni. “Il commissario delegato individuato nel presidente della Regione il 24 dicembre 2024 ha trasmesso una proposta rimodulazione del piano interventi urgenti che il Dipartimento della protezione civile ha approvato. La ricognizione per la riuduzione del rischio residuo è stata comunicata dal commissario delegato nei mesi di febbraio, marzo e aprile senza tuttavia individuare quali fossero gli interventi prioritari. Solo il 22 ottobre del 2024 il commissario delegato ha trasmesso la ricognizione dei fabbisogni con ordine di priorità per complessivi euro 1 miliardo e 18 milioni suddivisi in tre classi. Attualmente per detti fabbisogni prioritari sono in corso le istruttorie” ha detto Musumeci.


“Infine si rappresenta che il fondo di solidarietà dell’Ue ha stanziato, e l’Italia presto la riceverà, una somma pari a 67.811.000 euro, in relazione alle alluvioni che hanno colpito la Toscana” ha concluso.

Da Toscana 5 mln a aziende vitivinicole per modernizzazione

Da Toscana 5 mln a aziende vitivinicole per modernizzazioneRoma, 27 feb. (askanews) – La Regione Toscana destina 5 milioni agli imprenditori del vino toscani. A tanto ammontano infatti le risorse sull’intervento “Ocm Investimenti” per la campagna 2025/2026. Per investimenti si intendono l’acquisto di macchine, di impianti e attrezzature, compresi i programmi informatici collegati alla trasformazione delle uve da vino, all’imbottigliamento, alla conservazione e immagazzinamento del vino, l’ acquisto di strumentazione, attrezzature informatiche e software per la valutazione e analisi di parametri fisico-chimici dei prodotti lavorati, nonché per il monitoraggio e miglioramento della qualità igienico-sanitaria e nutrizionale dei prodotti stessi.


“Ci auguriamo che numerose siano le aziende che faranno richiesta di risorse per fare nuovi investimenti”, sottolinea in una nota la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi. “Questo intervento, molto atteso, è finalizzato proprio ad adeguare le strutture aziendali per migliorare il rendimento globale delle imprese, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda di mercato, e al conseguimento di una maggiore competitività e qualità”. Il contributo è concesso attraverso il pagamento a saldo del sostegno per un importo fino al 40% della spesa effettivamente sostenuta nel caso di investimenti realizzati da micro, piccole o medie imprese; fino al 20% se realizzati da imprese intermedie; fino al 19% se si tratta di investimenti realizzati da grandi imprese.

Giustizia, governo: riforma non contro toghe, disponibili a confronto

Giustizia, governo: riforma non contro toghe, disponibili a confrontoRoma, 27 feb. (askanews) – Sulla riforma della giustizia la maggioranza conferma “la propria disponibilità a un confronto costruttivo, con particolare attenzione al dialogo con l’Anm. La riforma Giustizia non è concepita contro i magistrati, ma nell’interesse dei cittadini”. E’ quanto viene spiegato al termine della riunione a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il ministro Carlo Nordio, il sottosegretario Alfredo Mantovano


L’incontro, viene spiegato, è stato finalizzato a preparare le consultazioni già programmate per il 5 marzo, prima con l’Unione delle Camere Penali e successivamente con l’Associazione Nazionale Magistrati.

L’Università dell’Aquila e Igt lanciano “Restare per crescere”

L’Università dell’Aquila e Igt lanciano “Restare per crescere”Milano, 27 feb. (askanews) – L’Aquila è da sempre una rinomata sede universitaria oltre che realtà nella ricerca scientifica. Dopo anni di difficoltà dovuti all’assenza di riqualificazione industriale, al sisma che ha colpito duramente la città, il capoluogo abruzzese ritrova la sua centralità con un progetto che aiuta i giovani arestare nel proprio territorio.


IGT, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila ha voluto realizzare “Restare per Crescere”: il primo progetto di formazione e imprenditorialità, totalmente gratuito, che mira ad avvicinare la distanza tra i giovani -e la loro realizzazione professionale, permettendo in tal modo la crescita, grazie alle loro idee e proposte, anche del loro territorio di origine. Da sempre IGT sostiene la crescita delle comunità in cui opera investendo in progetti a favore delle giovani generazioni che vivono in contesti difficili, promuovendo percorsi formativi volti a facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro, per sostenerli nella costruzione del proprio futuro. IGT ha scelto l’Abruzzo e il suo territorio, una terra in continua trasformazione, perché rappresentativo di una regione ricca di potenzialità e forte di un grande desiderio di innovazione, espresso anche attraverso la futura scelta dell’Aquila come Capitale Italiana della Cultura 2026. Pertanto, è proprio all’Università degli Studi del capoluogo di regione, che “Restare per Crescere” vedrà concretizzarsi la sua prima iniziativa: il corso gratuito da 3 AFO (Attività Formative Opzionali) “Crea la tua impresa sul territorio – dall’idea al business plan”, aperto a tutti gli under 35 che vogliano ottenere, in quattro tappe, tutti gli strumenti necessari per avviare una lean startup.


“Con questo percorso formativo – ha affermato Marco Recchioni docente di Business Management in UnivAQ – volevamo offrire ai giovani talenti un trampolino di lancio per dare nuovo impulso al loro futuro e aprire nuove traiettorie, oltre che per la loro carriera, anche per tutto il piccolo, grande mondo che li circonda. Siamo certi che le loro idee, letteralmente portate a terra -intesa nella sua primaria accezione di luogo di appartenenza – possano condurre loro e il nostro Paese lontano. Questo progetto vuole essere un’ispirazione e un memorandum per tutte le nuove generazioni: se è vero che la strada verso il successo non è mai semplice, tuttavia, non dovrebbe nemmeno essere necessariamente lunga”. “IGT, attraverso ‘Restare per crescere’, vuole rinsaldare ancora di più il legame con le realtà locali che necessitano di sviluppo e innovazione, mettendo ancora una volta in evidenza l’importanza di essere vicini alle giovani generazioni che rappresentano una speranza per questo territorio e per l’intera società del nostro Paese”, ha evidenziato Enrica Ronchini, Responsabile External Relations & Corporate Communications di IGT.


Giovedì 20 marzo, presso la sede del Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente dell’Università degli Studi, si terrà la prima sessione formativa in presenza, incentrata sulle modalità e i luoghi in cui intercettare nuove opportunità. La formazione continuerà online con altre tre sessioni (2, 16 e 30 aprile), da quattro ore ciascuna, che affronteranno – sfruttando anche case histories di imprese di successo già realizzate da altri giovani – tutte le fasi per portare a terra, letteralmente, un’idea: dal business model canvas all’actionable plan, fino alla ricerca di fondi e partnership strategiche.