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Clima, alle Svalbard per preservare la memoria glaciale dell’Artico

Clima, alle Svalbard per preservare la memoria glaciale dell’Artico



Clima, alle Svalbard per preservare la memoria glaciale dell’Artico – askanews.it


Clima, alle Svalbard per preservare la memoria glaciale dell’Artico – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Un gruppo internazionale di scienziati ha raggiunto il 1° aprile 2023 il ghiacciaio Holtedahlfonna, nell’arcipelago delle Svalbard, iniziando la preparazione di un campo remoto a 1.100 metri di quota nell’Artico (latitudine 79,15 Nord). La spedizione è guidata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e coinvolge scienziati del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs), dell’Istituto polare norvegese, dell’Università Ca’ Foscari Venezia e dell’Università degli Studi di Perugia.

L’obiettivo scientifico è raccogliere due carote di ghiaccio di 125 metri ciascuna per comprendere meglio il fenomeno della ‘amplificazione artica’ ovvero del fenomeno dovuto alla riduzione della copertura del ghiaccio marino che ha tra le sue conseguenze il riscaldamento dell’oceano. Questi effetti a catena hanno un impatto sul riscaldamento dell’Artico, anomalo rispetto alle medie globali. Grazie alla collaborazione con la Ice Memory Foundation, una carota di ghiaccio sarà conservata per i secoli a venire nell’apposito “Ice Memory Sanctuary” in Antartide. Le future generazioni di scienziati avranno così accesso a una carota di ghiaccio di alta qualità per studiare il clima passato del nostro pianeta e anticipare i cambiamenti futuri, anche molto tempo dopo la scomparsa dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale.

L’arcipelago delle Svalbard, la terra più settentrionale d’Europa, ha subito alcuni dei più gravi aumenti di temperatura degli ultimi decenni. Secondo studi recenti, la temperatura è aumentata di 4-5°C negli ultimi 40-50 anni. Il gruppo internazionale di scienziati che studia le complesse dinamiche di questa “amplificazione artica” è al lavoro sull’Holtedahlfonna, sull’isola di Spitsbergen. Il team sta installando il campo base e domani inizierà la perforazione con l’obiettivo di estrarre due carote di ghiaccio: una per la scienza di oggi, l’altra per le generazioni future. I dati contenuti nei ghiacciai delle Svalbard sono infatti seriamente minacciati dal cambiamento climatico. L’obiettivo è aumentare la comprensione scientifica della ‘amplificazione artica’. “Miriamo a determinare il ruolo del ghiaccio marino nell’amplificazione artica e il suo impatto sull’atmosfera, in particolare sui processi chimici del bromo e del mercurio. I dati ottenuti saranno confrontati con i dati satellitari sull’estensione del ghiaccio marino e con le misure di accumulo della neve. Inoltre, i modelli di trasporto atmosferico saranno utilizzati per stabilire le possibili aree di provenienza delle due specie chimiche”, spiega Andrea Spolaor, glaciologo e geochimico dell’Istituto di scienze polari del Cnr e capo spedizione alle Svalbard.

Gli scienziati di questa spedizione hanno unito le forze con la Ice Memory Foundation per raccogliere una carota di ghiaccio che sarà conservata, insieme a molte altre provenienti da ghiacciai a rischio in tutto il mondo, per i secoli a venire in un apposito santuario della memoria del ghiaccio in Antartide. Le future generazioni di scienziati dotate di nuove tecnologie e nuove idee di ricerca potranno così continuare a studiare gli archivi di informazioni sul clima e l’ambiente contenute nelle carote di ghiaccio. Le precedenti carote di ghiaccio estratte nello stesso sito hanno fornito registrazioni dettagliate delle condizioni climatiche del passato, tra cui temperatura, precipitazioni e composizione atmosferica. Tuttavia, gli scienziati stanno attualmente indagando se e come la recente accelerazione degli aumenti di temperatura abbia già avuto un impatto sulla qualità dei segnali climatici e ambientali. I risultati preliminari suggeriscono l’urgenza di raccogliere una carota di ghiaccio da preservare. “I ghiacciai alle alte latitudini, come quelli dell’Artico, hanno iniziato a fondersi ad un ritmo elevato. Vogliamo recuperare e preservare, per le future generazioni di scienziati, questi straordinari archivi del clima del nostro Pianeta prima che tutte le informazioni che contengono vadano completamente perdute”, spiega Carlo Barbante, paleoclimatologo, direttore dell’Istituto di scienze polari del Cnr, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e vicepresidente della Ice Memory Foundation.

Gli scienziati opereranno per circa 20 giorni a un’altitudine di 1.100 metri, affrontando temperature che possono raggiungere i -25 gradi. Il sito di perforazione di Holtedahlfonna si trova su un “ice field”, ovvero un’interconnessione di più ghiacciai, relativamente accessibile nell’arcipelago, grazie alla sua vicinanza a Ny-Alesund, la stazione di ricerca più settentrionale del mondo, attiva tutto l’anno. Gli scienziati intendono raggiungere una profondità di circa 125 metri nel ghiacciaio e ricostruire i segnali climatici degli ultimi 300 anni. É previsto che una delle carote di ghiaccio di Holtedahlfonna venga conservata in una grotta di neve dedicata presso la Stazione franco-italiana Concordia in Antartide entro il 2024-2025. Gestito congiuntamente dall’Istituto polare francese e dal Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), tale archivio consentirà di conservare naturalmente le carote di ghiaccio a -50°C. Garantirà la conservazione a lungo termine, proteggendo così i preziosi campioni dai rischi di interruzione della refrigerazione che potrebbero accadere se venissero stoccati nei congelatori commerciali in Europa (ad esempio, problemi tecnici, crisi economica ed energetica, conflitti, ecc.). Le carote di ghiaccio del patrimonio Ice Memory saranno conservate per un periodo di tempo indefinito, nel pieno rispetto del Protocollo di Madrid per la protezione ambientale dell’Antartide. Grazie al “santuario dei ghiacci” della Fondazione Ice Memory, le prossime generazioni di scienziati avranno accesso a carote di ghiaccio di alta qualità per portare avanti ricerche sull’ambiente e sul clima globale. “Il bello dell’iniziativa Ice Memory non è produrre un valore aggiunto in termini di conoscenza odierna, ma creare le condizioni che permetteranno a chi verrà dopo di noi di produrlo”, sottolinea Jérome Chappellaz, scienziato del clima e presidente della Fondazione Ice Memory. Il patrimonio della Memoria dei Ghiacci – estratto da circa 20 ghiacciai in 20 anni – è destinato a diventare un bene comune dell’umanità e sarà conservato in futuro sotto una governance internazionale.

Il taglio a sorpresa dell’Opec+ e i nuovi rischi sull’inflazione

Il taglio a sorpresa dell’Opec+ e i nuovi rischi sull’inflazione



Il taglio a sorpresa dell’Opec+ e i nuovi rischi sull’inflazione – askanews.it


Il taglio a sorpresa dell’Opec+ e i nuovi rischi sull’inflazione – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Di colpo l’economia globale si ritrova a che fare con oltre un milione e mezzo di barili di petrolio in meno al giorno. E dopo l’impennata dei prezzi che questo sviluppo a sorpresa ha innescato fin dalle prime contrattazioni mattutine, ora gli analisti iniziano a interrogarsi sul dove potrebbero arrivare le quotazioni, ipotizzando anche un ritorno del barile a quota 100 dollari.

Nel corso del fine settimana 9 paesi di primo piano del cartello allargato degli esportatori di oro nero, chiamato Opec+, a cominciare dall’Arabia Saudita, primo produttore globale, hanno annunciato a stretto giro tra loro riduzioni dell’offerta che complessivamente dovrebbero raggiungere 1,6 milioni di barili al giorno, includendo quella recentemente annunciata dalla Russia (che partecipa all’Opec allargata). Nelle scorse settimane Mosca aveva deciso di ridurre la sua offerta di 0,5 milioni di barili in risposta alle sanzioni di Usa e Ue per la guerra in Ucraina. L’Arabia Saudita, di fatto leader dell’Opec, ha annunciato una riduzione analoga a quella russa. A questo si sono aggiunti altri sette componenti del cartello tra cui gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait.

Il tutto non potrà che peggiorare le relazioni già tese tra Stati Uniti e grandi esportatori di petrolio, specialmente quelli facente parte del blocco dei giganti emergenti come Riad, che erano già state deteriorate dagli attriti attorno alle sanzioni contro la Russia, con cui i sauditi cercano di mantenere buoni rapporti sia nell’ambito del blocco dei “Brics”, i giganti economici emergenti, sia per le strategie di controllo dei prezzi dei combustibili fossili. L’amministrazione Biden da molti mesi era in pressing sull’Opec e su Riad in particolare per ottenere dinamiche in senso opposto, ossia aumenti dell’offerta che contribuissero a calmierare i prezzi dell’energia.

Per tutta risposta riceve invece una manovra energica nella direzione contraria. E questo mentre si avvicina rapidamente la scadenza del mandato presidenziale e quindi le elezioni del 2024, in cui i prezzi dei carburanti possono avere effetti rilevanti sull’opinione pubblica Usa. La mossa di questa consistente pattuglia dell’Opec+ complica contestualmente il lavoro per le banche centrali di mezzo mondo, tra cui la stessa Federal Reserve americana e la Bce, che sembravano sul punto di bloccare le loro strette sui tassi di interesse volte a controllare l’inflazione. Ad oggi si stava infatti profilando un calmieramento del carovita favorito dai recenti cali dei prezzi petroliferi, ma questo scenario rischia di mutare improvvisamente.

Le recenti tensioni su Borse e banche, innescate dalle crisi della Silicon Valley Bank negli Usa e del Credit Suisse in Europa erano inoltre considerati come equivalenti a ulteriori inasprimenti del quadro finanziario. E questo avrebbe potuto quindi favorire ulteriormente lo stop alle manovre delle banche centrali. Ora i balzi di oltre l’8% segnati oggi dalle quotazioni del petrolio e la prospettiva che continuino a galoppare spingono ovviamente nella direzione opposta. Nel pomeriggio il barile di Brent smorza solo leggermente i rialzi, segnando un più 5,31% a 84,13 dollari. In preapertura il West Texas Intermedie guadagna un 5,51% a 79,84 dollari. In un rapporto di analisi pubblicato ieri sera, la banca d’affari Goldman Sachs rileva come l’Opec+ disponga oggi di un potere di influenzare i prezzi “molto rilevante rispetto al passato, data la sua elevata quota sul mercato globale e l’inelasticità delle forniture non-Opec e della domanda”. In questo quadro, il cartello degli esportatori con la sua mossa a sorpresa “mostra l’intenzione di attuare strategie preventive sul mercato, come accaduto nell’ottobre dello scorso anno”. Ma a differenza di quanto avveniva alcuni mesi fa, rileva ancora Goldman, in questa fase la domanda globale di petrolio non è indebolita, invece è sostenuta sulla ripresa della Cina relativamente solida. La banca d’affari ha quindi rivisto il rialzo le sue previsioni sui prezzi del greggio e per il Brent ipotizza il raggiungimento di 95 dollari al barile per il dicembre di quest’anno e di 100 dollari per il dicembre del 2024. Era prevista una riunione del comitato ministeriale congiunto di monitoraggio dell’Opec+, solitamente deputato a fornire raccomandazioni ai delegati sulle strategie di offerta, che tuttavia a questo punto potrebbe risultare ampiamente superata. La mossa di questi Paesi dell’Opec+ si inserisce poi in un contesto ulteriore di tensione con gli Usa a causa di una particolare normativa all’esame del Congresso, battezzata “NOpec” – o No Oil Production and Export Cartels – che potrebbe spianare la strada a procedure Antitrust contro i paesi dell’Organizzaizone, che ha sede a Vienna. Altri attriti e non solo contro gli Usa, ma anche contro l’Ue vedono gli stati Opec+ fortemente critici sia in generale per le politiche green e di transizione energetica, che vogliono ridurre o azzerare l’uso di combustibili fossi, e che secondo i produttori stanno gravemente compromettendo gli investimenti in questo settore, e quindi le capacità di produzione future; sia opposti alle recenti spinte per imporre tassazioni supplementari sui cosiddetti extra utili a carico delle compagnie energetiche. Ma secondo ricostruzioni di stampa, quello che avrebbe finito per far decidere questi nove paesi a muoversi sarebbe stata la prospettiva di volatilità e possibili indebolimenti delle quotazioni conseguenti alle tensioni di Borsa seguiti alle crisi Svb e Credit Suisse.

L’Opec+ taglia a sorpresa l’offerta di petrolio e i prezzi tornano a salire

L’Opec+ taglia a sorpresa l’offerta di petrolio e i prezzi tornano a salire



L’Opec+ taglia a sorpresa l’offerta di petrolio e i prezzi tornano a salire – askanews.it


L’Opec+ taglia a sorpresa l’offerta di petrolio e i prezzi tornano a salire – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Di colpo l’economia globale si ritrova a che fare con oltre un milione e mezzo di barili di petrolio in meno al giorno. E dopo l’impennata dei prezzi che questo sviluppo a sorpresa ha innescato fin dalle prime contrattazioni mattutine, ora gli analisti iniziano a interrogarsi sul dove potrebbero arrivare le quotazioni, ipotizzando anche un ritorno del barile a quota 100 dollari.

Nel corso del fine settimana 9 paesi di primo piano del cartello allargato degli esportatori di oro nero, chiamato Opec+, a cominciare dall’Arabia Saudita, primo produttore globale, hanno annunciato a stretto giro tra loro riduzioni dell’offerta che complessivamente dovrebbero raggiungere 1,6 milioni di barili al giorno, includendo quella recentemente annunciata dalla Russia (che partecipa all’Opec allargata). Nelle scorse settimane Mosca aveva deciso di ridurre la sua offerta di 0,5 milioni di barili in risposta alle sanzioni di Usa e Ue per la guerra in Ucraina. L’Arabia Saudita, di fatto leader dell’Opec, ha annunciato una riduzione analoga a quella russa. A questo si sono aggiunti altri sette componenti del cartello tra cui gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait.

Il tutto non potrà che peggiorare le relazioni già tese tra Stati Uniti e grandi esportatori di petrolio, specialmente quelli facente parte del blocco dei giganti emergenti come Riad, che erano già state deteriorate dagli attriti attorno alle sanzioni contro la Russia, con cui i sauditi cercano di mantenere buoni rapporti sia nell’ambito del blocco dei “Brics”, i giganti economici emergenti, sia per le strategie di controllo dei prezzi dei combustibili fossili. L’amministrazione Biden da molti mesi era in pressing sull’Opec e su Riad in particolare per ottenere dinamiche in senso opposto, ossia aumenti dell’offerta che contribuissero a calmierare i prezzi dell’energia.

Per tutta risposta riceve invece una manovra energica nella direzione contraria. E questo mentre si avvicina rapidamente la scadenza del mandato presidenziale e quindi le elezioni del 2024, in cui i prezzi dei carburanti possono avere effetti rilevanti sull’opinione pubblica Usa. La mossa di questa consistente pattuglia dell’Opec+ complica contestualmente il lavoro per le banche centrali di mezzo mondo, tra cui la stessa Federal Reserve americana e la Bce, che sembravano sul punto di bloccare le loro strette sui tassi di interesse volte a controllare l’inflazione. Ad oggi si stava infatti profilando un calmieramento del carovita favorito dai recenti cali dei prezzi petroliferi, ma questo scenario rischia di mutare improvvisamente.

Le recenti tensioni su Borse e banche, innescate dalle crisi della Silicon Valley Bank negli Usa e del Credit Suisse in Europa erano inoltre considerati come equivalenti a ulteriori inasprimenti del quadro finanziario. E questo avrebbe potuto quindi favorire ulteriormente lo stop alle manovre delle banche centrali. Ora i balzi di oltre l’8% segnati oggi dalle quotazioni del petrolio e la prospettiva che continuino a galoppare spingono ovviamente nella direzione opposta. Nel pomeriggio il barile di Brent smorza solo leggermente i rialzi, segnando un più 5,31% a 84,13 dollari. In preapertura il West Texas Intermedie guadagna un 5,51% a 79,84 dollari. In un rapporto di analisi pubblicato ieri sera, la banca d’affari Goldman Sachs rileva come l’Opec+ disponga oggi di un potere di influenzare i prezzi “molto rilevante rispetto al passato, data la sua elevata quota sul mercato globale e l’inelasticità delle forniture non-Opec e della domanda”. In questo quadro, il cartello degli esportatori con la sua mossa a sorpresa “mostra l’intenzione di attuare strategie preventive sul mercato, come accaduto nell’ottobre dello scorso anno”. Ma a differenza di quanto avveniva alcuni mesi fa, rileva ancora Goldman, in questa fase la domanda globale di petrolio non è indebolita, invece è sostenuta sulla ripresa della Cina relativamente solida. La banca d’affari ha quindi rivisto il rialzo le sue previsioni sui prezzi del greggio e per il Brent ipotizza il raggiungimento di 95 dollari al barile per il dicembre di quest’anno e di 100 dollari per il dicembre del 2024. Era prevista una riunione del comitato ministeriale congiunto di monitoraggio dell’Opec+, solitamente deputato a fornire raccomandazioni ai delegati sulle strategie di offerta, che tuttavia a questo punto potrebbe risultare ampiamente superata. La mossa di questi Paesi dell’Opec+ si inserisce poi in un contesto ulteriore di tensione con gli Usa a causa di una particolare normativa all’esame del Congresso, battezzata “NOpec” – o No Oil Production and Export Cartels – che potrebbe spianare la strada a procedure Antitrust contro i paesi dell’Organizzaizone, che ha sede a Vienna. Altri attriti e non solo contro gli Usa, ma anche contro l’Ue vedono gli stati Opec+ fortemente critici sia in generale per le politiche green e di transizione energetica, che vogliono ridurre o azzerare l’uso di combustibili fossi, e che secondo i produttori stanno gravemente compromettendo gli investimenti in questo settore, e quindi le capacità di produzione future; sia opposti alle recenti spinte per imporre tassazioni supplementari sui cosiddetti extra utili a carico delle compagnie energetiche. Ma secondo ricostruzioni di stampa, quello che avrebbe finito per far decidere questi nove paesi a muoversi sarebbe stata la prospettiva di volatilità e possibili indebolimenti delle quotazioni conseguenti alle tensioni di Borsa seguiti alle crisi Svb e Credit Suisse.

Cassiche Forme ’23 una settimana di grande musica a Lecce

Cassiche Forme ’23 una settimana di grande musica a Lecce



Cassiche Forme ’23 una settimana di grande musica a Lecce – askanews.it


Cassiche Forme ’23 una settimana di grande musica a Lecce – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Torna Classiche Forme, Festival internazionale e diffuso di musica da camera nell’arte e nella natura del salento. Fondato a soli 23 anni dalla pianista Beatrice Rana, oggi eccellenza riconosciuta del pianismo mondiale, Classiche Forme è stato sin da subito musica d’arte nel bello e nella natura con artisti di spicco internazionale, soprattutto giovani, a musicare in modo informale i luoghi apicali di quella Lecce natia che stava nel frattempo diventando punto di riferimento del turismo più curioso e cosmopolita. Festival famigliare, accogliente, semplice nella forma ma sofisticato nei contenuti, aperto al mondo, innovativo e di ricerca, oggi Classiche Forme è non solo un cenacolo artistico e un approdo di grandi talenti ma, ampliandosi e accogliendo sempre nuove sollecitazioni anche dall’imprenditoria locale d’eccellenza, come nella collaborazione con lo storico calzaturificio delle star Elata per la commissione contemporanea, diventa la vera opera d’arte immateriale che non c’era e per una settimana apre una finestra sul mondo creando il “Suono del paesaggio Salentino”, sogno di sempre della Rana per la sua terra.

Tredici, dunque, gli appuntamenti di Classiche Forme ’23 per una settimana di grande musica nei luoghi più preziosi di Lecce, per la prima volta quest’anno goduta anche dal cielo grazie ai concerti notturni nei giardini pensili dell’Accademia di Belle Arti, delle Mura Urbiche, importante testimonianza di fortificazione cinquecentesca, voluta dall’imperatore Carlo V per arginare le invasioni turche e di Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce. Ma gli eventi quest’anno saranno estesi anche ad altri tre comuni del Salento, tra cui la bellissima Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, trecentesco capolavoro gotico le cui origini evocano i fiabeschi sapori orientali delle Crociate, o lo storico borgo di Casarano, crocevia di culture sin dall’epoca bizantina, nel suo moderno Teatro Fondazione Filograna, dove risuonerà in prima esecuzione la nuova commissione di Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi per i 100 anni di Elata, storica azienda calzaturiera salentina, che ha conquistato con la sua dedizione artigianale star hollywoodiane come il premio Oscar Anne Hathaway, Sofia Loren e Penelope Cruz. Senza dimenticare i tesori di sempre, come l’arcadica Masseria Le Stanzie, il Chiostro del Rettorato di Lecce o l’Oasi di Classiche Forme all’interno del Parco di Belloluogo, simbolo d’amore per la natura abitato dai giovani alberi donati dal Festival e che prende il nome dall’omonima e preziosa Torre trecentesca che fu storica residenza della regina Maria D’Enghien e rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino. Anche quest’anno inoltre accanto alla fondatrice e direttrice artistica Beatrice Rana si avranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione nel libero spirito del festival grazie ad ospiti come la star del violino Stephen Waarts, i due violoncellisti italiani più celebri nel mondo Mario Brunello e Giovanni Sollima per un raro duo, oltre alla compagine dei giovani talenti dello strumento con Ludovica Rana e l’enfant prodige lettone Tim Posner; il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, il soprano Rosa Feola, presenza costante dei migliori palchi d’opera del mondo, i giovanissimi virtuosi del violino Tim Crawford, Timothy Ridout, BBC New Generation Artist 2019, e Maja Avramovic; il fresco talento dei Marmen String Quartet, tra i quartetti più sorprendenti e ricercati della nuova generazione, e ancora il mezzosoprano specializzato in teatro musicale Chiara Osella, il pianista Massimo Spada, il virtuoso clarinettista Kevin Spagnolo. Ma ad abbassare ulteriormente l’età media di quello che si può definire senza dubbio il festival più giovane d’Europa, il dream team di Beatrice Rana sarà arricchito da alcuni dei migliori talenti emergenti provenienti da scuole di assoluta eccellenza, come l’accademia romana Avos Project, la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Dal 5 aprile sarà possibile acquistare su www.vivaticket.com i biglietti per i concerti che si terranno nel Chiostro del Rettorato a Lecce. Tutti gli altri saranno disponibili dal mese di maggio.

Di Lorenzo: dieta mediterranea invidiabile e vino ne è parte essenziale

Di Lorenzo: dieta mediterranea invidiabile e vino ne è parte essenziale



Di Lorenzo: dieta mediterranea invidiabile e vino ne è parte essenziale – askanews.it


Di Lorenzo: dieta mediterranea invidiabile e vino ne è parte essenziale – askanews.it



















Verona, 3 apr. (askanews) – “La dieta mediterranea è unica, invidiabilissima, e la componente vino è essenziale”. Lo ha detto il professore Nino Di Lorenzo, ordinario di Nutrizione clinica all’Università Tor Vergata di Roma, intervenuto oggi ad un talk di Vinitaly all’auditorium di Veronafiere insieme con i ministri Schillaci, Santanchè e Urso.

“L’attacco all’alcol è giusto dal punto di vista dell’abuso ma per quanto riguarda quella che è una pozione magica che fa parte di un contesto che si chiama dieta mediterranea, il vino rappresenta forse uno dei modulatori più importanti di circa 500 geni” ha spiegato il docente, precisando che “è vero che ha un apporto calorico ma non è eccessivo, e comunque le persone, in base alla loro condizione di salute e alle loro caratteristiche, devono assumerne una quantità moderata, due bicchieri per l’uomo e uno per la donna, mentre nei ragazzi bisogna evitare il consumo”. “Noi siamo dipendenti da tante altre sostanze: per esempio mettere insieme zuccheri, sale, grassi idrogenati, porta il nostro corpo a secernere sempre più serotonina e dopamina e questo ci rende in qualche modo dipendenti da questi consumi” ha proseguito, sottolineando che “se il consumo di vino è moderato e in un contesto nutrizionale completo, noi abbiamo osservato che l’apporto del vino rosso rispetto al bianco, migliora l’ossidazione del ‘LDL’”.

“Quindi il consumatore consapevole, come dice bene il ministro Schillaci, l’alfabetizzazione sanitaria e quindi la cultura alimentare del benessere, può essere assolutamente favorevole” ha proseguito Di Lorenzo, spiegando che “tutti gli studi longitudinali, al di là di quello che è uscito oggi su Giama, che l’alcol è un fattore di rischio, ma la quantità di alcol che assolve questa componente importante, i polifenoli e alcune vitamine, anche se con una quantità limitata, ha un effetto eccezionale nel modulare i nostri geni che ci difendono dall’infiammazione cronica che è il rischio peggior per la salute e l’invecchiamento”.

Sangiuliano: sono allo studio nuove sanzioni per chi vandalizza i monumenti

Sangiuliano: sono allo studio nuove sanzioni per chi vandalizza i monumenti



Sangiuliano: sono allo studio nuove sanzioni per chi vandalizza i monumenti – askanews.it


Sangiuliano: sono allo studio nuove sanzioni per chi vandalizza i monumenti – askanews.it



















Napoli, 3 apr. (askanews) – “Noi stiamo pensando di inserire una sanzione amministrativa che è allo studio dei tecnici e dei giuristi che lavorano con il ministero. Una sanzione che verrà comminata dal prefetto e che farà pagare a coloro i quali fanno questi atti il costo per il ripristino dei luoghi”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto a margine della presentazione della nuova sezione Campania Romana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Quando bisogna ripristinarli i costi sono notevoli perché devono essere chiamati degli operatori e ditte specializzate con macchinari costosi e quindi faremo pagare tutto ciò a chi si rende protagonista di questi atti”. Poi ha aggiunto: “Io sono tifoso del Napoli ma faccio un appello con il cuore in mano ai cittadini, cioè quello di non sfregiare la bellezza di questa città che sta recuperando un suo ruolo. Io sarò il primo a gioire per la vittoria del Napoli, è anche una tappa però è anche un momento che va a sposarsi con il generale rilancio della città: Quindi faccio appello ai miei concittadini affinché preservino i monumenti”.

”The Looney Scooby Go! Channel” per 100 anni di Warner Bros. Studios

”The Looney Scooby Go! Channel” per 100 anni di Warner Bros. Studios



“The Looney Scooby Go! Channel” per 100 anni di Warner Bros. Studios – askanews.it


“The Looney Scooby Go! Channel” per 100 anni di Warner Bros. Studios – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Cartoon Network si unisce alle celebrazioni per il centesimo anniversario dei Warner Bros. Studios (il 4 aprile 2023) – che si svilupperanno con diverse iniziative e attività durante tutto l’anno – con un pop up channel interamente dedicato alle serie cult targate Warner Bros. Animation. Dal 13 al 23 aprile Cartoon Network + 1 (608 di Sky) si trasforma, infatti, in The Looney Scooby Go! Channel.

Protagonisti del canale saranno tre show nati in diverse “epoche” degli studios e che ne hanno segnato la storia: I Looney Tunes, la serie più classica e rappresentativa del brand WB Animation, Scooby-Doo, uno dei franchise più iconici e i Teen Titans Go!, gli eroi più recenti amati dai bambini di oggi. Il pop up channel darà ampio spazio, quindi, ai Looney Tunes proponendo gli episodi più divertenti tratti da Looney Tunes Show e Looney Tunes Cartoons. Protagonista di molte avventure – e disavventure – sarà l’amatissimo coniglio Bugs Bunny, icona dell’animazione e della cultura pop mondiale, con al suo fianco gli immancabili Taz, Yosemite Sam, il bandito ricercato per antonomasia, sempre in cerca di una banca da derubare e vittima preferita per gli scherzi di Bugs; il maiale Porky Pig, Willy il Coyote e Beep Beep, Daffy Duck, Marvin Il Marziano e ancora l’amatissimo uccellino Titti, il suo acerrimo rivale Silvestro e Speedy- Gonzales. All’interno di questa programmazione speciale non potevano mancare Scooby-Doo, l’alano detective entrato nel cuore di intere generazioni, nato il 13 settembre del 1969, quando venne trasmesso per la prima volta sulla CBS Scooby Doo – Where Are You! (Scooby-Doo! Dove sei tu?), la prima serie animata con protagonista il mitico cane.

All’interno del pop up channel andranno in onda le avventure tratte delle serie più recenti targate Warner Bros. Animation che lo vedono protagonista: Be Cool Scooby-Doo! e Scooby-Doo And Guess Who? Il pop up channel sarà, inoltre, l’occasione per rivivere le avventure all’insegna del divertimento con i Teen Titans Go! La serie, lanciata nel 2013, è uno degli show più seguiti del canale, apprezzata anche dalla critica, è stata nominata negli anni a 4 Emmy Awards. Gli eroi sono: Robin, il leader del gruppo che ama dirigere il team e, nonostante non abbia dei veri e propri super poteri, conosce le arti marziali e non si tira indietro difronte a nulla; Stella Rubia, una ragazza aliena dagli occhi verdi capaci di lanciare raffiche di energia quando si arrabbia; Cyborg, metà uomo e metà robot, Beast Boy, migliore amico di Cyborg, diventato supereroe a causa di una malattia pericolosissima contratta nella giungla che gli ha dato la capacità di trasformarsi in qualsiasi animale; Corvina, un mezzo-demone che indossa sempre un mantello, figlia del potentissimo Trigon; ed infine Kid Flash, caratterizzato dalla sua velocità supersonica.

Sangiuliano: Scudetto Napoli? appello a preservare monumenti

Sangiuliano: Scudetto Napoli? appello a preservare monumenti



Sangiuliano: Scudetto Napoli? appello a preservare monumenti – askanews.it


Sangiuliano: Scudetto Napoli? appello a preservare monumenti – askanews.it



















Napoli, 3 apr. (askanews) – “Io sono tifoso del Napoli ma faccio un appello con il cuore in mano ai cittadini, cioè quello di non sfregiare la bellezza di questa città che sta recuperando un suo ruolo. Io sarò il primo a gioire per la vittoria del Napoli, è anche una tappa però è anche un momento che va a sposarsi con il generale rilancio della città: Quindi faccio appello ai miei concittadini affinché preservino i monumenti”. Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto a margine della presentazione della nuova sezione Campania Romana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Sangiuliano: allo studio sanzione per chi vandalizza monumenti

Sangiuliano: allo studio sanzione per chi vandalizza monumenti



Sangiuliano: allo studio sanzione per chi vandalizza monumenti – askanews.it


Sangiuliano: allo studio sanzione per chi vandalizza monumenti – askanews.it




















Napoli, 3 apr. (askanews) – “Noi stiamo pensando di inserire una sanzione amministrativa che è allo studio dei tecnici e dei giuristi che lavorano con il ministero. Una sanzione che verrà comminata dal prefetto e che farà pagare a coloro i quali fanno questi atti il costo per il ripristino dei luoghi”. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto a margine della presentazione della nuova sezione Campania Romana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Quando bisogna ripristinarli i costi sono notevoli perché devono essere chiamati degli operatori e ditte specializzate con macchinari costosi e quindi faremo pagare tutto ciò a chi si rende protagonista di questi atti” conclude.

Istituto Marangoni: al via nuovo percorso formazione Fragranze & Cosmetica

Istituto Marangoni: al via nuovo percorso formazione Fragranze & Cosmetica




Istituto Marangoni: al via nuovo percorso formazione Fragranze & Cosmetica – askanews.it


Istituto Marangoni: al via nuovo percorso formazione Fragranze & Cosmetica – askanews.it




















Roma, 3 apr. (askanews) – Istituto Marangoni amplia il proprio raggio d’azione al mondo delle Fragranze e della Cosmetica, offrendo una serie di percorsi formativi nelle sue sedi di Milano, Firenze e Parigi volti a creare i nuovi professionisti del settore in ambito manageriale. Un programma accademico pensato per coloro che nutrono una passione per le fragranze, la cosmesi e il mondo del beauty in generale, interessati ad acquisire competenze specifiche per avere una visione globale su processi e pratiche di business che guidano il settore. Un percorso articolato all’interno di un universo che unisce glamour e business, per studiare e analizzare le strategie commerciali, distributive e di marketing, con particolare attenzione agli aspetti legati al licensing dei marchi di fragranze, make-up e skincare di lusso.

“Quello delle fragranze e della cosmetica è un comparto in costante crescita a livello mondiale che genera oggi 500 Billion $ di vendite ogni anno, gli analisti lo danno come uno dei settori trainanti nei prossimi 3 anni a livello internazionali nell’ambito dei beni di lusso. Istituto Marangoni, da sempre a supporto del talento nel mondo del Fashion, del Design e del lusso, non poteva non cogliere le potenzialità di un mercato così strategico e così vicino al DNA della sua offerta formativa. Infatti, la maggior parte dei profumi oggi sul mercato, sono la naturale estensione dei rispettivi brands della moda e del lusso dai quali prendono il nome e le principali competenze professionali richieste, seguono, di fatto, le stesse dinamiche di quelle della moda ovvero come creare un brand, come posizionarlo sui mercati internazionali e promuoverlo con le sue distinte unicità. Si è inoltre scoperto, grazie ad un’accurata analisi di mercato, che non esisteva un’offerta accademica, nell’ambito dell’Alta Formazione, dedicata al settore e strutturata sulla base delle effettive richieste del mercato, che prevedesse la progressione da Bachelor Degree a Master di specializzazione capaci di rispondere alle opportunità lavorative del settore a livello internazionale. Istituto Marangoni, con la nuova offerta formativa, vuole quindi fare sistema con i maggiori player a livello mondo per formare i professionisti che faranno la differenza per il futuro del business”; ha dichiarato Stefania Valenti, Managing Director dell’Istituto Marangoni. Ad avvalorare l’elevata qualità della nuova area di studio in ambito Fragrances&Cosmetics, sono i partner d’eccezione che Istituto Marangoni ha scelto di avere al suo fianco, quale Accademia del Profumo, l’iniziativa di Cosmetica Italia – associazione nazionale delle imprese cosmetiche – nata nel 1990 per valorizzare il profumo come elemento essenziale di benessere, promuoverne la creatività, accrescerne la cultura e la diffusione in Italia.

“Da oltre trent’anni Accademia del Profumo esalta la sinergia del mondo delle fragranze con le diverse forme d’arte e cultura, dalle più tradizionali alle più innovative, rendendole importanti espressioni emozionali e sociali. Accogliamo con entusiasmo la collaborazione tra Accademia del Profumo e Istituto Marangoni a Milano, punto di riferimento accademico in fatto di eccellenza italiana, ricerca, sperimentazione e tendenze nella moda e nel design. Attraverso i due nuovi Master – in “Marketing and Communication Management for Fragrances and Cosmetics” e in “Fragrances and Cosmetics Brand Management and Licencing” – gli studenti avranno l’opportunità di esplorare e approfondire la cultura del Made in Italy anche nel settore della profumeria e della bellezza. Un universo affascinante e ricco di opportunità da scoprire dietro le quinte, capendo in che modo le aziende e i marchi gestiscano gli aspetti di marketing, comunicazione, distribuzione e vendita.”, afferma Ambra Martone, Presidente di Accademia del Profumo I primi partner coinvolti nei corsi oltre ad Accademia del Profumo sono Officine Santa Maria Novella e Symrise.

Diverse le tipologie di corso che saranno attivate nelle sedi di Milano, Parigi e Firenze: Corso Intensivo Annuale in Product Management For Fragrances & Cosmetics, Corso Triennale in Fragrances & Cosmetics Management, Master in Marketing & Communication Management For Fragrances & Cosmetics, Master in Fragrances & Cosmetics Brand Management & Licensing, Master in Olfactory experience management for the luxury industry. I corsi affronteranno in modo approfondito i diversi aspetti del business per fornire una panoramica completa sul settore e sulle diverse professioni, consentendo agli studenti di coglierne le sfumature e sviluppare le competenze necessarie per accedere alle professioni più richieste dal mercato.

Gli studenti partiranno da uno studio puntuale di argomenti rilevanti come le strategie del lusso, la storia dell’industria dei profumi e l’analisi del mercato e delle tendenze e inoltre avranno l’opportunità di approfondire tematiche legate alle strategie di gestione del brand e agli aspetti finanziari ed economici del processo di concessione delle licenze e al modo in cui possono variare nei diversi mercati. Il programma di studi affronterà infine anche argomenti giuridici fondamentali, come la proprietà intellettuale, la registrazione e la protezione dei marchi, i diritti di distribuzione e i diritti di denominazione, nonché la gestione delle royalties con l’ausilio di casi aziendali reali, fornendo ai partecipanti anche le competenze necessarie ad affrontare anche una possibile carriera imprenditoriale. Un prezioso contributo alla formazione verrà dato dagli approfondimenti diretti con personalità-chiave del settore attraverso seminari e talk.