Italia-Corea, si intensifica la cooperazione in ambito spazialeRoma, 8 nov. (askanews) – Nell’ambito della visita in Corea del Sud del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella anche il settore spaziale firma un importante accordo volto a intensificare la cooperazione tra Italia e Corea del Sud nel campo della scienza e della tecnologia nel settore spazio.
A firmare il Memorandum of Understanding (MoU), il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodoro Valente e il Ministro della Scienza e dell’ICT della Corea del Sud Lee Jong-ho, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica della Corea del Sud Yoon Suk-yeol. Il MoU – informa Asi – è parte di una serie di tre accordi firmati tra i due Paesi. Obiettivo del Memorandum è quello di potenziare le relazioni tra Italia e Corea del Sud, già precedentemente avviate, per un rapporto di strategico partenariato e promuovere e sostenere la collaborazione tra università, istituti di ricerca e imprese dei rispettivi Paesi.
Nello specifico attraverso il MoU si esploreranno le possibilità di implementare progetti di cooperazione nelle seguenti aree: la scienza e l’esplorazione dello spazio, l’osservazione della Terra con particolare attenzione al monitoraggio ambientale e alla gestione dei disastri, le tecnologie riguardanti i radar ad apertura sintetica, le applicazioni integrate e la promozione di iniziative nel settore spaziale per le industrie ed il commercio.
Federdistribuzione: a ottobre segnali ripresa consumi, mdd +5,4% a volumeMilano, 8 nov. (askanews) – “Seppur i dati di settembre confermino ancora una situazione di debolezza dei consumi, nel mese di ottobre si registrano i primi segnali positivi, da 12 mesi a questa parte, sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare”. Lo riporta in una nota Federdistribuzione commentando i dati Istat relativi alle vendite al dettaglio, alimentari e non alimentari, del mese di settembre quando a fronte di un incremento tendenziale a valore del +1,3% si è registrato un calo a volume del -4,4%.
“L’analisi dei dati di NielsenIq, relativi a ottobre, indica un dato relativo ai volumi nel comparto grocery, totale Italia, per l’insieme dei canali della distribuzione moderna, a +1,7%, contro un -0,1% di settembre e con un’inflazione relativa a questo paniere che scende al +5%, dal +7% di settembre – si legge nella nota – È importante inoltre registrare che nel segmento dei prodotti a marca del distributore i dati risultano ben più significativi: il trend a volume registrato a ottobre indica +5,4%, contro +2,5% di settembre, mentre l’inflazione su questi prodotti segna un -3,1%, scendendo al 3,4% dal 6,5% di settembre. La quota di mercato della mdd raggiunge a ottobre il risultato storico del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre”. Per quanto riguarda l’industria di marca, pur migliorandolo, registra un trend a volumi in terreno negativo, -0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre, con l’inflazione su questo segmento che scende dal +7,6% al +6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%.
“Ottobre è il primo mese del ‘trimestre anti-inflazione’, che ha visto l’adesione pressoché unanime delle imprese della distribuzione. I dati rilevati da Niq evidenziano chiaramente che le numerose attività messe in campo dalle aziende a sostegno dell’iniziativa attraverso l’offerta dei prodotti a marca del distributore stanno avendo un riscontro positivo da parte delle famiglie italiane, che ne apprezzano sempre più la qualità e la convenienza – ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione – È altresì evidente che il ruolo marginale che l’industria di marca ha avuto sull’iniziativa del trimestre, con interventi limitati a qualche proposta promozionale, ne determina un’ulteriore perdita di quota di mercato”. “Per poter raggiungere un obiettivo di riduzione strutturale dell’inflazione e un sostegno al rilancio dei consumi è però necessario il contributo anche da parte delle imprese dell’industria dei beni di largo consumo, che deve necessariamente passare attraverso un intervento per ridurre i prezzi di listino – ha concluso – Vedremo se nei prossimi mesi i dati del ‘trimestre anti-inflazione’ saranno confermati, possiamo però affermare fin d’ora che il ruolo delle aziende della distribuzione moderna è stato fondamentale e lo sarà anche nei prossimi mesi, per continuare a sostenere le famiglie italiane nella spesa quotidiana”,
Federdistribuzione: in trimestre anti inflazione ripresa consumiRoma, 8 nov. (askanews) – Anche se a settembre si registrava ancora una situazione di debolezza dei consumi, ad ottobre si registrano i primi segnali positivi, da 12 mesi a questa parte, sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare. Lo sottolinea in una nota Federdistribuzione, spiegando che l’analisi dei dati di NIQ, relativi ad ottobre, indica un dato relativo ai volumi nel comparto grocery, totale Italia, per l’insieme dei canali della Distribuzione Moderna, a +1,7%, contro un -0,1% di settembre e con un’inflazione relativa a questo paniere che scende al +5%, dal +7% di settembre.
Nel segmento dei prodotti a Marca del Distributore (MDD) i dati risultano ben più significativi: il trend a volume registrato a ottobre indica +5,4%, contro +2,5% di settembre, mentre l’inflazione su questi prodotti segna un -3,1%, scendendo al 3,4% dal 6,5% di settembre. La quota di mercato della MDD raggiunge ad ottobre il risultato storico del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre. Per quanto riguarda l’Industria di Marca (IDM), pur migliorandolo, registra un trend a volumi in terreno negativo, -0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre, con l’inflazione su questo segmento che scende dal +7,6% al +6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%. “Ottobre è il primo mese del ‘trimestre anti-inflazione’, che ha visto l’adesione pressoché unanime delle imprese della distribuzione – commenta in una nota Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione – I dati rilevati da NIQ evidenziano chiaramente che le numerose attività messe in campo dalle aziende a sostegno dell’iniziativa attraverso l’offerta dei prodotti a marca del distributore stanno avendo un riscontro positivo da parte delle famiglie italiane”. Per Buttarelli è anche “evidente che il ruolo marginale che l’Industria di Marca ha avuto sull’iniziativa del trimestre, con interventi limitati a qualche proposta promozionale, ne determina un’ulteriore perdita di quota di mercato. Per poter raggiungere un obiettivo di riduzione strutturale dell’inflazione e un sostegno al rilancio dei consumi è però necessario il contributo anche da parte delle imprese dell’industria dei beni di largo consumo, che deve necessariamente passare attraverso un intervento per ridurre i prezzi di listino”.
“Vedremo – conclude il presidente di Federdistribuzione – se nei prossimi mesi i dati del ‘trimestre anti-inflazione’ saranno confermati, possiamo però affermare fin d’ora che il ruolo delle aziende della Distribuzione Moderna è stato fondamentale e lo sarà anche nei prossimi mesi, per continuare a sostenere le famiglie italiane nella spesa quotidiana”.
Il G7 trova l’unità su Gaza: Israele si difenda, ma rispetti la leggeTokyo, 8 nov. (askanews) – “Più uniti che mai”. I ministri degli Esteri del G7 chiudono la ministeriale di Tokyo, che segna il passaggio della presidenza del Gruppo all’Italia, con una dichiarazione comune che certifica la solidità di un blocco che si era presentato in Giappone con qualche piccola crepa. A destare più di una preoccupazione, alla vigilia dell’incontro, erano alcune sfumature di posizione dei Paesi membri sull’escalation militare tra Israele e Hamas. Differenze che sono state superate grazie a due giorni di colloqui “aperti e schietti”, che hanno consentito ai capi della diplomazia di Italia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Francia e Regno Unito di esprimere con una voce comune una dura condanna degli attacchi di Hamas e un convinto “sostegno al diritto di Israele di difendersi”, seppur “in conformità con le leggi internazionali”. “Un’unità d’intenti” confermata anche in occasione dell’incontro bilaterale che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Durante i negoziati, a cui ha partecipato anche l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell, i ministri hanno chiesto “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni” ed hanno espresso preoccupazione per “l’aumento della violenza estremista commessa dai coloni”, definita “inaccettabile” nella dichiarazione finale del vertice. “Già da tempo abbiamo invitato i coloni israeliani a non compiere atti di violenza che poi si ritorcerebbero contro Israele stessa”, ha confermato Tajani, alludendo alla possibilità che atti ostili di questo tipo possano rappresentare una minaccia per le prospettive di una pace duratura. Pace che, d’altra parte, resta l’obiettivo finale di tutti i membri del G7 e del Governo italiano, in qualità di prossimo presidente del Gruppo. Israeliani e palestinesi hanno “lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace”, hanno sottolineato a questo proposito i capi della diplomazia, ribadendo che la soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vitale vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura”. Certo, servirà tempo e bisognerà preparare una “fase di transizione”, prevedendo magari la presenza a Gaza di un contingente dell’Onu, militare e civile, sul modello di quanto già avvenuto in Libano. Si tratterebbe di una sorta di “Unifil plus”, hanno spiegato fonti diplomatiche, facendo riferimento agli eventuali compiti che verrebbero assegnati ai peacekepers delle Nazioni Unite.
Nel frattempo, però, sarà necessaria “un’azione urgente” per affrontare il deterioramento della crisi umanitaria nella Striscia. Tutte le parti dovrebbero consentire il libero sostegno umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, assistenza medica, carburante e alloggio, nonché l’accesso agli operatori umanitari, hanno concordato i ministri, esprimendo “fermo consenso” sull’ipotesi di instaurare “pause e corridoi umanitari” per facilitare l’assistenza necessaria, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Un passaggio, questo, su cui si sono registrate le principali frizioni. Lo stesso Blinken, che ha descritto tutto ciò come “un lavoro in corso”, ha riconosciuto profonde divisioni sul concetto di pausa. D’altra parte, Israele non è totalmente convinto e le nazioni arabe e musulmane chiedono un cessate il fuoco immediato e totale, cosa a cui gli Stati Uniti e i loro alleati si oppongono. Il ministro britannico James Cleverly ha confermato a un gruppo selezionato di testate giornalistiche, tra cui l’Associated Press, che il suo governo sostiene solo una “pausa umanitaria” specifica, limitata nel tempo e geograficamente. Non un cessate il fuoco più ampio. “In primo luogo, non abbiamo visto e sentito assolutamente nulla che ci faccia credere che la leadership di Hamas sia seria riguardo al cessate il fuoco”, che ostacolerebbe la capacità di Israele di difendersi, ha affermato.Quanto agli altri temi sul tavolo, i ministri hanno ribadito il loro “fermo impegno a sostenere la lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale”, precisando che “non verrà mai meno”. Il G7 aumenterà la pressione economica sulla Russia e continuerà a lavorare per “robuste sanzioni e altre restrizioni contro Mosca”, hanno sottolineato i ministri nella loro dichiarazione finale. Una pace giusta e duratura non può essere realizzata senza il “ritiro immediato, completo e incondizionato” delle truppe e dell’equipaggiamento militare russo dal territorio riconosciuto a livello internazionale dell’Ucraina, hanno insistito, assicurando l’impegno a sostenere l’ulteriore sviluppo della Formula di Pace proposta dal presidente Volodymyr Zelensky.
Al contrempo, i capi della diplomazia del Gruppo hanno invitato i paesi terzi a non fornire assistenza economica e militare a Mosca. Fortemente indiziate, la Nordcorea e la Cina. Quest’ultima è stata indicata come un possibile interlocutore sulle sfide globali e sulle aree di interesse comune. “Siamo pronti a costruire relazioni costruttive e stabili con la Cina”, è stato spiegato. “Agiamo nel nostro interesse nazionale. Chiediamo a Pechino di impegnarsi con noi”. Di tutti questi temi si continuerà a discutere anche l’anno prossimo. Saranno al centro della presidenza italiana del G7, che ha tra i suoi principali obiettivi la pace e la difesa della democrazia contro le dittature e le autocrazie. Tajani ha annunciato che la ministeriale Esteri avrà luogo a Capri, dal 17 al 19 aprile prossimi. (di Corrado Accaputo)
G7 trova unità su Gaza: Israele si difenda, ma rispetti la leggeTokyo, 8 nov. (askanews) – “Più uniti che mai”. I ministri degli Esteri del G7 chiudono la ministeriale di Tokyo, che segna il passaggio della presidenza del Gruppo all’Italia, con una dichiarazione comune che certifica la solidità di un blocco che si era presentato in Giappone con qualche piccola crepa. A destare più di una preoccupazione, alla vigilia dell’incontro, erano alcune sfumature di posizione dei Paesi membri sull’escalation militare tra Israele e Hamas. Differenze che sono state superate grazie a due giorni di colloqui “aperti e schietti”, che hanno consentito ai capi della diplomazia di Italia, Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Francia e Regno Unito di esprimere con una voce comune una dura condanna degli attacchi di Hamas e un convinto “sostegno al diritto di Israele di difendersi”, seppur “in conformità con le leggi internazionali”. “Un’unità d’intenti” confermata anche in occasione dell’incontro bilaterale che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto con il segretario di Stato americano Antony Blinken.
Durante i negoziati, a cui ha partecipato anche l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell, i ministri hanno chiesto “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni” ed hanno espresso preoccupazione per “l’aumento della violenza estremista commessa dai coloni”, definita “inaccettabile” nella dichiarazione finale del vertice. “Già da tempo abbiamo invitato i coloni israeliani a non compiere atti di violenza che poi si ritorcerebbero contro Israele stessa”, ha confermato Tajani, alludendo alla possibilità che atti ostili di questo tipo possano rappresentare una minaccia per le prospettive di una pace duratura. Pace che, d’altra parte, resta l’obiettivo finale di tutti i membri del G7 e del Governo italiano, in qualità di prossimo presidente del Gruppo. Israeliani e palestinesi hanno “lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace”, hanno sottolineato a questo proposito i capi della diplomazia, ribadendo che la soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vitale vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura”. Certo, servirà tempo e bisognerà preparare una “fase di transizione”, prevedendo magari la presenza a Gaza di un contingente dell’Onu, militare e civile, sul modello di quanto già avvenuto in Libano. Si tratterebbe di una sorta di “Unifil plus”, hanno spiegato fonti diplomatiche, facendo riferimento agli eventuali compiti che verrebbero assegnati ai peacekepers delle Nazioni Unite.
Nel frattempo, però, sarà necessaria “un’azione urgente” per affrontare il deterioramento della crisi umanitaria nella Striscia. Tutte le parti dovrebbero consentire il libero sostegno umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, assistenza medica, carburante e alloggio, nonché l’accesso agli operatori umanitari, hanno concordato i ministri, esprimendo “fermo consenso” sull’ipotesi di instaurare “pause e corridoi umanitari” per facilitare l’assistenza necessaria, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Un passaggio, questo, su cui si sono registrate le principali frizioni. Lo stesso Blinken, che ha descritto tutto ciò come “un lavoro in corso”, ha riconosciuto profonde divisioni sul concetto di pausa. D’altra parte, Israele non è totalmente convinto e le nazioni arabe e musulmane chiedono un cessate il fuoco immediato e totale, cosa a cui gli Stati Uniti e i loro alleati si oppongono. Il ministro britannico James Cleverly ha confermato a un gruppo selezionato di testate giornalistiche, tra cui l’Associated Press, che il suo governo sostiene solo una “pausa umanitaria” specifica, limitata nel tempo e geograficamente. Non un cessate il fuoco più ampio. “In primo luogo, non abbiamo visto e sentito assolutamente nulla che ci faccia credere che la leadership di Hamas sia seria riguardo al cessate il fuoco”, che ostacolerebbe la capacità di Israele di difendersi, ha affermato.
Quanto agli altri temi sul tavolo, i ministri hanno ribadito il loro “fermo impegno a sostenere la lotta dell’Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale”, precisando che “non verrà mai meno”. Il G7 aumenterà la pressione economica sulla Russia e continuerà a lavorare per “robuste sanzioni e altre restrizioni contro Mosca”, hanno sottolineato i ministri nella loro dichiarazione finale. Una pace giusta e duratura non può essere realizzata senza il “ritiro immediato, completo e incondizionato” delle truppe e dell’equipaggiamento militare russo dal territorio riconosciuto a livello internazionale dell’Ucraina, hanno insistito, assicurando l’impegno a sostenere l’ulteriore sviluppo della Formula di Pace proposta dal presidente Volodymyr Zelensky. Al contrempo, i capi della diplomazia del Gruppo hanno invitato i paesi terzi a non fornire assistenza economica e militare a Mosca. Fortemente indiziate, la Nordcorea e la Cina. Quest’ultima è stata indicata come un possibile interlocutore sulle sfide globali e sulle aree di interesse comune. “Siamo pronti a costruire relazioni costruttive e stabili con la Cina”, è stato spiegato. “Agiamo nel nostro interesse nazionale. Chiediamo a Pechino di impegnarsi con noi”.
Di tutti questi temi si continuerà a discutere anche l’anno prossimo. Saranno al centro della presidenza italiana del G7, che ha tra i suoi principali obiettivi la pace e la difesa della democrazia contro le dittature e le autocrazie. Tajani ha annunciato che la ministeriale Esteri avrà luogo a Capri, dal 17 al 19 aprile prossimi. (di Corrado Accaputo)
Bce, Lane: ripresa consumi dovrebbe spingere crescita eurozona 2024Roma, 8 nov. (askanews) – La Bce si attende che il miglioramento del potere di acquisto che dovrebbe coinvolgere i consumatori in questi e nei prossimi mesi nell’area euro, sblocchi consumi e spese finora congelati da parte delle famiglie, e che questo alimenti una qualche ripresa economica nel prossimo anno. Lo ha spiegato il capo economista della Bce, Philip Lane durante un dibattito a una conferenza organizzata a Riga dalla banca centrale della Lettonia.
Specialmente dove l’inflazione è stata molto elevata “meccanicamente – ha affermato il banchiere centrale – le persone avranno aumenti dei salari mentre l’inflazione sarà più bassa, quindi le persone dovrebbero risultare più rilassate nel consumare di più. E tutto quello che era stato congelato quando c’era inflazione elevata e buste paga ferme, ora dovrebbe ripartire, tutti gli acquisti rinviati, i progetti di spesa sulla casa sospesi. Quindi anticipiamo che il prossimo anno dovrebbe esserci un po’ di crescita in più”, ha detto.
Ambiente, Consulcesi: storica sentenza Corte Ue su rifiuti CampaniaRoma, 8 nov. (askanews) – “Una sentenza storica, un nuovo e fondamentale passo per il riconoscimento definitivo del diritto a nascere e a vivere in un ambiente salubre”. Commenta così il presidente Consulcesi Massimo Tortorella il ricorso presentato innanzi alla Corte di Strasburgo da alcuni cittadini italiani che si è concluso proprio in questi giorni con la condanna dell’Italia.
La pronuncia (Corte EDU, Sez. I, 19 ottobre 2023 n. 35648/10) si riferisce al ricorso presentato dai residenti di alcune città campane interessate a partire dal 1994 da una grave emergenza rifiuti che si era protratta nel tempo, causando gravi disagi a tutta la popolazione delle zone interessate. Con questa pronuncia, prosegue Tortorella, la Corte Europea sta dicendo qualcosa di innovativo e molto importante: “Non dobbiamo aspettare di ammalarci o addirittura di morire di tumore o di altre malattie correlate all’inquinamento, ma abbiamo il diritto di vivere in un ambiente sano ora; e se questo non accade, la responsabilità è principalmente delle Istituzioni”.
“Dall’ Europa arriva un messaggio positivo anche per i nostri 600 mila richiedenti all’azione collettiva Aria Pulita. Non si tratta più solo di ottenere un risarcimento per il tempo in cui si è stati esposti ad aria inquinata, ma anche di indurre le istituzioni a mettere in atto politiche mirate a rendere più sano l’ambiente in cui viviamo”, conclude Tortorella.
Tajani: promuovere eccellenza cultura enogastronimica nel mondoRoma, 8 nov. (askanews) – Si chiama “A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto” l’edizione 2023 della settimana della cucina italiana nel mondo, evento che vuole promuovere la nostra cultura enogastronomica nel mondo: “Quest’anno ho voluto però mettere ancora di più l’accento su cucina italiana e strategia di crescita, su cui ho puntato sin dal mio arrivo al Ministero degli Esteri”, spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervita a Il Gambero Rosso per l’occasione. L’ottava edizione si svolge dal 13 al 19 novembre.
“Vogliamo promuovere l’eccellenza della nostra cultura enogastronomica a livello globale e presentare una immagine aggiornata e all’avanguardia del Paese, e promuovere i valori fondamentali di qualità, inclusione e collaborazione che rappresentano un pilastro importante per il nostro Paese. Per questo motivo, quest’anno, il Governo italiano ha presentato la candidatura della Cucina italiana per l’inclusione nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco”, afferma Tajani.
Dire Straits Legacy, dal 22 novembre “4U World Tour 2023″Roma, 8 nov. (askanews) – Dopo le date in Brasile e Stati Uniti, Francia, Spagna, Norvegia, Germania e Cina, i DSL*Dire Straits Legacy arrivano a Napoli, al Teatro Augusteo, il 22 novembre 2023, per dare il via alle date italiane del 4U Tour che proseguirà il 24 a Catania al Teatro Metropolitan, il 25 a Palermo al Teatro Golden il 28 a Bari al Teatroteam, il 30 a Roma all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (data sold out), il 1° dicembre a Torino al Teatro Colosseo, il 2 al Teatro di Varese, il 4 al Teatro Nazionale “CheBanca!” di Milano per concludersi il 7 dicembre a Cagliari all’Auditorium del Conservatorio.
I Legacy torneranno poi, per una nuova data, a Roma il 15 aprile 2024, sempre al Parco della Musica, per bissare il successo della data del 30 novembre. Il “4U” – per te – è stato pensato inizialmente come dedica speciale per i fan (che da più di 10 anni seguono il gruppo in tutto il mondo) e per Riccardo Locatelli, il manager recentemente scomparso. Dopo la morte improvvisa del chitarrista Jack Sonni, (avvenuta questa estate negli Stati Uniti, lasciando nel gruppo un vuoto incolmabile), il nome del tour ha rafforzato ancor di più il suo significato.
Money for Nothing, Sultans of Swing, Romeo and Juliet, Walk of Life, Brothers in Arms, Tunnel of Love sono solo alcuni dei tanti successi che verranno eseguiti dalla All Stars Band formata da Alan Clark alle tastiere e piano Hammond (inserito come Dire Straits, insieme a John Illsley e Guy Fletcher, nella Rock and Roll Hall of Fame), Phil Palmer alle chitarre, Mel Collins ai sassofoni, Danny Cummings alle percussioni (tutti musicisti che hanno strettamente collaborato con la band di Mark Knopfler, sia dal vivo che in studio) oltre a Trevor Horn al basso (già The Buggles, Yes). Completano la formazione tre grandissimi musicisti italiani come Primiano Di Biase alle tastiere (Venditti, De Gregori, Richard Bennett, Steve Phillips), il batterista Alex Polifrone e il frontman del gruppo Marco Caviglia, voce e chitarra, ampiamente considerato come il migliore interprete al mondo dello stile unico di Mark Knopfler.
I concerti italiani del 4U Tour 2023 sono il frutto della collaborazione tra We4Show, società di management e produzione della band da più di 10 anni, e Menti Associate, nota società del live entertainment. Le date di Torino, Varese e Milano sono inoltre prodotte in collaborazione con AD Management.
Esce Tiziano Ferro “111 (Anniversary Edition)”Roma, 8 nov. (askanews) – In occasione del ventesimo anniversario di “111” di Tiziano Ferro, Carosello Records ne celebra la prima pubblicazione – originariamente avvenuta il 7 novembre 2002, oggi ripubblicata con il titolo “111 (Anniversary Edition)” – con una riedizione rimasterizzata bilingue (italiano e spagnolo) fuori in digitale da martedì 7 novembre su tutte le piattaforme e presto disponibile anche in vinile a tiratura limitata.
“111” è l’album di Tiziano Ferro che ha proseguito il successo del clamoroso esordio di “Rosso Relativo” (2001). Divenuto in pochissimo tempo uno dei dischi più venduti del momento, si tratta di un album capolavoro che ha rinfrescato e cambiato per sempre il suono della musica pop in Italia e in Europa, raggiungendo il vertice della classifica di vendita in Italia ed entrando in quelle di Belgio, Germania, Spagna e Svizzera. Tra le 13 canzoni autobiografiche contenute al suo interno, è inesauribile il successo dei singoli “Sere nere”, “Non me lo so spiegare” e “Xverso”, che ancora oggi continuano a risuonare negli ascolti del grande pubblico – proprio la versione spagnola di “Sere nere” (“Tardes negras”) ha di per sé superato i 110 milioni di ascolti, attestandosi come il brano di Tiziano più ascoltato in streaming – assieme a brani di estrema delicatezza e intimità come “13 anni” e “Chi non ha talento insegna” piuttosto che l’excursus jazz di “Temple bar”.