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Soggiorni brevi “Pasqua e Ponti di Primavera” 2025 nel verde

Soggiorni brevi “Pasqua e Ponti di Primavera” 2025 nel verdeRoma, 11 apr. (askanews) – Quest’anno, la proporzione ferie-vacanze segue un rapporto straordinariamente vantaggioso di 6 a 32. Che vuol dire? Significa che chi riuscirà a pianificare al meglio le proprie ferie, potrà godere complessivamente di 32 giorni di piena vacanza con soli 6 giorni di assenza dal lavoro. Questa fortunata contingenza è dovuta ai “ponti d’oro” che, in questo 2025 promettono agli italiani un primo lungo break già in primavera. In questo contesto, Emma Villas – azienda leader nel Vacation Rental (affitti brevi di ville e casali di pregio) – risponde al desiderio crescente di vacanze immerse nella natura proponendo un percorso pensato ad hoc per chi vuole scoprire le bellezze d’Italia attraverso la fioritura dei suoi giardini. Dal Veneto alla Sicilia, passando per la Toscana e il Lazio, Emma Villas – si legge in una nota – suggerisce 5 mete imperdibili per seguire le fioriture di primavera.


“L’arrivo della primavera segna il risveglio della stagione turistica di pregio, e quest’anno, un calendario particolarmente favorevole e un clima già mite invitano a riscoprire la magia del rifiorire della natura. Quello del turismo “outdoor” si sta inoltre affermando un must travel, scelto da oltre 7 italiani su 10, la scorsa estate è stato un driver di scelta delle vacanze, all’insegna di un soggiorno autentico, slow e immerso nelle bellezze naturali. Con oltre 600 ville, strategicamente collocate da nord a sud, siamo pronti ad accogliere chi desidera immergersi in un’esperienza di viaggio unica e ci auspichiamo un inizio di stagione autentico e rigoglioso anche per il nostro comparto”, afferma Giammarco Bisogno, amministratore delegato di Emma Villas. Ma quali sono le destinazioni “must have” per chi vuole scoprire i giardini nascosti più belli d’Italia? Emma Villas ha tracciato una mappa esclusiva, individuando 5 mete che sono veri e propri scrigni fioriti, imperdibili per chi nutre una passione per la bellezza floreale. Luoghi dove i profumi inebrianti si fondono con i colori vibranti, dove la storia si intreccia con la natura rigogliosa, e dove ogni angolo riserva una sorpresa, un dettaglio inaspettato, una fioritura che lascia senza fiato.


9 ville per 5 mete di Primavera – Proposte di vacanza dal Piemonte alla Sicilia. Piemonte – Oasi Zegna e la Conca dei rRododendri (BI). Situata all’interno del parco naturale dell’Oasi Zegna a Biella, la Conca dei Rododendri si trasforma tra aprile e giugno in una tavolozza di colori di straordinaria bellezza. L’oasi nasce a partire dagli anni ’20, quando l’imprenditore Ermenegildo Zegna decise di riqualificare le alture alle spalle del paese biellese, mettendo a dimora oltre 500.000 piante, provenienti principalmente dai vivai del Belgio.


Il panorama in primavera è un tripudio di azalee, dalie, ortensie e rododendri, che macchiano di colori vivaci il verde delle conifere. Un vero e proprio “quadro naturalistico” che ha attirato l’attenzione di artisti da tutto il mondo. Veneto – La fioritura dei tulipani a Valeggio sul Mincio (VR). Da metà marzo a fine aprile, a Valeggio sul Mincio, un piccolo borgo che affaccia sul Lago di Garda, è possibile assistere alla spettacolare fioritura dei tulipani nel Parco Giardino Sigurtà. Definito come il “parco più bello d’Italia”, il Parco del Sigurtà ha conquistato il secondo posto tra i giardini più belli d’Europa. Questo immenso spazio verde di 60 ettari accoglie migliaia di visitatori, offrendo uno straordinario spettacolo floreale in un giardino all’inglese dal fascino romantico.


Toscana – La Lucchesia e le fioriture di camelie, Sant’Andrea di Compito (LU). La Lucchesia, una delle gemme più affascinanti della toscana, offre uno spettacolo naturale unico durante la fioritura delle camelie, che colorano i giardini e i prati con tonalità di rosa, rosso e bianco. In particolare, la camelia japonica, con le sue varianti infinite, è protagonista di questo evento annuale che trasforma la regione in un quadro da ammirare. Ogni anno, nei mesi di marzo e aprile, si svolge la manifestazione “antiche camelie della lucchesia” nel borgo di Sant’Andrea di Compito, dove le ville storiche e i giardini, celebri per la coltivazione di camelie, si aprono al pubblico, offrendo un’esperienza immersiva in questa tradizione secolare. Lazio – Il Giardino di Ninfa (LT): un paradiso fiabesco. Definito “il giardino più romantico del mondo” dal New York Times, il Giardino di Ninfa, situato a Cisterna di Latina, è un vero gioiello botanico. Questo angolo di paradiso si trasforma in un luogo incantato durante la stagione primaverile con le sue fioriture di ciliegi, magnolie e iris, regalando così un’atmosfera fiabesca, dove a regnare sono 1300 specie botaniche: rose, ortensie, glicini, piante da frutto e tante altre varietà. Sicilia – La fioritura dei mandorli nella Valle dei Templi (AG). Ogni anno, la Valle dei Templi di Agrigento si tinge di rosa con la fioritura dei mandorli. Un evento che simboleggia la rinascita della natura e che rende la città, sito UNESCO, ancora più suggestiva.

Quartetto jazz tedesco Zoom in tour in Italia

Quartetto jazz tedesco Zoom in tour in ItaliaRoma, 11 apr. (askanews) – Apertura e forma: queste le parole che potrebbero descrivere la musica dello Zoom Quartet. I quattro musicisti jazz di fama internazionale – Stephan Mattner (sassofono tenore), Philipp van Endert (chitarra), Sebastian Raether (contrabbasso) e Jo Beyer (batteria) – accompagnano il pubblico in un viaggio musicale che fonde echi di jazz moderno, elementi minimalisti e melodie quasi sferiche.


Lo Zoom Quartett farà tappa il 12 aprile alle 20 al Deutsches Institut Florenz a Firenze, domenica 13 alle 17 al Goethe Zentrum a Bologna, il 15 ad Avellino (19.30) presso l’Auditorium Polo Giovani, per chiudere il 16 aprile alle 20 all’Auditorium del Goethe Institut a Roma. Le composizioni di Stephan Mattner aprono una struttura che dà vita a numerosi percorsi musicali, sviluppati con grande senso melodico e variabilità ritmica. Le associazioni con Pat Metheny e John Abercrombie emergono solo per dissolversi nell’inconfondibile interplay dei quattro strumenti. Il tutto culmina in una musica indipendente e, al contempo, profondamente legata alla grande tradizione del jazz.

Italia guarda all’Asia, Tajani: India partner prioritario contro dazi

Italia guarda all’Asia, Tajani: India partner prioritario contro daziNuova Delhi, 11 apr. (askanews) – In un momento di grandi “sfide” legate ai dazi americani e alle politiche commerciali di Donald Trump, “l’India e tutta l’Asia sono partner prioritari” per la piena attuazione del Piano d’azione per l’export messo a punto dal governo italiano. Se infatti l’Italia considera “il dialogo” con gli Stati Uniti come “la strada migliore da percorrere” perché “le guerre commerciali non aiutano nessuno e danneggiano tutti”, la situazione attuale fornisce “opportunità di crescita in mercati chiave e ad alto potenziale”. Così, proprio con l’obiettivo di esplorare nuovi mercati, trovare nuovi spazi per i prodotti del Made in Italy, valorizzare l’eccellenza artigianale italiana e l’innovazione tecnologica, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato a Nuova Delhi per una visita ricca di incontri istituzionali e appuntamenti economici e culturali. Una prima tappa di un viaggio che da domenica lo porterà anche in Giappone, altro Paese individuato fra i mercati extra-UE da sviluppare del “Piano d’azione per l’export italiano”. A Osaka il ministro parteciperà all’inaugurazione del Padiglione Italia per Expo 2025.


Il capo della diplomazia di Roma considera “positiva” la decisione di Trump di ridurre al 10% per 90 giorni i dazi pesantemente imposti nei giorni scorsi. Una decisione, a suo parere, che “va nella direzione da sempre auspicata” dal nostro Paese, ovvero “quella del dialogo tra l’Europa e gli Stati Uniti”. E in questo quadro si inserisce anche la prossima visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Stati Uniti che, secondo Tajani, rappresenta “un contributo per ridurre la tensione, favorire un dialogo consistente e arrivare a un accordo tra Unione europea e Usa che possa impedire una guerra commerciale”. Nel frattempo, però, pur “non lasciando” il mercato americano, bisogna guardare anche altrove. Così la “solida amicizia” e il “partenariato economico” tra Italia e India risultano oggi “ancora più importanti”, mentre si affrontano “le conseguenze globali dei cambiamenti nella politica commerciale americana”, ha spiegato il ministro durante il suo intervento al Forum imprenditoriale Scientifico e Tecnologico Italia-India a Nuova Delhi. Evento a cui ha preso parte anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che con il Ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica dell’India, Jitendra Singh, ha firmato un Memorandum of Understanding per rafforzare la cooperazione bilaterale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica tra i due Paesi.


L’India rappresenta d’altra parte una delle economie emergenti più dinamiche e strategiche a livello globale. Con circa 800 aziende italiane già presenti sul territorio, un fatturato complessivo di 11,5 miliardi di euro e oltre 16.500 lavoratori impiegati, il potenziale per una crescita degli investimenti reciproci resta ampio e ancora largamente inespresso. L’interscambio bilaterale ha raggiunto i 14,24 miliardi di euro nel 2024, ma l’Italia presenta ancora un deficit commerciale di circa 3,8 miliardi, segno di un margine di miglioramento significativo. Secondo le stime del Centro Studi Confindustria, il potenziale inespresso dell’export italiano verso l’India ammonta a oltre 3,3 miliardi di euro, concentrato soprattutto in macchinari, chimica, metallurgia e apparecchiature elettriche. Dunque, Italia e India “sono partner economici naturali”, ha commentato Tajani, che oggi ha incontrato i ministri indiani del Commercio e degli Esteri, Shri Piyush Goyal e Subrahmanyam Jaishankar, e ha inaugurato la nuova sede di Simest nella capitale indiana (dopo avere svelato presso l’Istituto italiano di cultura la tela del Caravaggio “Maddalena in estasi”). Un appuntamento che rientra nell’impegno del governo a “supportare al meglio” le aziende italiane, ha ricordato il ministro, che ha auspicato la firma in tempi rapidi dell’accordo di libero scambio fra India e Ue. Un auspicio espresso anche da Barbara Cimmino, vice presidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria, presente a Delhi. L’accordo, infatti, creerebbe un mercato da “oltre 2 miliardi di consumatori, pari a più del 20% del PIL globale”, e “potrebbe generare benefici concreti in termini di crescita economica, investimenti, occupazione”, ha precisato.


Insomma, tra Italia e India tanto è stato già fatto, ma molto si può ancora realizzare. La firma, lo scorso anno, da parte del primo ministro Narendra Modi e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni del Piano d’Azione Strategico tra i nostri due Paesi ha già “aperto un percorso condiviso di cooperazione per rafforzare il nostro partenariato per la crescita”. Ma “voglio fare di più”, ha confermato Tajani, indicando in particolare nella “Via del Cotone”, il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC), “un’opportunità strategica per la crescita e il commercio”. “Vogliamo rafforzarlo per sostenere esportazioni e investimenti”, ha detto, confermando la nomina a Inviato Speciale per la Via del Cotone dell’ambasciatore Francesco Talò. “Sarà lui a guidare il ruolo dell’Italia in questo importante progetto”, ha precisato, annunciando anche che sarà presto organizzato a Trieste un incontro tra i Paesi interessati al progetto. Grande apertura alla cooperazione, d’altra parte, è stata assicurata dalla controparte indiana. Italia e India hanno “un potenziale incredibile per crescere insieme”, ha detto il ministro Goyal. “L’India è un mercato chiave per le vostre imprese” e “offriamo un’opportunità per tutti per un futuro prospero di business”, ha commentato, incoraggiando l’Italia a “investimenti reciproci, senza barriere”. “E’ rassicurante vedere il livello di relazioni tra Italia e India”, ha aggiunto Goyal, spiegando che “la Via del cotone fornisce l’opportunità per essere più vicini gli uni agli altri”. E’ “un’iniziativa storica” che “creerà davvero un nuovo accesso globale per le economie”, ha commentato da parte sua il ministro degli Esteri Jaishankar, che in riferimento al progetto ha evidenziato l’”interesse” del suo Paese per l’area del Mediterraneo. “Oggi ha perfettamente senso collegare le due parti, con l’Italia che partendo dal Mediterraneo guarda verso est e l’India viceversa”, ha detto, concludendo: “L’Italia occupa un posto di rilievo in molti settori. C’è una naturale complementarietà, che si tratti di energia, trasporti o di trasformazione alimentare”. (di Corrado Accaputo)

Bce, martedì 15 il Consiglio direttivo incontra Antonio Costa

Bce, martedì 15 il Consiglio direttivo incontra Antonio CostaRoma, 11 apr. (askanews) – Mentre proseguono le turbolenze dei mercati innescate dai dazi commerciali voluti dall’amministrazione Trump, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha invitato per martedì prossimo, 15 aprile, il presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa, a una “cena informale” che coinvolgerà l’intero Consiglio direttivo dell’istituzione monetaria, in cui siede anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta.


Secondo quanto riferisce un portavoce della Bce l’incontro riguarderà “questioni di interesse reciproco” e si inserisce nell’ambito degli scambi in corso tra l’Eurosistema delle banche centrali e il Consiglio europeo. L’incontro sarà totalmente separato dal Consiglio direttivo monetario, che si svolgerà mercoledì e si concluderà giovedì, in cui i banchieri centrali torneranno a decidere su tassi di interesse e aspetti chiave della linea monetaria. Nelle ultimissime settimane, a seguito delle tensioni sui dazi, sono drasticamente aumentate le attese per un nuovo taglio dei tassi.

Il commissario Ue all’Economia: mancano i presupposti per sospensione generale del Patto di stabilità

Il commissario Ue all’Economia: mancano i presupposti per sospensione generale del Patto di stabilitàRoma, 11 apr. (askanews) – Secondo la Commissione europea al momento non vi sono i presupposti per far ricorso alla clausola generale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita Ue. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, rispondendo – al termine della prima riunione dell’Ecofin informale a Varsavia – a una domanda sulle richieste in tal senso da parte dell’Italia.


“Abbiamo valutato questa questione e stiamo guardando anche alla nostra risposta di policy agli sviluppi geopolitici e a come possiamo rafforzare le nostre capacità di difesa e le nostre industrie della difesa. E una delle ragioni per cui abbiamo optato per le clausole nazionali di sospensione del Patto è che quella generale richiede una grave svolta negativa dell’economia in generale o dell’intera area euro – ha spiegato -. E al momento questa condizione non c’è”. “Infatti” alla Commissione Ue “continuiamo a prevedere crescita economica, quindi optiamo per le clausole nazionali – ha aggiunto – dato che siamo in circostanze inusuali che vanno al di là del controllo dei governi”.

Etifor (Univ. Padova): da stop a dazi Usa opportunità per legno-arredo

Etifor (Univ. Padova): da stop a dazi Usa opportunità per legno-arredoMilano, 11 apr. (askanews) – La sospensione dei dazi statunitensi di 90 giorni rappresenta un’opportunità cruciale per la filiera legno-arredo italiana, protagonista in questi giorni con la Milan Design Week e recentemente minacciata dalla politica protezionistica di Donald Trump: qualora, passati tre mesi, venissero confermati i dazi, le esportazioni di mobili italiane rischierebbero infatti un calo tra il 5 e l’8% nel 2025, mentre la ricostruzione in corso della filiera nazionale andrebbe incontro a un brusco rallentamento. Sono alcuni degli elementi che emergono da un’analisi dello spin-off dell’Università di Padova Etifor, B Corp specializzata in consulenza ambientale e gestione forestale, che ha fotografato lo stato attuale del mercato stimando i possibili scenari messi in moto dalla presidenza Trump.


In questa fase interlocutoria – secondo lo studio – sarà possibile ridurre i rischi non abbassando la guardia e operando sul lungo periodo attraverso la diversificazione dei mercati di destinazione dell’export italiano e, quasi paradossalmente, l’intensificazione dei rapporti con gli USA colmando il vuoto che potrebbero lasciarsi alle spalle i loro delicati rapporti con la Cina. E’ quanto emerge Secondo Etifor, l’intero mercato del legno si trova attualmente in una condizione di forte incertezza sia negli Stati Uniti sia in Europa. Tra i fattori principali di instabilità, oltre al frenetico neoprotezionismo di Trump, che sembra destinato a diventare tratto distintivo della sua amministrazione, spiccano: le possibili politiche di risposta e compensazione adottate dai Paesi coinvolti a fronte di un ritorno dei dazi; i conseguenti meccanismi di diversificazione dei flussi commerciali, ovvero più legname del Canada verso l’UE, l’Australia che ritornerebbe a esportare verso la Cina insieme alla Russia che, a seguito dell’embargo europeo, ha già intensificato l’export verso la stessa; la European Union Deforestation-free Products Regulation (EUDR), una normativa rispetto alla quale ancora pochi attori della filiera si sono pienamente adeguati. Il prezzo del grezzo nell’UE, inoltre, è cresciuto in media fino al 25% negli ultimi 18 mesi, anche grazie alla stabilizzazione delle condizioni ambientali dopo i grandi problemi delle foreste dovuti agli schianti da vento e ai successivi attacchi di insetti come il bostrico. In questa fase interlocutoria sarà determinante il ruolo dei dazi al 125% paventati da Trump nei confronti della Cina, il secondo esportatore mondiale di mobili verso gli Stati Uniti coprendo, con 6,6 miliardi di dollari, circa il 24% dell’import di legname grezzo e lavorato, preceduta dal Vietnam (8,3 miliardi di dollari) e seguita, dal Canada (2,9 miliardi). Il primo esportatore europeo è proprio l’Italia, al sesto posto quanto a volumi di acquisti, con 1,3 miliardi di dollari sui 3,1 totali esportati dall’UE negli USA. Secondo un recente studio di FederlegnoArredo, il 2024 ha registrato per la filiera legno-arredo italiana un fatturato di 51,7 miliardi di euro e un export complessivo pari a 19,4 miliardi. Analizzando le prime tre destinazioni delle esportazioni italiane, saltano all’occhio forti flessioni tra i Paesi UE, dato che la Francia, in prima posizione con oltre 3 miliardi, cala del 3,3%, mentre la Germania, al terzo posto con quasi 2 miliardi, perde il 6%. Al secondo posto proprio gli Stati Uniti, che si confermano un mercato particolarmente strategico, per giunta in crescita dell’1,5% nel 2024. “Di fatto potrebbe aprirsi, anche in presenza di dazi sull’export UE, una considerevole fetta di mercato USA non più presidiata dalla Cina, che potrebbe essere occupata da altri esportatori, Italia in primis, che può puntare su qualità di materia prima e lavorazioni e potenziare le esportazioni di prodotti di alta gamma. Gli USA sono storicamente la prima destinazione dell’export di mobili in legno cinese, ma va ricordato che negli ultimi anni l’export cinese ha vissuto difficoltà rispetto a mercati più esigenti sul piano degli standard tecnici e dei requisiti ambientali, come ad esempio il mercato giapponese e quello australiano” ha spiegato Mauro Masiero, direttore scientifico di Etifor. Se tornassero in vigore i dazi, che potrebbero arrivare al 39% per il legname importato dal Canada e colpire in particolare le conifere per attività edilizie, si assisterebbe negli USA ad un impatto immediato sul costo delle case in legno, stimato intorno ai 10.000 dollari in più per abitazione, mentre in Europa la maggiore capacità di esportazione canadese contribuirebbe a ridurre i prezzi del legname grezzo e semilavorato. Verrebbe così meno la convenienza a utilizzare le risorse forestali europee e nazionali, sulle quali si sta attivando una politica di valorizzazione della capacità produttiva, come la creazione del Cluster Italia Foresta Legno e il recente Decreto del Ministero del Made in Italy che ha stanziato 25 milioni di euro per il finanziamento della filiera.


L’attuale scenario di incertezza apre a nuove opportunità per l’UE e per l’Italia di diversificare i mercati di export: in prima linea compaiono i paesi arabi, il Sud America, la Cina, l’India e il Sud Africa, dove Germania, Austria e paesi scandinavi potrebbero esportare i propri segati, mentre l’Italia i propri mobili. Nei soli Emirati Arabi, ad esempio, la filiera è cresciuta in senso assoluto del 21,2% in più rispetto al 2023, in Arabia Saudita del 16,9%. Proprio con quest’ultima è stato firmato a gennaio un memorandum che delinea nuovi scenari per il Made in Italy in un mercato dall’alto potenziale. Una seconda opportunità è rappresentata dalla possibilità di aumentare il valore della manifattura italiana, attraverso politiche di valorizzazione delle filiere sostenibili che rendano i prodotti più appetibili per i mercati di alta gamma europei e lavorare sulla combinazione qualità-design-sostenibilità, con pesi diversificati a seconda del Paese, per i nuovi partner e per gli USA stessi. “Anche in presenza di dazi elevati, va considerato che difficilmente l’industria manifatturiera USA potrebbe coprire in modo agevole e veloce il gap di produzione necessario a fare fronte alla domanda interna, nonostante Trump abbia stimolato la produzione nelle foreste federali riducendo i requisiti di tutela ambientale. Analoghe difficoltà potrebbero essere incontrate nel trasferimento della produzione negli USA da parte di operatori esterni, come IKEA. Il settore legno-arredo, infatti, è fortemente basato su tecnologie e know-how specifici ed il costo della manodopera statunitense è piuttosto elevato. L’unica soluzione per gli USA sarebbe investire nell’automazione e nell’alta tecnologia, ma i tempi non sono maturi per accogliere tale rivoluzione e i relativi investimenti. All’Italia rimane invece una forte leva: il legame con la materia prima e con i semilavorati, ad esempio i pannelli di particelle, sui quali le imprese italiane hanno grande capacità competitiva basata sull’utilizzo di residui in legno post consumo e avanzate tecniche di nobilitazione. Un modello industriale che gli USA non possono conseguire nel breve termine” ha aggiunto Davide Pettenella, Senior Policy Advisor di Etifor

Dazi, Unionfood: confidiamo in ruolo Meloni per scongiurare contromisure Ue

Dazi, Unionfood: confidiamo in ruolo Meloni per scongiurare contromisure UeMilano, 11 apr. (askanews) – “Sul futuro del made in Italy pesa l’incertezza determinata dalle misure daziarie stabilite dall’Amministrazione americana, nonostante la sospensione di 90 giorni annunciata nelle ultime ore per i dazi cosiddetti ‘reciproci’, che comunque tiene fermo il dazio aggiuntivo di base del 10% fino alla scadenza del termine dei 90 giorni. Confidiamo non solo nell’azione diplomatica dell’UE per una positiva composizione della vicenda, ma anche nel ruolo incisivo che sta svolgendo la nostra Premier per scongiurare contromisure UE che potrebbero rivelarsi per le nostre imprese tanto dannose quanto le misure stesse”. Lo fa sapere in una nota Unione italiana food, associazione che riunisce 530 aziende alimentari italiane, a proposito della guerra commerciale innescata dai dazi Usa.


“La preoccupazione maggiore – prosegue – è quella legata alle variazioni dei mercati finanziari mondiali che rischia di travasarsi sull’economia reale, imprese e consumatori, rallentando i consumi a livello globale, in un contesto in cui il nostro mercato interno ha iniziato a flettere da inizio anno”.

Unionfood: export 2024 sale dell’11% a 23 miliardi di euro

Unionfood: export 2024 sale dell’11% a 23 miliardi di euroMilano, 11 apr. (askanews) – Unione Italiana Food che, in occasione della seconda Giornata nazionale del made in Italy (15 aprile) istituita da Mimit, ha diffuso i dati dell’export 2024 dei settori che rappresenta: dati in crescita dell’11% per un totale che sfiora i 23 miliardi di euro. Un contributo significativo tenendo conto che nel gennaio/dicembre 2024 il settore alimentare ha esportato beni per circa 57 miliardi di euro, di cui oltre il 40% delle aziende dei settori di Unione italiana food. Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Polonia si confermano i principali mercati di destinazione.


Nel dettaglio, il 2024 ha visto brillare soprattutto l’export di pasta che registra un incremento del 4,8%, per un totale a valore di 4,02 miliardi; dei prodotti da forno (+ 13,3%), per un valore di 4,3 miliardi di euro; c’è poi un +8,9% del caffè, per un valore di 2,66 miliardi di euro e un +17,2% di cacao e cioccolato che si attestano a 2,88 miliardi di valore dell’export. Performance brillanti anche per altri comparti: brodi, minestre, salse e sughi (+13,4%), cereali da prima colazione (+18,4%), chips e snack (+44,6%), confetteria (+20,5%), gelati (+10,8%) e integratori (+12,4%) Secondo Unione italiana food, il successo del made in Italy alimentare non si basa solo sulla qualità dei prodotti, ma anche sull’esperienza emotiva che genera. Il ricordo di un piatto gustato in Italia crea un legame con il prodotto, che spinge il consumatore internazionale a ricercarlo anche nel proprio Paese. Secondo le stime di Istat, sono oltre 250 milioni i turisti stranieri che nel 2024 hanno visitato l’Italia. E un’indagine del Touring Club Italia rivela che 7 ristoratori italiani su 10 hanno riscontrato una crescita nella cultura enogastronomica degli ospiti internazionali, che risultano particolarmente interessati a conoscere la provenienza degli ingredienti (28%), la storia (25%) e le tecniche di preparazione dei piatti che consumano (14%).

Dazi, AmCham Italy: conclusa missione imprenditoriale a New York

Dazi, AmCham Italy: conclusa missione imprenditoriale a New YorkMilano, 11 apr. (askanews) – Alla vigilia del viaggio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Washington e all’indomani della reciproca moratoria di 90 giorni sull’entrata in vigore dei dazi annunciata dal Presidente Donald Trump e dalla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, la American Chamber of Commerce in Italy parla in una nota di una missione imprenditoriale a New York mirata a rafforzare il legame tra le aziende italiane e il tessuto economico statunitense.


Nel corso di una intensa tre giorni che si conclude oggi, i rappresentanti delle aziende insieme al Managing Director di AmCham Italy Simone Crolla hanno potuto verificare la solidità dei legami commerciali tra i due paesi ed esplorare possibili opportunità in un mercato strategico per l’internazionalizzazione delle imprese e la valorizzazione del Made in Italy come simbolo di innovazione e affidabilità. Gli incontri hanno compreso, tra l’altro, una visita al Campari Group in America nel Grace Building di Manhattan, un simbolo di come l’imprenditorialità italiana possa radicarsi con successo negli Stati Uniti usando la leva del bello e ben fatto ed esportando lo stile italiano, un incontro nella filiale americana di Intesa San Paolo, hub strategico per l’intera Area America a sostegno delle imprese italiane nel corporate banking, nei capital markets, nelle soluzioni sostenibili e negli equity roadshow, in cui è stata condivisa un’approfondita analisi dell’attuale scenario macroeconomico segnato dalle nuove misure protezionistiche introdotte dall’amministrazione Trump.


Alla partecipazione al Gala Dinner per celebrare il cinquantesimo anniversario della National Italian American Foundation, occasione di relazione con l’influente comunità italo americana newyorchese, è seguito poi un incontro al Consolato Generale d’Italia con il Console Generale Fabrizio di Michele e un pranzo presso gli uffici del rappresentante locale AmCham Italy Frank Cerza. “Short term pain for a long term gain”: questa massima pronunciata dal Presidente Trump – ha dichiarato il Managing Director di AmCham Italy, Simone Crolla – riflette perfettamente quanto accaduto negli ultimi giorni. Amcham accoglie con favore gli annunci sul rinvio di novanta giorni dei dazi sulle merci da parte degli USA e dell’Unione Europea. In questo momento abbiamo un ottimo vantaggio competitivo rappresentato dal prossimo viaggio a Washington del Presidente Meloni, che ha accesso diretto al Presidente, mentre sono in corso al contempo i negoziati tra l’UE e il Segretario al Commercio Americano. Restiamo a disposizione della comunità di business di entrambi i paesi per meglio navigare l’attuale contesto della relazione tra le due sponde dell’Atlantico”.

Nato, Rutte incontra Healey (Gb) su priorità summit all’Aia

Nato, Rutte incontra Healey (Gb) su priorità summit all’AiaMilano, 11 apr. (askanews) – Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha incontrato il Segretario alla Difesa britannico John Healey. I due hanno discusso delle priorità in vista del Summit NATO all’Aia, dell’importanza di rafforzare ulteriormente la nostra deterrenza e difesa e del continuo sostegno all’Ucraina. Lo ha reso noto la portavoce della Nato Allison Hart via social.


Dopo aver presieduto la riunione del gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles, Healey ha affermato che le nuove promesse di aiuti militari ammontano a oltre 21 miliardi di euro, “un incremento record”. Anche Rutte, ha dichiarato la scorsa settimana che i sostenitori dell’Ucraina hanno stanziato circa 21 miliardi di dollari nei primi tre mesi di quest’anno.