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Turismo, l’Arabia Saudita apre la sua lunga costa sul Mar Rosso

Turismo, l’Arabia Saudita apre la sua lunga costa sul Mar RossoMilano, 17 dic. (askanews) – “Con i viaggiatori sempre più alla ricerca di destinazioni che uniscano la bellezza naturale con la sostenibilità, il Mar Rosso saudita propone un modello coraggioso e responsabile per il futuro. Con oltre 1.000 isole incontaminate, 500 siti di immersione, 1.200 specie ittiche, 300 specie di coralli e 75 spiagge di sabbia finissima, i visitatori possono esplorare una delle coste più straordinarie al mondo e la riviera verticale più lunga al mondo”. Con queste parole il Ceo e membro del consiglio di Saudi Tourism Authority, Fahd Hamidaddin, presenta la nuova destinazione turistica del Paese: il Mar Rosso saudita, la meta costiera che si estende su tre regioni distinte del Paese: Nord, Centro e Sud. Luoghi, si legge in un comunicato, che offrono “un mix unico di lusso, avventura e immersione culturale”.


“Il Mar Rosso saudita – afferma Hamidaddin – sta ridefinendo il turismo in un momento in cui i viaggi verso le destinazioni mare rappresentano oltre il 50% della domanda turistica globale. Protagonista assoluta dell’offerta turistica in continua evoluzione dell’Arabia Saudita, questa straordinaria destinazione offre esperienze senza eguali, progettate per preservare la sua integrità ecologica per le generazioni future”. Con un obiettivo di conservazione netta del 30% entro il 2040, il Mar Rosso saudita punta a un impatto rigenerativo sull’ambiente e a un turismo responsabile.


La Saudi Tourism Authority punta sul “lusso e bellezza del mare” che dominano il Nord, con destinazioni come NEOM, Sindalah e Amaala. “I visitatori possono scegliere tra il relax in resort all’esplorazione di marine per superyacht e ritiri benessere. Gli amanti dell’avventura possono noleggiare uno yacht, praticare lo snorkeling tra barriere coralline o esplorare paesaggi vulcanici a piedi, mentre gli appassionati di golf avranno a disposizione campi all’avanguardia con viste panoramiche sul mare”. “Soggiorni esclusivi – assicurano i sauditi – presso il Shebara o il Nujuma – l’unico Ritz-Carlton Reserve del Medio Oriente e uno dei soli sette al mondo – il St. Regis Red Sea Resort, il resort nell’entroterra Six Senses Southern Dunes e l’ultimo inaugurato Desert Rock Resort stanno ridefinendo i nuovi standard dell’ospitalità di lusso, offrendo tutto, dalle ville sull’acqua a percorsi benessere curati nei minimi dettagli”.


All’orizzonte ci sono anche numerose nuove aperture, tra cui l’Amaala Yacht Club e lodge di lusso eco-sostenibili. Il Centro ruota attorno a Jeddah, la capitale costiera cosmopolita dell’Arabia Saudita, ricca di energia, intrattenimento e cultura. Dall’esplorazione dei vicoli labirintici di Al Balad, la Jeddah Storica inclusa nella lista di siti UNESCO, alle attività ricreative come passeggiate a cavallo sulla spiaggia, pesca sportiva e noleggio di barche, Jeddah offre un mix di metropoli e divertimento sul mare. Gli amanti degli sport acquatici troveranno proposte accessibili e attività a YAM Beach nella vicina King Abdullah Economic City. Dal 16 dicembre, gli amanti delle crociere possono partire da Jeddah con l’operatore AROYA per un itinerario di tre notti che include una visita a un’isola privata del Mar Rosso.


Nella regione a Sud, i visitatori possono immergersi nelle tradizioni arabe e nella natura incontaminata. Le spettacolari Isole Farasan, famose per le mangrovie rigogliose, la fauna locale e le acque cristalline, sono ideali per i più avventurosi. Il consiglio è di esplorare anche le vette delle Montagne Fifa, che offrono viste da oltre 1.800 metri di altezza. Gli appassionati di storia possono visitare il Castello di Al Dosariyah, un’antica fortificazione del 1930 che domina il porto di Jazan, mentre la costa la possibilità di immersioni nella barriere coralline: la costa di Jazan è un punto di riferimento Esplorare il Mar Rosso Saudita è ora più semplice grazie al sistema di eVisa istantaneo. L’aeroporto internazionale King Abdulaziz di Jeddah è un importante hub con lounge di lusso di Emirates e Saudia per i passeggeri di Prima Classe e Business Class. Il nuovo Red Sea International Airport, alimentato al 100% da energie rinnovabili, gestisce voli da Riyadh, Jeddah e Dubai, mentre l’aeroporto di NEOM Bay accoglie voli da Riyadh, Dammam, Dubai, Doha e Londra, con ulteriori destinazioni in arrivo. Ll’Arabia Saudita ha superato il suo obiettivo nel settore turismo, sette anni prima del previsto, accogliendo oltre 100 milioni di visitatori nel 2023.

Olio, presentata a Roma la 25esima edizione della guida “Flos Olei”

Olio, presentata a Roma la 25esima edizione della guida “Flos Olei”Milano, 17 dic. (askanews) – Cala il sipario su Flos Olei 2025. La nuova edizione della guida dedicata alle migliori produzioni olearie, a cura di Marco Oreggia in collaborazione con Laura Marinelli, è stata presentata il 15 dicembre al The Westin Excelsior a Roma. Una giornata di degustazioni e grandi assaggi con oltre 250 etichette presenti dei 729 in guida, affiancate da ben 15 Cantine e 11 chef e artigiani del gusto, per celebrare le realtà olearie più prestigiose della Penisola, del Mediterraneo e del resto del mondo. Anche quest’anno grande successo dell’Italia, in testa con 20 produttori premiati: tra questi l’Azienda Agraria Viola, confermata tra le nove della Hall of Fame (composta da chi raggiunge il punteggio massimo di 100/100), insieme con altre quattro realtà tricolore: Azienda Agricola Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana) e Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi (Lazio). E tre aziende spagnole: Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (Andalucía), e la croata Mate (Istra).


“Un momento davvero emozionante quello della premiazione che ci ha visto salire sul palco con ‘Il Sincero’, il nostro extravergine d’eccellenza, massima espressione delle colline di Foligno nonché della nostra filosofia aziendale, che coniuga la valorizzazione delle cultivar autoctone e la tutela degli ulivi alle migliori tecnologie di raccolta e produzione” ha affermato Marco Viola, Ceo dell’Azienda Agraria Viola, sottolineando che “la giornata capitolina è stata anche un’opportunità di dialogo con il pubblico di appassionati e il trade: un ritorno alla socialità molto importante per lo sviluppo del nostro settore, sia in termini di business che di storytelling, nonché un bel momento per celebrare un’annata qualitativamente straordinaria, sebbene limitata dal punto di vista quantitativo”. In questa edizione di “Flos Olei”, che segna il 25 anniversario della guida, è stata presentata come di consueto la classifica “The Best”, con ancora una volta l’Italia sul primo gradino del podio con 13 aziende, seguita da tre spagnole, due croate, un greca e una brasiliana. E, come tutti gli anni, è avvenuta inoltre la consegna degli “Special Awards”, i riconoscimenti dedicati al mondo della comunicazione, della ristorazione e del business per celebrare il mondo dell’extravergine in tutte le sue sfaccettature.

Vino, Cantine di Verona chiude 2024 con fatturato di 62,5 mln (-6,4%)

Vino, Cantine di Verona chiude 2024 con fatturato di 62,5 mln (-6,4%)Milano, 17 dic. (askanews) – Approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci, il bilancio 2023-2024 di Cantine di Verona che chiude con un fatturato consolidato pari a 62.581.306 milioni, in diminuzione rispetto ai 66.850.000 dell’anno scorso, ma liquidando agli oltre 500 soci un prezzo medio per quintale superiore a quello dell’anno precedente. Lo ha riferito in una nota lo stesso gruppo cooperativo che dal 2021 riunisce Cantina Valpantena, Cantina di Custoza e Cantina Colli Morenici, spiegando che il calo produttivo deriva in parte anche dai minori conferimenti di prodotto dovuti alle avversità atmosferiche dell’annata agraria.


“In un contesto di contrazione dei consumi nel mercato del vino, la rete distributiva di Cantine di Verona è comunque riuscita a salvaguardare i propri livelli di vendita: in particolare i 10 wine shop hanno aumentato i volumi sull’anno precedente, confermando la tendenza ad acquistare quotidianamente dal produttore come segno di fiducia e affidabilità” ha messo in evidenza il gruppo cooperativo che con il presidente Luigi Turco ha precisato che “quelli che ci attendono non saranno sicuramente tempi facili, e il mondo del vino sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti ma noi guardiamo con fiducia al futuro, consapevoli che il nostro percorso è in continua evoluzione. Per questo – ha proseguito Turco – continuiamo a impegnarci a migliorare le buone pratiche aziendali, puntando su innovazione, qualità e responsabilità: la nostra adesione ai principi della certificazione Equalitas, SQNPI e biologica è il proseguimento di un viaggio che ci vedrà sempre più protagonisti nel promuovere un modello di sviluppo giusto e rispettoso dell’ambiente”. A inizio 2025 Cantine di Verona pubblicherà il suo primo bilancio di sostenibilità, “per mettere nero su bianco un percorso intrapreso da diversi anni che racconta l’attenzione all’ambiente e alle persone” della realtà scaligera. Uno strumento che il gruppo cooperativo intende utilizzare anche per i prossimi anni “in un’ottica di sostenibilità e tutela ambientale utile a comunicare i risultati raggiunti e fissare gli obbiettivi futuri”. “Tra le scelte responsabili che abbiamo intrapreso – ha detto il presidente – c’è stata sicuramente quella di utilizzare, per la produzione del nuovo olio evo, l’impianto interno all’azienda completamente indipendente che ci ha permesso di raggiungere ottimi livelli di qualità per effetto anche di un processo di spremitura a freddo”.


Nei prossimi mesi inoltre è atteso il completamento del nuovo impianto fotovoltaico nello stabilimento di Custoza (Verona), che si aggiunge a quelli già operativi da diversi anni nelle tre strutture, nell’ottica di un ulteriore contenimento dei costi energetici.

Codice della strada, Salvini soddisfatto: le prime multe pesanti educano

Codice della strada, Salvini soddisfatto: le prime multe pesanti educanoRoma, 17 dic. (askanews) – “Ho gli ultimi dati e sono molto soddisfatto. Al di la’ delle polemiche di qualche cantante o qualche influencer sono soddisfatto che ci siano le prime multe pesanti per chi occupa lo spazio riservato ai disabili, le prime patenti ritirate per chi usa il telefonino alla guida, che è la prima causa di incidenti, le prime centinaia di monopattini multati perché servono casco, targa e assicurazione”. Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione a Roma del nuovo assetto di piazza di Porta Pia.


“Conto che diventi nel corso del tempo una grande operazione di educazione stradale e una riduzione di incidenti, morti e feriti – ha aggiunto Salvini -. Spero che nessuno continui a far polemiche su droga e dintorni perché tremila morti sulle strade italiane sono un dazio inaccettabile per un Paese come l’Italia”

Roma, Salvini: tutti i fondi per Metro C, città cambia con opere

Roma, Salvini: tutti i fondi per Metro C, città cambia con opereRoma, 17 dic. (askanews) – Per la Metro C di Roma “ci sono tutti i finanziamenti, lo stesso vale per gli acquedotti e le ferrovie”. Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione a Roma del nuovo assetto piazza di Porta Pia.


Roma vivrà meglio “non solo con le grandi opere, ma anche con le piccole opere. Portare le auto dal suolo al sottosuolo – ha aggiunto il ministro – significa mettere in sicurezza dei passaggi sotterranei che oggi sono insicuri, perché anche da queste parti le violenze sessuali non sono mancate e significa restituire aree verdi ai bimbi e ai residenti”.

M.O., la Casa Bianca: le parti si avvicinano all’accordo sul cessate il fuoco a Gaza

M.O., la Casa Bianca: le parti si avvicinano all’accordo sul cessate il fuoco a GazaRoma, 17 dic. (askanews) – La Casa Bianca ritiene che le parti si stiano avvicinando alla conclusione di un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto oggi il portavoce della Casa Bianca John Kirby in un’intervista a Fox News.


“Crediamo – e gli israeliani lo hanno detto – che ci stiamo avvicinando, e non ci sono dubbi, lo crediamo, ma siamo anche cauti nel nostro ottimismo”, ha detto Kirby. “Siamo già stati in questa posizione in cui non siamo riusciti a superare il traguardo”, ha aggiunto Kirby. Kirby non ha risposto quando gli è stato chiesto se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sarebbe recato al Cairo per dei colloqui.

Le partite Iva della Generazione Z: tra libertà e meritocrazia

Le partite Iva della Generazione Z: tra libertà e meritocraziaMilano, 17 dic. (askanews) – Si identifica sempre meno nel lavoro da dipendente o nelle carriere lineari, sceglie la libertà di gestire il proprio tempo e le proprie risorse per vivere una vita piena e dinamica, dove lavoro e interessi personali si alimentano a vicenda. Ama la flessibilità, gli stimoli e la meritocrazia, ma soffre la pressione fiscale, la difficoltà di accedere al credito e la mancanza di tutele. È la fotografia del libero professionista della Gen Z, la generazione compresa tra i 18 e i 26 anni. A restituirla è un’indagine svolta tramite sondaggio, condotto a novembre dalla tech company Fiscozen su un campione di 1.127 lavoratori con partita Iva per analizzarne lo stato di salute. Otto giovani liberi professionisti su dieci, il 79%, si dichiara molto soddisfatto della scelta intrapresa e il 35,8% afferma di aver ottenuto sul piano del business risultati significativi accompagnati da una crescita progressiva, sebbene il 61,5% sia alla costante ricerca di un equilibrio tra alti e bassi nei flussi di lavoro.


Le principali motivazioni che hanno spinto i giovani lavoratori a percorrere questa strada sono la possibilità di decidere quando e da dove lavorare per il 29,8% e il riconoscersi sempre meno nel lavoro subordinato per 24,1%. Seguono l’appartenenza ad albi professionali per il 15,7% e la prospettiva di guadagnare di più per il 13,4%. Il 17,1% ha aperto partita Iva non per scelta, dato più basso rispetto ad altre fasce di età. Ad almeno un anno dall’inizio dell’avventura professionale nel mondo del lavoro autonomo, ciò che gratifica maggiormente i professionisti è la libertà di gestire tempo, risorse, priorità e clienti, segnalata dal 44,8% degli intervistati. Dallo studio emergono inoltre aspetti di soddisfazione secondari, ma molto caratterizzanti della Gen Z: il 13,7% è contento di essere artefice del proprio destino, un altro 13% rivendica il piacere di potersi confrontare con realtà e aziende eterogenee e il 12,4% è stimolato dalla possibilità di guadagnare in maniera proporzionale alle proprie capacità. Questi dati raccontano come il lavoro in partita Iva offra un’esperienza dinamica, varia e orientata al merito, in linea con il desiderio della Gen Z di costruire una carriera non convenzionale e ricca di sfide. “Questi ultimi tratti identitari della Gen Z sono più accentuati rispetto ad altre fasce d’età. I giovanissimi in partita iva si allontanano dai percorsi lavorativi lineari, non solo perché le retribuzioni entry level sono mediamente più basse nel lavoro da dipendente rispetto a quanto si può ottenere nella libera professione, ma anche e soprattutto perché si tratta di persone cresciute con maggiore flessibilità, reattività ai nuovi stimoli e attenzione alla meritocrazia. Spesso vittima di una narrazione stereotipata che la vede poco predisposta a rimboccarsi le maniche e ad assumersi responsabilità, la Gen Z si affaccia al lavoro in partita iva con coraggio e passione, pur trovandosi di fronte ad ostacoli e dinamiche non semplici da gestire in giovane età” ha spiegato Enrico Mattiazzi, CEO e co-founder di Fiscozen.


Le principali preoccupazioni dei giovani professionisti registrate dall’indagine sono: l’eccessiva pressione di tasse e contributi (nel 22,7% dei casi), riuscire a guadagnare abbastanza (20,7%), l’assenza di tutele (15,7%), trovare nuovi clienti (12,4%). Due aspetti in particolare spiccano tra gli under 26 rispetto agli altri lavoratori, ovvero la possibilità di accedere al credito (11,7%) e lavorare troppo finendo per trascurare la vita privata (10,4%). Sul piano strettamente burocratico, invece, ciò che turba maggiormente la loro serenità è il timore di commettere errori e di incappare nelle conseguenti sanzioni per quasi uno su due, il 42,9%. In linea con questi dati, emergono anche gli accorgimenti che li aiuterebbero a vivere con maggiore serenità: tutele per malattia (30,8%), semplificazione degli adempimenti fiscali (20,1%) e, più che per le altre fasce d’età, maggiore fiducia da parte degli enti di credito (19,7%). “Più che le percentuali in senso assoluto, sono proprio i tratti distintivi rispetto alle altre generazioni a raccontarci quanto la Gen Z non si identifichi col proprio lavoro e non sia guidata dall’aspetto economico come driver principale. La cosa più rilevante per loro è poter scegliere una modalità di lavoro che sia in armonia con la propria vita privata, così da potersi sentire realizzati pienamente. È proprio questa visione che la rende una generazione naturalmente più predisposta a lavorare come libero professionista” conclude Mattiazzi.

Meloni irritata per aumento stipendi ministri: norma va ritirata

Meloni irritata per aumento stipendi ministri: norma va ritirataRoma, 17 dic. (askanews) – “Sono d’accordo con il collega Crosetto, mi unisco alla richiesta di ritiro dell’emendamento” che aumenta lo sipendio di ministri e sottosegretari non parlamentari. Giorgia Meloni approfitta di una domanda sollevata nel corso del dibattito alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo per chiarire la posizione del governo sul caso.


La premier, nei giorni scorsi, ha assistito con grande “irritazione” – viene riferito da chi ci ha parlato – alle polemiche per l’emendamento apparso nel percorso parlamentare della legge di bilancio. Grave, per lei, che di tutta la manovra (per la quale sottolinea sempre di aver fatto il “massimo” date le risorse disponibili) emergesse nel dibattito e sui media solo questo aspetto, che certo non contribuisce ad accrescere il consenso per l’esecutivo. “Non credo – ha detto ancora alla Camera – che l’attenzione sulla legge di bilancio che abbiamo varato, che concentra risorse su famiglie e redditi medio bassi, debba essere spostata da una norma del genere”. Una difesa che però, nell’intervento in Aula, ha unito anche a un attacco nei confronti del Movimento 5 stelle. “Per amore di verità” – ha scandito – la norma “è un po’ diversa da come è stata raccontata: si voleva equiparare il trattamento del ministro parlamentare a quello del ministro non parlamentare, fanno lo stesso lavoro, è normale abbiano lo stesso trattamento. Prendo atto che per i colleghi dell’opposizione lo stipendio di un parlamentare è troppo alto per un ministro, ma eviterei di farmi dare lezioni dai colleghi del M5s perchè è possibile che questa norma non vada bene, ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300mila euro l’anno a Beppe Grilo anche no…”. Polemiche a parte, il danno di immagine c’è stato e Meloni pretende che l’emendamento sia cancellato. Per questo lunedì sera, dopo ore di stallo, aveva fatto intervenire il ministro della Difesa Guido Crosetto per chiedere il ritiro del provvedimento. Obiettivo solo in parte raggiunto: dopo ore di sospensione dei lavori della commissione, infatti, il testo è stato riformulato (per ora) dai relatori. Nella norma resta solo un fondo da 500 mila euro per il rimborso delle spese di trasferta dei ministri non eletti. In particolare la norma prevede che i ministri e i sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma “hanno il diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”. Per questo scopo viene istituito dal 2025 un fondo da 500mila euro presso la Presidenza del Consiglio, le cui risorse sono destinate alle amministrazioni interessate con un Dpcm su proposta del ministro dell’Economia. Modificata anche la cosiddetta norma “anti-Renzi”, che era contenuta nello stesso emendamento: parlamentari e presidenti di Regione potranno ricevere compensi, contributi o prestazioni da soggetti pubblici o privati non aventi sede operative nell’Unione europea o nello spazio europeo, solo con autorizzazione dell’ente di appartenenza. E comunque non potranno essere superiori a 100.000 euro l’anno. Nell’ultima formulazione sparisce il divieto di ricevere compensi dall’estero per i membri del governo non parlamentari.


Adesso i nuovi emendamenti dovranno passare al voto della commissione e non si escludono altre sorprese.

Meloni irritata per l’aumento degli stipendi dei ministri: la norma va ritirata

Meloni irritata per l’aumento degli stipendi dei ministri: la norma va ritirataRoma, 17 dic. (askanews) – “Sono d’accordo con il collega Crosetto, mi unisco alla richiesta di ritiro dell’emendamento” che aumenta lo sipendio di ministri e sottosegretari non parlamentari. Giorgia Meloni approfitta di una domanda sollevata nel corso del dibattito alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo per chiarire la posizione del governo sul caso.


La premier, nei giorni scorsi, ha assistito con grande “irritazione” – viene riferito da chi ci ha parlato – alle polemiche per l’emendamento apparso nel percorso parlamentare della legge di bilancio. Grave, per lei, che di tutta la manovra (per la quale sottolinea sempre di aver fatto il “massimo” date le risorse disponibili) emergesse nel dibattito e sui media solo questo aspetto, che certo non contribuisce ad accrescere il consenso per l’esecutivo. “Non credo – ha detto ancora alla Camera – che l’attenzione sulla legge di bilancio che abbiamo varato, che concentra risorse su famiglie e redditi medio bassi, debba essere spostata da una norma del genere”. Una difesa che però, nell’intervento in Aula, ha unito anche a un attacco nei confronti del Movimento 5 stelle. “Per amore di verità” – ha scandito – la norma “è un po’ diversa da come è stata raccontata: si voleva equiparare il trattamento del ministro parlamentare a quello del ministro non parlamentare, fanno lo stesso lavoro, è normale abbiano lo stesso trattamento. Prendo atto che per i colleghi dell’opposizione lo stipendio di un parlamentare è troppo alto per un ministro, ma eviterei di farmi dare lezioni dai colleghi del M5s perchè è possibile che questa norma non vada bene, ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300mila euro l’anno a Beppe Grilo anche no…”. Polemiche a parte, il danno di immagine c’è stato e Meloni pretende che l’emendamento sia cancellato. Per questo ieri sera, dopo ore di stallo, aveva fatto intervenire il ministro della Difesa Guido Crosetto per chiedere il ritiro del provvedimento. Obiettivo solo in parte raggiunto: dopo ore di sospensione dei lavori della commissione, infatti, il testo è stato riformulato (per ora) dai relatori. Nella norma resta solo un fondo da 500 mila euro per il rimborso delle spese di trasferta dei ministri non eletti. In particolare la norma prevede che i ministri e i sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma “hanno il diritto al rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni”. Per questo scopo viene istituito dal 2025 un fondo da 500mila euro presso la Presidenza del Consiglio, le cui risorse sono destinate alle amministrazioni interessate con un Dpcm su proposta del ministro dell’Economia. Modificata anche la cosiddetta norma “anti-Renzi”, che era contenuta nello stesso emendamento: parlamentari e presidenti di Regione potranno ricevere compensi, contributi o prestazioni da soggetti pubblici o privati non aventi sede operative nell’Unione europea o nello spazio europeo, solo con autorizzazione dell’ente di appartenenza. E comunque non potranno essere superiori a 100.000 euro l’anno. Nell’ultima formulazione sparisce il divieto di ricevere compensi dall’estero per i membri del governo non parlamentari.


Adesso i nuovi emendamenti dovranno passare al voto della commissione e non si escludono altre sorprese.

Schlein a Meloni: scendi dal ring, Parlamento è luogo serio

Schlein a Meloni: scendi dal ring, Parlamento è luogo serioRoma, 17 dic. (askanews) – “Presidente Meloni faccio una premessa: scenda dal ring, perché questo è un ruolo serio”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando in aula alla Camera dopo le comunicazioni della premier in vista del Consiglio Ue. “Capisco la necessità di cercare un nemico al giorno ma le ricordo che lei è la presidente del Consiglio di tutti gli italiani. Se avesse messo un euro per ogni volta che ci attacca avrebbe già dimezzato le liste di attesa”.